[MI185] Alienation
Posted: Sun Dec 08, 2024 7:25 pm
Traccia n°3. "Un'esperienza sensoriale"
2045. Un grigio pomeriggio a New York.
Ken si sdraiò sulla poltrona e si aggiustò lo schienale sollevandolo. L’assistente al test lo aveva preparato applicandogli i sensori sulla pelle dopo averla disinfettata. Era la terza volta che si sottoponeva al test e quell’odore del disinfettante gli dava sullo stomaco.
A lui non rimase che prendere tra le mani il casco posato sul ripiano laterale. Lo indossò e si preparò a iniziare la seduta di verifica del programma di rieducazione: sapeva che ne era obbligato per l’ultima volta. La Commissione degli affari affettivi l’aveva dichiarato soggetto reticente e socialmente pericoloso e gli aveva applicato il regime di sorveglianza.
Tutto era cominciato otto mesi prima, quando lui, investigando per un caso di omicidio, aveva incontrato per la prima volta Kelly. Tra loro due era nata una relazione nascosta e pericolosa, illegale e perseguibile dalla legge. Quella legge che dieci anni prima, a causa dei livelli elevatissimi e insostenibili di omicidi avvenuti durante le relazioni matrimoniali e di convivenza, i democratici al governo aveva adottato in favore della abolizione di tutte le relazioni affettive. Era stata vietata qualsiasi unione civile e dichiarato abrogato qualsiasi matrimonio in atto col ricorso al divorzio coatto di legge. Era stato dichiarato illegale qualsiasi rapporto di coppia come pure la convivenza. Ogni forma di manifestazione di sentimento verso l'altro sesso. Il governo aveva sponsorizzato e finanziato i centri per la soddisfazione sessuale personale assumendone a pieno carico le spese. Diventato insostenibile gestire il sistema e i costi, il governo aveva poi sostituito i lavoratori del settore con delle macchine del sesso dotate di visione 3D di ultima generazione. Dotate di un sistema di trasmissione sensoriale e di un programma sofisticato con cui ricostruire fedelmente la figura umana fonte di desiderio, la stanza dell’incontro, il luogo proibito, le caratteristiche del rapporto.
Per rimuovere ogni possibile complicazione affettiva si era stabilito che la procreazione sarebbe stata assicurata dal servizio nazionale e affidata a centri specializzati. Le donne impiegate per la gestazione per conto dello stato avrebbero lasciato i neonati alle cure della società. Niente più padri e madri a cui affidare la podestà genitoriale: niente più litigi per i figli. Si era decretata la fine dello scontro di genere e dei motivi di troppi dissapori della vita familiare.
In quel contesto di totale abrogazione di ogni obbligo sociale del cittadino: libero da ogni relazione personale, il problema era stato risolto. Gli omicidi passionali erano quasi cessati, rilegati a evento straordinario. Il governo per continuare a mantenere il risultato raggiunto, aveva organizzato un servizio di monitoraggio e controllo attraverso la commissione degli affari affettivi.
Una fitta rete di impiegati che acquisivano dati personali ogni giorno sulle attività dei cittadini, stavano alla caccia di quelli che cercavano di infrangere la legge. Era bastato a Ken e Kelly stare a parlare in auto che il sistema li aveva scovati e segnalati. Erano stati costretti a non vedersi più e di conseguenza diffidati a rispettare il distanziamento sociale per sei mesi, pena tre anni di carcere. Inoltre ken era stato sottoposto a procedimento disciplinare e sospeso dal servizio con l’accusa di favorire il ritorno alle relazioni personali fonte dei tanti omicidi passati. Una accusa che come tutore della legge metteva a rischio la credibilità dello stesso sistema.
“Buongiorno Ken, stai per iniziare la seduta di recupero delle condizioni necessarie a ristabilire il giusto rapporto interpersonale secondo le disposizioni del governo e della commissione degli affari affettivi. Inizierò a farti una serie di domande a cui dovrai rispondere con un sì o no sul pulsante a disposizione sulla mano destra. Ti avverto che le tue emozioni saranno registrate, monitorate e analizzate al fine del test di accertamento. Sei pronto? “ chiese la donna che apparve nel dispositivo facciale 3D appena lui lo attivò.
“Sei innamorato di quella donna?”
“Lei ha influito sulla tua decisione di frequentarla?”
“Ritieni di potere terminare positivamente il percorso di recupero?”
La virtual assistant proseguì nelle domande del test. Ken cercò di mantenere il sangue freddo. Terminate queste, invitò Ken ad aspettare il responso che non tardò ad arrivare:
“La commissione ritiene che il risultato del test sia positivo. Le risposte da lei date in questo test finale e il superamento positivo del percorso di recupero, le consentono di superare il blocco a lei imposto. Per questo motivo, le viene revocata ogni limitazione assegnatale dal procedimento e l’autorizza al rientro a lavoro. Complimenti.”
Ken tirò un lungo sospiro di sollievo al momento che la trasmissione cessò. Levò il casco dalla testa e staccò tutti i sensori attaccati sul petto e sui polsi.
