[MI148] Francesca Ladavia

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Traccia di mezzanotte. Il carcere.

Che notte ho passato. Non ho chiuso occhio. Sono stravolta. Mi ritrovo senza neanche gli slip addosso, con le tette libere: sono praticamente nuda nel letto. Eppure, sono da due anni che vivo da sola e non divido il letto con nessuno.


Francesca... Il viso di lei mi ritorna in testa, violentemente; è lei l'artefice di questa notte agitata appena passata.


Ieri, Vittorio, il mio capo redattore, mi chiama nel suo ufficio; io penso: mi darà il nominativo del prossimo protagonista da intervistare per lo spazio culturale “ riscatti di vita”, dove raccontiamo storie di recupero sociale dopo l'esperienza del carcere.
Il capo, di pessimo umore e senza tante parole, mi rifila un foglietto con uno nome: Lady Language.

Io non capisco e chiedo, - Ma capo, chi è questa?- Lui risponde brusco, - di cosa ci occupiamo noi?-

Giro le spalle e vado via senza proferire parola; ma dentro me, ho una grande voglia di mandarlo al diavolo. Incontro nel corridoio Valerio e chiedo:  ma tu sai qualcosa di questa Lady Language?
“ Credo che sia la solita persona uscita dalle patrie galere e che si è raddrizzata per bene”.
La solita storia di redenzione- penso io; d'altronde questi nominativi passano per dei canali ben organizzati. Mi metto a lavoro e scorgo sotto il nominativo un numero di telefono: chiamo.
Mi risponde una donna dalla voce suadente e io: “ buongiorno, sono Pamela della rivista Scorci di Vita e la chiamo per quella intervista”. Mi dà l'ora e il luogo dove vederci. Mi basta poco tempo per arrivare da lei; suono al campanello di quel che mi sembra un appartamento in zona signorile: penso: “ certo che di strada ne ha fatto se dal carcere è finita a vivere in questo posto”.

Eppoi... ecco la porta aprirsi e questa donna avvolta da veli di chiffon: rimango paralizzata.
Mi appare come una Venere e mi invita a entrare. Come si volta di spalle noto la trasparenza dei veli che mostrano un corpo da sballo. Ci sediamo rispettivamente su comode poltroncine stile Filippo, o Luigi, non ricordo. Lei prende ad accavallare le gambe; prima la destra sulla sinistra, poi la sinistra sulla destra. Un gioco di gambe che mostra spregiudicatamente il rosa dei suoi slip. Io tentenno; mi sento parecchio imbarazzata. E' lei a rompere il ghiaccio dicendo “ la facciamo questa intervista? A proposito non ci siamo neanche presentate! Io sono Francesca”.
Io prendo coraggio: “ piacere, io sono Pamela, ci siamo sentite per telefono. Vogliamo cominciare dalla esperienza del carcere?”

“ Il carcere?”, esclama lei visibilmente colpita. “ Sì! Dal carcere, come saprai noi ci occupiamo di raccogliere storie di riscatto sociale da inserire nella nostra rivista ”.
“ Non capisco Pamela. Pensavo che era una intervista sul mio personaggio, sulla mia vita da Star del cinema porno; pensavo che volevi parlare di questo”. Io mi sento prendere fuoco, balbetto, sapere di trovarmi di fronte una porno Star mi destabilizza. Ancora una volta è lei che prende in mano le redini del discorso con una sonora risata: “ ma allora non scrivi per quelle riviste di sole donne che tanto amano i miei film, che vedono il riscatto femminile in una consapevole scelta sessuale: sei solo una salvatrice di anime perse e redente “. Io scuoto la testa e sento che devo reagire: “ ma sei stata in carcere, sì o no?”.
“ Ma certo che sono stata in carcere, la mia vita è pure cambiata grazie a quella esperienza. Sai che penso? Che sia stato il mio nome e cognome che mi abbiano portato a fare certe scelte”.

“ In che senso? Spiegati “, faccio io.

“ Solo quando ho raggiunto i quindici anni ho capito il senso delle battute che mi rivolgevano i miei compagni di scuola delle superiori. L'appello di chi era presente scatenava sempre le ridarelle di alcuni. Quando il prof chiamava - Francesca Ladavia!-, ne sentivo di ogni genere e qualcuno esultava gridando- evviva- finalmente che qualcuna la da via. Non ti dico l'imbarazzo che provavo  in quelle allusive parole. Poi mi feci ragione di ciò e imparai a rispondere con un “ state freschi- oppure, fattela dare da tua sorella ".

