Il Pescatore di Ricordi

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IL PESCATORE DI RICORDI
 
La prima volta che vide l’uomo che pescava, Demetrio si trovava sull’altra sponda del fiume. Era uscito dalla capanna da quasi due ore, a cercare lamponi, e si era avvicinato all’acqua.
Dopo la grande ansa, il bosco precipitava nel fiume, corroso dalle piccole e rumorose rapide. Suoni e giochi di luce che lo avevano sempre attirato, nonostante tutto.
L’uomo che pescava era seduto sull’altra riva, con in mano una piccola canna di bambù da cui pendeva una lenza sballottata dalle correnti. Demetrio non aveva mai visto prima quell’uomo, doveva essere un forestiero. Lui conosceva tutti nel villaggio e nel villaggio tutti conoscevano lui.
Doveva essere proprio un forestiero visto che stava pescando lì, in quel tratto del fiume.
Nessuno del suo villaggio, ma forse nemmeno dell'altro, avrebbe provato a pescare proprio lì.
«Ehi! Signore!» - gridò verso di lui, per sovrastare il rumore dell’acqua. Voleva avvertirlo che in quel posto proprio non c’era nulla da pescare, da tanto, tanto tempo. L’uomo che pescava alzò lo sguardo dal sughero che vedeva danzare tra le onde , gli lanciò un lungo sorriso e, lentamente, portò l'indice sopra le labbra, a richiedere un silenzio che Demetrio doveva aver rotto.
« Ma io, volevo dire che…» - gridò di nuovo e, di nuovo quel gesto lo interruppe. Il ragazzo fece spallucce, raccolse il cesto con i pochi lamponi che aveva trovato e lasciò l’uomo che pescava a pescare nel posto in cui non avrebbe sicuramente pescato niente. Ma la sera, prendendo sonno, gli tornò l’immagine dell’uomo sulla riva del fiume e gli fece compagnia per tutto il suo sogno.
La mattina seguente uscì di nuovo con la scusa della ricerca dei lamponi, ma stavolta, facendosi coraggio, oltrepassò il piccolo  ponte di legno per trovarsi dalla parte giusta del fiume. L’uomo che pescava era esattamente nella stessa posizione del giorno prima. Sembrava non si fosse mai mosso da quella piccola spiaggia che, unica nella zona, permetteva quasi di entrare nell’acqua. Demetrio si avvicinò con attenzione al posto, cercando di non fare rumore. Da quella sponda sembrava che il suono della corrente fosse molto meno forte e, quando vide l’acqua, si accorse che quello che era abituato a vedere come un rincorrersi di mulinelli, schizzi, salti era ora una liscia tavola liquida, appena increspata dal lento movimento verso valle. Un arbusto si ruppe sotto i suoi piedi. L’uomo che pescava si volse verso di lui, sorrise, e portò, come il giorno prima il dito alla bocca.
« Bisogna fare silenzio, altrimenti scappano.» - sussurrò verso Demetrio, invitandolo ad avvicinarsi con un gesto della mano.
« Vieni, siediti qui.» - e gli indicò una stuoia di canne intrecciate che in parte era occupata da tanti piccoli oggetti. Demetrio poggiò per terra il cestino vuoto e prese posto vicino all’uomo.
« Io volevo solo dire - sussurrò il più piano possibile - che in questo tratto del fiume non c’è niente da pescare. I pesci sono andati via da anni.»
« Oh! Ma lo so! - rispose allegramente l’uomo - Lo so che cosa è accaduto qui durante la Piccola Guerra.» Demetrio rimase con la bocca aperta. Come faceva a sapere della Piccola Guerra, l’uomo che pescava?
« Vedi, io non cerco di prendere pesci. Io pesco ricordi.»
Era la cosa più strana che Demetrio avesse mai sentito, e lui, di storie strane, ne aveva sentite veramente tante.
