La selva dei carpini

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Monte Carpegna, agosto 1242

Con il fagotto di stracci tra le mani, il vecchio dentro il tabarro salì il ripido sentiero nella selva e raggiunse il valico.
Esausto, fece una pausa per riprendere il fiato. Girò il capo a destra e a manca: nessuno. Levato il cappuccio, inspirò l’aria fresca del mattino.
Oh, quale sorte meschina! Come confidare nella clemenza del Signore dopo un tale peccato? Ma l’onore della famiglia, e quello di Fulvia, imponevano il sacrificio.
Evitò di proseguire nei campi assolati, dove chiunque avrebbe potuto vederlo.
E, che Domineddio non volesse, riconoscerlo.
Nascosto nell’ombra del tabarro, riprese il cammino. Seguì una traccia di animali nella boscaglia, lungo una gola che conduceva alla sorgente.
La campana della Cella del Monte annunciò la seconda ora.
Era quasi arrivato. Immaginò il domino Pellegrino e i conversi assorti in preghiera. 
Il bosco fremeva dei gorgheggi degli uccelli e del fruscio del vento. Presto, doveva fare presto.
«Sono un peccatore, e sconterò il fio con il rimorso in vita, e con l’inferno da morto» mormorò.
Un gorgoglio che pareva un sussurro lo guidò alla fonte.
Ma dove lasciarlo?
Non sull’erba, e neppure tra i massi. Forse, su di un albero, ma sempre accanto alla sorgente, dove qualcuno lo avrebbe trovato.
Un melo! I frutti erano acerbi, ma i conversi, di solito, molto golosi. Deposto a terra il fagotto, provò ad appendersi a un ramo: gli parve robusto, e abbastanza in alto per impedire gli attacchi delle fiere.
Annodò lo straccio più lungo e lasciò il cesto che penzolava come una culla al trave di un solaio.














 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Re: La selva dei carpini

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Gran bel frammento, con descrizioni molto vivide.
Fraudolente ha scritto: mer mar 20, 2024 6:06 pmDomineddio
pensavo di essere l'unico autore contemporaneo ad averlo usato in un romanzo e invece...
Fraudolente ha scritto: mer mar 20, 2024 6:06 pmDeposto a terra il fagotto, provò ad appendersi a un ramo: 
"appendersi" non mi convince: il primo pensiero è stato che volesse suicidarsi, il secondo che ci fosse un refuso e dovesse trattarsi di appenderlo – il fagotto – anziché appendersi.

Anche il tabarro mi desta qualche perplessità:
Fraudolente ha scritto: mer mar 20, 2024 6:06 pmil vecchio dentro il tabarro
il vocabolo non è dei più comuni: se uno non lo conosce può pensare che si tratti di un mezzo di locomozione, visto che poi sale il ripido sentiero. Opterei per:  il vecchio si strinse nel tabarro e...
Fraudolente ha scritto: mer mar 20, 2024 6:06 pmNascosto nell’ombra del tabarro
Prima gli hai fatto togliere il cappuccio, qui glielo farei rimettere, magari specificando che se lo cala sul viso il più possibile

Piaciuto, continua così.
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Re: La selva dei carpini

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Perfetto. Hai una bella tecnica, capisco che c'è uno studio dietro; vorrei saper scrivere con questo stile ma non ci riesco perché credo che il lettore non capisca ed è così che ci ho rinunciato ahahah!


In effetti è anche laborioso e rallenta molto (in alcuni punti è impossibile) mantenere questo tono narrativo per molte pagine.

Facci leggere qualcosa di più lungo!

Un saluto
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