[lab 11] L'elicottero di Anna

1
Fascia d'età: prime letture

In un caldo pomeriggio d’autunno, Anna si divertiva al parco.
Aveva portato un modellino di elicottero, il suo giocattolo preferito di quei giorni: lo faceva volare dallo scivolo all’altalena, e poi ancora dall’altalena allo scivolo. Dopo quattro voli, però, si era già stancata di quel gioco, e pensò di organizzare un trasporto straordinario di pietre in volo; così corse al laghetto per raccogliere una manciata di sassolini grigi e un po’ sporchi.
Trovato il suo carico, tornò trionfante alla panchina dove aveva parcheggiato l’elicottero, che non c’era più: volato chissà dove.
 
Si sedette, sconsolata e triste; ma proprio in quel momento passava di là un omettino, coi capelli bianchi arruffati, i jeans sdruciti vecchi di qualche decennio e uno di quei carrettini per la spesa, tutto gonfio di roba, che Anna aveva visto proprio identico a casa di nonna Maria.
L’ometto si fermò e chiese alla bimba che cos’avesse, e come si potesse essere tanto tristi in un giorno di sole così; Anna gli raccontò del suo elicottero scomparso.
“Hm…hm...” iniziò a fare lui, massaggiandosi il mento con una mano, e l’altra a tener su il carretto.
“Forse posso fare qualcosa per te. Cosa stringi nel tuo palmo?”
Anna non sapeva cosa fosse un palmo, ma d’istinto aprì la mano; se n’era scordata, là dentro c’erano ancora i sassolini grigi e un po’ sporchi raccolti poco prima.
“Hm…hm...fammi vedere”. La bimba glieli diede, tanto più che ormai non sapeva cosa farsene. Quel vecchio fece una considerazione bizzarra: “vedi, la maggior parte di queste pietruzze è di qualità del tutto comune: davvero, non può venirne fuori granché”, e ne gettò una manciata nel prato: “Ma questa ha del potenziale!”
Ad Anna quel sassolino pareva uguale agli altri, forse solo un po’ più stondato; si chiese cosa potesse avere di speciale una cosa tanto ordinaria.
“Sai”, proseguì l’ometto, “io sono un mago, un mago specialista in pietre magiche”.
Anna pensò che di maghi ne aveva visti tanti, sui libri e alla televisione, ma non erano fatti come quel signore. Perlopiù avevano abiti azzurri con le stelline e il cappello a punta, e proprio tutti almeno una bacchetta magica. Essendo una bambina gentile, non se la sentì di farglielo notare. Ma l’altro misteriosamente capì e disse: “Io cerco di non sembrare un mago: perché se la gente lo capisce ti scoccia con le richieste più egoiste; riservo la magia a chi ne ha veramente bisogno.”
Dopodiché, guardando il sassolino, pronunciò alcune parole strane che Anna non capì. Passato qualche secondo, si sedette a fianco della bambina e lo lanciò in aria. Quello volò in alto, altissimo, roteando perfettamente; poi atterrò con grazia nell’erba.
“Scommetto” disse il mago “che il tuo elicottero non è mai arrivato così in alto”.
Anna rifletté: era vero, non aveva mai volato in quel modo.
Poi il mago si chinò a terra, e diede un colpetto al sassolino: la pietruzza, rotolando decisa, attraversò due buche e una cunetta, prima di parcheggiarsi quieta.
“Come vedi, oltre a volare è un ottimo fuoristrada: se poi tornerai al laghetto, vedrai che immersioni sa fare!” Nel dire così, si rimise in piedi; e senza salutare né altro, riprese la passeggiata da dove l’aveva interrotta.
“Che tipo!” mormorò Anna. E siccome il sole stava calando, decise che era ora di rientrare. Prima, però, volle testare il suo nuovo mezzo nell’acqua: e dovette riconoscere che s’immergeva a meraviglia.
 
Tornata a casa, papà le chiese che fine avesse fatto il suo elicottero.
“Ma cosa me ne faccio di un elicottero”, rispose Anna ridendo, “se ho un sommergibile fuori strada volante?!”
 

