[CDP1] Il mio primo giorno da adulta.

1
viewtopic.php?p=48907#p48907
Traccia n.3 - "Passaggio dall'adolescenza alla maturità". Ma anche un po'della numero uno

Il mio primo giorno da adulta

La diciassette e quindici, Il treno è in perfetto orario, l'aria spinta dal convoglio mi spettina i capelli.
Mi sistemo il riccioli dietro le orecchie e rido.
Rido col cuore gonfio di pena e di libertà.
La porte del vagone si aprono, sto per fare il passo decisivo, mi basta salire, aspettare che le ante si richiudano e la distanza sarà già abbastanza.
Mi sistemo gli occhiali sul naso, guardo indietro: nessuno, per fortuna o per disgrazia, mi implora di restare. Salgo sul treno.
Sistemo lo zaino sul portabagagli e poi la gonna sui fianchi.
Mi siedo vicino al finestrino, la stazione è la stessa ma vista da qui si scompone in vecchie immagini non troppo lantane, sopportabili: l’odore del nespolo in fiore, i rami appoggiati sul rifugio antiaereo, la panchina di travertino dove ho passato pomeriggi da sola, a piangere fino al tramonto. Perfino il capostazione oggi mi sembra un simpatico povero cristo: si ricorda di me, mi guarda con la palettai in mano, il braccio teso a mezz’aria e la bocca aperta.
Quella stessa bocca che sputò parole oscene sulla porta della casa di mio padre.
Solo ieri ho compiuto diciotto anni, sembra siano passati mesi, anni…Solo ieri ero figlia del mio aguzzino e oggi sono mia, soltanto io e il mio cuore a volermi bene.
Il treno si muove, un brivido elettrico mi sale alla schiena, non so nulla di cosa farò per riempire la mia prima giornata di libertà e le altre che verranno, ma conosco ogni cosa che mi resterà dentro, ogni particolare del tempo passato in questa città. 
Soprattutto mi resteranno certi sguardi di mio padre, le occhiate, i cenni…Poche parole dette, altre sussurrate. Non dimenticherò mai le lame negli occhi ostili di mia madre che, prima di morire, trafissero suo marito. Piccoli  dettagli, come Il sole del tramonto che entrava tagliato a fette sulla parete della mia stanza chiusa a chiave e i caratteri dei libri, mai letti, affogati nelle lacrime.
 A tredici anni ho sognato per trentasei giorni e una notte. Ho sognato il mare in tempesta, un vento che strappava la pelle e gli alberi dalla terra. All’alba il sogno finì, non venne mio padre ad aprire la porta, c’era qualcun’ altro in casa: erano gli occhi azzurri di un carabiniere. Mi resteranno impressi per sempre, l’odore del suo dopobarba e del cappuccino e cornetto che la cuoca della casa famiglia mi portò quella mattina.  
Terrò per me quei cinque anni passati a cercare di diventare grande, come fossero diamanti, nonostante tutto.
Il cartello azzurro annuncia: Monterotondo. Con la macchina, da casa, ci abbiamo messo venti minuti, quella volta, in questo paese ho preso il gelato con mamma e papà e fatto un giro al mercatino. Era una delle rare giornate buone.
Vedo la gente salire, le porte si richiudono. Il treno riparte subito.
Un uomo sulla cinquantina si avvicina, accenna un sorriso, il vagone è semivuoto, può scegliere qualsiasi posto, immagino, ma lui si siede tranquillamente di fronte a me: anche lui dalla parte del finestrino. Le sue e le mie ginocchia quasi si toccano. Lui si distende un poco guarda fuori, con noncuranza fa in modo che la sua gamba destra sfiori il mio ginocchio sinistro, istintivamente apro leggermente le gambe per fargli spazio; era quello che voleva, adesso la sua gamba è in mezzo alle mie. Chissà quante volte ha provato la sua tecnica, chissà quante volte gli è capitata una ragazza timida, innocente che non ha saputo reagire, chissà quante volte è andato in bagno a procurarsi soddisfazione. Sto al gioco, voglio vedere fin dove arriva prima di… Appoggio la nuca sullo schienale e abbasso le palpebre.
Tra le ciglia lo vedo, smania, piega la testa e cerca di guardare sotto la mia gonna. Trova le pose più innaturali per farlo, vorrei agire subito ma alcuni suoi gesti mi ricordano mio padre e riaffiora la paura. Apro gli occhi, lui non s'accorge che lo sto fissando, continua la sua indagine perso nelle sue fantasie. Ho diciotto anni, non sono più quella bambina che non sapeva come fermare l’incubo che la sequestrava la notte. Mi puntello sui palmi, alzo di scatto il bacino e con la gamba destra gli mollo una pedata. L'uomo si tiene le parti intime con una mano e con l’altra si tappa la bocca per non gridare. Si contorce, mugola, impreca ma non mi guarda, se ne sta lì, a piangere con la testa contro il vetro. Lo disprezzo con tutta l’anima, come facevo con mio padre quando lasciava la mia stanza, come quando mia madre mi metteva latte e biscotti davanti al naso, senza riuscire a guardarmi negli occhi.
Mi sistemo i ricci scomposti e gli occhiali sul naso, non posso credere di essere riuscita a farlo davvero.
Prendo lo zaino, decido di cambiare vagone. 
La prima cosa che ho fatto oggi, da persona adulta, è stato perdere il primo pezzetto di libertà.

