[MI 161] Colombe di terra

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Traccia di mezzanotte - L'antipatico.
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Joshua e Judas erano due bambini nati e cresciuti assieme nel loro piccolo villaggio di pietra. Al tempo dei giochi della loro età correvano a piedi nudi con gli altri coetanei sulle strade di polvere, delimitate da muri bianchi con piccoli orti e piante da frutto. I bambini erano molti e come si sa facevano chiasso, ma era piacevole sentire le loro grida argentine, vedere le nuvole di polvere sollevate dalle loro corse, contro le quali inveiva qualche vecchio  che andava alla sinagoga o qualche donna che accompagnava le figlie al mercato, alcune con il capo già coperto, che guardavano a occhi bassi con un misto di divertimento e invidia i loro coetanei maschi liberi di correre, saltare e urlare.
Ma il tempo passava per tutti e con il suo passare sembrava far calare un’ombra di misteriosa aspettativa, di inquietudine.
I ragazzi cominciavano a cambiare. Quel giorno erano nervosi senza sapere il motivo. Sarebbe passato, pensavano, e intanto continuavano nei loro giochi. Il gruppo di cui facevano parte Joshua e Judas si era avvicinato a un pozzo dove le donne e le bambine andavano ad attingere l’acqua.
Judas si procurò una brocca, la riempì d’acqua e la portò al gruppo. Tutti bevvero qualche sorso, Joshua bevve per ultimo e qualcuno suggerì di utilizzare l’acqua per uno dei loro giochi.
—Facciamo delle colombe di terra!
Lo facevano spesso quando non potevano scorrazzare per le strade del villaggio per via del caldo, impastando terra argillosa con acqua.
—Ma vince sempre Joshua!— disse con un sorriso cattivo Judas.
Risero anche gli altri. Tutti sapevano di cosa era capace Joshua. Si sedettero e si misero a impastare argilla. Judas guardava di nascosto il lavoro di Joshua che impastava e modellava veloce l’argilla. Le colombe sembravano nascere sotto le sue mani. Come sempre.
Judas allungò un piede e disfò una colomba del suo rivale.
Joshua alzò appena gli occhi.
—Perché?— disse cupo.
—Perché volevo farlo. E tu perché… Perché sorridi sempre quando passano i soldati romani a cavallo? Ti piacciono?
Joshua non rispose e ricominciò in silenzio a impastare la terra che fino a poco prima aveva formato la sua colomba. Judas si alzò di scatto, andò verso gli altri ragazzi e incurante delle loro proteste calpestò con rabbia le colombe che stavano fabbricando. Poi ritornò verso Joshua. Rimase attonito nel vedere come in così poco tempo avesse ricostruito la colomba distrutta. E ne aveva fatte tre, perfette, acquattate, come pronte a spiccare il volo. Si avvicinò furioso per calpestarle. Joshua si alzò in piedi, batté le mani; le tre colombe ebbero un fremito levandosi in volo e volteggiando sopra di loro nel cielo azzurro.
I ragazzi risero  e saltarono di gioia, erano abituati a vedere Joshua fare quel gioco. Judas ci rimase male, anche se sapeva bene che sarebbe andata così. Sputò a terra con rabbia.
—Sei bravo. Ma io non rido della tua magia. E non rido davanti ai romani!
Si voltò e se ne andò. Un albero dai fiori rosa sembrava guardarlo.
 
Erano passati tanti anni. Ora Joshua aveva la barba. Anche Judas aveva la barba e piangeva fuori le mura di Gerusalemme.
—Lo sapevi!— gridava camminando nella solitudine.
—Volevo esserti amico! Volevo combattere con te!
Si mise una mano sul volto per asciugare le lacrime, ma la ritrasse inorridito: aveva ancora l’odore dell’argento delle trenta monete  che aveva scaraventato a terra nel Tempio, davanti ai sacerdoti.
—Lo sapevi! Sorridevi ai nostri nemici fin da bambino, ci dicevi di non odiarli… Io non volevo crederci. Io volevo combattere i nemici e tu potevi essere il nostro capo! Potevi! Ma io non avevo capito. La tua guerra non è una guerra di spade, di rivolte, di re e di domini su questa terra. Adesso... Adesso ho capito. Troppo tardi, ma ho capito!
Si fermò davanti a un albero. Si levò i sandali sentendo la polvere sotto i piedi, come da bambino.
—E sono cresciuto con te!— urlò disperato rivolto al cielo.
Si arrampicò sull’albero, si legò una fune al collo, assicurò l’altro capo a un ramo robusto. Un attimo prima di buttarsi dall’albero fece in tempo a vedere che sui rami luccicavano tanti piccoli fiori rosa, come lacrime.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 161] Colombe di terra

