[Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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Un nuovo compagno di stanza

Uno strano figuro per terra e per cieli
si aggirava di sera oppur di mattina
Gallinaleon
qualcuno chiamava
poiché un po' buffo e mostruoso appariva
un becco sbucava dalla bocca leonina
al torso le zampe parevano incollate
e le ali alla schiena con colla attaccate
facevano di lui rimaner senza voce
gallina frammezza a belva feroce

Così apparve a Marco, sdraiato sul letto. Voleva comunicarlo ad Alberto, il suo nuovo compagno di stanza, ma gli mancava la voce e gli occhi erano il suo unico canale per comunicare le parole col mondo. Con Alberto, che non era obbligato sul letto, l'intesa era tale che non c'era bisogno di conversare. Lo ascoltava, gli parlava, e i loro pensieri fluttuavano da corpo a corpo, tanto che sentiva quando Marco qualcosa di importante voleva trasmettergli, ma addirittura un Gallinaleon di certo non avrebbe potuto.
Poneva domande Alberto per cercar di carpir quello strano entusiasmo, da quale angolo celato dell'animo provenisse: «Dimmi Marco, riguarda la tua famiglia?» Gli occhi abbassati indicavano che non era quello l'ambito da cercare.
«Forse riguarda il tuo compleanno?» Ma lui rifece l'espressione della risposta precedente.
«Ho capito! Hai in programma una gita!» Questa volta gli occhi rimasero sospesi, come sospesa era la possibilità del viaggio; poi un bagliore di realtà ritornò in lui e di nuovo lo sguardo si abbassò.
«Il tuo cantante preferito fa un concerto in città!» provò ancora Alberto. L'espressione di Marco di nuovo dimessa, poiché l'amico non sapeva ancora che Battisti era l'unico suo cantante amato.
«Riguarda un sogno?» E qui gli occhi al cielo salirono, con stampato un sorriso. Questa volta aveva centrato il motivo. Lo sentì risuonare in tutto se stesso.
«E chi non lo sarebbe così, con un sogno a portata di mano?» disse Alberto con la gioia della contentezza sentita. Bastava quella e null'altro da aggiungere. Rispose al sorriso e si sdraiò sul suo letto.

Fu quel giorno, verso l'imbrunire, che la tenda si mosse anzi svolazzò, dal vento furioso prima del temporale, con l'uscio aperto nella calda sera d'estate. In quel mentre Marco ebbe un sussulto, con lo sguardo eccitato verso il telo. Scorse la sagoma dell'ombra cinese, con cresta e becco su corpo felino: ed ecco il Gallinaleon apparire. Il salvatore, colui che viene in soccorso di chi non può fare ricorso, uno dei pochi capace di dare ascolto. Da quella stessa finestra, tempo fa, si mostrò per la prima volta preannunciando quella nuova sorpresa: Alberto, l'amico che prese il posto di Luca, partito troppo di fretta con la testa. Aveva tutto quello che a Marco mancava, Alberto, tranne quell'animo sereno.
Marco non distoglieva lo sguardo da quell'apparizione: la fantastica creatura era il suo sogno e il suo desiderio.
Il compagno, vedendolo estasiato come non gli era mai capitato rivolse anch'egli lo sguardo verso la tenda animata: «Quanta emozione può dare un temporale, hai proprio ragione» gli disse.
Marco con lo sguardo ancora più intenso accompagnato da mugolii costanti cercava in tutti i modi di far notare quella sorta di genio della lampada. Alberto si sedette al suo fianco osservando quel movimento, rimanendo affascinato dallo spettacolo fino a quando scrutando in profondità si accorse anche lui di quella presenza che vibrava dietro la tenda: «Oh! Inizio a capire il tuo percepire, è fantastico, che altro dire!»
Finalmente aveva compreso qualcosa e in religioso silenzio aspettavano la parola che puntualmente arrivò, dalla porta: “Ehi voi due! Anzi dico a te, Alberto, non vedi che sta volando tutto? Bisogna chiudere le finestre durante un temporale”. Una rotonda signora con una candida divisa bianca era appena entrata senza bussare, con un vassoio e due bicchierini: uno bianco e uno rosso, una cannuccia e quattro pasticche colorate. Come tutti i giorni, sempre alla stessa ora, Alberto mandò subito giù le capsule con l'acqua; Marco, attraverso la cannuccia, venne aiutato a mandare giù quella del bicchiere colorato. Anche Flavia, la signora, notò la sagoma dietro il telo, e con passo deciso si diresse verso la tenda. «Nooo!» urlò Alberto «Non fargli del male!»
Flavia richiuse la finestra ed esclamò: «Non si lasciano i vasi sul davanzale, si poteva rompere!» Lo appoggiò a terra, riprese il vassoio e se ne andò.

