[MI151] A tutti i costi

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Traccia di mezzogiorno. A rebours.




  
Luglio, venerdì 16, 1992.


La gente furiosa si accalcava di fronte alla stazione dei carabinieri. Era stata una giornata rovente, e il calar del sole, non mitigava l'afa che richiamava le zanzare al solito banchetto di sangue. Sudore e punture, un cocktail micidiale, capace di mandare in bestia chiunque.


Il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine, predisposto al di fuori della caserma, indietreggiò sulla spinta della massa inferocita, quando si aprì il cancello elettrico per far passare la volante.
All'interno di essa, sul sedile posteriore, a testa china, qualcuno si nascondeva la faccia per mezzo dei fogli di carta bianca che stringeva tra le mani.


“ Assassino! Infame! Devi morire bastardo!”, prese a urlare la gente che si gettava sull'auto blu, con l'intento di bloccarle la via di fuga. Sulla carrozzeria decine di mani accaldate e vogliose di farsi sentire, presero a sbattere energicamente. L'autista non si fermò, procedette pian piano, obbligando la gente a indietreggiare. Il cordone degli agenti presero a spintonare chi insisteva nel voler ostacolare il passaggio dell'auto, la quale, superate le ultime resistenze, con un vistoso stridio di gomme, scaricò sulla trazione posteriore tutta la potenza del motore Alfa Romeo . E poi l'auto, a sirene spiegate, si diresse verso il carcere circondariale: la nuova dimora di Mirko Scalas.


Erano passati tre giorni da quando un ignaro passante, aveva notato del fumo provenire da un materasso abbandonato per la campagna. La solita passeggiata per portare il cane a correre un po, per quelle stradine sterrate, in mezzo a cumuli di rifiuti abbandonati. Ma l'uomo era stato attirato, non tanto del fumo, ma dai due cani randagi che si aggiravano attorno al materasso, mostrando una strana attenzione. L'uomo si era avvicinato, forte di aver a guinzaglio un poderoso pastore tedesco, con il quale, aveva allontanato i due randagi. Non era insolito che qualche materasso bruciasse per la campagna, ma stando lì vicino aveva avvertito l'odore della carne bruciata. A quel punto aveva ribaltato il materasso, facendo la macabra scoperta che a bruciare era un corpo di un uomo.


Mattia Ortis mancava da casa due giorni. I genitori ne avevano denunciato la scomparsa lo stesso giorno che non era rientrato a casa, come sua abitudine, per le undici. Il giovane ventenne di buona famiglia era un ragazzo tranquillo e pulito. Studiava in modo proficuo e mai era stato immischiato in fatti di natura illegale. La notizia del ritrovamento del corpo semi carbonizzato aveva destato profonda indignazione tra la gente. Chi mai aveva potuto fare una cosa così crudele?


Gli inquirenti avevano dedotto che il giovane era stato ucciso con un forte colpo alla nuca e poi gli era stato appiccato fuoco, non si sa con cosa, ricoperto con materiale vario, tra cui un materasso. Ma era stato proprio questa copertura a inibire il fuoco, e a far sì che lentamente si consumasse, ma senza distruggere quel povero corpo. L'intento dell'autore di far sparire il corpo non era riuscito. Tale operazione pareva fosse opera o di una banda criminale, alla quale poteva essere in ipotesi collegato il vissuto del giovane, o di un sprovveduto maldestro.


Ma un regolamento dei conti parve la strada preferenziale da seguire, perché emerse che il giovane aveva venduto la sua auto il giorno della sua sparizione. Tale fatto risultava dal passaggio di proprietà eseguito regolarmente presso un notaio. Ma i soldi dati in contanti per l'auto di lusso non si erano ritrovati, erano spariti, non si sapeva dove.
Persino i genitori non avevano idea del perché avesse fatto una cosa del genere. L'auto sportiva gliela avevano regalata loro per i suoi vent'anni, e lui, innamorato pazzo per quell'auto, mai se ne sarebbe liberato. In quale brutta storia si era infilato Mattia per essere stato costretto a venderla? A cosa gli erano serviti tutti quei soldi che aveva dichiarato al notaio di prendere in mano dall'amico Mirko Scalas, quest'ultimo felicissimo di fare l'acquisto, in quanto, pure lui appassionato di auto sportive?
Di tale acquisto, Mirko, non ne aveva nascosto il fatto, tant'è, che subito dopo il passaggio di proprietà, se ne era andato in giro per il paese a mettersi in bella mostra, in compagnia del suo inseparabile amico, Daniele Uras. Quella Toyota Celica turbo, rosso fuoco, accendeva l'invidia tra i giovani del paese: era quella la soddisfazione maggiore che provavano Mirko e Daniele, seduti su quei sedili di pelle nera, sellati a mano. Tutti gli amici con la bava alla bocca come degli sfigati, perdenti dalla nascita e destinati a vita a rimanere tali. Questo provava Mirko in sella al bolide dai cerchioni in lega tirati a lucido; lui era arrivato al traguardo che sempre aveva desiderato.


