Luglio - perso e ritrovato (Lost&Found)

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 È dovuto partire, alla fine avendo già pagato in anticipo il viaggio studio a Londra l’opzione era buttare nel cesso più di 1000 euro di anticipo bonificate e dicembre o farlo andare anche se è stato rimandato.
È partito, è tornato e pare tutto bene.
Poi è pervenuta una leggenda metropolitana, soggetto protagonista lui, antagonista il telefono e la tecnologia, scenario Londra Hyde Park.
La storia che spiega molto bene l’attuale sviluppo della personalità criptica del figliolo, si svolge più o meno così.
Scenario: grande parco londinese, sotto grande quercia, ragazzo che dorme nel primo pomeriggio (pare che di notte dorma poco in generale davanti ai dispositivi e di qui il sonno incipiente), il gruppone di ragazzi nel quale era inserito, a una certa si allontana e svanisce all’orizzonte, il ragazzo continua a dormire e non se ne accorge.
Dettaglio: un telefono che ha il 5% di carica e non c’è la power bank esterna nello zaino.
Sotto dettaglio: i giga per navigare (e aprire google maps orientandosi) sono ovviamente finiti.
Prima scena di apertura: il ragazzo si sveglia e realizza di essere solo, si incammina da qualche parte, direzione centro città, tira fuori il telefono e scopre improvvisamente che il telefono è morto e non può resuscitarlo.
La sequenza si ferma qui e riprende qualche settimana dopo quando dalla parrucchiera, mia madre, nonché sua nonna mentre parla con qualcuno dell’esperienza del nipote all’estero viene intercettata da una ragazza (che poi solo in seguito si scoprirà essere una degli accompagnatori dei ragazzi in viaggio studio) che racconta l’accaduto e loda il ragazzo per la calma olimpica con la quale ha affrontato la situazione.
Capirete che quando mia madre me l’ha detto mi sono definita miracolata ad averlo saputo a cose fatte, se fossi stata contattata per avvertirmi che non trovavano il ragazzo penso che sarei crepata seduta stante.
Però una domandina al figliolo l’ho fatta ed è stata la seguente: ti sei ansiato in quella situazione?
La risposta è stata imprevedibile e illuminante: “non mi sono preoccupato più di tanto perché mi sentivo a casa a Londra, sono entrato in un museo con la mia carta dello studente, ho attaccato ad un totem di ricarica il telefono e mentre si ricaricava mi sono collegato alla rete wifi gratuita (vi ricordate i giga consumati?), così ho potuto chiamare un mio amico che mi ha detto dove erano in quel momento, dopo circa 20 minuti li ho raggiunti”
Lost&Found lui, ma Lost&Found anche io che non avevo capito con chi avessi a che fare in questi anni, il ragazzo quando vuole ha un cervello funzionante e operativo, meno male.

Re: Luglio - perso e ritrovato (Lost&Found)

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Ciao,

dopo aver letto il testo di "febbraio",  mi ha incuriosito leggere quello di "luglio".

E mi ha sorpreso scoprire che sono diversissimi, quasi come se fossero scritti da due persone differenti. Ho dovuto leggerlo più volte per ritrovare cose in comune con il precedente.

L'idea del "ragazzo perso a Londra" non è brutta, ma il testo secondo me andrebbe rivisto e riscritto per risolvere le varie problematiche di cui riporto quelle che mi hanno colpito di più.


1.Il registro di linguaggio
La mia percezione è che non si utilizzi sempre lo stesso registro di linguaggio. E tale variazione non sembra motivata. Per fare un esempio troviamo espressioni usate nel parlato come 
Lisfabe wrote:buttare nel cesso
e termini derivanti da un linguaggio antico e poco utilizzato ad oggi come
Lisfabe wrote: ansiare
Magari si tratta di uno slang da ragazzi a me sconosciuto o termini derivanti da qualche dialetto. Se questa è la situazione modifico quanto detto sopra, non dovrebbe essere cambiato il registro, ma meglio contestualizzata la situazione in modo che al lettore sia chiaro il motivo del tipo di linguaggio utilizzato.

2. Il tipo di racconto
Nelle prime frasi del testo sembra un classico racconto. 
lisfabe wrote: Mon Sep 22, 2025 10:53 am È dovuto partire, alla fine avendo già pagato in anticipo il viaggio studio a Londra
Lo stile cambia all'improvviso e ci troviamo, Senza capire il perché, dentro ad un copione.
lisfabe wrote: Mon Sep 22, 2025 10:53 amScenario: grande parco londinese, sotto grande quercia, ragazzo che dorme nel primo pomeriggio
Andrebbe scelto un stile più omogeneo o dovrebbe essere più chiaro il motivo della variazione.