Re: [Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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Ciao @Kasimiro ,

All'inizio non sono entrata subito in sintonia col tuo stile e non capivo le dinamiche della storia. Dalla seconda metà, però, mi sono perfettamente allineata e sono riuscita a gustare la storia dolceamara che hai proposto. Amara perché la condizione clinica dei personaggi è triste ma il modo in cui affrontano la realtà è dolce e leggero.

Talia :happy-sunny:

Ps: avevo scritto un commento che mi piaceva di più ma, non so con quale strana dinamica di ricarica pagine, ho perso tutto. L'ho riscritto così, più o meno il senso è lo stesso, ma il primo era più carino. :D

Re: [Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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Sempre gradevole e leggera la lettura dei tuoi testi, @Kasimiro.
Questo sarebbe molto triste, ma alla fine non lo è perché i due in fondo non soffrono e non sono troppo tormentati. E poi, meglio i sogni che una realtà che fa schifo come quella che siamo abituati a vederci intorno, meglio un vaso sul davanzale nascosto da una tenda che si agita per il vento che quello che sta fuori, viva il Gallinaleon. Chi lo sa, magari è per questo che scrivi cose delicate con animo sensibile, anche tu ti rifugi nel sogno per far sognare i lettori, con Luca non ce l'hai fatta.
Se leggi bene questa riga non hai bisogno degli occhiali da vista

Re: [Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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Kasimiro ha scritto: dom gen 31, 2021 11:12 pm Posso confidarvi che la situazione a cui mi sono ispirato appartiene ad una realtà a me vicina, ed uno dei privilegi è proprio quello vedere le cose con maggiore leggerezza.
È un privilegio in ogni condizione, saper anche sorvolare leggeri le cose, le persone, dandogli una vita diversa.
Si ha una visione dall'alto, una visione d'insieme, nel nostro contesto. Che ci fa bene! Ciao, @Kasimiro :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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Ciao, ho letto il primo racconto e devo dire che in questo è molto più facile capire che si parla della stanza di una struttura (ospedale, istituto, clinica...)
L'ho trovato molto carino, soprattutto la condivisione della fantasia (o sogno) che in fondo è una buona definizione dell'amicizia: capirsi senza dover spiegare.
Ogni tanto il linguaggio mi sembra un po' forzato, o piuttosto antico, per essere diretto a un pubblico di ragazzi, ma può benissimo essere un preconcetto mio.
Provo a segnalarti un paio di cose che non mi suonavano benissimo, soprattutto rispetto a quello che mi sembra essere il ritmo quasi da menestrello del racconto. Naturalmente posso aver interpretato male tutto, compreso il ritmo, e tu puoi ignorare le mie annotazioni.
Voleva comunicarlo ad Alberto, il suo nuovo compagno di stanza, ma gli mancava la voce e gli occhi erano il suo unico canale per comunicare le parole col mondo.
"Voleva dirlo ad Alberto, il suo nuovo compagno di stanza, ma gli mancava la voce e gli occhi erano il suo unico canale per comunicare col mondo" (o se tieni a inserire il concetto di parole, puoi usare parlare con il mondo invece di comunicare).
ma addirittura un Gallinaleon di certo non avrebbe potuto.
secondo me entrambi sono di troppo, già che il periodo è lungo e articolato, e in fondo servono per dare la stessa enfasi; io sceglierei o addirittura o di certo.
era l'unico suo cantante amato.
qui l'espressione mi suona strana, forse vuoi riprendere in modo simile la domanda, ma non mi convince appieno. E soprattutto il finale in ato mi sembra togliere ritmo alla frase. "l'unico cantante che amasse"?
disse Alberto con la gioia della contentezza sentita.
probabilmente è voluto, hai le tue ragioni e sono io che non le capisco, ma il pleonasmo "gioia della contentezza" mi suona male. "con gioia sentita"? "con il tono della gioia sentita"? Ripeto: sono osservazioni soggettive, puoi ignorarle con il sorriso :)
tutto quello che a Marco mancava, Alberto, tranne quell'animo sereno.
"tranne l'animo sereno": sia per evitare la ripetizione, che di dimostrativi ce ne sono già parecchi nel testo, sia per il senso: è un animo sereno che gli mancava, non quell'animo preciso. Ma qui non dovrebbe essere Luca, invece di Alberto, a cui mancava l'animo sereno? O forse sono io che non ho capito il senso del discorso?
Insomma, vedi tu se in quel che ho detto può esserci qualcosa di interessante o no. Il solo altro consiglio che mi viene è di fare attenzione ai "quello/quel/quella" perché mi sembrano davvero tanti. Forse per la narrativa per ragazzi pesano meno, ma non ne sono sicura.
Un racconto davvero suggestivo.
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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ciao @Kasimiro . Non so perché ma già dalle prime righe del primo racconto, ho pensato a un ragazzo costretto a letto per una grave forma spastica, ma a cui non mancava l'immaginazione di un mondo parallelo, in simbiosi con la sua condizione. Poi riproponi il pezzo con una leggera riscrittura mettendo in chiaro e rivelandone i luoghi, prima rimasti nascosti. Diciamo che hai terminato il tuo racconto che all'inizio avevi lasciato a metà strada. Non mi è dispiaciuto per niente il timbro prosaico e poetico, che a mio parere, ha dato più spessore ai ragazzi dalla fervida immaginazione... ciao
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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Inizialmente non capivo perché in mezzo alla prosa trovassi frasi dall'architettuta poetica, non c'era coerenza. Andando avanti, invece, ho capito che, da lettore, non mi dovevo porre domande ma mettermi in ascolto di un narratore paricolare. La tua storia stempera con delicatezza la terribile condizione dei malati mentali. Ne hai fatto una storia di amicizia, di comunicazione tra due esseri che il mondo ha relegato in una stanza con due letti. (y)

