[CN23-2] Un meraviglioso Natale

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commento 
Le montagne della nebbia   di @Joyopi

Sequel del racconto Un meraviglioso Natale, di @paolasenzalai

Genere: Fantascienza (sottogenere: Fantascienza-Soft)

— Sai, non ti ho mai dimenticato — disse Maria parlando sottovoce con le labbra poggiate sulla barba di Babbo Natale che, ormai era lampante, era Luca, il ragazzo di tanti anni prima che aveva smesso di frequentare.
— Hai una bella famiglia — disse Luca guardando il movimento intorno a loro, al quale si era aggiunto un turbinio di altre persone, adulti e una miriade di bambini urlanti e sorridenti che si avvicinavano a bocca aperta alla slitta, accarezzando le renne che fremevano in tutto il corpo con guizzi nervosi al contatto di quelle manine.
— Bene, bene, bimbi belli! So che siete stati tutti buoni ! — disse Luca alzandosi sulla slitta e alterando la sua voce come prima mentre si cenava, assumendo l’atteggiamento di un Babbo Natale, distribuendo graziosi pacchetti a tutti, prelevandoli dal retro della sua slitta.
Oh! — disse Maria. — Devo aver bevuto un po’ troppo.  Vedo che i regali, per quanti ne dai, non hanno mai fine! Com’è possibile?
— Tutto è possibile!
— Ma davvero hai ricevuto quella lettera strampalata che ti ho scritto?
— Mai ricevuto lettere. Ma so tutto.
— Io vorrei chiederti tante cose — continuò Maria, aiutando a distribuire  i doni, fingendo di non vedere che Giò e sua sorella gemella Rachele avevano prelevato regali diverse volte, nascondendo i pacchetti dietro la siepe che delimitava la casa del nonno e ricominciando il giro con gli altri bambini.
— Tieni vicini i nipoti — diceva Luca, facendo loro l’occhiolino.
— Se è per quello hanno già ricevuto regali in abbondanza.
— Non ancora.
— Cosa vuoi dire?
— Fidati di me. Dunque tu mi ami ancora come ai vecchi tempi?
Il nonno in quel momento cominciò a starnutire, batté le mani come a voler ingiungere alla parentela di rientrare a casa e piano piano si entrava tutti dentro al caldo. Dalla folla di bambini del vicinato, che non aveva intenzione di diradarsi, scattavano foto con il cellulare. Luca si metteva allegramente in posa.
— Fate, fate — diceva. Poi rivolgendosi a Maria — Tanto non vedranno niente nelle foto!
Qualche bambino infatti si lamentava guardando lo schermo — Ma perché si vede solo la slitta?
Luca rideva, simpatico. — Non preoccuparti bel bambino! Un giorno vedrai tutto!
— Ma io voglio adesso!
— Fidati di Babbo Natale! Un giorno vedrai tutto! Ti fidi?
— Uhm… Sì!
— Sono estremamente contento allora!
Poi, volgendosi verso Maria  — Torniamo a noi. Non ho molto tempo.
— Non mi dire che te ne devi andare! Siamo rimasti troppo tempo senza vederci!
— Questo è vero. Dobbiamo recuperare il tempo perduto. Tu saresti d’accordo?
— Io certo che sì. Che intenzioni avresti?
— Quello che ti ho detto. Ritornare dal principio. E anche di più.
— Spiegati meglio.  È che ho bevuto un po’, poi mi sono anche sentita male. Ma con te sto bene.
— Sono contento. Voglio farti vedere una cosa. È una sorpresa. Chiudi gli occhi.
— Una sorpresa per me?
— Solo per te.
Maria chiuse gli occhi.
— Ora puoi aprirli.
Maria si ritrovò china in un angolo appartato della siepe con in mano un pacchetto che stava scartando. Al suo fianco vide Giò che la osservava con attenzione negli occhi. Maria si sentiva strana. Si accorse di indossare  la calda e colorata tuta ginnica con felpa imbottita della nipotina Rachele e avvertiva uno strano profumo dolciastro emanare dai vestiti.
Giò rovistò nei vari pacchi, ne scartò uno ed  estrasse uno specchio da dama del Settecento in plastica, mettendolo in faccia a Maria.
— Guarda come sei ora! — le disse Giò con la sua voce squillante che quasi le  ferì i timpani. Non l’aveva mai sentita con quella intensità.
Quella era la faccia della nipotina Rachele! Maria cacciò un urlo.
— Oh Luca! Ma cosa…
— Oh no! Io ora sono il tuo fratellino gemello Giò. E tu la mia dispettosa e cara sorellina gemella Rachele. Che ne dici?
Maria si alzò all’improvviso, come se avesse fuoco sotto i piedi. Guardò oltre la siepe.
— Ma quelli…
— Siamo noi. Ma più avanti negli anni.
— Ma noi…
— Noi siamo i tuoi nipotini.
— Ma Giò e Rachela dove sono?
— Non preoccuparti: non gli è successo niente.
— Come sarebbe?
— Continuano a scartare regali in uno degli infiniti mondi. Da qui all’eternità.
— Luca! Ho paura! Chi sei? Cosa hai fatto?
Venne Marta, la sorella più grande di Giò e Rachela, quella che si lasciava e ritornava in continuazione con quello spilungone di Marco. 
— Ma che bravi imbroglioni che siete! Dovreste vergognarvi! — disse.
— Di cosa? — rispose con una bellissima faccia tosta Luca-Giò.
— Siete dei ladruncoli!
— Questo è niente! Se le cose andranno come penso ne dovrai vedere ancora delle belle!
— Sei il solito antipatico! — disse Marta mostrandogli la lingua.
Luca-Giò ricambiò sfoderando una linguaccia rossa.
— Un antipatico mostriciattolo! — disse Marta e poi rivolta a Maria-Rachele
— Una volta tanto la gemella non ti ha imitato. Forse lei sta crescendo. Le femmine crescono sempre prima dei maschi! Si sa!  — E rientrò in casa.
— Non c’è molto tempo Maria! — disse Luca.
— Ma per cosa?
— Se vuoi resteremo così. Cresceremo assieme!
— Ma Giò e Rachele dove sono?
— Qui. Adesso siamo noi qui. Loro continuano a vivere da un'altra parte.
— Ma io non ti capisco!
— Ti spiegherò con calma. Capirai tutto.
— Ma loro? — Maria-Rachele indicò il Babbo Natale e la Maria anziani.
— Posso portare solo uno per volta. Quella Maria ora deve andare.
— Ma noi qui, così! È orribile!
— Immagino. Ma non è così. Devi fidarti di me.
— Ma tu chi sei… Luca?
— Sempre io. Ma un tempo non ho rispettato la mia vita. Diciamo che me ne sono andato prima del tempo. Qualcuno mi ha fatto capire che avevo sbagliato, mi ha permesso di continuare, di arrivare a questo momento. Che io volevo. A volte viene concesso di tornare, di ricominciare. Vuoi ricominciare con me?
— Ma così!
— Non sono io che decido —  Luca-Giò le  prese il mento  tra pollice e indice.
— Te lo chiedo un’ultima volta, il tempo è scaduto: vuoi ricominciare con me?
Maria-Rachele si guardò attorno affranta.
— Sì ! — rispose come fosse l’ultimo sospiro.
Si  sentì una folata di vento gelido, un ohh!!! di meraviglia che sembrava starci bene con quello strano Natale. La slitta con le renne si era alzata in volo, fece un giro sopra il paese, con la Maria anziana che salutava felice, imitata dal Luca Babbo Natale, poi si innalzarono in cielo fino a diventare un puntino.
— Andiamo bambini, torniamo a casa! — disse il nonno.
Giò e Rachele, contrariamente alle loro abitudini, si alzarono obbedienti e rientrarono in casa tenendosi per mano e lanciandosi ogni tanto uno sguardo.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CN23-2] Un meraviglioso Natale

