[Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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racconto commentato: Fiaba russa
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racconto migrato: Quel giorno che persi il mio corpo
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«Non potresti fare più veloce?».

«Più di così non posso, dovresti mangiare di meno».

«Lo sai che non posso mettermi a dieta, non ci riesco, il terzo giorno vado fuori dai gangheri. E poi comunque non dipende da quello che mangio, ne abbiamo parlato tante volte».

«Allora goditi il paesaggio, arriviamo quando arriviamo».

Quando entrammo al Giardino dei Refusi, la festa era quasi finita, come volevasi dimostrare. Lui era troppo pesante, io correvo troppo veloce, cioè avrei voluto. Feci appena in tempo a prendere un bicchiere di prosecco al buffet prima che chiudesse, e mi stesi sull’erba, col respiro ancora arruffato. Spesso arrivavamo in ritardo, per questa mia ostinazione a non voler prendere atto della pesantezza del corpo. Lo spingevo sempre troppo come scendevamo in pista, così dovevamo fermarci dopo poco per fare rifornimento. Avevo cercato bacchette magiche per renderlo più leggero ma pareva non esistessero, almeno non in questo secolo materialista. Non erano bustine in vendita al supermercato o in farmacia che lo avrebbero ossigenato. O programmi matematici fatti tra le quattro mura super attrezzate di una palestra.
Era un fatto di memoria, lui filtrava troppo o troppo ci rimanevano impigliato. Avrei dovuto scuoterlo sotto una cannella gigante, una cascata, per liberarlo di tutto. Sì, liberarlo. Pensai mentre il sole tramontava dolcemente sulla festa che mi ero persa e mi addormentavo appoggiata a uno degli olivi del parco dei Refusi.
Andavamo spesso a ritemprarci alle Terme, a lui piaceva confondersi con quell’acqua dove poteva rilassarsi senza temere il saporaccio del sale. Fu lì che ci ritrovammo, nel giorno di chiusura, una pacchia, tutte le vasche per noi. Mai successo prima, sembrava di essere noi padroni di tutto, una sensazione così esaltante che fu come perdere dieci anni di incrostazioni. Restare in quel silenzio, esporsi a quella pace profonda sembrava ripulire le scorie di tutti i livelli.