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Ciao @Alberto Tosciri,
Un racconto molto suggestivo a partire dal titolo.
Alberto Tosciri ha scritto: I bambini erano molti e come si sa facevano chiasso, ma era piacevole sentire le loro grida argentine, vedere le nuvole di polvere sollevate dalle loro corse, contro le quali inveiva qualche vecchio  che andava alla sinagoga o qualche donna che accompagnava le figlie al mercato, alcune con il capo già coperto, che guardavano a occhi bassi con un misto di divertimento e invidia i loro coetanei maschi liber
L'incipit mi ha catturata subito grazie alla concretezza e alla semplicità dell'ambientazione descritta. Il periodo che ti ho evidenziato, per quanto ben descritto mi pare un pochino troppo lungo. Ho dovuto rileggerlo perché avevo perso il filo, anche se a una seconda lettura filava via bene.
Alberto Tosciri ha scritto:
Facciamo delle colombe di terra!
Lo facevano spesso quando non potevano scorrazzare per le strade del villaggio per via del caldo, impastando terra argillosa con acqua.
Ecco svelata la natura delle colombe del titolo.
Alberto Tosciri ha scritto: Judas allungò un piede e disfò una colomba del suo rivale.
Disfò mi pare un po' inusuale.
Alberto Tosciri ha scritto: E ne aveva fatte tre, perfette, acquattate, come pronte a spiccare il volo. Si avvicinò furioso per calpestarle. Joshua si alzò in piedi, batté le mani; le tre colombe ebbero un fremito levandosi in volo e volteggiando sopra di loro nel cielo azzurro.
Bellissimo! Questo passaggio mi ha letteralmente incantata.
Alberto Tosciri ha scritto: Si fermò davanti a un albero. Si levò i sandali sentendo la polvere sotto i piedi, come da bambino
Bello il dettaglio della polvere sotto i piedi che riporta al personaggio la memoria dell'infanzia e dei giochi con Joshua.
Alberto Tosciri ha scritto: Un atti
Volevo citare il finale, ma non me lo fa fare...
Solo per dire che è molto bello anch'esso, con l'immagine che ritorna dei fiori rosa. Con i fiori ritorna anche lo sguardo di Judas, dapprima rivolto al cielo, e che trasforma i fiori in lacrime di rimorso.
Un racconto davvero bellissimo, Alberto, fatto di immagini magnifiche, di dettagli concreti che fanno vedere con occhi nuovi le figure di Giuda e Gesù, pur mantenendoti fedele alla loro narrazione. Con elementi che si rincorrono con sapienza. 
Mi dispiace di non fare un commento molto dettagliato ma, oltre all'apprezzamento per la bellezza della storia e per la qualità semplice e profonda della tua scrittura non ho molto altro da aggiungere. 
Credo che questo genere di racconto, di ambientazione arcaica, in cui inserisci elementi magici, sia tra i tuoi quello che preferisco.
Complimenti!

