[CN23-2] Guizzi di luce

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Sequel al racconto di riferimento: viewtopic.php?p=57563#p57563
di @@Monica 

Genere: sentimentale

[CN23-2] Guizzi di luce

Come guizzi saettanti
a sipari riaperti
da poco
su uno sfondo riacceso
lassù;

più vibranti le luci
dissolventi l'opaco
tra cocenti riflessi
attraverso quei vetri
blu.

I colori rifratti
a irradiare
una tinta inusuale
alla chiusa di un giorno
sono fitte di luce
su chi aggira i tramonti
e su intatti colori
ritorna.

Questa è la prospettiva cromatico-poetica con cui mio padre ha visto l'interno della cattedrale di Rouen. 
Nella prima c'è andato di primo mattino, nella seconda in pieno sole e nella terza al tramonto.
La nuova vista che gli ha donato Monet, il grande artista che ha soggiornato da noi nel 1892 per i ritratti alla facciata della chiesa, impressiona anche l'interno, con la luce che guizza e si fionda attraverso le altissime vetrate, di colori diversi, ma di base blu.
Un'altra prospettiva col cambio del punto di vista e dello sfondo totale: dall'esteriore all'interiore.

Mio padre aveva sempre avuto sotto gli occhi la cattedrale, ma non l'aveva mai vista per davvero.
Dopo il periodo Monet, anch'io sono stato guardato diversamente.
Non ricordo com'era mio padre nei miei primi anni, ma adesso che ne ho diciotto posso dire che mi piace che mi abbia educato alla ricerca del  plusvalore della bellezza e dell'armonia. "Cercale in tutte le cose e in tutte le persone, perché ovunque puoi trovare guizzi di luce."
So dello schermo della scoperta del bene sovrapposto all'ombra del suo contrario, da cui fuggire.

Mio padre crede in Dio Creatore e mi ha insegnato a cercare la bellezza nella vita e nella natura.

Mia madre Geneviève apre il nostro negozio di vestiti di primo mattino per le clienti campagnole. Le riceve col sorriso e le invita a provare i modelli invenduti degli anni passati che le nostre clienti ricche e spocchiose non comprerebbero mai. Ma con queste è una festa vedere come sono felici e come si rimirano fiere allo specchio, mi riferisce la mamma. Ma me ne accorgo anch'io, di straforo, della differenza con il piano di sopra, che mostra la ricercata bellezza delle signore alla moda di Parigi. C'è spazio per lasciarle sfilare come su un palcoscenico e loro si pavoneggiano in favore di luce.
Mamma ha imparato bene anche ad aggiustare questi vestiti e lasciare libero Monsieur Levi di seguitare il lavoro con l'élite. Un tempo era contraria e diceva che avrebbero perso la clientela ricca. Invece, non solo non è successo, ma anche lei lavora a tempo pieno e io devo contribuire come garzone di bottega.
Mi piace quando sento ridere a pianterreno, oppure quando la vedo, alla sera, consigliarsi con mio padre con un vestito imbastito. Si parlano con gli occhi. 
Sono Pierre Levi di Rouen e mi piacerebbe mostrare tutti i "me stesso" che sono stato sinora. Non so dipingere: ci vorrebbe un Monet che mi abbia visto bambino, con l'intera innocenza addosso, e curioso del mondo che mi lasciava passarci attraverso mentre giocava a girarmi intorno. Ma aveva altro da ritrarre...
Sono stato ragazzino con la luce spavalda del rischio non calcolato dall'audacia delle prime volte. Le radici affondate nel terreno buono: se cadi non ti fai troppo male.
Adesso, da giovane uomo, cerco i mattoni adatti per la mia personale costruzione, che spero venga su con la prospettiva dell'armonia.

Mia mamma sembra che non si accorga di niente ma invece sa sempre tutto. Stasera le ho detto che venivo da teatro ma le è bastato fissarmi le scarpe infangate per farmi arrossire.
Mio padre, Monsieur Levi, sembra che veda le cose in modo diverso dal comune, e il bello è quando riesci a infilarti nella sua prospettiva. 
Lui, come ho già detto, ha conosciuto Monet, ed è stato il grande pittore a fargli conoscere la bellezza, e la strada per cercarla in ogni ambito, in ogni campo. Un percorso di crescita, dove lui avanzava con fatica, una pennellata dopo l’altra, fino a sentirsi stremato. Fino a vincere. Per aspera ad astra, ripeteva il Maestro tra sé e sé. Questo lo capisco da solo: per fare bene una cosa, devi lavorarci tanto, con passione. Attraverso le difficoltà, si va in alto, si raggiunge il proprio vertice. Certo, non tutti hanno il talento di Monet nel proprio campo, ma io penso che ciascuno debba tendere a far rendere al massimo il talento che possiede di natura.

Papà mi ha fatto conoscere Dumas. Due libri per accendere i miei sogni e i miei risvegli.
Coi moschettieri, ho dato un volto all'avventura, al fascino del rischio calcolato e della bravura conosciuta come somma di ore di fatica per perfezionarla; l'amicizia virile, la solidarietà e il sostegno reciproco; ho avvertito il fascino di Milady, i suoi pericolosi inganni e la fulgida e aggraziata Costanza, buona e operosa.
Con il Conte Montecristo, ho rabbrividito, pianto e rimpianto. Vale la pena vendicarsi se spezzi, facendolo, il cuore di chi hai amato?

