[H2022R] Giorgina

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UNO
Il principio
L'isolamento
La solitudine

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 “Questa è la storia di Giorgina, la lustrascarpe bambina. Mettiti comodo e ascolta bene.”
“Per essere una ragazzina che di notte gira da sola e va in camera col primo che passa, ne hai di coraggio. Pretendi che ascolti pure una storia. Ma quanti anni hai sotto quegli stracci colorati?”
“Ne ho quattordici e sono sicura che la mia storia ti piacerà.”
“Bevi la cioccolata e racconta.”
 
“Quando ancora nelle nostre città le carrozze sferragliavano per i viali e i marciapiedi ornavano solo le strade principali, c’erano molti lustrascarpe in attività. Ma solo un lustrascarpe era una bambina: Giorgina.
A 10 anni la madre l’aveva abbandonata nella baracca, che erano riuscite a conquistarsi sotto a un ponte. Era una stanza pulciosa, piena di spifferi, esposta alle intemperie e all’umidità del fiume, ma aveva due pagliericci. Appena Giorgina si rese conto di essere stata abbandonata, affittò l’altro pagliericcio a una prostituta di bassa lega. Con i primi soldi comprò una pezza di tessuto per dividere in due la baracca, era stufa di vedere i sederi maleodoranti dei clienti.
Giorgina sognava abiti di raso e pizzo, dettagli di paillette e cappellini sulle ventitré. Sognava come tutte le bambine della sua età. Adorava le crinoline delle signore che spuntavano dalle gonne vaporose, le piacevano le caviglie sottili fasciate dagli stivaletti con quei bottoncini piccini. Ma era anche una bambina molto concreta. Non voleva prostituirsi. Non adesso almeno. Trovava tutto quel grugnire repellente. Forse i signori dell’alta società erano diversi, ma per arrivare a quelli doveva darsi una ripulita.
Due baracche più in là era morto di stenti un vecchio lustrascarpe lasciando la sua cassetta piena di spazzole, panni e lucidi. Decise così di intraprendere lo stesso mestiere per mettere da parte qualche soldo e diventare una signorina attraente. Magari qualcuno l’avrebbe sposata o l’avrebbe scelta come mantenuta.
L’importante era avere progetti per il futuro e non farsi mettere sotto.
I primi giorni erano stati duri. Nessuno si fermava da lei, e quei pochi che riusciva a servire si lamentavano che era lenta, che aveva sbagliato crema, che non era un lavoro da bambine.
Le monache del Sacro Cuore Sanguinante di Gesù più volte avevano cercato di metterla nel loro orfanatrofio per signorine. Ma ogni volta che passavano alla baracca, trovavano la prostituta che generosamente si faceva passare per sua madre. Non che la sgualdrina fosse disinteressata, ma era comodo che alla sera qualcuno le portasse l’acqua dal fiume e preparasse una misera cena.
Nel giro di pochi mesi Giorgina riuscì a conquistarsi il suo angolo di marciapiedi, aveva un giro di clienti fissi e se ne aggiungevano sempre nuovi. Con quello che guadagnava comprava scampoli di stoffe preziose con cui riparava il suo vestito in attesa di avere quello giusto per il suo futuro.
Dopo due anni, l’aveva già dovuto allargare due volte all’altezza del seno, in vita lo lasciava stretto così che risaltassero i fianchi acerbi.
Giorgina era gentile, si ricordava tutti i nomi e le abitudini dei suoi clienti, e inginocchiata davanti a loro pensava che questo fosse un ottimo punto di vista per conoscere bene l’alta società e i suoi pettegolezzi. Coglieva brandelli di discorsi e, un giorno, un suo cliente le lesse un trafiletto del giornale locale che parlava di lei: Giorgina, la lustrascarpe bambina.
