[CDP1] Adenike

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Traccia n 2. Passaggio da persona nubile a coniugato



“Siamo intesi che il matrimonio sarà consumato quando la bambina diverrà adolescente”. 

I due uomini si erano stretti la mano alla fine dell’accordo. Ialik, padre di Adenike, prese i soldi offerti da Mikan, mentre, Dhalia, la madre, si coprì il volto con il velo per nascondere il dispiacere. Quando Mikan uscì dalla povera abitazione di blocchi di calcare, si portò via la decenne Adenike senza che lei opponesse resistenza.
 “Cosa stai a piangere! Tua figlia è andata con il suo marito, come tutte le donne di questa terra”, esclamò stizzito Ialik all’indirizzo della donna che non riuscendo a trattenere le lacrime si era rintanata in un angolo della casa.
 “Con questi soldi potrò comprare quattro capre e avere del latte da vendere. E poi, era una bocca in più da sfamare, e solo io so della fatica per crescerla in questi tempi di guerra”. 

“Ha solo dieci anni e lui tre volte dei suoi”. 

“Ma finiscila, ancora con questa storia! Lui non la toccherà prima di quanto stabilito. Stai sempre a contrapporti a quello che faccio. Mi stai stancando e credo che qualche nerbata non ti farebbe male”. 

Dhalia scattò in piedi e si gettò ai piedi dell’uomo: “No, ti prego, hai ragione tu, hai fatto bene!”.

 Ialik rimase tutto soddisfatto di fronte al gesto di sottomissione e sghignazzando aggiunse: “Vedi di non dimenticare chi comanda in questa casa. Muoviti e preparami da mangiare, adesso”. 
                                                                                                     ******
 Il mulo procedeva lentamente sotto il peso del corpo di Mikan, mentre Adenike seguiva a piedi e osservava l’arido paesaggio della campagna.               Il villaggio di Mugambe lo si poteva intravedere ai piedi della collina, che emergeva dalla pianura avvolta dalla polvere sollevata dalla corsa delle antilopi. La bambina prese a canticchiare serena e spensierata; divertita dallo scodinzolare del mulo:

 “Danza Kukumba, canta Lugamba, danza Suzinga, canta Tilamba”. 

“Sei felice di venire con me, Adenike?”
 Adenike fece cenno di sì con la testa: non aveva l’abitudine di parlare, si esprimeva per lo più a gesti. 

“Quando sei stanca ti faccio salire sul mulo. Anche se ti dovrai abituare a camminare a piedi come tutte le donne del villaggio”. 

“Danza Kukumba, canta Lugamba, danza Suzinga, canta Tilamba”.

 Mikan sorrise: “Sei di poche parole, meglio di così non mi poteva capitare”.                                                                                                                                                                                                                                                                              
                                                                                                                    ****** 

Un gruppetto di donne aspettava Ialik e la sua sposa bambina all’ingresso del Villaggio di Mugambe. Queste andarono incontro ai due. Mikan stava ancora comodo sul mulo. Adenike, sempre a piedi, appariva stanca dalla lunga camminata. Siko, una delle sue tante mogli, si avvicinò alla sposa e prese a tastarle il corpo con le mani. Queste si fecero sempre più invadenti al punto che Mikan la avvertì che stava esagerando. Adenike, senza capire il perché di questo suo palpare, trovò la cosa divertente.

 “Questa ha solo pelle e ossa! Non ha un minimo di polpa. Dovrai darle tanto da mangiare se ci vorrai fare qualcosa”, esclamò con una punta di dissenso.                                 