Mi svegliai che era notte, con il parco illuminato dalla luna. Si era in estate e le cicale avevano organizzato il solito concerto serale, che iniziai ad ascoltare con gran piacere fino al momento in cui mi accorsi che lui non c’era. Mi aveva abbandonato. Il mio corpo era sparito.
Non potevo denunciarne la scomparsa, senza non esistevo.
Come avrei firmato i fogli del modulo di scomparsa? E se mi avessero accusata di averlo nascosto, rapito, o peggio, fatto fuori? È vero, avevamo avuto qualche incomprensione, ma niente di che in fondo. Era pur sempre il mio corpo. Eravamo fatti l’uno per l’altra.
Così mi mossi, e scoprii che potevo farlo anche senza di lui, anzi. Era più facile, andavo veloce. In un attimo schizzai oltre il cancello, bastò averlo pensato. Feci un folle zig zag per tutta la città nei posti più assurdi, in cima ai tetti e agli alberi, dentro a banche, negozi, librerie, un paio di allarmi super tecnologici scattarono e schizzai via, perché anche senza corpo ci sentivo benissimo e non ho mai sopportato i rumori troppo forti. Mi dispiacqui di non poter entrare dal Bagnai, che aveva una sterminata colonia di paste e salati di tutte le taglie e sfumature. Per una volta che mi sarei potuta servire a volontà, indisturbata, causando per di più lo sgomento alla riapertura, avevo le mani legate, se posso dire, per via dell’assenza del corpo. Mannaggia.
È proprio vero che chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane. Una volta avevo un corpo. Sarebbe stato il caso di ritrovarlo, magari. Cominciava a mancarmi.
Avrei potuto fare scherzi da manuale in quello stato, ma mi mancò lo spirito. Forse una parte era nel corpo, e ci avevo lasciato anche un intero portafoglio di documenti inespressi, tutti da recuperare. Porca miseria. Ma dove poteva essere?
Pensai di tornare alle Terme. Tanto col pensiero ci voleva un attimo e ormai la città l’avevo girata tutta. Di fare la provincia non ne avevo nessuna voglia. La conoscevo già, e poi magari, pensando piano, sarei riuscita a godermi il viaggio da lì alle Terme come un drone, rasente alla campagna, proprio ora che stava albeggiando.
Nonostante la poca esperienza ci riuscii quasi, ogni tanto perdevo interi pezzi di strada, ma potei sorvolare a bassa quota alcuni tratti di colline, veder accendersi le luci delle fattorie, e nei paesi quelle delle case di chi si alzava col sole per andare al lavoro. Senza contare la luce primaria, che sorgendo sembrava dirmi: " Forza, vai avanti. Vedrai che lo ritrovi.“
Finalmente arrivai alle Terme, la luce del giorno stava prendendo il suo posto quando entrai senza fare alcun biglietto. Che soddisfazione, che libertà. Tutto era come l’avevo lasciato in sogno nel pomeriggio, assolutamente deserto, solo un po’ scuro. Mi guardai intorno, non c’erano luci, ma l’acqua era ancora illuminata dalla notte appena trascorsa. Davvero uno spettacolo. Lui era ancora là. Sotto la cascatella. Immobile e appena sorridente. Sembrava sognare. Mi avvicinai. Non ero poi così male. Ci rientrai. Lo sentii che mi accoglieva, e prima ancora me che ci scivolavo. Poi una sensazione unica. Scattai in avanti con un’energia mai avuta prima.
Ne ero sicura, lui aveva perso tutto quello che finora lo aveva appesantito, quello che avevamo accumulato insieme e con me che dicevo “corri di qua vai di là”, non poteva smaltire. Ma, lasciandolo in pace per mezza giornata, aveva fatto miracoli. Vicino trovai i miei vestiti, era stato un sogno ordinato. Corsi alla porta. Ora avrei dovuto aspettare che venissero ad aprirmi, oppure nascondermi e uscire senza dare nell’occhio. Poi c’era da tornare a casa, senza più voli raso terra. Ci sarebbe voluto più tempo. Ma dopotutto chi se ne importava, vero?

«Vero, chi se ne importa. Poi mi racconti cosa hai fatto mentre dormivo».

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Sunday Times ha scritto: ven gen 29, 2021 6:53 pm Lui era ancora là. Sotto la cascatella. Immobile e appena sorridente. Sembrava sognare. Mi avvicinai. Non ero poi così male. Ci rientrai. Lo sentii che mi accoglieva, e prima ancora me che ci scivolavo. Poi una sensazione unica. Scattai in avanti con un’energia mai avuta prima.
Ne ero sicura, lui aveva perso tutto quello che finora lo aveva appesantito, quello che avevamo accumulato insieme e con me che dicevo “corri di qua vai di là”, non poteva smaltire. Ma, lasciandolo in pace per mezza giornata, aveva fatto miracoli. Vicino trovai i miei vestiti, era stato un sogno ordinato. Corsi alla porta. Ora avrei dovuto aspettare che venissero ad aprirmi, oppure nascondermi e uscire senza dare nell’occhio. Poi c’era da tornare a casa, senza più voli raso terra. Ci sarebbe voluto più tempo. Ma dopotutto chi se ne importava, vero?
«Vero, chi se ne importa. Poi mi racconti cosa hai fatto mentre dormivo».
Forte, Kiarka @Sunday Times , brava! :)

Nel racconto precedente avevi perso il tuo corpo, qui lo trovi ma mente e corpo sono ancora slegati, e, mentre la mente corre, la materia è appesantita e non riesce a tenere il passo.
Forte il finale!
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Poeta Zaza ha scritto: ven gen 29, 2021 8:58 pm Forte, Kiarka @Sunday Times , brava! :)

