Un amore joystick

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Un amore joystick



Aloy impugnava saldamente il suo arco e si muoveva agilmente sul campo di battaglia. Le macchine si scagliavano su di lei mentre prendeva la mira con freddezza. Le sue frecce centravano le macchine facendole saltare in aria in miriade di pezzi. Un colpo di spada per finirle: la missione era compiuta.”

Marco si aggiustò la postura sul divano e tirò un sospiro di sollievo:
“Ci sono riuscito a eliminare questi lombrichi corazzati”.

Sul display le immagini si fermarono per dargli le opzioni di gioco: ricarica le armi, scegli percorso.
Ricaricò la faretra e scelse la destinazione. Le mani sul joystick ripresero a muoversi freneticamente.

“Quando pensi di mettere da parte la play?”, gli chiese Martina, abbastanza scocciata per il prolungarsi del gioco.

“Amò! Dai lasciami in pace che devo finire questo stepp”.

“Ma non lo avevi già finito?”

“Amò! Devo recuperare la lancia dalla punta avvelenata del fabbro Infame e poi ho finito”.

“E poi che ne fai di questa lancia? Ammazzi gli scarafaggi? Non sarà meglio che ti metta a preparare la cena, almeno per questa volta, dato che sto aiutando Desy a fare questi noiosi compiti?”.

“Ah Ah, che spirito! Guarda che poi neanche ci sono per cena, devo vedere Biagio per quel lavoro assieme al committente”

“Ma un orario diverso non lo poteva trovare?! Eppure sa che hai una famiglia”.

“Amò! Hai ragione, ma che ci posso fare, il lavoro è importante e non me lo posso far scappare da sotto ai piedi”.

Marco lasciò che Aloy terminasse la ricerca della lancia avvelenata e uccidesse il fabbro Infame che l’aveva forgiata. Memorizzò su Horizon Zero Dawn il traguardo a cui era arrivato e poi spense la consolle. Si alzò dal divano, andò in bagno per rinfrescarsi, si mise il traspirante sotto le ascelle, salutò la rassegnata moglie, la piccola Desy e uscì di casa. Prese l’auto e si diresse verso la periferia. Mentre guidava gli arrivò un sms al cellulare: “Ma stai arrivando? Sono qui che aspetto”.

Marco si innervosì e non rispose; era arrivato nel piazzale luogo dell’appuntamento. Si affiancò alla unica auto che riconobbe nonostante il buio pesto. Prima di uscire dall’auto prese il cellulare e cancellò il messaggio appena arrivato: “Quanto è facile far sparire le cose, con un clic fai sparire un mondo”, pensò soddisfatto.

Appena entrò nell’auto che aveva affiancato, Roberta, che lo aspettava, lo rimproverò per il ritardo.
“Amò! Scusami ma ho fatto tardi in ufficio”.

Lei lo guardò con aria quasi benevola ma senza esitare gli chiese: “L’hai detto a tua moglie che non l’ami più e che vuoi vivere con la donna dei tuoi sogni?”

“Amò! Ancora no. Non ci sono riuscito ma vedrai che in questi giorni chiudo con lei”.

Roberta respirò profondamente e espulse dai polmoni l’aria pregna di ansia che aveva in corpo.
Si portò le mani sul ventre dolcemente: “Sta cominciando a muoversi!”

“Perché la stai tirando alle lunghe”, lei domandò. “Dici sempre che basta un clic per risolvere tutte le cose! Ti serve un dottore? Fai un clic e compare il dottore. Con un clic lo fai scomparire”.

“Ma dai Roberta, questa è solo per la telemedicina. Non è che posso usare il joystick per far sparire mia moglie! Accendi moglie- spegni moglie”.

“Beh! Vedo che quando vuoi accendi il tuo gioco preferito e lo chiudi quando vuoi. Fai comparire le persone e le fai sparire come vuoi. Potresti farlo anche con lei. Gli mandi un messaggio via whatsapp e gli dici la verità. Basta volerlo, basta un clic, e tu con il joystick sei bravo”.

“Cosa vorresti dire?” sbottò lui.

“Sono stanca di questa situazione, solo questo. Quando ti va di fare le cose facili va bene, ma quando si tratta di fare le cose difficile, allora tergiversi. Siamo cinque mesi che andiamo avanti così. Io non riesco più a nascondere la pancia e i miei cominciano a porsi domande sulla mia vita.
Tu non ti vuoi rendere conto che adesso hai un figlio e hai un dovere verso di lui. Dillo una volta per tutte a tua moglie. Dille che aspetti quel figlio che tanto hai desiderato e che lei non ti ha mai dato e chiudila con dignità; sennò”.