A maggio di quest'anno papà ha prenotato una vacanza di due settimane in una pensioncina a Le Havre. L'esperienza è stata fantastica! 
Noi tre insieme sul treno verso il mare. Che teneri mamma e papà che si tenevano per mano guardando dal finestrino. La gioia di vederli e di vedere con loro quello che scorreva sotto i nostri occhi è stata la giusta preparazione allo spettacolo dell'oceano che si apriva maestoso e invitante...
È il respiro del tempo quello d'onde che di slancio carezzano le coste, dando ritmi leggeri o tempestosi a questa terra, scandendoci la vita dall'eterno, sotto lo sguardo aperto di quel cielo che avvolgente e complice respira.
Questa l'impressione di mio padre.
Per l'ennesima volta, l'ho riportata nei miei versi, ma stavolta glieli ho fatti leggere, a lui e alla mamma.
Hanno visto anche la poesia dei tre tempi dei guizzi di luce dentro la nostra cattedrale: dal mattino alla piena luce fino al crepuscolo.
Mio padre mi ha detto: "Sai leggere le stesse mie impressioni e ritrasmettermele..." e gli tremavano le mani mentre mi accarezzava il viso.
Siamo andati in centro e mi ha comprato una bella penna, un quaderno con la copertina di cuoio e un calamaio. E mi ha detto di essere fiero di me. Nello stesso giorno in cui ho conosciuto Marie e il mare, nello stesso fantastico giorno.
Marie ha alzato con me lo sguardo a un cielo di stelle e mezza luna, ed era una notte così nitida e serena da pensare che il cielo si facesse vedere così perché era felice, ha pensato lei. "Il cielo ride!" perché la mezza luna era posata in orizzontale e come denti aveva le stelle ed era maggio.
Il cielo ride, con in bocca le stelle, una notte di luna di maggio...
La cosa più bella è che quel bacio non me l'ha carpito, non gliel'ho strappato: ce lo siamo donato.
Se rifletti la bellezza, le appartieni:
ne fai parte
come una pennellata a un quadro.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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@Monica ha scritto: gio gen 04, 2024 7:23 pm Cara @Poeta Zaza non posso fare a meno di commentare il tuo racconto. Mi sono emozionata e commossa leggendolo. 
Intessuto con la delicatezza dei tuoi versi, hai dato vita ai personaggi. Tutto è avvolto da quei “guizzi” di luce. Bello, bello, bello! 😍 
Purtroppo so che per regolamento non posso votarti ma col cuore sì che posso farlo! 👏 
Grazie mia cara compagna di contest! 
Cara @@Monica   :hug:

ti devo un grande consiglio, anzi due,  che ho seguito e che hanno reso migliore la mia storia: ti sono debitrice per questo.  <3

Sono lieta di avere avuto in sorte il tuo racconto e che l'autrice mi dica che che le è piaciuto il mio sequel.  :super:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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Ma che bello, Mariangela.
Ha portato avanti il racconto di Monica in un modo magistrale.
Il soggiorno di Monet in quella casa non poteva restare senza risvolti positivi.
Il suo talento ha trasformato una famiglia. Ha reso la vita dolce e pieno per questo ragazzo che riesce ad apprezzare i momenti in un modo così intenso.
Bello, bello, bello, sono d'accordo con Monica.
Ci sai fare col genere sentimentale.

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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Albascura ha scritto: sab gen 06, 2024 9:33 pm Ma che bello, Mariangela.
Ha portato avanti il racconto di Monica in un modo magistrale.
Il soggiorno di Monet in quella casa non poteva restare senza risvolti positivi.
Il suo talento ha trasformato una famiglia. Ha reso la vita dolce e pieno per questo ragazzo che riesce ad apprezzare i momenti in un modo così intenso.
Bello, bello, bello, sono d'accordo con Monica.
Ci sai fare col genere sentimentale.
Sono gli incontri giusti che servono a cambiarci la vita. 
Grazie delle tue parole, cara @Albascura  :flower:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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@Poeta Zaza un racconto raffinato, molto garbato, intimo. La tua vena poetica e sentimentale viene esaltata dalla scrittura ricercata e fresca.
Una curiosità: i versi con i quali descrivi le sensazioni cromatiche dell'interno della cattedrale di Rouen, sono frutto solo della tua immaginazione o le hai provate dal vero.

Solo in un piccolo punto mi è caduto l'occhio
Poeta Zaza ha scritto: gio gen 04, 2024 6:15 pmMio padre crede in Dio Creatore e mi ha insegnato a cercare la bellezza nella vita e nella natura.
Una frase importante, infatti la hai isolata. Però la percezione che ho avvertito è che in quanto credente in Dio Creatore il padre gli ha insegnato a cercare la bellezza nella vita e nella natura. O forse io la ho interpretata così. Sono due concetti separati. Anche un non credente può insegnare a cercare la bellezza...
Una eredità che hai ricevuto con il racconto di @@Monica che si addice particolarmente alla tua sensibilità di scrittura.
Brava.