Ma una telefonata arrivò agli inquirenti, a ridosso del funerale del povero Mattia Ortis;
Il notaio che aveva stipulato la vendita dell'auto chiedeva di essere sentito.




Luglio, mercoledì 14, 1992.


Sono le nove del mattino. Mattia Ortis si incontra con il suo amico Mirko, con lui anche Daniele.
Si sono dati appuntamento perché Mirko vorrebbe provare la Celica turbo; anche lui vorrebbe comprarla uguale, ma vorrebbe il favore di vedere come ci si trova, prima di fare l'acquisto.
Mattia acconsente e lo lascia guidare. Percorrono a forte velocità le strade tra il degrado della campagna: “ Ei! Vai piano con le derapate, così mi mangi le gomme!”. Poi la macchina si ferma in una stradina sterrata senza uscita, all'ombra di due alberi di fico. Daniele, seduto sui sedili posteriori, colpisce alla nuca Mattia con un pugno di ferro. Mirko non perde tempo, in mano tiene una cordicella estratta dalla tasca dei pantaloni e la arrotola sul collo del semi cosciente ragazzo.
Mirko prende a stringere forte, più forte che può. Daniele esce dall'auto perché per un momento perde il coraggio e si tira indietro. Mattia muore strangolato da lì a poco. Poi, i due, estraggono il corpo e lo depositano giù nella cunetta. Raccolgono delle sterpaglie e fari rifiuti con cui ricoprono il corpo; accendono. Le fiamme divampano ed è a questo punto che i due gettano sopra anche il materasso abbandonato. Stanno per qualche minuto a guardare e poi salgono sulla Toyota Celica Turbo e si dirigono verso lo studio notarile. Daniele ha in mano i documenti di Mattia Ortis e si spaccia per lui di fronte alla ignara impiegata, che non si preoccupa di nulla e non si accorge dello scambio: “ quando ho fatto la patente avevo i capelli corti!”, esclama con un sorriso Daniele.


In cinque minuti si passa alla firma di fronte al notaio, anche lui non sospetterà niente; Mirko diviene il nuovo proprietario. Poi via a tutto gas, con il bolide sotto il proprio comando, a vantarsi dell'acquisto tra gli amici di bar e quelli delle piazzetta, gli sfigati, come li definisce lui.


Luglio, martedì 13, 1992. Il giorno prima del delitto.


Mirko e Daniele stanno seduti fuori dal bar, sul tavolino due birre. Una Toyota Celica Turbo sta passando per la strada; alla guida Mattia Ortis. I tre si salutano con un cenno di mano.


Mirko Scalas guarda il suo sogno allontanarsi, sputa per terra: “ Che cazzo ci fa con quella macchina la! È il solito sfigato figlio di papà... che coglione! Ma vedrai come la farò andare io quella macchina domani; perché sarà mia a tutti i costi!”.




Luglio, sabato 17, 1992.
Carcere Circondariale. La coscienza non ribolle e non medita. La morte di Mattia è rimasta sterile. Rimane solo l'afa, questa insopportabile afa.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI151] A tutti i costi

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bestseller2020 ha scritto: La gente furiosa si accalcava di fronte alla stazione dei carabinieri. Era stata una giornata rovente, e il calar del sole, non mitigava l'afa che richiamava le zanzare al solito banchetto di sangue. Sudore e punture, un cocktail micidiale, capace di mandare in bestia chiunque.
Ciao @bestseller2020  ti faccio due pulci per postare :bandiera: 

Era stata una giornata rovente, e il calar del sole, non mitigava
Non è un inciso togli la prima virgola e forse anche la seconda, si anche la seconda.

