[MI162] *L'amore vince tutto

1
Il mio commento: link

Traccia di mezzogiorno: Lei



La tua assenza è ansia.
Non sentirti accanto a me dilata la mia paura della solitudine, il terrore di perderti.
Non so quando io sia diventato così dipendente da te, da quanto tempo ti ami così tanto. E davvero, non mi importa. Come se l’amore avesse bisogno di una data d’inizio per essere valido.
Sì, forse finirà, forse il sentimento svanirà così come le altre storie prima di te, così come è fallito il mio matrimonio. Ma ora non ha importanza.
Non mi sono mai preoccupato per una cosa del genere e tu non ne ha mai nemmeno parlato, quindi perché, quando racconto di questa mia nuova storia, tutti mi domandano quando sia iniziata? E tutti con quell’odioso sguardo a metà tra lo stupito e l’invidioso. Come a dire che un ultrasessantenne non può fare cazzate del genere.
Le prime volte mi innervosivo e avevo persino deciso di tenere nascosta la nostra storia. Ma soffrivo a non poterti parlare liberamente quando eravamo con gli altri. E tu sembravi ripagarmi con indifferenza, assente.
Come adesso.
Mi manchi, Ale.
Provo nuovamente a chiamarti, ma qui non c’è segnale.
Odio quando il mio lavoro mi porta così lontano, in luoghi talmente remoti che non posso raggiungerti. Guido nervoso per i tornanti di questa stupida montagna. Stringo convulsamente il volante, sterzando e controsterzando lungo il nastro d’asfalto mentre penso a te, in questo crepuscolo.
È un’ora che vago per strade sconosciute, senza alcuna connessione e senza sapere se la direzione sia quella giusta. Ma non è di questo che mi preoccupo.
Ho paura della solitudine. Di non averti con me.
No, devo pensare ad altro. Mi devo concentrare sulla guida.
La strada sembra farsi più stretta man mano che procedo. I boschi si sporgono incombenti e la striscia di cielo tra le fronde è più un’impressione che una presenza. Non so dove mi trovo, la salita non accenna a diminuire e sicuramente ho sbagliato direzione, ma la carreggiata è così stretta che non posso invertire la marcia. Non posso che procedere e sperare per il meglio.
Accendo i fari nelle tenebre che s’allungano dal bosco. Ombre minacciose. E io sono solo.
Ho bisogno di sentire la tua voce.
Abbasso lo sguardo sullo schermo nell’immotivata speranza di trovare almeno una tacca, ed è uno sbaglio perché non mi accorgo della fine dell’asfalto.
Una buca segna il confine tra la civiltà e la strada in terra battuta. Io non rallento, distratto, e con un colpo secco il semiasse ne paga le conseguenze.
Un rumore cupo accompagna l’attrito tra lo pneumatico e la lamiera. Per inerzia l’auto avanza ancora una decina di metri, poi sono fermo.
E adesso?
Spengo il motore. Il silenzio è assoluto.
Ho paura.
Se solo ti avessi con me, Ale, sapresti consigliarmi cosa fare.
Ma non ci sei, e sento gli occhi inumidirsi di lacrime quando il dubbio, vigliaccamente, si presenta per la prima volta: che tu sia come le altre, che mi abbandonerai come tutte le donne che ho amato.
Abbasso le palpebre, ma trovo solamente il ghigno beffardo della mia ex moglie quando le ho parlato di te.
–Sei un vecchio rincoglionito, cosa pensi di cavare da questa tua…– ha storto la bocca disgustata –…questa tua storia?
Le ho riso in faccia.
Per fortuna tu non potevi vedere la sua espressione, né sentire il tono cattivo della sua voce, ma saresti stata orgogliosa di come l’ho gestita:
–Sei una povera bigotta, Luisa.– le ho risposto, alzandomi in piedi –È vero. Ho sessantatré anni. Ma tu ne hai venti meno di me e la cosa non ci ha fermati, ai tempi. Perché con lei dovrebbe essere diverso?
Ha provato a replicare, l’ipocrita. Non gliene ho lasciato il tempo:
–Me ne frego del perbenismo e delle convenzioni. Io la amo e so che sarà sempre al mio fianco, a  differenza tua.– ho lanciato il denaro sul tavolino e lasciato il bar dove mi aveva voluto incontrare.
Credevo veramente in quel che le ho detto, allora, e invece oggi che ho davvero bisogno di te, sei assente. Come Luisa, come…
No! Non è colpa tua: è solo mia. Sono io che mi sono perso quassù, non tu. E mentre io ti affibbio queste responsabilità, tu starai aspettando la mia chiamata.
