[Caronte] Arriva la TV

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Il racconto traghettato è qui: viewtopic.php?p=5914#p5914
L’ho scritto per la terza Tappa del Ferragosto d’inchiostro 2019 [FdI 2019-3].
Il tema del racconto doveva avere come perno la voglia di esplorare nuovi luoghi (fisici, reali). Obbligatorio anche l’inserimento di una poesia composta dall’autore, scoperta in loco durante l’esplorazione. Ho modificato il finale, come richiesto praticamente da tutti i commentatori.
Il nuovo racconto ne è il sequel.

Qui il commento: viewtopic.php?p=5910#p5910


Dicembre 1957

Poltrone e sedie sono sistemate a semicerchio davanti al mobile di mogano chiuso. Papà si avvicina con uno straccio in mano e pulisce accuratamente, poi apre le due ante ripiegandole ai lati. Appare lo schermo perlaceo del televisore che riflette la stanza rimpicciolita e la sua immagine distorta. Su un lato ci sono le manopole dei comandi, che nessuno può toccare, mentre in basso c’è la superficie telata che nasconde l’altoparlante. Per finire spolvera il cinescopio con una delicatezza che sconfina nell’affetto.
I miei genitori avevano discusso molto prima di acquistarlo. La mamma era contraria per via del costo pazzesco, ma alla fine papà si era imposto.
- Basta andare al bar! - aveva tuonato - D’ora in poi la televisione ce la vedremo comodamente seduti a casa!
Così due uomini la portarono su per le scale a pezzi, il più inquietante dei quali si chiamava tubo catodico. Sotto la supervisione di un tecnico in camice immacolato fu montata in salotto. Era il primo televisore che entrava nello stabile e alcuni condomini assistettero in silenzio all’avvenimento, rosi dall’invidia.
La mamma portò un caffè al tecnico. Sopra il suo taschino, pieno di cacciaviti, c’era la scritta “DuMont”, la stessa riportata in rilievo sotto lo schermo del televisore. Si accorse che la stavo guardando.
- Sappi che questo non è un apparecchio qualunque, ma un concentrato della più avanzata tecnologia al mondo. Difficilmente si potrà andare oltre, lascialo dire a me che sono appena tornato da un corso di aggiornamento in America!
La mano della mamma che teneva la tazzina tremò, mentre io lo guardavo con sconfinata ammirazione. Quell’uomo era stato in America come Mike Buongiorno. E improvvisamente seppi che da grande avrei fatto il tecnico della DuMont. Non più il missionario in Africa, quindi, come avevo deciso da quando era venuto a parlarci in classe un sacerdote che si chiamava Padre Tosetti; e neppure il tranviere, lavoro che però conservava intatto tutto il suo fascino.
- Ad esempio, la stupirebbe sapere – continuò l’uomo rivolto a mio padre – il numero di canali selezionabili con questo modello d’avanguardia.
Mio padre sogghignò.
- Guardi che ormai l‘apparecchio l’ho comprato, per cui è inutile che racconti favole. Questa storia dei canali l’ho già sentita raccontare in ufficio, ma non ci credo affatto.
- Eppure, sembra proprio che in pochi anni ne avremo un secondo.
- Ma a cosa servirebbe? Mica si possono vedere due programmi insieme!
- Però si può scegliere. Immagini che su uno ci sia la partita e sull’altro un concerto che piace a sua moglie.
- E allora? – ringhiò mio padre diventando aggressivo.
- Niente, dicevo così tanto per dire - rispose il tecnico intimidito - è chiaro che si guarda la partita.
- C’è poi un’altra cosa! - insistette mio padre - Se contemporaneamente ci fossero due programmi interessanti su canali diversi, qualunque scegliessi mi resterebbe il rammarico di non avere potuto vedere l’altro. Pensa che sia questo che vogliono quelli della televisione? E adesso mi spieghi come funziona che prendo appunti.