Il giorno dopo ritornò a lavoro e dato che l’omicidio a cui si occupava era stato risolto dai suoi colleghi durante la sua sospensione, rimase chiuso in ufficio. Quando vi uscì era oramai buio. Con la metro raggiunse la periferia e aspettò al riparo di un vecchio stabile abbandonato. Non tardò molto che dal fondo della via immersa nel buio apparve la sagoma di una donna. Avvicinatasi con circospezione lo chiamò “Ken, sono io”.
Lui cercò di avvicinarsi ma lei lo redarguì: “Ti prego, stai lontano, non voglio altri problemi. Sono qui per dirti che non possiamo rivederci più. Questi mesi sono stati pesanti”.
“Mi stai dando l’addio? Io non posso fare a meno di te” disse lui.
“Ho saputo che sei riuscito a confondere le idee alla commissione e superare il test di riammissione. Io invece no! Non sono riuscita a bluffare come tu, d’altronde tu sei della polizia, sapevi come comportarti, ti sarai preparato per bene”.
“Dobbiamo continuare a vederci” replicò Ken.
“Non è possibile, sono ancora sotto controllo. Non posso rischiare il lavoro e la libertà” rispose lei.
“Non mi ami più, mi pare di capire” disse lui.
“Amarti? Che parola grossa. É finita per sempre, mi spiace” disse kelly dandogli le spalle.
Ken la guardò andare via. La mano scivolò sulla fondina della pistola. La estrasse e sparò due colpi in aria. Kelly si fermò paralizzata e si girò verso di lui spaventata e sorpresa. Lui le sparò al petto a sangue freddo e lei cadde a terra. Con calma Ken le mise la pistola tra le dita della mano e la guardò mentre esalava l’ultimo respiro: “Dove credevi di andare, puttana!”
La mattina dopo i giornali diedero la notizia del ritrovamento della donna e del probabile suicidio. Si presumeva che la donna in regime di sorveglianza affettiva si fosse uccisa per il fatto che non si rassegnava alla fine di quel rapporto illegale. L’articolo terminava con il commento del sindaco di New York: “Questi fatti ci addolorano, ma allo stesso tempo, ci confortano della legge che ci siamo dati per il bene della nostra società”.
Ken quella notte si recò al Sex center. Si infilò dentro la cabina e si denudò. Si collegò al corpo i sensori e andò al menù principale: “donna bianca, bionda, anni venti, dolce, preferenze-sesso estremo, fragranze corporali umorali al 100%”.
Diede l’input alla macchina. I sensi si accesero e la seduta di Alienation cominciò.
“Ciao amore, questa notte sei tutto per me!”
2045. Un grigio pomeriggio a New York.
Ken si sdraiò sulla poltrona e si aggiustò lo schienale sollevandolo. L’assistente al test lo aveva preparato applicandogli i sensori sulla pelle dopo averla disinfettata. Era la terza volta che si sottoponeva al test e quell’odore del disinfettante gli dava sullo stomaco.
A lui non rimase che prendere tra le mani il casco posato sul ripiano laterale. Lo indossò e si preparò a iniziare la seduta di verifica del programma di rieducazione: sapeva che ne era obbligato per l’ultima volta. La Commissione degli affari affettivi l’aveva dichiarato soggetto reticente e socialmente pericoloso e gli aveva applicato il regime di sorveglianza.
Tutto era cominciato otto mesi prima, quando lui, investigando per un caso di omicidio, aveva incontrato per la prima volta Kelly. Tra loro due era nata una relazione nascosta e pericolosa, illegale e perseguibile dalla legge. Quella legge che dieci anni prima, a causa dei livelli elevatissimi e insostenibili di omicidi avvenuti durante le relazioni matrimoniali e di convivenza, i democratici al governo aveva adottato in favore della abolizione di tutte le relazioni affettive. Era stata vietata qualsiasi unione civile e dichiarato abrogato qualsiasi matrimonio in atto col ricorso al divorzio coatto di legge. Era stato dichiarato illegale qualsiasi rapporto di coppia come pure la convivenza. Ogni forma di manifestazione di sentimento verso l'altro sesso. Il governo aveva sponsorizzato e finanziato i centri per la soddisfazione sessuale personale assumendone a pieno carico le spese. Diventato insostenibile gestire il sistema e i costi, il governo aveva poi sostituito i lavoratori del settore con delle macchine del sesso dotate di visione 3D di ultima generazione. Dotate di un sistema di trasmissione sensoriale e di un programma sofisticato con cui ricostruire fedelmente la figura umana fonte di desiderio, la stanza dell’incontro, il luogo proibito, le caratteristiche del rapporto.
Per rimuovere ogni possibile complicazione affettiva si era stabilito che la procreazione sarebbe stata assicurata dal servizio nazionale e affidata a centri specializzati. Le donne impiegate per la gestazione per conto dello stato avrebbero lasciato i neonati alle cure della società. Niente più padri e madri a cui affidare la podestà genitoriale: niente più litigi per i figli. Si era decretata la fine dello scontro di genere e dei motivi di troppi dissapori della vita familiare.