Se lo ricordava parola per parola:” All’incrocio fra la Dorchester Avenue e Doris Street campeggia la lustrascarpe più straordinaria della nostra città. Nota come Giorgina, la lustrascarpe bambina è in realtà una bellissima ragazza dai capelli rossi e vestita come un arcobaleno. I suoi clienti vengono da tutti i quartieri non solo per le sue capacità professionali, ma anche per vedere questo splendore dalla pelle candida. Garantisco personalmente che vale la pena seguire con attenzione tutta la procedura della pulizia delle scarpe: la vista dall’alto è impagabile.”
Giorgina era fiera di essere stata nominata da un giornalista. Quando ripeté tutto l’articolo alla prostituta, questa le ripose:” Tu lustri scarpe, io altro, ma alla fine tutti gli uomini sono porci.”
Ma che importanza aveva! Adesso c’era la fila per farsi pulire le scarpe da lei, il suo gruzzoletto continuava ad aumentare moneta dopo moneta. Se fosse andata avanti così, a sedici anni si sarebbe potuta permettere un bell’abito per entrare in società. In fondo che avevano le altre più di lei? Nulla, solo una famiglia che le teneva nella bambagia. Se le sarebbe mangiate tutte a colazione.
A quattordici anni compiuti era bellissima, aveva ridotto un poco la scollatura e si era abituata ai discorsi lascivi dei suoi clienti. Giorgina ci rideva e scherzava, si sentiva attraente ed era certa che niente potesse mettersi fra lei e il suo futuro luminoso.
Una mattina nebbiosa trovarono il suo cadavere nel Neponset. Galleggiava a faccia in giù, gli abiti stracciati. Quando la ripescarono videro l’enorme sorriso che una lama aveva squarciato da clavicola a clavicola.
Non si trovò mai il colpevole, ma forse nemmeno lo si cercò. Si diceva, però, che il suo ultimo cliente fosse stato tale Mr. Davenport, rispettabile giudice della città, noto filantropo dato che accoglieva nella sua casa orfane tra i tredici e sedici anni per educarle e dare un aiuto alla moglie schiava del laudano. Le ragazze del giudice erano famose in città, educate, capaci di gestire una casa, non si lamentavano mai ed erano grate per ogni parola gentile. Pare che fosse stato proprio lui a guidarla verso l’imbocco di un vicolo quando era già buio, ma le lampade a gas non ancora accese. Il giudice negò, e, data la sua fama di uomo integerrimo e pilastro della comunità, non si indagò oltre. La morte di Giorgina venne presto dimenticata assieme a quella di molte altre ragazze stuprate e uccise.
Ma nelle notti nebbiose e senza luna Giorgina risorge dalle acque del Neponset, almeno così si dice da quando ogni tanto si trovano gentiluomini sgozzati di fianco alle loro lucidissime scarpe.”
“Tu sei una furbacchiona, una giovane e bella furbacchiona. Hai capelli rossi, ti vesti tutta colorata e vuoi aumentare il tuo fascino raccontando questa storiella da Halloween. Lasciatelo dire da chi ha molta più esperienza di te: non ne hai bisogno, sei già supersexy così.”
“Grazie.”
“E poi diciamolo tutte queste storie sono fandonie di cent’anni fa. Mentre finisci la cioccolata vado a farmi una doccia. Magari la vuoi fare anche tu, così ti scaldi un po’ e ti senti più a tuo agio. Ti puoi fidare, non ho cattive intenzioni, altrimenti ti avrei già legato alla sedia.”
L’uomo si spoglia davanti a lei come se fosse normale.
Nonostante il suo sedere non puzzi, la ragazzina dai capelli rossi arriccia il naso disgustata. Lui non lo nota, concentrato com’è sui giovani seni compressi dall’abito.
Nudo ripete ancora: “Tranquilla, sono una brava persona e non ti farò niente di male.”
“Io invece si” risponde sottovoce Giorgina iniziando a pulire le scarpe dell’uomo con un lembo del suo coloratissimo vestito ancora umido della nebbia di quella notte senza luna.
 