3.In terza persona?
Nella prime frasi il racconto è in terza persona, il punto di vista potrebbe essere un personaggio, ma il lettore non ha il tempo di capire quale.
lisfabe wrote: Mon Sep 22, 2025 10:53 am È dovuto partire, alla fine avendo già pagato in anticipo il viaggio studio a Londra l’opzione era buttare nel cesso più di 1000 euro di anticipo bonificate e dicembre o farlo andare anche se è stato rimandato.
Poi si passa in una fase in cui il racconto è espresso in modo molto più oggettivo e distaccato.
Troviamo espressioni come 
lisfabe wrote: Mon Sep 22, 2025 10:53 amsviluppo della personalità criptica del figliolo
 o elenchi di semplici azioni
lisfabe wrote: Mon Sep 22, 2025 10:53 amil ragazzo si sveglia e realizza di essere solo, si incammina da qualche parte...
Segue poi la scena della parrucchiera in cui di colpo il narratore parla quasi in prima persona: troviamo espressioni come "mia madre e sua nonna"
lisfabe wrote: Mon Sep 22, 2025 10:53 amLa sequenza si ferma qui e riprende qualche settimana dopo quando dalla parrucchiera, mia madre, nonché sua nonna mentre parla con qualcuno dell’esperienza del nipote all’estero viene intercettata da una ragazza
Quindi sembrerebbe che la madre sia il narratore di tutto, ma la cosa sembra sparire nelle frasi successive.

Anche in questo caso penso che uniformare scegliendo un'unica soluzione nel testo sia da preferire. Oppure, se si vogliono scegliere più punti di vista, rendere molto chiaro il passaggio dall'unao all'altro. Altrimenti per il lettore diventa difficile seguire il testo.

Mi sento molto spietata in questo momento. 😑
La verità, come ho già scritto, è che l'idea di questo racconto non mi dispiace.

Riassumo quello che ho capito:
Il genitore è costretto a mandare il figlio a Londra anche se una parte di lui non vorrebbe. Qualche tempo dopo il ritorno del figlio, il genitore viene a conoscenza di alcuni fatti accaduti nella capitale inglese che gli fanno scoprire e rivalutare le capacità del figlio. 

Sono sicura che una volta rivista la forma sia un racconto molto interessante che valga sicuramente la pena di essere letto.
Giu
---
Mi presento
---
Racconti:
1.Casa dolce casa

Re: Luglio - perso e ritrovato (Lost&Found)

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Giu wrote: GiuCiao,

dopo aver letto il testo di "febbraio",  mi ha incuriosito leggere quello di "luglio".

E mi ha sorpreso scoprire che sono diversissimi, quasi come se fossero scritti da due persone differenti. Ho dovuto leggerlo più volte per ritrovare cose in comune con il precedente.

L'idea del "ragazzo perso a Londra" non è brutta, ma il testo secondo me andrebbe rivisto e riscritto per risolvere le varie problematiche di cui riporto quelle che mi hanno colpito di più.


1.Il registro di linguaggio
La mia percezione è che non si utilizzi sempre lo stesso registro di linguaggio. E tale variazione non sembra motivata. Per fare un esempio troviamo espressioni usate nel parlato come 
e termini derivanti da un linguaggio antico e poco utilizzato ad oggi come Magari si tratta di uno slang da ragazzi a me sconosciuto o termini derivanti da qualche dialetto. Se questa è la situazione modifico quanto detto sopra, non dovrebbe essere cambiato il registro, ma meglio contestualizzata la situazione in modo che al lettore sia chiaro il motivo del tipo di linguaggio utilizzato.

2. Il tipo di racconto
Nelle prime frasi del testo sembra un classico racconto.  Lo stile cambia all'improvviso e ci troviamo, Senza capire il perché, dentro ad un copione. Andrebbe scelto un stile più omogeneo o dovrebbe essere più chiaro il motivo della variazione.

3.In terza persona?
Nella prime frasi il racconto è in terza persona, il punto di vista potrebbe essere un personaggio, ma il lettore non ha il tempo di capire quale. Poi si passa in una fase in cui il racconto è espresso in modo molto più oggettivo e distaccato.
Troviamo espressioni come   o elenchi di semplici azioni Segue poi la scena della parrucchiera in cui di colpo il narratore parla quasi in prima persona: troviamo espressioni come "mia madre e sua nonna" Quindi sembrerebbe che la madre sia il narratore di tutto, ma la cosa sembra sparire nelle frasi successive.

Anche in questo caso penso che uniformare scegliendo un'unica soluzione nel testo sia da preferire. Oppure, se si vogliono scegliere più punti di vista, rendere molto chiaro il passaggio dall'unao all'altro. Altrimenti per il lettore diventa difficile seguire il testo.

Mi sento molto spietata in questo momento. 😑
La verità, come ho già scritto, è che l'idea di questo racconto non mi dispiace.

Riassumo quello che ho capito:
Il genitore è costretto a mandare il figlio a Londra anche se una parte di lui non vorrebbe. Qualche tempo dopo il ritorno del figlio, il genitore viene a conoscenza di alcuni fatti accaduti nella capitale inglese che gli fanno scoprire e rivalutare le capacità del figlio. 

Sono sicura che una volta rivista la forma sia un racconto molto interessante che valga sicuramente la pena di essere letto.
Grazie mille Giu delle indicazioni e suggerimenti che considero sempre preziosi.

Re: Luglio - perso e ritrovato (Lost&Found)

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@lisfabe manca il commento che serve per postare in questa sezione, se non sai di cosa sto parlando, ti lascio qui il link alle istruzioni per postare i racconti
Per il momento chiudo la discussione, ma quando provvederai a commentare un altro racconto in maniera esaustiva, io o un altro membro dello staff apriremo di nuovo il thread  :)
https://www.edizioniel.com/prodotto/lan ... 866568070/
https://www.edizionipiuma.com/it/i-disobbedienti/
Linda e la montagna di fuoco

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