[MI157] La genesi

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Il mio commento.

Traccia di mezzogiorno: Se ti incontrassi


  
Alfredo Melluzzi aveva vinto il premio “Best Theory 2022” con il suo trattato sulla revisione del pensiero Darwinistico. La sua opera dal titolo “ Il veicolo della specie” elaborava le teorie contrastanti che costituivano un muro tra i vari schieramenti di pensiero. La diatriba spesso appariva così banalmente esposta, al punto di passare per questione ridicola, come chiacchiere da bar, “quisque de populo” come dicevano i latini, argomenti della gente di strada. Eppure Alfredo Melluzzi aveva trovato affascinante e per niente ridicola la domanda fonte di tante sterili discussioni: è nato prima l'uovo o la gallina? Dopo anni di studio aveva elaborato la base del “Principio di ciò che è padre e di ciò che è figlio” con il quale aveva sconvolto il mondo accademico.
D'altronde la sua teoria per la quale era la gallina a essere nata prima dell'uovo, non poteva essere smentita, perché era di una solidità granitica, anche se, a detta di molti, niente smentiva o aggiungeva alle teorie dell'universo scientifico.
Grazie al riconoscimento ricevuto, Alfredo, aveva vinto un soggiorno di tre giorni con il più grande autore revisionista del pensiero di Darwin, attualmente vivo: il premio Pulitzer Adrian Desmond.

Si incontrano per la prima volta a casa di Desmond: un elegante appartamento al centro di Londra.
Dopo i convenevoli, come da rito, prendono il thè parlando del più e del meno.

“ Noto che parli perfettamente la mia lingua, Alfredo”
“ Mia madre è di madre lingua e mi è stata di grande aiuto”

“ Scusami ma non conosco il contenuto della tua pubblicazione per cui ora sei qui di fronte a me!
“ La mia pubblicazione non è stata ancora tradotta ma se vuoi te ne parlo!” dice Alfredo.
“Qualcosa mi hanno detto del tuo principio di ciò che è padre e di ciò che è figlio..la gallina è nata prima dell'uovo”, gli risponde con tono perplesso.


“ Tale principio non fa altro che rendere giustizia a un dato di fatto: la madre o meglio la gallina, dato che si parla di soggetto femminile, è nata prima del l'uovo. Se noi affianchiamo a una gallina un uovo, va da se che dobbiamo dire che la gallina è nata prima dell'uovo. Anche se quell'uovo non l'avesse fatto la stessa gallina, in tutti i casi è evidente chi è nato prima. Si potrebbe dire.. ma la gallina era un uovo prima di essere tale. Va bene! Ma era sempre una gallina, in forma di pulcino, ma sempre una gallina. Si potrebbe dire che a fare una gallina ci vuole un uovo? Non credo, ci vuole una gallina per fare un'altra gallina. Il principio di ciò che è padre chiarisce la distinzione che vi è tra chi genera e chi è generato, i diversi ruoli, e di certo è la gallina che genera e l'uovo quello che è generato. D'altronde è chi genera che trasferisce il suo DNA al nuovo nascituro e quindi è ovvio che per prima deve comparire  sulla scala temporale. Se andassimo agli albori della prima nascita in quale situazione ci troveremmo? Di certo non potremmo pensare di trovare un uovo con dentro un pulcino senza aver avuto una madre. Però se vedremmo una gallina ci troveremmo di fronte alla domanda da chi è nata! Però, andando per esclusione, se dovessimo prendere in considerazione che è nata come uovo, cosa ci troveremmo dentro? Un essere con il DNA di una gallina! Quindi possiamo affermare con certezza che la gallina è nata per forza prima dell'uovo, perché sul piano concettuale è ovvio che prima si aveva bisogno di sapere cosa metterci dentro all'uovo. Non è che l'uovo è nato per altri scopi. Come dire: è nata prima la macchina o il suo guidatore? Ovvio che è nato prima il suo conducente. L'uovo è come il veicolo che trasporta il conducente. Per questo io parlo di “ veicolo della specie”. Infatti all'inizio della catena vi è ben chiaro un progetto di vita che viene inserito nell'uovo, ma che è a tutti gli effetti, una forma di vita completa con lineamenti ben precisi. Quindi è ovvio che nel primo uovo vi era dentro una gallina già elaborata e formata. Il principio che ho sviluppato è un punto di partenza.
Se poi qualcuno volesse andare oltre adducendo che io non chiarisco come è nata la gallina, io potrei azzardarne la prova almeno come fase progettuale. Fermo restando fedele al punto di partenza di tale principio, ritengo la teoria di Darwin sulla evoluzione della specie, che tanto è stata criticata da chi è un sostenitore del creativismo Divino, fallire di fronte al principio che la gallina può avere avuto un padre diverso dalla gallina stessa. Chi ci può negare di pensare che dato che Dio crea e l'uomo invece genera, due cose ben distinte per potenzialità insite, che il progetto divino della gallina, come di tutte le specie, ne abbia progettato e creato il primo essere embrionale e abbia trovato il modo di trasferirlo nel tempo attraverso l'uovo.