5 Aprile 1958, sabato

Questa è una giornata particolare perché papà ha invitato gli zii a vedere Il Musichiere dopo cena. Sicuramente porteranno delle paste, speriamo con la panna montata. Inoltre, verranno anche i cugini che sono quattro maschi e una femmina, tutti più piccoli di me.
Abbiamo finito di mangiare e la mamma sta facendo i mestieri in cucina. L’attesa è lunga e chiedo a mio fratello di giocare a palla in corridoio. Ma lui, come spesso succede, rifiuta.
- Ciccio Bombolo Cannoniere, con tre buchi nel sedere! - lo provoco.
- Chilodicelosadiessere, millevoltepiùdimé saraité! - risponde andando sul pesante con una frase che mi manda sempre in bestia. Per fargliela pagare gli torco un polso con una mano da una parte e con l'altra in senso contrario, e lui sente gli spilli. Così impara! Si mette a piangere e chiama la mamma che urla che non ne può più e viene a picchiarmi.
Poi ci ripensa perché oggi è anche la festa per il compleanno di mio fratello che compie sette anni. Gli hanno regalato Il Meccano, ma è ancora troppo piccolo per capirci qualcosa e quindi ho deciso che lo uso io. Abbiamo mangiato la torta con le bambine del palazzo, che sono venute a fargli gli auguri. C’era anche Lauretta che ho deciso di sposare da grande, anche se non gliel’ho ancora detto perché deve essere una sorpresa.
Papà sta armeggiando con la televisione e si innervosisce come al solito. La mamma dice che ha un caratteraccio, però guadagna bene perché una volta l’ho accompagnato in banca e gli hanno dato tutti i soldi che voleva senza fiatare. Cosa fa esattamente non lo so, perché dice solo che va in ufficio. Proprio ieri ci hanno dato un tema su cosa fanno i nostri papà e io ho scritto che è un direttore. Così, quando oggi la maestra ha letto i compiti, tutti mi hanno guardato con rispetto perché sicuramente è il padre più importante della classe.
Finalmente arrivano gli zii con i cugini e le paste. È passato del tempo dall’ultima volta che ci siamo visti.
- Come ti sei fatto grande! - dice zio Pino pizzicandomi una guancia - Ormai sei un giovanotto!
- E Marina sembra proprio una signorinella! - dice papà a mia cugina che fa una smorfia compiaciuta. Però è vero, è diventata molto carina.
- Ma è capricciosa! – rivela sua mamma che è la sorella piccola di papà.
Poco male, so io come si trattano le bambine capricciose. Adesso siamo seduti davanti alla televisione, noi bambini per terra e io vicino a mia cugina. Papà l’accende e, come ogni tanto succede, c’è un’immagine che fischia con su scritto che le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile.
- Sembra proprio che il televisore non funzioni! - dice subdolo zio Gaspare.
- Lui non c’entra! - risponde mio padre punto sul vivo - La colpa è della RAI che in questo momento non trasmette.
Zio Gaspare lavora nella tipografia del Corriere della Sera ed è comunista, che non so esattamente cosa vuol dire; però so che, per fare uscire dai gangheri papà, basta fargliene vedere uno. Meno male che tengono tutti e due al Milan, se no sarebbe impossibile metterli insieme.
Ma ecco che un brivido ci attraversa perché comincia la musichetta che aspettavamo. Anche se Carosello è troppo breve, non c’è nessun bambino a cui non piace perché, nei giorni normali, è un bel modo di finire la giornata e andare a letto.
Però a me piace di più Rin Tin Tin che ho visto questo pomeriggio. Spesso sogno a occhi aperti che Rasti muore trafitto da una freccia, così il tenente Masters deve cercare un altro bambino e sceglie me.
Oggi a Carosello c’è l’Omino coi Baffi, che è così così, mentre le altre, e cioè Ercolino e Dura Minga, sono da ridere. L’ultima è l’Ispettore Rock, che per me è il massimo. Indovino l’assassino, che era anche l’unico oltre Rock, e mia cugina mi guarda impressionata.
- Sei molto intelligente... - sussurra.
- Lo so, e infatti sono il primo della classe anche se studio pochissimo! - mento. Solo in parte, però, perché la seconda parte della frase è esatta.
Quindi comincia Il Musichiere. Incredibilmente il conduttore, Mario Riva, a papà è simpatico anche se è romano, e i romani li odia perché dice che non lavorano. Come se non bastasse, a Roma ci sono il governo ladro e Fanfani.
Le gare musicali sono appassionanti, ma poi Mario Riva annunzia che ci saranno due ospiti che escono da dietro un grande giubbox. Si scopre che sono due urlatori: Mina e Celentano.
- Nooo! – grida papà – Mario, adesso ti ci metti anche tu! Questa televisione comincia a farmi arrabbiare!
Al che zio Gaspare dice che invece a lui piacciono e scoppia un gran trambusto. Tutti intervengono per dire la loro, mentre sullo schermo Celentano si agita come un orangutan e a papà viene la schiuma alla bocca. Nessuno bada a noi, così ne approfitto per stringere una mano di Marina che mi lascia fare e sorride. La guardo negli occhi e decido che, anche se siamo cugini, da grande la sposerò.
E meno male che non l’ho già detto a Lauretta, se no adesso sarei davvero in un bel guaio.
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Re: [Caronte] Arriva la TV