Nel racconto precedente avevi perso il tuo corpo, qui lo trovi ma mente e corpo sono ancora slegati, e, mentre la mente corre, la materia è appesantita e non riesce a tenere il passo.
Forte il finale!
Grazie @Poeta Zaza! Onorata ti sia piaciuto. Spero di sentire anche l'autrice dell'originale. Rispetto a quello il punto di vista è un po' differente, mente e corpo sono sempre divisi sì, ma la separazione corre su un binario "alternato", trasportato dal sogno, mentre nel primo racconto il mutamento era progressivo e avveniva consapevolmente sempre nella stesse frequenze, giorno o notte che fosse.
Il cambio di binario qua invece porta alla sorpresa. Nel finale però si ritrova un elemento comune, il fatto della leggerezza che è ciò che rende possibile il ritrovarsi a un livello superiore.

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Ciao!
Sono contenta che tu abbia voluto usare un mio racconto. Vedo che è un dialogo corpo/mente ( o anima, come vogliamo definirla, insomma) solo che nella mia storia la mente blaterava in continuazione, nella tua invece è leggiadra e positiva, ma affatica il corpo e lo rimpilza di impegni forse senza rendersene conto. Ci ho visto anche una metafora di come il nostro corpo e la nostra mente spesso reagiscono in modo differente al passare del tempo, alla responsabilità, agli impegni, a tutto.
La scena delle terme, non so perché, mi ha ricordato un anime, "La città incantata di Miyazaki" ricca di creature che hanno bisogno di purificarsi e rinascere e anche ricca di spiriti.

Molto carino, grazie ancora, a presto! :)

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Ciao @Sunday Times , se ho ben capito non sei @Kiarka . Se ho ben capito è la prima volta che ti leggo, a meno che tu non sia un vecchio utente che ha cambiato nome. E se ho ben capito, hai lavorato di variazione su tema rispetto all'originale.
Un dialogo col corpo. Benissimo, mi era piaciuto l'originale e mi è piaciuto questo.
In questo particolarissimo contest non si può fare ameno di fare confronti. Allora ti dico che ho due cose da dirti, una bella e una brutta.
Partiamo dalla bella: è un piacere leggerti, sei una bellissima penna. Non ti potrei fare un appunto che sia uno sulla scrittura, e questa è una cosa mica da poco. Se sei nuova, dunque, ti seguirò con molto interesse: hai una buona autovettura, il tracciato poi viene.
La cattiva: rispetto all'originale mi sembra più un esercizio di stile: è meno grondante, mi sembra ti sia messa meno in discussione. Insomma, meno contenuto e meno coinvolgimento.
Ecco, a maggior ragione se sei nuova, ti dico che commentare questo tipo di contest è un po' strano, un po' diverso dal solito, perché costringe a leggere e confrontare due testi. Non fosse così, magari, la cosa brutta non te l'avrei manco detta, e il racconto mi sarebbe andato bene così :P
Scrittore maledetto due volte

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Ciao @Edu , innazitutto grazie per il commento. Ti ho anche risposto nel racconto di @Kiarka ma lo faccio a maggior ragione qua. In realtà nessuna delle due. Non sono una vecchia utente che ha cambiato nome, e certo non sono Kiarka.
Sono un' utente seminuovo del WD che non aveva ancora scritto niente.

Devo dire che non è semplice scrivere su una traccia esistente. Per prima cosa devi trovarne una che ti corrisponda. Generalmente non mi rispecchio in storie raccontatate dove la "pancia" si senta tanto, semplicemente non è il mio modo, a meno che l'argomento non sia qualcosa che ti arriva come un telegramma, diretto proprio a te. Non so se il risultato "poco grondante" dipenda in parte dal fatto che il tema non era originale ma preso, ma direi che orientativamente non ci tengo a grondare. Semplicemnte non è il mio stile. Posso capire quindi che a te sembri distante. Una distanza c'è, ma non è freddezza, è quella di chi si appoggia all'osservazione.

