Re: [Caronte] Al di là del mare

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La storia di un ergastolano senza famiglia, un montanaro che trova la sua prima e ultima prigione al mare.
E lì si costruisce una vita immaginaria, che coltiva, giorno dopo giorno, con la quotidianità di ogni esistenza.
Ed ecco che la ragazza della casetta bianca in riva al mare, sedotta tra le lenzuola stese, gli dà tre figli e gli anni passano, invecchia lei con lui, i figli crescono.
E lui diventa vecchio e malato. Gli chiedono se vuole lasciare la prigione per essere accudito altrove. Ma lui dice di no, perché lì dove si trova c'è anche la sua casetta bianca, la sua donna, la sua famiglia.
Tony non ha paura: Anna gli tiene la mano.
Mi è piaciuto molto, @Bef , il contenuto e lo stile con cui l'hai scritto. :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Caronte] Al di là del mare

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Visto il supporto ricevuto, adesso ti commento tutta, cara la mia autrice pubblicata. E mi vendicherò. Ah! Se mi vendicherò.

Vabeh.

Posso dirti giusto che hai usato troppe parolacce per caratterizzare il personaggio, e che alla fine non sono riuscito a legarmici perché comunque è lì dentro a vita per qualcosa che dev'essere davvero brutto, fatto intuire anche dal passaggio "come se alle donne avesse mai chiesto il permesso".

Per il resto, mi trovo un altro racconto da commentare.

Re: [Caronte] Al di là del mare

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ciao @Bef . In effetti qualche parolaccia di troppo, ma credo che l'intento era quello di rendere la voce narrante in simbiosi al personaggio. Però questo mi pare romantico per come lo descrivi, sognatore e felice di quel mare, che tanto consola della prigionia. In effetti chi non vorrebbe stare in galera, da colpevole sia chiaro, in un isola come quella dell'Asinara? o magari a Gaeta. Non trovo chiara però se lui si inventi la storia con lei, se esistano veramente questi tre figli, o sia solo una sua illusione: questo non è dato capire. Comunque usi sempre il tuo modo di dilatare nel tempo la storia, con mestiere, ma spesso inciampi nella trama. Questo secondo me, sia chiaro. ciao @Bef :sss:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [Caronte] Al di là del mare

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Ho trovato l'inizio un po' pasticciato. In particolare:
Bef ha scritto:Lo odia, quel posto.
Non capisco la virgola, ma se posso dire, eliminerei proprio tutta la frase e attaccherei con quella successiva.
Bef ha scritto:E il tizio nell’angolo che non la smette di fissare. Vuoi due carezze, stronzo? Non apre bocca, gli basta guardarlo negli occhi. Con Tony non si scherza, che sia chiaro a tutti.
Questo passaggio, che può benissimo starci per descrivere il personaggio, lo metti però in un punto in cui sembra un inciampo. Hai appena parlato di "un montanaro in mezzo al mare" e sarebbe logico continuare con: "Non gli è mai piaciuto il mare". Visto che dopo poco decide di "punire" quello del "salmastro", quel pezzo potresti inserirlo lì.
Dalla finestra della cella non vede il mare, ne percepisce solo i rumori, come del vento.
Lascerei distinti il mare, che si vede e si sente, e il vento, che si sente ma non si vede o di cui si vedono gli effetti. Darei dignità a entrambi senza costringerli nella stessa frase; magari assocerei il vento al volo dei gabbiani.
La spiaggia di sassi sfuma ...
Metterei uno stacco, una linea vuota prima di questo paragrafo in modo da avvertire in lettore che il contesto è cambiato.
Ci stanno i tigli al mare?
Siamo già nella testa del protagonista, rimarcare il suo dubbio è funzionale a sottolineare ciò che viene dopo: "è lui che decide" e a giustificare il suo immergersi sempre di più nella fantasia. Ma in quel modo l'ho trovato un po' brusco, un po come sfondare la quarta parete in un teatro in cui lui è il pubblico della sua stessa fantasia.

