Re: La finestra
Posted: Fri Jan 22, 2021 11:15 am
La rivalità tra sorelle, purtoppo, è meno insolita di quanto si possa pensare. Soprattutto in caso di infermità di una delle due, quella che sta "bene" è quella che soffre di più. Ciò ci fa comprendere come non sia la salute a renderci felici (almeno non solo quella) ma il sentirsi amati. Non ricevere le giuste attenzioni da piccoli può scatenare meccanismi terribili, a volte irreversibili, patologici.
@Sira tu hai saputo descrivere questa "reazione" in modo magistrale (ricordavo questo racconto), già sul WD mi era rimasto impresso. Quello che fa paura è che sono comportamenti coscienti, cioè non è che uno non lo sa e reagisce inconsapevolmente, no! Eppure si rimane incapaci di chiedere aiuto ai propri genitori, non si riesce a spiegare che proprio loro sono la causa. Purtroppo la logica degli adulti non tiene conto dell'età del bambino. Ahimè, ne ho un esempio lampante sotto gli occhi.
Hai saputo far emergere anche l'altra verità quella di Mara. Una persona che ha sofferto, infatti, ha molte più probabilità di sopportare e concedere perdono, mostrare pazienza, comprendere le sofferenze altrui.
Sara riesce a risalire la china solo dopo avere toccato il fondo (in questo caso a lei è andata bene), e quando le si presenta l'opportunità di porre fine a questa sofferenza (più sua che di sua sorella ignara) prende la decisione di allontanarsene.
Giorgio?... Lasciamo perdere. L'uso della parola amore non lo nobilita.
Trama, descrizione delle scene, tutto, a mi vedere (anzi, leggere) ottimo. Mi chiedo solo perché hai usato le virgolette alte per il discrorso diretto.
Un racconto davvero ben costruito.
@Sira tu hai saputo descrivere questa "reazione" in modo magistrale (ricordavo questo racconto), già sul WD mi era rimasto impresso. Quello che fa paura è che sono comportamenti coscienti, cioè non è che uno non lo sa e reagisce inconsapevolmente, no! Eppure si rimane incapaci di chiedere aiuto ai propri genitori, non si riesce a spiegare che proprio loro sono la causa. Purtroppo la logica degli adulti non tiene conto dell'età del bambino. Ahimè, ne ho un esempio lampante sotto gli occhi.
Hai saputo far emergere anche l'altra verità quella di Mara. Una persona che ha sofferto, infatti, ha molte più probabilità di sopportare e concedere perdono, mostrare pazienza, comprendere le sofferenze altrui.
Sara riesce a risalire la china solo dopo avere toccato il fondo (in questo caso a lei è andata bene), e quando le si presenta l'opportunità di porre fine a questa sofferenza (più sua che di sua sorella ignara) prende la decisione di allontanarsene.
Giorgio?... Lasciamo perdere. L'uso della parola amore non lo nobilita.
Trama, descrizione delle scene, tutto, a mi vedere (anzi, leggere) ottimo. Mi chiedo solo perché hai usato le virgolette alte per il discrorso diretto.
Un racconto davvero ben costruito.