[MI145] Alla fine siamo pari
Posted: Sun Feb 21, 2021 11:16 pm
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Traccia di mezzanotte
“Godo, mamma mia quanto godo! Quello stronzo ha avuto ciò che si meritava!”
Anna non ci vede più dalla rabbia. Si sente le guance in fiamme e la testa le fa male.
La cosa è strana, è una ragazza così tranquilla e pacifica, per di più, ha appena passato com ottimi voti un esame che stava preparando da mesi, dovrebbe essere al settimo cielo, eppure non è così. Una tempesta di pensieri tormenta la ragazza, distesa sul suo letto con un pacchetto di patatine in mano, e il piccolo gatto rosso che dorme al suo fianco.
Sono due mesi che il fratello Marco gliene combina di ogni, e lei non lo sopporta più.
“Mai una singola volta che mi abbia aiutata negli ultimi due mesi, mai! Tutto io devo fare, altrimenti quello lì non alza nemmeno un dito. D'altronde, poverino, il ragazzo, lui lavora così duramente, mentre io al contrario passo tutto il giorno a girarmi i pollici, giusto? Evidentemente per lui lo studio è un semplice passatempo, una cosina da nulla, che si fa cosí, per sfizio!”
Il gatto sembra percepire il turbamento della ragazza, perché miagola in modo quasi brontolante e salta giù dal letto.
“Ecco, neanche tu mi capisci piú!” Esclama Anna stizzita.
“Da quando ho iniziato l'università non riesco piú a riconoscere Marco, è… diverso, quasi come se fosse geloso di me. Per colpa sua quasi non lo passavo questo esame!”
Il flusso di pensieri viene interrotto momentaneamente dallo sgranocchiare di qualche patatina, ma non tarda a riprendere.
“D'altronde, anche se abbandonare gli studi è stata una sua libera scelta, a lui non piace per nulla lasciare capitoli aperti, la cosa deve farlo stare molto male”.
Un debole sentimento di compassione pervade momentaneamente Anna, che si intenerisce. Ma la rabbia è davvero tanta e non ci vuole molto a farla prevalere.
“Fanculo! il fatto che ci stia male non lo giustifica a sabotarmi e a urlarmi ogni giorno contro per ricordarmi quanto lui lavori, a differenza mia. Ma ora basta, ho subito abbastanza: lui ha cercato di mettermi in difficoltà! Nessun problema, ma io non dimentico e ora è arrivato il mio turno. D’altronde, se è vero che lavora così tanto e che è così determinato, trovarsi la macchina scarica sarà un piccolo, insignificante dettaglio, che certamente non andrà minimamente a metterlo in difficoltà per l’importantissimo colloquio per il lavoro che sogna che dovrebbe avere oggi. E sì caro mio, stamattina ti sarai ritrovato una bella sorpresina in macchina, ben ti stà!”
Anna è pervasa da un grande sentimento di soddisfazione, si sente potente, grande, nessuno potrà più permettersi di metterle i piedi in testa, nessuno.
Tuttavia, c’è una strana sensazione che la turba, un che di fastidioso, ma non riesce a capire cosa…
Sarà tutta la tensione rilasciata per aver dato l’esame, spesso mi succede, passerà…
Il tempo passa, ma la strana sensazione no. La ragazza si fa una doccia calda con la musica sparata a tutto volume, cucina una torta al doppio cioccolato, come prevede il suo classico rituale post esame e va a coccolare il gatto mentre questa è in forno; ma continua a sentirsi sempre più strana.
“Forse ho esagerato? Chissà come sta Marco, sarà riuscito ad aggirare il problema? Ma sì, sicuramente, lui riesce sempre a risolvere tutto, in un modo o nell’altro.”
La torta è pronta, lo capisce dal profumo buonissimo che avvolge la casa.
“E se invece non ce l’ha fatta?” Non riesce a smettere di pensarci, ormai è un tormento.
“E se per colpa mia ha perso il colloquio? Non me lo perdonerei mai! Avrei dovuto pensare prima di agire, a quel lavoro ci tiene davvero tanto…”
Inizia a tremare, si siede sul divano e prende in braccio il gatto, che è non molto entusiasta della cosa.
“No, no, cosa ho fatto? Sono una persona orribile! A cosa è servita la mia subdola vendetta? Solo a farmi stare peggio! Avrei dovuto parlargli, dirgli come mi sentivo, non tendergli una trappola, non ci si comporta così tra fratelli”
Tutto d’un tratto, un rumore di chiavi che fanno scattare la serratura. Il fratello è tornato a casa.
“Ti prego Marco, dimmi che non hai perso il colloquio”. Questo è tutto ciò a cui ormai riesce a pensare la ragazza.
“Ciao Anna! Non sai quanto sono andato nel panico oggi: a quanto pare ieri sera mi sono scordato di spegnere le luci della macchina e stamattina ovviamente non ne voleva sapere di accendersi”
Marco continua a parlare, ma le sue parole non raggiungono più Anna, che ormai è pronta al peggio, le lacrime iniziano a uscirle dagli occhi.
“Non le hai lasciate accese tu, è stata quell’egoista di tua sorella”. Pensa Anna, non ha il coraggio di dirglielo.
“Ehi, perchè piangi? Non mi hai sentito? Nonostante questo inizio poco promettente sono riuscito ad arrivare in tempo e il colloquio è andato alla grande! Credo proprio che mi prenderanno… a proposito, il tuo esame come è andato?”
Anna rimane a bocca aperta, non riesce a crederci. Si alza e va ad abbracciare di corsa il fratello.
“Oh Marco, ti voglio tanto bene! Possiamo dire di essere pari”.
“Pari? Ma che stai dicendo?”