Re: [CDP1] Il mio primo giorno da adulta.

3
Alba359 ha scritto: mar apr 11, 2023 11:48 pm Non capisco. Non sono riuscita a scostare il titolo dal testo e tutto dal link del commento e la traccia, di solito mi riesce tutto ordinato! 
Quando succede è necessario cliccare la seconda icona in alto a sinistra (codice sorgente) e inserire direttamente lì gli spazi. Ricorda di verificare con l'anteprima il risultato ottenuto prima di pubblicare.
Vedi se così può andare bene.  ;)
Sotto il cielo di Roma - Catartica Edizioni
Sotto il cielo di Roma - Facebook

Re: [CDP1] Il mio primo giorno da adulta.

4
Alba359 ha scritto: mar apr 11, 2023 11:39 pm
La prima cosa che ho fatto oggi, da persona adulta, è stato perdere il primo pezzetto di libertà.
Secondo me no. Permettimi di correggerti il finale, a modo mio è il contrario:
La prima cosa che ho fatto oggi, da persona adulta, è stato conquistarmi il primo pezzetto di libertà.

Bello, @Alba359 , Mi è piaciuto molto. :flower:

P.S.: Perché metti il punto finale al titolo?
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CDP1] Il mio primo giorno da adulta.

5
Poeta Zaza ha scritto: mer apr 12, 2023 2:09 pmSecondo me no. Permettimi di correggerti il finale, a modo mio è il contrario:
La prima cosa che ho fatto oggi, da persona adulta, è stato conquistarmi il primo pezzetto di libertà.
No no, Mariangela, l'ha proprio perso un pezzetto di libertà.
Nel momento in cui decide di cambiare posto. Aveva scelto il suo sedile, si era sistemata e voleva proseguire il suo viaggio tranquilla. Non ha avuto la libertà di farlo!
Pochi pensano a queste piccolezze. Quando siamo giovani non vediamo l'ora di essere adulti per fare tutto ciò che ci va, ma poi un pezzettino al giorno... 
Cominciamo le nostre giornate pensando a quello che vogliamo fare ma basta un messaggio, un ingorgo nel traffico, un imbecille come quello sul treno e tutto cambia. La vita è piena di intralci alla nostra libertà.
Il punto al titolo mi è soltanto sfuggito.
Grazie per averlo già letto. :ciaociao:

Re: [CDP1] Il mio primo giorno da adulta.