Re: [MI 161] Colombe di terra

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Alberto Tosciri ha scritto: Joshua e erano due bambini nati e cresciuti assieme nel loro piccolo villaggio di pietra. Al tempo dei giochi della loro età correvano a piedi nudi con gli altri coetanei sulle strade di polvere, delimitate da muri bianchi con piccoli orti e piante da frutto.
Siamo in palestina, Gesù e Giuda giocano insieme.
Bello come ha descritto l'ambiente. Anche se non sapremo mai, se Giuda e Gesù fossero stati piccoli nello stesso periodo, vedo che hai costruito un passato sensato e probabile. Perfino il tempo e le parole realmente pronunciate sono perse per sempre. Ma la storia narrata nei vangeli è avvincente e tutti abbiamo dei retaggi nel nostro immaginario.
Ognuno può fare sua quella storia e inventarsi risvolti commoventi, tragici o additittura comici. Dario Fò, il grande Mestro, in uno dei suoi spettacoli rappresenta Gesù bambino che vicino alla fontana crea colombe di terra, per far divertire i sui amici. Dario Fò ne fa una novella comica molto originale e spassosa. Tu @Alberto Tosciri  hai portato quell'evento (che non so da dove sia stato estratto, non credo ci sia nei vangeli) verso un canto di disperato desiderio di essere riscattato e che porta  Judas al suicidio.
Bello il frammento dell'albero che sembra guardare Judas bambino. Lui sa e nulla può fare. Per questo piange nel rivederselo appeso tra i rami.
Alberto Tosciri ha scritto: Si voltò e se ne andò. Un albero dai fiori rosa sembrava guardarlo.
Alberto Tosciri ha scritto: —Lo sapevi! Sorridevi ai nostri nemici fin da bambino, ci dicevi di non odiarli… Io non volevo crederci. Io volevo combattere i nemici e tu potevi essere il nostro capo! Potevi! Ma io non avevo capito. La tua guerra non è una guerra di spade, di rivolte, di re e di domini su questa terra. Adesso... Adesso ho capito. Troppo tardi, ma ho capito!
Ecco, qui ho percepito quello di cui ti parlavo sopra, cioè che la vita di Gesù narrata nei vangeli, è talmente avvincente da creare in noi scenari diversi e divrse interpretazioni, tutte ugualmente possibili ma nessuna, comprese quelle dei teologi, potranno mai essere accreditate.
Trovo molto coraggiosa la tua storia, perchè al pari di quella di Dario Fò, avrebbe potuto  subire critiche feroci, censure, ecc.
Alberto Tosciri ha scritto: Si arrampicò sull’albero, si legò una fune al collo, assicurò l’altro capo a un ramo robusto. Un attimo prima di buttarsi dall’albero fece in tempo a vedere che sui rami luccicavano tanti piccoli fiori rosa, come lacrime.
i tuoi racconti mi piacciono per le immagini come questa. La suggestione che mi ha portato a empatizzare con Judas, con la tristezza dell'albero, mi affascina. Sai, i sandali abbandonati sulla polvere sono un immagine potente. Sergio Leone usava nei suoi westrern immagini simili, con risultati che tutti conosciamo.,
Dunque, oltre a farti i miei complimenti e ringraziamenti per l'ottima lettura, ti auguro un buon contest e a rieggerci.

Re: [MI 161] Colombe di terra

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Grazie @Alba359 
Molto lusingato delle tue belle parole.
ivalibri ha scritto: L'incipit mi ha catturata subito grazie alla concretezza e alla semplicità dell'ambientazione descritta. Il periodo che ti ho evidenziato, per quanto ben descritto mi pare un pochino troppo lungo. Ho dovuto rileggerlo perché avevo perso il filo, anche se a una seconda lettura filava via bene.
Si hai ragione, il periodo è troppo lungo. Ho provato a mettere due punti, ma  spezzavo quella che mi sembrava una certa atmosfera a dire il vero... però si può sistemare meglio.
ivalibri ha scritto: Disfò mi pare un po' inusuale.
Molto inusuale infatti, ma istintivamente mi viene da usarlo spesso però, anche nel parlato. Dopo che me lo hai fatto notare sono andato a cercare in Treccani e mi ha impressionato la spiegazione. Comunque è poco usato, hai ragione...


Grazie @Alba359 
Alba359 ha scritto: Tu @Alberto Tosciri  hai portato quell'evento (che non so da dove sia stato estratto, non credo ci sia nei vangeli) verso un canto di disperato desiderio di essere riscattato e che porta  Judas al suicidio.
Non c'è nei Vangeli canonici ma c'è nei Vangeli Apocrifi, cioè quelli non riconosciuti dalla Chiesa.  Sono tanti e sono bellissimi; alcune immagini degli Apocrifi sono state riprese anche da pittori famosi del Medioevo e del Rinascimento. Io ho semplicemente ripreso e trasformato quegli scritti, ma ancora prima di leggere i Vangeli Apocrifi avevo presenti queste immagini perché da bambino lessi una bella storia illustrata con splendidi disegni nel mio lontano libro di lettura di terza elementare (In un altro mondo, ovviamente...), dove si raccontava che Gesù e Giuda si conoscevano fin da bambini e Giuda gli faceva i dispetti cercando di distruggere le sue colombe impastate di argilla e Gesù, per impedirglielo, dava loro la vita con un battito di mani facendole volare. Negli Apocrifi, che lessi anni fa, è riportata allo stesso modo, io ho aggiunto qualche particolare romanzato, ma sembra vero che Giuda odiasse i romani e  avesse seguito Gesù perché sperava che volesse guidare una rivolta contro di loro e liberare Israele dal loro dominio.  Quando si accorse che l'intento di Gesù era molto diverso lo denunciò al Tempio, sperando che avvenisse una rivolta in qualche modo, ma non avvenne. In ultimo si rese conto di chi era veramente Gesù. Forse fu il primo degli apostoli, paradossalmente proprio lui che lo aveva tradito, a capirlo. Questa consapevolezza lo portò alla disperazione per ciò che aveva fatto e al suicidio.