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Se contemporaneamente ci fossero due programmi interessanti su canali diversi, qualunque scegliessi mi resterebbe il rammarico di non avere potuto vedere l’altro. Pensa che sia questo che vogliono quelli della televisione? E adesso mi spieghi come funziona che prendo appunti.
Accidenti! gran simpaticone.
Spesso sogno a occhi aperti che Rasti muore trafitto da una freccia, così il tenente Masters deve cercare un altro bambino e sceglie me.
:D
Mario Riva, a papà è simpatico anche se è romano, e i romani li odia perché dice che non lavorano. Come se non bastasse, a Roma ci sono il governo ladro e Fanfani.
già a quei tempi noi romani avevamo 'sta nomea?
La guardo negli occhi e decido che, anche se siamo cugini, da grande la sposerò.
quello che mi dispiace, anche se il racconto è carino, è che non capisco 'sto ragazzino, mi pare che parli con troppa spocchia, come se facesse il verso ai grandi. Anche nell'altra versione mi fece lo stesso effetto, e qui ci si è messo pure il padre!
È la storia di un finesettimana tipico di quei tempi, più che una trama sembra una fotografia di come eravamo. (y)

Re: [Caronte] Arriva la TV

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ciao @Macleobond . Mi hai fatto tornare in mente la mia infanzia: sigh! sigh! che tempi! nel tuo primo racconto evochi il ritornello che è sicuramente tratto dalla serie del 69 " Quelli della filibusta " che le suore ci facevano guardare con tanta nostra felicità. Del primo racconto avverto la tua solita verve ironica che mi è sempre piaciuta: specialmente a riguardo dei " palloncini sgonfi " e della poesia collegata, che hai usato per rispettare la traccia e la boa. Veramente originale: clap clap ( applausi). Nella rivisitazione che proponi mi pare di vedere un prequel, perché ritorni al 58, epoca in cui solo i più fortunati potevano vedersi in casa la TV. Il passo che più mi piace è la discussione col tecnico sulla quantità dei programmi, che il protagonista non coglie nella sua importanza e degli esiti futuri della espansione di questo mezzo, che avrebbe rivoluzionato il sistema dei media, allora rilegati alla sola stampa e alla radio. In effetti uno spaccato dell'epoca, che credo hai fatto bene a raccontare con tanta enfasi, attraverso gli occhi di un ragazzino , alle prese con le decisioni su cosa fare da grande. Mi è proprio piaciuto. Chiudo facendo una riflessione: a riguardo del mitico Rin Tin Tin, oggi penso che ancora si continui a produrre serie televisive secondo l'ottica della " sindrome di Rin Tin Tin" . Ovvero quello di dare a un cane, o altri soggetti, la capacità di fare qualsiasi cosa... alla serie ci mancò : Rin tin Tin " professore- ginecologo- astronauta- ect, ect : insomma un protagonista in tutte le salse... ciao è stato piacevole questo tornare al passato @Macleobond
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [Caronte] Arriva la TV

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Grazie mille del commento, @bestseller2020 .
Il ritornello dei pirati è dell'"Isola del Tesoro", trasmesso dalla tv nel 1959. Infatti nel primo racconto - che è ambientato nel 1956 - non cito la TV, ma lo attribuisco a mio nonno.
Questo è effettivamente un sequel perché degli anni '57 e '58.
Per quanto riguarda il ritorno al passato, non è solo piacevole con riferimento alla nostra età! Guardando oggi le notizie su chi ci governa, infatti, Fanfani appare un gigante,
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Re: [Caronte] Arriva la TV

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quello che mi dispiace, anche se il racconto è carino, è che non capisco 'sto ragazzino, mi pare che parli con troppa spocchia, come se facesse il verso ai grandi. Anche nell'altra versione mi fece lo stesso effetto, e qui ci si è messo pure il padre!

