[CN23-2] Risonanze al chiaro di luna

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Sequel di Malaluna

Genere: Horror

I numeri dei paragrafi sono link alla musica che ascolta il protagonista

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Walter Leone amava guidare di notte: le strade vuote, la luce dei fari che si stende sulla carreggiata, Beethoven a mettere pace nei pensieri e la luna come sentinella silenziosa. Prese lo svincolo per Altavilla Milicia e segui le indicazioni per la statale.
Aprì il finestrino si accese una sigaretta, una raffica di vento lo colpì dritto in faccia strappandolo dal torpore dell’aria condizionata. 
All’ingresso del paese fu scortato da due pattuglie fino alla piazza, presidiata dai battaglioni dei carabinieri del 12° reggimento.
Walter lì osservò, immaginò il loro stato d’animo e provò qualcosa di simile alla tenerezza. C’era quell’odore nell’aria che lui aveva imparato a conoscere. Scese dall’auto, il sindaco gli andò incontro. Lui gli strinse la mano e ne incrociò gli occhi lucidi.
- Quanti?
Chiese
- Tredici
- Quanti carabinieri?
- Due
- Avete recuperato i corpi?
Il sindaco abbassò lo sguardo, Walter aprì il cofano della sua X2 e tirò fuori un giaccone nero.
- Li mandi via. Mandi via tutti! E recuperate anche quei due ragazzi con il fucile.
Il sindaco annuì e si diresse verso il maresciallo.
Walter indossò gli auricolari e fece partire la musica.


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Walter si muoveva nella penombra con naturalezza, la luna lo seguiva mentre perlustrava la piazza. Entrò nel bar, si avvicinò ai resti del cadavere di Tonino e ne studiò con minuzia le ferite: i segni dei denti, la profondità dei graffi.
Beethoven gli risuonava nelle orecchie. Si voltò di colpo, preso da uno scatto di rabbia, uscì dal bar e allungò il bastone telescopico.
- Dove sei?
La voce rimbombava nella piazza vuota.
Walter arrivò ai piedi della cattedrale dove giacevano i corpi dei due carabinieri.
- Dove sei?
Gli addobbi di Natale illuminavano a intermittenza ciò che restava del Natale.
Si avviò al centro della piazza, con passo nervoso. Salì sul bordo della fontana, tirò fuori un coltello dalla tasca e lo piantò nel palmo della mano sinistra procurandosi un taglio profondo.
- Dove sei?
Urlò ancora, tenendo la mano tagliata verso l'alto.
Intravide un'ombra muoversi alla sua sinistra, con un balzo scese dalla fontana e strinse il bastone con tutta la forza che aveva in corpo.
Si portò la mano tagliata alla bocca e sentì il sapore del suo stesso sangue. Provò pietà per sé stesso.
Sentì un fruscio dietro e un odore acre. 
Si voltò e la vide.
Aveva le unghie sporche di sangue e schiuma verdastra che le usciva dalla bocca. Occhi rossi e infossati, che emanavano una luce sinistra.
Walter si chiese dove finiva il mostro e dove cominciava la ragazza.
La Malaluna lo studiava con schiena ricurva e le gambe piegate.
Era pronto, Walter, come lo era stato tutte le altre innumerevoli volte. Era il suo destino? Era per quello che era nato? Guardò la luna, si chiese se fosse un'alleata o una nemica.
Fece ondeggiare la mano tagliata, la Malaluna mostrò i canini e ringhiò eccitata alla vista del sangue.
Walter non si scompose e restò in attesa dell'attacco. La Malaluna con un balzo gli andò incontro, lanciando un ululato. Walter si coprì il viso con il braccio destro, che rimase stretto tra le fauci della Malaluna. Cominciò a colpirla ripetutamente, prima sulla schiena poi all'addome, mentre i denti sfidavano la resistenza del suo giaccone rinforzato. Per un attimo incrociò gli occhi della bestia, ne colse la tristezza e la paura. Ebbe un sussulto, poi con tutte le sue forze le diede una bastonata sulle gambe. La bestia urlò, poi perse l’equilibrio e cadde. 
Walter Leone azionò il bastone e liberò una scarica elettrica nell’addome della Malaluna che si contrasse in uno sforzo immane fino a perdere i sensi. Walter la guardò, a terra, inerme. Osservò il maglioncino rosso che stringeva il corpo della bestia e i Jeans pieni di sangue.
Immaginò i preparativi di Chiara, la ragazza, il tempo perso a truccarsi, le aspettative per la notte di Natale. Immaginò la sua vita, la sua famiglia, i suoi sogni, i suoi amori. Pensò al destino che l'attendeva, alla sua maledizione.
Si fasciò la mano che ancora sanguinava, ammanettò la bestia poi, come se non avesse fatto alcuno sforzo, la prese sulle spalle e si avviò fuori dalla piazza.
I fari delle pattuglie illuminarono il suo passaggio, come a volter esaltare le gesta di un eroe. Le persone che si erano rifugiate nelle case uscirono e cominciarono ad applaudire.
Walter camminava incurante di tutto. Quando giunse vicino la sua auto il sindaco e il maresciallo si avvicinarono a lui, si congratularono, poi il maresciallo precisò:
- Signor Leone, deve consegnarla.
Walter aprì la porta posteriore e adagiò la Malaluna lungo il sedile.
- Signor Leone…
Walter non rispose e senza voltarsi si mise alla guida, girò le chiavi e andò via. Nessuno osò seguirlo.