Questo dipende dall'idea che si ha di come dire le cose. Quindi la seconda osservazione che fai non mi pare brutta, semplicemente fatta dalla tua postazione di sensibilità, diversa dalla mia e altrettanto legittima. Non avrei potuto scrivere questo racconto in altro modo, e non potrei scrivere in altro modo, credo sia anche questa la bellezza e la stranezza del contest, vedere come qualcosa può mutare nelle altrui mani. Detto questo ti ringrazio ancora.. :-)

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Ciao @Sunday Times ,
Piacere di conoscerti e di leggerti!
Molto simpatico questo dissidio tra corpo e mente, scritto bene, in modo scorrevole e leggero e frizzante, anche se non privo di riflessioni sulla natura delle due parti che compongono l'essere umano.

Era un fatto di memoria, lui filtrava troppo o troppo ci rimanevano impigliato.

In questa frase deve esserci un refuso e non l'ho capita.
Il giardino dei Refusi: come mai questo nome? Mi ha incuriosito nella lettura ma non ho capito se c'è un motivo particolare in questa scelta che non ho colto...
A parte queste picccolezze una bella e piacevole lettura!

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Ciao , grazie del passaggio. Ancora brava, il tuo racconto era davvero bello. Riguardo alle tue osservazioni:

Era un fatto di memoria, lui filtrava troppo o troppo ci rimanevano impigliato.

In questa frase deve esserci un refuso e non l'ho capita.
Il giardino dei Refusi: come mai questo nome? Mi ha incuriosito nella lettura ma non ho capito se c'è un motivo particolare in questa scelta che non ho colto...
A parte queste picccolezze una bella e piacevole lettura!
[/quote]

Provo a spiegarmi:
La frase si riferisce alla memoria del corpo. Non c'è nessun refuso, la ripetizione è voluta, crea un inciampo ritmico, se così lo posso chiamare, ammesso che letterariamente non sia una parolaccia. :P per sottolineare un possibile legame tra le due eventualità che spesso vanno a braccetto, di seguito mi spiego.

Le emozioni rimangono impresse nel corpo, a seconda dell'emotività e questo è il primo passaggio riguardo al filtrare troppo, cioè all'assorbire troppo nel senso di essere troppo sensibili. Ma si può anche essere sensibili ma poi capaci di lasciar andare, in questo caso le due caratteristiche "se la giocano": assorbo troppo o lascio andare poco?
Probabilmente entrambe le cose. In genere chi assorbe troppo poi ha anche difficoltà a lasciar andare.
In poche parole ci possono entrare molte cose.

Il Giardino dei Refusi mi è venuto così, mentre scrivevo, e non ho avuto cuore di rimandarlo da dove era venuto. Respiravo una leggera brezza di assurdità e di analogia e non c'è da stupirsi. Dopotutto quello che accade dopo alle Terme è una sorta di correzione di tutta la pagina del corpo, ad opera dell'acqua e della dimensione di dove finalmente lui si trova, la pace. Quindi tra le due cose un nesso c'è, anche se alla prima non è evidente.

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Era un fatto di memoria, lui filtrava troppo o troppo ci rimanevano impigliato
credo che il soggetto sia troppo e quindi dovrebbe essere rimaneva, al singolare. O allora non ho capito il senso della frase.
Direi che è l'unico refuso che ho notato, nonostante il passaggio nel giardino dei Refusi :D