 

Re: [H2022R] Giorgina

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Ciao @Almissima e bentrovata al Contest!
La prima cosa che ho notato, leggendo il tuo racconto, ma questo è "off-topic", è che ha delle visibili analogie col mio. La storia raccontata è ben diversa ma il "disvelarsi" finale... Vabbè, veniamo a noi.

Prima un paio di osservazioni sul testo:
Almissima ha scritto: Due baracche più in là era morto di stenti un vecchio lustrascarpe lasciando la sua cassetta piena di spazzole, panni e lucidi. Decise così di intraprendere lo stesso mestiere per mettere da parte qualche soldo e diventare una signorina attraente.
Prendila come una battuta, ma la sorte del vecchio (morto di stenti) non pare incoraggiare a seguire il suo "percorso professionale" per fare fortuna. Fallo morire di vecchiaia, tifo, attacco epilettico così da rendere il sillogismo un poco più accettabile per chi legge.
Almissima ha scritto: Garantisco personalmente che vale la pena seguire con attenzione tutta la procedura della pulizia delle scarpe: la vista dall’alto è impagabile.”
La leggerezza di questo passaggio, capace di suscitare anche un sorriso per tutto quanto sottinteso, trova il suo contraltare nell'amaro commento della prostituta:
Almissima ha scritto: ” Tu lustri scarpe, io altro, ma alla fine tutti gli uomini sono porci.”
Il senso è chiaro: se non avessi anche altro da mostrare, oltre alla tua abilità con la spazzola, col cavolo che avresti il banchetto assediato dai clienti, guarda caso maschi! E forse è un'osservazione che Giorgina avrebbe dovuto soppesare con più attenzione: non tutti i maschietti (specie all'epoca, in una società fortemente maschilista)  sono goliardici "bon vivant" come l'estensore dell'articolo a lei tanto piaciuto.

Da un punto di vista formale, il testo non presenta refusi o imperfezioni stilistiche. È scritto bene, scorrevole, si legge tutto d'un fiato (tra l'altro è piuttosto breve) e si arriva presto alla fine. Forse troppo presto. In effetti, è un esperienza che non inquieta troppo. In bilico tra la fiaba "classica" e la denuncia, con tratti leggeri, dei guasti di una società maschilista (oltre a un accenno ai rispettabili giudici e filantropi che, in ogni epoca, e per questo semplice fatto, sono al di sopra di ogni sospetto), siamo dalle parti della favola nera, capace di lasciare un retrogusto amaro e, se vogliamo, anche di fare riflettere, ma forse inadatta a "graffiare" i nervi del lettore. 
Credo che la ragione principale di ciò sia da addebitarsi al fatto che la storia è interamente "raccontata". Io non ho certezze da venderti, figuriamoci, né mi ergo a profondo conoscitore di un bel nulla, ma  penso che per i racconti horror occorra "mostrare" (il dettaglio raccapricciante, la circostanza dissonante ecc..) perché ciò aumenta il coinvolgimento del lettore, la sua "partecipazione emotiva" alla storia.
Non fraintendermi, il tuo racconto mi è piaciuto molto, il personaggio di Giorgina la lustrascarpe bambina, dalla pelle candida, mi ha colpito e mi è entrato nel cuore, ma più che paura per ciò che fa "nelle notti nebbiose e senza luna", mi suscita amarezza e dispiacere per il modo brutale con cui sono stati spezzati i suoi sogni. Non più bambina, non ancora donna, e il suo tempo si è fermato lì.
Alla prossima 