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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Kasimiro ha scritto: lun gen 08, 2024 8:30 pm @Poeta Zaza un racconto raffinato, molto garbato, intimo. La tua vena poetica e sentimentale viene esaltata dalla scrittura ricercata e fresca.
Una curiosità: i versi con i quali descrivi le sensazioni cromatiche dell'interno della cattedrale di Rouen, sono frutto solo della tua immaginazione o le hai provate dal vero.

Solo in un piccolo punto mi è caduto l'occhio

Una frase importante, infatti la hai isolata. Però la percezione che ho avvertito è che in quanto credente in Dio Creatore il padre gli ha insegnato a cercare la bellezza nella vita e nella natura. O forse io la ho interpretata così. Sono due concetti separati. Anche un non credente può insegnare a cercare la bellezza...
Una eredità che hai ricevuto con il racconto di @@Monica che si addice particolarmente alla tua sensibilità di scrittura.
Brava.
Grazie delle tue parole, @Kasimiro  :)

Per rispondere alle tue domande, ho fatto una ricerca sul Web sugli interni e le vetrate, in particolare, della cattedrale. Mi sono segnata i concetti principali e le impressioni visive hanno fatto il resto. Per i versi, ho recuperato una mia poesia "Amalgama" che riguardava altro, e l'ho "rivestita" dei guizzi di luce che saettano nell'interno della cattedrale.
Per farti un esempio, i "sipari riaperti da poco" è il sole di primo mattino, nella prima strofa.
Il pieno sole dei "cocenti riflessi" è nella seconda strofa;
il sole del crepuscolo è nella terza strofa.

Mi chiedi di questa frase:
Poeta Zaza ha scritto: gio gen 04, 2024 6:15 pmMio padre crede in Dio Creatore e mi ha insegnato a cercare la bellezza nella vita e nella natura.
Quello che pensavo mentre la mettevo "staccata" dal resto è che il ragazzo diciottenne che racconta la sua vita sta dicendo che è il padre che crede in Dio e che gli ha insegnato a cercare la bellezza nel Creato. Glielo faccio dire così perché alla sua età non ha ancora raggiunto la maturità della fede e quindi il ragazzo non ha ancora trovato Dio nel suo cuore come l'ha trovato suo padre. Ma è sulla buona strada: questo è quello che volevo trasmettere.
E certo hai ragione, @Kasimiro: anche un padre non credente può insegnare al figlio come cercare la bellezza del Creato, ma senza andare alle Fonti.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

9
@Poeta Zaza
bravissima, bravissima, bravissima.
Il tuo racconto è poetico, commovente, delicato e pieno di grazia.
Ci sono due frasi che vorrei sottolineare:
Poeta Zaza ha scritto: gio gen 04, 2024 6:15 pmMia mamma sembra che non si accorga di niente ma invece sa sempre tutto. Stasera le ho detto che venivo da teatro ma le è bastato fissarmi le scarpe infangate per farmi arrossire.
quel: ma le è bastato racconta già tanto del loro rapporto, del rapporto mamma-figlio. Lei che guarda e lui che arrossisce. Mi piace quando con poche parole riesci a dare l'immagine nitida di quello che è. Brava!


e poi questa:

Poeta Zaza ha scritto: gio gen 04, 2024 6:15 pmLa cosa più bella è che quel bacio non me l'ha carpito, non gliel'ho strappato: ce lo siamo donato.
... donarsi un bacio... che meraviglia. 


Grazie per questo racconto, Poeta Zaza, ti dono un bacio anch'io.  :love:
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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paolasenzalai ha scritto: mer gen 10, 2024 12:22 am @Poeta Zaza
bravissima, bravissima, bravissima.
Il tuo racconto è poetico, commovente, delicato e pieno di grazia.
Ci sono due frasi che vorrei sottolineare:


quel: ma le è bastato racconta già tanto del loro rapporto, del rapporto mamma-figlio. Lei che guarda e lui che arrossisce. Mi piace quando con poche parole riesci a dare l'immagine nitida di quello che è. Brava!


e poi questa:



... donarsi un bacio... che meraviglia. 


Grazie per questo racconto, Poeta Zaza, ti dono un bacio anch'io.  :love:
:bacio:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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ITG ha scritto: mer gen 10, 2024 2:18 am Bella prova, mi accodo ai complimenti. Se proprio devo trovare qualche difetto, forse in alcuni punti è leggermente didascalico, ma è davvero una bella prova.
Brava 
Hai ragione: non riesco a evitare qualche "spiegone".  :si:

Sono lieta del tuo apprezzamento, @ITG  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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Ciao @Poeta Zaza, per me hai fatto centro con questo racconto :)
Poeta Zaza ha scritto: gio gen 04, 2024 6:15 pmCome guizzi saettanti
a sipari riaperti
da poco
su uno sfondo riacceso
lassù;

più vibranti le luci
dissolventi l'opaco
tra cocenti riflessi
attraverso quei vetri
blu.