                                                                                                            ****** 
                                                                                                                                                
 Le donne avevano fatto il rito di benvenuto a Adenike e poi, velocemente, si erano ritirate nelle loro dimore. Adenike non si sorprese per niente, era abituata alla solitudine e non conosceva festeggiamenti. Il sole volse al tramonto e la famiglia di Mikan, composta dalle sue due mogli, i due figli, e i vecchi genitori di lui, si ritrovò accanto al fuoco a cuocere il lahoh: la sfoglia di pane cotta in padella. Mikan chiese a Siko di far vedere la casa alla nuova arrivata. Lei non se lo fece ripetere due volte. Prese con le sue mani enormi il braccio di lei e la sollevò da terra, dicendole di andare con lei. La condusse per le varie stanze come se non le interessasse che Adenike memorizzasse i vari ambienti. Appena raggiunse un angolo nascosto della casa, Siko l’afferrò saldamente e la mise spalle al muro: “Adesso vediamo se sei illibata come dicono, prima che il tuo padrone rimanga deluso dalla fregatura”.
 Infilò le mani sotto le vesti di Adenike che rimase immobile e, senza dire una parola, si lasciò ispezionare intimamente. “Sei proprio una bambina! Peccato. Ti avrei visto volentieri tornartene dai tuoi genitori e liberare il campo dalla tua presenza”.

                                                                                                                ******** 

Tra le pietre della cucina il fuoco non si era ancora esaurito. La brezza della notte che calava arrossiva le ultime braci spirando lentamente.                   La famiglia si era divisa per le varie stanze e lui, assieme a Siko e i suoi figli, si alzò per dirigersi verso la parte in fondo alla stanza. Tirò dietro a sé le tende divisorie che realizzavano l’angolo appartato dove riposava Adenike, stanca, dopo la giornata particolare. Lui si adagiò al suo fianco e cominciò a toccarla. Poi la spogliò del vestito e si gettò su di lei. Adenike a questo punto si svegliò dal sonno profondo e spaventata da quello che non poteva capire che le stesse succedendo cercò di strillare. Prontamente Mikan le mise le mani sulla bocca e soffocò le sue disperate urla. Siko comprese ciò che stava avvenendo alla sposa bambina. Ascoltò con indifferenza i rantoli soffocati di lei, mentre cercava di sottrarsi alla violenza. Pensò al fatto che Mikan non aveva rispettato gli accordi con il padre di lei, e già la prima notte ne stava abusando. Il matrimonio si stava consumando alla maniera degli uomini.
 Adenike non chiuse occhio tutta la notte. Fissò il corpo nudo di Mikan accanto al suo. Il fuoco pian piano si era spento, lasciandola sola con i suoi pensieri e la sua cantilena preferita sulle giraffe, antilopi, zebre.

  “Danza Kukumba, canta Lugamba, danza Suzinga, canta Tilamba”
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CDP1] Adenike

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bestseller2020 ha scritto: lun apr 10, 2023 7:41 pm  Adenike non chiuse occhio tutta la notte. Fissò il corpo nudo di Mikan accanto al suo. Il fuoco pian piano si era spento, lasciandola sola con i suoi pensieri e la sua cantilena preferita sulle giraffe, antilopi, zebre.

  “Danza Kukumba, canta Lugamba, danza Suzinga, canta Tilamba”
Con un linguaggio essenziale, hai saputo trasmettere con maggiore intensità al lettore la sofferenza di Adenike per essere stata strappata all'infanzia in questo modo becero e crudele.
L'unica mancanza che sento importante è la voce della madre che prepari la figlia a quello che la attende, che le dia il conforto di un abbraccio e di parole che, in qualche modo, la accompagnino nel nuovo mondo. Per assurdo, qualsiasi pietosa bugia di una madre è meglio del terribile silenzio che fai scendere tra le due. Anche se la madre soffre, soprattutto se la madre soffre: la figlia non dovrà, nel dolore della sua condizione, aggiungervi il ricordo di uno scarno saluto della madre.