“ Comincio a capire, Francesca. Sei incappata nel gioco maschilista più becero, a riguardo di apprezzamenti.”

“ Quando sanno come ti chiami, qualsiasi parola che pronunci viene usata per questo tipo di approccio. Mi misi a lavorare perché abbandonai il liceo; non sono mai stata predisposta allo studio.
Alla fine ho dato retta al fatto che se sei troppo bella sei sprecata per lo studio. Mi ritrovai a fare la segretaria in uno studio di consulenza finanziaria e credimi, dare un semplice appuntamento al cliente per una consulenza, diventava un momento di imbarazzo. Gli uomini.. Gli uomini... Una volta uno mi chiese di fissargli una data a stretto giro di ore, e io risposi, “ mi dispiace, non ho un buco libero “. Questo, con una ridarella rispose, “ non ne avevo dubbio; capisco che è impegnata da tutte le parti”. Da subito non capii, ma poi, aver pronunciato che non avevo un buco libero è stato preso per farne apprezzamenti pesanti. Comunque, all'età di sedici anni, alla fine, l'ho proprio data via al primo cretino che mi apparve gentile e sincero. E così che ho cominciato a bazzicare con personaggi della malavita, dato che vivevo da sola ed ero andata via di casa. Il miraggio dei soldi facili mi spinse a vivere di appuntamenti con uomini felicemente sposati. Ma con i soldi iniziarono anche i guai; il primo arresto, il secondo, e poi alla fine con il terzo paghi tutto assieme e mi si aprirono le porte del carcere”.

Comincio a vedere Francesca sotto la veste umana e la lascio parlare mentre scrivo sul taccuino qualche appunto e tengo sottocchio il registratore. “ E poi?”, chiedo.

“ In carcere conobbi Desirè, con cui strinsi da subito una forte amicizia. Lei era dentro per la stessa cosa, anche lei aveva appena diciannove anni. Ci fu subito qualcosa tra noi, e tra una doccia e l'altra fatta assieme, alla fine ci ritrovammo una tra le braccia dell'altra, e spesso, allargavamo le ammucchiate a chi si voleva unire a noi. Tutto è iniziato dal carcere. La nostra scelta di darci al cinema lesbo, appena uscite per buona condotta; e poi l'incontro con la nostra regista e il successo inatteso “.


“ Ma allora Lady Language è il tuo nome d'arte e Desirè è la tua partner!”.
“ Sì! Io e lei abbiamo girato assieme con altre cinque ragazze il film “ Tutte insieme appassionatamente”, e il film “ Carezze a mani libere”, “ Caverne proibite” e ..”


“ Sì! Sì! immagino Francesca, i titoli danno ben l'idea dell'argomento”, esclamo, mentre una naturale risata sgorga dalla mia bocca come acqua naturale di sorgente, e Francesca è lì a raccogliermi tra le mani e ingerirmi. Mi sento sciogliere da ogni tabù, da ogni pregiudizio.
Sento che parlare liberamente di sesso tra noi donne è un argomento attraente.

Dopo due ore passate a chiacchierare e bere infusi orientali ora ci passiamo anche una canna.
Ma il tempo a disposizione finisce e mi rendo conto che poco le ho chiesto dell'esperienza del carcere. Ma la vedo felice e serena: inutile rivangare quei giorni tristi che sicuramente avrà vissuto con l'arresto e la detenzione. Capisco che a tutti gli effetti, in modo seppur anomalo, il carcere le ha cambiato in meglio la vita. L'amore che ha trovato in Desirè e la scelta di fare l'attrice porno, in fin dei conti, è stata la ramazza con cui ha spazzato via quella Francesca Ladavia che non aveva mai un buco libero a disposizione per una genia di uomini ignoranti.

L'abbraccio forte mentre lei mi chiede: “ cosa scriverai di me? “  " Non saprei Francesca; lasciami pensare, ti farò sapere”.
Dopo questa notte non ho nessuna intenzione di raccontare la storia di Francesca a quella testa di cazzo di Vittorio. Credo che sarebbe in grado di sviare qualsiasi lettore e fare di lei una povera donna illusa dal lavoro osceno. Non credo che la gente sarebbe in grado di capire.


