[MI157] Amore sbagliato

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Traccia di mezzogiorno

“Ma che ti credi?” mi dice con la voce roca davanti alla tazza di tè sbeccata.
Continua dopo un tiro di sigaretta:”Non é mica andata così come la raccontate voi.”
Non sapevo cosa pensare davanti a questa versione oscena di Brigitte Bardot malamente invecchiata. Mi fissa mentre le labbra carnose succhiano il filtro. Sembra un cammello e penso di aver scelto la persona sbagliata.
Il bando era chiaro, il vincitore del concorso letterario avrebbe potuto incontrare chiunque volesse reale o fantastico che fosse.
Mi ero impegnato come non mai, avevo chiesto alla mia vicina, insegnante di italiano in pensione di revisionare il testo. L’avevo fatto leggere ad amici e parenti: ci tenevo tanto a vincere. Non pensavo al premio, per me era importante essere il primo, essere letto, far provare emozioni.
Il premio era l’ultimo dei miei pensieri mentre inviavo il PDF del testo. Ero riuscito a stare nei sedicimila caratteri previsti, avevo corretto tutto. Rimanevano dubbi sulle virgole, però diciamo la verità, se la storia ti prende, le virgole te le scordi.

All’improvviso mi scappa, é un bisogno inderogabile.
“Mi scusi, posso usare il bagno?”
“Certo. Esci in giardino, é la casetta dietro al pozzo.”
Uscire? Casetta? Ma dove sono capitato.
Con la vescica che urla, esco. Costeggio le aiuole incolte. Fra le erbacce stentano alcune margherite. Per aprire la porta della baracca devo evitare le spine di un cespuglio pulcioso di rose. Dentro vengo accolto da un nugolo di mosconi. C’è un tale fetore che scappo oltre lo steccato e mi libero contro un albero.
Appena entro la vecchia ride sguaiata:”Scommetto che non ti sei lavato le mani, sporcaccione!”
Poteri morire di vergogna.
“Non ce li abbiamo i rubinetti noialtri, però se vuoi puoi tornare fuori al pozzo. Forse nel secchio c’é ancora acqua, altrimenti lo cali e lo riempi. Sai come si fa, vero?”
“Ma é proprio quel pozzo li?”
“Si esattamente.” dice sghignazzando.
“Fa lo stesso, mi sono pulito con le foglie.”

Non doveva andare così, mi ero tanto impegnato nella scelta del personaggio da incontrare. Ero stato tentato di incontrare personalità del calibro di Dante o Cristoforo Colombo. Non mi sarebbe nemmeno dispiaciuto scambiare quattro parole con Jack Torrance, per quanto mi preoccupasse la sua ascia.
Il problema era che avevo letto troppi libri, troppe storie e non sapevo decidermi, ero più confuso che mai.

“Sú, prendi un dolcetto. Sono quelli buoni, fatti con la ricetta di mia mamma.”
Il biscotto farinoso cede sotto la pressione delle dita, me lo infilo in bocca con cautela e rimango sorpreso dal sapore. Sa di tutti i biscotti più buoni che ho mangiato nella mia vita. L’aroma di nocciole e cacao sostenuto dalla cannella scatena una sensazione di benessere straordinaria, da favola.
“Finalmente ti sei rilassato. Prendine un altro.”
Con uno sbuffo di polvere ricado nella poltrona a mio agio.
“Allora signora, com’è andata davvero la storia?”
“Dimmi prima, perché hai scelto me.”

La scelta era un po’ colpa della mia vicina che mi aveva consigliato di pensare alla figura che più mi aveva emozionato.
Mi erano venute in mente tutte le favole che mamma mi leggeva prima di dormire. Una in particolare mi faceva sentire bene, aveva un eroe alla mia portata . Quello che faceva lui, avrei potuto farlo anch’io da grande e salvarla. Mi ero proprio innamorato e così passavo ore a fantasticare su come lei sarebbe stata felice e grata, e di come mi avrebbe ammirato. Forse si sarebbe innamorata di me a sua volta e noi due avremmo potuto vivere felici e contenti per sempre e aggiungere un altro finale a quella storia.