“ Ho capito, Alfredo! In effetti il tuo è un principio ferreo e inattaccabile, anche se al limite del lapalissiano! È ovvio che è la madre a nascere prima del figlio! Comunque come tu saprai anche Darwin non escludeva la partecipazione del divino anche se limitato alla sola fase iniziale della creazione, e tanti dubbi li ebbe sino alla fine. Certo che si è sempre messo in contrasto la scienza con Dio, come se non fosse possibile la coesistenza di Dio e scienza. Ma tipi come Darwin vivevano cercando una verità al di fuori di quella religiosa! I tempi di Galileo erano passati da tanto tempo!”.

Alfredo sorride, pensa a quante provocazioni del mondo accademico aveva dovuto mandare giù, e quel termine “ lapalissiano” che gli ricordava tante sarcastiche critiche.
“ Io credo che la stessa Chiesa non abbia agevolato il principio del Dio creatore. Siamo ancora oggi di fronte a dei dogmi come i famosi sette giorni della creazione. Eppure, se avesse lasciato libertà di interpretazione delle scritture, il Dio scientifico sarebbe risultato meno surreale. Se pensiamo al fatto che la stessa genesi parla di sette giorni, come non potremmo pensare che un giorno per Dio è uguale a mille anni? E mille anni uguali a un solo giorno? Dio padrone del tempo sarebbe la soluzione a tutta la creazione. Un giorno per accendere la nostra stella, un giorno per spegnere il fuoco sulla terra facendola investire da meteoriti di ghiaccio e da qui l'atmosfera e l'acqua. Un giorno per portare sulla terra sementi e ogni sorta di animali con l'uso di astronavi. Chi ci nega di pensare che Dio portò la vita sulla terra? Possiamo pure pensare che la vita in questa terra sia un esperimento divino fatto già in altre parti? Il regno dei cieli non sarebbe in questi termini? Dobbiamo per forza credere alla scienza in quanto vi è una posizione dogmatica sulla creazione che vuole far passare l'idea che Dio abbia fatto tutto con uno schiocco delle dita?”

“ Su questo hai ragione Alfredo! Anch'io non credo che noi discendiamo dalle scimmie! Penso che se avessimo la possibilità di fare un certo esperimento, potremmo rilegare un gruppo di scimmie in una isola e andare a vedere dopo centomila anni se in quell'isola ci trovassimo un gruppo di pensatori ateniesi o ancora un gruppo di sole scimmie!”.

“ Sai che dico io, Adrian? Forse sarebbe più prospettabile una involuzione dell'uomo. Immaginiamoci un gruppo di politici su quell'isola e dopo centomila anni scoprire in cosa si sono evoluti o se si sono involuti in un branco di scimmie o somari che ragliano e parlano a gesti mostrando le loro nudità!”.

“ Bella questa! Penso che sia possibile! d'altronde l'uomo ha dimostrato di essere portato all'abbrutimento e passare per un vero animale, anzi peggio di qualsiasi bestia. Chissà cosa ne penserebbe Darwin della involuzione umana! Dovrebbe stare qui con noi per saperlo”.

“ Davvero, my friend! Qui starebbe al riparo dalle persecuzioni Papali e libero di confrontarsi con noi. Bisognerebbe fargli conoscere per primo a cosa siamo approdati dopo un secolo dalla sua scomparsa a riguardo del DNA. Ma questa è tutta un'altra storia sulla genesi umana”.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI157] La genesi

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@bestseller2020 ciao!