E poi... io nuda a tette all'aria, su questo letto ancora caldo, non fa altro che farmi pensare a lei.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI148] Francesca Ladavia

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Ciao @bestseller2020 

un racconto quasi umoristico. Anche se per essere tale, a mio avviso, avresti dovuto evitare le spiegazioni. Francesca Ladavia mi aveva già abbondantemente indirizzata sul “taglio” del racconto è o trovato un po’ ridondante la spiegazione. Come pure la battuta dei buchi... perché non dare fiducia al lettore? Le spiegazioni  tolgono forza.
Un altra cosa che mi ha convinta poco è la scelta dell’intervista. Poteva essere interessante viverla dalla parte della ex carcerata. Tipo farle immaginare cosa avrebbe dichiarato. Così l’esperienza del carcere (che mi par più una grotta dionisiaca) viene molto stemperata.
bestseller2020 ha scritto: Lei prende ad accavallare le gambe; prima la destra sulla sinistra, poi la sinistra sulla destra.
Fa molto basic instinct
bestseller2020 ha scritto: E' lei a rompere il ghiaccio dicendo “ la facciamo questa intervista?
Refuso sulla È (apostrofo) dopo dicendo inserirei i due punti “la facciamo...” ci vuole la maiuscola.
bestseller2020 ha scritto: Non ti dico l'imbarazzo che provavo  in quelle allusive parole.
Mi pare un linguaggio poco fresco per un dialogo.
bestseller2020 ha scritto: , “ Caverne proibite”
😂😂😂😂👍
bestseller2020 ha scritto: E poi... io nuda a tette all'aria, su questo letto ancora caldo, non fa altro che farmi pensare a lei.
La chiusa ha qualcosa che non gira.  E poi... io nuda a tette all’aria, su questo letto ancora caldo, non faccio altro che pensare a lei.  (Forse così gira meglio, ma vedi tu)

Insomma... @bestseller2020  questa volta mi hai convinta a metà. 🙏 🤗

Re: [MI148] Francesca Ladavia

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Ciao @bestseller2020 
è arrivato il capavazzo. Senti, ho come l'impressione che tu stia provando a cimentarti in cose diverse per trovare una tua voce e una tua cifra. La cosa va benissimo, davvero. Magari qualche esito sarà meglio e qualcuno peggio, ma fa parte del percorso.
QUesto racconto non lo trovo mal riuscito, ma nemmeno perfettamente centrato. Quello che noto è che a tratti vuoi fare un po' il @Macleobond , ma poi cambi registro e diventi serio. A un racconto comico può benissimo essere sotteso un messaggio serio, ma non è che per parlare di cose serie devi per forza tornare a un registro serio. Se vuoi fare un po' il macleo, il che ci sta, perché ci si evolve solo per imitazione, prova a mantenere dall'inizio alla fine quella voce.
Poi: non è molto facile fare il macleo, eh. Spesso fai l'errore di disinnescare le tue stesse battute. Ad esempio qui
bestseller2020 ha scritto: Da subito non capii, ma poi, aver pronunciato che non avevo un buco libero è stato preso per farne apprezzamenti pesanti.

Se racconti una barzelletta non è che la spieghi subito dopo, l'effetto è smorzante
bestseller2020 ha scritto: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]mentre una naturale risata sgorga dalla mia bocca come acqua naturale di [/font]sorgente
attento a questa ripetizione. L'immagine dell'acqua di sorgente non è granché originale, fattelo dire.

Però, nel complesso, trovo che la scrittura vada in progressivo miglioramento, e che anche la voce diviene mano a mano più credibile. Ti avevo preferito nel registro malinconico del racconto scorso, ma ti ripeto, cimentarsi ed esercitarsi va bene, e questo forum esiste innanzitutto per questo, non certo per vincere gare dai premi inesistenti. Quindi bravo, continua così! ;-)
Scrittore maledetto due volte

Re: [MI148] Francesca Ladavia

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@bestseller2020 
Il racconto non è scritto male, ma sinceramente non mi ha trasmesso nulla. Parti con una protagonista, ma poi la protagonista cambia, racconti la sua esperienza e torni a Francesca. Non ho trovato un'idea al suo interno che trascini il lettore, rimani distaccato, forse toccando i tasti giusti (più torbido?) si poteva rendere speziato o comunque più godibile, così mi risulta insipido. Osa di più.

Re: [MI148] Francesca Ladavia

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"Francesca, fresca come la birra tedesca..."

Appena mi torna in mente di chi sono questi versi che mi hai fatto ricordare col tuo racconto te lo faccio sapere, @bestseller2020.