Però ti faccio i miei complimenti per il tuo stile, che migliora racconto dopo racconto, con la sintassi e la scelta del linguaggio. Bravo, @bestseller2020

:)  
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CDP1] Adenike

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ciao @Poeta Zaza .
Poeta Zaza ha scritto: lun apr 10, 2023 8:22 pmPer assurdo, qualsiasi pietosa bugia di una madre è meglio del terribile silenzio che fai scendere tra le due. Anche se la madre soffre, soprattutto se la madre soffre: la figlia non dovrà, nel dolore della sua condizione, aggiungervi il ricordo di uno scarno saluto della madre.
Ti ringrazio della osservazione, Mariangela. L'ho fatto di proposito, anche perché, questo terribile silenzio tra le due è l'evidenza di un rapporto arcaico vincolato dalla ferrea società Yemenita. Questo avviene tutti i giorni alle "bambine sposa", ed è un fatto accettato da madri e figlie. Quindi, niente di drammatico per Adenike, per quanto la scelta del padre. Poi, sul resto, secondo la nostra cultura, è ovvio che sono cose inaccettabili. Ciao e grazie <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CDP1] Adenike

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Ciao @bestseller2020 , piacere di rincontrarti. 

Un racconto breve in cui riesci bene, a mio avviso, a disegnare un atmosfera. Le case di calcare, il mulo, il villaggio... tutto mi sa molto di Maria e Giuseppe in cammino verso Betlemme. Almeno è questo l'immaginario che mi ha suscitato, anche se dai nomi e dai particolare dovremmo trovarci nell'Africa nera.
Il fenomeno delle spose bambine è tristemente reale, racconti cose che per la nostra cultura sembrano poco realistiche, eppure accadono. Non ho idea della psicologia di queste ragazzine, se siano costrette a crescere in fretta o restino bambine, come quella che hai descritto tu, sino a quando non sono consegnate. E non ho idea dell'animo dei genitori che la vendono. Un passaggio che non tanto mi ha convinto è quello sul padre che infierisce sulla moglie sottomessa, mi è sembrato un calcare la mano. Chissà. Forse a suon di abusi anche le donne aderiscono e finiscono per condividere quella che è la consuetudine.
Ad occhio avresti avuto altri caratteri da spendere, e io forse li avrei spesi per riprendere i personaggi dei genitori con cui apri il racconto, e che poi abbandoni senza più parlarne. Cosa comporta la violazione dei patti di Mikan? Il padre di Adenike avrebbe protestato o se ne sarebbe fregato altamente (visto il personaggio). Forse una coda al racconto la potresti fare ;-)


Sono qui per un commento anche con pulci, quindi via con le pulci!

Quando scrivo di luoghi stranieri mi lambicco sempre per scegliere i nomi, che poi dovrebbero indicare la provenienza. Mi domando tu come li hai scelti? Malik, Adenike, Mikan, Dhalia sono nomi di quale provenienza?

  ha scritto: bestseller2020“Cosa stai a piangere! Tua figlia è andata con il suo marito, come tutte le donne di questa terra”, esclamò stizzito Ialik all’indirizzo della donna che non riuscendo a trattenere le lacrime si era rintanata in un angolo della casa.
Qui farei due interventi: eviterei la ripetizione del termine "donna" (magari sostituendo il secondo con moglie), e accorcerei un po' la frase per renderla più scorrevole, ad esempio potresti dire semplicemente "in lacrime" al posto di "non riuscendo a trattenere le lacrime" , e risparmieresti un verbo.
  ha scritto:bestseller2020e lui tre volte dei suoi”
refuso, o tre volte tanto o il triplo dei suoi.
  ha scritto:bestseller2020appariva stanca dalla lunga camminata.
direi stanca per la lunga camminata
  ha scritto:bestseller2020avevano fatto il rito di benvenuto a Adenike
direi avevano fatto il rito per Adenike. Ad ogni modo, ad Adenike
  ha scritto:bestseller2020sue due mogli,
Ehi, prima avevi parlato di molte mogli! Non vale! Ridagli l'harem!
  ha scritto:bestseller2020Ialik rimase tutto soddisfatto di fronte al gesto di sottomissione e sghignazzando aggiunse: “Vedi di non dimenticare chi comanda in questa casa. Muoviti e preparami da mangiare, adesso”.
 Qui avrei caricato meno il personaggio.
Scrittore maledetto due volte

Re: [CDP1] Adenike

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ciao @Edu  che piacere risentirti e ricevere i tuoi spassionati commenti.