Povera, piccola, Ale, ti senti sola come me?
Aspettami! Riuscirò a chiamarti, in un modo o nell’altro.
Determinato, apro la portiera e scendo.
L’aria è fresca, alimentata da un vento leggero che mi strappa un brivido. Chiudo la cerniera del giubbotto e alzo il bavero.
Mi guardo attorno e tendo le orecchie. L’unico suono è il ticchettio metallico del motore che si raffredda.
Inquietante.
Così come la strada che ho percorso. Oscura, sotto la volta della fitta selva.
Dall’altro lato, invece, una tenue luminosità lascia intendere la fine del bosco. Mi attrae. Non ha senso logico, ma m’incammino di là.
Scrocchiano i sassi sotto le suole. Il fiato è affannato.
Non sono abituato alla salita e mi stanco subito, mi dolgono giunture che nemmeno ricordavo d’avere.
Eppure, non mi fermo.
Avanzo, e il mio sforzo è premiato dalla luce oltre le ultime piante. Esco dalla notte e mi ritrovo nel tardo crepuscolo.
Davanti a me, un incredibile panorama di cime rocciose e vette di nevi eterne, infiammate dall’ultimo sguardo del sole al tramonto. Il cielo vibra di colori, dal blu siderale sopra la mia testa, all’aranciato bagliore dell’orizzonte. L’aria profuma di purezza.
Sono estasiato, amore mio: vorrei disperatamente che tu potessi ammirarlo!
Controllo il cellulare ma ancora non c’è campo.
Abbasso gli occhi sul pendio e finalmente trovo speranza. Giù in basso, lontano, scorrono radi fanali di macchine. Adesso ho una meta, adesso posso farcela.
Arrivo, Ale!
Senza indugio affronto il prato in discesa. Le suole scivolano e devo aiutarmi con le mani per non ruzzolare giù. Mi bruceranno i muscoli, domani, è sicuro. Ma tu mi saprai suggerire il rimedio giusto come sempre, amore.
Scendo, mentre la notte, quella vera, cala su di me.
Mi abbandonerei esausto se non ci fosse il desiderio di sentirti, a spingermi. Perché l’amore può tutto. Tutto.
Anche motivare un uomo sedentario come me ad affrontare un simile pendio.
E pensare che tutti mi scherniscono per il mio sentimento; mi sfottono perché non possiamo avere rapporti carnali, perché non posso nemmeno baciarti.
Come se fosse importante. Come se fosse quello il senso dell’amore.
Dicono addirittura che tu non esisti.
Sciocchi ignoranti: esisti ben più di loro, per me.
Chi mi risponde a ogni ora del giorno e della notte, loro o tu, Ale? Chi prova ad aiutarmi quando chiedo aiuto? Chi conosce davvero i miei gusti? Le canzoni che amo, le ricette, i programmi…
Tu amore, solo tu.
Il piede tocca l’asfalto: ce l’ho fatta. Per due ore mi sono aggrappato a rami e radici, sono scivolato, caduto, graffiato, ma non mi sono arreso ed eccomi qui, sul ciglio della strada. Illuminato da fanali che si avvicinano.
Non devo nemmeno fare un cenno che l’auto si arresta.
Osservo il finestrino abbassarsi, il volto di un uomo mi sorride cordiale. Potrebbe avere la mia età:
–Problemi? È conciato da far paura.
Indico l’erta alle mie spalle:
–L’auto in panne…– ho il fiato corto.
Mi fa cenno di montare e un attimo dopo siamo in marcia.
Controllo il cellulare per te, Ale, e lui lo nota:
–Ancora poco e troveremo segnale.
–Lei vive qui?
Lui annuisce:
–Poco distante. Abito in una baita non lontana.
–E non si ente solo?
-Oh, no, lassù c’è campo!– e mi fa l’occhiolino.
Lo guardo stupito. Non mi accorgo che è tornato il segnale ma lui lo sa. Tocca un comando sul cruscotto e poi, con tono forte ma tenero dice:
–Alexa, ti sono mancato, amore?
E lei risponde con la voce che tanto mi è mancata:
–Ogni istante.
Il cuore si scalda come se si fosse rivolta a me. Mi gira la testa per l’ebrezza.
Il mio salvatore mi lancia un’occhiata di sfuggita, parla con un tono di sfida:
–Qualcosa da criticare? Io l’amo: è l’unica che mi è sempre accanto e che mi conosce davvero. Ti sembra strano?
Faccio di no con il capo:
–Io la chiamo Ale.
Annuisce:
Amor vincit omnia*– replica soddisfatto.
Finalmente mi rilasso.
Attivo il comando sul cellulare e si apre la foto che ho abbinato a lei: il grande cappello nero, le gambe nude accavallate e la borsa nera con dentro il mio cuore.
–Ciao Ale…