« Ma i ricordi di chi?» Ma appena detta, quella frase, gli sembrò proprio stupida, come domanda.
« Zitto! Zitto! - esclamò l’uomo, felice - Ne ho preso uno.»
Un piccolo lembo di stoffa pendeva dalla lenza. L’uomo sollevò la canna di bambù e lo liberò dall’amo. Prese con delicatezza quello che sembrava uno straccetto portato dalla corrente, lo poggiò sulla stuoia e lo stese con cura.
« Questo è un ricordo di mio figlio. - disse sorridendo - Avresti dovuto vederlo come era contento quando gli regalai questo panciotto.»
« Ma io non capisco. - disse Demetrio strizzando gli occhi e storcendo la bocca - Come può essere che quello…? »
« Che quello sia proprio il panciotto di mio figlio?! Ma non lo è! E’ solo un ricordo.»
« E tuo figlio dov’è adesso?»
« Mio figlio? Mio figlio è come tutto il resto, è solo un ricordo.»
Demetrio era tentato di fare la domanda. Non la fece, quasi avesse paura della risposta: se uno è solo un ricordo, significa che non c’è più. I nonni lo ripetevano sempre.
« E se peschi un brutto ricordo, che fai? Lo ributti in acqua?» - che strana domanda, pensò. Come accidenti gli era venuta in mente.
« Non esistono brutti ricordi. - rispose l’uomo, infilando qualcosa che sembrava un batuffolo di lana sull’amo - Esistono ricordi sbagliati. Ma tu pensi di avere brutti ricordi. Vero?»
« Si, tanti. - rispose Demetrio, mentre lisciava lentamente il pezzetto di panciotto del figlio dell’uomo che pescava - Anzi… forse ho solo brutti ricordi. »
« Tieni. Prendi la canna e pesca un tuo ricordo. Vedrai che poi non sarà così brutto come pensi.»
L’uomo gli diede la canna di bambù, gli disse come doveva fare il lancio per far arrivare l’esca in mezzo al fiume e gli suggerì di stare in silenzio mentre aspettava.
Erano passati quasi dieci minuti di un silenzio che diventava sempre più assoluto, quando il sughero si mosse. Demetrio tirò su, molto lentamente, un sasso che era agganciato all’amo coperto dal batuffolo di lana. Quando lo prese in mano vide la macchia di sangue e il suo ricordo. Un bambino che scappava da un gruppo di coetanei che lo chiamava diverso, con la fronte sanguinante.
« Come fa questo ad essere un bel ricordo?» - chiese con le lacrime agli occhi.
« Ma il ricordo non è finito. - disse l’uomo che pescava - Poi che cosa è accaduto?»
« Niente! Sono tornato a casa e mia madre mi ha medicato la ferita.»
« E tua madre che ti medica, che ti consola, non è un bel ricordo?»
« Si. Ma mia madre non c’è più. La Piccola Guerra…»
Qualche anno prima la Piccola Guerra aveva arrossato il fiume proprio nel luogo in cui stavano pescando e aveva fatto scappare tutti i pesci. Ma il fiume ricordava tutto.
« Se scavi, dentro a ogni ricordo, troverai sempre una traccia d’amore, verso un’altra persona o verso te stesso. E’ quello, che ti rimane dentro.» - gli disse l’uomo e Demetrio sentì nuovamente tutto l’amore che aveva avuto, che aveva, per sua madre. E lo sentì così forte che gli sembrò di averla vicino, di sentire le sue dita carezzargli i capelli sopra la benda, mentre cercava di spiegargli perché quei bambini si erano comportati così.
« E tuo figlio?» - chiese Demetrio, trovando finalmente il coraggio di fare quella domanda.
« Mio figlio era tra quei bambini che ti inseguivano. Forse è stato lui che ti ha tirato questa pietra. Ma, nel mio ricordo, è solo un sorriso allegro riportato dall’acqua del fiume.»
Demetrio lo guardò, vide il suo volto sorridente, e gli chiese: « Peschiamo ancora?»