Marco rimase in silenzio a pensare cosa volesse dire quel “sennò”.
“Sono arrivato a metà dell’ultimo stepp di Horizon. Adesso devo affrontare le micidiali macchine della foresta magica... Mi basta ricaricare le armi e impossessarmi di tutti i bonus e della super forza e la battaglia è vinta.
Roberta lo guardò senza capire e neanche si accorse della lama che si era materializzata nella mano di Marco e che la penetrò. L’uomo spinse la lama verso l’alto, con forza. Dopo averle messo la mano libera sulla bocca, la guardò morire attraverso gli occhi spalancati dal dolore e dal perché.

Pochi minuti bastarono per prendere la lattina di benzina dal cofano della sua auto; versare il contenuto su di lei, sui sedili, lavarsi le mani con delle salviette, gettare la camicia intrisa di sangue dentro l’abitacolo, metterne una pulita, accendere il fuoco, risalire sulla sua auto e andare via.

Tornato a casa Marco si lavò accuratamente le mani. Nel mentre sia Martina e Desy dormivano tranquille. Si mise comodo sul divano e accese la consolle: “Ricaricare le armi- scegliere il percorso”.

Aloy guardò l’orizzonte dove si intravedevano le sagome delle macchine che muovevano minacciose verso di lei. Impugnò l’arco e prese una freccia esplosiva dalla faretra e mirò. L’avventura verso la vittoria continuava”.




Ogni riferimento a fatti o persone esistenti è puramente casuale.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: Un amore joystick

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Ciao @bestseller2020 , come stai?
Inizio con il segnalarti alcune cose che secondo me sarebbe bene modificare.
bestseller2020 ha scritto: Memorizzò su Horizon Zero Dawn il traguardo a cui era arrivato e poi spense la consolle.
Sono abbastanza certa che console si scriva con una elle sola.  ;) 
bestseller2020 ha scritto: Roberta respirò profondamente e espulse dai polmoni l’aria pregna di ansia che aveva in corpo.
Farei diventare ed espulse.
bestseller2020 ha scritto: “Perché la stai tirando alle lunghe”, lei domandò.
Penso sia più corretto tirare per le lunghe, e poi per mio gusto metterei prima il verbo (domandò) e poi il lei.
bestseller2020 ha scritto: Gli mandi un messaggio via whatsapp e gli dici la verità.
Povera moglie, sarà anche un po' mascolina, ma concediamole il le (le mandi un messaggio e le dici la verità).

Detto questo:
bestseller2020 ha scritto:  
“Quanto è facile far sparire le cose, con un clic fai sparire un mondo”, pensò soddisfatto.
Questa frase è agghiacciante e fulminea, mi sembra sia il momento in cui inizi a presagire che la scena familiare normale che è stata vista all'inizio del racconto cambierà ed è destinata  diventare altro. Fulminea proprio come una coltellata.
La struttura generale del racconto è lineare e precisa, i personaggi sono caratterizzati bene, in una normalità che alla fine non ha niente di normale. Mi ha colpito anche come il personaggio di Marco utilizzi lo stesso intercalare "Amò!" per entrambe le donne: della serie non ci sprechiamo neanche a usare un minimo il neurone, tanto le priorità sono ben altre. Abbietto fino in fondo, insomma.

Posso immaginare che le vicende di cronaca recenti ti abbiano colpito in profondità, come del resto vedo sta capitando a tanti (e mi pare il minimo), per cui posso capire da dove sia arrivata l'ispirazione per scrivere questa storia. Lo capisco, e ne capisco anche il finale così duro e crudo. Se posso suggerirti, la storia potrebbe avere anche un finale alternativo, in cui all'ultimo secondo succede qualcosa che ne sovverte la conclusione, un finale un po' fiabesco, magari. Non so se hai visto l'ultimo film di Tarantino, C'era una volta a Hollywood (che tra l'altro parla della Manson Family e di Sharon Tate, per cui siamo anche in argomento, purtroppo): ecco, un qualcosa simile al finale del film (se non lo hai visto fallo, è davvero divertente oltre che fatto benissimo).

Alla prossima.  :)
Tanto la notte capirà: http://www.argentovivoedizioni.it/scheda.aspx?k=capira
"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)

Re: Un amore joystick

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@pale star ciao socia, che piacere risentirti.. :D

Grazie per le correzioni e il passaggio. Ho visto il film che tu dici, con il Brad Pitt.. Tarantino è colui che ha inventato il genere pulp che a me piace.
Il finale che proponi andrebbe a cozzare contro il mio umore.. :P
Però un po' di pulp vi è in questo racconto. Chissà! Grazie Pale, a presto.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: Un amore joystick

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bestseller2020 ha scritto: “Amò! Devo recuperare la lancia dalla punta avvelenata del fabbro Infame e poi ho finito”.

