[Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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Commento

Il brano che segue è il sequel liberamente ispirato al racconto traghettato dal WD, Nostoc Alchemico.


«Hai capito?» il ragazzo si avvicinò con le mani sui fianchi.
«Certo che ho capito, ma non ti dico un bel...» la ginocchiata allo stomaco proveniva dal tipo alla sua destra.
«Ti conviene essere più collaborativo, vecchio, tanto nessuno verrà a salvarti» e un pugno volò sul viso dell'uomo.
«Lasciatemi stare». Sentiva che era al limite, loro, invece, erano in tanti e giovani: avrebbero potuto andare avanti per chissà quanto a pestarlo.
«Dillo, forza, che sei stato tu a uccidere Enzo» urlò un altro ragazzo colpendolo con una pedata.
Il vecchio cadde a terra, piegato su se stesso dal dolore.
Dopo aver parlottato tra loro lanciando occhiate all'uomo, se ne andarono. Prima di uscire quello che indossava una felpa cremisi si girò:«Voglio il tuo segreto». Sputò sul pavimento e uscì.
Dopo essersi issato a fatica aggrappandosi al tavolo, Sergio si sedette sfinito su una sedia. Allungò il braccio tumefatto per prendere bottiglia e bicchiere.
Sorseggiò il vino con lentezza, gustando il retrogusto tannico che impastava la bocca e l'aroma alcolico che saliva nelle narici. Poi reclinò la testa.

Non ricordava esattamente quando e come li avesse conosciuti quei due tipi: il Magister e il Teorico. Li aveva incontrati nel parco quando portava fuori il cane? Forse. Ma no, no, avevano chiacchierato sul tram mentre andava a lavoro. Sicuro, li aveva incontrati anche lì. Ma anche altrove, in coda dal fornaio, nella fila di poltrone dietro al cinema. Se chiudeva gli occhi, poteva rintracciare la figura alta con le spalle robuste del Teorico e il mantello bordeaux che avvolgeva il corpo slanciato del Magister in gran parte dei luoghi che frequentava a quel tempo quando viveva in città.
Non ricordava nemmeno come avevano cominciato a essere amici: forse quella sera al pub quando se li era trovati accanto al bancone.
Sergio era già al secondo boccale, si era lasciato andare in un lungo sfogo coi due uomini, che gli sembrava di conoscere da sempre. Aveva raccontato di non essere affatto soddisfatto del suo lavoro: desiderava denaro, successo e vita. Non era disposto a sgobbare come un matto in fabbrica tutto il giorno per i pochi soldi dello stipendio. Non voleva sprecare in quel modo la giovinezza.
Gli avevano risposto, tra un sorso di birra e l'altro, che si poteva ottenere la Vera Vita, ma che il percorso di apprendimento sarebbe stato lungo e difficoltoso.
Da allora furono molte le serate in cui parlarono di quelle e di altre cose.

Si riscosse e attraverso le fessure degli occhi socchiusi a causa del gonfiore aveva notato le scritte rosse disegnate con la bomboletta: Stregone, Diavolo, Maledetto. Avevano vandalizzato tutta la cucina.
Non era la prima volta che inveivano contro i muri di casa, ma finora era stato solo su quelli esterni. Sergio era cosciente che in paese non erano solo quei giovani a pensarla così e in molti lo evitavano.
Lo zigomo in cui aveva ricevuto il pugno aveva cominciato a pulsare. E il dolore non era diffuso: faceva fatica a respirare, forse aveva una costola rotta. Ma che importava, poteva sistemare tutto. Per lui gli acciacchi non duravano che qualche giorno, da sempre. Anche se, nonostante fosse un ambizioso, aveva sempre dosato i Poteri.
Non sapeva perché aveva scelto di usarli in quel modo, gli era venuto naturale non sprecare tutto e subito, anche se si trattava, in teoria, di possibilità illimitate. Ma negli ultimi anni non solo non aveva rimpianto tale scelta, anzi aveva capito che non era stato gratuito per la sua anima né riceverli né mantenerli.