Dunque: un brano tutto dalla parte delle donne, come spesso ho notato nei tuoi scritti. Vaporoso, simpatico. Condivido ciò che hanno scritto gli amici sopra riguardo alle troppe spiegazioni. Fidati del lettore: capisce senza bisogno di didascalie. 
La tua scrittura ha sempre un che di fascinoso. Noto un miglioramento nell'uso dell'interpunzione: ottimo.
Ciao, e grazie.
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Re: [MI148] Francesca Ladavia

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ciao @Almissima e grazie del passaggio.. :love:

@monica  @monica e grazie per i suggerimenti, ma la intervista era funzionale al racconto e non la potevo eliminare. ciao  :P

@Edu scrittore maledetto cavapupazzi  :D questa volta ti sbagli, non mi sono rifatto a nessuno. Ho solo usato un mio personaggio, quello di Francesca, adattandolo a una situazione di carcere. Quello che ne è uscito è una storia a metà strada tra il soft erotico e il mezzo serio.. Sono sorpreso che non ti abbia colpito il chiffon e il messaggio " anche il fascino femminile colpisce ".... insomma, viva l'amore!  :asd:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI148] Francesca Ladavia

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@Brutus ciao e grazie del passaggio. In effetti ci sono due protagoniste dello stello livello. Non è per niente uno sbaglio, anzi, ogni racconto deve avere vari personaggi di spessore. Mi spiace che non ti susciti niente, ma evidentemente, sei fuori range dall'argomento ( in senso buono). Poi per le ripetizioni, non saprei, tendo sempre ad essere molto chiaro, e come dice @Ippolita ( che ringrazio pure) non mi fido mai del lettore e della sua capacità di capire al volo. Però, dato che è un consiglio di @Ippolita ne terrò conto, dato che mi sono sempre apparsi sinceri. Viva le donne!!! :love:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI148] Francesca Ladavia

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ciao, @bestseller2020 

Il racconto ha secondo me molti vizi di forma, imprecisioni che ne minano la lettura. Provo a indicartene qualcuno
bestseller2020 ha scritto: Che notte ho passato. Non ho chiuso occhio. Sono stravolta. Mi ritrovo senza neanche gli slip addosso, con le tette libere: sono praticamente nuda nel letto. Eppure, sono da due anni che vivo da sola e non divido il letto con nessuno.


Francesca... Il viso di lei mi ritorna in testa, violentemente; è lei l'artefice di questa notte agitata appena passata.
le tette libere: un modo troppo sbrigativo per mostrare un frame di ciò che accade. A questo punto si potrebbe osare un po' con libere dalla morsa del reggiseno o cose così
Eppure, sono da due anni che vivo da sola e non divido il letto con nessuno: togli eppure, superfluo e dannoso, il dover stare con qualcuno non è per forza il discrime per poter rimanere nudi a casa propria
praticamente , violentemente: evita gli avverbi quando è possibile, sembra che aggiungano ma appesantiscono e basta
Ho notato gli stacchi ricorrenti tra i vari periodi e non mi sembra siano funzionali, è una scelta o un errore fi formattazione?

bestseller2020 ha scritto: Io non capisco e chiedo, - Ma capo, chi è questa?- Lui risponde brusco, - di cosa ci occupiamo noi?-
per il discorso diretto usi le virgolette " ma in questi casi il trattino, non capisco il perché. Potrebbero essereno degli incisi, ma perché non usare semplicemente le virgole?

bestseller2020 ha scritto: Lei prende ad accavallare le gambe; prima la destra sulla sinistra, poi la sinistra sulla destra. Un gioco di gambe che mostra spregiudicatamente il rosa dei suoi slip. Io tentenno; mi sento parecchio imbarazzata. E' lei a rompere il ghiaccio dicendo “ la facciamo questa intervista? A proposito non ci siamo neanche presentate! Io sono Francesca”.
Io prendo coraggio: “ piacere, io sono Pamela, ci siamo sentite per telefono.
utilizzo smodato di pronomi, in queste poche frasi per esempio ce ne sono troppi. Il consiglio è di farne uso quando serve, quando c'è il pericolo di ambiguità

bestseller2020 ha scritto: “ Non capisco Pamela. Pensavo che era una intervista sul mio personaggio, sulla mia vita da Star del cinema porno; pensavo che volevi parlare di questo”.
pesnavo fosse
pensavo volessi