Re: [Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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"Non so perché ma già dalle prime righe del primo racconto, ho pensato a un ragazzo costretto a letto per una grave forma spastica, ma a cui non mancava l'immaginazione di un mondo parallelo, in simbiosi con la sua condizione."
Caspita @bestseller2020. mi fa molto piacere che tu abbia colto questo tratto caratteristico. La linea di immaginazione era molto sottile, nonostante questo, qualcosa del mio intento ti è arrivato. Grazie per la lettura e il commento.
Grazie @Bef per le tue considerazioni pertinenti e per il commento.
Un grazie per aver lasciato un segno anche a @Poeta Zaza, @ivalibri, @Alba359, @Adel J, Pellitteri-

Re: [Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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Ciao @Kasimiro :)
poco tempo fa ho letto Il compagno di stanza e, chissà per quale ragione, non avevo proprio sospettato potesse trattarsi di due persone in una struttra, e invece era talmente palese. O almeno lo è ora che ho letto anche questo. Trovo che sia una bella prova la tua, complicata da leggere e da seguire, ma molto interessante.
https://www.edizioniel.com/prodotto/lan ... 866568070/
https://www.edizionipiuma.com/it/i-disobbedienti/
Linda e la montagna di fuoco

Re: [Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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Ciao, @Kasimiro. Avevo letto il primo racconto nei giorni in cui l'avevi pubblicato su WD. Avrei voluto passare a commentare, ma ammetto di essere stata un po' in difficoltà e forse una parte di me temeva di esprimere qualcosa di sbagliato. Forse era l'imbarazzo, o semplicemente un'emotività eccessiva in quanto ho potuto toccare con la mano quell'ambiente e ancora oggi provoca in me ricordi tristi. Per fortuna la mia situazione si è evoluta poi e per il meglio, ma tanti di quei bimbi, con cui condividevo la stanza di ospedali (ne avevo cambiati tanti nell'infanzia), avevano qualcosa dei tuoi personaggi. Scusami per questa lunga digressione, che chiudo qui.
A differenza del racconto traghettato, questo è più completo e più chiaro sia negli intenti che nel risultato. Mi piace la scelta di spostare all'inizio la filastrocca, che introduce la storia e di mettere in risalto prima i personaggi, poi la loro storia. Anch'io scrivo per ragazzi, più per bambini in realtà, e cerco di prestare attenzione al linguaggio per non renderlo troppo eccessivo per quell'età. Quindi, concordo con Bef che certe parole sembrano troppo antiche. Vanno bene per l'ambito favolistico, mentre qui, essendo una narrazione più contemporanea, stonano un pochino. Il testo non è sempre di facile comprensione, anzi in alcuni punti risulta un po' ostico. Una volta, però, entrati in sintonia con l'ambientazione e il resto, tutte le nebbie si dipanano e non si può fare altro che abbracciare l'emozione che arriva con un finale perfetto — è la parte che più ho apprezzato — che scalda l'anima. Una prova davvero interessante.
Piccoli Grandi Sognatori

 Without faith, without hope, there can be no peace of mind. [cit.]