Dopo questi primi inciampi il racconto procede in modo più armonico. I diversi passaggi scandiscono il trascorrere del tempo e l'evolvere della vita di Tony. Anna invecchia con lui nella sua stessa fantasia, segno di una ricerca di affettività, e questo rende al racconto una atmosfera più intima in contrasto con la rudezza del personaggio.
È questo che misura il valore di un uomo, che dà senso alla sua vita: il dolore e il ricordo delle persone che lo hanno amato. Anche se esistono solo nella sua mente.
Qui si raccoglie tutto il senso del racconto. La fantasia di Tony diventa più concreta della realtà perché risponde a un bisogno profondo e irrinunciabile. Qualcuno potrebbe dire che è solo un'illusione senza accorgersi di quante illusioni popoliamo la nostra vita per darle un barlume di senso.
Un tema a me molto caro.
Alla prossima.

Re: [Caronte] Al di là del mare

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Me lo ricordo dal MI in cui pubblicasti l'originale, @Bef. Dal titolo non avevo capito di averlo già letto, la prima cosa a cui ho pensato è stato Gente di mare di Tozzi e Raf :asd:
Il tuo racconto è proprio cresciuto, mi hai commosso allora e mi commuovi anche oggi, hai incastrato bene tutto: Anna, il mare, il carcere, il passato. Proprio brava, grazie :flower:
https://www.edizioniel.com/prodotto/lan ... 866568070/
https://www.edizionipiuma.com/it/i-disobbedienti/
Linda e la montagna di fuoco

Re: [Caronte] Al di là del mare

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@bestseller2020 ciao, che Anna, la casa e il resto siano solo invenzioni sue per sfuggire alla prigionia e al nulla della sua vita mi sembrava uscisse chiaramente dal racconto, ma se a te restano dubbi, forse non del tutto.
Quanto alla storia, può non piacerti, puoi non vederne l'interesse, puoi trovarla scritta male o senza senso, tutto quel che vuoi, ma che tu mi dica che questo racconto non ha una trama, però, mi lascia decisamente perplessa. O allora non intendiamo trama nello stesso modo: la storia narra la vita di un uomo, forse dai 25 o giù di lì ai 50/60, il passare del tempo nel carcere, lontano da tutto, in una privazione di libertà che lo spegne poco a poco fino a farlo ripararsi interamente nei sogni e nella sua immaginazione, fino a preferire morire in compagnia di quelle fantasie che altrove, anche libero. Certo, non comincia con un c'era un volta, e poi, e infine. Ma accetto senza problemi che a te non convinca e non piaccia, eh, sia chiaro :)
Ciao e grazie delle tue impressioni.
la prima cosa a cui ho pensato è stato Gente di mare di Tozzi e Raf
e dovresti vergognarti! :P Ma così mi dai modo di riparare all'oblio, che qui ho dimenticato di segnalare che il racconto nacque pensando alla bellissima "La casa in riva al mare" di Lucio Dalla :)
A parte gli scherzi, Grazie @Kikki sono contenta se dici che tutto s'incastra bene: l'avevo ripreso per farne un racconto lungo e quando ho capito che il contest non lo permetteva ormai mi ero immersa in quel racconto e non ho voluto cambiarlo, ma temevo di non riuscire a dargli un altro respiro. Se dici che sì, mi fa davvero piacere.
Ciao.

@Poeta Zaza grazie, sono molto contenta, sono affezionata a questo racconto, fin dal concepimento :)

@Ton e pensa che di parolacce ne ho anche tolte! Ma uno che è cresciuto in prigione o quasi me lo immagino usare gli improperi al posto delle virgole, sarà un preconcetto (o avrò incrociato io solo quelli sboccati). Che non fosse un tipo buono e gentile in cui immedesimarsi, avere pietà per quelli è troppo facile, era una scelta precisa, non la rinnego. Ci sta che non ti piaccia. Grazie del commento, in ogni caso, raro onore :P
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [Caronte] Al di là del mare

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@Ton e pensa che di parolacce ne ho anche tolte! Ma uno che è cresciuto in prigione o quasi me lo immagino usare gli improperi al posto delle virgole, sarà un preconcetto (o avrò incrociato io solo quelli sboccati).
Ok tesoro, ma se vai per il realismo allora non gli puoi far dire "Moccioso" dai :D moccioso era edulcorato anche per mia nonna che mi tirava dietro i bestemmioni, figurati per un galeotto come lo vuoi dipingere tu