Cara @Alba359, grazie del commento.
Probabilmente non avrai notato che ho cambiato qualche punto del racconto "traghettato". Ho infatti volentieri seguito i rilievi della stragrande maggioranza dei lettori, i quali avevano rilevato una distonia fra la prima parte del racconto - nel quale il protagonista si esprime come un bambino - e l'ultima parte - nella quale pensa come un adulto -. Qui credevo di esserci stato attento e di avere evitato l'errore. Dalle tue parole, però, capisco che così non è stato. A parte che è abbastanza normale che un bambino imiti gli adulti (è altra cosa rispetto a quello che mi era stato fatto notare nel primo racconto), ti dispiacerebbe i punti che ti hanno infastidito, così ne tengo buona nota? Per quanto riguarda il padre, dato che ovviamente non può fare il verso ai grandi perché è grande, credo non ti sia piaciuto perché "spocchioso". Ma i personaggi mica devono solo essere simpatici e fare cose simpatiche!
O no?
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Re: [Caronte] Arriva la TV

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Ma i personaggi mica devono solo essere simpatici e fare cose simpatiche!
Assolutamente no, @Macleobond. Il fatto è che si possono affermare considerazioni sui caratteri dei personaggi però. Per esempio, Frodo, il protagonista del Signore degli anelli mi ha scassato per tutto il romanzo. Beh, se avessi avuto Tolkien davanti forse non avrei detto nulla ma, lui mica partecipava a Caronte. Tra noi, oppure con mia figlia che legge sempre le stesse cose che leggo io, si l'ho detto che Frodo è un pusillanime.
Perciò non prenderla come una critica ma come un dato di fatto, soprattutto per quel che riguarda il padre del bambino.
Se contemporaneamente ci fossero due programmi interessanti su canali diversi, qualunque scegliessi mi resterebbe il rammarico di non avere potuto vedere l’altro. Pensa che sia questo che vogliono quelli della televisione? E adesso mi spieghi come funziona che prendo appunti.
in questo punto dove parla con il tecnico
,
devi ammettere che non ispira simpatia, però è un bel personaggio, ben caratterizzato, realistico e ci sta fino alla fine. Mi pare di vederlo; e anche il tecnico.
Probabilmente non avrai notato che ho cambiato qualche punto del racconto "traghettato

e invece si, l'ho notato, e sono andata a rileggerlo. E per quel che riguarda il bambino il mio pensiero è un pò diverso.
ti dispiacerebbe i punti che ti hanno infastidito, così ne tengo buona nota? Per quanto riguarda il padre, dato che ovviamente non può fare il verso ai grandi perché è grande, credo non ti sia piaciuto perché "spocchioso". Ma i personaggi mica devono solo essere simpatici e fare cose simpatiche!
Non esageriamo, nulla mi ha infastidito, forse mi sono espressa male. Ti quoto le parti che non mi hanno reso simpatico il bambino e quindi poco affine alla mentalità di un ragazzino di otto anni. Però considera che io sono troppo empatica e sensibile, è quasi una malattia la mia.
assistettero in silenzio all’avvenimento, rosi dall’invidia.
è una affermazione che farebbe un bambino? o più un bambino che ha genitori che studiano i casi d'invidia nel condominio e poi ne parlano davanti ai figli?
i cugini che sono quattro maschi e una femmina, tutti più piccoli di me.
Per la precisione, puntualizza. E a me lettrice scappa l'imagine di lui compiaciuto di essere più grande. E io lettrice già comincio a farmi un'idea del suo carattere.
Gli hanno regalato Il Meccano, ma è ancora troppo piccolo per capirci qualcosa e quindi ho deciso che lo uso io.

E qui di nuovo me lo vedo con l'aria del tiranno con suo fratello; l'empatia e il gioco delle possibilità di avere un gioco, regalo, o cose in prestito si impara all'asilo e a casa giocando con i fratelli. Far dire al personaggio - quindi ho deciso che lo uso io - è affibbiargli un lato caratteriale di prepotenza. Se fosse figlio unico forse ci sarebbe anche stato, ma questo bambino ha un fratello, dei cugini e forse come si usava un tempo anche molti amici in cortile.
C’era anche Lauretta che ho deciso di sposare da grande, anche se non gliel’ho ancora detto perché deve essere una sorpresa.
io non avrei scritto - ho deciso- ma, vorrei o anche voglio... è meno perentorio. la frase così com'è sigilla il fatto che lui non ammette obiezioni. O tu quando lo hai scritto volevi che il suo carattere rispecchiasse l'infanzia di un futuro capo imprenditoriale?
Poco male, so io come si trattano le bambine capricciose.

