Eyeliner

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Prendete la vostra nuova confezione di AP Blade, edizione glamour. Notate la lucentezza della scatola, la sua compattezza raffinata, facile da nascondere in borsetta. Apritela e afferrate con cautela il minuscolo coltello. Notate la lama, sottilissima e affilatissima. Neanche i migliori chef ne hanno di così efficienti. È tecnologia giapponese!
Ora immergetelo nell’apposito calamaio ricolmo di kajal. Sfilatelo verticalmente, in modo da far sgocciolare l’inchiostro in eccesso.
Stirate la palpebra con il polpastrello, e con l’altra mano cominciate ad applicare il trucco. Fate attenzione, ci vuole un gesto morbido, ma deciso. Il rischio è di tagliarsi e, come alcune hanno riportato (niente di confermato, sia chiaro, ma va sottolineato a fini legali), c’è pericolo di danneggiare permanentemente la cornea e rimanere cieche.
Un ultimo ritocco ai lati, et voilà, il vostro AP Blade eyeliner è pronto. Meraviglioso, vero? E’ così sottile e allo stesso tempo definito, con un risultato che solo un coltello di tale manifattura ci può dare.”


Laura mise in pausa il video tutorial. Ci provava per la terza volta a mettersi quel maledetto Eyeliner e le era giá capitato di tagliarsi ai lati dell’occhio due volte, come era accaduto alle sue amiche.
–Ma nulla di grave– aveva detto Mara, la più vissuta della compagnia –Metti l’acqua ossigenata, ti brucia un po’, poi al massimo ti ripassi la ferita con l’eyeliner normale così non si vede–
In tv si parlava di AP Blade come la nuova folle moda adolescenziale. Perchè rischiare di rimanere cieche per colpa di un eyeliner?
Anche Laura, questo dubbio, un po’ ce lo aveva.
–Ma dai, mica parliamo di non mangiare, o di tagliarsi i polsi– rispondeva prontamente Mara, che aveva sempre quell’aria sicura di sè –È solo trucco, mica ti droghi o fai cose strane per attirare l’attenzione. Pure con la ceretta c’è chi si è scorticato, ma mica siamo qua a bandire la ceretta–
Anche questo aveva senso. Le donne in passato avevano sopportato sofferenze ben peggiori: bustini che stringevano la vita, fasciatura dei piedi nell’antica Cina, iniezioni di botox. Quanto poteva nuocere, in confronto, un eyeliner?
Ci riprovò, cercando di mantenere una mano ferma e decisa. Stavolta il tratto stava risultando quasi perfetto.
–Ahia, cazzo!– urlò all’improvviso, si era tagliata e il sangue le rigava la guancia. Lanciò il coltellino che rimbalzò tintinnando sul pavimento. Fortunatamente l’occhio stava bene, ma dovette tamponare la ferita con un batuffolo di cotone.
–Ma chi me lo fa fare!–
Poi si ricordò che quella sera ci sarebbe stato anche Marco, il ragazzo carino che le aveva confidato di avere un debole per le donne con lo sguardo da gatta.
Sbuffò. Tanto valeva ritentare. Fece un bel respiro, riprese il coltellino e fece ripartire il video tutorial.
Siete pronte ragazze? Sarete le regine della festa!”

Re: Eyeliner

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Ciao Kiarka, ho letto il tuo racconto e vorrei darti alcuni consigli.

Occhio ai refusi: non "perchè o "sè", ma "perché" o "sé; non ti scordare i punti quando chiudi le battute (per esempio: "Pure con la ceretta c’è chi si è scorticato, ma mica siamo qua a bandire la ceretta–")

Attenta al suono di alcune parole: "palpebra" e "polpastrello" creano un' allitterazione che potresti evitare. Come diceva il grande Umberto Eco "Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi. " [Trovi i suoi quaranta consigli di scrittura cercando sul web].

Leverei il "ci" da "solo un coltello di tale manifattura ci può dare.” Secondo me suona più elegante e in linea con il linguaggio pubblicitario che vuoi imitare.

Attenzione a questo passaggio: "Le donne in passato avevano sopportato sofferenze ben peggiori: bustini che stringevano la vita, fasciatura dei piedi nell’antica Cina, iniezioni di botox. Quanto poteva nuocere, in confronto, un eyeliner?"
- Cambierei "fasciatura" con "fasciature" per mantenere la simmetria con i plurali che hai utilizzato.
- Le iniezioni di botox sono presenti anche oggi, ma se le inserisci in questa lista le fai risultare come un problema passato. Ti suggerirei di trovare un altro esempio oppure di modificare la frase per far intendere al lettore che si tratta di un problema sia passato, sia presente.
- Ti consiglio di togliere "ben" da "ben peggiori". A tal proposito, ti suggerisco di fare una ricerca sui plastismi. Stesso discorso vale per "la più vissuta della compagnia." Potresti semplicemente dire "la più esperta", specificando rispetto a cosa.

"Fece un bel respiro, riprese il coltellino e fece ripartire il video tutorial." Meglio evitare due "fece" nella stessa frase.

"Stava risultando"--- "risultava".

Potresti calcare di più sull' ossessione che la protagonista ha di far colpo su quel ragazzo, inserendo questo elemento fin dall'inizio del racconto. Il consiglio generale è quello di affinare lo stile, continuando a scrivere e a leggere moltissimo (lo so, sono banale), ma penso sia fondamentale se vuoi scrivere questo tipo di racconti, che ovviamente si fanno notare più per lo stile che per la trama.

Spero di esserti stato utile.

Buona scrittura!
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