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Alberto Tosciri ha scritto: sab gen 06, 2024 7:12 pme una miriade di bambini urlanti e sorridenti che si avvicinavano a bocca aperta alla slitta, accarezzando le renne che fremevano in tutto il corpo con guizzi nervosi al contatto di quelle manine.
Deliziosa questa immagine!
Alberto Tosciri ha scritto: sab gen 06, 2024 7:12 pmalzandosi sulla slitta e alterando la sua voce come prima mentre si cenava, assumendo l’atteggiamento di un Babbo Natale, distribuendo graziosi pacchetti a tutti, prelevandoli dal retro della sua slitta.
In questo periodo ci sono tanti gerundi. Asciugherei un po’ perché rallentano la lettura.
Alberto Tosciri ha scritto: sab gen 06, 2024 7:12 pmIo vorrei chiederti tante cose — continuò Maria, aiutando a distribuire  i doni, fingendo di non vedere che Giò e sua sorella gemella Rachele avevano prelevato regali diverse volte, nascondendo i pacchetti dietro la siepe che delimitava la casa del nonno e ricominciando il giro con gli altri bambini.
Stessa cosa in questo periodo. 
Alberto Tosciri ha scritto: sab gen 06, 2024 7:12 pm. A volte viene concesso di tornare, di ricominciare. Vuoi ricominciare con me?
Magari!
Alberto Tosciri ha scritto: sab gen 06, 2024 7:12 pmLa slitta con le renne si era alzata in volo, fece un giro sopra il paes
La slitta si alzò in volo 