Re: [lab 11] L'elicottero di Anna

3
Bel racconto, @Sineddoche.
Lineare e quindi adattissimo alla fascia d'età che hai scelto, ma non banale.

Refusi e pulci varie:
Sineddoche ha scritto:
“Hm… hm... fammi vedere”. [ci vuole lo spazio dopo i puntini di sospensione. Stesso discorso per l'identica espressione "Hm... Hm..." di qualche riga precedente]
[...]
Ad Anna quel sassolino pareva uguale agli altri, forse solo un po’ più stondato; si chiese cosa potesse avere di speciale una cosa tanto ordinaria. [buona la scelta della parola evidenziata. Io avrei usato "smussato", ma il termine che hai usato tu è migliore per i piccoli lettori, secondo me. Ottimo!]
[...]
“Come vedi, oltre a volare è un ottimo fuoristrada: se poi tornerai al laghetto, vedrai che immersioni sa fare!”
Nel dire così, si rimise in piedi; e senza salutare né altro, riprese la passeggiata da dove l’aveva interrotta. [qui preferirei andare a capo dopo il discorso diretto, per scandire meglio la battuta e l'azione successiva.]
[...]
Prima, però, volle testare il suo nuovo mezzo nell’acqua: e dovette riconoscere che s’immergeva a meraviglia. [perché non "provare"? L'inglesismo "testare" non è la fine del mondo, ma in questo caso il corrispettivo italiano è più semplice e anche più facile da capire per un bambino.]
 
A parte questo, direi nient'altro. La lingua che hai usato è pressoché perfetta.

Per quanto riguarda la struttura del testo, ottima la caratterizzazione del mago. :comedicitu:
Il fatto che tu l'abbia realizzata in due righe di descrizione e solo due-tre battute di dialogo è davvero notevole. Massima resa con il minimo sforzo.

Anna per contrasto risulta piuttosto "generica", ma dubito si potesse fare molto meglio in così poco spazio. Ho lo stesso problema coi personaggi dei genitori nel mio racconto. Forse avremmo dovuto aggiungere qualcosa di più entrambi.
In ogni caso, almeno per quel che riguarda questo testo, non credo sia un grosso problema.

La storia è estremamente semplice, ma ha un'introduzione, uno sviluppo e un finale, e mantiene la sua consistenza per tutto il testo.
Forse manca di un tema forte, una traccia di sottofondo che faccia da collante a tutti gli elementi inseriti, ma anche in questo caso non credo si tratti di un problema rilevante.

Insomma, una buona prova a mio modo di vedere.
Prosa scorrevole, storia piacevole. (y) 

A rileggerti.

Re: [lab 11] L'elicottero di Anna

4
ciao @Sineddoche 

In un caldo pomeriggio d’autunno, Anna si divertiva al parco.
Aveva portato un modellino di elicottero, il suo giocattolo preferito di quei giorni: lo faceva volare dallo scivolo all’altalena, e poi ancora dall’altalena allo scivolo.
Dopo quattro voli, però, si era già stancata di quel gioco, e pensò di organizzare un trasporto straordinario di pietre in volo; così corse al laghetto per raccogliere una manciata di sassolini grigi e un po’ sporchi.
Trovato il suo carico, tornò trionfante alla panchina dove aveva parcheggiato l’elicottero, che non c’era più: volato chissà dove.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
E chi non ha mai giocato con qualcosa che potesse volare? Quanti aerei supersonici fatti con un semplice foglio di carta. l'idea dell'elicottero che vola mi lascia incuriosito: non ne ho mai visto uno. Questo, in linea di di principio, non ha una aerodinamica capace di stare in volo. Ma sicuramente, se lo hai raccontato, ci sarà di certo.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 

Tornata a casa, papà le chiese che fine avesse fatto il suo elicottero.
“Ma cosa me ne faccio di un elicottero”, rispose Anna ridendo, “se ho un sommergibile fuori strada volante?!”
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il tuo racconto è semplice e diretto, e questo va bene. Però avverto la sensazione che tu abbia tralasciato un aspetto importante: quello della perdita del giocattolo con cui giocava. In generale, quando un bambino perde un gioco, è una tragedia. Questo non si avverte, e Anna appare troppo accontentarsi della idea di aver trovato un sassolino, anche se magico, capace di sostituire quel prezioso giocattolo. Se tu avessi speso, un po' di caratteri, per mettere sul piatto della bilancia la perdita del gioco, con la scoperta del nuovo gioco, elaborandone a livello mentale quella "consolazione", sicuramente, ne avresti valorizzato il tutto. Ciao e a presto.
 
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [lab 11] L'elicottero di Anna

5
Essendo un racconto per bambini di 6-7 anni, occorre usare un linguaggio con termini che i bambini conoscono. Sruciti, considerazione bizzarra, potenziale, stondato, ordinaria, specialista: meglio usare parole più semplici.
Sdruciti - rotti
fece una considerazione bizzarra - disse una cosa strana
questa ha del potenziale - questa è magica
stondato - arrotondato
ordinario - comune


Sineddoche ha scritto: Quel vecchio fece una considerazione bizzarra: “vedi, la maggior parte di queste pietruzze è di qualità del tutto comune: davvero, non può venirne fuori granché”, e ne gettò una manciata nel prato: “Ma questa ha del potenziale!”
Quel vecchio disse una cosa strana. “Vedi, queste sono soltanto delle semplici pietruzze: non ci si può fare niente.” E le gettò nel prato, tranne una: “Questa però ha della magia!”