7
Alba359 ha scritto: mer apr 12, 2023 3:08 pm No no, Mariangela, l'ha proprio perso un pezzetto di libertà.
Nel momento in cui decide di cambiare posto. Aveva scelto il suo sedile, si era sistemata e voleva proseguire il suo viaggio tranquilla. Non ha avuto la libertà di farlo!
Pochi pensano a queste piccolezze. Quando siamo giovani non vediamo l'ora di essere adulti per fare tutto ciò che ci va, ma poi un pezzettino al giorno... 
Cominciamo le nostre giornate pensando a quello che vogliamo fare ma basta un messaggio, un ingorgo nel traffico, un imbecille come quello sul treno e tutto cambia. La vita è piena di intralci alla nostra libertà.
Il punto al titolo mi è soltanto sfuggito.
Grazie per averlo già letto. :ciaociao:
 Avevo capito bene quello che hai voluto trasmettere tu, @Alba359. Io, invece,  l'ho inteso in senso positivo, questo episodio. Lei ha saputo vincere contro quell'imbecille, con quel calcio alle palle. Ha rischiato grosso (io al suo posto mi sarei allontanata subito, appena me lo fossi trovata davanti) ma si è conquistata (o riconquistata) il suo pezzo di libertà, il suo diritto a essere lasciata in pace. Ha avuto il coraggio di una donna grande! L'ho accostato anche al suo essere neomaggiorenne. Le è rimasto il disagio di quell'intralcio, è vero, la sua affermazione di volontà compensa di molto quel fastidio, perché la lascia fiera di sé.

Comunque è molto ben scritto e mi è piaciuto. Brava!  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CDP1] Il mio primo giorno da adulta.

8
Alba359 ha scritto: mer apr 12, 2023 3:08 pm No no, Mariangela, l'ha proprio perso un pezzetto di libertà.
Nel momento in cui decide di cambiare posto. Aveva scelto il suo sedile, si era sistemata e voleva proseguire il suo viaggio tranquilla. Non ha avuto la libertà di farlo!
Pochi pensano a queste piccolezze. Quando siamo giovani non vediamo l'ora di essere adulti per fare tutto ciò che ci va, ma poi un pezzettino al giorno... 
Cominciamo le nostre giornate pensando a quello che vogliamo fare ma basta un messaggio, un ingorgo nel traffico, un imbecille come quello sul treno e tutto cambia. La vita è piena di intralci alla nostra libertà.
Anche a me era sfuggito. È molto drammatico, e mi piace questo messaggio forte, secondo me potrebbe esserci un accento maggiore su questo aspetto nel racconto
Alba359 ha scritto: mar apr 11, 2023 11:39 pmPrendo lo zaino, decido di cambiare vagone. 
Questa frase si può ampliare con le riflessioni che hai lasciato nel tuo commento

Comunque il racconto mi è piaciuto molto, col suo detto / non detto, e sei riuscita a trasmettere bene le emozioni della protagonista. È bello vedere i suoi primi tentativi di prendersi la propria libertà, nonostante tutto
Grande  :)

Re: [CDP1] Il mio primo giorno da adulta.

11
Alba359 ha scritto: mar apr 11, 2023 11:39 pmLe sue e le mie ginocchia quasi si toccano. Lui si distende un poco guarda fuori, con noncuranza fa in modo che la sua gamba destra sfiori il mio ginocchio sinistro, istintivamente apro leggermente le gambe per fargli spazio; era quello che voleva, adesso la sua gamba è in mezzo alle mie. Chissà quante volte ha provato la sua tecnica, chissà quante volte gli è capitata una ragazza timida, innocente che non ha saputo reagire, chissà quante volte è andato in bagno a procurarsi soddisfazione. Sto al gioco, voglio vedere fin dove arriva prima di… Appoggio la nuca sullo schienale e abbasso le palpebre.
Questo passaggio nel tuo bel racconto @Alba359 mi ha lasciato da pensare. La ragazzina si è affrancata da una situazione familiare terribile ma ė come se la ”pianta” fosse ormai piegata. Perché questo “invito?” Perché “stuzzicare” l’uomo e non svincolarsi subito dalla situazione che aveva subdorato?
Ne ho ricevuto un’immagine triste, negativa, come se appunto ormai la ragazza fosse un personaggio verghiano vinto dal destino.
Comunque un’ottimo racconto 🌷

Re: [CDP1] Il mio primo giorno da adulta.