“Davvero? Innamorato di me? Chissà che delusione vedermi così.”
Non aveva tutti i torti.
“Allora com’é andata?” Le chiedo dopo l’ennesimo sorso di te.
“Ti racconto dopo ,che adesso cala il sole e dobbiamo prepararci. In fondo ti devo restituire intatto domattina. Dammi una mano a fissare le grate.”
Una per una blocchiamo tutte le finestre del pianterreno e del primo piano con grate di ferro. Davanti alla porta viene fissata una sbarra. Dall’armadio prende due fucili. Me ne passa uno.
“Sai usarlo?”
“No, a dire il vero, no”
“Allora guarda, qui si carica, qui si leva la sicura, questo é il grilletto. Per la mira non possiamo fare molto. Basta che punti contro qualsiasi cosa che si muova!”
È impazzita, la vecchia é sicuramente fuori di testa.
“Ma scusi…”
“Non ti preoccupare, adesso mangiamo che la notte é lunga. Mentre preparo il resto, tu apparecchia.”
Nel pentolone sul fuoco trovo una specie di minestra con pezzi di carne. Prendo due ciotole, due cucchiai unti. Non vedo i tovaglioli, ma credo non abbia chissà che importanza.
Fuori il sole é tramontato, ma riconosco ancora le forme degli alberi. Il cielo é stellato e mi é parso di vedere una figura muoversi in giardino.
Alzo la grata per vedere meglio.
“Ma sei cretino! Credi che metta le grate per divertirmi!” Naso contro naso sento il suo alito di nicotina, la mano che tiene il fucile trema di rabbia. “Siediti e mangia!”

Adesso ho paura. Paura di lei con l’arma in grembo, paura dei rumori. In lontananza i lupi ululano alla luna e questo non contribuisce a rasserenarmi.

“Anch’io ero innamorata se lo vuoi sapere.”
Sento un lieve raspare alla porta.
“Cos’é?” Chiedo preoccupato.
“Tranquillo, mi sa che stasera ci andranno leggeri, hanno visto che ho un ospite.”
L’ululato dei lupi si avvicina e sento dei tonfi contro le pareti che all’improvviso mi sembrano tanto sottili.
“Chi ci andrà leggero?” Non riesco a controllare il tremito della voce.
“Mettiti sul divano, che é il posto più sicuro, imbraccia bene il fucile e mentre aspettiamo che passi, ti racconto com’e andata davvero.”
Fuori é scoppiato l’inferno. Sento ringhiare, ululare, guaire, abbaiare. La casa trema sotto i colpi. Poi silenzio e di nuovo botte come se qualcuno cercasse di farsi strada a spallate. Ormai ero più che pentito della mia scelta, ma non potevo altro che sopravvivere fino a domani.
“Allora, ti dicevo, anch’io ero innamorata, ma di quello sbagliato. Lui, come tutti quelli del suo clan, era sotto incantesimo e cambiava forma di notte. Ma a me non importava. Lui era bellissimo e gentile in tutte le sue forme. Eravamo molto innamorati.”
“Mi scusi, ma la storia che so io, non é una storia d’amore.”
“Appunto, hanno dovuto seppellire la nostra storia sotto una montagna di bugie, tanto era scandalosa e contro natura. Comunque sia, tutti i giorni facevo la stessa strada per vederlo. Lui mi aspettava al bivio nel bosco e poi mi accompagnava per un pezzo. Lo sapevamo entrambe che la nostra storia era priva di futuro. La mia famiglia non lo avrebbe mai accettato e il suo branco mi avrebbe sbranato.”
Sentiamo dei rumori di sopra. Un lupo nero, enorme si scaglia su di noi dagli ultimi gradini. Vedo atterrito come la vecchia punta il fucile, il cranio dell’animale si disintegra e il corpo precipita davanti al camino.
“Non hai barricato la finestrella del corridoio, vero? Deficiente!”
La vedo salire di corsa le scale, si sente armeggiare e menare gran colpi.
“Imbrattacarte, ti devi ricordare dei dettagli, sono importanti! La prossima volta, se mai ci sarà, che ti dico di mettere le grate alle finestre, intendo tutte le finestre! Hai capito? Qui si muore davvero!”
Prende un coltellaccio e si mette a scuoiare l’animale.
Si calma e riprende: “Dove eravamo arrivati? Ah si. Dunque, ci vedevamo tutti i giorni. Mia mamma però si era insospettita, perché stavo fuori troppo. Poi ci si é messa anche mia nonna.”
Concentrata mette tutti i pezzi di carne su un vassoio.
“Quindi?” le chiedo. Fuori il tumulto si placa, pare che l’attaccato sia passato.
“Quindi mia nonna si era messa d’accordo col cacciatore che appena ci ha visto spuntare ai margini del bosco, gli ha sparato uccidendolo e spezzandomi il cuore. Il cadavere non é mai stato nel pozzo, se l’é ripreso il branco, che adesso tutte le notti di luna piena cerca vendetta.”