Re: [Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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Molto originale, il tuo racconto, @Kasimiro, che mescola la prosa con gli accorgimenti tipici del testo poetico. Trovo che l’operazione in alcuni passaggi sia più riuscita, in altri un po’ meno. Fossi in te insisterei ancora di più sulle inversioni, le rime e le assonanze, che fanno capolino solo di tanto in tanto, mentre potresti farne la cifra stilistica dell’intero brano. Non ti sto invitando a riscrivere tutto a mo’ di filastrocca, ma semplicemente a usarne qualcuna in più. È proprio lo stile che dona leggerezza all’argomento trattato: ti ha evitato di scivolare nei toni patetici senza togliere nulla al messaggio che hai voluto trasmettere.
Ciao, @Kasimiro, alla prossima.

Re: [Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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Grazie @Kikki, rivolto a ragazzi, il racconto lo avevo pensato associato ad immagini, che sicuramente avrebbe aiutato la comprensione e il contesto. Come solo testo scritto, mi rendo conto che il primo è più di difficile interpretazione, mi sono lasciato trasportare più da mie sensazioni, che in me erano molto chiare, ma forse solo in me. Col seguito ho provato a cercare di rendere più chiaro il contesto e mi sembra, visti i commenti, che la percezione della situazione è stata meglio interpretata. A presto.
Grazie @Emy, per l'apprezzamento, sono pienamente d'accordo con le tue considerazioni. Se c'è qualcosa che ti ha smosso emotivamente facendoti riaffiorare vecchi ricordi tristi, credo che possa essere un'emozione che ci dà maggiore consapevolezza del nostro fragile animo umano. Grazie per averla condivisa.
Grazie @Almissima per l'apprezzamento e @Mafra. Grazie del suggerimento. Avevo pensato anch'io ad un maggiore uso del linguaggio con più rime e assonanze, mi dai una conferma.

Re: [Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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Ciao @Kasimiro chiedo scusa anche a te per non aver ottemperato al regolamento del contest Caronte e per non averti dato un feedback prima.

Il tuo racconto ha due anime, una linguistica che avvolge e solleva, un'altra narrativa che è pulita ed evocativa nella sua semplicità. Sai scrivere bene, con un gusto per il discorso epidittico. Quindi vorrei permettermi - per affinità e consigli ricevuti a mia volta in passato - di farti riflettere su questo aspetto: Prosa o Poesia? Tertium non datur. Si tratta di scegliere se vuoi essere un bravo narratore o un poeta. Naturalmente io non sono un insegnante o uno scrittore affermato e anche tra quelli esistono diverse posizioni.

Cominciamo.
Poneva domande Alberto per cercar di carpir quello strano entusiasmo
Nella prosa usare anastrofi ed elisioni è sempre pericoloso. Non lo farei. So, sento, i suoni e il piacere della metrica che sai costruire, ma nella prosa - almeno da quanto ne so - la priorità va data alla storia, ai personaggi e alla chiarezza (che a volte significa sacrificare le possibilità della lingua).
Vediamo altri esempi:
  • "L'unico suo cantante amato"
  • "E qui gli occhi al cielo salirono"
  • "la gioia della contentezza sentita" (qui c'è anche una figura etimologica).
  • "«Oh! Inizio a capire il tuo percepire, è fantastico, che altro dire!»"
La scrittura è anche dipingere situazioni ed evocare immagini e riflessioni, ma è anche costruire una storia credibile, padroneggiare le reazioni che vuoi suscitare nel lettore, gestire fabula e intreccio, sostenere il messaggio che vuoi trasmetterlo senza espedienti dichiarativi. Tu hai una grande sensibilità percettiva e linguistica, sei un'esteta e non devi tradire questo talento. Se peso questo aspetto, però, e sull'altro piatto della bilancia colloco la struttura narrativa e gli eventi, lo spessore dei personaggi e il tema del tuo racconto, questi non sono sufficienti a creare equilibrio.

Il che non significa che devi rinunciare alla lingua, ma che potresti di tanto in tanto metterla in secondo piano e concentrarti su personaggi e trama.

Forse la mia è solo una sensazione; non ho riletto più di due volte il testo o altri tuoi testi. Per questo motivo prendi quanto ti ho scritto con "distanziamento", se ti sembra sbagliata la mia impressione, allora lo è.

Re: [Caronte] Un nuovo compagno di stanza

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Ti ringrazio @T.D.J. Baw per la tua giusta riflessione e penso che tu abbia ragione sul fatto di prestare più attenzione alla struttura narrativa. Una metodo che trovo utile, penso che valga per tutti, è quello di lasciare passare un po' di tempo e e riprendere lo scritto quando quasi te lo sei dimenticato, in modo da poterlo leggere con occhi nuovi. Proverò a farlo seguendo il tuo consiglio.
A presto
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