Re: [H2022R] Giorgina

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Ciao @Almissima 

 
ti lascio qualche appunto, ignora quelli che ti sembrano di carattere troppo personale :) 
. ha scritto:
Almissima ha scritto: A 10 anni la madre l’aveva abbandonata nella baracca, che erano riuscite a conquistarsi
Aveva dieci anni quando...
prima di "che" la virgola non ci va
Almissima ha scritto: Giorgina sognava abiti di raso e pizzo, dettagli di paillette e cappellini sulle ventitré.
Mi suona meglio "abiti di raso con pizzi e paillettes"
Almissima ha scritto: L’importante era avere progetti per il futuro e non farsi mettere sotto.
Non so se hai usato l'espressione "farsi mettere sotto" con il doppio senso che richiederebbe la storia; in ogni caso ci vedrei meglio "non farsi mettere i piedi in testa", perché sa troppo di intervento personale del narratore 

Almissima ha scritto: il suo angolo di marciapiedi,
marciapiede

Almissima ha scritto: Se lo ricordava parola per parola:” All’incrocio fra la Dorchester Avenue e Doris Street campeggia la lustrascarpe più straordinaria della nostra città. Nota come Giorgina, la lustrascarpe bambina è in realtà una bellissima ragazza dai capelli rossi e vestita come un arcobaleno. I suoi clienti vengono da tutti i quartieri non solo per le sue capacità professionali, ma anche per vedere questo splendore dalla pelle candida. Garantisco personalmente che vale la pena seguire con attenzione tutta la procedura della pulizia delle scarpe: la vista dall’alto è impagabile.”
Qui scattano i complimenti. Hai fatto fare un balzo avanti alla storia facendo emergere del tutto il lato oscuro con una trovata perfetta, badando anche a differenziare lo stile.


Da quel punto in poi ho perso di vista l'aspetto formale (non ho comunque notato imperfezioni) e mi sono calata nella lettura, segno che la storia è interessante e ben scritta, però mi è mancato il "ritmo", qualcosa che metta meglio in evidenza qualche passaggio, ad esempio: 
Almissima ha scritto: A quattordici anni compiuti era bellissima, aveva ridotto un poco la scollatura e si era abituata ai discorsi lascivi dei suoi clienti. Giorgina ci rideva e scherzava, si sentiva attraente ed era certa che niente potesse mettersi fra lei e il suo futuro luminoso.
Una mattina nebbiosa trovarono il suo cadavere nel Neponset. Galleggiava a faccia in giù, gli abiti stracciati. Quando la ripescarono videro l’enorme sorriso che una lama aveva squarciato da clavicola a clavicola.
Qui, a mio avviso, basterebbe un "Finché, una mattina". Chiaro che è solo un esempio, e forse neanche troppo adatto per spiegare cosa intendo, visto che è un'invenzione della ragazza che sa raccontando. Ci sono passaggi che potrebbero spiccare meglio aumentando in questo modo la tensione narrativa. 

Grazie per la piacevole lettura :)  


 
Già.

Re: [H2022R] Giorgina

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@Pulsar  
Leggendo il tuo commento mi si é rigirata tutta la storia in testa. Sono partita dal racconto attorno al faló, quindi una voce narrante. Ho reso la voce narrante l'assassina fantasma, vendicatrice di se stessa, ma mi rendo conto che avrei dovuto impostare tutta la storia in maniera diversa per dare quel graffio, come lo chiami tu, al lettore.
Grazie

@Ilaris  
Grazie anche a te, é vero che manca i ritmo, e il finale non risolve alcuna tensione.
È da riscrivere.

Re: [H2022R] Giorgina

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Ciao @Almissima, la tua storia è veramente piacevole, il che contraddice il tema del contest.
Mi è piaciuta l'idea e il personaggio che hai ben delineato, la traccia della carta è anche abbastanza rispettata, ma il fatto che a fine racconto si sveli essere un fantasma, secondo me non basta a rendere horror il racconto.
Ho letto la storia provando prima tenerezza per quella ragazzina, poi rabbia per la vita spezzata.
Il finale che lascia presagire una sorta di vendetta è più liberatorio che angosciante, anche perché all'inizio del racconto avevi specificato che non voleva fare la prostituta.