“Allora tu, Cappuccetto Rosso, non volevi essere salvata, tu amavi il lupo.”

Re: [MI157] Amore sbagliato

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@Almissima ciao!
Cappuccetto che fa sesso col lupo cattivo?
Uhm...
uhm...
uhm...
beh: ...geniale!
Ben scritto come d'abitudine, ovviamente, con una sola nota che mi sento di fare: ho trovato inefficace l'ultimo virgolettato esplicativo. Anzi, in tutta onestà mi ha un po' infastidito, mi è sembrato sottintendere che senza di esso, non avrei capito. E invece il detto-non detto del racconto, lo svelamento progressivo della trama e il contesto orrifico dell'assalto lupesco, funzionano talmente bene che mi sarei fermato a "vendetta".
Complimenti!
A rileggerti!

Re: [MI157] Amore sbagliato

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Almissima ha scritto: Poteri morire di vergogna.
Potrei
Almissima ha scritto: “Sú, prendi un dolcetto.
Su (senza accento)
Almissima ha scritto: Con uno sbuffo di polvere ricado nella poltrona a mio agio.
Ricado sulla poltrona a mio agio, tra uno sbuffo di polvere.
Almissima ha scritto: “Dimmi prima, perché hai scelto me.”
Quella virgola lì in mezzo non ci va.  Oppure scrivi: Prima, dimmi perché hai scelto me.
Almissima ha scritto: Quello che faceva lui, avrei potuto farlo anch’io da grande e salvarla.
e salvare la fanciulla di turno. (quel "salvarla" non ha agganci nel contesto, né nella frase che precede).
Almissima ha scritto: dopo l’ennesimo sorso di te.
di té.

(A proposito di accenti, ho rilevato che scrivi é e cos'é con accento acuto, invece di è e cos'è.)

Un amore tra Cappuccetto rosso e il Lupo cattivo? Siamo alle fanta-favole con sfondo orrifico.  Uhm!... Mi sa che sono dalla parte della nonna!  :D

:ciaociao:   Brava che ce l'hai fatta a partecipare!  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI157] Amore sbagliato

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@L'illusoillusore grazie del tuo commento lusinghiero. Anch'io ero incerta se mettere oppure no l'ultima frase. Ho sperimentato il racconto su marito e figlia tralasciando l'ultima frase, ma non hanno colto Cappuccetto Rosso. Al che mi sono rassegnata a lasciare l'ultima frase.

@Poeta Zaza come sempre ti sono grata per la tua attenta lettura. Chissà se mai sarò in grado di mettere bene gli accenti! Capisco che tu stia dalla parte della nonna, ma lui era un lupo mannaro davvero sexy e gentile, e Cappuccetto Rosso era la donna giusta per lui.

Re: [MI157] Amore sbagliato

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Ciao @Almissima 
Cappuccetto rosso vedova del lupo invecchiata male.
Tutta la storia fila liscia, è scritta bene e senza inciampi, i dialoghi si inseriscono bene con i flussi di pensiero del protagonista. 
Due appunti: nel mio immaginario la figura che si va a ritrovare nella finzione letteraria, dovrebbe essere così come la penna dell’autore ce l’ha lasciata. Quindi io  avrei lasciato cappuccetto ragazzina, anche perché il capovolgimento delle  storia non aveva bisogno di questo cambio di visione, funziona già così, con Cappuccetto che da vittima inconsapevole ci appare come amante del
Lupo.
Il secondo appunto riguarda il virgolettato finale: non mi è piaciuto perché è un po’ come se ti non ti fidassi del lettore, come se pensassi che non abbia capito il senso, che invece è ben descritto e appare molto chiaramente. 
Due peccati veniali, qualcosa che tecnicamente non è un errore ma a mio avviso è solo superfluo. 
A rileggerti 

