[MI 162] La prima edizione

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Commento

Traccia di mezzogiorno: Lei.
L'importante era saper calcolare i tempi. Saper trovare il momento esatto per sincronizzare i rumori di casa con quelli del rientro. Infilare la chiave nella serratura, girarla, aprire la porta, entrare senza far scricchiolare nulla, chiudere. E soprattutto nascondere subito la borsa.
Certe volte ci riusciva.
Quel giorno, però, non andò così.
Gabriele aveva aperto la porta di casa ed era sgattaiolato dentro. Si stava togliendo la giacca quando la battaglia ebbe inizio.
«Dove sei stato?»
Avete presente quelle barzellette con il marito che torna a casa di soppiatto e la moglie lo aspetta battendo il piede e con il mattarello in mano? Ecco, Lucia era proprio così. A parte il mattarello.
«Ciao ciccina, tutto bene al lavoro?»
«Non fare finta di niente. Dove sei stato?»
«Da nessuna parte, così, ho fatto un giro.»
«Sei pigro, non fai mai un giro. Dove sei stato?»
«Ma sì, zuccherino, ho preso Via Rigosa, poi ho svoltato a sinistra all'incrocio...»
«Dov'è la borsa?»
«Quale borsa?»
«Lo sai benissimo.»
«In camera nostra, come promesso. Vedi? Non ho niente con me.»
«Ah, no? E quella cos'è?»
Porcaccia, l'ho dimenticata.
Gabriele era riuscito a lanciare la borsa verde, troppo riconoscibile, dentro il ripostiglio, ma si era dimenticato del bottino più prezioso. Un sacchetto di plastica con il logo del Vinyl Crazy.
«Quello? Non lo so. Deve essere un sacchetto vecchio.»
«Non dire balle. Sei andato di nuovo alla fiera del disco.»
«Ma no, marmottina...»
«Lo avevi promesso. Avevi detto che avresti smesso di comprare dischi. Ogni mese ti sputtani lo stipendio, e per cosa? Dobbiamo pagare la bolletta della luce, la rata del condominio, c'è il compleanno di mia madre. Li paghiamo in dischi?»
«Pasticcina, lascia che ti spieghi.»
«Non mi devi spiegare niente. Il lupo perde il pelo ma non il vizio.»
«Polpettina, non volevo comprare niente, te lo giuro, ma poi ho trovato qualcosa di incredibile, non potevo lasciarlo lì, era come se mi stesse chiamando.»
«Mi hai già detto questa storia quando hai trovato il demo dei Def Leppard con la copertina capovolta.»
Gabriele tentò di assumere un'espressione accattivante e affettuosa.
«Pandorina, ho fatto una scoperta incredibile. Ecco, guarda.»
Tirò fuori dal sacchetto un vinile con la copertina in bianco e nero.
«Cosa dovrei guardare?»
«Questo è “Numbers”, il primo album dei Black Protoplasm. Pubblicato nel 1969, il giorno dello sbarco sulla Luna, il 20 luglio, e registrato presso i Goose Studios di Des Moines. Devi sapere che scoppiò un incendio due giorni dopo la fine delle registrazioni, che li distrusse del tutto. “Numbers” è l'ultimo disco che fu registrato lì.»
«Quindi il disco porta sfiga.»
«Ma no, dai, poi i Black Protoplasm sono diventati molto famosi, ma questo disco è preziosissimo. Sai perché?»
«No, ma so che fra due secondi me lo dirai tu.»
«Perché questa è la prima stampa. E sai da cosa si capisce?»
«Il cantante dei Black Protoplasm ti ha telefonato per dirtelo?»
«Allora, la copertina di questo disco ha una storia interessantissima. Intanto, nessuno ha mai capito dove fosse stata scattata la fotografia e dove si trovi la casa raffigurata. Già questo è un aspetto curioso perché, siccome il disco è stato così importante, immaginati quanti fan sarebbero andati in pellegrinaggio a vederla.»
«Fra cui tu e quei tuoi amici scombinati.»
«Poi, il secondo mistero sono i numeri dipinti sulla casa, che poi danno il titolo all'album. Che cosa vogliono dire? Perché il numero sette ricorre così tante volte? Vedi che in alto a destra c'è il numero 2005: proprio in quell'anno si parlò di una reunion della band, e poi sembrava che David e Rebecca sarebbero tornati insieme proprio in quell'anno, ma...»
«Ho paura a chiedertelo, ma chi è Rebecca?»
Gabriele indicò la ragazza con il cappello calcato sugli occhi, che neanche Clint Eastwood o Eric Sardinas, al centro della copertina.