questa la segnalo, perchè è una frase che da sola ha fatto venir fuori del tutto il carattere del ragazzo. Insomma se avesse esternato il suo pensiero
- Ma chi ti si accosta - gli avrebbe detto sua cugina ;)
massimo. Indovino l’assassino, che era anche l’unico oltre Rock, e mia cugina mi guarda impressionata.
- Sei molto intelligente... - sussurra.
- Lo so, e infatti sono il primo della classe anche se studio pochissimo! - mento. Solo in parte, però, perché la seconda parte della frase è esatta.
Questa invece è carina, una scena dolce e il mattersi in mostra un pochino lo fa sentire a posto anche se ammette che il realtà non studia molto. È tipico dei bambni di quell'eta cercare di attirare l'attenzione.
Bene, spero di essere stata utile. Ribadisco che i lati caratteriali dei personaggi non mettono a rischio la fruibilità di un racconto, ma se ne prende atto.
Se dico - Don abbondio era un viigliacco, Don rodrigo uno stronzo. Alessandro Manzoni ha scritto un capolavoro con quei personaggi la mia non è una critica al suo lavoro. È l'autore che decide dove piazzare e cosa far fare ai prori personaggi.
E poi boh, possiamo anche non essere d'accordo, rimane il fatto che i tuoi racconti sono sempre gradevoli da leggere.

Re: [Caronte] Arriva la TV

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Grazie, @Alba359, adesso ho capito esattamente il tuo pensiero e mi sei stata molto utile.
E a me lettrice scappa l'imagine di lui compiaciuto di essere più grande. E io lettrice già comincio a farmi un'idea del suo carattere.
Proprio quello che volevo, in effetti è un narcisista in erba che vuole essere sempre al centro dell'attenzione.
E qui di nuovo me lo vedo con l'aria del tiranno con suo fratello; l'empatia e il gioco delle possibilità di avere un gioco, regalo, o cose in prestito si impara all'asilo e a casa giocando con i fratelli. Far dire al personaggio - quindi ho deciso che lo uso io - è affibbiargli un lato caratteriale di prepotenza. Se fosse figlio unico forse ci sarebbe anche stato, ma questo bambino ha un fratello, dei cugini e forse come si usava un tempo anche molti amici in cortile.
Invece si tratta proprio di un primogenito prepotente con il fratello minore, caso molto frequente anche se non edificante.
io non avrei scritto - ho deciso- ma, vorrei o anche voglio... è meno perentorio. la frase così com'è sigilla il fatto che lui non ammette obiezioni. O tu quando lo hai scritto volevi che il suo carattere rispecchiasse l'infanzia di un futuro capo imprenditoriale?
Non un futuro capo imprenditoriale, ma un individuo supponente che avrà poca considerazione delle donne.
questa la segnalo, perchè è una frase che da sola ha fatto venir fuori del tutto il carattere del ragazzo. Insomma se avesse esternato il suo pensiero
- Ma chi ti si accosta - gli avrebbe detto sua cugina ;)

Proprio così, lui sa come si trattano le bambine capricciose, ovviamente non con le buone. Da grande sarà un tipo "scadente" e abbastanza diffuso di italiano, come rappresentato da Sordi in moltissimi suoi film. Però sua cugina non lo manda al diavolo, ma anzi le piace, anche questo è abbastanza frequente. Non per niente si sbaglia facilmente il parner.
D'accordo su tutto, quindi, tranne nella frase che tu trovi dolce:
- Sei molto intelligente... - sussurra.
- Lo so, e infatti sono il primo della classe anche se studio pochissimo! - mento. Solo in parte, però, perché la seconda parte della frase è esatta.

Qui, invece, evidentemente non sono riuscito a trasmettere il messaggio che volevo, e ne tengo conto per il futuro. Nelle mie intenzioni doveva sembrare un bugiardo sbruffone che tenta di far colpo sulla bambina.
Grazie ancora, @Alba359, e alla prossima! Contento che tu abbia trovato il racconto gradevole.
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Re: [Caronte] Arriva la TV

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Continua l'"amarcord", qui forse di più rispetto al primo racconto. Segno forse che la televisione ha cambiato per davvero qualcosa di più profondo. I programmi che citi, anche se sono di un lontano passato, sono rimasti mitici per chi li ha vissuti. Non dico visti, ma proprio vissuti. Me ne verrebbero in mente a decine, Il maestro Manzi, Il nostromo Nicolino ... basta, non facciamoci del male.
Questa panoramica però vale per sé stessa e rischia di distogliere l'attenzione dal filo conduttore del racconto, relegando la voce narrante alla mera funzione di accompagnatore, quasi un cicerone che ci fa vedere come eravamo allora. Per questo motivo ho apprezzato di più il primo racconto nel quale il protagonista svolgeva un ruolo più attivo nel confrontarsi con le piccole paure o nell'affiorare di una sessualità acerba. Quello che riprendi in questo racconto sembra solo una ripetizione del vissuto del protagonista, un po' più distratta e un po' più passiva.
Distrazione e passività, forse è colpa della televisione?

