Re: [MI 169] In paese era giorno di festa

3
Poeta Zaza ha scritto: Concetta non si era mai seduta ma camminava spedita e nel 
mentre faceva dondolare davanti a sé, a mo’ di un pendolo, il  suo cuore bianco.
Toglierei nel, sulla prima riga. E dondolare, basta a rendere l'idea di quello che sta facendo la ragazzina. Toglierei anche a mo' di pendolo.
Poeta Zaza ha scritto: con la scusa di
Non ha bisogno di una scusa, deve mettere il rosario nell'astuccio, è del tutto plausibile che lo faccia appena arrivata.

Mi ricordo di questo racconto. L'avevi postao nel WD. L'hai revisionato e gli hai dato una nuova Impronta. Le immaggini sono belle, mi è piaciuta molto la descrizione della mongolfiera. Mi sembra che non ne parlavi nell'altro racconto. sull'onda di versi, secondo me perfetti, la storia si lega e si fonde.
Tu sai fare molto bene questa magia. Te lo dissi anche allora, questo è lo stile che ti contraddistingue.
Ho notato questi passaggi interessanti.
Poeta Zaza ha scritto: dom giu 05, 2022 6:38 pmL’atmosfera era quella di un sogno,
che voleva quell’uomo... e da te?
Hai cambiato l'atmosfera, se prima era giocosa, gonfia dei riflessi della festa, in queste poche righe, il racconto diventa quasi surreale: ci si aspetta un miracolo. È un movimento nuovo nella tua narrazione, come se avessi spinto verso la rappresentazione della fede della bambina. Perchè proprio lei?
Insomma, mi è piaciuto molto, è come un bellissimo quadro, di quelli con tanti personaggi, chiese, e prati verdi. Il velo trasparente che lo avvolge, ne arricchisce la trama. si potrebbe farne unracconto più lungo, ampliare la storia e definire il personaggio di Tiziano. Mi pare sia lui quello seduto davanti. Ma anche la storia del suicida, che rimane ad aleggiare nell'aria, si potrebbe legare alla storia del paese e dei suoi abitanti. Chissà chi era?
Ci si torna a leggere presto!

Re: [MI 169] In paese era giorno di festa

4
Alba359 ha scritto: si potrebbe farne unracconto più lungo, ampliare la storia e definire il personaggio di Tiziano. Mi pare sia lui quello seduto davanti. Ma anche la storia del suicida, che rimane ad aleggiare nell'aria, si potrebbe legare alla storia del paese e dei suoi abitanti. Chissà chi era?
Sì, cara @Alba359. Avrei potuto farlo, con i caratteri di un Racconto lungo. E non è detto che non lo faccia comunque.
Grazie del passaggio, dei suggerimenti e dei complimenti.  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI 169] In paese era giorno di festa

5
@Poeta Zaza  L'ho letto tutto d'un fiato e sono d'accordo con te, c'è spazio e margine per una storia piú lunga.
La storia mi ha coinvolto fin dall'inizio, tutto si spiega e ha una sua logica, peró mi é rimasta la voglia di sapere di piú. Come se questo fosse solo l'antipasto.
Ho anche molto apprezzato lo stile deciso e asciutto alternato ai versi.
Mi sei piaciuta un botto, insomma brava

Re: [MI 169] In paese era giorno di festa

6
Almissima ha scritto: @Poeta Zaza  L'ho letto tutto d'un fiato e sono d'accordo con te, c'è spazio e margine per una storia piú lunga.
La storia mi ha coinvolto fin dall'inizio, tutto si spiega e ha una sua logica, peró mi é rimasta la voglia di sapere di piú. Come se questo fosse solo l'antipasto.
Ho anche molto apprezzato lo stile deciso e asciutto alternato ai versi.
Mi sei piaciuta un botto, insomma brava
Grazie mille mille del tuo commento positivo, cara @Almissima  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI 169] In paese era giorno di festa

7
Ciao @Poeta Zaza e complimenti per questo bel racconto.  Mi è piaciuta tanto l’atmosfera del paese in festa. Trovo che tu abbia saputo descriverla molto bene, mi sono piaciuti i versi, quasi una canzone, mi è piaciuta la tensione che hai saputo mantenere durante tutta la narrazione.
Sono d’accordo che sembra più l’inizio di una storia, le premesse per un ulteriore sviluppo ci sono tutte. Quegli uomini nella macchina nera non possono cavarsela con una comparsa iniziale e basta. Complimenti 👍