Re: [MI157] Amore sbagliato

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Ciao, cara @Almissima
Come sai, sono da sempre una tua estimatrice. Questa volta ho trovato la scrittura "impastata", priva cioè di quella brillantezza fresca e scattante che ti contraddistingue. Non ti nego, inoltre, che fino alla fine ho creduto si parlasse della Bardot, pensando che gli animali alludessero al noto amore dell'attrice per essi. Ho notato un po' d'inciampi nell'intepunzione. Insomma, l'idea è bella, ma a mio avviso il racconto non è all'altezza dei tuoi soliti.
Ti ringrazio e ti saluto.  <3
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Re: [MI157] Amore sbagliato

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Ciao @Almissima mi è piaciuta questa cappuccetto rosso, anche perchè anch'io sono molto affascinato dai lupi. Pensa che qualche settimana fa mentre passeggiavo nei boschi me ne sono visti sfilare due sotto gli occhi. Emozionante!
Alcuni passaggi mi sono piaciuti davvero molto. Però la povera signora oltre a vedersi strappare l'amore si deve anche subire la vendetta, insomma, è un mondo crudele.
Lettura molto lieta.
A presto

Re: [MI157] Amore sbagliato

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Almissima ha scritto: Allora tu, Cappuccetto Rosso, non volevi essere salvata, tu amavi il lupo.
Racconto geniale, ben scritto. Non so quale fosse la traccia, ma il testo è davvero originale. Ho letto il commento di @Cicciuzza riguardo all'età di cappuccetto rosso, e razionalmente ha ragione. Ma a me è piaciuta la tua idea. Usare questa vecchia favola facendo invecchiare anche la sua protagonista, è stata una trovata super. Se è vero che un testo ci deve sorprendere tu ci sei riuscita alla perfezione. Brava

Re: [MI157] Amore sbagliato

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Ciao Almissima

“Cappuccetto Rosso è una delle fiabe europee più popolari al mondo, di cui esistono numerose varianti. Le versioni scritte più note sono quella di Perrault (col titolo Le Petit Chaperon Rouge) del 1697 e quella dei fratelli Grimm (Rotkäppchen) del 1857.” (CIT.)

Di questa famosa fiaba che ha popolato la fantasia di milioni di bimbi al mondo da che è stata concepita, direi che si sentiva la necessità di un rivisitazione ammodernata e in qualche modo dissacrante.
Finalmente una fiaba per bambini dedicata a un pubblico adulto.
In effetti l’idea d'indagare più da vicino le biografie in età avanzata di molte eroine della favolistica infantile, potrebbe riservarci della gustose sorprese.
Vai a sapere cosa è poi accaduto alla Bella Addormentata, a Biancaneve, a Cenerentola, nelle successive vicissitudini con i loro Principi Azzurri di turno?
Cosa avrebbero da raccontarci dei loro “regali” menage familiari, quando nel corso degli anni le fiabesche iniziali passioni venivano lentamente offuscate dalla routine del rapporto quotidiano.
Chissà se ancora confermerebbero d’essere felici delle scelte matrimoniali compiute, oppure se più prosaicamente lamenterebbero la calvizie incipiente e il girovita sempre più ampio dei loro nobili consorti, per non parlare del russare notturno, o dei calzari e le ruvide mutandone lunghe maschili, lasciate in giro nel boudoir del vestiario, piuttosto che riposte nell’apposita cesta della biancheria sporca?

In attesa di saperne di più sugli aspetti gossip delle eroine da fiaba, devo dire che è stato assai divertente leggere di questa attempata e ruvida Cappuccetto Rosso che ci descrivi più simile a una vecchia strega, dedita al tabagismo e a nutrirsi di resti di lupo bolliti nella zuppa.
Ne è venuto fuori un ritratto divertente e a tinte molto forti, che mi ha ricordato uno dei fumetti che leggevo da bambino, dove una energica vecchietta a nome Nonna Abelarda, aveva dei tratti che potrebbero calzare a pennello il personaggio da te creato.

La storia offre degli episodi assai spassosi, come quella della toilette esterna alla casa con mancanza di carta igienica, ma aggiungerei che nell’insieme è tutta godibile, nonché scritta con mano felice.

Essendo io in veste di narratore un conclamato pornografo, non mi sarebbe dispiaciuto un pizzico di maggior pepe nel rapporto sentimentale tra il lupo e la bella Chaperon Rouge, ma giustamente nella dissacrazione forse è bene non calcare la mano, lasciando ancora un briciolo di poesia nelle storie che hanno animato l’infanzia di molti di noi.

Complimenti per la simpatica e innovativa idea.
Un saluto e un abbraccio. Ciao.
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