Allora: il racconto è ben scritto, si legge velocemente e con piacere. Però, sinceramente, quello che apprezzavo di più del racconto originale era il significato metaforico, mai esplicitato eppure sempre ben presente. Qui un senso "profondo" non l'ho visto, forse è un limite mio che non ho saputo leggerlo, sia chiaro, però mi è sembrato di leggere solo un esercizio di stile sull'idea surreale che mente e corpo possano scindersi fisicamente.
Quindi invece di aggiungere qualcosa al primo racconto trovo che manchi qualcosa. Ma è solo una mia sensazione personale, non vale nulla di più :)
Ciao, e piacere di averti letto, @Sunday Times (ho anche imparato l'uso di cannella nel senso di estremità del tubo dell'acqua, che non conoscevo: grazie!)
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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ciao @Sunday Times . Sono a disagio, credimi. Come si fa a commentare un racconto del genere? me lo chiedo a me stesso. O_- Sulla scrittura niente da obiettare. Ma sono perplesso sul tema in questione. Qualcuno ha definito " un esercizio di ...." forse non hanno sbagliato. Io quando non vedo un argomento chiaro e tutto finisce in una rappresentazione parecchio astratta, lascio stare la lettura e la metto da parte. Una storia deve prendere e catturare l'attenzione, invogliare il lettore a partecipare; qui si costringe il lettore ad un puro esercizio mentale. Certamente le doti non ti mancheranno e vorrò vederle più avanti, ma in questo momento, non posso dire che questo. Con sincerità. ciao

p.s. hai un bel nik
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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bestseller2020 ha scritto: mer feb 03, 2021 6:49 pm ciao @Sunday Times . Sono a disagio, credimi. Come si fa a commentare un racconto del genere? me lo chiedo a me stesso. O_- Sulla scrittura niente da obiettare. Ma sono perplesso sul tema in questione. Qualcuno ha definito " un esercizio di ...." forse non hanno sbagliato. Io quando non vedo un argomento chiaro e tutto finisce in una rappresentazione parecchio astratta, lascio stare la lettura e la metto da parte.

p.s. hai un bel nik
Ti ringrazio per i complimenti al nick. È chiaro che non tutti abbiamo lo stesso approccio con l'astratto. Se è per questo io lascio stare quando mi trovo davanti a pagine di descrizioni truculente o compiaciute, ognuno di noi ha i suoi sentieri. Ho trovato un tema interessante e l'ho svolto a modo mio. Non era un esercizio di stile, anche se c'è chi lo può percepire in questo modo. Nessuno dice che sbaglino, dal loro punto di vista. Ma nessuno può dire cosa volevo fare o cosa ho fatto, oggettivamente. Si può dire cosa si percepisce. L'argomento del racconto di provenienza era surreale di per sè, forse questo sfugge. Era forse più surreale in quello che nel mio. Io l'ho trattato da un punto di vista solo apparentemente astratto, perchè in realtà la separazione mente corpo, in certi stati di coscianza, è un fatto assolutamente reale.
Quindi quello che non rende il racconto di facile comprensione è la dimestichezza, credo, con la gamma di esperienze a disposizione del corpo e della mente.

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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[/highlight][/color]@Sunday Times[/men[/color]tion]

Era un fatto di memoria, lui filtrava troppo o troppo ci rimanevano impigliato.
Refuso: rimaneva (?)

ma niente di che in fondo
prima di in fondo manca la virgola

Ho letto anche l'altro che, ad essere sincera, ho preferito a questo.
Ma il finale è perfetto, fa quadrare tutto ciò che durante la lettura non mi quadrava.
Racconto (anzi, racconti) molto simpatici.
Brava

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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@Sunday Times, è proprio vero che ognuno ha i suoi gusti. A me è piaciuto sia il racconto di Kiarka, che il tuo. Trovo, anzi, che ci sia un filo che vi lega, perché è difficile riprendere un testo surreale e riproporne un altro restando non solo sullo stesso livello, ma anche sulla medesima lunghezza d'onda, testa o corpo che sia. Molto bello, rilassante e divertente, complimenti!
Se leggi bene questa riga non hai bisogno degli occhiali da vista