Re: [MI 169] In paese era giorno di festa

8
@Monica ha scritto: Ciao @Poeta Zaza e complimenti per questo bel racconto.  Mi è piaciuta tanto l’atmosfera del paese in festa. Trovo che tu abbia saputo descriverla molto bene, mi sono piaciuti i versi, quasi una canzone, mi è piaciuta la tensione che hai saputo mantenere durante tutta la narrazione.
Sono d’accordo che sembra più l’inizio di una storia, le premesse per un ulteriore sviluppo ci sono tutte. Quegli uomini nella macchina nera non possono cavarsela con una comparsa iniziale e basta. Complimenti 👍
Hai detto bene per i versi, sono da cantare.  :rockeggiare:

Grazie per i complimenti e le tue considerazioni. Ciao, cara @@Monica   :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI 169] In paese era giorno di festa

9
@Poeta Zaza ciao. Pur apprezzando l'impegno profuso, penso che metti il lettore in condizione di fare quel lavoro mentale, e che non dovrebbe fare, per capire la storia che sta leggendo. Troppa costruzione grafica a mio parere. Forse hai esagerato anche sui corsivi. Ci sono delle cose buone ma vanno a perdersi nella elaborazione mentale che pretendi. Ciao.  <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI 169] In paese era giorno di festa

10
bestseller2020 ha scritto: @Poeta Zaza ciao. Pur apprezzando l'impegno profuso, penso che metti il lettore in condizione di fare quel lavoro mentale, e che non dovrebbe fare, per capire la storia che sta leggendo. Troppa costruzione grafica a mio parere. Forse hai esagerato anche sui corsivi. Ci sono delle cose buone ma vanno a perdersi nella elaborazione mentale che pretendi. Ciao.  <3
Ciao caro @bestseller2020    :)

Hai notato che le tre persone che ti hanno preceduto non hanno assolutamente avuto problemi a capire l'intreccio della storia?
Peraltro, è stato un coro unanime di complimenti.  :arrossire:
Quindi, ci sta che a te non piaccia la costruzione, ma non penso che succeda a tutti quelli che leggono questa storia.
Inoltre, i "corsivi" preferisco chiamarli "versi" e sai cosa? L'ho detto anche a Monica.
Io ci "sento" una canzone nel sottofondo del mio racconto.  :rockeggiare:  
I decasillabi a rima alternata hanno la loro "musica".

Grazie comunque del passaggio, Signor Giudice!  :police:   <3
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI 169] In paese era giorno di festa

11
Ciao@Poeta Zaza 

Dove hai ambientato la storia? Un paese del sud dalla caratterizzazione dei personaggi, dai nomi delle persone, dai nomi dei dolci…
Questi occupanti della macchina nera sono ben particolareggiati nella loro cupa tetraggine, forse non sono affiliati a qualche cosca, ma non sono certo dalla parte della legge.
Mi piace Concetta che gira per il paese con i fratelli piccoli e la zia Agata, quelle buone vecchie zie d’altri tempi, un po’ troppo severe ma davvero buone. Mi piace quel cogliere particolari della festa che si dipanano intorno alla bambina e ho trovato ben riuscito l’accompagnamento poetico musicale a spezzare i paragrafi, che funziona sia come poesia ma anche come musica, come hai sottolineato in un commento. Come musica l’ho equiparato a quelle che cantano o cantavano i cantastorie siciliani che andavano per le feste con le loro tavole dipinte a quadri dove rievocavano in poesia e in canto le gesta dei paladini e storie locali, come la dolorosa storia della baronessa di Carini. Mi ha dato l’idea di un accompagnamento del genere, tavola dopo tavola, che accompagna anche “visivamente” il lettore.
L’idea dell’acquisto del porta rosario da parte di Concetta è un ottimo “gancio” per tutto quello che succederà dopo. Penso che l’uomo della macchina nera sapesse benissimo cosa era e cosa rappresentava quel cuore; anche lui fa parte di quella cultura. Più che altro da parte dell’uomo una scusa per prendere confidenza con la bambina, conquistare la sua fiducia, farla parlare infine del rosario per chiederle se lo avrebbe recitato anche quella sera e nel caso di recitare un rosario per lui.
Ho trovato molto bello questo passaggio, le parole di quest’uomo dalla voce roca, urgente, lo sguardo disperato circondato dal silenzio degli altri uomini, un silenzio consapevole di qualcosa di tremendo che è accaduto o dovrà accadere e dove l’uomo che parla con Concetta è un’importante parte in causa; per questo chiede a quella innocente di recitare un rosario per lui.
Per me il racconto potrebbe anche finire qui, sarebbe completo. Gli ulteriori particolari che poi aggiungi servono ad arricchire il quadro con preziosità, cammei. Tieni presente, ma è un mio parere estetico, che quel tipo di atmosfera richiama una sorta di barocco mai finito, inteso non tanto nel senso artistico, ma nel senso di un modo di vivere particolare, intenso, di un’intensità portata quasi fino allo spasimo, sia nel bene, rappresentato dall’innocente Concetta, sia nel male, rappresentato da quegli uomini misteriosi. Accentuerei alcune drammaticità, alcune atmosfere, ma non mi dilungo per non annoiare.
Devo dire, a onor del vero, che Concetta mi ha stonato un po’ quando pensa che abbreviando la recita del rosario per fare in fretta, pur suffragata da precedenti illustri, la consideri un’idea “intelligente”.
È un termine da ragazzina della pubblicità, che non sa nemmeno cosa sia il rosario. Concetta mi da l’impressione di vivere nel timor di Dio, può trasgredire nel pregare, ma è un peccato veniale. Certo da confessare. E ricominciare da capo.
Comunque il tuo racconto offre davvero innumerevoli ulteriori opportunità, come del resto tanti altri che hai scritto. Questa volta ho trovato la poesia-canzone inframezzata alla prosa perfettamente coerente, direi quasi necessaria. Uno sposalizio perfetto.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 169] In paese era giorno di festa