Re: Il Pescatore di Ricordi

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Ciao  @maxgiglio  e benvenuto al forum.
Un racconto particolare il tuo, una sorta di realismo magico,un mondo parallelo eppure possibile se ci si immerge in noi stessi.
Cito qui sotto alcune tue frasi specifiche che mi hanno colpito, per dettagliare meglio.
maxgiglio ha scritto: Dopo la grande ansa, il bosco precipitava nel fiume, corroso dalle piccole e rumorose rapide. Suoni e giochi di luce che lo avevano sempre attirato, nonostante tutto.
Ecco, quel “nonostante tutto” lascia aperte molte porte, altrettanta curiosità. Cosa implica? Immagino Demetrio come un ragazzino che ha sofferto, accenni più tardi a un inseguimento dei suoi coetanei che lo chiamano diverso. Diverso come? Non specificandolo lasci la curiosità, come l’accadimento della Piccola Guerra, il cui ricordo sembra aleggiare in un paesaggio silenzioso, solo apparentemente tranquillo.
Demetrio si stupisce che il pescatore di ricordi sappia di questa Piccola Guerra, dal che se ne potrebbe dedurre che si è trattato di un avvenimento davvero particolare, circoscritto, magico, simbolico ma non meno doloroso.
Accentuerei di più l’introspezione dei personaggi, sappiamo poco di loro. Demetrio esce dalla sua casa con la scusa della ricerca dei lamponi, quindi deve rendere conto a qualcuno, genitori, forse nonni, parla di nonni in seguito. Un accenno alla sua famiglia, anche sotto forma di breve dialogo arricchirebbe l’ambientazione.
Il pescatore di ricordi è un personaggio interessante, mi ha colpito la sua allegria, non sempre i ricordi di una vita possono essere piacevoli, ma forse il pescatore ha superato il livello del dolore, vede le cose sotto un’altra prospettiva e suo compito è insegnare agli altri.
maxgiglio ha scritto: « Non esistono brutti ricordi. - rispose l’uomo, infilando qualcosa che sembrava un batuffolo di lana sull’amo - Esistono ricordi sbagliati. Ma tu pensi di avere brutti ricordi. Vero?»
Interessante questo punto di vista, ha qualcosa di filosofico, ricorda l’ambito religioso del perdonare settanta volte sette, ma forse eccedo in quest' ultima impressione.
maxgiglio ha scritto: « Mio figlio era tra quei bambini che ti inseguivano. Forse è stato lui che ti ha tirato questa pietra. Ma, nel mio ricordo, è solo un sorriso allegro riportato dall’acqua del fiume.»
Certamente per un padre un figlio, specie se non c’è più, risalta soltanto nei ricordi piacevoli, in tutte le cose belle vissute assieme. Però, forse, è un mio parere, un minimo di dispiacere, perlomeno di comprensione nei confronti di Demetrio, nell’apprendere che suo figlio faceva parte della banda di ragazzini che lo colpirono a sassate per la sua misteriosa diversità lo avrei accennato. Certo un dispiacere stemperato da una successiva acquisizione, una consapevolezza giunta  successivamente nel pescatore.
Il pescare ricordi in quel modo sembra stemperare il dolore, sublimarlo in una coscienza superiore. E anche Demetrio sembra comprenderlo, chiedendo di pescare ancora, dopo aver pescato il suo ricordo doloroso.
Un testo molto particolare, ben scritto, senza refusi o giri di parole tortuosi. Ho gradito questa riflessiva lettura, spero di leggere altro di te. Ho visto che ti sei iscritto al Labocontest 9 dove ci sarò anche io, salvo imprevisti.
Ciao e a rileggerti con piacere.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Il Pescatore di Ricordi

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Ciao @Alberto Tosciri, ti ringrazio per il tuo commento e ti ringrazio principalmente perché il tuo commento mi ha 'certificato' che sono in qualche modo riuscito a trasmettere un'emozione.
Alberto Tosciri ha scritto:
Ciao e a rileggerti con piacere.
Spero di non deluderti, più che altro perché il mio è uno stile completamente diverso, Sono uno scrittore umoristico e solo in rare occasioni mi cimento in altri campi (ma come saprai, gli umoristi sono le persone più tristi del mondo).

Re: Il Pescatore di Ricordi

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Ciao, @maxgiglio, piacere di incontrarti in officina e di leggere qualcosa di tuo. Credo che tu abbia trasmesso un emozione, un po' con il racconto stesso che assume il contorno di una storia positiva dai contorni favolistici, un po' per via del messaggio
maxgiglio ha scritto: Se scavi, dentro a ogni ricordo, troverai sempre una traccia d’amore, verso un’altra persona o verso te stesso.
che è molto efficace, credo soprattutto per chi si ritrova l'esperienza della perdita. O almeno la vedo così.