Ti ringrazio per gli illustri paragoni che hai fatto. Per i film di Sergio Leone, se li guardi  attentamente sono ricchi di particolari  sublimi, direi omerici, che a un primo sguardo possono passare inosservati. Non è da tutti iniziare un film con quindici e più minuti di silenzio dove i personaggi rappresentati, senza parlare, solo con gli sguardi, le azioni, i rumori della natura e degli interni ambientali riescono a rappresentare un'epopea, in particolare, ma non solo, nel film L'uomo dell'armonica in c'era una volta il West, con Charles Bronson. Mi piacciono molto le immagini che possono dare un effetto secco, realistico, pittorico, suggestivo, adoro cercare questi effetti. Forse pecco un po' troppo di ambizione però. 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 161] Colombe di terra

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Ciao @Alberto Tosciri 

ci hai regalato l’ennesima perla. Una scelta originale per il tuo “antipatico” per eccellenza.
Una pagina del Vangelo di Gesù bambino, una parte di vita che i Vangeli non ci raccontano, come se Gesù non avesse avuto né infanzia né adolescenza.
Ci presenti un bambino mite e comunque già in grado di fare miracoli. E che miracoli. Impastando della semplice argilla riesce a dare la vita e a mettere in salvo le piccole colombe liberandole dall’odio e dalla morte causata dal “cattivo” Giuda.
Il racconto è breve ma denso di simboli e ha un profondo significato. 
La scrittura è magistrale sia nelle descrizioni dei luoghi che nella caratterizzazione dei personaggi. Che ti devo dire? Sei un bravissimo scrittore e ti leggo sempre con grande piacere e ammirazione.

Re: [MI 161] Colombe di terra

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Alberto Tosciri ha scritto: Joshua e Judas erano due bambini nati e cresciuti assieme nel loro piccolo villaggio di pietra
Perché il primo non l'hai chiamato Jesus? Joshua è Giosuè, vero?

Bello il tuo racconto dove fai anticipare l'incontro fra Gesù e Giuda. Attingendo a latere dei vangeli apocrifi che sforano nell'infanzia di Gesù e
descrivono anche questo tipo di "miracoli", nati dalla fantasia popolare.
La chiusa è un altro bel cammeo, con la disperazione di Giuda che si toglie la vita dall'albero sui cui rami appaiono, come lacrime, tanti piccoli fiori rosa.
Alberto Tosciri ha scritto:
—E sono cresciuto con te!— urlò disperato rivolto al cielo.
Si arrampicò sull’albero, si legò una fune al collo, assicurò l’altro capo a un ramo robusto. Un attimo prima di buttarsi dall’albero fece in tempo a vedere che sui rami luccicavano tanti piccoli fiori rosa, come lacrime.
Complimenti, @Alberto Tosciri   :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI 161] Colombe di terra

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Oh @Monica
grazie davvero per le tue belle parole... non pensavo che il racconto potesse piacere...
  ha scritto:AlmissimaChe commozione!
Mi hai invogliato a leggere i vangeli apocrifi.
Ciao e grazie @Almissima
Considero il tuo desiderio di averti invogliato a leggere gli Apocrifi una gran bella cosa... Praticamente mi considero vincitore...
Scherzo, ma sono contento davvero. 