Re: [Caronte] Arriva la TV

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Ciao, @Macleobond. Anche io ho avuto la stessa impressione di @Poldo. La voce narrante, in questo racconto, sembra perdere un po’ di quella forza espressiva presente nel primo brano, e crea pertanto minor coinvolgimento. Basterebbe poco però per accorciare la distanza che in generale c’è nel brano fra l’io narrante e i fatti di cui è protagonista, e, avendo letto altro di tuo, sono sicura che troverai i modi e i mezzi per rendere il racconto più accattivante. È solo questo il suo limite. Per il resto l’operazione nostalgia è ben riuscita, e il racconto risulta piacevole da leggere, dall’inizio alla fine.
Ciao, @Macleobond, a rileggerti!

Re: [Caronte] Arriva la TV

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@Macleobond il racconto mi è piaciuto, trovo sia principalmente un bozzetto che ripropone gli anni cinquanta segnati dall'arrivo della tv in casa degli italiani (almeno i più fortunati). Il agazzino antipatico lo hai descritto con chiarezza, mi piace però anche la sua fanciullezza mostrata con quel cambiare idea ad ogni nuovo/a arrivato/a (la DuMont contro padre Tosetti e Lauretta contro Marina), tipico dell'adolescenza. Ho temuto che con una pallonata avrebbe mandato in frantumi la tv, mentre giocava con il fratello in corridoio, ma sei stato bravo a non cadere nella banalità. Gli anni di cui racconti erano anche quelli in cui la contrapposizione tra comunisti e "non" era ancora vissuta con molta acredine, e anche questo aspetto lo hai mostrato con abilità.
La tua bella ironia rende ogni racconto piacevole a leggersi. (y)

Re: [Caronte] Arriva la TV

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- Ciccio Bombolo Cannoniere, con tre buchi nel sedere! -

Io ho sempre detto "Ciccio Bombo Cannoniere", sta a vedere che ho sempre sbagliato, mi fai cadere una certezza.
Ma il papà poi diventa leghista?
Ciao @Macleobond
ricordo bene il racconto da cui sei partito, mi era piaciuto molto e mi è piaciuto molto anche questo. Io sono più giovincella ma ricordo quando arrivò in casa la televisione a colori, fu un momento mitico. Ricordo che mio padre la mise in cucina e, forse perché era difettoso l'apparecchio si ruppe subito. Ce la cambiarono e i miei la misero in salotto perché pensarono che furono i vapori delle pentole a rompere la TV. Cosa c'entra? Niente, è che i racconti come il tuo servono a questo: a far venire in mente i ricordi, a rivedere le proprie scene del passato.
Bello!

Re: [Caronte] Arriva la TV

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Io ho sempre detto "Ciccio Bombo Cannoniere", sta a vedere che ho sempre sbagliato, mi fai cadere una certezza.

@ivalibri, si può dire in tutti e due i modi, dipende da come ci si alza la mattina.

i miei la misero in salotto perché pensarono che furono i vapori delle pentole a rompere la TV.

Questo è molto interessante e va approfondito.

Grazie del commento.
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Re: [Caronte] Arriva la TV

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Spesso sogno a occhi aperti che Rasti muore trafitto da una freccia, così il tenente Masters deve cercare un altro bambino e sceglie me.
questo è il mio passaggio preferito, mi ha fatto ridere un sacco. Seguito a ruota dal "per fortuna che a Laura non l'avevo detto che volevo sposarla" xD
Ho scorso i commenti precedenti, a me non è parso spocchioso il tuo protagonista, anche se visto l'andazzo del papà ci sono buone probabilità che diventi un cummenda spocchioso e poco empatico crescendo :D L'ho trovato egocentrico e egoreferenziale come più o meno tutti i bambini. Poi crescendo, forse, s'impara a considerare che anche gli altri, le loro idee e i loro bisogni sono importanti. Forse.
I due episodi sono abbastanza staccati tra loro, forse volevi spiegare come il televisore fosse entrato in casa e fosse motivo d'orgoglio per il padre, o forse entrambi gli episodi ti piacevano ugualmente e non volevi scegliere tra i due. In ogni caso, all'inizio l'avevo giudicata una pecca, la giustapposizione di due episodi staccati nel tempo, ma arrivata alla fine mi sono resa conto che mi aveva fatto sentire come in uno di quei film a episodi, come quelli con Walter Chiari, o Tognazzi, o anche Sordi, degli anni 60, che prendevano in giro, gentilmente, la piccola borghesia nascente di quell'Italietta là, un po' cafona, un po' spocchiosa e ambiziosa, un po' ingenua, provinciale e tenerina. Il che contribuiva a rinforzare l'atmosfera del tutto. insomma, mi è piaciuto molto. Io un "com'eravamo" più lungo, raccontato da questo finto primo della classe sopraffattore di fratelli minori lo leggerei volentieri.
Ciao, @Macleobond
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [Caronte] Arriva la TV