ciao @Alberto Tosciri  un fanta che conserva tutto il romanticismo della storia che hai ricevuto in regalo da @paolasenzalai e che dona un senso di meraviglia. Inevitabile non sentire un certo retrogusto del Canto di Natale, come se tu ne avessi riscritto il finale. A differenza di quella storia dove al protagonista si paventava un possibile futuro di solitudine, nel tuo caso  il futuro è già trascorso coi suoi inevitabili errori solo che viene offerta una seconda chance ai protagonisti. Una possibilità che si spera sfrutteranno nel migliore dei modi.
il tema della possibilità di ripercorrere le nostre vite, correggere quelli che si reputano errori fatti sarebbe davvero una opportunità da cogliere al volo? Me lo sono chiesta mentre leggevo e mi sono detta che dovremmo poter rivivere conservando la memoria di ciò che è stato, allora forse potremmo ripetere l’esperienza anche se, personalmente, credo che per la nostra natura umana assolutamente imperfetta, troveremmo il modo di commettere altri errori.
Quando le storie mi danno modo di pensare e riflettere, allora sono buone storie.  :libro: :sss:

Re: [CN23-2] Un meraviglioso Natale

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Grazie @Monica
hai ragione sui gerundi, tendo a usarli più del dovuto, e anche sul tempo verbale alla fine.
@Monica ha scritto: dom gen 07, 2024 1:55 pmil tema della possibilità di ripercorrere le nostre vite, correggere quelli che si reputano errori fatti sarebbe davvero una opportunità da cogliere al volo? Me lo sono chiesta mentre leggevo e mi sono detta che dovremmo poter rivivere conservando la memoria di ciò che è stato, allora forse potremmo ripetere l’esperienza anche se, personalmente, credo che per la nostra natura umana assolutamente imperfetta, troveremmo il modo di commettere altri errori.
Mi piace questo ragionamento. Penso che se si potesse rivivere la nostra vita ricordando quello che abbiamo vissuto, probabilmente una sola possibilità non basterebbe, a motivo dell'imperfezione umana, come giustamente dici.

Amo credere, ma è un credere mio particolare, del tutto assurdo ma per me bellissimo che mi aiuta e conforta nei brutti momenti (che sono stati e sono tanti) che se fosse vero che esistono paradisi, inferni e purgatori eterni, allora potrebbero consistere nel ricominciare le nostre vite, sempre uniche, sempre uguali e sempre diverse in quello che definiamo infinito. Alla fine, dopo tanti errori, peccati, cantonate colossali, ingiustizie fatte e subite,  incomprensioni, a forza di ricominciare, ricordando bene o male i vari passati, intuendo, percependo, e chissà cos'altro... alla fine, dopo tante esperienze, può darsi che potremmo vivere una vita degna di un essere umano, in armonia, in pace, in felicità. È solo una mia visione, non riesco neanche a definirla compiutamente.

@Monica ha scritto: dom gen 07, 2024 1:55 pmQuando le storie mi danno modo di pensare e riflettere, allora sono buone storie.
Altre volte mi hanno detto che talune cose che scrivo danno da pensare.