Claudia era bellissima. Ma soprattutto era innamorata di Sergio. Follemente.
Nonostante Sergio non ricambiasse quel sentimento, questione ovviamente mai confessata a Claudia, riteneva che non c'era niente di più piacevole che stendersi nel letto accanto al corpo morbido e profumato della ragazza.
Facevano spesso l'amore, con trasporto e desiderio, ma quella sera Sergio non pensava a cose amorose.
Lei aveva intuito la sua preoccupazione e gli aveva chiesto se sentiva il bisogno di parlare.
«No, è tutto a posto. Anzi, va tutto alla grande. Sono soltanto più stanco del solito stasera. Dormiamo» e la baciò sulle labbra con tutta la passione che riuscì a dissimulare.
Di fatto, appena il respiro di Claudia assunse il ritmo del sonno, Sergio scivolò via da sotto le coperte e cominciò a prepararsi.
Non fu difficile caricare Claudia in macchina: la ragazza era leggera e lui giovane e forte.
Dentro la villa, illuminata con candele e ceri collocati in ogni angolo, era stato approntato un piccolo palco.
A differenza di come Sergio si era immaginato studiando gli antichi tomi che il Teorico aveva fornito, non c'erano simboli disegnati sul pavimento, né animali sgozzati né mannaie o teschi, solo velluti come tendaggi. Lateralmente al palco, unico altro arredo dell'enorme salone, c'era un tavolino con calici e bottigliette colorate.
Ancora sotto l'effetto del sonnifero, Claudia fu stesa nuda sul palco. In piedi sopra di lei il Magister, il Teorico e un altro uomo che tutti chiamavano il Supremo le posarono in fila sulla linea alba delle palline gelatinose di nostoc alchemico che cominciarono a emettere una strana luce fluorescente. Sembravano pulsare di vita, si gonfiarono e si fusero con la pelle della ragazza.
Sergio aveva studiato tutto sul nostoc e sapeva cosa avrebbe fatto il Supremo col coltellino dorato.
Il suo sangue fu mescolato a quello di Claudia. Era necessario per attivare il canale energetico.
Poi tutti bevvero dai calici posti sul tavolino una sostanza viola, anch'essa ottenuta dal nostoc. Su Sergio l'effetto fu immediato: si senti riempito di energia vitale, i suoi muscoli pulsavano di potenza e la sua mente era incredibilmente lucida.
A Claudia, ancora stordita, fu somministrato il contenuto verde di una fialetta. E da quel momento il rituale andò avanti molte ore, prevedendo azioni che Sergio ogni volta ricordava con disgusto e sofferenza.
Alla fine fu il Magister a sbarazzarsi del cadavere, come però, Sergio non lo seppe mai.

Una fitta allo stomaco lo riportò al presente: questa non era colpa del pestaggio ma il ricordo della ragazza. Da allora Sergio aveva rubato energie vitali da tanti giovani per garantirsi lunga vita, ma nessuno più era mai morto sotto i suoi occhi. Tutto procedeva in modo che sembrassero incidenti. Istruiva il ragazzo prescelto, meglio se giovane e sano, per settimane, proprio come aveva fatto con Enzo, sul nostoc da raccogliere nel boschetto e poi lo mandava a morire là, dopo avergli somministrato qualche pozione allucinogena.
Ma Claudia era l'innocenza tra gli innocenti, colei che lo aveva amato senza bisogno di Poteri o Magie. E lui se ne era approfittato rendendola il suo canale energetico.
Provò ad aggiustare la sua posizione sulla sedia ma una fitta al fegato lo lasciò senza respiro. Avrebbe dovuto di nuovo ricorrere a un trasferimento di energie per rimettersi in forze.
E doveva agire in fretta perché la luna favorevole era quella sera stessa.
Ma non era sicuro di volerlo. Era come se avesse perso quell'indifferenza verso la vita altrui che gli permetteva di strappare la vitalità ai giovani. Provava fastidio e pesantezza all'idea di un altro sacrificio. Era stanco. Stanco di generare odio e morte. Forse stanco di vivere.
Si sentiva meglio solo ricordando la pelle di Claudia e i suoi baci spontanei e accoglienti. Erano passate decine di anni ma non aveva mai riprovato tanta dolcezza come allora. Se ne rendeva conto solo in quel momento.

Provò a mettersi in piedi. Un po' dolorante ma riusciva a camminare. Afferrò un bastone e uscì di casa. Il boschetto non era poi così lontano e per sera, anche andando piano, lo avrebbe raggiunto. Allo spuntare della luna, nella radura con la pietra incisa, alla fine del sentiero su cui cresceva il nostoc, avrebbe potuto ritrovare un ultima volta il sorriso di Claudia.