I colori rifratti
a irradiare
una tinta inusuale
alla chiusa di un giorno
sono fitte di luce
su chi aggira i tramonti
e su intatti colori
ritorna.
Okay, devo dirtelo, ti rivelo 'sta cosa. Non è che non mi piaccia la poesia in generale e/o la poesia ermetica, ma spesso faccio fatica a capire cosa dicono i tuoi versi. Problema mio, sicuramente, ho la mente da narratore :sss:
Poeta Zaza ha scritto: gio gen 04, 2024 6:15 pmil grande artista che ha soggiornato da noi nel 1892
Perché non dici anche "x anni fa", per dare un contesto temporale relativo?
Poeta Zaza ha scritto: gio gen 04, 2024 6:15 pmeducato alla ricerca del  plusvalore della bellezza e dell'armonia.
A parte il doppio spazio, non sono sicurissimo del termine "plusvalore", finora l'ho sentito solo in contesto economico
Poeta Zaza ha scritto: gio gen 04, 2024 6:15 pmSono Pierre Levi di Rouen e mi piacerebbe mostrare tutti i "me stesso" che sono stato sinora.
Lascerei una riga bianca anche prima di questo paragrafo, per sottolineare lo stacco, come fai altrove
Poeta Zaza ha scritto: gio gen 04, 2024 6:15 pmPapà mi ha fatto conoscere Dumas. Due libri per accendere i miei sogni e i miei risvegli.
Coi moschettieri, ho dato un volto all'avventura, al fascino del rischio calcolato e della bravura conosciuta come somma di ore di fatica per perfezionarla; l'amicizia virile, la solidarietà e il sostegno reciproco; ho avvertito il fascino di Milady, i suoi pericolosi inganni e la fulgida e aggraziata Costanza, buona e operosa.
Con il Conte Montecristo, ho rabbrividito, pianto e rimpianto. Vale la pena vendicarsi se spezzi, facendolo, il cuore di chi hai amato?
Questo paragrafo mi sembra un po' fuori posto. Innanzitutto, introdurrei prima la passione del narratore per la letteratura, dando maggiore centralità nella storia. Secondo, la rinquadrerei in questi termini, restando aderente al tema del racconto, senza sfociare in considerazioni etiche che esulano da quello di cui parla la storia, come la domanda retorica fine a sé stessa. Terzo, parlerei anche qui esplicitamente di poesia, perché da quello che mi sembra di capire lui è anche un poeta.
Poeta Zaza ha scritto: gio gen 04, 2024 6:15 pm"Il cielo ride!" perché la mezza luna era posata in orizzontale e come denti aveva le stelle ed era maggio.
Toglierei il riferimento a maggio, tanto lo dici giusto una riga più sotto nella poesia, e si capisce

Mi è piaciuto parecchio lo scorcio che ci hai dato sulla vita del nostro Pierre e i suoi guizzi di luce. Mostra l'influenza positiva che Claude ha lasciato nelle vite che ha toccato, anche a lungo termine, ed è bello vedere la vita di una famiglia serena che sa guardare oltre, e tu ce lo mostri in maniera molto elegante. La prosa è bilanciata e sobria, la storia ha una forte coesione tematica e i personaggi sono ben descritti, sia il narratore sia le pennellate delle persone attorno a lui.
Grande :D 

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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Grazie, @Mina   :)

Ecco le mie risposte ai tuoi dubbi:
Mina ha scritto: ven gen 12, 2024 10:24 amPerché non dici anche "x anni fa", per dare un contesto temporale relativo?
Perché volevo dare nel racconto, a chiunque, la fruizione dell'epoca e avevo due scelte: o indicare l'anno di svolgimento dell'azione (1903) o indicare l'anno di Monet a Rouen (1892). Ho scelto la seconda. 
Poeta Zaza ha scritto: gio gen 04, 2024 6:15 pm
Questa è la prospettiva cromatico-poetica con cui mio padre ha visto l'interno della cattedrale di Rouen. 
Nella prima strofa c'è andato di primo mattino, nella seconda in pieno sole e nella terza al tramonto.
Subito sotto i versi dedicati alla prospettiva dell'interno, ho scritto le due righe sopra. Mi fai capire tu che ho dimenticato un particolare: la parola "strofa", che avrebbe forse migliorato la comprensione dei versi.  :sss:
Mina ha scritto: ven gen 12, 2024 10:24 amnon sono sicurissimo del termine "plusvalore", finora l'ho sentito solo in contesto economico
Hai ragione, ma io non mi sono posta il problema perché, pensando al pregio, alla qualità di quello che ci circonda, mi è sembrato naturale dare del "plusvalore" alla bellezza,  quando c'è.
Mina ha scritto: ven gen 12, 2024 10:24 amQuesto paragrafo mi sembra un po' fuori posto. Innanzitutto, introdurrei prima la passione del narratore per la letteratura, dando maggiore centralità nella storia. Secondo, la rinquadrerei in questi termini, restando aderente al tema del racconto, senza sfociare in considerazioni etiche che esulano da quello di cui parla la storia, come la domanda retorica fine a sé stessa. Terzo, parlerei anche qui esplicitamente di poesia, perché da quello che mi sembra di capire lui è anche un poeta.
Sono giuste le considerazioni che mi fai, parlando del discorso sulle letture del ragazzo. Ti spiego la mia scelta.
Io ho pensato alla sua età (18) ed è lui che sta scrivendo in prima persona, e quindi che potevo "lasciarlo andare" con considerazioni etiche e retoriche (ci stavano, ho pensato) e avrei preso due piccioni con una fava. Certo, dovevo farlo anche parlare, nel contesto letterario, di come era nata la sua passione poetica...   :si:
Mina ha scritto: ven gen 12, 2024 10:24 amMi è piaciuto parecchio lo scorcio che ci hai dato sulla vita del nostro Pierre e i suoi guizzi di luce. Mostra l'influenza positiva che Claude ha lasciato nelle vite che ha toccato, anche a lungo termine, ed è bello vedere la vita di una famiglia serena che sa guardare oltre, e tu ce lo mostri in maniera molto elegante. La prosa è bilanciata e sobria, la storia ha una forte coesione tematica e i personaggi sono ben descritti, sia il narratore sia le pennellate delle persone attorno a lui.
Grande :D 
:arrossire:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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Ciao @Poeta Zaza