Ti segnalo qualche refuso, almeno a mio avviso
Almissima ha scritto: disinteressata, ma era comodo
Credo ci vada il le, invece del ma.
Almissima ha scritto: ti avrei già legato alla sedia
Legata
Almissima ha scritto: L’uomo si spoglia davanti a lei come se fosse normale
Ti segnalo questa frase perché mi suona male, non è sbagliata, ma la trovo stonata. Forse avrei preferito l'uomo si spoglia davanti a lei con fastidiosa naturalezza
... Ci sto riflettendo mentre scrivo, potrebbe essere che non mi torni perché fino a quel momento i due protagonisti parlavano in prima persona, poi aggiungi giusto un paio di frasi da un narratore onnisciente. Credo sarebbe più scorrevole se l'intervento del narratore esterno fosse con focalizzazione interna di Giorgina (prendimi con le pinze, fino all'ultimo Lab non avevo mai lavorato su questi aspetti)
In conclusione, credo che il racconto c'entri poco col contest, ma lo trovo ben scritto e mi è molto piaciuto leggerlo.
Alla prossima 
<3

Re: [H2022R] Giorgina

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Ciao @Almissima,
Non deprimerti ma neanche a me è sembrato spaventoso o inquietante il tuo racconto, ma ben scritto sì. Ci sono delle belle descrizioni e i personaggi sono ben caratterizzati. 
Ho anche trovato divertenti alcuni dettagli, ad esempio il telo per non vedere i sederi maleodoranti dei clienti!
Credo anch'io che la mancanza di tensione o ansia nel leggere sia dovuta al filtro del racconto riportato, ma anche dalla linearità del racconto: una ragazza cresce, poi viene uccisa e poi si dice che torni da fantasma a vendicarsi. Manca un ritmo o un guizzo che metta allerta chi legge.
Ciò non toglie che sia un racconto scritto bene e con un suo perché. 
Ciao!

Re: [H2022R] Giorgina

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Ciao Almi, 
come al solito la tua fantasia ci ha regalato una gran bella storia, che questa volta ci ricorda la Londra di Jack the Ripper. Ai fini del contest, il lato horror manca, ha più l’andamento e l’aspetto d’una fiaba nera. 
Non so se invertendo i fattori, prima i crimini e poi la leggenda, o facendo raccontare a Giorgina in prima persona, non è evidente, ma per farne un racconto horror ci sarebbe qualcosa da ripensare nella ricetta. Gli ingredienti sono tutti giusti. 
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [H2022R] Giorgina

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Almissima ha scritto: Tu lustri scarpe, io altro, ma alla fine tutti gli uomini sono porci.”
😅 Beh...inizio col dirti che la prostituta con questa frase l'hai caratterizzata benissimo. Donna pratica che non fa mistero del suo mestiere e dice le cose senza fronzoli. Bene!
Almissima ha scritto: dare un aiuto alla moglie schiava del laudano
Questo dettaglio, insieme a quello della lustrascarpe che è una professione di altri tempi, mi fa collocare la storia tra la seconda metà del 1800 e l'inizio del 900. Almeno, spero di avervi visto giusto.
Almissima ha scritto: Pare che fosse stato proprio lui a guidarla verso l’imbocco di un vicolo quando era già buio, ma le lampade a gas non ancora accese. Il giudice negò, e, data la sua fama di uomo integerrimo e pilastro della comunità, non si indagò oltre. La morte di Giorgina venne presto dimenticata assieme a quella di molte altre ragazze stuprate e uccise.
Questo modus operandi ricorda molto quello di jack lo squartatore, il che sembra confermare l'arco temporale della storia.
Almissima ha scritto: Tranquilla, sono una brava persona e non ti farò niente di male.”
“Io invece si”
Ecco. Questa parte, la parte in cui la ragazzina dialoga con l'uomo...credo invece che sia ambientata molto dopo. Forse ai giorni nostri.
Il che spiegherebbe il commento dell'uomo: "sono fandonie di 100 anni fa". 
Finale azzeccatissimo, fai capire che l'uomo farà una brutta fine senza descrivercelo. Ottimo!
In generale un buon racconto, senza refusi. Tutti i "paletti" della carta mi sembrano rispettati. 
L'elemento soprannaturale c'è, anche se non è esplicitato. 
Almeno, io ho intuito che la ragazza fosse il fantasma di Giorgina, che ancora ai giorni nostri cerca vendetta. 
Poi mi dirai se ho intuito giusto.
Intanto grazie per la piacevole lettura!