Ciao @Poeta Zaza  e grazie per il tuo commento e i complimenti.
  ha scritto:Poeta ZazaPerché il primo non l'hai chiamato Jesus? Joshua è Giosuè, vero?
Jesus era il nome di Gesù come lo chiamavano i latini; hai presente la scritta INRI che scrissero in un cartello che misero sopra la sua croce?   Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum,   mentre  Joshua era in ebraico. 
Joshua ben Joseph, Gesù figlio di Giuseppe, o anche Yehoshua ben Yosef. Lo avevo già chiamato così in un altro racconto di  un anno fa, La cadenza di Tito,  ti era piaciuto ricordi?  qui  viewtopic.php?p=3883#p3883
L'albero dai fiori rosa sarebbe nella tradizione "l'albero di Giuda", un bellissimo albero tra l'altro. In una cittadina vicino a dove abito la via centrale ne è tappezzata...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 161] Colombe di terra

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@Alberto Tosciri ,
io credo tu sia un visionario.
In poco più di 4000 caratteri sei riuscito a raccontare una storia, a riempirci gli occhi di immagini, le orecchie di suoni e l'anima di dolcezza. 
Non avevo nemmeno capito all'inizio chi fossero i due. Pensavo due bimbetti in un territorio di guerra e sono felice di non aver capito perché la sorpresa delle colombe è stata ancor più sorpresa tanto da farmi letteralmente venire i brividi per la bellezza.
Non so dirti quanto mi sia piaciuto il tuo racconto. L'ho trovato delicato, poetico, magico e immaginifico. 
Incantata.

Ah, ho letto che "disfò" è un termine inusuale. Io lo uso moltissimo invece, forse si usa in Friuli, ecco perché lo usi anche tu.  ;)
Satu, fa e disfà al è dut un lavorà .

Complimenti, Alberto.  <3
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [MI 161] Colombe di terra

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@paolasenzalai 
paolasenzalai ha scritto: Non so dirti quanto mi sia piaciuto il tuo racconto. L'ho trovato delicato, poetico, magico e immaginifico. 
Incantata.
Sono davvero contento... grazie tanto, fa piacere vedere apprezzato il proprio lavoro e vedere che suscita questi sentimenti poi... È il massimo per me.
paolasenzalai ha scritto: Ah, ho letto che "disfò" è un termine inusuale. Io lo uso moltissimo invece, forse si usa in Friuli, ecco perché lo usi anche tu.  ;)
"Disfare" si usa molto anche in sardo, all'infinito si dice "sciusciare"...

Mi hai ricordato il Friuli e la mia malinconica giovinezza... ci son stato quasi dieci anni in Friuli...
Un tempo me la cavavo a favelar furlan... ma un po' capisco ancora quella bellissima  e dolcissima lingua. E  ricordi di quella gente meravigliosa. Tanta nostalgia.
Remanzâs, Cividale, Villa Vicentina e [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Udin...[/font] lo sbaglio più grande che abbia mai fatto è stato quello di andarmene. Tornare indietro mi ha distrutto. Se fosse possibile ritornare a quei tempi non me ne andrei mai più dal Friuli.

Per te. Mandi.

Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 161] Colombe di terra

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ciao @Alberto Tosciri .... credimi ma io l'ho capito solo alla fine che stavi raccontando di Gesù e Giuda...  :P
Infatti a metà strada, quando le colombe di terra prendono vita e volano via, mi è venuta normale questa domanda: ma che strana storia ha scritto questa volta Alberto? e poi quella parola che mi ha sviato da subito: " argentine" , facendomi perdere nel tempo e in quale terra fosse. Mi sono posto la domanda, dato che ben ti conosco, dove stavi indirizzandomi nella lettura, o il significato di tutto questo. Come ti ho detto, solo alla fine ho capito, e ho trovato che in effetti è giustificato pensare che tanti ebrei del tempo, pensarono che il Messia avesse impugnato la spada per sconfiggere i romani. D'altronde nella tradizione ebraica il condottiero era quella figura capace di risolvere con la guerra le oppressioni: vedi Saul, Davide, gli stessi Maccabei..