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Macleobond ha scritto: gio feb 04, 2021 5:50 pm @Sunday Times, è proprio vero che ognuno ha i suoi gusti. A me è piaciuto sia il racconto di Kiarka, che il tuo. Trovo, anzi, che ci sia un filo che vi lega, perché è difficile riprendere un testo surreale e riproporne un altro restando non solo sullo stesso livello, ma anche sulla medesima lunghezza d'onda, testa o corpo che sia. Molto bello, rilassante e divertente, complimenti!
Ti ringrazio @Macleobond , mi fa piacere che ti sia arrivato esattamente ciò che intendevo scrivere. :lol:

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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paolasenzalai ha scritto: mer feb 03, 2021 11:52 pm :love: Ciao @Sunday Times , mi sei piaciuta, mi hai ricordato un "viaggio" che mi è capitato di fare tanti, tanti anni fa quando frequentavo degli sciamani metropolitani. Racconto divertente per certi versi e surreale, anche se... non lontano dal vero.
Ti ringrazio per la piacevole lettura.
Alla prossima.
Sì, per certi versi potrebbe essere un resoconto di viaggio. O un invito.

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Ciao @Sunday Times ,

Forte questo sdoppiamento corpo-mente, questo distaccarsi dal corpo e vedersi da fuori in modo da permettere al corpo di alleggerirsi (che potrebbe essere anche purificarsi). Ci ho sentito tante influenze di cultura orientale, anche se solo accennate, mai esplicitate come tali. Ad esempio il volo dell'anima mi ha ricordato uno stato particolare della mente durante la meditazione.
Ottimo anche lo stile.

Talia :happy-sunny:

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Sai che c'é? Mi é piaciuto molto.
Mi piace come il tuo racconto offra diversi piani di lettura, uno mistico, uno salutista, uno psicologico, uno sociologico e uno come fosse una favola. Il dualismo corpo - mente/anima ci persegue da secoli, ma é é una vera novità che corpo e mente dialoghino, che perdano coscienza l'uno dell'altro.
Personalmente non trovo grandi difetti, si legge liscio come il velluto e a me ha dato lo stesso piacere di una carezza.
Grazie

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Talia ha scritto: gio feb 04, 2021 10:22 pm Ciao @Sunday Times ,

Forte questo sdoppiamento corpo-mente, questo distaccarsi dal corpo e vedersi da fuori in modo da permettere al corpo di alleggerirsi (che potrebbe essere anche purificarsi). Ci ho sentito tante influenze di cultura orientale, anche se solo accennate, mai esplicitate come tali. Ad esempio il volo dell'anima mi ha ricordato uno stato particolare della mente durante la meditazione.
Ottimo anche lo stile.

Talia :happy-sunny:
Sì, è un lasciar andare inteso anche come purificazione, cioè come ritrovare uno stato d'integrità. :)

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Almissima ha scritto: gio feb 04, 2021 10:51 pm Sai che c'é? Mi é piaciuto molto.
Mi piace come il tuo racconto offra diversi piani di lettura, uno mistico, uno salutista, uno psicologico, uno sociologico e uno come fosse una favola. Il dualismo corpo - mente/anima ci persegue da secoli, ma é é una vera novità che corpo e mente dialoghino, che perdano coscienza l'uno dell'altro.
Personalmente non trovo grandi difetti, si legge liscio come il velluto e a me ha dato lo stesso piacere di una carezza.
Grazie
Mi fa piacere tu abbia notato l'aspetto della favola. Quello è il più frainteso, richiedendo sintesi e brevità, se non è identificato probabilmente viene scambiato per esercizio fine a sè stesso e astratto.
Grazie a te.