Mi è piaciuto questo delizioso quadro sentimentale d'altri tempi... Hai ricevuto il racconto di @@monica  che è davvero molto adatto per la tua espressività.
Sembra di leggere pagine di un diario d'epoca, molto bella l'immagine del ragazzo che si affaccia alla vita, a quei tempi era davvero così e penso che veramente un personaggio come Monet, passando anche di sfuggita, avendo a che fare con qualcuno che vedesse e comprendesse la sua pittura, poteva davvero influenzare qualcuno favorevolmente e fargli vedere le cose di tutti i giorni sotto una luce diversa, quella dell'arte, dell'anima intrinseca in ogni cosa.

Non poteva non colpirmi questa bellissima frase
Poeta Zaza ha scritto: gio gen 04, 2024 6:15 pmMio padre crede in Dio Creatore e mi ha insegnato a cercare la bellezza nella vita e nella natura.
e la tua risposta a @Kasimiro
Poeta Zaza ha scritto: lun gen 08, 2024 8:56 pmQuello che pensavo mentre la mettevo "staccata" dal resto è che il ragazzo diciottenne che racconta la sua vita sta dicendo che è il padre che crede in Dio e che gli ha insegnato a cercare la bellezza nel Creato. Glielo faccio dire così perché alla sua età non ha ancora raggiunto la maturità della fede e quindi il ragazzo non ha ancora trovato Dio nel suo cuore come l'ha trovato suo padre. Ma è sulla buona strada: questo è quello che volevo trasmettere.
E certo hai ragione, @Kasimiro: anche un padre non credente può insegnare al figlio come cercare la bellezza del Creato, ma senza andare alle Fonti.
Io penso che un ragazzo di quell'età, specie a quei tempi ma anche ai nostri, possa invece raggiungere la maturità della fede.
Ci sono tanti esempi addirittura di santi che fin da bambini, pur non sapendo certo di teologia, erano ferventi credenti in Dio e ne diedero prova da adulti abbracciando la vita religiosa molto  prima dei vent'anni e diventando santi. (Santa Teresa di Lisieux è una ma potrei citarne tanti)
Poi è vero che anche senza essere credenti si può ammirare la bellezza della natura, del Creato, e farla apprezzare.
Ma si glorifica la costruzione senza citare l'Architetto...  :D
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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Ciao @@Poeta Zaza , ti lascio un commento alla mia maniera. Considera che sono ancora tra i fumi della influenza :facepalm:
Prima di tutto una considerazione. Ho letto tutti i racconti degli amici e dovendone commentare almeno uno, ho scelto il tuo. Hai ripreso il racconto passando il compito della narrazione al giovane figlio del commerciante. Sinceramente, questo passaggio di testimone non è male. Anche se, un diciottenne così maturo all'arte, mi pare forse azzardato. Anche per il linguaggio che hai usato che mi pare più di un adulto. Ma a parte queste piccole cose, non vedo un sequel distaccato dal racconto originario, ma lo trovo molto in simbiosi, quasi a non trovare differenza sostanziale, tra il genere storico di Monica e il tuo.

Genere: sentimentale


Come guizzi saettanti
a sipari riaperti
da poco
su uno sfondo riacceso
lassù;
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Come al solito, la parte poetica di viene bene. Qui, sei stata brava.