Al netto di tutti gli strafalcioni che faccio e delle mie fantasie, la cosa mi fa piacere e ti ringrazio.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CN23-2] Un meraviglioso Natale

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Ciao @Alberto Tosciri,
mi piace molto questo tuo sequel.
Mi piace molto questo Babbo Natale davvero magico, capace di tornare per offrire una seconda possibilità.
Lo sai che quando ho letto "gli abbinamenti" mi sono un po' dispiaciuta per te? Tu scrivi racconti al confine tra misticismo e realismo magico, racconti storici con accenni a mondi che si sovrappongono e qui invece... ti sei ritrovato tra le mani la tipica storiella romantica natalizia. Ho temuto ti rifiutassi e invece sei stato bravissimo a metterti in gioco e a ricondurre e piegare la storia secondo il tuo volere. Non credo che tutti lo avrebbero fatto, per cui grazie Alberto, grazie di tutto e spero di ricapitarti ancora  ;) .
Ciao.  :sss:
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [CN23-2] Un meraviglioso Natale

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Ciao @paolasenzalai

Sono io che ringrazio te per l'opportunità  di inserirmi nel contest che mi è  stata data grazie al tuo racconto e posso dirti una cosa con una certa sicurezza che mi viene da un po' d'esperienza:  anche se magari non trattiamo mai un certo genere o ambientazione, per gusti o preferenze personali, ognuno di noi può sempre trovare ovunque linee che gli sono congeniali, prendere queste linee e direzionarle  secondo i suoi desideri, le sue speranze, le sue aspettative, come vuole, secondo il proprio criterio e immaginazione. Come ho fatto con il tuo racconto che mai avrei rifiutato, mai. Perché avrei dovuto farlo?    :)
È stata una bella esperienza e mi farà piacere se avrà occasione di ripetersi.  :)

Ciao
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CN23-2] Un meraviglioso Natale

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Alberto Tosciri ha scritto: sab gen 06, 2024 7:12 pmMaria si ritrovò china in un angolo appartato della siepe con in mano un pacchetto che stava scartando. Al suo fianco vide Giò che la osservava con attenzione negli occhi. Maria si sentiva strana. Si accorse di indossare  la calda e colorata tuta ginnica con felpa imbottita della nipotina Rachele e avvertiva uno strano profumo dolciastro emanare dai vestiti.
Giò rovistò nei vari pacchi, ne scartò uno ed  estrasse uno specchio da dama del Settecento in plastica, mettendolo in faccia a Maria.
— Guarda come sei ora! — le disse Giò con la sua voce squillante che quasi le  ferì i timpani. Non l’aveva mai sentita con quella intensità.
Quella era la faccia della nipotina Rachele! Maria cacciò un urlo.
— Oh Luca! Ma cosa…
— Oh no! Io ora sono il tuo fratellino gemello Giò. E tu la mia dispettosa e cara sorellina gemella Rachele. Che ne dici?
Maria si alzò all’improvviso, come se avesse fuoco sotto i piedi. Guardò oltre la siepe.
— Ma quelli…
— Siamo noi. Ma più avanti negli anni.
— Ma noi…
— Noi siamo i tuoi nipotini.
— Ma Giò e Rachela dove sono?
— Non preoccuparti: non gli è successo niente.
— Come sarebbe?
— Continuano a scartare regali in uno degli infiniti mondi. Da qui all’eternità.
— Luca! Ho paura! Chi sei? Cosa hai fatto?
Venne Marta, la sorella più grande di Giò e Rachela, quella che si lasciava e ritornava in continuazione con quello spilungone di Marco. 
— Ma che bravi imbroglioni che siete! Dovreste vergognarvi! — disse.
— Di cosa? — rispose con una bellissima faccia tosta Luca-Giò.
— Siete dei ladruncoli!
— Questo è niente! Se le cose andranno come penso ne dovrai vedere ancora delle belle!
— Sei il solito antipatico! — disse Marta mostrandogli la lingua.
Luca-Giò ricambiò sfoderando una linguaccia rossa.
— Un antipatico mostriciattolo! — disse Marta e poi rivolta a Maria-Rachele
— Una volta tanto la gemella non ti ha imitato. Forse lei sta crescendo. Le femmine crescono sempre prima dei maschi! Si sa!  — E rientrò in casa.
— Non c’è molto tempo Maria! — disse Luca.
— Ma per cosa?
— Se vuoi resteremo così. Cresceremo assieme!
— Ma Giò e Rachele dove sono?
— Qui. Adesso siamo noi qui. Loro continuano a vivere da un'altra parte.
— Ma io non ti capisco!
— Ti spiegherò con calma. Capirai tutto.
— Ma loro? — Maria-Rachele indicò il Babbo Natale e la Maria anziani.
— Posso portare solo uno per volta. Quella Maria ora deve andare.
— Ma noi qui, così! È orribile!
— Immagino. Ma non è così. Devi fidarti di me.
— Ma tu chi sei… Luca?
— Sempre io. Ma un tempo non ho rispettato la mia vita. Diciamo che me ne sono andato prima del tempo. Qualcuno mi ha fatto capire che avevo sbagliato, mi ha permesso di continuare, di arrivare a questo momento. Che io volevo. A volte viene concesso di tornare, di ricominciare. Vuoi ricominciare con me?
— Ma così!
— Non sono io che decido —  Luca-Giò le  prese il mento  tra pollice e indice.
— Te lo chiedo un’ultima volta, il tempo è scaduto: vuoi ricominciare con me?
Maria-Rachele si guardò attorno affranta.
— Sì ! — rispose come fosse l’ultimo sospiro.
Si  sentì una folata di vento gelido, un ohh!!! di meraviglia che sembrava starci bene con quello strano Natale. La slitta con le renne si era alzata in volo, fece un giro sopra il paese, con la Maria anziana che salutava felice, imitata dal Luca Babbo Natale, poi si innalzarono in cielo fino a diventare un puntino.
— Andiamo bambini, torniamo a casa! — disse il nonno.
Giò e Rachele, contrariamente alle loro abitudini, si alzarono obbedienti e rientrarono in casa tenendosi per mano e lanciandosi ogni tanto uno sguardo.
Devo dirti la verità @Alberto Tosciri 
Tutta questa parte l'ho trovata interessante come idea, un bel finale tutto sommato. 
Ma ci vorrebbe una elaborazione meno caotica. Dire tutto con il dialogo ha reso la storia troppo raccontata, spiegata.