“E poi che ne fai di questa lancia? Ammazzi gli scarafaggi?
Ahahah, questa è splendida perché in effetti l'approccio mentale di un videogamers non è facile da capire ai profani. D'altra parte conosco qualcuno del lato nerd che trova altrettanto incomprensibile votarsi al sacrificio di una vita immolata a lavoro e famiglia.
@bestseller2020  Ciao, Best. Non amo i finali truculenti, lo confesso, perlomeno non nell'ambito della narrativa, ma qui penso che ci stia perché funzionale alla ragion d'essere del racconto, l'indicazione di un radicale scollamento dalla realtà per cui togliere la vita a un'altra persona non è più nemmeno questione di crudeltà o di un impulso nefasto ma soltanto di indifferenza per tutto ciò che non risponde più ai propri desideri, quasi che il fine ultimo di un'esistenza, se poi ce n'è uno, fosse la propria esclusiva soddisfazione e tutto il resto relativo a quell'unico scopo. Senza dubbio un tema molto attuale e una logica che nel racconto non sembra poi estranea nemmeno alla vittima
bestseller2020 ha scritto: ven giu 02, 2023 7:39 pmGli mandi un messaggio via whatsapp e gli dici la verità. Basta volerlo, basta un clic, e tu con il joystick sei bravo”.
anche se non altrettanto efferata. Il racconto si legge bene, ottimi i dialoghi. Un buon lavoro. Alla prossima. :super:  

Re: Un amore joystick

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@Bob66 grazie per il passaggio. Questo pezzo l'ho scritto sotto l'impulso rabbioso sulla fine della povera...
Il problema che ho voluto rappresentare sulla società di oggi è che molti si sono abituati all'idea che tutto sia facile nei rapporti umani e che basti vivere la vita come un video game. Un joystick per le mani e fai comparire e scomparire le persone a te attorno, a seconda la necessità. la realtà virtuale è meglio di quella reale, perché la puoi gestire senza avere responsabilità. Ciao a presto. 
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: Un amore joystick

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bestseller2020 ha scritto: facendole saltare in aria in miriade di pezzi. 
in miriadi di pezzi
oppure
in una miriade di pezzi
bestseller2020 ha scritto: Marco si aggiustò la postura sul divano
superfluo il "si"
bestseller2020 ha scritto: “Quando pensi di mettere da parte la play?”
i termini stranieri vanno in corsivo
bestseller2020 ha scritto: stepp
per quel che ne so, credo sia step, passo.
bestseller2020 ha scritto: Si affiancò alla unica auto
Giusto ma senza l'apostrofo la frase si inceppa. Ti consiglio: "all'unica auto".
bestseller2020 ha scritto: Si portò le mani sul ventre dolcemente: “Sta cominciando a muoversi!”

“Perché la stai tirando alle lunghe”, lei domandò continuò lei. “Dici sempre che
Visto che è sempre lo stesso soggetto a parlare, sarebbe meglio legarle insieme, come sopra.
bestseller2020 ha scritto: Potresti farlo anche con lei. Gli Le mandi un messaggio via whatsapp e gli le dici la verità. Basta volerlo, basta un clic, e tu con il joystick sei bravo”.
bestseller2020 ha scritto: Siamo Sono cinque mesi che andiamo avanti così. Io non riesco più a nascondere la pancia e i miei cominciano a porsi domande sulla mia vita.
Siamo mesi?! Volevi dire: "Siamo insieme da cinque mesi", oppure "Sono cinque mesi"
bestseller2020 ha scritto: e chiudila con dignità; sennò”.
dopo "sennò" meglio tre puntini di sospensione
bestseller2020 ha scritto: dell’ultimo stepp di Horizon.
step con una p
bestseller2020 ha scritto: la guardò morire attraverso gli occhi spalancati dal dolore e dal perché.
espressiva, bravo!  


Un testo interessante, @bestseller2020  . Hai fotografato il rimescolamento estremo di realtà fisica e virtuale. Bravo!  (y)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Un amore joystick

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Ciao @bestseller2020. Partecipo anche io alla discussione. 
In realtà non mi pare di avere trovato dei refusi che non siano già stati commentati da altri, forse solamente qualche frase che secondo me potrebbe essere alleggerita o migliorata con la punteggiatura.
bestseller2020 ha scritto: e che lei non ti ha mai dato, e chiudila con dignità; sennò…”.
Io qua metterei quella virgola e i puntini alla fine; mi pare diano un po' più di ritmo alla frase che altrimenti, a mio parere, potrebbe risultare troppo "tutta d'un fiato". 
bestseller2020 ha scritto: Roberta lo guardò senza capire e neanche si accorse della lama che si era materializzata nella mano di Marco e che la penetrò.
Io riarticolerei così la seguente frase: Roberta lo guardò senza capire, e neanche si accorse della lama che si era materializzata nella mano di Marco e che l'aveva penetrata [al ventre]. 
A parte quella virgola, che metterei per cadenziate un po' i due periodi, e credo che ci voglia un trapassato prossimo (aveva penetrata) laggiù in fondo. La parte tra parentesi quadre è quello che aggiungerei io. 
bestseller2020 ha scritto: cofano della sua auto; ,
Piccolo refuso. 