«Rebecca è lei, la fidanzata di David, che come ben sai era il chitarrista e leader del gruppo. Dicono fosse molto misteriosa, che non parlasse quasi mai, che non si conoscessero le sue origini né come lei e David si fossero conosciuti. Si sa solo che per due anni Rebecca fu l'ombra del fidanzato, quindi era ovvio che venisse immortalata sulla copertina del loro primo album. Come se la sua fosse una sorta di maternità. Infatti, nelle biografie dei Black Protoplasm ci sono vari capitoli che parlano di lei e di come possa avere influenzato le composizioni; in molti si chiedono se sarebbero diventati così famosi se non ci fosse stata lei. Ma il mistero va avanti. Infatti, esiste una serie sola serie di fotografie di Rebecca, e qui torniamo al nostro problema di prima, cioè come ho fatto a capire che questa è la prima stampa.»
Lucia accennò uno sbadiglio.
«La risposta è la borsetta. La vedi, lì, a sinistra della foto, dove ci sono i tre sette? La borsetta si vede solo nella fotografia della prima stampa. Poi, dopo l'incendio, dovevano avere una foto simile, e l'hanno usata per le nuove serie di copertine. Appunto perché nella fotografia nuova non c'è la borsetta.»
«Magari nella borsetta c'è una scatola di fiammiferi con cui Rebecca ha dato fuoco allo studio di registrazione.»
Gabriele scoppiò a ridere.
«Pesciolina, sei stupenda. Come facevi a sapere che in effetti Rebecca è scomparsa subito dopo l'incendio dello studio? Lasciò solo un biglietto per David e non si è più fatta viva, fino appunto al 2005. Però no, sono solo leggende metropolitane, non ci sono prove che sia stata lei. Forse è stato qualche altro musicista, oppure un cortocircuito, un incidente. Inoltre si dice che Rebecca avesse una personalità strana. Non parlava quasi mai, ma quando lo faceva, aveva la capacità di mettere a tacere chiunque attorno a lei. Aveva un carisma mostruoso. Oggi diremmo anche che aveva due personalità diverse. Si dice che abbia avuto lei l'idea di fare la copertina dell'album come la vediamo ora, e che quando le chiedevano perché avesse chiesto quella posa, lei rispondeva che voleva far sembrare che stesse aspettando l'autobus. Guarda che strano: due giorni dopo lo studio di registrazione va a fuoco e lei scompare. Allora, pasticcina mia non ti sei commossa a sentire questa storia stupenda? Non ti viene voglia di correre a Des Moines per andare a cercare Rebecca e chiederle tutto quello che non sappiamo di lei e David?»
«No. Tra l'altro non mi hai detto quanto hai speso. Per un un disco solo, ti ricordo.»
«Eh... non me lo ricordo.»
«Devo frugarti nelle tasche e cercare lo scontrino?»
«No, bambolina, mi hanno fatto anche lo sconto. Davvero, la storia di Rebecca non ti ha incuriosita? A me viene voglia di cercare di svelare tutti quei misteri, dov'è finita, perché se n'è andata da un giorno all'altro, e se nella borsetta c'erano i fiammiferi o il rossetto.»
«Mi interessa di più sapere se potremo pagare la bolletta della luce.»
«Te lo giuro, zucchina mia, è l'ultima volta, ma non potevo lasciarlo lì alla fiera, con una storia del genere.»
Lucia sospirò accondiscendente.
«Se ci tieni così tanto, va bene. In qualche modo faremo. Chiederò una mano ai miei, magari. Posso vedere la foto di copertina?»
«Eh... sì, ma prendilo in mano dai bordi, sai che non devono lasciare impronte di qualsiasi tipo.»
Lei lo fulminò con lo sguardo. Prese il disco in mano e sorrise al marito.
«Ti ho fregato.»
«Perché, topolina?»
«Hai detto che il disco è uscito il giorno dello sbarco sulla Luna.»
«Sì, il 20 luglio 1969.»
«Lo sbarco sulla Luna è successo di domenica. I dischi non escono la domenica, me lo hai detto un milione di volte. Quindi mi stai nascondendo qualcosa e hai inventato tutta questa storia di Rebecca e la sua sparizione per cercare di distrarmi.»
Porcaccia.
Da quando si era fatta così furba?
Tanto la notte capirà: http://www.argentovivoedizioni.it/scheda.aspx?k=capira
"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)

