Isabella De Gulli e Manuelito De Gor
Posted: Tue Feb 09, 2021 12:42 pm
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Finalmente è in ferie! Si fa beffe della sveglia che squilla, può farla tacere con un dito soltanto, ma decide di alzarsi lo stesso. Si lava, si veste con calma e sulle guance mette il solito velo di fard. Dalla finestra guarda il cielo. Il tempo potrebbe cambiare da un momento all’altro.
Decide di fare colazione al bar, ha tutta la giornata davanti e in mente già qualcosa da fare.
Come ogni mattina, intanto che beve il caffè, apre il giornale seduta a un tavolo alquanto in disparte. La riservatezza è il suo distintivo. Cerca le notizie di cronaca rosa. “Da oggi leggerezza assoluta”, dice a se stessa. Le altre notizie, dopotutto, sono noiose: furti, omicidi, frodi fiscali, la politica insula e la borsa che oscilla; cose che non cambiano mai.
La tazzina resta a mezz’aria. In una fotografia le è sembrato di vedere un volto somigliante al suo. Lo fissa più a fondo, sente il cuore in subbuglio. Legge il titolo, sillaba per sillaba.
Riguarda proprio lei!
Da quando anche la favola di Grace Kelly si è spezzata sulla Gran Cornice di Montecarlo, Isabella ha capito che qualunque posizione economica, sociale o sentimentale, è solo a scadenza come i pelati dell’hard discount.
Quella mattina, la prima delle sue ferie, l’avrebbe voluta spendere per organizzare un viaggio, fosse stato solo nel paese del niente con il signor nessuno.
Stanca fino allo sfinimento, era arrivata a quel 25 luglio con un ammanco di due cicli mestruali in quattro mesi e la storia con Roberto scaduta, come i pelati dell’hard discount.
“Scandalo a Corte” era l’attacco dell’articolo, poi “Il Giudice della Corte Suprema Isabella De Gulli fotografata con il porno-divo Manuelito De Gor – Notte brava a Barcellona per la lady di ferro”.
Isabella non crede ai suoi occhi! È stata a Barcellona il fine settimana precedente per accompagnare un’amica. Due giorni senza nè capo nè coda alla ricerca della figlia squinternata di Angela – l’amica di sempre –.
Infine, l’avevano trovata – la ragazza – in una discoteca, ubriaca come un marinaio in licenza.
All’amica, Isabella aveva promesso silenzio assoluto.
Nell’attraversare la pista – zeppa di una massa scalmanata che puzzava di sudore e di alcol – qualcuno aveva afferrato Isabella per un braccio. Non era neppure riuscita a guardare in faccia il “ballerino”; mezzo giro e si era liberata dalla presa senza nessuna fatica.
Quella foto, invece, sembrava il fotogramma di un film vietato ai minori. La scollatura della maglietta s’era scapricciata dando ampio sfogo alla sua quinta di seno.
Il cellulare prende a squillare e Isabella capisce che le sue ferie dureranno a oltranza.
Dall’altra parte del display Roberto, Principe del Foro, deve avere la faccia avvampata dall’ira.
Isabella non osa rispondere deve prima mettere a fuoco tutta la situazione. Il suo mestiere le ha insegnato a riflettere, a usare i piedi di piombo, come ha fatto con Roberto che, alla fine, non ha retto i suoi tempi e la sua serietà.
Certo potrà querelare giornale e fotografo, ma cosa c’è di falso in quella notizia? Niente!
Lei non conosce il porno-divo Manuelito De Gor, ma non c’è nessun dubbio che quello nella foto sia lui, così come quell’altra è lei. L’articolo, poi, non dice nulla su un eventuale prosieguo della serata che, ovviamente falso, sarebbe attaccabile. Inoltre il locale si chiama Notte Brava; sì, scritto proprio in italiano. “Aperto di certo da un connazionale intraprendete”, aveva già pensato Isabella appena vista l’insegna.
Dunque, a trascinarli in tribunale, di cosa accusarli?
Un Giudice che deve difendersi è già condannato in partenza. Lo condanno l’opinione pubblica, i colleghi. La sua credibilità è compromessa.
Roberto deve avere la pressione a duecento, mentre continua a fare squillare il telefonino di Isabella.
Lei non lo stacca. Non ha il coraggio per rispondere, ma dirà di non averlo sentito.
Uno dei motivi che aveva messo fine alla loro storia d’amore era proprio di tipo sessuale. Il rigore morale di Isabella non combaciava con la “sperimentazione” di certi giochi erotici di Roberto, e a ogni richiesta, lui, finiva per sentirsi condannato dal Giudice Isabella De Gulli. L’accusa? Perversione sessuale, atti osceni in luogo pubblico – anche solo per un bacio davanti agli amici – e chissà quale altro reato da cronaca nera.
A quarantasei anni e con un preludio di menopausa, Isabella ha ancora la tazzina del caffé in mano. Beve gustando quel sapore forte, fortissimo, una detonazione che manda completamente in frantumi l’ideale cornice dentro la quale viveva.
Esce dal bar, in agenzia prenota un volo. Solo andata.