Sineddoche ha scritto: Ad Anna quel sassolino pareva uguale agli altri, forse solo un po’ più stondato; si chiese cosa potesse avere di speciale una cosa tanto ordinaria.
Ad Anna pareva uguale agli altri, forse solo un po’ più arrotondato; si chiese cosa potesse avere di speciale un sassolino come tanti.


Sineddoche ha scritto: “Sai”, proseguì l’ometto, “io sono un mago, un mago specialista in pietre magiche”.
“Sai”, proseguì l’ometto, “io sono un mago, un mago che conosce bene le pietre magiche”.


Per lettori così piccoli occorre usare un linguaggio immediato, che non li faccia fermare a chiedersi cosa vuole dire una determinata parola, interrompendo così l'atmosfera.
Una storia carina e ben raccontata.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: [lab 11] L'elicottero di Anna

6
Ciao @Sineddoche

Una deliziosa storia, breve, “colorata”, nel senso che si adatterebbe molto bene in un libro di letture per bambini con meravigliosi disegni limpidi e chiari, in stile realistico.
Ho trovato molto caratteristica la comparsa del mago dall’apparenza di uomo comune. Anna è sconsolata e triste per la perdita del suo elicottero giocattolo e quando l’omino le dice di essere un mago lei pur gentile nel non farglielo notare l’avrei fatta apparire un pochino delusa nel vedere il suo aspetto che non corrispondeva a quello che lei sapeva dei maghi delle favole.
In un libro illustrato con tavole a colori si potrebbe ovviare facendo in modo che il mago apra una nuvoletta, che vede solo Anna, dove appare in tutto il suo reale splendore, vestito di azzurro con stelline, cappello a punta e bacchetta magica, nonché barba bianca fluente. Così Anna capirebbe e approverebbe l’attuale vestito ordinario del mago.
Avrei anche animato l’ordinaria pietra di fiume, descrivenfola come rotonda rotonda… fornendola di occhioni e ali trasparenti come un calabrone, giusto per animarla un po’ e fornire ulteriore materiale all’eventuale libro illustrato per bambini.
La tua favola si presta molto per un libro di favole, scritta con un linguaggio chiaro e semplice.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [lab 11] L'elicottero di Anna

7
Ciao @Sineddoche 
Una storia semplice e delicata, adatta alle primissime letture, a mio avviso, anche sotto i sei anni.
Alcuni semplici messaggi di valore vengono trasmessi bene: la sensibilità (della persona emarginata verso la bambina), la forza dell'immaginazione, della fantasia, della magia.
Un testo che vedrei ancora più semplificato, quasi minimalista, e con l'ausilio dell'immagine. In questo caso l'illustrazione aggiungerebbe un forte significato e valore. Per esempio nei passaggi del sassolino che vola, salta e si immerge. Solo con la scrittura potrebbe non intaccare l'animo di un bambino di sei o sette anni che ha bisogno di stupore e meraviglia un po' più tangibili. Non so, per esempio l'immagine del sassolino che va verso l'alto e nella sua ascesa accenna a diventare con la forma di una volatile per poi ricadere come sasso. Lo stesso quando va nell'acqua potrebbe allungarsi con la forma di pesce. In modo da dare un aiutino a stimolare la fantasia del piccolo bambino. Un'opinione personale.
Sicuramente una storia che oltre ai bambini stimola anche gli adulti. E questo è sempre un gran pregio.
A rileggerti

Re: [lab 11] L'elicottero di Anna

8
Molto carina e ben scritta la tua fiaba, @Sineddoche 
concordo con gli altri che ti hanno commentato, sono arrivata un po' tardi quindi rischio di dire cose che ti hanno già detto.
Facciamo che al prossimo contest ti commenterò per prima.
Ti faccio i complimenti per aver usato parole chiare, evocato immagini limpide e adatte a una lettura per piccoli, che, sicuramente,  stimolerebbero la loro fantasia.

Re: [lab 11] L'elicottero di Anna

9
Ciao @Sineddoche  :)
Molto carino e ben costruito, sia nella struttura che nell'uso dei dialoghi e delle tematiche. La tua storia, secondo me, si adatta bene anche alla lettura ad alta voce e la vedrei bene accompagnata da qualche immagine.
Mi pare che tu abbia anche quella buona dose di parole "difficili" che servono a pungolare e a creare interrogativi.
https://www.edizioniel.com/prodotto/lan ... 866568070/
https://www.edizionipiuma.com/it/i-disobbedienti/
Linda e la montagna di fuoco
Rispondi

Torna a “Racconti”