Sudore e punture, un cocktail micidiale, capace di mandare in bestia chiunque.
Dopo punture metti i due punti, e poi spieghi che sono un un cocktail micidiale

bestseller2020 ha scritto: Il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine, predisposto al di fuori della caserma, indietreggiò sulla spinta della massa inferocita, quando si aprì il cancello elettrico per far passare la volante.
Questa frase è un po' macchinosa e credo che la prima virgola non ci vada.
bestseller2020 ha scritto: All'interno di essa, sul sedile posteriore, a testa china, qualcuno si nascondeva la faccia per mezzo dei fogli di carta bianca che stringeva tra le mani.
Il sedile posteriore sta all'interno della macchina, si sa. si può tagliare
bestseller2020 ha scritto: “ Assassino! Infame! Devi morire bastardo!”, prese a urlare la gente che si gettava sull'auto blu, con l'intento di bloccarle la via di fuga. Sulla carrozzeria decine di mani accaldate e vogliose di farsi sentire, presero a sbattere energicamente. L'autista non si fermò, procedette pian piano, obbligando la gente a indietreggiare. Il cordone degli agenti presero a spintonare chi insisteva nel voler ostacolare il passaggio dell'auto, la quale, superate le ultime resistenze, co
meglio usare dei sinonimi per evitare ripetizioni di questo tipo
bestseller2020 ha scritto: un vistoso stridio di gomme, scaricò sulla trazione posteriore tutta la potenza del motore Alfa Romeo . E poi l'auto, a sirene spiegate, si diresse verso il carcere circondariale: la nuova dimora di Mirko Scalas.
Un sonoro stridio di gomme.
Ti è scappato uno spazio in più dopo Alfa Romeo
metterei un punto e virgola al posto dei due punti
Provo a correggerti la punteggiatura solo come esercizio, lo sai che è  anche il mio cruccio. Prima di prendere per buoni i miei consigli verifica che io stia dicendo il giusto.
Da qui in poi lascio a quelli che ne sanno di interpunzione.
bestseller2020 ha scritto: correre un po
po' refuso
bestseller2020 ha scritto: non tanto del fumo, ma dai due cani randagi che si aggiravano attorno al materasso, mostrando una strana attenzione. L'uomo si era avvicinato, forte di ave
Non tanto dal fumo quanto dai due cani...
bestseller2020 ha scritto: Il giovane ventenne di buona famiglia e
O il giovane o il ventenne. inutile ribadire lo stesso concetto
bestseller2020 ha scritto: poi gli era stato appiccato fuoco, non si sa con cosa,
poi gli era stato appiccato fuoco, non si sapeva con cosa. secondo me suona meglio.
bestseller2020 ha scritto: Ma un regolamento dei conti parve la strada preferenziale da seguire, perché emerse che il giovane aveva venduto la sua auto il giorno della sua sparizione. Tale fatto risultava dal passaggio di proprietà eseguito regolarmente presso un notaio. Ma i soldi dati in contanti per l'auto di lusso non si erano ritrovati, erano spariti, non si sapeva dove.
Avrei usato un personaggio per far trapelare indizi di questo tipo. Magari il padre, o un poliziotto. Questo periodo è troppo colloquiale. lo scirttore  parla al lettore  interromppendo la sospenzione dell'incredulità e dando ai fatti un tono appena forzato.
bestseller2020 ha scritto: In cinque minuti si passa alla firma di fronte al notaio, anche lui non sospetterà niente; Mirko diviene il nuovo proprietario. Poi via a tutto gas, con il bolide sotto il proprio comando, a vantarsi dell'acquisto tra gli amici di bar e quelli delle piazzetta, gli sfigati, come li definisce lui.
Ti sei dimenticato della burocrazia, in cinque minuti col cavolo che lo fai un passaggio di proprietà. E forse non serve un notaio 
bestseller2020 ha scritto: Rimane solo l'afa, questa insopportabile afa.
Accidenti a lui! dovrebbe schiattare boccheggiando. Un delitto per un motivo futile e condotto in maniera sciocca, come potevano pensare di farla franca? eppure sono fatti di cronaca che ogni tanto sentiamo al tg. Mi sono venuti in mente diversi casi in cui il colpevole è stato immediatamente scoperto per questi motivi.
Un bel racconto e e cronologicamente ben inquadrato, non ho avuto problemi a seguire la trama.  Però è penalizzato dal fatto che sei stato obbligato a iniziare dalla fine il che ha rovinato la sorpresa!
complimenti e buon MI