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I due episodi sono abbastanza staccati tra loro, forse volevi spiegare come il televisore fosse entrato in casa e fosse motivo d'orgoglio per il padre, o forse entrambi gli episodi ti piacevano ugualmente e non volevi scegliere tra i due. In ogni caso, all'inizio l'avevo giudicata una pecca, la giustapposizione di due episodi staccati nel tempo...

Semplicemente un sequel di momenti che, nella mente di un bambino, restano attaccati con la colla della memoria e non se ne vanno più.
Grazie del commento, @Bef.
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Re: [Caronte] Arriva la TV

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Io ho sempre detto "Ciccio Bombo Cannoniere", sta a vedere che ho sempre sbagliato,
ragazzi, non scherziamo, possiamo anche parlare con la giusta dose di relativismo di gusti letterari, ma ciccio bombo cannoniere è lui è basta, non si discute. L'UNICA AUTENTICA è QUELLA DI CETTINA, SE NO... LASERATE!
Veniamo alle cose facete: @Macleobond : io ribadisco il mio compiacimento a vederti cimentare in una voce narrante che non è la tua consueta. Meglio della tua consueta? No, probabilmente no, ma funziona, è simpatica, racconta cose che quella consueta non farebbe. La qualità della scrittura è la medesima, e, tanto, per quanto tu possa spostare di qualche grado la prospettiva, l'ironia che ti caratterizza emerge sempre prepotente.
I giochi col dottore della prima versione erano belli. Li facevamo pure noi nati nell'83, però. eh. Invece l'impatto dell'avvento della tv è una cosa che non ho conosciuto.
Certo, un giorno potrei raccontare a qualcuno, incredulo, che da adolescenti si usciva di casa senza cellulare e non avendo idea di internet,,, ancora non mi viene di farlo. Vabbé, dai, un giorno sarò vecch... saggio come te e lo farò :asd:
Possiedi un "format" che funziona sempre; se decidi di cambiarlo, come in questa occasione, apprezzo. Hai il mio pollice in su (perché funziona, non solo per il cambio eh!)
Scrittore maledetto due volte

Re: [Caronte] Arriva la TV

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@Macleobond che piacere leggerti! L'unica cosa che non mi è piaciuta di questo racconto è che sia finito, avrei continuato a leggere molto volentieri. I personaggi sono credibili e davvero umani, dal primo all'ultimo sia nelle azioni che nel modo di parlare. Scusa, ma non ho niente di costruttivo da dire, solo che avrei voluto trovare la tua storia in un libro e che con piacere oggi avrei fatto finta di lavorare per leggerlo di nascosto.
https://www.edizioniel.com/prodotto/lan ... 866568070/
https://www.edizionipiuma.com/it/i-disobbedienti/
Linda e la montagna di fuoco