Comunque mi piace molto il racconto e, leggendolo anche come metaforico, non mi sorgono queste domande relative (per es.) all'identità del pescatore o a una maggiore caratterizzazione dei personaggi. Mi spiace che questo commento sarà un semplice apprezzamento e magari non può esserti utile, ma mi faceva piacere dirtelo.
Alla prossima lettura.
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: Il Pescatore di Ricordi

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bwv582 ha scritto: Comunque mi piace molto il racconto e, leggendolo anche come metaforico, non mi sorgono queste domande relative (per es.) all'identità del pescatore o a una maggiore caratterizzazione dei personaggi. Mi spiace che questo commento sarà un semplice apprezzamento e magari non può esserti utile, ma mi faceva piacere dirtelo.
Alla prossima lettura.
Ti ringrazio di aver capito che, a volte, non serve scavare. Tu@bwv582 ti senti più il pescatore o demetrio?

Re: Il Pescatore di Ricordi

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maxgiglio ha scritto: Tu@bwv582 ti senti più il pescatore o demetrio?
Demetrio senza dubbio, e non per via del carattere negativo, anche come comportamento e come scarsa capacità nell'apprezzare il buono della vita tra le difficoltà. E non aggiungo altro, sennò ci/ti chiudono questa discussione per OT: casomai ci si vede tra le varie discussioni dell'agorà. :saltello:   
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: Il Pescatore di Ricordi

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@maxgiglio piacere di leggerti. Bella questa favola. Un grande classico, e come non poteva esserlo quando c'è di mezzo la guerra?
maxgiglio ha scritto: Dopo la grande ansa, il bosco precipitava nel fiume, corroso dalle piccole e rumorose rapide. Suoni e giochi di luce che lo avevano sempre attirato, nonostante tutto.
C'è qualcosa che non mi torna nel comprendere appieno il senso della frase (ma potrebbe essere mio limite). Verrebbe da pensare che l'ansa può essere corrosa, in questo caso il verbo va messo al femminile, oppure il bosco, (immagine più metaforica) come si intende dallo scritto. In questo caso potrebbe esserci una virgola di troppo, quella dopo ansa o quella dopo fiume.
maxgiglio ha scritto: Suoni e giochi di luce che lo avevano sempre attirato, nonostante tutto
Con quel "nonostante tutto" trasmetti un velo di tristezza che si adatta a molteplici significati
maxgiglio ha scritto:
Demetrio non aveva mai visto prima quell’uomo, doveva essere un forestiero. Lui conosceva tutti nel villaggio e nel villaggio tutti conoscevano lui.
Doveva essere proprio un forestiero visto che stava pescando lì, in quel tratto del fiume.
Nessuno del suo villaggio, ma forse nemmeno dell'altro, avrebbe provato a pescare proprio lì
Villaggio si ripete  in poco spazio, non so se può essere il caso di trovare un sinonimo o di dare il senso senza ripetere la parola. Ma entriamo nella sfera soggettiva.
maxgiglio ha scritto: La mattina seguente uscì di nuovo con la scusa della ricerca dei lamponi, ma stavolta, facendosi coraggio, oltrepassò il piccolo  ponte di legno per trovarsi dalla parte giusta del fiume.
Sostituirei con Questa volta (sempre gusto personale)
maxgiglio ha scritto:
« Io volevo solo dire - sussurrò il più piano possibile - che in questo tratto del fiume non c’è niente da pescare. I pesci sono andati via da anni.»
« Oh! Ma lo so! - rispose allegramente l’uomo - Lo so che cosa è accaduto qui durante la Piccola Guerra.» Demetrio rimase con la bocca aperta. Come faceva a sapere della Piccola Guerra, l’uomo che pescava?
Volendo essere pignoli, perché Demetrio è così stupito del fatto che non avrebbe dovuto sapere della piccola guerra il pescatore?
maxgiglio ha scritto: Era la cosa più strana che Demetrio avesse mai sentito, e lui, di storie strane, ne aveva sentite veramente tante.
Sposterei la virgola dopo e
maxgiglio ha scritto: « Non esistono brutti ricordi. - rispose l’uomo, infilando qualcosa che sembrava un batuffolo di lana sull’amo - Esistono ricordi sbagliati. Ma tu pensi di avere brutti ricordi. Vero?»
Qui, non ho colto il significato della frase.
maxgiglio ha scritto: Erano passati quasi dieci minuti di un silenzio che diventava sempre più assoluto, quando il sughero si mosse. Demetrio tirò su, molto lentamente, un sasso che era agganciato all’amo coperto dal batuffolo di lana.
C'è qualcosa di misterioso... un sasso che si aggancia a un amo.
maxgiglio ha scritto: Qualche anno prima la Piccola Guerra aveva arrossato il fiume proprio nel luogo in cui stavano pescando e aveva fatto scappare tutti i pesci. Ma il fiume ricordava tutto.
Bella questa immagine del fiume