bestseller2020 ha scritto: bestseller2020“ state freschi- oppure, fattela dare da tua sorella ".
un altro refuso ricorrente, togli gli spazi prima e dopo le virgolette all'interno del discorso diretto

bestseller2020 ha scritto: Comunque, all'età di sedici anni, alla fine, l'ho proprio data via al primo cretino che mi apparve gentile e sincero. E così che ho cominciato a bazzicare con personaggi della malavita, dato che vivevo da sola ed ero andata via di casa. Il miraggio dei soldi facili mi spinse a vivere di appuntamenti con uomini felicemente sposati. Ma con i soldi iniziarono anche i guai; il primo arresto, il secondo, e poi alla fine con il terzo paghi tutto assieme e mi si aprirono le porte del carcere”
non si finisce ben tre volte in galera per cattive frequentazioni o per comportamenti lussuriosi. Ha fatto qualcosa che non sappiamo? Quindi non è un personaggio "buono". Questa cosa andrebbe sistemata perché si rischia di avvertirla moralmente non meno peggio dei balordi che frequentava




Devi avere più fiducia nel lettore, devi spiegare meno, giocare col "tra le righe", anche perché rischi di far perdere in coinvolgimento. Scrivi meno, non dico solo il fondamentale ma quasi, e lascia di più all'immaginazione.
Spero, nel mio piccolo, di averti dato qualche consiglio.
Ciao e alla prossima.
Barone sbracato che non chiede dazio né gabella.

Re: [MI148] Francesca Ladavia

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Ciao @bestseller2020 , mi è piaciuto l'arco di crescita della protagonista, Pamela, che partendo da un pregiudizio, chiede, conosce, riflette e alla fine decide. Percorso inverso rispetto a quello dell'altro personaggio, Francesca, che parte forte e sarcastica, per poi aprirsi e condividere le sue esperienze con una sconosciuta, scoprendosi alla fine curiosa e fragile, in un abbraccio, a chiedere "cosa scriverai di me?".

La decisione di Pamela di proteggere Francesca, che si è esposta, si è confidata con lei, nasce da una comprensione che azzera le distanze.
I personaggi vengono fuori bene e rimangono impressi. Al di là delle correzioni da fare, emerge un messaggio forte e positivo che ho apprezzato. :sss:
"Fare o non fare, non c'è provare." Yoda - Star Wars

Re: [MI148] Francesca Ladavia

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bestseller2020 ha scritto: Mi ritrovo senza neanche gli slip addosso, con le tette libere: sono praticamente nuda nel letto
Non proprio nuda, quindi, lasciami indovinare. Non può che essersi tenute le calze. 
bestseller2020 ha scritto: mi dispiace, non ho un buco libero “.
Un po' come la mia vicina di casa. Suona il citofono ed è il corriere con un pacco. "Le apro la porta" dice lei "per favore, me lo metta dentro, grazie". Il riferimento al pacco lasciato all'interno del portone, purtroppo va perso. Potrebbe essere l'inizio di un film porno di Francesca.
bestseller2020 ha scritto: “ Caverne proibite”
Questo l'ho visto.
bestseller2020 ha scritto: E poi... io nuda a tette all'aria
Si è levata le calze.

Bravo, @bestseller2020, traccia perfettamente centrata e racconto molto carino. Anche se Plata ha ragione - potresti essere più allusivo e intrigante - il testo si legge d'un fiato.
Se leggi bene questa riga non hai bisogno degli occhiali da vista

Re: [MI148] Francesca Ladavia

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bestseller2020 ha scritto: “ Non capisco Pamela. Pensavo che era una intervista sul mio personaggio, sulla mia vita da Star del cinema porno; pensavo che volevi volessi parlare di questo”
bestseller2020 ha scritto: Quando il prof chiamava - Francesca Ladavia!-, ne sentivo di ogni genere e qualcuno esultava gridando- evviva- finalmente che qualcuna che la via.
credo sia meglio
bestseller2020 ha scritto: Mi misi a lavorare perché quando abbandonai il liceo; non sono mai stata predisposta allo studio.
bestseller2020 ha scritto: e credimi, dare un semplice appuntamento al cliente per una consulenza, diventava un momento di imbarazzo
ci andrebbe meglio una virgola prima di "credimi"
bestseller2020 ha scritto: Da subito non capii, ma poi quella mia battuta è stata presa  , aver pronunciato che non avevo un buco libero è stato preso per farne apprezzamenti pesanti.
bestseller2020 ha scritto: E così che ho cominciato a bazzicare con personaggi della malavita
È così
post_id=12464 ha scritto:
bestseller2020 ha scritto: E poi... io nuda a tette all'aria, su questo letto ancora caldo, che non fa altro che farmi pensare a lei.
@bestseller2020  :)