Re: [Caronte] Al di là del mare

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bestseller2020 ha scritto: lun feb 01, 2021 6:36 pm ciao @Bef scusami ma non intendevo per inciampo che la tua storia non avesse una trama: intendevo dire che era una trama non proprio chiara... mi sono spiegato male... e non ho neanche detto che non mi è piaciuto... :P :facepalm: :bacio:
Non c’è problema, avevo capito intendessi che c’era poca trama (ed è una cosa che succede in alcuni miei racconti ma in questo non mi pare) e la cosa mi stupiva, ma non ci sono problemi. Le parole sono sempre diverse ogni volta che uno le scrive e un altro le legge. Ciao :)
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [Caronte] Al di là del mare

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Ciao @Bef
ricordo il racconto che avevi scritto per il MI. Questa versione è più dettagliata, arricchita di elementi che descrivono meglio il protagonista e inoltre la storia risulta più chiara. Entrambe le versioni sono buone secondo me, infatti mi ricordo che mi era piaciuto molto quando l'avevo letto durante il contest.
Per gusto personale preferisco la prima versione, dove la storia rimane più accennata, più lasciata all'immaginazione del lettore. Mi pare che nella versione precedente tu abbia lasciato parlare di più la suggestione che ha il mare sul personaggio. Inoltre nei riguardi di Tony avevo provato una maggiore immedesimazione. Anche lì si capiva che non fosse una brava persona, dall'accenno al possibile rifiuto da parte di Anna, ma emergeva maggiormente il suo lato umano, la fantasia di questa moglie inventata mi aveva suscitato pena e anche una certa empatia, rendendo più complesso e sfaccettato il personaggio. Qui invece hai sottolineato il suo lato negativo, la sua violenza e aggressività, che pur c'erano anche prima, rendendolo più un cattivo. Calibrerei meglio questo aspetto, perché l'avere provato sia empatia che repulsione per il personaggio era una delle caratteristiche del racconto che mi erano piaciute. Ovviamente a me, non è detto che questo valga per tutti i lettori!
Ultima cosa:

Dice di no con gli occhi. C’è Fredo, se ha bisogno: è sempre premuroso con lui. Lo sono tutti, anche le guardie.

È la prima volta che viene nominato questo Fredo, chi è? L'ultimo personaggio che è con lui in cella è Moccioso, non ho capito se è lui. Mi ha un po' spiazzata che ne conosciamo il nome solo alla fine (e anche il nome è un po' strano).
Anche se ho criticato il tuo racconto mi è piaciuto, Bef!
Ciao

Re: [Caronte] Al di là del mare

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@Bef, ricordavo bene il racconto originale che all'epoca mi piacque molto per quel tono intimistico che pervadeva la storia e che portava il lettore ad affezionarsi a Tony. Ho letto entrambe versioni e francamente, specie nell'incipit, il nuovo racconto perde la forza. La storia di Tony continua a emozionare, però il tono è leggermente cambiato, risulta meno intimistico e più burbero, se mi passi il termine. Sicuramente con i dettagli in più, i retroscena della vita di Tony diventano più chiari e il personaggio, di conseguenza, riacquista lo spessore. Dovessi, però, scegliere tra i due — e bada bene, è soltanto una questione di gusti —, il primo racconto rimane il mio preferito. In ogni caso una bella prova.
Piccoli Grandi Sognatori

 Without faith, without hope, there can be no peace of mind. [cit.]

Re: [Caronte] Al di là del mare

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Applausi. Seconda manche addirittura meglio della prima. l personaggio cambia mentre trascorre la vita, e visto il racconto ci sta tutto. Però, sono d'accordo con @Ton , stempererei le parolacce all'inizio... non più di tanto, giusto un paio di ritocchi dopodiché è un capolavoro.
Ti dico i passaggi che a me personalmente hanno un po' stonato.

"«È il salmastro» gli ha detto un nano butterato l’altro giorno. Non ha aggiunto altro, dopo il manrovescio che s’è preso sui denti. Che gli importa del nome di quell’odore?"

"come se alle donne avesse mai chiesto il permesso."

Secondo me di questi due passaggi puoi fare a meno, caricano troppo il personaggio.

Recupererei, invece, l'incursione dei gabbiani nel cortile della prigione, che era nella prima versione. So che se l'hai tolta significa che ci hai ragionato, magari la cosa ti è sembrata inverosimile. Ti do il mio feedback da lettone: me li sono visti lì in cortile come un affronto, ed era molto efficace.
Il finale è da brividi, mi ha commosso.