Destinazione: Manuelito De Gor.
Finalmente è in ferie! Si fa beffe della sveglia che squilla, può farla tacere con un dito soltanto, ma decide di alzarsi lo stesso. Si lava, si veste con calma e sulle guance mette il solito velo di fard. Dalla finestra guarda il cielo. Il tempo potrebbe cambiare da un momento all’altro.
Decide di fare colazione al bar, ha tutta la giornata davanti e in mente già qualcosa da fare.
Come ogni mattina, intanto che beve il caffè, apre il giornale seduta a un tavolo alquanto in disparte. La riservatezza è il suo distintivo. Cerca le notizie di cronaca rosa. “Da oggi leggerezza assoluta”, dice a se stessa. Le altre notizie, dopotutto, sono noiose: furti, omicidi, frodi fiscali, la politica insula e la borsa che oscilla; cose che non cambiano mai.
La tazzina resta a mezz’aria. In una fotografia le è sembrato di vedere un volto somigliante al suo. Lo fissa più a fondo, sente il cuore in subbuglio. Legge il titolo, sillaba per sillaba.
Riguarda proprio lei!
Da quando anche la favola di Grace Kelly si è spezzata sulla Gran Cornice di Montecarlo, Isabella ha capito che qualunque posizione economica, sociale o sentimentale, è solo a scadenza come i pelati dell’hard discount.
Quella mattina, la prima delle sue ferie, l’avrebbe voluta spendere per organizzare un viaggio, fosse stato solo nel paese del niente con il signor nessuno.
Stanca fino allo sfinimento, era arrivata a quel 25 luglio con un ammanco di due cicli mestruali in quattro mesi e la storia con Roberto scaduta, come i pelati dell’hard discount.
“Scandalo a Corte” era l’attacco dell’articolo, poi “Il Giudice della Corte Suprema Isabella De Gulli fotografata con il porno-divo Manuelito De Gor – Notte brava a Barcellona per la lady di ferro”.
Isabella non crede ai suoi occhi! È stata a Barcellona il fine settimana precedente per accompagnare un’amica. Due giorni senza nè capo nè coda alla ricerca della figlia squinternata di Angela – l’amica di sempre –.
Infine, l’avevano trovata – la ragazza – in una discoteca, ubriaca come un marinaio in licenza.
All’amica, Isabella aveva promesso silenzio assoluto.
Nell’attraversare la pista – zeppa di una massa scalmanata che puzzava di sudore e di alcol – qualcuno aveva afferrato Isabella per un braccio. Non era neppure riuscita a guardare in faccia il “ballerino”; mezzo giro e si era liberata dalla presa senza nessuna fatica.
Quella foto, invece, sembrava il fotogramma di un film vietato ai minori. La scollatura della maglietta s’era scapricciata dando ampio sfogo alla sua quinta di seno.
Il cellulare prende a squillare e Isabella capisce che le sue ferie dureranno a oltranza.
Dall’altra parte del display Roberto, Principe del Foro, deve avere la faccia avvampata dall’ira.
Isabella non osa rispondere deve prima mettere a fuoco tutta la situazione. Il suo mestiere le ha insegnato a riflettere, a usare i piedi di piombo, come ha fatto con Roberto che, alla fine, non ha retto i suoi tempi e la sua serietà.
Certo potrà querelare giornale e fotografo, ma cosa c’è di falso in quella notizia? Niente!
Lei non conosce il porno-divo Manuelito De Gor, ma non c’è nessun dubbio che quello nella foto sia lui, così come quell’altra è lei. L’articolo, poi, non dice nulla su un eventuale prosieguo della serata che, ovviamente falso, sarebbe attaccabile. Inoltre il locale si chiama Notte Brava; sì, scritto proprio in italiano. “Aperto di certo da un connazionale intraprendete”, aveva già pensato Isabella appena vista l’insegna.
Dunque, a trascinarli in tribunale, di cosa accusarli?
Un Giudice che deve difendersi è già condannato in partenza. Lo condanno l’opinione pubblica, i colleghi. La sua credibilità è compromessa.
Roberto deve avere la pressione a duecento, mentre continua a fare squillare il telefonino di Isabella.
Lei non lo stacca. Non ha il coraggio per rispondere, ma dirà di non averlo sentito.
Uno dei motivi che aveva messo fine alla loro storia d’amore era proprio di tipo sessuale. Il rigore morale di Isabella non combaciava con la “sperimentazione” di certi giochi erotici di Roberto, e a ogni richiesta, lui, finiva per sentirsi condannato dal Giudice Isabella De Gulli. L’accusa? Perversione sessuale, atti osceni in luogo pubblico – anche solo per un bacio davanti agli amici – e chissà quale altro reato da cronaca nera.
A quarantasei anni e con un preludio di menopausa, Isabella ha ancora la tazzina del caffé in mano. Beve gustando quel sapore forte, fortissimo, una detonazione che manda completamente in frantumi l’ideale cornice dentro la quale viveva.
Esce dal bar, in agenzia prenota un volo. Solo andata.
Destinazione: Manuelito De Gor.