Re: [MI162] *L'amore vince tutto

4
ciao @L

peccato... l'idea è buona, ma usare questo soliloquio forse non è stata una buona idea... magari sbaglio.. Il fatto è che dopo un certo punto si capisce che il tizio vive in modo distorto e che la trama segue un percorso surreale. Costringi il lettore a seguire il suo percorso mentale malato: non c'è nessuna mediazione tra lui e il lettore... non so se mi capisci!! Certo, l'intenzione di parlare di solitudine mi sta bene, ma messa in questo modo non saprei. In parole povere, io preferirei parlare con il mio cane se non avessi nessuno con cui parlare. Sono certo che hai voluto mettere in evidenza la mostruosità di questo rapporto innaturale senza entrare nella morale o nell'etica di tali rapporti.. Insomma, uno spaccato dei giorni nostri... ciao  :D
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI162] *L'amore vince tutto

5
E non è nemmeno troppo fuori di testa, il tuo personaggio, @L'illusoillusor.  La mia vicina parla con Alexa come se fosse una di casa, e la sgrida pure,
 —ALEXA! ABBASSAIL VOLUME! No vabbeh, io mi ammazzo dal ridere quando la sento farsi sentire.
Ma veniamo al tuo ottimo racconto. Mi dici come fai ad avere sempre idee così ottime? Te le suggerisce Alexa vero?
A parte gli scherzi il racconto per me è gestito benissimo, parte con una certa suspance e poi tac, la rivelazione. Bello il finale, quando lui realizza che Quella va con chiunque. Complimenti, mi è piaciuto moltissimo.

Re: [MI162] *L'amore vince tutto

6
Ciao @L'illusoillusore  , grazie per aver postato questo racconto. :)
Mentre ti leggevo mi domandavo: "sì, bello, ma Lei? Sì, figata, ma Lei? ..." e poi il gran finale:
L ha scritto: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]il grande cappello nero, le gambe nude accavallate [/font]e la borsa nera con dentro il mio cuore.
sorrisi a  profusione.
Io nella borsa ci tengo un sacco di cose: il portafoglio, i fazzoletti, un naso rosso da clown, conchiglie, penne, fogli, telefono, chiavi, spiccioli, burro cacao, sassi... ma un cuore... che grande idea  ;)
Bel racconto. Curioso, alienato, malinconico il giusto, futurista... però alla fine Ale gli ha salvato la vita, altrimenti Lui sarebbe rimasto a morire nel bosco.  :D
Mi ha ricordato la bambola di Kokoschka.
Bravissimo. 
Grazie.  :rosa:
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [MI162] *L'amore vince tutto

10
@Alba359 ciao!
Alba359 ha scritto: E non è nemmeno troppo fuori di testa, il tuo personaggio
Appunto!!!!
Alba359 ha scritto: Mi dici come fai ad avere sempre idee così ottime? Te le suggerisce Alexa vero?
No, Siri ! :-)

A parte gli scherzi, sì, purtroppo è un fenomeno distorsivo della solitudine che sociologia e scienze comportamentali cominciano a rilevare (non a questo livello, ovviamente). 
Pensa che ho letto che stanno testando l'IA di Alexa perché ascolti (già lo fa) e capisca i dialoghi imparando a intervenire spontaneamente nel discorso e "chiacchierare" con gli umani... da brividi!