Re: [Caronte] Arriva la TV

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Credo sia difficilissimo immaginare di raccontare con la mente di un bambino, perché quello che vediamo forse è solo una piccola parte del suo mondo. Hai dato dei tratti abbastanza caratterizzati che inevitabilmente derivano dall'ambiente familiare. Quando banalmente si dice che i genitori sono i più importanti maestri di vita, credo che sia la sacrosanta verità, almeno fino a quando qualcun altro prenda il loro posto. Nonostante il caratterino mi fa simpatia il bambino, che può essere sintomo di fragilità e non è detto che con la crescita porti avanti questa sua diciamo prepotenza, anzi.
Magari avrei inserito qualche maggiore sprazzo di ingenuità, che sono già presenti; qualcosa che solo i bambini riescono a pensare e a immaginare che lasciano a bocca aperta un adulto.
Nel primo racconto mi sono immedesimato pienamente, sono ripiombato nelle avventure che similmente mi erano capitate, con quell'emozione, quel brivido ed eccitazione. Mi è piaciuto molto come lo hai descritto e come lo hai reso, compresa la parte finale, bella. Non importa se non corrisponde esattamente al pensiero del bambino, uno la può vedere come una proiezione futura, come una immaginazione spazio temporale.
Il secondo racconto è più complesso, entrano in scena i genitori e il viaggio nei ricordi diventa molto più ampio, molto più difficile da affrontare a mio avviso. Gli intenti sono diversi, l'idea non verte verso una direzione ma ci sono più canali accesi contemporaneamente (tanto per fare una similitudine) con riflessioni più nostalgiche ben riuscite.
A caldo, il primo mi ha trasmesso qualcosa di più, chissà che a freddo succeda anche col secondo.
Due lampi: il polso girato col dolore da spilli ancora me lo ricordo, e poi anch'io avevo una cuginetta maggiore di cui ero innamorato.
Belle letture come sempre @Macleobond.

Re: [Caronte] Arriva la TV

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@Macleobond bravissimo! Ti ho letto con grande piacere, ho sorriso, mi sono divertita, ad un certo punto ho immaginato anche che i due fratelli spaccassero la Tv. Meno male che non è successo... non so.. come racconti tu le cose... vorrei non finissero mai i tuoi racconti.
Mi sei piaciuto moltissimo. Moltissimo.
Anche io come Bef ti segnalo una frase che secondo me è un capolavoro:
Macleobond ha scritto: Però a me piace di più Rin Tin Tin che ho visto questo pomeriggio. Spesso sogno a occhi aperti che Rasti muore trafitto da una freccia, così il tenente Masters deve cercare un altro bambino e sceglie me.
E comunque, a me personalmente, il ragazzino spocchioso mi è piaciuto un sacco e fossi stata nella cuginetta gli avrei dato la mano pure io.
<3
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [Caronte] Arriva la TV

23
Ciao @Macleobond ,
Macleobond ha scritto: un concentrato della più avanzata tecnologia al mondo. Difficilmente si potrà andare oltre
Macleobond ha scritto: Eppure, sembra proprio che in pochi anni ne avremo un secondo.
Macleobond ha scritto: C’era anche Lauretta che ho deciso di sposare da grande, anche se non gliel’ho ancora detto perché deve essere una sorpresa.
xD

E potrei continuare. Ce ne sono anche altre che mi hanno molto divertita.

Mi ricordo il contest in cui presentasti la prima versione di questo racconto, questo mi è piaciuto ancora di più. Ti sei calato perfettamente nel punto di vista del bambino e ci sono un sacco di passaggi ironici.

Talia :happy-sunny:

Re: [Caronte] Arriva la TV

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@Macleobond ciao. Ti chiedo innanzitutto di perdonarmi per non averti dato un feedback e non aver rispettato i termini del contest.

La tenerezza, lo stupore e la voglia di vivere sono linfa in questo racconto così vibrante. Mi è piaciuto questo sguardo sincero e l'abbraccio di una cosmogonia familiare che si emana dagli oggetti. Ho molto apprezzato anche l'ironia e i dialoghi. Il centro pulsante del racconto è un momento storico, uno spartiacque culturale, l'ingresso in famiglia del televisore, aggregatore fisico (e forse disgregatore o, quantomeno, moltiplicatore di modelli sociali). Sono stati scritti manuali, saggi e un antropologo culturale potrebbe dedicare l'intera esistenza a scavare in quella fenditura. Il racconto scatta una foto molto apprezzabile che sa incuriosire.

Ho avuto qualche incertezza. Ripercorrendo due volte il testo non sono ancora convinto delle tue scelte in tema di tempi verbali.

Alcune annotazioni:

Tubo catodico e cinescopio dovrebbero essere la stessa cosa. Due tecnicismi che non userei in alternanza. Uno solo dei due.

Mike Bongiorno è scritto intenzionalmente "Buongiorno"?

A me le filastrocche non sono mai piaciute, m'inquietano, come le conte e le incantagioni. Ho controllato su Google (che non è sempre attendibile). Ecco cosa salta fuori in termini di risultati
"ciccio bombolo cannoniere" 136 risultati
"ciccio bombo cannoniere" 1.430 riultati
"ciccio bomba cannoniere" 1.550 risultati
Forse la versione usata da te era la prima però penserei al lettore e a quale sia la più riconoscibile per non confonderlo e interrompere il flusso della lettura.
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