[MI 170] Post meridiem

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Traccia di mezzanotte: mezzogiorno.

“Che ore sono?”
“Le 12.”
“Dobbiamo aspettare ancora dodici ore? Mi sembra che siamo qui a preparare il cenone già da un sacco di tempo. Alla fine in quanti siamo?”
“Allora... Chicco e Giuditta, Marco e Luisa, Fede, Giulia, Antonio e suo fratello, Romina...poi qualcun altro, Una quindicina circa. E la mamma.”
“La mamma? Ma come! Non doveva andare da Barbara per la notte Bridge?”
“È stata annullata.”
“Perché?”
“Barbara è morta.”
“Che sfortuna, proprio oggi? Mi dispiace ma io la mamma non la reggo. Poi soffre anche d'insonnia. Sarà un ultimo dell'anno da incubo. Me ne torno nel mio monolocale solo e soletto.”
“Dai, non fare lo stupido. Sei tu lo chef. Cosa ne facciamo di tutto questo pesce?”
“Anche Giuditta è una chef”
“Sì, vegana. Ma va a cagare! Ormai hai preso l'impegno. Al massimo cucini e poi te ne vai.”

“Ma cosa sta succedendo? Ci sono 20 gradi il 31 dicembre a mezzogiorno! Moriremo tutti.”
“Non prima del nuovo anno, però.”
“Dai, dammi una mano. Inizia a sfilettare le orate.”
“Secondo te, sono in grado di sfilettare le orate?”
“E cosa vuoi fare il palo fino a mezzan..”
“AHHH!”
“Che diavolo succede.”
“Si muovono.”
“E certo! sono vive. Appena pescate. Vedrai che buono il sugo di canocchie.”
“E come pensi di ammazzarle?”
“Pensavo di farle un'anestesia totale prima, per non farle soffrire.”
“Non ce la posso fare.”
“Non ti preoccupare, ci penso io.”
“Ci sarà anche qualche verdura?”
“No, volevi un capodanno di solo pesce? Eccoti accontentato. E dobbiamo darci una mossa. Che ore sono?”
“Mezzogiorno.”
“Ancora! Meglio così, abbiamo tutto il tempo.”
“Posso mettere a bagno le vongole, intanto.”
“Oh, che fatica. Giusto per informazione, anche le vongole sono vive.”
“Come sono vive!”
“Certo, sono protette all'interno delle due conchiglie chiuse. Infatti...”
“Cosa?”
“Quando sono aperte vuol dire che sono morte.”

“Ho un lavoro per te: mantecare il baccalà.”
“Cioè?”
“Con un cucchiaio di legno devi girare il baccalà fino a quando assume la consistenza di una crema, aggiungendo un filo d'olio ogni tanto. Puoi starci fino a stasera. Più è lavorato e più è buono.”
“Questo lavoro mi piace.”

“Era prevista un'eclissi di sole, per caso?”
“Non credo, perché?”
“Mi sembra che il cielo si sia oscurato e l'orologio segna mezzogiorno.”
“Dlin dlon”
“Ma chi è così presto! Guarda dallo spioncino, ho le mani sporche di interiora di pesce.”
“È la mamma”
“Di già! Dille di venire più tardi, che siamo occupati nel preparare un cenone stellato!”
“Figlioli? Aprite, ho una bella sorpresa per voi.”
“Mamma è presto, torna più tardi.”
“Ma a che ora volete cenare, l'anno prossimo? Sono già quasi le otto.”
“EHH! Ma come! L'orologio segna mezzogio... ma porca miseria. Da quanto tempo è fermo quel cavolo di orologio?”
“Boh! Di solito guardo il cellulare.”
“E perché non l'hai guardato?”
“Potevi guardarlo tu!”
“L'ho lasciato apposta a casa. Non sopporto tutti quei bip di auguri. Soprattutto dalle banche e assicurazioni.”
“Potevi silenziarlo.”
“Ehi voi, mi volete aprire!”
“Ciao mamma.”
“Era ora! Cosa stavate combinando? Vi ho portato un gioco bellissimo per passare la serata e di buon auspicio per il nuovo anno. Si chiama: pesca il tuo sogno. Non vedo l'ora.”
“Mmm...”
“Volete sapere di cosa si tratta?”
“No.”
“Praticamente ogni giocatore ha una mini canna da pesca con la quale deve pescare dei piccoli pesciolini che aprono e chiudono la bocca di continuo su una ruota che gira. Il fortunato prenderà il biglietto nascosto all'interno della bocca e potrà leggere il suo sogno che sicuramente si avvererà.”
I due figli fecero una pausa a tempo indeterminato, con la bocca aperta, fissando la mamma. Poi il loro sguardo si spostò lentamente verso l'ora bloccata sulle 12, per poi virare nuovamente verso la madre.
“Forse stiamo vivendo in una realtà parallela” ruppe la pausa uno dei due.
“Mamma, manteca un po' tu: un movimento lento e perpetuo.” continuò l'altro.
“Ehi! Ma questo è humour inglese. Non male. Chi può meglio di me.”
“Che stupido che sei.” lo riprese il fratello, portandolo verso la sala.
“Oh, non ci avevo pensato, che c'è di male! Per fortuna la mamma ha il senso dell'ironia.”
“Dlin dlon.”
“Eccoci, stanno arrivando.”
“Scusate, non mi avete ancora detto cosa ne pensate del gioco da fare insieme.”
“Potrebbe essere il proposito per il nuovo anno: ritornare bambini.”
“Mamma, non dargli ascolto, continua a mantecare.”
“Lo faccio volentieri, mi viene bene e mi piace. Però lo dico per voi, la prossima volta non sarebbe meglio un frullatore?”

Re: [MI 170] Post meridiem

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Un racconto che si regge esclusivamente sui dialoghi. Ti piacciono le sfide complicate! 
Bella l'idea di un mezzogiorno talmente dilatato da arrivare fino a sera. Sembra quasi che qualcuno si sia messo lì a registrare la conversazione tra questi due fratelli e poi l'abbia trascritta. L'effetto è piacevole e io racconto scorre bene anche senza una vera e propria trama. Alla fine della lettura non sappiamo quasi nulla né di loro né della madre, nemmeno come si chiamino. Ma poco importa. 
E, stranamente,non ha importanza nemmeno il fatto che a un certo punto si perda la cognizione di chi dica che cosa, perché si è talmente immersi nello scambio di battute tra i due che non ci si fa caso.
Complimenti!
PS: con il gioco dei pesci e delle canne da pesca calamitate mi hai sbloccato un ricordo degli anni 90.
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