Re: [LAB 1] Il sole degli ultimi

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Grazie @Mina  i tuoi commenti mi fanno sempre piacere. Se poi addirittura ti son venuti gli occhi lucidi leggendo... immagino in quali punti; anche se nessuno lo direbbe ho una sensibilità anche io che a volte cerco di palesare. Devo essere davvero in gamba allora...  :D  
(scherzo).


Grazie @L'illusoillusore
In effetti amo rievocazioni storiche di quel periodo, frutto di un'altra generazione, di letture da bambino e ricordi di gente che certe cose le aveva viste davvero. Misto a un po' di interesse escono racconti inventati di sana pianta basati su cose vere.
Queste cose oggi non vanno più. Annoiano. Anzi no. Vanno eccome. Basta che si stia dalla parte "giusta".
Ma qual'è la parte giusta?
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [LAB 1] Il sole degli ultimi

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Alberto Tosciri ha scritto: Il capitano si voltò verso la porta, gli bastava dare una voce e si sarebbe aperta, se ne sarebbe andato, non poteva influire sul destino già segnato di quel bambino. Una goccia d’acqua cadeva a intervalli da una tubatura posta sul soffitto formando una pozza che riverberava dove cadeva la luce del sole. Perdersi in quell’idea di mare...
Il periodo più bello di tutto il racconto.  Non solo stilisticamente, con quella bellissima immagine e la figura retorica che assimila al mare una pozzanghera. Trovo che qui ci sia tutto il senso del tuo racconto: Il capitano Weber può liberarsi in un attimo del peso che sente, del dolore che inevitabilmente avverte per la fine di un giovane come Helmut. Ma non va via, avverte che c'è qualcosa che lo trattiene, ed è questo dovere nei confronti dell'altro che ce lo fa apprezzare nonostante non riesca a fare nulla per salvarlo e nemmeno ci provi (come realisticamente dev'essere, lui sa benissimo che nessuno può cambiare il destino del condannato a morte). Tutto il suo disagio è nel desiderio di perdersi in un idea di mare, ma purtroppo ha solo una pozza...

Ciao Alberto, scusa se arrivo tardi a commentare ma in ogni caso ti ho votato e ho considerato (a ragione visto il risultato) il tuo racconto il migliore del contest. ;)
Sei sempre bravissimo con la scrittura e con il pensiero. Oltre a una scrittura che definirei perfetta per la totale assenza di imprecisioni e perché ben calibrata su quell'equilibrio molto difficile da trovare tra l'emozionante e il non patetico, qui ho ritrovato una caratteristica che ti contraddistingue: l'attenzione per il dettaglio e per il Mondo, cosa fondamentale se si scrive racconti storici come tu ami fare. Hai saputo calarmi immediatamente nel contesto della storia, nonostante i pochi elementi che gli ottomila ci permettono di inserire. Ho apprezzato molto l'aderenza alla triste realtà, con il finale che inevitabilmente è quello che doveva essere.
Inoltre, ho apprezzato molto anche come hai inserito il tema della promessa che è centrale ma allo stesso tempo non fagocita quello che davvero è importante in questa storia, ovvero il senso dell'onore di due soldati e la fratellanza che in ogni caso dovrebbe legare gli uomini, qualsiasi età abbiano e qualsiasi divisa portino. Davvero complimenti ancora, e a rileggerti presto!
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