Sì! Avevo tanti caratteri da spendere, ma sono molto in affanno, ultimamente. Mi spiaceva non partecipare: ho dato quello che potevo. 
Edu ha scritto: mar apr 11, 2023 8:21 pmCosa comporta la violazione dei patti di Mikan? Il padre di Adenike avrebbe protestato o se ne sarebbe fregato altamente (visto il personaggio). Forse una coda al racconto la potresti fare ;-)
I padri sanno che tanto nessuno rispetterà i patti. Questi sono una sorta di foglia di fico...
Edu ha scritto: mar apr 11, 2023 8:21 pmEhi, prima avevi parlato di molte mogli! Non vale! Ridagli l'harem!
ah ah ah! Solo due vivono sotto le stesso tetto; le altre stanno a casa loro.. :asd:

ciao bello!
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CDP1] Adenike

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Ciao @bestseller2020 

mi è piaciuto questo racconto che mette l’accento su una delle tante crudeltà di cui siamo capaci come esseri umani. Con pochi tratti hai saputo rendere bene le atmosfere e anche caratterizzare i personaggi che hai messo in campo. La storia è “atemporale” , potrebbe essersi svolta secoli fa ma anche oggi, purtroppo, in determinate zone del mondo. 
La bambina assorbe fin dalla primissima infanzia l’atteggiamento remissivo della madre. Direi che ha davvero pochissime chance di affrancarsi dal proprio destino, le mancano la cultura e l’esempio. Né i maschi, figurati, né le femmine per voler sottolineare i generi (come non si usa più) fanno una bella figura in questa storia che raggruppa tante piccole miserie umane. Non c’è un lumicino di speranza, qualcosa a cui il lettore possa aggrapparsi per pensare a una svolta positiva futura per i tuoi personaggi. Un moto di ribellione… un accenno di odio nei confronti dei padri padroni, dei mariti padroni, delle donne aguzzine nei confronti di loro stesse (questo è particolarmente duro) Però è proprio la mancanza di questo spiraglio che rende il racconto crudo e lascia attoniti.
Bravo Best! 

Re: [CDP1] Adenike

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Ciao @bestseller2020 
Conoscevo queste realtà, le ho viste. Gli occidentali si scandalizzano, ma poi fanno anche di peggio nella loro bella civiltà…
Io non riesco a dire che in paesi diversi dal nostro, totalmente diversi, non riesco a dire che “purtroppo” queste cose succedono e che non devono più succedere. E come? Andiamo a “liberarli?”
Non voglio accodarmi a una certa ipocrisia occidentale, queste cose sono sempre accadute e sempre accadranno perché quel mondo, quelle vite devono rispondere così. La cosa può non piacerci, ed è naturale, umano, nemmeno io ne sono entusiasta ma non andrei a fare crociate per togliere queste cose, nemmeno in nome di Dio.
Adenike ha fatto una fine atroce?
La reazione della madre mi è sembrata esagerata. Anche lei sarà andata in sposa come Adenike e sua figlia vedrà un giorno le sue figlie andare spose allo stesso modo. È la natura del loro mondo.
Come è nella natura di una parte del mondo circoncidere i bambini. Noi non lo facciamo, ma che differenza c’è tra un circonciso e un incirconciso?
Se lo chiese anche S. Paolo per giungere che non c’era nessuna differenza anzi: i cristiani erano comunque “circoncisi” nell’anima…
Cosa preferiamo? Una sposa bambina, anche di un harem, ma che in quell’harem, per quanto ai nostri occhi sia una prigione, sarà protetta per tutta la vita? O preferiamo che una bambina occidentale, “libera” viva e subisca di peggio nel libero occidente? Cosa potrebbe esserci di peggio? Ai miei occhi una certa promiscuità, confusa ad arte con l’abusato termine di libertà. In questa “libertà” in certi ambienti, in certi luoghi una bambina dell’età di Adenike può subire molto di peggio. Non credo sia necessario elencare il corollario di turpitudini che già esistono e altre situazioni all’orizzonte che varie follie vanno predicando e auspicando, giacché una buona parte della società occidentale è ancora abbastanza sana di mente per ribellarsi.
Una volta che la bambina occidentale, “libera” finisce in certi tragitti, subendone le conseguenze magari per tutta la vita, nessuno la proteggerà. La famiglia avrà difficoltà ad aiutarla, tutti volteranno le spalle.
Nella società di Adenike, per quanto possa sembrare assurdo, Adenike non subirà queste conseguenze. Sembra assurdo. Ma è così.
Anche Adenike potrà avere a che fare con uomini ingiusti e crudeli, ma un marito di quelle parti che non ottemperasse i suoi doveri primari, come la casa e il sostentamento per ognuna delle sue mogli non passerebbe indenne attraverso questi comportamenti. Certo: non è il massimo, ma non si può avere tutto. Se così avviene, se certe società lontane (non troppo) dalla nostra hanno certi comportamenti è perché si è sempre fatto così, così è sempre stato permesso nelle innumerevoli generazioni. Gli arabi a proposito di qualcosa di ineluttabile dicono “Maktub” – così è scritto - . E siccome la loro scrittura, al pari di quella ebraica è creduta emanazione diretta di Dio… nessuno si contrappone.
Io non ho certo il potere e la necessaria conoscenza per farlo, ritengo sia meglio acquisire informazioni. Don Chisciotte si butterebbe a capofitto con la lancia in resta e andrebbe a sbattere contro i mulini a vento. Mi piacerebbe essere don Chisciotte, ma nella vita sono già andato a sbattere tante volte, non voglio farlo più.
Mio opinabile pensiero.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CDP1] Adenike