Che dire, @Bef , il pollice in su non basta. Uno dei tuoi migliori, a mio avviso
Scrittore maledetto due volte

Re: [Caronte] Al di là del mare

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@ivalibri @Emy vi taggo insieme perché mi sembra che i vostri commenti siano affini :)
In realtà il personaggio è lo stesso, era già un "cattivo" nel primo. Qui ho cercato di seguire i (giusti) consigli ricevuti allora cercando di togliere un po' di staticità al racconto che era molto narrato e di dare un po' più di consistenza alla vita in prigione, che là restava molto sullo sfondo.
Forse è vero che la potenza del mare qui un po' si perde, avrei avuto bisogno di un po' più di caratteri e ho dovuto fare delle scelte.
Ho cercato di alternare vita reale e vita immaginata fino alla "vittoria" della seconda.
Registro e tengo bene in considerazione le vostre impressioni. Ci sono un paio di cose che anch'io preferivo nel primo racconto, nel complesso, però, resto convinta che il secondo sia meglio. Ma è solo la mia opinione :)
Ciao :flower:

Probabilmente ci manca "cosa", non credo che "unica" sia riferito a "lezione".
In realtà sì, @Macleobond, unica si riferiva a lezione. Anche scrivendolo e rileggendolo mi rendevo conto che era una forzatura, sia nella costruzione che nel senso perché "imparare a volare" non è una lezione, al limite lo sarebbe insegnare. Però, siccome sono zuccona, mi piaceva e l'ho conservata così. Probabilmente alla prossima revisione correggerò.
Grazie, Mac, sono contenta che ti sia piaciuto, ci ho riflettuto parecchio a come dargli più corpo e forma :)

@Edu hai ragione (ce l'ha anche @Ton, un po', ma non dirglielo che poi fa lo smargiasso :lol:): il "rozzo cattivo" è un po' tagliato con l'accetta più che sfumato con il pennello, ma volevo che fosse chiaro che il personaggio è uno duro, abituato a vivere e a prendersi le cose con i pugni e le armi. E nonostante tutto una vita in prigione sbriciola anche lui. E volevo che trasparisse il fatto che colui che entra in prigione non sarà lo stesso, rinchiuso da decenni. E siccome avevo in mente 4 fasi del processo, che volevo ogni volta mettere la realtà e la fantasia e che nei caratteri ci stavo stretta, sono andata più sull'urlato che sull'accennato, diciamo. Anche il passaggio dei gabbiani nel cortile, a malincuore, l'ho sacrificato per motivi di spazio, come il fascino progressivo del mare su Tony.
Penso che proverò a ritoccare ancora il racconto, soprattutto a dargli un po' più di respiro, senza il limite degli 8000 e credo che quelle cose torneranno a posto, allora. Ci proverò, in ogni caso. Però il manrovescio al saputello del salmastro lo lascio, che mi piace :D
Grazie mille, canetto rosa, sono molto felice di questo commento da lettone :)
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [Caronte] Al di là del mare

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Grazie al tuo modo di scrivere io sono entrata nella testa di questo uomo cattivo/buono molto umano.
Ho letto la storia di un uomo abituato a stare solo, abituato a non aspettarsi niente e a prendersi le cose che nessuno mai gli offrirà. Ho letto della dignità di una persona che viene a patti con un destino che non può e alla fine nemmeno vuole cambiare. Di un grande osservatore di tutto ciò che non può avere, che con quelle osservazioni si crea in suo mondo per evadere dalla realtà, un mondo dove anche lui può essere migliore e sentirsi amato.
Io mi sono commossa. CI sono anche molti altri aspetti nel tuo racconto che non riesco a mettere a parole, sono cose che hanno a che fare con l'umanità, il bisogno di dare un senso alla propria vita, il fatto che una condanna o un crimine non riducano una persona a un niente, ma che ci sono delle parti intatte. Delle parti che in qualche modo salvano, riscattano e traghettano la persona altrove.
Mi è molto piaciuto il racconto, come anche la trama e i personaggi. La lettura è stata scorrevole, coinvolgente e chiara, e ho trovato la scelta delle parole consona alla situazione, ma mi sa che si è capito che non sono particolarmente delicata.