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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ciao @Talia . A leggere il tuo racconto in origine mi pare di leggere un qualcosa a metà tra la realtà e la fantasia. I luoghi, i nomi, l'ambientazione urbana, crea un forte contrasto con la storia surreale dei nostoc. Una miscela non proprio ben dosata, e te stessa lo ammetti. Ma aldilà della struttura del racconto, trovo una lettura che non affatica e piacevole per stile. Devo notare dei piccoli errori descrittivi, poca roba, quando parli di un cielo senza stelle ma con luna piena... tale cosa non esiste nella realtà, è sempre stellato il cielo con la luna piena. Quando poi leggo il tuo sequel mi trovo di fronte a dei vistosi flashback che ingarbugliano la lettura. Cerchi evidentemente di dare una spiegazione a come è arrivato Sergio a questa fama di stregone e come poi tale impostazione, ti servirà alla tua chiusura. Per un attimo ho pensato che avresti impostato il sequel dando una svolta più realistica.
Invece imprimi una decisa traccia surreale. Confesso che non è il genere che apprezzo ma aldilà di quelli che sono i miei gusti, sono dubbioso sul fatto che te stessa, sia pienamente soddisfatta di questo sequel. Credo che avevi in mente tante soluzioni, ma alla fine, hai deciso per questa via. Spero di essere stato chiaro in questo commento... ciao @Talia :super:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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Grazie @bestseller2020 per essere passato dal mio racconto.
bestseller2020 ha scritto: Devo notare dei piccoli errori descrittivi, poca roba, quando parli di un cielo senza stelle ma con luna piena... tale cosa non esiste nella realtà, è sempre stellato il cielo con la luna piena.
Perché? :confusion-confused:
Non c'entrano niente le fasi lunari col tempo metereologico. Può tranquillamente essere una notte nuvolosa di luna piena. Bastano poche nuvole per velare il cielo e coprire le stelle ma contemporaneamente vedere la palla argentea della luna piena.

Per ul resto credo di aver intuito il tuo pensiero e ti ringrazio di averlo espresso.

Talia :happy-sunny:

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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Alla fine fu il Magister a sbarazzarsi del cadavere, come però, Sergio non lo seppe mai.
Sta meglio il punto e virgola dopo "cadavere", essendoci bisogno di un pausa maggiore di quella che dà una virgola.
un ultima volta il sorriso di Claudia.
un'ultima

Benritrovata qui, @Talia :)

Una fiaba cupa dove l'orco è un nonno apparentemente innocuo, nell'arco dei due capitoli. Poi, verso l'epilogo, il ravvedimento e l'espiazione finale.
Un testo particolare: piaciuto!
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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Ciao @Talia
Ho letto il primo racconto e l'ho trovato molto più coerente. Una buona idea sviluppata fino in fondo in modo da tenere il lettore attaccato alla storia.
Purtroppo non posso dire altrettanto di questo sequel che, come spesso accade, fa rimpiangere il primo episodio.
Qui sembri molto indecisa e la narrazione oscilla tra diversi momenti procedendo a zig zag.
Inizi con la "punizione" da parte di personaggi che poi scompaiono e che non hanno un vero ruolo nella storia, procedi con un flash back per spiegare l'origine dei poteri, dove compaiono in Magister e il Teorico, personaggi un po' stereotipati e senza un vero spessore, poi la comparsa di Carla e l'improbabile redenzione del perverso.
In un racconto di queste dimensioni hai cercato di farci stare troppa roba, troppi personaggi, senza riuscire a coglierne nessuno.
Peccato. Secondo me il primo racconto doveva rimanere tale; temo che qualsiasi sequel di quel racconto sarebbe inevitabilmente risultato deludente.
Alla prossima.

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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@Talia

Ho riletto il racconto che ha dato origine a questo e devo dire che il primo mi è sembrato più intrigante e convincente.