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@Alberto Tosciri mi ritrovo in parte d'accordo, in parte in disaccordo con il tuo pensiero. Non credo che sia in questo il luogo adatto per discuterne, ma la mia opinione (cercando di essere breve) è questa: non mi è chiaro esattamente cosa sono il "peggio occidentale" e i "certi tragitti" a cui ti riferisci? Nel concreto? Personalmente sono più che felice di essere stata una bambina "libera" e di certo non cambierei la mia condizione con nessuna Adenike. Soprattutto, da figlia della mia cultura, mi urta l'idea stessa che un uomo debba avere il ruolo di protettore, che debba prendersi la responsabilità per me: da bambini è un conto, ma i bambini crescono e questa condizione di dipendenza per Adenike rimarrà per tutta la vita. E' un'infantilizzazione permanente, in cui solo l'uomo è il "vero" adulto, capace di affrontare la vita, mentre la donna rimane in una bolla di cristallo. 
Non viviamo in un mondo perfetto, ma preferisco continuare ad andare nella direzione in cui è la società (e io con essa) a proteggermi, invece di mio marito.
Detto questo, è vero che le culture musulmane e africane spesso vengono semplificate in maniera arbitraria, limitandosi a un mero "povere donne vittime e mariti stronzi", quando non è così. E' una società ben più complessa che ha dei motivi di esistere: dietro agli svantaggi, ci sono anche dei benefici che noi non vediamo. Se io non accetto di cambiarmi di posto con quelle donne, non è detto che quelle donne abbiano tutta questa voglia di cambiarsi di posto con me. Anzi, molte sorriderebbero al nostro pietismo.

Ma torno al racconto di @bestseller2020. Scusate la parentesi più lunga del dovuto.
Ho trovato lo stile molto pulito e scorrevole. E' ben scritto. Il punto debole della storia (a mio avviso) è quello di calcare un po' troppo la mano sui personaggi. Viene esaltata la sottomissione della madre, la tirannia gratuita del padre, la spensieratezza della bambina (è vero che accetta il matrimonio come un dato di fatto, ma davvero non è minimamente preoccupata, anche solo per il fatto di lasciare la famiglia e andare a casa di un completo estraneo? Non per forza spaventata, ma un minimo spaesata, impensierita, incuriosita?). In questo modo il rischio è che le loro reazioni perdano di naturalezza... manca un tocco di sottigliezza psicologica, ecco.
E' il mio unico appunto. Per il resto è un ottimo lavoro e i dibattiti che può provocare fanno parte del tema scelto: è giusto che la lettura possa scatenare reazioni contrapposte!