Re: [MI151] A tutti i costi

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  ha scritto:bestseller2020 e il calar del sole, non mitigava l'afa
Non ci va la virgola
bestseller2020 ha scritto: Devi morire bastardo
Consiglio una virgola prima di "bastardo", vocazione
bestseller2020 ha scritto: decine di mani accaldate e vogliose di farsi sentire, presero a sbattere energicamente
Non ci va la virgola
bestseller2020 ha scritto: Il cordone degli agenti presero a spintonare chi insisteva nel voler ostacolare il passaggio dell'auto
Il cordone prese
bestseller2020 ha scritto: bestseller2020Erano passati tre giorni da quando un ignaro passante, aveva notato del fumo
Non ci va la virgola
bestseller2020 ha scritto: a correre un po
un po'
bestseller2020 ha scritto: con il quale, aveva allontanato i due randagi
Via la virgola
bestseller2020 ha scritto: A quel punto aveva ribaltato il materasso, facendo la macabra scoperta che a bruciare era un corpo di un uomo.
L'avrei descritta in modo un po' più dettagliato (limite di caratteri a parte, in revisione), visto che in ballo ci sono anche dei cani e un fuoco abbastanza intenso da bruciare un corpo
bestseller2020 ha scritto: Ma era stato proprio questa copertura a inibire il fuoco, e a far sì che lentamente si consumasse, ma senza distruggere quel povero corpo.
Non ho capito; l'incendio c'è, ma il materasso ha inibito il fuoco? Come ha fatto a continuare a bruciare senza ossigeno?
bestseller2020 ha scritto: Di tale acquisto, Mirko, non ne aveva nascosto il fatto, tant'è, che subito dopo il passaggio di proprietà, se ne era andato in giro per il paese a mettersi in bella mostra, in compagnia del suo inseparabile amico, Daniele Uras.
Ci sono un po' di virgole di troppo. In particolare:
Di tale acquisto, Mirko non ne aveva nascosto il fatto, tant'è che subito dopo il passaggio di proprietà se ne era andato in giro per il paese a mettersi in bella mostra, in compagnia del suo inseparabile amico, Daniele Uras.
bestseller2020 ha scritto: i due, estraggono il corpo e lo depositano giù nella cunetta
Non ci va la virgola

Refusi a parte, il racconto mi è piaciuto. è narrato abbastanza bene, in particolare le descrizioni - di mio apprezzo meno le parti "raccontate"; non c'è un vero colpo di scena, la storia risulta interessante e soprattutto con una bella costruzione. Mi è mancata un po' la psicologia dei personaggi, penso che non sarebbe male se l'autore facesse un passetto indietro - ogni tanto si sente il narratore in modo un po' forte - per lasciare spazio ai pensieri dei personaggi, rendendoli persone vere.
Comunque sia una prova interessante, complimenti^^

Re: [MI151] A tutti i costi

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Ciao! Un racconto molto buono con una gestione sapiente delle informazioni. Forse il finale all'inizio della traccia ti ha un po' penalizzato, perché piano piano che si va avanti con la lettura vengono fuori dettagli che fanno capire prima del finale dove tu voglia andare a parare. Rivedrei anche i dialoghi di Mirko nel finale, un po' troppo ingessati nella figura del "cattivone". Quello che mi è piaciuto moltissimo è il cinismo con cui hai raccontato il tutto, che rende ancora più terribile e d'impatto il tutto per il lettore. Bella prova! Complimenti <3