Re: [MI 162] La prima edizione

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pale star ha scritto: Porcaccia, l'ho dimenticata.
e
pale star ha scritto:
Porcaccia.
Da quando si era fatta così furba?
I pensieri del narratore-protagonista andrebbero scritti in corsivo, o comunque evidenziati.

Una chiave originale per interpretare la traccia, brava @pale star   :)

Tutto costruito in forma di dialogo, la vicenda della copertina del disco, il cui acquisto dovrebbe coprire la scappatella di lui alla moglie.
Scritto con la tua solita classe. Complimenti!
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI 162] La prima edizione

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Ciao @pale star ,
di solito trovo i racconti costruiti principalmente sui dialoghi difficili, sia da scrivere, che da leggere. Penso infatti non sia semplice riuscire a narrare una storia attraverso lo scambio di battute. Difficile narrare una storia in maniera efficace, così. Nel tuo racconto ho avuto l'impressione che la storia girasse, che il meccanismo narrativo fosse ben oliato. Non ho trovato parti stonate, anzi. I dialoghi sono ben costruiti. Anche quei vezzeggiativi che, personalmente, non sopporto, in realtà, qui, aiutano a connotare il personaggio, senza che ci sia bisogno di altro per farsi un'idea di lui.
Molto interessante la storia dell'album, Numbers, by the way. L'idea della copertina con la foto di una casa di cui non si sa nulla è molto buona, anzi, potrebbe essere lo spunto per un altro racconto ;)
Ciao

Re: [MI 162] La prima edizione

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ciao socia  :P

@pale star ho già notato in altri lavori che sei una intenditrice musicale... non è che per caso stai nel campo discografico?

Il dialogo stretto con tutti questi vezzi li ho travati un po così...  dai l'dea che lui sia uno che prende per i fondelli la moglie: ma quale donna si farebbe chiamare in questo modo, senza rompere un piatto in testa a lui? poi lei alla fine accetta l'ennesimo acquisto..

Sarò sincero. La parte buona è quella in cui assegni a Rebecca la vera trama del racconto...  lui invece non è un buon personaggio... però ti sei salvata egregiamente... :P   :love:  ciao a presto
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI 162] La prima edizione

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Poeta Zaza ha scritto:
I pensieri del narratore-protagonista andrebbero scritti in corsivo, o comunque evidenziati.
Hai ragione, non ci ho proprio pensato.
Grazie tantissimo per l'apprezzamento!  <3  
Tanto la notte capirà: http://www.argentovivoedizioni.it/scheda.aspx?k=capira
"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)

Re: [MI 162] La prima edizione

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m.q.s. ha scritto: Ciao @pale star ,
di solito trovo i racconti costruiti principalmente sui dialoghi difficili, sia da scrivere, che da leggere. Penso infatti non sia semplice riuscire a narrare una storia attraverso lo scambio di battute. Difficile narrare una storia in maniera efficace, così. Nel tuo racconto ho avuto l'impressione che la storia girasse, che il meccanismo narrativo fosse ben oliato. Non ho trovato parti stonate, anzi. I dialoghi sono ben costruiti. Anche quei vezzeggiativi che, personalmente, non sopporto, in realtà, qui, aiutano a connotare il personaggio, senza che ci sia bisogno di altro per farsi un'idea di lui.
Molto interessante la storia dell'album, Numbers, by the way. L'idea della copertina con la foto di una casa di cui non si sa nulla è molto buona, anzi, potrebbe essere lo spunto per un altro racconto ;)
Ciao
Bella questa tua capacità di autoanalisi; io, per dire, non saprei neanche individuare cosa mi sia più facili, se le descrizioni o i dialoghi. 
I vezzeggiativi sono tremendi, certo, ma il loro obiettivo era proprio quello di esasperare la povera Lucia, invece di rassicurarla, e di conseguenza anche il lettore.
E niente, grazie mille anche a te, sono contenta che tu abbia apprezzato.  :)
Tanto la notte capirà: http://www.argentovivoedizioni.it/scheda.aspx?k=capira
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Re: [MI 162] La prima edizione

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bestseller2020 ha scritto: ciao socia  :P

