[CP17] Palazzo Davanzati

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Traccia  n. 2 “Se potessero parlare”

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Palazzo Davanzati 

Centomila passi di pietra e di legno
milioni di sospiri, di risate,
di bisbiglii tra gli usci 
“che’ il padrone non deve sentire”.

Mura impastate dí ricordi 
e di profumi d’arrosto
nella cucina nero fumo
tra uno svolazzar di piume 
e lo sfrigolare del grasso 
che cola sulle braci.

Nelle orecchie risuona lento
il cigolare della corda del pozzo.
E pare di sentire ancora l’eco delle gocce
che traboccano nel vuoto
e riempiono i silenzi 
di piccoli tonfi sordi
d’acqua fresca.

Re: [CP17] Palazzo Davanzati

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Ciao @Monica
    La poesia è ricca di descrizioni sensoriali che coinvolgono i sensi del lettore. Le immagini di "profumi d'arrosto", "svolazzar di piume" e "sfrigolare del grasso" creano un'esperienza vivida e tangibile. Riesci  a creare un'atmosfera nostalgica e storica  Le "mura impastate di ricordi" e il "cigolare della corda del pozzo" evocano attimi di un passato di vita quotidiana.Piacevole come hai utilizzato i suoni: "cigolare della corda" e i "piccoli tonfi sordi d'acqua fresca" per aggiungere profondità e realismo alla scena. Il linguaggio evocativo e dettagliato con i quali hai composto i versi immergono il lettore nell'ambientazione e di provare le emozioni descritte.
In sintesi, la poesia "Palazzo Davanzati" è un esempio eccellente di come l'uso delle immagini sensoriali, del suono e del linguaggio evocativo possa creare un'esperienza poetica coinvolgente, perfino memorabile, almeno per me che non sempre comprendo la poesia e difficilmente mi lascio trascinare, a meno che il testo non mi rapisca senza che o me ne renda conto. In questo caso sono stata sequestrata di brutto dalle tue parole.
Complimenti per la tecnica raffinata!

 

Re: [CP17] Palazzo Davanzati

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Grazie @Albascura troppo generosa!  :arrossire: Sono contenta che ti sia arrivata l’atmosfera… sono proprio le sensazioni che ho provato visitando questo magnifico palazzo fiorentino.

Re: [CP17] Palazzo Davanzati

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@Monica wrote: Wed Jan 22, 2025 5:58 pmPalazzo Davanzati 

Centomila passi di pietra e di legno
milioni di sospiri, di risate,
di bisbiglii tra gli usci 
“che’ il padrone non deve sentire”.
Un grande, antico palazzo, vuol dire anche l'andirivieni, il passaggio della numerosa servitù e il loro quotidiano. 
@Monica wrote: Wed Jan 22, 2025 5:58 pmMura impastate dí ricordi 
e di profumi d’arrosto
nella cucina nero fumo
tra uno svolazzar di piume 
e lo sfrigolare del grasso 
che cola sulle braci.
Bella questa strofa sulla cucina. Brava!  :)
@Monica wrote: Wed Jan 22, 2025 5:58 pmNelle orecchie risuona lento
il cigolare della corda del pozzo.
E pare di sentire ancora l’eco delle gocce
che traboccano nel vuoto
e riempiono i silenzi 
di piccoli tonfi sordi
d’acqua fresca.
Bella la chiusura con il secchio appeso alla corda che lo tira su mentre deborda l'acqua.

Complimenti, @@Monica per il vigore e la capacità di trasmettere le sensazioni di questo passato.  :)

Ti posso solo fare questo appunto: essendo una poesia "universale" nel trasmettere il quotidiano di secoli fa (e lo hai fatto bene!) , perché hai ristretto, nel titolo, questi versi a un palazzo in particolare?
Tra l'altro, le strofe illuminano la vita della servitù in "qualunque" altro palazzo padronale. 

Di più, il Palazzo Davanzati ha una storia ben più complessa
di un uso da abitazione di lusso e basta. (Dal Web: https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Davanzati)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP17] Palazzo Davanzati

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Cara @Poeta Zaza ti ringrazio per le tue belle parole di apprezzamento.
Palazzo Davanzati é un palazzo fiorentino che conosco bene e la poesia nasce per quel palazzo. Non mi interessava la storia dell’edificio  ma la sensazione che ho ricevuto visitando le cucine in particolare (che si trovano all’ultimo piano) e quel pozzo profondissimo si trova proprio nella cucina per cui non vedo perché avrei dovuto rendere universale la poesia. Non si parla di sentimenti ma di uno specifico edificio (per come l’ho vissuto io, chiaro…)
Grazie ancora! 

Re: [CP17] Palazzo Davanzati

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@Monica wrote: Fri Jan 24, 2025 8:19 pm Cara @Poeta Zaza ti ringrazio per le tue belle parole di apprezzamento.
Palazzo Davanzati é un palazzo fiorentino che conosco bene e la poesia nasce per quel palazzo. Non mi interessava la storia dell’edificio  ma la sensazione che ho ricevuto visitando le cucine in particolare (che si trovano all’ultimo piano) e quel pozzo profondissimo si trova proprio nella cucina per cui non vedo perché avrei dovuto rendere universale la poesia. Non si parla di sentimenti ma di uno specifico edificio (per come l’ho vissuto io, chiaro…)
Grazie ancora! 
Allora è giusta l'interpretazione specifica che ne hai fatta! Scusami!  :sss:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP17] Palazzo Davanzati

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@Monica wrote: Wed Jan 22, 2025 5:58 pm Centomila passi di pietra e di legno
milioni di sospiri, di risate,
di bisbiglii tra gli usci 
“che’ il padrone non deve sentire”.

Mura impastate dí ricordi 
e di profumi d’arrosto
nella cucina nero fumo
tra uno svolazzar di piume 
e lo sfrigolare del grasso 
che cola sulle braci.

Nelle orecchie risuona lento
il cigolare della corda del pozzo.
E pare di sentire ancora l’eco delle gocce
che traboccano nel vuoto
e riempiono i silenzi 
di piccoli tonfi sordi
d’acqua fresca.
Materica, vivida rappresentazione della vita che freme: sempre meravigliosamente identica a sé stessa mentre si avvicendano le generazioni.
Sento il profumo della tematica leopardiana dell’ubi sunt in una versione sbarazzina, fresca come l’acqua dei pozzi.
Ti segnalo tre piccoli refusi: bisbiglii in luogo di bisbigli, che’ al posto di ché, dí al posto di di.
Grazie per la lettura, Monica.
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C

Re: [CP17] Palazzo Davanzati

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Leggendo la tua poesia mi è sembrato di vedere un quadro di scuola fiamminga: cucine, cacciagione, serve con le cuffie bianche...
Suggestiva

Re: [CP17] Palazzo Davanzati

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ciao @@Monica

Che bella poesia... come quelle di una volta! Quelle che si studiavano a scuola :D (che non mi entravano mai in testa perché bisognava impararle a memoria). L'unico appunto che posso fare è che non è il palazzo che parla delle sue esperienze, ma qualcuno che le ha vissute: piccola cosa. Ciao
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

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