“Nulla, lascia stare… l’esame è andato benissimo! Vieni, ho preparato una torta”.
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Traccia di mezzanotte
“Godo, mamma mia quanto godo! Quello stronzo ha avuto ciò che si meritava!”
Anna non ci vede più dalla rabbia. Si sente le guance in fiamme e la testa le fa male.
La cosa è strana, è una ragazza così tranquilla e pacifica, per di più, ha appena passato com ottimi voti un esame che stava preparando da mesi, dovrebbe essere al settimo cielo, eppure non è così. Una tempesta di pensieri tormenta la ragazza, distesa sul suo letto con un pacchetto di patatine in mano, e il piccolo gatto rosso che dorme al suo fianco.
Sono due mesi che il fratello Marco gliene combina di ogni, e lei non lo sopporta più.
“Mai una singola volta che mi abbia aiutata negli ultimi due mesi, mai! Tutto io devo fare, altrimenti quello lì non alza nemmeno un dito. D'altronde, poverino, il ragazzo, lui lavora così duramente, mentre io al contrario passo tutto il giorno a girarmi i pollici, giusto? Evidentemente per lui lo studio è un semplice passatempo, una cosina da nulla, che si fa cosí, per sfizio!”
Il gatto sembra percepire il turbamento della ragazza, perché miagola in modo quasi brontolante e salta giù dal letto.
“Ecco, neanche tu mi capisci piú!” Esclama Anna stizzita.
“Da quando ho iniziato l'università non riesco piú a riconoscere Marco, è… diverso, quasi come se fosse geloso di me. Per colpa sua quasi non lo passavo questo esame!”
Il flusso di pensieri viene interrotto momentaneamente dallo sgranocchiare di qualche patatina, ma non tarda a riprendere.
“D'altronde, anche se abbandonare gli studi è stata una sua libera scelta, a lui non piace per nulla lasciare capitoli aperti, la cosa deve farlo stare molto male”.
Un debole sentimento di compassione pervade momentaneamente Anna, che si intenerisce. Ma la rabbia è davvero tanta e non ci vuole molto a farla prevalere.
“Fanculo! il fatto che ci stia male non lo giustifica a sabotarmi e a urlarmi ogni giorno contro per ricordarmi quanto lui lavori, a differenza mia. Ma ora basta, ho subito abbastanza: lui ha cercato di mettermi in difficoltà! Nessun problema, ma io non dimentico e ora è arrivato il mio turno. D’altronde, se è vero che lavora così tanto e che è così determinato, trovarsi la macchina scarica sarà un piccolo, insignificante dettaglio, che certamente non andrà minimamente a metterlo in difficoltà per l’importantissimo colloquio per il lavoro che sogna che dovrebbe avere oggi. E sì caro mio, stamattina ti sarai ritrovato una bella sorpresina in macchina, ben ti stà!”
Anna è pervasa da un grande sentimento di soddisfazione, si sente potente, grande, nessuno potrà più permettersi di metterle i piedi in testa, nessuno.
Tuttavia, c’è una strana sensazione che la turba, un che di fastidioso, ma non riesce a capire cosa…
Sarà tutta la tensione rilasciata per aver dato l’esame, spesso mi succede, passerà…
Il tempo passa, ma la strana sensazione no. La ragazza si fa una doccia calda con la musica sparata a tutto volume, cucina una torta al doppio cioccolato, come prevede il suo classico rituale post esame e va a coccolare il gatto mentre questa è in forno; ma continua a sentirsi sempre più strana.
“Forse ho esagerato? Chissà come sta Marco, sarà riuscito ad aggirare il problema? Ma sì, sicuramente, lui riesce sempre a risolvere tutto, in un modo o nell’altro.”
La torta è pronta, lo capisce dal profumo buonissimo che avvolge la casa.
“E se invece non ce l’ha fatta?” Non riesce a smettere di pensarci, ormai è un tormento.
“E se per colpa mia ha perso il colloquio? Non me lo perdonerei mai! Avrei dovuto pensare prima di agire, a quel lavoro ci tiene davvero tanto…”
Inizia a tremare, si siede sul divano e prende in braccio il gatto, che è non molto entusiasta della cosa.
“No, no, cosa ho fatto? Sono una persona orribile! A cosa è servita la mia subdola vendetta? Solo a farmi stare peggio! Avrei dovuto parlargli, dirgli come mi sentivo, non tendergli una trappola, non ci si comporta così tra fratelli”
Tutto d’un tratto, un rumore di chiavi che fanno scattare la serratura. Il fratello è tornato a casa.
“Ti prego Marco, dimmi che non hai perso il colloquio”. Questo è tutto ciò a cui ormai riesce a pensare la ragazza.
“Ciao Anna! Non sai quanto sono andato nel panico oggi: a quanto pare ieri sera mi sono scordato di spegnere le luci della macchina e stamattina ovviamente non ne voleva sapere di accendersi”
Marco continua a parlare, ma le sue parole non raggiungono più Anna, che ormai è pronta al peggio, le lacrime iniziano a uscirle dagli occhi.
“Non le hai lasciate accese tu, è stata quell’egoista di tua sorella”. Pensa Anna, non ha il coraggio di dirglielo.
“Ehi, perchè piangi? Non mi hai sentito? Nonostante questo inizio poco promettente sono riuscito ad arrivare in tempo e il colloquio è andato alla grande! Credo proprio che mi prenderanno… a proposito, il tuo esame come è andato?”
Anna rimane a bocca aperta, non riesce a crederci. Si alza e va ad abbracciare di corsa il fratello.
“Oh Marco, ti voglio tanto bene! Possiamo dire di essere pari”.
“Pari? Ma che stai dicendo?”
“Nulla, lascia stare… l’esame è andato benissimo! Vieni, ho preparato una torta”.