Re: [CDP1] Adenike

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Ciao @Canis 
 
Ma torno al racconto di @bestseller2020. Scusate la parentesi più lunga del dovuto.
Ho trovato lo stile molto pulito e scorrevole. E' ben scritto. Il punto debole della storia (a mio avviso) è quello di calcare un po' troppo la mano sui personaggi. Viene esaltata la sottomissione della madre, la tirannia gratuita del padre, la spensieratezza della bambina (è vero che accetta il matrimonio come un dato di fatto, ma davvero non è minimamente preoccupata, anche solo per il fatto di lasciare la famiglia e andare a casa di un completo estraneo? Non per forza spaventata, ma un minimo spaesata, impensierita, incuriosita?). In questo modo il rischio è che le loro reazioni perdano di naturalezza... manca un tocco di sottigliezza psicologica, ecco.
E' il mio unico appunto. Per il resto è un ottimo lavoro e i dibattiti che può provocare fanno parte del tema scelto: è giusto che la lettura possa scatenare reazioni contrapposte!
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Rispondo alle tue perplessità. Primo, ho calcato la mano perché ho voluto dare una rappresentazione reale e fotografica di una realtà, lungi da fare questioni psicologiche. La bambina, infatti, non è in grado di comprendere cosa vuol dire diventare una sposa bambina. Credo che in quella realtà, nessuna bambina ne sarebbe in grado  Come risposto alla amica @Poeta Zaza , questa sarebbe normale routine. Per questo Adenike non ha il minimo sospetto e la dipingo "spensierata".  Per ultimo, dico che condivido tanto il discorso di @Alberto Tosciri , ricordando che, ancora oggi, ci sono troppi femminicidi, e la nostra cultura occidentale, non si è ancora liberata dai padri padroni. Spero di non sollevare rivolte con queste parole :D
Ciao e grazie del passaggio.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CDP1] Adenike

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Ciao Bestseller! È il tuo primo racconto che commento. 
il tema e lo stile sono molto diversi dal mio ma ne ho apprezzato in ogni caso i contenuti e la volontà di raccontare una realtà difficile e complessa. Mi sono immerso in un mondo e in delle tradizioni che non sono le mie, ed in fondo è questo l'obbiettivo di un racconto. Ecco forse una complessità che meriterebbe ulteriore approfondimento. 
Ho apprezzato la ricerca che hai fatto, la scelta dei nomi, le metafore per raccontare il paesaggio. Anche se il nome Ialik mi confonde perché la I maiuscola sembra una L minuscola e ogni volta pensavo fosse un errore di battitura e che ci andasse una L maiuscola. 
Mi piace anche la scelta di non far mai parlare Adenike. Come la sua opinione non è richiesta, non lo è nemmeno il suo punto di vista. Ci viene raccontata solo dalle persone che la circondano, che se la scambiano come se si trattasse di un oggetto senza emozioni. 

Di seguito ti faccio qualche appunto sul testo. Mi sembrano tutti degli errori di distrazione o fatti per mancanza di tempo. 
bestseller2020 ha scritto: lun apr 10, 2023 7:41 pmIalik, padre di Adenike, prese i soldi offerti da Mikan, mentre, Dhalia, la madre, si coprì il volto con il velo per nascondere il dispiacere
Qui forse ci sono troppe virgole. Prese i soldi offerti da Mikan, mentre Dhalia, la madre, si coprì il volto. 
bestseller2020 ha scritto: lun apr 10, 2023 7:41 pm“Cosa stai a piangere! Tua figlia è andata con il suo marito,
Toglierei o "il" o "suo". Tua figlia è andata con il marito / Tua figlia è andata con suo marito. 
bestseller2020 ha scritto: lun apr 10, 2023 7:41 pmcredo che qualche nerbata non ti farebbe male”. 
Ho dovuto googlare il termine nerbata perchè non lo conoscevo. Contento di aver ampliato il mio dizionario, ma secondo me "Frustata" funzionerebbe anche meglio. 
bestseller2020 ha scritto: lun apr 10, 2023 7:41 pm Il villaggio di Mugambe lo si poteva intravedere ai piedi della collina, che emergeva dalla pianura avvolta dalla polvere sollevata dalla corsa delle antilopi.
Qui ci sono troppe "dalla". Dalla pianura, dalla polvere, dalla corsa. ...Che emergeva dalla pianura avvolta nella polvere sollevata dalla corsa delle antilopi. 
Anche così mi sembra comunque ridondante, ma l'immagine è molto bella quindi ci lavorerei per affinarla e renderla più musicale. 
bestseller2020 ha scritto: lun apr 10, 2023 7:41 pmTi avrei visto volentieri tornartene dai tuoi genitori e liberare il campo dalla tua presenza”.
Questa frase penso di non averla capita all'interno del contesto. 

