Sono il sessantatré - Un altro punto di vista

1
Sono il sessantatré - Un altro punto di vista

Sono il sessantatré, faccio sempre lo stesso percorso, guidato dal solito autista che non mi strapazza troppo e mi dà quello che mi serve per andare avanti. Però mi annoierei, se non fosse per la varia umanità che mi usa e mi calpesta quotidianamente, o mi verga i sedili con scritte ironiche, tipo:
“Quanta fretta, ma dove corri, dove vai?...” o con altre non dirette a me.
Sì, sono guidato, ma il lavoro più pesante lo svolgo io, a piano carico.
Non sono mai stato un autobus con la spocchia, io ricevo tutti quelli che vogliono salire, agevolando (sono predisposto) anche gli invalidi e i portatori di handicap, ma certi personaggi mi stanno sulle sospensioni più di altri.
Come quel giovinastro, oggi, che mi guardava in lungo e in largo col labbro schifato e il naso arricciato, di certo pensando di stare su un mezzo inadeguato a trasportare la sua persona. Mentre era lui ad umiliare me, un autobus militante dalla gran carriera, dal motore rodato, che ha trasportato centiaia, ma che dico centinaia, migliaia di persone in salvo da un capo all’altra della città, e spesso a sbafo. Non sono io a puzzare di mio, è gente come lui che mi fa puzzare!
Lui, col suo collo da giraffa bonsai, un cappello con un residuo filamentoso di nastro argentato da uovo di Pasqua, l’aria da borioso tracotante, il tipo di passeggero che non si fa da parte quando chiunque altro si accorgerebbe di dover lasciare un corridoio sulla piattaforma per l’altrui discesa. Lui, il tipo di passeggero che si fionda sull’unico posto libero, senza fare circolare lo sguardo in cerca di un anziano, una donna incinta, cui il sedile spetterebbe per consuetudine civile.
Sono stato contento per lo strattone datogli da quell’altro nell’occasione di una fermata affollata, proprio mentre l’autista (che combinazione efficace) mi frenava di colpo, così all’arrogante gli si è staccato anche un bottone del soprabito. Ben gli stava! Come il mio gas di scappamento addosso, quando è sceso, mentre mi girava dietro per attraversare la strada.
Mi piace percorrere il Viale dei tigli, con le fronde che mi accarezzano le fiancate, è una gradevole sensazione.
Lì l’ho rivisto, stasera, nei pressi di un bar, quel collo da giraffa bonsai col gozzo in evidenza, mentre stava con un altro che lo fissava con uno sguardo obliquo, lui e il suo soprabito stazzonato e strattonato, blaterando di sicuro per recriminazioni del suo quotidiano rapportarsi al prossimo.
È capitato a proposito centrare in velocità con una gomma la pozzanghera che gli ha schizzato una scarpa: quello ha emesso un verso sguaiato e mi ha gridato dietro, anche se non mi ha riconosciuto.
So di essere meglio di lui: c’è più vento di boria in lui che aria nelle mie gomme, di sicuro, che non sono a terra. Io sono un mezzo di trasporto al servizio altrui, lui è un mezzo uomo che serve solo al trasporto della sua vana tracotanza fra l’altrui deprecazione.

(rivisitazione di “Esercizi di Stile” di R. Queneau)

(ex Writer's Dream)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Sono il sessantatré - Un altro punto di vista

3
Domenico S. ha scritto: lun feb 22, 2021 12:05 pm Ciao @Poeta Zaza , ti ringrazio per aver condiviso questo esercizio di stile, molto divertente. Non ho particolari critiche, il racconto mi sembra riuscito, le battute fanno sorridere. A presto.

Grazie delle tue note positive, @Domenico S. :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Sono il sessantatré - Un altro punto di vista

4
Ciao, ho letto con piacere questo pezzo.

Al di là del gusto personale, credo sia per tutti gradevole leggere di oggetti "antropomorfi". Nel senso che è un meccanismo che immediatamente, in qualche modo, rimanda all'infanzia giocosa.

Proprio per questo vedrei perfettamente una voce narrante che recita il testo su immagini animate che riproducono il tutto. Sembra davvero scritto apposta! Trova un disegnatore subito! :)

L'astio verso "l'antagonista" è buffo e centrato. In genere tutto lo stile è piacevolmente leggero, seppure la scelta lessicale sia tutt'altro che elementare. Ad esempio:

@[...] un cappello con un residuo filamentoso di nastro argentato da uovo di Pasqua, l’aria da borioso tracotante [...]

non sarebbe subito "fruibile" per un bimbo di sei anni, diciamo, ma questo non lo trovo un difetto: il bambino chiederebbe cosa significa "borioso tracotante" e imparerebbe qualcosa.

La battuta "Mi sta sulle sospensioni" mi ha fatto davvero sorridere.

La grammatica e la sintassi sono perfette, si adattano allo stile. Ad esempio il "Ben gli stava!" è insieme buffo e caratterizzante del "personaggio" autobus. È tutto molto scorrevole.