Per il resto, come dicevo, credo sia già stato detto tutto dagli altri writers. 

Il testo mi è piaciuto, sono un grande fan di tutto quello che è psicosi e comportamenti alienanti, e il distaccamento di Marco dalla realtà al punto da escogitare una soluzione "videoludica" per risolvere il problema mi piace. 
Sono solo un po' perplesso su una cosa: quando s'incontra con l'amante sembra che tra di loro ci sia amore sincero, anche da parte sua, ma poi la fine lascia pensare che sia un omicidio premeditato, dato che aveva tutto l'occorrente in macchina.
Certo è che essendo una psicosi non deve avere troppo senso, però avrei giocato un po' di più sul suggerire al lettore l'intenzionalità di Marco fin da quando s'incontra con l'amante, ma ripeto, questo è solo un mio parere ^ ^ 

Per il reso mi è piaciuto; testo breve che va diretto al punto, bravo! 

Re: Un amore joystick

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@Zouks ciao e grazie del tuo passaggio e consigli. 
Zouks ha scritto: Sono solo un po' perplesso su una cosa: quando s'incontra con l'amante sembra che tra di loro ci sia amore sincero,
Questo lo pensa la povera vittima, come del resto tutte quelle povere donne ammazzate che si sono illuse su di una relazione alla pari.
Il racconto è breve e quindi è stata una scelta il finale drammatico senza preavviso. D'altronde molte donne, persino la povera Giulia, non immaginava quello che le sarebbe successo. A lei ho dedicato questo pezzo. Ciao e grazie.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: Un amore joystick

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Ciao @bestseller2020 , sono Max e questo è il mio primo commento. Spero di aver capito bene le regole.
Faccio un critica alla trama e al personaggio di Marco. Marco è una persona normale (per quanto possa essere considerato 'normale' un assassino)? Ha dei problemi mentali seri? La domanda che mi è venuta spontanea leggendo il tuo racconto è stata : come pensa di farla franca? Perché lui pensa di farla franca, giusto? Omicidio premeditato (la tanica di benzina, il coltello) e lui pensa veramente di far sparire le sue tracce cancellando un sms (buono per una moglie curiosa) e bruciando una camicia macchiata di sangue? Pensa veramente che una relazione di 5 mesi, minimo, possa sparire cancellando l'ultimo sms? Da quello che si può capire, Marco è tecnologicamente evoluto. Conoscerà i sistemi di indagini della Polizia, l'esistenza di tabulati telefonici, la cronologia degli spostamenti dei cellulari. 
Se mi posso permettere di darti un consiglio, ti proporrei una riscrittura inserendo una serie di possibili azioni atte a creare un alibi, una distanza dalla persona di Roberta, azioni che mettano in evidenza in cinismo dell'assassino. Se il femminicidio fosse stato la conseguenza di un raptus, capirei la storia, ma lavarsi le mani tornando a casa con una camicia diversa sicuramente non lo salverà.

Re: Un amore joystick

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@maxgiglio ciao e grazie del tuo commento. Questo pezzo è stato scritto sotto l'onda emotiva della sorte della povera Giulia Tramontano. Ho voluto che fosse un racconto asciutto con un finale sconvolgente.
maxgiglio ha scritto: Da quello che si può capire, Marco è tecnologicamente evoluto. Conoscerà i sistemi di indagini della Polizia, l'esistenza di tabulati telefonici, la cronologia degli spostamenti dei cellulari. 
Se mi posso permettere di darti un consiglio, ti proporrei una riscrittura inserendo una serie di possibili azioni atte a creare un alibi, una distanza dalla persona di Roberta, azioni che mettano in evidenza in cinismo dell'assassino. Se il femminicidio fosse stato la conseguenza di un raptus, capirei la storia, ma lavarsi le mani tornando a casa con una camicia diversa sicuramente non lo salverà.
Infatti il suo assassino è stato preso, come tutti quelli che inscenano un depistaggio dopo aver ucciso. L'identikit di queste persone assassine è oramai assodato.  Vivono un'altra realtà.... Ciao a presto
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
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