Piaciuta questa favola sull'amore. Delicata e malinconica. Si percepisce dall'inizio, quando Demetrio nomina i due villaggi, l'eterna guerra tra due parti, due fazioni, tra chi pensa in un modo e chi in un altro. E il diverso, inesorabilmente viene perseguitato. Un messaggio che purtroppo non è stato mai abbandonato. L'incontro tra il pescatore e Demetrio però, rappresenta una riflessione profonda sul dolore e su come addolcirlo, pensando a quello che più ci è caro, all'amore. Un messaggio di pace, che lascia spaziare la mente alle sensazioni più che alle descrizioni.
Alla prossima lettura.

Re: Il Pescatore di Ricordi

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Ciao @maxgiglio 
L´idea di base del tuo racconto [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]è originale e fa parecchia tenerezza, con il protagonista e il pescatore che si trovano per caso a discutere di vita e ricordi sulla riva di un fiume che restituisce i relitti del tempo.[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Comunque, i commenti precedenti hanno giá evidenziato i refusi e problemi d´interpunzione, quindi voglio darti dei consigli per rendere piìu snello e completo, almeno a mio parere, il racconto.[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]1. I personaggi: non capisco che etá abbiano. All´inizio ho pensato si trattasse di due uomini adulti, ma da questo paragrafo[/font]
maxgiglio ha scritto: « Mio figlio era tra quei bambini che ti inseguivano. Forse è stato lui che ti ha tirato questa pietra. Ma, nel mio ricordo, è solo un sorriso allegro riportato dall’acqua del fiume.»

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]il pescatore sembra molto piú anziano del protagonista. Potresti rendere piú evidente la differenza d´etá tra i due dal principio (ad esempio, Demetrio scorge un uomo *anziano* che pesca sulla riva) aggiungerebbe anche un valore istruttivo al racconto.[/font]

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]2. Menzioni una Piccola guerra ma poi non l´approfondisci, in questo modo non riesco a capire cosa sia successo, il perché, e cosa c´entra coi protagonisti.[/font]

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]3. In che anno ci troviamo? Si menzionano oggetti un po´in disuso (panciotto, canna di bambú per pescare), inoltre il protagonista va a cercare lamponi, immagine che mi sembra un po´bucolica.[/font]

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Poi da notare nel racconto,  ci sono alcune frasi e concetti rindondanti:[/font]
maxgiglio ha scritto:
La prima volta che vide l’uomo che pescava, Demetrio si trovava sull’altra sponda del fiume. Era uscito dalla capanna da quasi due ore, a cercare lamponi, e si era avvicinato all’acqua.
Dopo la grande ansa, il bosco precipitava nel fiume, corroso dalle piccole e rumorose rapide. Suoni e giochi di luce che lo avevano sempre attirato, nonostante tutto.
L’uomo che pescava era seduto sull’altra riva, con in mano una piccola canna di bambù da cui pendeva una lenza sballottata dalle correnti. Demetrio non aveva mai visto prima quell’uomo, doveva essere un forestiero. Lui conosceva tutti nel villaggio e nel villaggio tutti conoscevano lui.
Doveva essere proprio un forestiero visto che stava pescando lì, in quel tratto del fiume.
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Per esempio, nell´incipit ripeti spesso che era la prima volta che Demetrio vedeva quell´uomo, non lo aveva mai visto prima, doveva essere propruio un forestiero. Ti consiglio di eliminare queste frasi "[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Demetrio non aveva mai visto prima quell’uomo, doveva essere un forestiero. " e "[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Doveva essere proprio un forestiero visto che stava pescando lì". Magari scrivi solo "Solo un forestiero avrebbe deciso di pescare in quel tratto del fiume, non traboccante di pesci" (o una cosa del genere :P)[/font][/font][/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][/font][/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Definisci inoltre il protagonista sempre come "l´uomo che pescava" o "il pescatore", sarebbe carino dargli un nome.[/font][/font][/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][/font][/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Quello che peró mi ha lasciato interdetta maggiormente, nel racconto, sono le situazioni non approfondite. ti faccio alcuni esempi:[/font][/font][/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][/font][/font]
maxgiglio ha scritto: « Oh! Ma lo so! - rispose allegramente l’uomo - Lo so che cosa è accaduto qui durante la Piccola Guerra.» Demetrio rimase con la bocca aperta. Come faceva a sapere della Piccola Guerra, l’uomo che pescava?
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Cosa é accaduto durante la Piccola Guerra? Sembra un evento importante, vi é morta anche la mamma del protagonista, eppure non la spieghi mai.[/font][/font][/font]
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maxgiglio ha scritto: Era la cosa più strana che Demetrio avesse mai sentito, e lui, di storie strane, ne aveva sentite veramente tante.
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Aveva sentito tante storie strane, perché? [/font][/font][/font]
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maxgiglio ha scritto: Un bambino che scappava da un gruppo di coetanei che lo chiamava diverso, con la fronte sanguinante.
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Perché diverso?[/font][/font][/font]
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[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Insomma, ti consiglio di approfondire questi punti, l´idea di base é molto bella e originale :)[/font][/font][/font]
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[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]ps. scusami per gli accenti e gli apostrofi un po´a cavolo, uso una tastiera nuova (straniera) e non so bene come impostarla...impareró.[/font][/font][/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][/font][/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]A presto![/font][/font][/font]
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Re: Il Pescatore di Ricordi