Re: [MI151] A tutti i costi

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ciao @Loscrittoreincolore , grazie del passaggio e del commento. Non sono andato oltre nelle informazioni di Mirko poiché essendo una storia realmente accaduta, ho il dovere di rispettare certe regole. Oggi Mirko ( nome di fantasia) sta ancora scontando l'ergastolo. Morale della favola: Mattia ammazzato perché colpevole di vivere agiatamente e di avere un oggetto proibito per Mirko. Non ho voluto neanche fare questioni di ordine sociale e morale, non era il caso. Era già troppo triste così. Grazie e a risentirci.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI151] A tutti i costi

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bestseller2020 ha scritto: ciao @Loscrittoreincolore , grazie del passaggio e del commento. Non sono andato oltre nelle informazioni di Mirko poiché essendo una storia realmente accaduta, ho il dovere di rispettare certe regole. Oggi Mirko ( nome di fantasia) sta ancora scontando l'ergastolo. Morale della favola: Mattia ammazzato perché colpevole di vivere agiatamente e di avere un oggetto proibito per Mirko. Non ho voluto neanche fare questioni di ordine sociale e morale, non era il caso. Era già troppo triste così. Grazie e a risentirci.
Ah, non lo avevo capito! Beh molto interessante allora il modo in cui hai "rielaborato" gli eventi! Complimenti ancora <3

Re: [MI151] A tutti i costi

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bestseller2020 ha scritto: Luglio, venerdì 16, 1992.
Ieri, domenica 23 maggio, era l'anniversario della strage di Capaci. Quando ho letto la tua data, 16 luglio del '92, ho pensato subito a Borsellino, che fu ucciso qualche giorno dopo, il 19, e il 16 era a Roma per un importante interrogatorio. Ho pensato volessi rivivere quei pochi giorni prima della morte del magistrato, e mi era sembrata un'idea eccellente omaggiare Falcone attraverso Borsellino. Quando poi ho letto il racconto, ho riflettuto che, anche se il fatto di sangue era di altra natura, il tuo omaggio continuava a essere. 
Hai tutta la mia stima, @bestseller2020: il brano descrive in modo asciutto un delitto efferato, di quelli a cui il pensiero rifiuta quasi di avvicinarsi; mi è parsa ben costruita la sequenza temporale a ritroso, che termina con un balzo in avanti; a parte le virgole, con cui fai continuamente a pugni, tutto si legge senza interruzioni.  Se non fosse che il contenuto mi ha riempito di rabbia e dolore, ti direi che è stata una bella lettura.
Sono stata contentissima di vedere che sei riuscito a partecipare. Grazie e un saluto.
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Re: [MI151] A tutti i costi

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Ciao @bestseller2020, sono riuscito a entrare perfettamente nel tuo racconto malgrado le virgole che spezzavano un pò il ritmo dove non avrebbero dovuto. Che tu ci creda o no, ho guidato ben due Toyota Celica, visto che in famiglia c'era un grande appassionato di quel modello. Una bella macchina? Sicuramente. Uccidere per averla? Non rispondo nemmeno.

Come hanno detto qui sopra, hai saputo utilizzare bene le informazioni e hai disegnato bene tutto quello che circondava il delitto, con il motivo dell'afa che quasi opprime il lettore mentre legge; non ho potuto fare a meno di pensare a quel "banchetto di sangue" delle zanzare mentre leggevo il resto del racconto. 

Capisco perfettamente il perchè dell'ultimo pezzo, anche se rompe un pò il ritmo fine/inizio richiesto dalla traccia.

Ottimo racconto, complimenti!

Ci si legge :)

Re: [MI151] A tutti i costi

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Ciao @bestseller2020, bel racconto!
E' incredibile come le motivazioni da cattivo più stereotipato, i delitti più scalcinati e i piani più lacunosi di solito riportano a casi reali. Probabilmente gli scrittori sarebbero ottimi delinquenti! :D
Scherzi a parte, mi è piaciuta la struttura a paragrafi e a frasi secche, che secondo me funziona molto bene, data la richiesta della traccia. Inoltre hai mascherato anche molto bene lo spoiler iniziale, hai sviato l'attenzione sull'indignazione della gente, sul clima anch'esso ostile, hai dipinto bene i contorni prima di delineare l'accaduto.
E la storia ti è venuta incontro, perché fatichi ad immaginare un omicidio così futile e percepito in modo così superficiale, finché non viene detto chiaramente, quindi la suspense regge.