Re: [H2022R] Giorgina

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Ciao @Almissima 

Probabile che il racconto non sia tanto "horror" (non lo è nemmeno il mio) però a me le storie conturbanti piacciono come l'hai scritta tu. Ci sono abbastanza luci e abbastanza ombre, parafrasando Pascal.
La cosa che più ho notato, oltre alla povera vita di Giorgina, alle sue idee, ai suoi sogni e illusioni, è stata quando "risorta" racconta la sua storia a quell'uomo che la accoglie benevolmente, ma vuole approfittare di lei e si spoglia con naturalezza. Come se fosse un atto dovuto, che gli spetta. E poi magari è un "bravuomo", come dice lui, un padre di famiglia con moglie, figli, un posto nella società. E si "diletta" a passare il tempo, a divertirsi in quel modo. Perchè lui si diverte, lo reputa un suo diritto.
Ecco, questo io l'ho sempre trovato insopportabile, mi ha colpito, come sempre mi colpiscono queste ipocrisie di certe mentalità.
Pertanto, quell'uomo merita tutto l'orrore che Giorgina sarà in grado di arrecargli.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [H2022R] Giorgina

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Un gran bel racconto di orrore, fantasmi e vendetta! Complimenti per come hai saputo costruire la storia e l'atmosfera. La protagonista e il suo ambiente sono molto ben definiti grazie ai dettagli e ai dialoghi.
Ti faccio solo qualche appunto sparso, che mi è venuto leggendo, e che magari può esserti utile.
Almissima ha scritto: “Quando ancora nelle nostre città le carrozze sferragliavano per i viali
Qui toglierei le virgolette, perché più che un dialogo è l'inizio del racconto vero e proprio. Lasciare una riga vuota per me è sufficiente. E direi "nella nostra città", dando per scontato che il fantasma di Giorgina compaia solo lì dove è morta
Almissima ha scritto: Se lo ricordava parola per parola:” All’incrocio fra la Dorchester Avenue e Doris Street campeggia la lustrascarpe più straordinaria della nostra città. Nota come Giorgina, la lustrascarpe bambina è in realtà una bellissima ragazza dai capelli rossi e vestita come un arcobaleno. I suoi clienti vengono da tutti i quartieri non solo per le sue capacità professionali, ma anche per vedere questo splendore dalla pelle candida. Garantisco personalmente che vale la pena seguire con attenzione tutta la procedura della pulizia delle scarpe: la vista dall’alto è impagabile.”
Come articolo di giornale (seppure di cent'anni fa) a me suona un po' strano, a meno che non sia un giornale scandalistico. Vedrei meglio un po' più di freddezza, anche mantenendo la descrizione del suo aspetto e delle sue particolarità (utili al lettore per riconoscerla)
Almissima ha scritto: non si lamentavano mai ed erano grate per ogni parola gentile.
questo dettaglio a me stona un po', perché ci dà il punto di vista personale di generiche ragazze (che Giorgina non poteva conoscere così bene)
Almissima ha scritto: Ma nelle notti nebbiose e senza luna Giorgina risorge dalle acque del Neponset,
secondo me questa frase avrebbe ancora più presa sul lettore se già nell'incipit si accennasse, anche di sfuggita, alla notte buia e nebbiosa