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Walter Leone amava guidare di notte: le strade vuote, la luce dei fari che si stende sulla carreggiata, Beethoven a mettere pace nei pensieri e la luna come sentinella silenziosa. Guardò nello specchietto retrovisore, la sagoma distesa della sua ultima battaglia.
Guidò in direzione Catania, senza avere una meta precisa. Si infilò in una strada sterrata, proseguì fin quando non fu sicuro di essere abbastanza lontano da strade trafficate. Si puli il viso e le mani con un panno di garza. Guardò la sua immagine riflessa nello specchietto retrovisore, le rughe intorno agli occhi, i segni delle battaglie sul viso, i capelli grigi che si insediavano tra le tempie.
La ragazza continuava a dormire.
Decise di restare lì, in attesa delle luci dell'alba, quando la ragazza sarebbe tornata normale. Avrebbe provato a spiegarle tutto, forse l'avrebbe aiutata. Forse.
Scese dall'auto, guardò la luna. Si chiese se fosse un'alleata o una nemica.
Si tolse il giaccone, poi la maglia.
Guardò di nuovo la luna.
La sua straziante solitudine vibrò nell’aria. Si chiese ancora una volta chi fosse.
Poi cominciò a ululare.

Re: [CN23-2] Risonanze al chiaro di luna

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Ciao @ITG 

che racconto! Fantastico… non tanto per la storia ma per la scrittura. L’ho trovato bellissimo. Anche tu come @paolasenzalai hai saputo sottolineare i tre momenti con della musica meravigliosa e il tutto funziona a meraviglia.
Il ritmo è perfetto, un crescendo di tensione fino al climax e poi di nuovo la calma nel finale. Racconto sapiente, con ottime descrizioni, giusto pathos, senza indugiare o scadere nel pulp riesce a conferire l’inquietudine nel lettore e sorprenderlo con un finale non scontato.
Trovo che tu abbia fatto un lavoro magnifico e che @Albascura non potesse regalare a penna migliore il proprio racconto. Da premiare al cento per cento.
Chapeau  :sss:

Re: [CN23-2] Risonanze al chiaro di luna

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ITG ha scritto: dom gen 07, 2024 11:24 pmGuardò di nuovo la luna.
La sua straziante solitudine vibrò nell’aria. Si chiese ancora una volta chi fosse.
Poi cominciò a ululare.
Complimenti, @ITG   (y)

Alla sottoscritta non piace il genere, ma riconosco un grande horror dai brividi che mi hai fatto provare...
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CN23-2] Risonanze al chiaro di luna

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@ITG

Piaciuto anche a me e colpito dal finale anche se  qualche sospetto sulla natura dell'uomo mi stava venendo, visto che non voleva consegnare la Malaluna tramortita.

A proposito, considerando che ogni battaglione potrebbe avere anche 500 uomini e dici che ce ne sono diversi, quindi forse due, tre, quindi 1000, 1500 uomini... vogliono il loro spazio. Quando Walter dice al sindaco di mandare via tutti (presumo i carabinieri) il sindaco si rivolge a un maresciallo, come se i battaglioni fossero ai suoi ordini, cosa che non sarebbe. Gli avrei affiancato un ufficiale, un  tenente colonnello, anzi,  almeno uno per ogni battaglione. Il sindaco è chiaramente un'autorità e un pubblico ufficiale ma nell'ambito di un'operazione di polizia che comporta indagini, ricerche e pattugliamenti può  certo coadiuvare le forze dell'ordine, se è implicata la sicurezza del paese, ma militarmente non può dire alle forze dell'ordine di ritirarsi.
Se Walter, che potrebbe essere un funzionario dello stato ha questa autorità, l'ordine di andare via dovrebbe darlo lui.
Magari un rapido dialogo con i comandanti dei battaglioni, aggiungendo le suggestioni che hai messo all'arrivo di Walter nella piazza.
Mi piacciono queste situazioni.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CN23-2] Risonanze al chiaro di luna

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Poeta Zaza ha scritto: mar gen 09, 2024 1:53 pmAlla sottoscritta non piace il genere
Neanche io sono amante del genere, è stato un tentativo divertente. Grazie del passaggio. 
@Monica ha scritto: lun gen 08, 2024 7:27 ami tre momenti
Nel racconto che avevo immaginato ci sarebbe dovuta essere un'altra parte, prima della conclusiva, accompagnata dal secondo movimento della sonata al Chiaro di Luna (nel racconto ho usato solo il primo e il terzo), ma non avendoci potuto dedicare molto tempo ho dovuto ridurre il tutto. Grazie Monica
paolasenzalai ha scritto: mar gen 09, 2024 11:41 pmsi vede che nulla è lasciato al caso
 @paolasenzalai, in verità è stato lasciato molto al caso. Grazie del passaggio. 
Alberto Tosciri ha scritto: gio gen 11, 2024 6:18 pmuando Walter dice al sindaco di mandare via tutti (presumo i carabinieri) il sindaco si rivolge a un maresciallo, come se i battaglioni fossero ai suoi ordini, cosa che non sarebbe. Gli avrei affiancato un ufficiale, un  tenente colonnello, anzi,  almeno uno per ogni battaglione.
Hai ragione. Non sono esperto, ho fatto qualche rapida ricerca su wikipedia e tra i compiti del 12 reggimento ho letto: 
-alla vigilanza ad obiettivi sensibili militari e a quelli di natura civile definiti, di volta in volta, dall'autorità di Pubblica Sicurezza;
- al supporto dell'organizzazione territoriale per incrementare il controllo del territorio nelle grandi aree urbane, extra urbane e rurali nelle zone più sensibili sotto il profilo della sicurezza pubblica
Avevo letto che i comandanti hanno il grado di colonnello e tenente colonnello, ma quando poi ho scritto il racconto mi è uscito in automatico Maresciallo.  Grazie del passaggio.
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