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maxgiglio ha scritto:  e lasciò l’uomo che pescava a pescare nel posto in cui non avrebbe sicuramente pescato niente. 
Ciao @maxgiglio ti leggo per la prima volta e spero di fare un commento utile. Questa frase risulta cacofonica, si potrebbe snellire eliminando così come ho barrato.
maxgiglio ha scritto: gli disse l’uomo e Demetrio sentì nuovamente
dopo "gli disse l'uomo" occorre la virgola

Il tuo testo è delicato e dolce come un ricordo. Mi è piaciuto molto il confronto tra Demetrio ferito dai coetanei e consolato dalla madre, e il ragazzino bullo amato dal padre che non è solo "quel gesto discutibile". Hai portato l'attenzione sul valore del ricordo e la possibilità, partendo da questo, di rintracciare altre immagini e sensazioni. La scena si presenta in modo molto naturale e semplice, la scrittura scorre come il fiume. Il cambio della riva rappresenta il cambio della visuale, basta guardare da un'angolazione diversa e tutto cambia. La magica presenza dell'uomo porta Demetri al recupero di emozioni che aveva dimenticato, e per me il tuo racconto ci riferisce di un nuovo grado di maturità acquisita da Demetrio. Lo definirei un racconto di formazione e ti faccio i miei complimenti. 
Lo scenario con brevi pennellate è ben descritto. Personalmente, amando i racconti bevi, dico che mi è arrivato molto sia in termini di "consistenza" (significato) sia per la scelta di termini narrativi con i quali mostri l'ambientazione e i personaggi; questi sono appena accennati ma ben identificati. Il pescatore, sempre per me, rappresenta la crescita, la maturità, la saggezza.
In sintesi: Una favola intelligente  
A rileggerti

Re: Il Pescatore di Ricordi

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Non sono così attenta ai particolari pensando al racconto, in generale. MI è piaciuto molto, scritto bene, stile e linguaggio adeguati. Se devo fare degli appunti non saprei a cosa aggrapparmi. I dialoghi sono riusciti e mi sono immersa nell'atmosfera creata da chi scrive. Mi ha un po' ricordato Lo strappacuore di Boris Vian, solo che, nel romanzo, chi pescava si serviva di una barca e di un bastone, se non ricordo male e tirava su vergogna. L'idea del ricordo è originale. Anche chi scrive per mestiere, secondo me, non sa immergersi così approfonditamente in una situazione.  Per quel che serve, mi complimento.