Comunque molto carina e originale la storia del fantasma vendicatore che lascia accanto ai cadaveri delle scarpe lucidissime. Ottima da raccontare intorno a un fuoco per spaventare tutti (specie se il falò è accanto a un fiume, e per disgrazia c'è la nebbia :lol: )
Brava, racconto riuscito, che mi è piaciuto molto!
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: [H2022R] Giorgina

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Ciao, @Almissima 
All'inizio è un pò dispersivo, ma il tuo è un racconto horror. Non so dirti in quale punto accelererei la narrazione per dargli più incisività, ma sono arrivata alla fine, che l'attenzione stava calando. Il finale ha riperso le corde giuste,
Almissima ha scritto: Nudo ripete ancora: “Tranquilla, sono una brava persona e non ti farò niente di male.”
“Io invece si” risponde sottovoce Giorgina iniziando a pulire le scarpe dell’uomo con un lembo del suo coloratissimo vestito ancora umido della nebbia di quella notte senza luna

 Bravissima mi è piaciuto molto.

Re: [H2022R] Giorgina

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Ciao @Almissima  :)
Almissima ha scritto: Due baracche più in là era morto di stenti un vecchio lustrascarpe lasciando la sua cassetta piena di spazzole, panni e lucidi.
mi sembra un po' strano messa così, senza ulteriori commenti: il vecchio è morto di stenti e a lei sembra una buona idea fare lo stesso mestiere? Ok, ci può stare, ma secondo me devi sottolineare cosa farà lei di diverso dal vecchio per non morire di stenti.
Lasciando non è corretto, rigirerei la frase, per esempio: ...lustrascarpe, la sua cassetta piena di spazzole, panni e lucidi, era rimasta abbandonata sul pavimento.
Almissima ha scritto: o l’avrebbe scelta come mantenuta.
o l'avrebbe scelta per farne una mantenuta
Almissima ha scritto: L’importante era avere progetti per il futuro e non farsi mettere sotto.
capisco il concetto, ma trovo che questa frase sia molto fuori registro rispetto all'ambientazione
Almissima ha scritto: aveva un giro di clienti fissi e se ne aggiungevano sempre nuovi.
a cui se ne aggiungevano sempre di nuovi
Almissima ha scritto: con cui riparava il suo vestito in attesa di avere quello giusto per il suo futuro.
in attesa di avere abbastanza soldi per comprarsi l'abito giusto per il suo futuro
Almissima ha scritto: “Tu sei una furbacchiona, una giovane e bella furbacchiona.
lascerei un riga vuota sopra questa frase, per dare un'interruzione come hai fatto anche con l'incipit

Molto carina la storia di Giorgina, direi che fa quasi tenerezza la protagonista della tua favola. Io credo che il problema sia che scegliendo l'opzione di raccontare una storia, sei finita a mostrare molto poco. Sei riuscita a creare un'ambientazione anche a caratterizzare abbastanza bene i tuoi personaggi, ma se provassi a mostrare di più al lettore quello che succede, credo che il racconto ne uscirebbe molto arricchito.
Nell'incipit direi qualcosa di più, sull'ambientazione magari; potresti riprendere i dettagli che usi nel finale in modo da dare una chiusura circolare ed eliminare ogni dubbio.
Mi è piaciuto, sei riuscita a costruire una bella atmosfera tetra e cupa e la tua scrittura curata è un piacere da leggere.
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Linda e la montagna di fuoco

Re: [H2022R] Giorgina

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Dapprima ho creduto che uno dei temi della carta fosse "lo stereotipo", e sono andato a controllare: non compare, quindi bisogna dare atto all'autrice di aver trattato con perizia anche e soprattutto questo tema aggiuntivo, nonché spinoso. 
Più complicato carpire quale paura emerga dal racconto. Ritengo che si tratti della paura di spiazzare il lettore con una trama troppo originale, con battute di dialogo efficaci e un ritmo coinvolgente. Appurato ciò, il racconto può dirsi senz'altro riuscito.
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