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Ciao @Sunday Times :)
hai scritto un bel racconto, divertente e facile da leggere. Mi è piaciuto l'inizio in cui capivo poco, mi è piaciuto stare in sospeso. Ho una domanda, perché Giardino dei Refusi? Mi aspettavo che arrivasse una qualche siegazione, ma non l'ho trovata, forse perché sono superflui? Farei volentieri anche io un giro in queste terme, lasciare il corpo per un po' e farsi un giro farebbe davvero un gran bene a tutti ogni tanto.
Come avrei firmato i fogli del modulo di scomparsa? E se mi avessero accusata di averlo nascosto, rapito, o peggio, fatto fuori? È vero, avevamo avuto qualche incomprensione, ma niente di che in fondo. Era pur sempre il mio corpo. Eravamo fatti l’uno per l’altra.
Questa la eliminerei, trovo che sia supeerflua, appesantisce e ripete concetti che si capiscono e colgono senza problemi e senza questo pezzo.
È proprio vero che chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane. Una volta avevo un corpo. Sarebbe stato il caso di ritrovarlo, magari. Cominciava a mancarmi.
qui anche toglierei qualcosa: mi fermerei dopo il pane, il resto è superfluo e toglie valore alla frase.
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Linda e la montagna di fuoco

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Ciao, @Sunday Times. Piacere di conoscerti e leggerti per la prima volta. Mi era piaciuto molto, all'epoca in cui lo lessi, il racconto di @Kiarka, che ho riletto con molto piacere. Mentre il suo trasportava il lettore in un ambito surreale, quasi metafisico, sin da subito, il tuo ha un svelamento graduale e la storia, per niente immediata, si presta a diverse interpretazioni. Questo, secondo me, è un grande pregio perché permette al lettore di trarre le proprie conclusioni e — la cosa che ho apprezzato maggiormente — di immedesimarsi. Alla seconda lettura, forse anche per delle vicissitudini personali, mi sono ritrovata perché quella sensazione di perdere il proprio corpo l'ho sentita diverse volte nella vita. Mi hai persino riportato alla mente una giornata alle terme. :asd: Una prova più che riuscita. Brava. Grazie per la piacevole lettura!
Piccoli Grandi Sognatori

 Without faith, without hope, there can be no peace of mind. [cit.]

Re: [Caronte] Perdersi e ritrovarsi

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Kikki ha scritto: ven feb 05, 2021 3:42 am Ciao @Sunday Times :)
hai scritto un bel racconto, divertente e facile da leggere. Mi è piaciuto l'inizio in cui capivo poco, mi è piaciuto stare in sospeso. Ho una domanda, perché Giardino dei Refusi? Mi aspettavo che arrivasse una qualche siegazione, ma non l'ho trovata, forse perché sono superflui? Farei volentieri anche io un giro in queste terme, lasciare il corpo per un po' e farsi un giro farebbe davvero un gran bene a tutti ogni tanto.

Questa la eliminerei, trovo che sia supeerflua, appesantisce e ripete concetti che si capiscono e colgono senza problemi e senza questo pezzo.

qui anche toglierei qualcosa: mi fermerei dopo il pane, il resto è superfluo e toglie valore alla frase.
Ciao @Kikki , piacere di ritrovarti.
Come ho già spiegato, il Giardino dei Refusi mi è venuto così. Quindi dato che eravamo in un contest letterario ho accolto la suggestione pensando che sarebbe stata divertente. Poi mi sono resa conto che c'era un nesso con la pulizia del corpo, perchè immergersi per ritornare come ad una precedente pagina senza errori, è come torvare i refusi del corpo e correggerli, e quindi partire per quel viaggio proprio dal Giardino dei Refusi è stabilire l'intento del proprio viaggio.
Quello del pane e dei denti è un detto, e quindi l'ho citato per intero.
Dire che si è fatti l'uno per l'altra è un cenno umoristico, visto i bisticci quotidiani, tipici delle vecchie coppie. Che stanno insieme tutta la vita nonostante ogni giorni ci sia qualcosa da ridire, e comunque non potrebbero che stare insieme. Ma non è solo questo, dato che il corpo esprime a livello profondo le caratteristiche dell'anima, e quindi, no, l'ho inserito perchè aveva un suo perchè.
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