Sei stato come sempre molto attaccato alla storia e anche questa volta, l'hai usata con diletto tuo...  (y)  ciao e a si biri...
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI 161] Colombe di terra

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Grazie @L'illusoillusore sono lusingato del tuo apprezzamento e della tua lettura  :)

Grazie @bestseller2020 
  ha scritto:bestseller2020ma che strana storia ha scritto questa volta Alberto? e poi quella parola che mi ha sviato da subito: " argentine" , facendomi perdere nel tempo e in quale terra fosse.
:D Si ci credo che era sviante; naturalmente per "grida argentine" spero non si sia capito che i bambini provenivano dall'Argentina... si dice dei bambini vivaci e chiassosi, che non stanno mai fermi, che urlano in continuazione che hanno l'argento vivo addosso... vecchio modo di dire... intendevo in quel senso però hai ragione che forse è un termine un tantinello ambiguo perlomeno...  :)
In quanto alla storia è sempre stata una mia passione, la "uso" spesso anche per inventare racconti. Qui  ho romanzato un episodio dei Vangeli apocrifi, aggiungendo qualche particolare, ma rispettando la tradizione.  Qui mi sono limitato moltissimo, avrei voluto dire di più. Volevo  anche scrivere di un altro "antipatico", anzi di altri antipatici, ce ne sono tanti, ma sapevo già che i caratteri erano impossibili per la trattazione.  E poi non so se i personaggi sarebbero piaciuti...
Ciao  e a si biri    :)
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
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Re: [MI 161] Colombe di terra

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Carissimo @Alberto Tosciri ,
la cosa più preziosa della mia città natia, Benevento, non è la chiesa di Santa sofia, chiesa longobarda a pianta ottagonale patrimonio dell'Unesco perché unica al mondo, né le mura longobarde, anche loro uniche al mondo, e nemmeno il navarium o il teatro romano o l'arco di Traiano sulla via Appia antica. La cosa più preziosa (stando alle stime) sono le porte bronzee del duomo cattolico, che, mistero, tra le tante scene della vita di Cristo, recano anche una formella tratta dai vangeli apocrifi in cui un angelo salva Giuda dalla dannazione.
Io faccio sempre il tifo per Giuda, e Cristo mi sta antipatico, con il suo saper sorridere ai più forti. Fatto sta che tutti e due sembra abbiano fatto una brutta fine, e che si narra che Giuda fosse il prediletto.
Non so quale sia l'antipatico, per te, in questo gioco di specchi positivo/negativo. So che credo di aver capito il tuo bellissimo racconto e l'anima che lo muove (tanta roba). E andiamo un po' molto oltre un esercizio di scrittura (su quello, guarda, a questa tornata, fatti giudicare da altri perché io non sono degno, anzi depongo la mia spada laser in segno di rispetto).
Scrittore maledetto due volte

Re: [MI 161] Colombe di terra

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Edu ha scritto: Io faccio sempre il tifo per Giuda, e Cristo mi sta antipatico, con il suo saper sorridere ai più forti. Fatto sta che tutti e due sembra abbiano fatto una brutta fine, e che si narra che Giuda fosse il prediletto.
Non so quale sia l'antipatico, per te, in questo gioco di specchi positivo/negativo. So che credo di aver capito il tuo bellissimo racconto e l'anima che lo muove (tanta roba). E andiamo un po' molto oltre un esercizio di scrittura 
Ciao @Edu  e grazie del tuo piacevole commento.
Si, molto oltre un esercizio di scrittura. In molto di ciò che scrivo, vedo e vorrei dire altro.
Non ci crederai ma nemmeno per me Giuda è un antipatico, era scritto che dovesse fare così. Naturalmente non lo è certo Gesù, il Cristo. Le lettere del Cristo...
Tante suggestioni, tanto da dire... piccole storie di mondi senza importanza...
Edu ha scritto:  a questa tornata, fatti giudicare da altri perché io non sono degno, anzi depongo la mia spada laser in segno di rispetto).
Ah... meglio non usare le spade. Sono sufficienti nei racconti fantasy.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 161] Colombe di terra

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Ciao @Alberto Tosciri
ora che è tutto finito posso dirti anche questo:
il tuo racconto mi è piaciuto talmente tanto che l'ho fatto leggere anche a una mia amica (lei è moltissimo riservata per cui prima di scriverti le ho chiesto il permesso). 
Permesso accordato. 
Ti ha letto e mi ha scritto: "... bellissimo. E' stato nutriente. La fantasia è volata in mille immagini per tutta la notte... fantastico il pezzo in cui i bambini fanno con la terra le colombe... io mi sono immaginata anche i loro capelli, la sabbia, tutto. Ci farei un cartone da vendere alla chiesa per i bambini delle elementari, da vedere durante il catechismo".
 Poi ci siamo sentite al telefono e si è sperticata in complimenti infiniti. Mi ha anche detto: "sì Pi, il tuo non è male, ma quello lì è fantastico, deve vincere". 
Le ho sbattuto giù il telefono!
No, dai, scherzo ovviamente.  ;)
Ecco, volevo tu lo sapessi. 
Ciao.
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [MI 161] Colombe di terra