Tornare a MI e trovare "vecchie conoscenze" scalda il cuore.
Sono quindi corso a leggere il tuo racconto e... sono rimasto spiazzato. 
Nel senso che non ho capito quale obiettivo avessi, cosa volessi suscitare nel lettore. Rammento tuoi racconti coinvolgenti e pregni di significato, invece questa serie di dissertazioni non mi ha toccato.
E' un tema mio, sicuramente, per cui non mi azzardo neanche a dirne "bene" o "male". semplicemente non riesco ad entrarci. Sorry!
Mi sono anche posto il dubbio se postare questo (insulso) commento, ma non volevo che sembrassi disinteressato a un tuo lavoro e quindi eccolo qui, nella sua pochezza.
Spero di riuscire a seguire con costanza MI e tornare alla soddisfazione di altri tuoi racconti.
A rileggerti!

Re: [MI157] La genesi

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Ciao! Anche io ho trovato il testo più un saggio quasi che un racconto! Ma poco male, perché comunque le teorie sono affascinanti e possono essere inserite in un testo più ampio con questo personaggio che spara a zero e magari ha una controparte che la pensa all'opposto. Potrebbe essere un buon esercizio e chissà, magari il dialogo interessante qui accennato potrebbe diventare qualcosa di più.

Re: [MI157] La genesi

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@bestseller2020

Caro Best, il tuo racconto è un viaggio sulle montagne russe, un turbine vorticoso, una piroetta velocissima che lascia storditi. Un miscuglio di tesi e antitesi (più tesi, in verità), piuttosto caotico ma fornito, al suo interno, di un sottile e tenace filo che tiene unito il tutto. E questo filo solido è rappresentato dalle domande che l'uomo da sempre si pone: da dove veniamo? Perché siamo qui? A domande così totalizzanti la risposta può benissimo essere strutturata come il tuo testo: un susseguirsi di capriole e fuochi d'artificio. Devo dire che ti ho letto volentieri, e per questo ti ringrazio.
bestseller2020 ha scritto: dom ott 31, 2021 9:53 pmDopo anni di studio aveva elaborato la base del “Principio di ciò che è padre e di ciò che è figlio” con il quale aveva sconvolto il mondo accademico.
Fantastico.
bestseller2020 ha scritto: dom ott 31, 2021 9:53 pmSiamo ancora oggi di fronte a dei dogmi come i famosi sette giorni della creazione.
Non mi pare però che sia un dogma.
bestseller2020 ha scritto: dom ott 31, 2021 9:53 pmSe pensiamo al fatto che la stessa genesi parla di sette giorni, come non potremmo pensare che un giorno per Dio è uguale a mille anni? E mille anni uguali a un solo giorno?
Una bella citazione dalla Seconda Lettera di Pietro, capitolo 3.
bestseller2020 ha scritto: dom ott 31, 2021 9:53 pmChi ci nega di pensare che Dio portò la vita sulla terra? Possiamo pure pensare che la vita in questa terra sia un esperimento divino fatto già in altre parti? Il regno dei cieli non sarebbe in questi termini? Dobbiamo per forza credere alla scienza in quanto vi è una posizione dogmatica sulla creazione che vuole far passare l'idea che Dio abbia fatto tutto con uno schiocco delle dita?”
Vediamo se ho compreso bene: siccome la Creazione così come è raccontata in Genesi è del tutto implausibile dal punto di vista scientifico, è necessario un "aggiustamento" del suddetto racconto affinché possa essere preso in considerazione, altrimenti è inevitabile affidarsi alle tesi scientifiche, essendo la narrazione biblica "inaffidabile". La lettera di Pietro, affermi sopra, può essere d'aiuto in questo senso.
Ti segnalo qualche imprecisione con le virgole e una o due con l'uso dei verbi.
Ciao!

  
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Re: [MI157] La genesi

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ciao @Almissima @Loscrittoreincolore vi ringrazio del passaggio. In pratica leggo solo saggistica e qui mi sono fatto prendere. Per farne un racconto avrei dovuto usare i caratteri per un lungo racconto.
Vi do ragione sul fatto che sia poco di un racconto, ma io credo che la saggistica non possa essere figlia minore della narrativa.
Il percorso di un racconto è di certo più piacevole ma questa volta abbiate pazienza e vi prometto che al prossimo MI piazzo un super racconto per farmi perdonare... :P un grazie ancora
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI157] La genesi

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bestseller2020 ha scritto: Però se vedremmo vedessimo una gallina ci troveremmo di fronte
ti segnalo solo questo brutto refuso.