In quel contesto di totale abrogazione di ogni obbligo sociale del cittadino: libero da ogni relazione personale, il problema era stato risolto. Gli omicidi passionali erano quasi cessati, rilegati a evento straordinario. Il governo per continuare a mantenere il risultato raggiunto, aveva organizzato un servizio di monitoraggio e controllo attraverso la commissione degli affari affettivi.
Una fitta rete di impiegati che acquisivano dati personali ogni giorno sulle attività dei cittadini, stavano alla caccia di quelli che cercavano di infrangere la legge. Era bastato a Ken e Kelly stare a parlare in auto che il sistema li aveva scovati e segnalati. Erano stati costretti a non vedersi più e di conseguenza diffidati a rispettare il distanziamento sociale per sei mesi, pena tre anni di carcere. Inoltre ken era stato sottoposto a procedimento disciplinare e sospeso dal servizio con l’accusa di favorire il ritorno alle relazioni personali fonte dei tanti omicidi passati. Una accusa che come tutore della legge metteva a rischio la credibilità dello stesso sistema.
“Buongiorno Ken, stai per iniziare la seduta di recupero delle condizioni necessarie a ristabilire il giusto rapporto interpersonale secondo le disposizioni del governo e della commissione degli affari affettivi. Inizierò a farti una serie di domande a cui dovrai rispondere con un sì o no sul pulsante a disposizione sulla mano destra. Ti avverto che le tue emozioni saranno registrate, monitorate e analizzate al fine del test di accertamento. Sei pronto? “ chiese la donna che apparve nel dispositivo facciale 3D appena lui lo attivò.
“Sei innamorato di quella donna?”
“Lei ha influito sulla tua decisione di frequentarla?”
“Ritieni di potere terminare positivamente il percorso di recupero?”
La virtual assistant proseguì nelle domande del test. Ken cercò di mantenere il sangue freddo. Terminate queste, invitò Ken ad aspettare il responso che non tardò ad arrivare:
“La commissione ritiene che il risultato del test sia positivo. Le risposte da lei date in questo test finale e il superamento positivo del percorso di recupero, le consentono di superare il blocco a lei imposto. Per questo motivo, le viene revocata ogni limitazione assegnatale dal procedimento e l’autorizza al rientro a lavoro. Complimenti.”
Ken tirò un lungo sospiro di sollievo al momento che la trasmissione cessò. Levò il casco dalla testa e staccò tutti i sensori attaccati sul petto e sui polsi.
Il giorno dopo ritornò a lavoro e dato che l’omicidio a cui si occupava era stato risolto dai suoi colleghi durante la sua sospensione, rimase chiuso in ufficio. Quando vi uscì era oramai buio. Con la metro raggiunse la periferia e aspettò al riparo di un vecchio stabile abbandonato. Non tardò molto che dal fondo della via immersa nel buio apparve la sagoma di una donna. Avvicinatasi con circospezione lo chiamò “Ken, sono io”.
Lui cercò di avvicinarsi ma lei lo redarguì: “Ti prego, stai lontano, non voglio altri problemi. Sono qui per dirti che non possiamo rivederci più. Questi mesi sono stati pesanti”.
“Mi stai dando l’addio? Io non posso fare a meno di te” disse lui.
“Ho saputo che sei riuscito a confondere le idee alla commissione e superare il test di riammissione. Io invece no! Non sono riuscita a bluffare come tu, d’altronde tu sei della polizia, sapevi come comportarti, ti sarai preparato per bene”.
“Dobbiamo continuare a vederci” replicò Ken.
“Non è possibile, sono ancora sotto controllo. Non posso rischiare il lavoro e la libertà” rispose lei.
“Non mi ami più, mi pare di capire” disse lui.
“Amarti? Che parola grossa. É finita per sempre, mi spiace” disse kelly dandogli le spalle.
Ken la guardò andare via. La mano scivolò sulla fondina della pistola. La estrasse e sparò due colpi in aria. Kelly si fermò paralizzata e si girò verso di lui spaventata e sorpresa. Lui le sparò al petto a sangue freddo e lei cadde a terra. Con calma Ken le mise la pistola tra le dita della mano e la guardò mentre esalava l’ultimo respiro: “Dove credevi di andare, puttana!”
La mattina dopo i giornali diedero la notizia del ritrovamento della donna e del probabile suicidio. Si presumeva che la donna in regime di sorveglianza affettiva si fosse uccisa per il fatto che non si rassegnava alla fine di quel rapporto illegale. L’articolo terminava con il commento del sindaco di New York: “Questi fatti ci addolorano, ma allo stesso tempo, ci confortano della legge che ci siamo dati per il bene della nostra società”.
Ken quella notte si recò al Sex center. Si infilò dentro la cabina e si denudò. Si collegò al corpo i sensori e andò al menù principale: “donna bianca, bionda, anni venti, dolce, preferenze-sesso estremo, fragranze corporali umorali al 100%”.
Diede l’input alla macchina. I sensi si accesero e la seduta di Alienation cominciò.
“Ciao amore, questa notte sei tutto per me!”