Uhm... come autore di porno non mi sembra tu abbia la stoffa, anzi, di stoffa se ne vede poca in quei racconti, quindi avercela o non avercela non fa differenza, non credi?  :D

A rileggerti. Ciao!
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI148] Francesca Ladavia

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Ciao @bestseller2020, ben ritrovato! 
Il racconto mi ha dato un po’ di sensazioni contrastanti. Non commenterò in merito alla forma, perché sono d’accordo con i commenti precedenti. 
Mi piace l’aspetto di vicinanza tra due donne con un passato così diverso, ma ci sono frasi come questa che mi hanno fatto un po’ storcere il naso.
bestseller2020 ha scritto: Comunque, all'età di sedici anni, alla fine, l'ho proprio data via al primo cretino che mi apparve gentile e sincero. E così che ho cominciato a bazzicare con personaggi della malavita, dato che vivevo da sola ed ero andata via di casa.
Non è che “darla via al primo cretino” conduca automaticamente a frequentare la malavita. 
bestseller2020 ha scritto: Sento che parlare liberamente di sesso tra noi donne è un argomento attraente.

Dopo due ore passate a chiacchierare e bere infusi orientali ora ci passiamo anche una canna.
È come se alla sessualità femminile dovesse corrispondere sempre qualcosa di sordido, di fumoso (vuoi per i narghilè, vuoi per le canne  :P ), ed è un tipo di narrativa che, da donna, non apprezzo granché, perché mitizza e non racconta. Con questo non vuol dire che non si possa parlare di sesso lesbo, tutt’altro: mi sembra solo che per “attrarre” il lettore ti sia affidato a uno stratagemma che ormai non funziona più. 

Alla prossima!  

Re: [MI148] Francesca Ladavia

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ciao @Garrula . Grazie del passaggio. Rispondo alle tue osservazioni, dovendo constatare che ho mancato di dare una piccola informazione a riguardo del perché Francesca finisce in carcere: in Italia è ancora un reato la prostituzione. In effetti ho tralasciato questo particolare perché ho dovuto tagliare parecchio per farlo rientrare dentro gli 8.000.    E poi ancora su questa tua citazione : [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]È come se alla sessualità femminile dovesse corrispondere sempre qualcosa di sordido, di fumoso (vuoi per i narghilè, vuoi per le canne  [/font]:P[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] ), ed è un tipo di narrativa che, da donna, non apprezzo granché, perché mitizza e non [/font][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]racconta[/font][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]. Con questo non vuol dire che non si possa parlare di sesso lesbo, tutt’altro: mi sembra solo che per “attrarre” il lettore ti sia affidato a uno stratagemma che ormai non funziona più.   Mi spiace che hai pensato questo, ma attori e tanti altre categorie, amano la canna. Infatti dicono che distende e ispira il dialogo, disinibisce.  Come ho già detto, il personaggio di Francesca era quello di una segretaria vittima del suo cognome, ma in chiave ironica. La traccia di Macleo mi ha fatto riscrivere tutto e farne questo pezzo, dove l'idea primaria era la storia di due donne dal vissuto diverso, dove una rimane affascinata dalla sensualità dell'altra. Non è un racconto per sporcaccione e zozzi, ma un inno all'amore... Questo vale anche per @Poeta Zaza , ciao e vi ringrazio anche per i suggerimenti sempre graditi...[/font]
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI148] Francesca Ladavia

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Ciao! Un racconto che con un titolo del genere mi aveva fatto pensare subito a ciò che poi palesi nella narrazione, ma non mi aspettavo una roba del genere! Sono sincero :D nel senso: lungi da me fare il bacchettone, ma il racconto resta sospeso in un limbo fra commedia e qualcosa di vagamente erotico, con queste due donne molto sessualizzate e poco naturali nei dialoghi e nelle azioni. O vai dritto con doppi sensi e ci fai spanciare dalle risate o lavori sulla psiche di questa donna distrutta da anni di battutine e ci dipingi un quadro serio e profondo! Ma comunque ho riso qua e là <3
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