12
@Monica ha scritto: dom apr 16, 2023 3:09 pmricevuto un’immagine triste, negativa,
Mi dispiace, davvero. 
Lei voleva essere davvero sicura prima di agire. Il Calcione lo aveva gia in canna, ma se poi quell' uomo fosse stato solo distratto? Una specie di orso impedito che non si stava rendendo nemmeno conto del disagio di lei? 
Con tutto quello che ha passato, ci sta che sia prevenuta verso gli uomini ma è diventata grande e sa come agire in certi casi, solo per quello ha aspettato. 

Re: [CDP1] Il mio primo giorno da adulta.

13
ciao @Alba359
@
A leggere questo racconto non mi pare che il fatto accaduto sul treno sia quello per cui lei si definirebbe adulta. Lo dico perché, già il suo vissuto porterebbe a dire che questa età adulta la abbia già conquistata in anni di esperienze con il suo aguzzino padre. La maturità non è una cosa istantanea in generale. A volte lo è se un certo fatto ha un effetto impattante tremendo sulla tua vita. Evento capace di farti vedere il mondo, e te stessa, come non hai mai fatto. E poi ti segnalo i troppi refusi! Non è da te. Questo pezzo lo hai scritto con lo smartpone: è vero?  :D

All'inizio, dato che citi un rifugio antiaereo e lasci intendere una certa familiarità con questi ambienti, ho pensato a una scena di liberazione dopo un periodo di guerra. Mi hai fregato!  :asd: Ciao a presto.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CDP1] Il mio primo giorno da adulta.

14
Ciao @Alba359, ho letto il tuo racconto con una buona dose di apprensione e amarezza.
Secondo me la traccia giusta era da reclusa a libera.
Mi è piaciuta molto la tua spiegazione a @Poeta Zaza sul perché avesse perso un pezzetto di libertà, non ci ero arrivata ad una prima lettura, forse un minimo approfondimento farebbe apprezzare di più la questo aspetto.
Alba359 ha scritto: mar apr 11, 2023 11:39 pmQuella stessa bocca che sputò parole oscene sulla porta della casa di mio padre
Intendi che in paese la gente sapeva cosa accadeva e il capotreno aveva fronteggiato il padre?
Alba359 ha scritto: mar apr 11, 2023 11:39 pmA tredici anni ho sognato per trentasei giorni e una notte. Ho sognato il mare in tempesta, un vento che strappava la pelle e gli alberi dalla terra. All’alba il sogno finì
Non credo di avere capito questo pezzo.
A tredici anni è iniziato il suo incubo ed è durato trentasei giorni e una notte?
Il racconto mi è piaciuto, rendi facile l'immedesimazione con lo stato d'animo della ragazza.
Alcuni punti mi sono sembrati scritti di fretta, o forse un lavoro di taglio veloce, ma nel complesso un buon racconto, dove la pesantezza della situazione è alleggerita dal riscatto di questa ragazza forte, decisa a riprendersi la sua vita.
<3

Re: [CDP1] Il mio primo giorno da adulta.

17
Ciao carissima @Alba359 

Questo è un racconto tanto bello da leggere, quanto malinconico e disturbante per il tema trattato.
Disturbante poiché si narra di una vicenda che, pur appartenendo a una narrazione di fantasia, trova sovente nella realtà situazioni e accadimenti simili, dai quali la mente vorrebbe ritrarsi, per il disgusto, la pena, il disagio interiore che ci procurano.

La mostruosità di un genitore che abusa dei propri figli è qualcosa di tanto orrendo che suscita in noi una reazione di riprovata, assoluta, condanna.
Per quanto si possa essere civili e controllati nelle nostre emozioni, questo genere di atti ci portano (almeno nell’intimo dei nostri pensieri) a evocare una giustizia sommaria, un brutale linciaggio dell’orco in oggetto, pur sapendo che non sapremo mai nella realtà giungere a tanto.

Come dicevo il racconto è assai ben scritto e ha la qualità di saper raccontare il dramma di questa storia con una mano lieve e poetica.
Sai rendere nel racconto tutto il dolore e lo sdegno di questa, da prima bimba, poi giovane donna di maggiore età, nel suo tormento quotidiano,
dove la propria casa, il nido che dovrebbe proteggerla, diviene invece un luogo di tortura, di terrore disarmato e vergogna.
Ho trovato assai significativo e bello questo brano legato al momento della liberazione della protagonista del suo incubo:

A tredici anni ho sognato per trentasei giorni e una notte. Ho sognato il mare in tempesta, un vento che strappava la pelle e gli alberi dalla terra. All’alba il sogno finì, non venne mio padre ad aprire la porta, c’era qualcun’ altro in casa: erano gli occhi azzurri di un carabiniere. Mi resteranno impressi per sempre, l’odore del suo dopobarba e del cappuccino e cornetto che la cuoca della casa famiglia mi portò quella mattina.”