Questa è la prospettiva cromatico-poetica con cui mio padre ha visto l'interno della cattedrale di Rouen. 
Nella prima c'è andato di primo mattino, nella seconda in pieno sole e nella terza al tramonto.
La nuova vista che gli ha donato Monet, il grande artista che ha soggiornato da noi nel 1892 per i ritratti alla facciata della chiesa, impressiona anche l'interno, con la luce che guizza e si fionda attraverso le altissime vetrate, di colori diversi, ma di base blu.
Un'altra prospettiva col cambio del punto di vista e dello sfondo totale: dall'esteriore all'interiore.
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Questo inizio, mette proprio in evidenza quanto dicevo sopra. hai usato un linguaggio poco adatto a un ragazzo. Forse dovevi aumentargli gli anni, magari verso la trentina.
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So dello schermo della scoperta del bene sovrapposto all'ombra del suo contrario, da cui fuggire.
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Questo principio doveva essere espresso in modo più naturale. Messo così mi pare troppo da intellettuali.
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Mia madre Geneviève apre il nostro negozio di vestiti di primo mattino per le clienti campagnole. Le riceve col sorriso e le invita a provare i modelli invenduti degli anni passati che le nostre clienti ricche e spocchiose non comprerebbero mai. 
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Questo passo mi pare un tentativo di "umanizzare" una famiglia di commercianti, che dal racconto di Monica, erano molto selettivi nella loro ricca clientela.
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Ma con queste è una festa vedere come sono felici e come si rimirano fiere allo specchio, mi riferisce la mamma. Ma me ne accorgo anch'io, di straforo, della differenza con il piano di sopra, che mostra la ricercata bellezza delle signore alla moda di Parigi. C'è spazio per lasciarle sfilare come su un palcoscenico e loro si pavoneggiano in favore di luce.
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Siamo alle civetterie. Questo ragazzo ha già imparato l'arte di saper accontentare i clienti.
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i. 
Sono Pierre Levi di Rouen e mi piacerebbe mostrare tutti i "me stesso" che sono stato sinora. Non so dipingere: ci vorrebbe un Monet che mi abbia visto bambino, con l'intera innocenza addosso, e curioso del mondo che mi lasciava passarci attraverso mentre giocava a girarmi intorno. Ma aveva altro da ritrarre...
Sono stato ragazzino con la luce spavalda del rischio non calcolato dall'audacia delle prime volte. Le radici affondate nel terreno buono: se cadi non ti fai troppo male.
Adesso, da giovane uomo, cerco i mattoni adatti per la mia personale costruzione, che spero venga su con la prospettiva dell'armonia.
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Troppo autocelebrativo. Continui sullo stesso argomento che hai già abbondantemente espresso.
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A maggio di quest'anno papà ha prenotato una vacanza di due settimane in una pensioncina a Le Havre. L'esperienza è stata fantastica! 
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Finalmente un pezzo di trama...
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"Sai leggere le stesse mie impressioni e ritrasmettermele..." e gli tremavano le mani mentre mi accarezzava il viso.
Siamo andati in centro e mi ha comprato una bella penna, un quaderno con la copertina di cuoio e un calamaio. E mi ha detto di essere fiero di me. Nello stesso giorno in cui ho conosciuto Marie e il mare, nello stesso fantastico giorno.
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Questo viaggio cosa produce e quale compito ha? Insomma, ancora prosegui sulla ostentazione dell'amore spasmodico verso l'arte e la poesia di questo diciottenne, che alla fine riceve in regalo penna e quaderno... a diciotto anni. Credo che il padre poteva darglieli prima, magari a dieci anni, quando certe inclinazioni già si capiscono.
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Marie ha alzato con me lo sguardo a un cielo di stelle e mezza luna, ed era una notte così nitida e serena da pensare che il cielo si facesse vedere così perché era felice, ha pensato lei. "Il cielo ride!" perché la mezza luna era posata in orizzontale e come denti aveva le stelle ed era maggio.
Il cielo ride, con in bocca le stelle, una notte di luna di maggio...
La cosa più bella è che quel bacio non me l'ha carpito, non gliel'ho strappato: ce lo siamo donato.
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Questo sarebbe un racconto sentimentale? Non credo proprio. Certo di sentimento ve ne è tanto, ma è quella passione di cui conosciamo bene incidere sulla autrice del racconto. Io credo che hai scritto alla tua maniera il racconto di Monica. Non ci vedo un sequel, per niente. Aver cambiato voce narrante, niente ha influito nel racconto. La trama è quasi uguale, a parte il finale mieloso del bacio tra i due ragazzi. Non vi è niente di nuovo in questo tuo racconto. Vedo solo un cambio di prospettiva, di vedute, su un piano generazionale cambiato. Ripeto che l'hai scritto bene, a parte il linguaggio usato per un diciottenne, ma anche questa volta, non hai costruito una vera trama per farne un sequel. Sarebbe stato meglio vederlo come una riscrittura.  Ciao poeta Mariangela.. :P
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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Caro @bestseller2020  :)

Qui ti devo una risposta:
bestseller2020 ha scritto: ven gen 12, 2024 9:00 pm
Mia madre Geneviève apre il nostro negozio di vestiti di primo mattino per le clienti campagnole. Le riceve col sorriso e le invita a provare i modelli invenduti degli anni passati che le nostre clienti ricche e spocchiose non comprerebbero mai. 
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Questo passo mi pare un tentativo di "umanizzare" una famiglia di commercianti, che dal racconto di Monica, erano molto selettivi nella loro ricca clientela 
Infatti, quello che volevo si vedesse era il cambiamento.

Come ha colto @Alberto Tosciri   qui:
Alberto Tosciri ha scritto: ven gen 12, 2024 7:42 pmSembra di leggere pagine di un diario d'epoca, molto bella l'immagine del ragazzo che si affaccia alla vita, a quei tempi era davvero così e penso che veramente un personaggio come Monet, passando anche di sfuggita, avendo a che fare con qualcuno che vedesse e comprendesse la sua pittura, poteva davvero influenzare qualcuno favorevolmente e fargli vedere le cose di tutti i giorni sotto una luce diversa, quella dell'arte, dell'anima intrinseca in ogni cosa.