Re: [Caronte] Al di là del mare

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Ciao @Bef ,

Notevole questo racconto, forse tra i tuoi che ho preferito. Molto toccante anche perché (da questo punto vista l'aspetto più bello) ci si trova a soffrire con un ergastolano, quindi minimo minimo ha una coscienza sull'anima. Si parteggia per lui, per un delinquente. Questa "ambiguità" è il piatto forte del tuo brano e la svolgi perfettamente. Mi piace anche come hai scelto di scandire il tempo, cioè con i compagni di cella che cambiano.
Ovviamente la moglie immaginaria e tutto il resto è di un'amarezza indescrivibile, idem il finale.
Ecco, se devo trovare una pecca è il nome - bruttino - del protagonista. xD

Talia :happy-sunny:

Re: [Caronte] Al di là del mare

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@Almissima sappi che io mi sono quasi commossa leggendo il tuo commento, l'altro giorno (infatti ho aspettato due giorni per rispondere "a freddo"): hai detto più o meno tutto quello che avevo in testa quando pensai a questa storia e mentre cercavo di consolidarne la forma. Insomma, grazie mille, "indelicata" amica di penna :)

@Talia ti confesso che il nome non lo ha avuto fino al momento di scrivere la seconda versione, in cui ho sentito il bisogno di dargliene uno. Il solo criterio che avevo in mente era quello di un diminutivo versatile e comune. Poteva essere un Tom, un Tim, un Giò... sarà stato un condizionamento inconscio dell'eterno Tony Montana xD?
Ci tenevo molto al fatto che il protagonista fosse una brutta persona: troppo facile avere compassione dei buoni.
Grazie mille per il commento, socia, è anche uno dei miei racconti cui sono più affezionata, infatti continuerò a pasticciarci ancora un po' sopra :)
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [Caronte] Al di là del mare

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@Bef Non ricordo nello specifico i pregi e i difetti della stesura originale, a parte un pregio e un difetto. Il pregio era l'idea. Il difetto era, mi pare, il famigerato effetto sinossi.
L'idea forte è rimasta. L'effetto sinossi è scomparso. Sei riuscita nell'intento grazie a una scrittura più immersa nel punto di vista (e a tal proposito, ti suggerisco di provare l'idea, come esperimento, di sostituire i "quello" con "questo"), così come alla scelta di drammatizzare alcuni piccoli passaggi, tutti selezionati con successo.
Il racconto lo meritava: era l'occasione buona per mettersi alla prova sul famoso passo in più a partire da una base solida.

Non so bene cosa portare sul tavolo per un ulteriore passo in più a prescindere dal racconto specifico. Forse continuare in questa direzione, alla ricerca di una voce che riesca ad adattarsi sia a te, sia ai personaggi che porti in scena, magari su testi di lunghezza maggiore. Ma sono convinto che sia un processo già in atto.

Re: [Caronte] Al di là del mare

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@paolasenzalai grazie <3

@Adriano Strinati sì, ci provo a lavorare sull’effetto sinossi, work in progress, non di corsa ma in progress :D
Sui « questo » ci proverò, ho sempre paura di usarli a sproposito, con la terza persona. Quanto al più lungo respiro, per ora mi sto abituando ad abbandonare la gabbia degli 8000 caratteri. Per il lungo lungo mancano le idee, ma chissà, ho passato il mezzo del cammin di nostra vita ma di tempo e do neuroni un po’ ce ne ho ancora :)
Grazie, AdStr con le vocali
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [Caronte] Al di là del mare

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Ciao @Bef chiedo scusa anche a te per non aver ossequiato l'impegno in tempo. Ti anticipo anche le scuse se quanto ti scriverò è un po' in contrasto con l'esito del contest, ma ho apprezzato anch'io il racconto nelle sue intenzioni e nella tua scrittura. Per quanto concerne il soggetto ho alcune perplessità dovute a deformazione professionale. Provo a spiegarmi, ti prego di non dare troppo peso a quanto segue. Se ti è utile tienilo, se ti sembreranno le elucubrazioni di un vecchio, butta tutto.