13
Poeta Zaza ha scritto: Hai notato che le tre persone che ti hanno preceduto non hanno assolutamente avuto problemi a capire l'intreccio della storia?
Ciao Mariangela. Io sono uno che divora quello che legge! Sicuramente, con un po di tempo in più, avrei colto più facilmente la trama. Considera però che qualcosa è apparsa da chiarire. Ho detto anche che ci sono cose buone, come ho detto che per fare questa composizione hai tralasciato qualcosa!
Secondo me, sia chiaro! Forse sarà che pretendo troppo da te e mi sono permesso di farti questo appunto. Questi, quando li ricevo io da te, mi sono sempre stati utili. Ciao e grazie della pazienza.  <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI 169] In paese era giorno di festa

15
Ciao @Poeta Zaza ho letto con attenzione questo tuo racconto. Ha un sapore di altri tempi. La modalità versi/testo, una tua firma, funziona bene.
Filastrocche ben congegnate, alternate alla trama, che ben si adattano anche a un pubblico di ragazzi. Riesci a fare immaginare bene il contesto di una realtà siciliana degli anni sessanta, come hai specificato.
Bella la descrizione dell'uomo che si intenerisce di fronte al porta rosario della bambina: un briciolo di umanità che resiste.
Poeta Zaza ha scritto: Mica l’abbiamo fatto fuori noi, il Gatti! Si è tolto di mezzo da solo. E lo sai che soffriva di depressione da vent’anni. Cosa ti viene a significare questo?
Una sottigliezza, prendila come tale: se penso ai mafiosi di quei tempi, semianalfabeti come un Riina, il concetto di depressione mi sembra un po' elevato per il loro pensare.
Poeta Zaza ha scritto: Con chi parlavi? Chi era? Cosa voleva? Sai che non devi fermarti a parlare con gli estranei…Non farlo mai più. Di notte, fermarti a parlare con
uno sconosciuto che ti chiama da una macchina. Miii...! - la zia era fuori di sé dall'angustia.
- L’uomo nero ti voleva portare via. - rincarava la dose il fratellino. 
- Non c’era nulla di male in quell’uomo, non ancora…- si trovò a ribattere, ripensando a quel lampo disperato nel suo sguardo.
Quel "non ancora..." non mi convince, come ragionamento della bambina. Mi sembra una supposizione quasi da adulto.

Poi i tre pastorelli di Fatima... un bel colpo di scena. Solo a te poteva venire in mente, in senso buono.
Piaciuto.
Ciao alla prossima

Re: [MI 169] In paese era giorno di festa

16
Kasimiro ha scritto: Bella la descrizione dell'uomo che si intenerisce di fronte al porta rosario della bambina: un briciolo di umanità che resiste. Una sottigliezza, prendila come tale: se penso ai mafiosi di quei tempi, semianalfabeti come un Riina, il concetto di depressione mi sembra un po' elevato per il loro pensare.
Il Gatti non è un mafioso, ma una vittima vessata e taglieggiata dal sistema mafioso. Ma non era chiara la cosa, e induce al fraintendimento.
Kasimiro ha scritto: Quel "non ancora..." non mi convince, come ragionamento della bambina. Mi sembra una supposizione quasi da adulto.
Hai ragione, @Kasimiro   
Kasimiro ha scritto: Poi i tre pastorelli di Fatima... un bel colpo di scena. Solo a te poteva venire in mente, in senso buono.
Piaciuto.
Grazie delle tue utili osservazioni e dell'apprezzamento.  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi
Rispondi

Torna a “Racconti”