@pale star ho già notato in altri lavori che sei una intenditrice musicale... non è che per caso stai nel campo discografico?
Allora, non esattamente. Lavoro in una scuola di musica (quindi sono sempre a contatto con musicisti o aspitanti tali), scribacchio recensioni di dischi e quando posso vado ai concerti, potendo faccio anche foto. Ma davvero, sono una signora nesuno anche in questo campo, e non lo dico per tirarmela. Diciamo che parlare di musica in un modo o nell'altro è e rimane la mia comfort zone. 
bestseller2020 ha scritto: Il dialogo stretto con tutti questi vezzi li ho travati un po così...  dai l'dea che lui sia uno che prende per i fondelli la moglie: ma quale donna si farebbe chiamare in questo modo, senza rompere un piatto in testa a lui? poi lei alla fine accetta l'ennesimo acquisto..
Mah, guarda, per mia esperienza ti posso dire che a volte, anche solo in determinati momenti della vita, può succedere di accettare, per un motivo o per un altro, più o meno inconsciamente, di subire vessazioni ben più gravi di questi vezzeggiativi esagerati (che ovviamente ho messo lì apposta). Questo per tutta una serie di motivi possibili, dalla paura di restare da sole alla mancanza di autostima. Non voglio entrare nel merito perchè il discorso diventerebbe enorme, ma fidati, capita di accettare cose ben peggiori. E di non avere la forza di reagire. 

Comunque sono contenta che ci siano cose che ti sono piaciute.  :)
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Re: [MI 162] La prima edizione

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@paolasenzalai grazie mille, mi fa piacere che tu abbia apprezzato lo sviluppo della tua traccia! Sì, ovviamente i nomignoli sono esagerati apposta; per quanto riguarda l'acquisto dei dischi (o dei libri, chissà quanti di noi hanno la compulsione...), non so, devo ancora capire se sia un bene o un male. Diciamo cge dipende dal mio umore. In questo momento, per esempio, butterei tutto dalla finestra, ma abito al piano terra, non succederebbe  niente... comunquie, grazie ancora!  <3
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Re: [MI 162] La prima edizione

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Ciao @pale star 

Molto brava a costruire una storia incentrata sui dialoghi, tra l'altro molto scenografici dico io, cioè "visivi". Si vede tutta la storia solo attraverso i dialoghi e anche una storia oltremodo interessante.
Certo il marito non si aspettava che la moglie fosse più furba di lui...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 162] La prima edizione

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I dialoghi mi sono piaciuti molto, caratterizzano molto i personaggi ‒ soprattutto lui, a mio parere ‒ riescono a instradare la fantasia in una immagine concreta della coppia che resta a dibattere nel disimpegno appena entrati in casa.

Interessante il tentativo di distrarre la moglie con la storia sull'ennesimo disco che ha comprato, però in quei punti il ritmo si è rallentato. Per chi non è appassionato di musica l'attenzione si sposta dall'azione che si sta svolgendo all'aneddoto sull'uscita dell'LP.
Rallentare il ritmo ha portato a staccarmi dalla storia e a perdere credibilità nel racconto perché mi sono chiesto: una moglie adirata con il marito, perché spende i soldi necessari per le spese primarie, lo lascia parlare così a lungo senza interromperlo? Su un argomento che poi a lei non interessa?

Infine una perplessità. Se lui ha raccontato una storia inventata sul disco per distrarre la moglie che, furba, se n'è accorta, qual è il motivo vero? Lei si arrabbia con lui perché spende soldi ma a quanto pare le nasconde altro, ma non c'è nulla che possa aiutare la fantasia a pensare ad altro. Mi sembra una soluzione mirata a far emergere la scaltrezza della moglie ma senza basi.

Detto questo, magari fossi capace di scrivere bene la metà di quanto lo fai tu.
“Non dirmi che la luna splende, mostrami il riflesso della sua luce nel vetro infranto.” Anton Čechov
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Re: [MI 162] La prima edizione

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Ciao @Visuddhi e piacere di conoscerti!
In realtà non ci sono segreti ulteriori nel motivo per cui il marito racconta quella storia alla moglie. Lei si rende conto che lui ha speso di nuovo un patrimonio in dischi (ma puoi sostituire i dischi, che so, con vestiti firmati, scarpe che poi nessuno usa o simili...) e lui cerca di distoglierla da questo pensiero raccontandole una storia che riguarda quel disco ma prescinde dalla spesa. Non so, come quando si va a scuola e, per evitare che il prof interroghi, lo si sommerge di domande o di discorsi con l'obiettivo di fargli perdere tempo, o quando tuo fratello combina qualcosa e tu, quando i vostri genitori arrivano, fai di tutto per farli distrarre in modo che non scatti la punizione. Il principio è un po' lo stesso ma rapportato a un'altra realtà. Quel "mi stai nascondendo qualcosa" che lei dice alla fine non è legato ad altro (cioè lui è andato veramente alla fiera del disco con i suoi amici squinternati ;-)
Visuddhi ha scritto:
Detto questo, magari fossi capace di scrivere bene la metà di quanto lo fai tu.
Ti ringrazio molto! Ma ti assicuro che io per prima sono qua per imparare. Comunque, domenica prossima c'è un altro MI e più siamo, più ci si diverte.  :)
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