 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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ciao @Poeta Zaza mi sa che te lo devo io un chiarimento  :D
Poeta Zaza ha scritto: lun gen 15, 2024 8:18 am Infatti, quello che volevo si vedesse era il cambiamento.
Io non contesto questo cambiamento, come ha commentato il caro @Alberto Tosciri. Non sono stato preciso nel dirti cosa di sbagliato ci abbia trovato, ma come ben saprai, ero fuori combattimento per l'influenza. Ebbene. L'errore che hai fatto è a riguardo la rappresentazione che hai fatto dei commercianti, in particolar modo, la signora Geneviène. Il tuo è un errore storico, che non tiene conto che  in quella epoca, le sartorie per ricche signore, confezionavano su misura. L'invenduto non esisteva proprio. E mai e poi mai, una sartoria altolocata, o un commerciante di lusso, si sarebbe sognato di vendere a una contadina, un vestito invenduto, a parte che per poterlo comprare, avrebbe dovuto vendersi la stalla con le mucche. Ma non lo avrebbe potuto fare per questioni di prestigio. Vendere alla plebe ( così erano considerati) avrebbe comportato il loro fallimento, dato che mai nessuno dei ricchi clienti sarebbero più entrata in quella sartoria. Come dire, un negozio di Via Montenapoleone che svende i capi a quattro lire per accontentare i poveri bisognosi. L'epoca dei capi in serie era ancora lontana e le differenze di vestiario erano quelle che contraddistinguevano le classi. Quindi, Monica ha ben rappresentato il fatto storico/sociale dell'epoca, e se tu lo volevi cambiare, dovevi tenere conto di questo. Magari, scrivendo che i signori Geneviève, avevano cessato di vendere ai ricchi, per vendere alla classe del popolo. Le due cose non poteva coesistere. Comunque, io ti esorto sempre a costruire attentamente la trama, e questo errore, è come al solito causato dalla tua predilezione a puntare sulla forma scritta. Ciao. Sinceramente Raffaele.
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Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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bestseller2020 ha scritto: mar gen 16, 2024 7:40 pmIl tuo è un errore storico, che non tiene conto che  in quella epoca, le sartorie per ricche signore, confezionavano su misura. L'invenduto non esisteva proprio
Monsieur Levi non ha una sartoria, è un commerciante di abiti a fine ottocento, a Rouen. Ha un buon successo con la sua ricca clientela, ma non disdegnerebbe di allargare la sua clientela anche al ceto inferiore, come ben descritto da @@Monica qui:
Le ragazzine trascinano le madri davanti alla vetrina del mio negozio: l’insegna “Au Caprice” le attira come carta moschicida. A volte vorrei invitarle a entrare, c’è sempre qualche abito degli anni passati che non si venderebbe mai alle clienti abituali, ma mia moglie detesta le donne di campagna: dice che se acquistassero da noi, rovinerebbero i nostri affari, che le vere signore di città vogliono l’esclusiva. E io mi lascio convincere…

bestseller2020 ha scritto: mar gen 16, 2024 7:40 pmMagari, scrivendo che i signori Geneviève, avevano cessato di vendere ai ricchi, per vendere alla classe del popolo. Le due cose non poteva coesistere.
Raffaele dixit!  :)

Vedi, tu non hai considerato il progresso, il fatto che le persone di ogni epoca non sono fatte con lo stampino, e meno male, se no non si spiegherebbero i salti in avanti che abbiamo fatto a distanza di poco più di un secolo da Monet. 
Perché non poter pensare che Monsier Levi, toccato dalla positiva influenza dell'incontro col grande Monet, non abbia aperto la mente e percepito prospettive di luce e armonia in ogni aspetto della sua vita, e quindi anche nel suo lavoro, mi chiedo: è con queste prospettive che i singoli, tanti singoli nel corso del tempo,  portano il progresso alle masse, e Monsieur Levi io l'ho visto, ai primi del '900, da uomo nuovo, portare un vento di novità anche nel gestire il suo esercizio commerciale. 

A me non è sembrato fuori tempo e fuori luogo: il tempo era maturo perché lui era pronto, si potrebbe dire "illuminato". Aveva magari successo sul lavoro per proprie abilità di capire come "cadeva" il vestito sulle sue clienti, le consigliava con occhio esperto, sapeva fare dei ritocchi, dei cambiamenti che miglioravano il prodotto, valorizzando chi lo comprava. Aveva perciò il monopolio, in pratica, del commercio in zona. Le sue ricche clienti, pur storcendo un po' il naso, si sono abituate, a dieci anni di distanza, nel 1902, a tollerare la vendita dei vestiti fuori moda alle campagnole, lontano dal loro "piano superiore",  anche perché non avrebbero trovato altri migliori di Monsieur Levi a servirle. Quest'ultimo e la moglie, anch'essa cambiata e fiera di essersi reinventata come sarta, avranno anche studiato forme di vendita agevolata per la categoria.

Insomma, la realtà storica "di routine" poteva essere, nel 1902 o giù di lì, quella che tu dici, ma nulla vieta che la mia ricostruzione storica in cui ambiento questi "guizzi di luce" possa rispecchiare un passo avanti di un esponente della popolazione dell'epoca. 