In questo, inizialmente, mi hai portata a immaginare una scazzottata tra malavitosi. Ho letto comunque con curiosità e solo confrontandolo con l'altro mi è sembrato meno valido. Gli elementi intriganti ci sono anche qui ma ti sei persa un po' nelle descrizioni che hai reso meno incisive, soprattutto nel finale.
[glow]

La debolezza più evidente sta, secondo me, proprio nel "ravvedimento" che hai descritto in modo blando:[/glow]
"Provava fastidio e pesantezza all'idea di un altro sacrificio. Era stanco. Stanco di generare odio e morte. Forse stanco di vivere.
Si sentiva meglio solo ricordando la pelle di Claudia e i suoi baci spontanei e accoglienti. Erano passate decine di anni ma non aveva mai riprovato tanta dolcezza come allora. Se ne rendeva conto solo in quel momento."

Avresti dovuto mostrare più un diavolo toccato dall'acqua santa (cioè dal ricordo di Claudia) e mostrare al lettore il tormento che quella dolcezza gli provoca; un ricordo languido non mostra bene una vittoria. Non so se riesco a spiegarmi, in sintesi hai reso debole il conflitto.

Ti chiedo scusa in anticipo perchè immagino che l'esempio che provo a farti possa darti fastidio, ma è per la volontà di farmi capire.
Con un esempio banalissimo riscrivo il tuo finale (prendilo come tale): Deve agire in fretta, ma le gambe non rispondono ai suoi comandi, il cuore gli si agita nel petto, e non succedeva da anni. Il dolore alle costole non è nemmeno merito dei piugni ricevuti, comprende.
Sente la presenza di qualcuno alle spalle, si volta, ma non c'è nessuno. Si tocca le guance, qualcuno gliele ha accarezzate, ne è sicuro.
Non riceve carezze da un tempo infinito, ma il ricordo di quelle di Claudia, impresso nella sua memoria, è riemerso.
"Claudia" susurra tra piacere e paura! Si volta a cercarla, non può che essere stata lei. Ha riconosciuto il calore delle sue mani.
Intanto Enzo torna a gridargli in faccia la sua colpa, tutti gli altri delitti commessi gli sfilano davanti, una processione che non ha fine. È stremato, la stanchezza lo abbatte, mentre Claudia torna ad accarezzarlo fino a posargli un bacio sulla fronte, lui alza gli occhi, la guarda incredulo, poi le si abbandona sul seno con un sorriso sofferto.
La memoria è una pozione potente più del Nostoc. Più forte ancora è l'amore che Claudia ha provato per lui.
Lei è tornata, è lì per salvarlo e prtarselo via.


questa non era colpa del pestaggio ma il ricordo della ragazza.
Refuso: "... ma del ricordo della ragazza"

Perdonami se ti sarò sembrata invadente. :facepalm: :love:

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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Ciao, @Talia, il racconto è scritto molto bene, come il primo e tutti quelli che scrivi.
Rispetto al primo, però, svela cose che avrei preferito non sapere perché un po' troppo dèjà-vu. Sarebbe stato meglio che il mistero torinese fosse restato tale senza scomodare Claudia, il Magister, il Teorico e il Supremo. Una serata di stravizi con Lapo avrebbe sortito gli stessi effetti.
Se leggi bene questa riga non hai bisogno degli occhiali da vista

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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Ciao @Talia
avevo apprezzato tantissimo il racconto traghettato. L'ho riletto con piacere ritrovando la stessa suspense a distanza di tempo e apprezzando nuovamente l'atmosfera incantata e particolare che avevi creato. Di Nostoc alchemico mi piace un po' tutto, la trama, i rapporti enigmatici tra i personaggi, l'aria fiabesca del bosco. Ero dunque davvero contenta di poter leggerne ancora. Spero che non ti dispiacerai se ti dico che il sequel non mi ha soddisfatta, ma credo che apprezzerai la sincerità. Ho trovato la storia molto meno intrigante e incisiva e mi ha lasciata perplessa il fatto che il nonno non abbia avuto alcun rimorso o ripensamento nei riguardi del nipote. Devo dire però che magari mi hanno fuorviata le aspettative che avevo e magari, se avessi letto solo questo racconto, non ti farei questi appunti perché il racconto è scritto molto bene. Comunque ti rinnovo i complimenti per il primo racconto!
A presto!