Dunque partiamo dalla mia difficoltà: questo efferato e ingenuo galeotto non riesco a decifrarlo, tirerebbe pugni contro il muro "ma non è mica scemo" (un violento non è prudente quando l'ira prevale) e si esprime con sarcasmo ("Vuoi due carezze, stronzo?") è anche un uomo che ha immaginazione e interesse per tigli e gabbiani. L'inizio è - ti è già stato fatto notare - un guazzabuglio di emozioni ed elementi un po' contrastanti. Non è sbagliato, però forse avrei aspettato ad inserire le dinamiche del dissidio interiore per rinforzare l'arco di trasformazione che poi con bravura fai emergere.

Un uomo che porta un sogno a svilupparsi con le tempistiche della realtà, lo coltiva come alternativa all'esistenza... potrebbe essere plausibile con un personaggio diverso meno brutale (non un molestatore... almeno così ho inteso, ma può essere che mi sia sbagliato). Ci sono dei tratti tipici di personalità, dei profili psicologici che tendono ad avere evoluzioni tipiche. Il tuo sguardo tenta di riscattare un'umanità che in persone malate è già altra cosa e in questo tuo desiderio di riabilitare il personaggio rischi di sottovalutare la complessità di questi aspetti.

Ho trovato anche molte immagini fiorite e sfiorite in fretta perché immagino non fosse facile raccontare in 8000 caratteri l'intera esistenza. Erano immagini molto interessanti, ma questo susseguirsi rapido mi ha dato la sensazione non tanto di essere disarticolato (non lo è, anzi, fabula e intreccio sono molto chiari) ma appena accennato in alcuni passaggi.

Ancora congratulazioni @Bef !

Re: [Caronte] Al di là del mare

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Ciao @T.D.J. Baw non devi scusarti di nulla, figurati :)
In realtà il galeotto non vuole essere efferato e ingenuo. Il senso del racconto voleva essere, anche, che la persona che entra in prigione, non è la stessa che è ancora in prigione dopo 20/30 o passa anni (né il condannato a morte giustiziato è lo stesso di quando fu arrestato, ecc). All'inizio è uno violento, abituato a lottare e prendersi tutto con la forza, dopo decenni di quella non vita si spegne pian piano. Se non è quello che passa in lettura, la colpa è mia, non del lettore, sia chiaro.
Sui pugni invece non sono d'accordo: prenderebbe a pugni il muro perché odia essere rinchiuso, ma non è scemo, picchia solo qaundo può servirgli a qualcosa (far tacere quello che lo "umilia" dicendogli cose che non sa, per "addestrare" il giovane codetenuto...) Qui gli procurerebbe solo guai, quindi si mette a guardare dalla finestra per distrarsi.
questo tuo desiderio di riabilitare il personaggio
in realtà non volevo riabilitare nulla; la scelta di un personaggio cattivo e sgradevole era voluta. Non mi interessa l'empatia col gentile, è facile; però anche un essere "malvagio" privato di tutto, anche di se stesso, forse, può ispirare tristezza, rimpianto, immedesimazione?
Quanto al molestatore, non so, non ho definito quali siano le sue colpe: un delinquente violento e sicuramente c'è scappato il morto, data la pena. giovane, quando entra, eppure abituato solo alla violenza e alla "lotta per la vita". Dici che uno così non può sognare o fantasticare? Forse ho dei preconcetti, tanti anni fa mi capitò di interagire, tramite un'associazione, con ragazzi rinchiusi in un istituto per delinquenti minorili, tutti con precedenti di molestie e delitti sessuali di diversa entità. Per lo più, parlandoci, erano anche ragazzi timidi, impacciati, stupiti, anzi sconvolti che delle persone di sesso femminile potessero parlare, scherzare, semplicemente interagire spontaneamente con loro. Non dico sia la regola, né che Tony sia uno di loro, è più grande e non ho mai pensato di farne uno stupratore per forza; intendo dire solo che anche i violenti hanno diverse sfaccettature, non sono un blocco di pietra squadrata.
Poi, ripeto, l'idea era di vederlo spegnersi e trasformarsi negli anni. Che sia un po' brusco, in sole 4 tappe e 8000 caratteri, è certo.

In ogni caso, non ha pretese d'essere un testo documentaristico: non ci sono riferimenti temporali, né di luogo, non ci sono dettagli esatti e scrupolosi della vita in prigione, è e resta un racconto di pura fiction. Migliorabile, sicuramente :)

Ti ringrazio molto dei punti sollevati: ne ho una versione un po' più lunga ancora in elaborazione, terrò conto di quello che mi hai scritto, senza dubbio.
:rosa:
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