Per il contenuto, posso dirti che per me è stata una lettura complicata, troppo cervellotica per essere gradevole come racconto. Sarà che in questo periodo non riesco a concentrarmi bene, Scusami, @bestseller2020   :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI157] La genesi

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Ciao @bestseller2020 
 
Interessante, anche se mi sembra che non ti schieri apertamente. Hai messo nomi trasformati e nomi veri. Da scriverci un saggio, ma sono reduce da anni di diatribe appassionate, da parte mia, su argomenti vari che mi hanno impegnato a scrivere per ore, che pensavo di aver sconvolto il mondo e che mi rispondevano con un “Wow!”
Ti dico subito che la questione se sia nato prima l’uovo o la gallina non mi ha mai appassionato fin dal liceo. Quando filosoficamente se ne parlava mi estraniavo mentalmente e quando il professore che organizzava scioperi e assemblee  mi chiedeva di esprimermi rispondevo se sapeva se fosse nato prima Adamo o sua madre e tutti a ridere e siccome mio padre era addirittura carabiniere e dagli al fascista…
(Scusa, non vado più in chat e scrivo per simbologia pre-nuragica catacombale…)
Poi mi citi la teoria (una teoria) di Darwin… Lui e quelli come lui e quelli entusiasti di lui a scuola e nella vita (tutti), hanno contribuito alla formazione del mio carattere ombroso verso l’umanità non analizzante, priva del concetto di contraddizione aristotelica.
Io avrei citato anche il cugino di Darwin, Francis Galton, che teorizzò l’eugenetica ed era pure climatologo, tutte materie pericolose se utilizzate come sono utilizzate e ci avrei anche aggiunto la ciliegina di Thomas R. Malthus, che spostò la sopravvivenza del più forte dall’uomo alle nazioni, con altre amenità che hanno causato e causano eccidi nel mondo. Che poi le teorie di questa bella famiglia e compatrioti inglesi siano state usate da pazzi nel passato e rispolverate oggi, spero si sappia.
Beh dai scusami per questo commento anomalo, ogni tanto scambio il forum per un blog di discussione o una bozza per redigere saggi.
Mi è piaciuto quando hai accennato, per vedere un’eventuale involuzione delle teoria (una teoria) di Darwin, al mettere dei politici in un isola e vedere in cosa si trasformavano dopo centomila anni.
Avrei molto da dire, ma meglio che mi fermo. Mi ha ricordato il romanzo di Golding, Il signore delle mosche, anche se si analizzava il ritorno alla barbarie di un gruppo di ragazzini.
È sempre interessante per me leggerti, mi stimola alla discussione, ma non fare troppo caso alle mie digressioni.
A si biri.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI157] La genesi

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Ciao @bestseller2020 
Ho letto giorni fa il tuo racconto ma tutto subito non mi veniva un commento. Così l’ho lasciato decantare. 
Del tuo brano ho apprezzato l’idea, il portare la discussione fra la teoria evoluzionistica è quella creazionista. Non mi sembra che tu prenda un posizione netta, ma mi sembra che tu aaccenni  comunque alla cosiddetta prova teleologica, che tu qui esprimi come dubbio sulla creazione uovo-gallina ma che è la stessa dell’orologio. Ovvero: se io trovo un orologio per terra, posso forse  pensare che si sua costruito da solo? Certo che no. Ciò significa che più la complessità di un organismo è elevata più presupporrebbe una mente intelligente creatrice. In questo racconto ho apprezzato questa ricerca interiore, ma ho trovato un po’ troppa confusione, a tratti mi sono persa. E infine non ho trovato la vera e propria forma del racconto, ma più che altro una esposizione di tesi. 
Ho fatto, volutamente, questo commento a un po’ di giorni di distanza dalla lettura, proprio perché volevo che emergessero solo le impressioni che mi erano rimaste, al di là di tecnicismi o di particolari. Insomma che emergesse dal mio ricordo il generale rispetto al particolare. 
 A rileggerti 

Re: [MI157] La genesi

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ciao @Cicciuzza anche a te un grazie del passaggio. Ti confesso che ero curioso in effetti per come avresti reagito a questo mio scritto.
Quando l'ho postato ero certo che avrei ricevuto parecchie critiche.. in effetti si tratta di racconti. Ma credo che al MI chiunque sia libero di manifestare anche in questo modo le sue idee. Anzi, devo ringraziare proprio questo spazio del MI per darmi anche questa occasione di esternare i miei pensieri sull'universo umano.. grazie ancora per tutto.  :sss:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
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