Bravo!  (y) A rileggerci

Re: [MI151] A tutti i costi

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Complimenti, @bestseller2020  :)

Hai congegnato molto bene la storia.
bestseller2020 ha scritto: Non sono andato oltre nelle informazioni di Mirko poiché essendo una storia realmente accaduta, ho il dovere di rispettare certe regole. Oggi Mirko ( nome di fantasia) sta ancora scontando l'ergastolo. Morale della favola: Mattia ammazzato perché colpevole di vivere agiatamente e di avere un oggetto proibito per Mirko. Non ho voluto neanche fare questioni di ordine sociale e morale, non era il caso. Era già troppo triste così. 
Secondo me, è ancora più difficile scrivere un racconto traendolo  dalla realtà. Quindi sei stato doppiamente bravo.  :)

P.S.: a questa mano non avevo tempo per le pulci e ho visto che te ne hanno fatto poche.  ;)
Ma una cosa devo dirtela: perché impedisci a tanti soggetti di compiere le loro azioni, mettendo tra il soggetto e il verbo il "muro" di una virgola?  :bash:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI151] A tutti i costi

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Mi è piaciuto, bravo.
Dinamico, realistico, spietato e con una chiusura cinica altrettanto azzeccata. Mi viene in mente che quando si parla d'amore si tende ad ampliare il concetto, mentre quando si parla di odio si punta sul dettaglio. Fa male sapere che si può morire per qualcosa di così stupido e fa male sapere che si può uccidere per qualcosa di altrettanto banale.
Questo racconto ha un contenuto forte, ben articolato e lascia l'amaro in bocca. Ti faccio i miei complimenti Besty. (y)
"Fare o non fare, non c'è provare." Yoda - Star Wars

Re: [MI151] A tutti i costi

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Ciao @bestseller2020,
Racconto intenso, ricco di immagini forti. Ben costruita la narrazione a ritroso. Una curiosità: perché le date sono scritte con il mese per prima cosa?
Asciugherei un po' le parti raccontate che rallentano il ritmo della storia, anche se già così la narrazione "prende" molto.
Trovo che di racconto in racconto, MI dopo MI, si alzi la qualità della tua scrittura. Adesso però tieni a bada le virgole anarchiche!
Ciao!

Re: [MI151] A tutti i costi

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Ciao @bestseller2020 
Mi è piaciuto lo stile sobrio, ideale per descrivere fatti del genere. Le virgole si aggiustano, per me non è mai questo un criterio di valutazione, guardo il contenuto.
Purtroppo se ne sentono spesso di ragazzi che uccidono per una sciocchezza. Il fatto che una parte della società imponga che li si debba anche comprendere, facendone quasi dei personaggi da talk show e relegando nel nulla la famiglia delle vittime, aumenta ancora di più il dolore.
Forse avrei insistito di più sull'introspezione degli assassini; già il fatto che Daniele esce dall'auto perché non ha il coraggio di andare fino in fondo all'uccisione del ragazzo, come invece fa Mirko Scalas sarebbe da trattare un pochino di più. Non che questo lo scagioni ma fa comprendere che in fondo all'animo umano c'è la repulsione istintiva a uccidere un proprio simile.  Repulsione che Mirko Scalas non ha e infatti, secondo le teorie di Lombroso, certe razze umane hanno insito in loro  da generazioni l'istinto omicida e possono essere equiparate alle bestie.
Avrei messo anche qualche parola in più per il dolore della famiglia di Mattia Ortis.
Purtroppo non riusciamo a distinguere, non vogliamo vedere che alcuni nostri simili hanno il segno di Caino, qualunque cosa sia. Dicono che bisogna comprenderli e non escluderli dalla società.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI151] A tutti i costi

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Ciao @bestseller2020 quando ho letto la data con il 1992 e l'incipit ho subito pensato a un rimando delle stragi, con l'arresto di uno dei responsabili, come @Ippolita. Poi vedendo il nome diverso ho continuato a pensare ad un tua rielaborazione che piano piano prendeva un'altra strada. 
Bravo, buon racconto. 
Se non avessi messo le date a ritroso, forse non  si sarebbe capito appieno la sequenza, ma credo che poteva essere affascinante, lasciare al lettore l'interpretazione dei fatti precedenti. 
A rileggerti
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