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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@Poeta Zaza, @Poldo , @Adel J. Pellitteri ,@Alba359 , @Macleobond ,@paolasenzalai e @ivalibri

Grazie a tutti di cuore :love: sia per aver letto che per essere stati sinceri. Apprezzo moltissimo.
Anche perché se un brano non funziona, non funziona. È inutile girarci intorno.
Quello che mi fa piacere è che qualcuno ha conosciuto e qualcun'altro di voi riscoperto il racconto originario e lo avete apprezzato. Grazie anche per essere andati a rileggerlo. :rosa:

Talia :happy-sunny:

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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Ciao @Talia :)
sono rimasta un po' frastornata dal tuo racconto e credo dovrò rileggerlo. La prima parte di dialogo non mi convince, trovo i dialoghi poco reali, poco spontanei. In generale trovo che tutta la trama sia poco solida, come se non avessi ben pensato dove volevi andare a parare prima di cominciare a scrivere; hai messo tanta carne sul fuoco, troppi personaggi e strade che si aprono ma non trovano chiusura o la trovano troppo in fretta. Secondo me, dovresti tornare sopra a questa trama e dipanare la matassa perché hai molto materiale da usare. La cosa che terrei senza ombra di dubbio è l'ambientazione, inquietante al punto giusto (y)
https://www.edizioniel.com/prodotto/lan ... 866568070/
https://www.edizionipiuma.com/it/i-disobbedienti/
Linda e la montagna di fuoco

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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Ammetto che mi é piaciuto il primo e anche il secondo.
Anche se in questo secondo racconto a mio avviso versi avuto voglia di raccontare tante più cose difficilmente comprimibili in 8.000 caratteri.
Per quanto riguarda al trama ci sta l'aggressione, ci sta il flash back e ci sta anche il ripensamento e quella sorta di suicidio.
Manca però anche per me la relazione col nipote, la reazione della famiglia.
Ma é materiale per un racconto molto, molto corposo, che leggerei molto volentieri, perché non solo mi piace come affronti il tema, ma anche come scrivi.

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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Ciao, @Talia. Credo di aver avuto un po’ di difficoltà a comprendere tutti gli snodi del brano e a collegarli tra loro, per cui anche io mi riservo di leggerlo una seconda volta. La cosa, però, che mi è balzata di più all’occhio, e all’orecchio, è l’uso eccessivo e ravvicinato del trapassato prossimo con l’ausiliare avere. Capisco che spesso sia indispensabile, però forse a volte puoi trovare una costruzione alternativa. Te lo dico perché anche quando capita a me cerco di variare, in modo da rendere più scorrevole e meno monotona la lettura.
Lo zigomo in cui aveva ricevuto il pugno aveva cominciato a pulsare. E il dolore non era diffuso: faceva fatica a respirare, forse aveva una costola rotta. Ma che importava, poteva sistemare tutto. Per lui gli acciacchi non duravano che qualche giorno, da sempre. Anche se, nonostante fosse un ambizioso, aveva sempre dosato i Poteri.
Non sapeva perché aveva scelto di usarli in quel modo, gli era venuto naturale non sprecare tutto e subito, anche se si trattava, in teoria, di possibilità illimitate. Ma negli ultimi anni non solo non aveva rimpianto tale scelta, anzi aveva capito che non era stato gratuito per la sua anima né riceverli né mantenerli.
Qui, per esempio è tutto tappezzato di aveva.
Comunque, questo è solo il mio parere, pertanto prendilo come tale.
Ciao, @Talia, alla prossima.

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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Ciao @Talia ,
sinceramente ho trovato la prima prova migliore, più sfumata, meno spiegata e anche più accattivante nelle soluzioni narrative. Lì il nonno non provava alcun rimorso, qui invece sembra di vedere il pentimento del cattivo... lo preferivo cattivo e basta.
Forse c'è qualche disattenzione che una rilettura in più poteva evitare... un paio di esempi

gustando il retrogusto

l'espressione inveire contro il muro... non è calzante, si inveisce contro qualcuno, o contro il cielo, ma non contro il muro... oddio, lo si può pure fare, ma si è un po' fuori di brocca.