PS
Io non vorrei mai, assolutamente mai vivere la stessa vita ancora una, due, tre volte, no. 
Ho deciso che voglio far pace con questa prima di morire, se proprio dovrò rinascere, voglio nascere pinguino o airone. Una vita breve ma intensa voglio fare. Umana no, per carità.

Re: [CN23-2] Un meraviglioso Natale

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Ti ringrazio @Albascura
Albascura ha scritto: gio gen 11, 2024 2:54 pmTutta questa parte l'ho trovata interessante come idea, un bel finale tutto sommato. 
Ma ci vorrebbe una elaborazione meno caotica. Dire tutto con il dialogo ha reso la storia troppo raccontata, spiegata.
Sì, capisco e ti do ragione. La mia è solo un'idea o se vuoi una speranza, presa anche da altre culture e teorie varie, ma rielaborata da me per me stesso, per i miei sogni. A spiegarla elaborando una teoria... è una parola...     :D
Albascura ha scritto: gio gen 11, 2024 2:54 pmIo non vorrei mai, assolutamente mai vivere la stessa vita ancora una, due, tre volte, no. 
Ho deciso che voglio far pace con questa prima di morire, se proprio dovrò rinascere, voglio nascere pinguino o airone. Una vita breve ma intensa voglio fare. Umana no, per carità.
Qui non ti do ragione  :D
Se potessimo, nostro malgrado, vivere mille e mille vite diverse, dico diverse, io non intendo che debbano essere sempre uguali, sai che noia e poi a che servirebbe? Se vogliamo fare esperienza ogni vita  da vivere penso dovrebbe essere diversa. Tutti gli appuntamenti mancati, i treni presi o persi, parole dette o non dette... in altre vite infinite prenderebbero invece forma e contribuirebbero a variare la tua vita.
Se al posto di andare in quella scuola fossi andato in un altra, se al posto di avere quell'amico avessi preferito un altro...  se al posto di un lavoro, di un viaggio avessi fatto altro...  come sarebbe andata? E così via negli infiniti particolari di una vita.
Con in più, spero, la possibilità per qualcuno di averne una certa qual consapevolezza... giusto per capire i propri errori.

In quanto a rinascere pinguino o airone o altro... anche qui non ti seguirei. Io ho sbagliato come uomo e come uomo devo pagare, rimediare, emendarmi, capire, ricominciare. Avere la possibilità di vivere in armonia con i miei simili, felice, contribuire all'armonia e alla felicità dei miei simili.

Ma sono solo mie idee strampalate, nulla di preoccupante e poi vivo abbastanza isolato   :D
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
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