Infine, è molto efficace nella sua stesura narrativa, tutta la parte che riguarda il deprecabile incontro con il “guardone” sul treno, altra figura di ripugnante individuo non rara da incontrare nella realtà.
Inevitabile il plauso per il finale, dove ogni lettore vorrebbe ben volentieri unirsi a quel calcio liberatorio nelle parti basse del pervertito.

Complimenti amica mia, ottimo racconto.
Un abbraccio e un saluto. <3

Re: [CDP1] Il mio primo giorno da adulta.

18
Alba359 ha scritto: mer apr 12, 2023 3:08 pmNel momento in cui decide di cambiare posto. Aveva scelto il suo sedile, si era sistemata e voleva proseguire il suo viaggio tranquilla. Non ha avuto la libertà di farlo!
@Alba359 Appena ho finito di leggere il racconto ho pensato che, considerando come ogni cosa che scriviamo racchiuda in sé non solo un significato ma anche un'intenzione e una scelta - cioè la scelta di proporre determinate parole, argomenti, situazioni invece di altri - che lei avrebbe dovuto rimanere seduta e lasciare che ad andarsene fosse il pervertito (cosa che secondo me, da bravo codardo, avrebbe fatto appena il dolore glielo avesse permesso) se il fine del racconto era quello di celebrare l'emancipazione della voce narrante. Che andandosene lei in qualche modo ridimensionava la potenza del gesto. Poi, dando una scorsa veloce ai commenti, ho capito abbastanza velocemente che la tua scelta è stata più sottile, più acuta, sei andata a cercare l'implicazione meno evidente che ogni nostro gesto comporta. Perché è vero che dividere le nostre scelte tra giuste e sbagliate è troppo semplicistico e che in ogni nostra azione guadagniamo e perdiamo qualcosa, non sempre, anzi quasi mai in egual misura. Ora va detto che l'azione specifica della nostra protagonista  si colloca a mio avviso in gran parte tra le scelte giuste, ed è difficile sostenere il contrario, ma allo stesso tempo è chiaro che la cosa non finisce lì, ce lo fai presente tu con quell'ultima frase e ci induci alla riflessione. Perché dunque lei è convinta di aver appena perso un pezzetto di libertà? La questione non è semplice e la risposta che ognuno di noi può dare sarà chiaramente opinabile. A me viene da dire che perde la libertà dell'infanzia, ovvero la libertà di aprirsi al mondo e agli altri nell'istintiva convinzione che in fondo niente e nessuno si approfitterà della nostra ingenuità. La nostra protagonista, credo, quella libertà l'aveva già persa e ciò che acquisisce nel momento in cui si alza dal sedile è solo la consapevolezza finale, quella che sancisce la costruzione del sistema autodifensivo e della naturale (?) diffidenza che quasi ogni persona adulta ha più o meno consolidato. In cuor mio sono sicuro che se la caverà benissimo e che quello che merita è niente di meno che un futuro radioso. Brava Alba! Ciao. 

Re: [CDP1] Il mio primo giorno da adulta.

19
Bob66 ha scritto: Perché dunque lei è convinta di aver appena perso un pezzetto di libertà
Ciao @Bob66, grazie per la lettura.
Io credo che lei volesse cambiare addirittura vagone, se avesse potuto anche treno. Si, le resta la consapevolezza che tutti i giorni si perde un pezzo di quella libertà che non vedeva l'ora di acquistare con la maturità. 
È quello che succede quasi a tutti, chi non ha mai pronunciato frasi come: Non vedo l'ora di avere diciotto anni per fare come mi pare! Poi il fatidico giorno arriva e la responsabilità di ogni azione ci rimette subito in riga. 
Rispondi

Torna a “Racconti”