Magari va rivisto un po',
alla prox ;.)
Scrittore maledetto due volte

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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Ciao, @Talia, bentrovata! Ricordavo e piuttosto bene il primo racconto che mi era rimasto impresso per l'atmosfera che avevi creato e rileggerlo, a distanza di tempo, mi ha dato le stesse impressioni. C'era una magia particolare che purtroppo non ho ritrovato nel sequel. Sembra una storia diversa anche se ha punti in comune con l'originale e questo, almeno per me, un po' la penalizza. La comprensione non è immediata e il fatto che ci siano tanti personaggi, ma nessuno, tantomeno il protagonista, che brilla per lo spessore, toglie alla narrazione la forza del primo racconto. Forse è una questione di gusti, però tutto sembra leggermente stretto per il limite di 8000. Nulla da ridire sullo stile, sempre pulito e ordinato, anzi lo trovo addirittura più compatto e di una spanna in più rispetto al Nostoc originale. Non me ne volere, è un limite che ho trovato nella maggior parte dei racconti in gara (tranne nei casi rari), però ho preferito il racconto iniziale. In ogni caso una buona prova. A rileggerci!
Piccoli Grandi Sognatori

 Without faith, without hope, there can be no peace of mind. [cit.]

Re: [Caronte] Ancora Nostoc Alchemico

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Ciao : )
Ho letto il tuo racconto, poi dopo qualche giorno sono andata a leggere il principale e sono ritornata a leggere il racconto attuale.
Prima di tutto vorrei farti i complimenti per il primo "Nostoc Alchemico", mi ha tenuta incollata allo schermo, la trama si è sviluppata coerentemente, adoro l'ambientazione e quell'atmosfera che non so se definirei proprio magica.
Volevo scoprire il segreto del nonno ma (forse sono poco perspicace io) non mi sarei mai aspettata la fine. Per concludere è un bel racconto, di quelli che tornerei a rileggere volentieri.
Ora ti do le mie umili impressioni sul racconto attuale, partendo dalle imrpessioni della prima lettura, quella senza aver letto il primo racconto:
vorrei evidenziarti lo stesso problema di Mafra con l'ausiliare avere, però anche in questo caso potrebbe essere un problema mio e quindi, prendi questa "critica" con le pinze. Quando ho letto il racconto senza conoscere il precedente, mi sono trovata un po' confusa (tanto che l'ho letto due volte). La scena iniziale mal legava con il resto e mi è sembrata superflua ai fini della storia, infatti ho dovuto rileggere due volte prima di continuare, la parte di distacco fra il pestaggio e quando ricorda il Magister ed il Teorico perchè proprio non capivo cosa stesse succedendo, diciamo che fino a
Ma negli ultimi anni non solo non aveva rimpianto tale scelta, anzi aveva capito che non era stato gratuito per la sua anima né riceverli né mantenerli.
il racconto mi confonde e basta e non capisco dove si vuole andare a parare con tutti quei personaggi. Dal passo successivo invece cambia totalmente il ritmo della narrazione, diventa più fluida ed interessante, ha una direzione ben definita ed anche se si fanno riferimenti ad altro che il lettore può non capire, non stona ai fini della narrazione. Unica pecca sempre la questione del pestaggio che citi ad un certo punto, insomma mi sembra proprio forzata quella scena. Mi piace anche come si conclude, con (per me che non avevo letto il racconto originale) un alone di mistero che mi mette voglia di leggere proprio di più su questo signore.
Insomma tutto sommato un buon racconto da rivedere un poco, magari pensato molto più lungo ecco.

Ora le imrpessioni avendo letto Nostoc Alchemico:
Ho capito la scena iniziale, era un modo per ricoleggarsi al primo racconto o almeno l'ho vista così, solo che avrei comunque preferito non ci fosse. Pensato come sequel questo racconto perde la sua forza suggestiva e comincia a sembrarmi irreale, quasi forzato se devo collegarlo al primo. Il cambio repentino di questo nonno che ammazza il nipote con tanta leggerezza di cuore ma poi pensa a Claudia e decide che la sua vita è finita non mi convince molto. E' poco sviluppato, forse per via della breve durata dello scritto. Questo poi non mi ha ridato le stesse sensazioni di quel magico quasi urbano e di quel mistero che tanto ho amato nel primo ma quest'ultima affermazione è solo se dobbiamo paragonare i due racconti o dovergli dare comunque una continuità.

Insomma ho scritto un sacco : p concludo facendoti i complimenti per la capacità di immergere il lettore nella storia!
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