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paolasenzalai ha scritto: Ecco, volevo tu lo sapessi. 
Sono contento, mi ha fatto molto piacere e grazie anche a te e al tuo entusiasmo nel farglielo leggere...
I particolari che la tua amica ha visto oltre, diciamo così, ci stanno tutti e anche di più; in quell'ambiente li vedevo anche io e amo immedesimarmi in quelle situazioni, in quei tempi... mi sarebbe piaciuto scriverne; amo addentrarmi nei particolari delle scene, ma rischiavo di non uscirne più, mi conosco, continuo a seguire sempre tutto, mi sembra che un racconto non renda se non fa vedere davvero tutto...
Tenete presente che si tratta di un episodio dei vangeli apocrifi, non riconosciuti dalla chiesa ma la cui lettura non è osteggiata. Molti artisti del passato si sono ispirati agli apocrifi, la tradizione del presepe risale a quei testi... io poi ho romanzato, ma sempre seguendo quella e altre tradizioni.
Ci sarebbe da scrivere libri all'infinito su quegli argomenti,  l'evangelista san Giovanni lo diceva al termine del suo Vangelo, che non sarebbe bastata la Terra a contenere tutti i libri con le cose dette e fatte da Gesù...
Io l'ho presa alla lettera e anche nel passato scrissi qualcosa di un Gesù dell'infanzia, quando si staccò dai genitori per la festa di Pesach e rimase tre giorni a Gerusalemme, discorrendo con i dottori del Tempio... mi sono permesso di immaginare che uscisse dal Tempio per girovagare nelle vie e... mi inventai un innocente episodio apocrifo, sempre con rispetto.
Se ti va, a tempo perso dacci un'occhiata, si trova qui, è un racconto lungo...   viewtopic.php?p=3883#p3883
Ciao
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 161] Colombe di terra

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Come già successo altre volte, confermo il mio apprezzamento assoluto nei tuoi confronti. Conosco qualcosina dei Vangeli apocrifi, ma non l'episodio a cui è ispirato il tuo racconto (conosco meglio quello a cui si ispira La buona novella di De Andrè, per dire), ma l'impulso, che spero di seguire prima o poi, è proprio quello di andare a cercare l'originale e approfondire le conoscenze in merito. Il tuo racconto quindi, oltre ad avere questa grande immediatezza e la capacità di trasmettere così tante informazioni a livello visivo, ha anche il pregio di stimolare gli approfondimenti e arricchire le proprie conoscenze personali. Lo stile è ben equilibrato ed esprime bene l'alternanza fra momenti statici e il dinamiscmo di altre azioni e, soprattutto, quello dei sentimenti. Sappiamo bene come va a finire la storia, ma vista in questo modo si ha quasi l'idea che questo antipatico sia un po' più umano, imperfetto, certo, ma forse con un po' di colpa in meno. Ineccepibile. 
Tanto la notte capirà: http://www.argentovivoedizioni.it/scheda.aspx?k=capira
"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)

Re: [MI 161] Colombe di terra

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Ciao @pale star 
Grazie del commento e scusa il ritardo nel rispondere, non ero più venuto a guardare da queste parti...
Ti ringrazio del tuo apprezzamento per quello che scrivo. Ho tratto l'episodio, modificandolo e romanzandolo, da un vangelo apocrifo che lessi tempo fa, ora non ricordo quale fosse ma si trova facilmente negli episodi dell'infanzia di Gesù. Quell'epoca mi ha sempre affascinato, quei fatti sia storici che divini mi hanno sempre "preso" fin da bambino, ho cercato di approfondire e studiare l'epoca con le mie modeste possibilità e mi trovo a mio agio, più che altro mi piace scrivere qualcosa ambientato in quei contesti.
Ciao e grazie ancora.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
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