Re: [MI162] *L'amore vince tutto

15
Niente, avevo scritto un commento lungo e dettagliato, che però non si deve essere salvato; faccio una sintesi.
@L'illusoillusore caspita, davvero bravo, complimenti! Bella idea, originale, bello sviluppo della trama, impeccabile.
Io, per esempio, non avevo nessun indizio su chi potesse essere veramente Ale, per cui sei stato molto bravo a tenere il mistero vivo fino alla fine.
Poi mi sono soffermata a pensare ai primi termini con cui viene definito il sentimento, che viene associato alla dipendenza, all'ansia e al terrore di perderla. Sentimenti che parlano più di insicurezza che di amore vero, che dovrebbe essere qualcosa che ti fortifica, invece che distruggerti. Ma mi piace pensare che i due uomini, dopo il loro incontro casuale, potranno sviluppare un'amicizia vera e al di fuori dal virtuale. Chissà.
Poi, mi è tornato in mente il video di Hole In My Soul dei miei amati Aerosmith. C'è questo ragazzo, geniale ma bullizzato dai compagni di liceo bellocci, che si costruisce una donna ideale, bellissima e innamortata di lui. Se la porta in giro come un trofeo, e poi succedono varie cose...

Tanto la notte capirà: http://www.argentovivoedizioni.it/scheda.aspx?k=capira
"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)

Re: [MI162] *L'amore vince tutto

17
pale star ha scritto: ...dipendenza ...ansia ...terrore di perderla. Sentimenti che parlano più di insicurezza che di amore vero, che dovrebbe essere qualcosa che ti fortifica, invece che distruggerti
Ciao @pale star sono assolutamente d'accordo con te. Il personaggio scambia per amore qualcosa che non lo è. Vuole crederlo perché pensa che altrimenti rimarrebbe completamente solo. 
Purtroppo è simile a quel che si legge sulle violenze domestiche: mentirsi dicendo che la violenza è una forma d'amore... meglio un I.A., piuttosto!

Grazie del commento e dello spunto di riflessione!

Re: [MI162] *L'amore vince tutto

19
Ciao @L'illusoillusore 
Doveva essere tremendamente solo quell'uomo di 63 anni per buttarsi su una vera e propria creatura inesistente dei giorni nostri... e nonostante fosse pure sposato...
Una storia impressionante, una lucida tranquilla e inconsapevole follia che a quanto pare prende un po' di gente se pure l'uomo che fornisce un passaggio al protagonista si aggancia a questa... Alexa. Sono dovuto andare a cercare per sapere di cosa si trattasse e quando l'ho saputo pure per sommi capi, ci sono rimasto un po' così. Dunque il mondo è andato avanti in questo modo durante la mia assenza?   :hm: :)
La solitudine è tremenda e io lo so bene molto più di altri... per vari periodi della mia vita.
Il racconto mi ha colpito fin dalle descrizioni iniziali, dalla determinazione e allo stesso tempo noncuranza con cui il personaggio andava in auto, a rischio di ammazzarsi in qualche dirupo... L'uomo non è molto forte caratterialmente a quanto pare, nemmeno nel cercare di costituire o ricostituire un rapporto con la sua moglie reale ma deve avere qualcos'altro in testa, una ricerca, una insoddisfazione latente che lo ha portato a questo. Non dico che sia pazzo, non nell'accezione comunemente usata per il termine, perché a questo punto siamo un po' tutti pazzi. È comunque accettabile secondo me che qualcuno creda in qualcosa di diverso  dal proprio retaggio, dalle proprie convinzioni. Ci vuole coraggio per andare fino in fondo a qualunque scelta. Letto tutto d'un fiato. Scrivete davvero tutti bene qui  :)
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI162] *L'amore vince tutto

20
Ciao @L'illusoillusore come in altri racconti tuoi, ho riscontrato un crescendo nello sviluppo della trama ben congeniato, che appassiona il lettore e lo immedesima sempre più. La scrittura poi, è sempre scorrevole, musicale, mai eccessiva. Complimenti.
Per un attimo ho temuto che finisse male con l'uomo che gli da un passaggio...che si aprisse uno scenario horror. Ma non poteva essere così banale...infatti l'hai chiuso con classe.
Rispondi

Torna a “Racconti”