Il progresso dell'uomo è sempre portato avanti, in ogni epoca, da chi sa allargare i punti di vista che posa sul suo mondo. 
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Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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@Poeta Zaza cosa centra il progresso? Io parlo di contesto storico che non è coerente al racconto. 
Poeta Zaza ha scritto: mar gen 16, 2024 9:00 pmA me non è sembrato fuori tempo e fuori luogo: il tempo era maturo perché lui era pronto, si potrebbe dire "illuminato". Aveva magari successo sul lavoro per proprie abilità di capire come "cadeva" il vestito sulle sue clienti, le consigliava con occhio esperto, sapeva fare dei ritocchi, dei cambiamenti che miglioravano il prodotto, valorizzando chi lo comprava. Aveva perciò il monopolio, in pratica, del commercio in zona. Le sue ricche clienti, pur storcendo un po' il naso, si sono abituate, a dieci anni di distanza, nel 1902, a tollerare la vendita dei vestiti fuori moda alle campagnole, lontana dal loro "piano superiore",  anche perché non avrebbero trovato altri migliori di Monsieur Levi a servirle. Quest'ultimo e la moglie, anch'essa cambiata e fiera di essersi reinventata come sarta, avranno anche studiato forme di vendita agevolata per la categoria.
Non è mai esistito e tuttora è ancora così. I ricchi hanno sarti rinomati che di certo l'invenduto non lo conoscono. Dipingi una realtà che è ben diversa da quella reale. Poi, a livello di scrittura, tutto ci può stare. A me, il tuo protagonista diciottenne, mi pare soffra di un disturbo di stampo narcisistico: tutto questo amore per la bellezza ne è la prova. Ti ripeto ancora, che dovresti curare meglio la trama. Ciao 
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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Rischio di andare Off Topic @bestseller2020, ma questo è il mio campo.
Il primo novecento è un periodo rivoluzionario riguardo alla moda in Europa.
Paul Poiret, noto sarto francese dell'epoca, fece letteralmente scomparire il corsetto dagli armadi delle donne, la moda diventò più popolare, meno esclusiva, grazie a lui. 
A volte capitava che i capi ordinati non venissero ritirati dalle sartorie, specialmente quelli in riparazione. Inoltre nel racconto non si parla di una Maison famosa. Che ci siano stati tessuti e abiti invenduti in una comune sartoria non mi pare un problema. Una scelta particolare quella dei proprietari ma assolutamente non discutibile, le domestiche venivano in possesso di abiti smessi con facilità, sapevano adattarli alle loro misure in modo autonomo. A quei tempi di sartine che sapevano il fatto loro ce ne erano a bizzeffe, puoi starne certo.  
Io stessa agli inizi della mia carriera ho acquistato tessuti firmati per copiarmi modelli dalle riviste di moda.  

Re: [CN23-2] Guizzi di luce

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Poeta Zaza ha scritto: Ma con queste è una festa vedere come sono felici e come si rimirano fiere allo specchio, mi riferisce la mamma. MA
me ne accorgo anch'io, di straforo, della differenza con il piano di sopra, che mostra la ricercata bellezza delle signore alla moda di Parigi. C'è spazio per lasciarle sfilare come su un palcoscenico e loro si pavoneggiano in favore di luce.
A parte i due Ma ripetuti a breve distanza U(il secondo puoi eliminarlo senza danni), metterei le virgolette qui (oppure le scrivi in corsivo)" è una festa vedere come sono felici e come si rimirano allo specchio" mi riferisce la mamma. 

Poeta Zaza ha scritto: Sono stato ragazzino con la luce spavalda del rischio non calcolato dall'audacia delle prime volte.
La frase in sè sarebbe bella ma risulta un po' macchinosa.


Poeta Zaza ha scritto: Le radici affondate nel terreno buono: se cadi non ti fai troppo male.
Questa invece è proprio bella, è una grande verità.


Poeta Zaza ha scritto: Adesso, da giovane uomo, cerco i mattoni adatti per la mia personale costruzione, che spero venga su con la prospettiva dell'armonia.
Mi piace molto anche questa.


Poeta Zaza ha scritto: Mia mamma sembra che non si accorga di niente ma invece sa sempre tutto. Stasera le ho detto che venivo da teatro ma le è bastato fissarmi le scarpe infangate per farmi arrossire.
Anche qui due ma ravvicinati. In questo caso puoi elimnare il primo ma giacché hai scritto invece che, come congiunzione avversativa, è più che sufficiente.


Poeta Zaza ha scritto: ed è stato il grande pittore a fargli conoscere la bellezza, e la strada per cercarla in ogni ambito,
penso che la virglola prima della e  vada eliminata.


Non ho letto gli altri commenti quindi magari mi ripeto. 

Che racconto emozionante! 
Mi è sembrato di assistere, leggendo, alla nascita di un poeta. Sì, quella di un ragazzo che, educato alla bellezza, non può che scoprire ogni meraviglia del mondo e dell'amore. I buoni sentimenti con cui vivere una vita intensa e vera.
Bravissima!
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