Re: Il Pescatore di Ricordi

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Ciao @Maxgiglio

ho letto con piacere il tuo “pescatore di ricordi” . Il titolo è accattivante, non sapevo se avrei letto una fiaba o una storia malinconica. In realtà penso tu abbia soddisfatto entrambe le aspettative.
La storia, per questo suo tratto fiabesco, sembra tratta da un racconto di Borges. Il tutto è “atemporale” non sono riuscita a collocare il racconto in un qualunque periodo storico. Unico indizio quella “Piccola Guerra” che fa da contraltare alla grande. Una piccola guerra che comunque ha causato grandi sofferenze, come la perdita del figlio o la brutta esperienza vissuta dal protagonista.
Maxgiglio ha scritto:
La prima volta che vide l’uomo che pescava, Demetrio si trovava sull’altra sponda del fiume. Era uscito dalla capanna da quasi due ore, a cercare lamponi, e si era avvicinato all’acqua.
Dopo la grande ansa, il bosco precipitava nel fiume, corroso dalle piccole e rumorose rapide. Suoni e giochi di luce che lo avevano sempre attirato, nonostante tutto.
L’incipit trasporta subito il lettore in un luogo fantastico. La capanna, la ricerca dei lamponi un bosco che sembra precipitare nel fiume. Rumori e immagini che colpiscono e aiutano a entrare nel racconto.
Maxgiglio ha scritto:
L’uomo che pescava era seduto sull’altra riva, con in mano una piccola canna di bambù da cui pendeva una lenza sballottata dalle correnti. Demetrio non aveva mai visto prima quell’uomo, doveva essere un forestiero. Lui conosceva tutti nel villaggio e nel villaggio tutti conoscevano lui.
Doveva essere proprio un forestiero visto che stava pescando lì, in quel tratto del fiume.
Nessuno del suo villaggio, ma forse nemmeno dell'altro, avrebbe provato a pescare proprio lì.
In questo periodo forse potevi asciugare la frase, ripetere che “doveva essere un forestiero” nel giro di due righi non aggiunge niente e rallenta la lettura.
Maxgiglio ha scritto: «Ehi! Signore!» - gridò verso di lui,
«Ehi, Signore!» gridò verso di lui.
Maxgiglio ha scritto: danzare tra le onde , gli lanciò un lungo sorriso e, l
Togliere lo spazio prima della virgola
Maxgiglio ha scritto:
rotto.
« Ma io, volevo dire che…» - gridò
Ho notato vari errori di formattazione. Non si deve mettere lo spazio dopo la caporale e, per quanto ne so, neppure la lineetta dopo (a meno di non usarla sempre prima e dopo. Inoltre non si deve separare il verbo dal soggetto.
«Ma io volevo dire che…» gridò ecc.
Maxgiglio ha scritto: quando vide l’acqua, si accorse che quello che era abituato a vedere come un rincorrersi di mulinelli, schizzi, salti era ora una liscia tavola liquida, appena increspata dal lento movimento verso valle.
bella questa immagine che trasporta in una dimensione “magica”.
Maxgiglio ha scritto:
Vero?»
« Si, tanti. - r
«Sì, tanti.» (Sì vuole l’accento. Attenzione allo spazio dopo la caporale.
Maxgiglio ha scritto: Erano passati quasi dieci minuti di un silenzio che diventava sempre più assoluto, quando il sughero si mosse.
molto efficace come immagine. Sembra proprio di vedere quel sughero muoversi. 
Maxgiglio ha scritto:
ricordo?»
« Si. Ma mia madre
«Sì. Ma ecc.
Maxgiglio ha scritto:
« Se scavi, dentro a ogni ricordo, troverai sempre una traccia d’amore, verso un’altra persona o verso te stesso. E’ quello, che ti rimane dentro.» -
«Se scavi ecc. 
ecco la morale della “fiaba” chiara e limpida.

La storia si legge volentieri, certo che vorremmo saperne di più. Demetrio vive coi nonni, la madre è solo un ricordo, forse una vittima della Piccola Guerra. Del padre non si hanno notizie. Il ragazzino deve aver subito atti di bullismo (perché gli avrebbero tirato le pietre?)  Il pescatore pesca solo ricordi felici nonostante che il figlio abbia commesso degli errori e non ci sia più. Ho addirittura accarezzato l’idea che Demetrio stesso fosse solo un ricordo del pescatore, o una specie di fantasma che continua a vivere sulle sponde di quel fiume che lo ha visto morire. Come fa a conoscere tante storie? Come fa a ricordarsi tanto bene della Piccola Guerra se non l’ha combattuta? Quanti anni ha Demetrio? Il tutto resta sospeso, ma il lettore è comunque portato a credere a tutto ciò che sta leggendo. E questo è già un ottimo risultato.
Spero di leggere ancora qualcosa di tuo. Complimenti 

 
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