Re: [CDP1] Adenike

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@bestseller2020
ho letto il tuo racconto tutto d'un fiato, non pensavo che lo sposo padrone non avrebbe rispettato i patti e speravo in uno spiraglio di luce, magari da una delle mogli che, come ti hanno già fatto notare, dovrebbero essere più di due per come le introduci.
È un racconto che non lascia spazio all'immaginazione, è un masso che viene lanciato sul lettore e così rimane, non mi è affatto dispiaciuto questo stile.
I refusi che ho notato ti sono già stati segnalati.
Credo tu abbia ben rispettato la traccia, perché per quanto Adenike sembri inerte, nel suo sguardo finale che ben descrivi, è chiaro il passaggio tra le due fasi della traccia.
Avrei preferito un finale un pochino più articolato, ma un masso è un masso.
Alla prossima 
<3

Re: [CDP1] Adenike

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ciao @Neuromante grazie per il passaggio.

Neuromante ha scritto: ven apr 14, 2023 9:31 pmHo dovuto googlare il termine nerbata perchè non lo conoscevo. Contento di aver ampliato il mio dizionario, ma secondo me "Frustata" funzionerebbe anche meglio. 
Negli ambienti agropastorali, il nerbo di bue è facile da reperire ed è quello usato comunemente. La frusta è roba da ricchi! :D
Neuromante ha scritto: ven apr 14, 2023 9:31 pmQuesta frase penso di non averla capita all'interno del contesto. 
Siko, una delle mogli, sarebbe stata felice di non trovare illibata la piccola Adenike, in modo di farla ritornare a casa sua, data che tale condizione
avrebbe risolto il contratto di matrimonio. E lei di questo ne sarebbe stata felice. Una moglie di meno...una rivale in amore in meno...
ciao e grazie.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CDP1] Adenike

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"Sei di poche parole, meglio di così non mi poteva capitare". 

Questa affermazione è rappresentativa di tutto il racconto: in una riga lo condensi tutto. Sobrio e ben scritto, senza concessioni a un sentimentalismo troppo facile per noi occidentali, il brano testimonia ancora una volta la tua attenzione quasi giornalistica per ciò che ci circonda. Bello, mi è piaciuto molto. 
Ti segnalo un punto in cui è necessario ripetere il soggetto per esteso:

"La famiglia si era divisa per le varie stanze e lui (Mikan), assieme a Siko e i suoi figli, si alzò per dirigersi verso la parte in fondo alla stanza".

Qui sotto, invece, puoi omettere il pronome:

"Lui si adagiò al suo fianco e cominciò a toccarla".

Grazie e un saluto, @bestseller2020.
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Re: [CDP1] Adenike

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Ciao @bestseller2020 piacere di ritrovarti.
Dall'incipit è intuibile che la promessa non verrà mantenuta. È una elaborazione che presuppone un minimo grado di sensibilità esclusa da questo tipo di pratica, almeno secondo un nostro modo di sentire.
La scrittura schietta, senza introspezioni psicologiche, mi è piaciuta. Così è.
Descrivere queste situazioni così come sono è importante per confermarci che ogni realtà è diversa a seconda di dove si nasce. 
Un buon lavoro, coraggioso, come mi è già capitato di leggere in altri tuoi racconti
Poi, nel profondo, tengo sempre aperta una possibilità di cambiamento che ci può giungere dalla legge di equilibrio universale. 
A presto
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