In conclusione, ti invito a scrivere ancora. Vorrei leggerti anche su roba di altro tipo.
Bravo!
Scrivo qui: https://www.facebook.com/MilanistiLeopardiani
Pubblico qui: urly.it/393fb

In genere dormo.

Re: Sono il sessantatré - Un altro punto di vista

5
danfit ha scritto: mar mar 02, 2021 1:49 pm Ciao, ho letto con piacere questo pezzo.

Grazie! :)

Al di là del gusto personale, credo sia per tutti gradevole leggere di oggetti "antropomorfi". Nel senso che è un meccanismo che immediatamente, in qualche modo, rimanda all'infanzia giocosa.

Proprio per questo vedrei perfettamente una voce narrante che recita il testo su immagini animate che riproducono il tutto. Sembra davvero scritto apposta! Trova un disegnatore subito! :)

Magari! Ci proverò... Sarebbe anche un esperimento da "Contaminazioni" del CdM, questo:
viewtopic.php?f=42&t=528


L'astio verso "l'antagonista" è buffo e centrato. In genere tutto lo stile è piacevolmente leggero, seppure la scelta lessicale sia tutt'altro che elementare. Ad esempio:

@[...] un cappello con un residuo filamentoso di nastro argentato da uovo di Pasqua, l’aria da borioso tracotante [...]
Ricorda che si tratta di un'ennesima interpretazione, la mia, del testo d base di Esercizi di stile (Exercices de style), scritto dal francese Raymond Queneau

non sarebbe subito "fruibile" per un bimbo di sei anni, diciamo, ma questo non lo trovo un difetto: il bambino chiederebbe cosa significa "borioso tracotante" e imparerebbe qualcosa.

La battuta "Mi sta sulle sospensioni" mi ha fatto davvero sorridere.

La grammatica e la sintassi sono perfette, si adattano allo stile. Ad esempio il "Ben gli stava!" è insieme buffo e caratterizzante del "personaggio" autobus. È tutto molto scorrevole.

In conclusione, ti invito a scrivere ancora. Vorrei leggerti anche su roba di altro tipo.

C'è pieno di roba mia qui, di tutti i generi! Contattami via MP se vuoi, ti do qualche dritta. :)


Bravo!


Grazie! Sono una donna. Poetessa Zaza non mi piaceva, e poeta va per entrambi i generi, per cui ho scelto: Poeta Zaza. :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Sono il sessantatré - Un altro punto di vista

7
Bel racconto, molto delicato, ben adatto anche per i più piccoli. In questo caso solo qualche termine o espressione sarebbero un pochino difficili; ma non importa c'è sempre l'adulto che può fare la parte del vocabolario, in modo che anche i piccoli inizino a scoprire parole nuove.
A tal tema mi ha ricordato "Filobus numero 75" di Gianni Rodari, un'altra graziosa storia legata all'autodeterminazione di un bus.
Ancora grazie per avermi fatto conoscere Esercizi di stile di Queneau, interessantissimo. Non a caso ho visto che è stato tradotto da Umberto Eco.
Piacevolissima lettura @Poeta Zaza
A presto

Re: Sono il sessantatré - Un altro punto di vista

8
@Poeta Zaza pezzo simpaticissimo, ben riuscito. Mi piace il linguaggio che hai usato per il bus. I testo mi fa pensare anche alla metafora di un uomo d'altri tempi messo a confronto con la nuova generazione. Bella la battuta sulle sospensioni e ottima la chiusa finale. Il mezzo di trasporto e il mezzo uomo: contrapposizione perfetta.

È stato un piacere leggerti.
A presto

Re: Sono il sessantatré - Un altro punto di vista

9
Kasimiro ha scritto: mar mar 02, 2021 10:56 pm Bel racconto, molto delicato, ben adatto anche per i più piccoli. In questo caso solo qualche termine o espressione sarebbero un pochino difficili; ma non importa c'è sempre l'adulto che può fare la parte del vocabolario, in modo che anche i piccoli inizino a scoprire parole nuove.
A tal tema mi ha ricordato "Filobus numero 75" di Gianni Rodari, un'altra graziosa storia legata all'autodeterminazione di un bus.

Non la conoscevo e sono andata a leggerla. Carinissima!

Ancora grazie per avermi fatto conoscere Esercizi di stile di Queneau, interessantissimo. Non a caso ho visto che è stato tradotto da Umberto Eco.
Piacevolissima lettura @Poeta Zaza
A presto
Ti ringrazio del passaggio, @Kasimiro :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Sono il sessantatré - Un altro punto di vista

10
Adel J. Pellitteri ha scritto: mer mar 03, 2021 9:52 am @Poeta Zaza pezzo simpaticissimo, ben riuscito. Mi piace il linguaggio che hai usato per il bus. I testo mi fa pensare anche alla metafora di un uomo d'altri tempi messo a confronto con la nuova generazione. Bella la battuta sulle sospensioni e ottima la chiusa finale. Il mezzo di trasporto e il mezzo uomo: contrapposizione perfetta.

È stato un piacere leggerti.
A presto
Grazie mille, @Adel J. Pellitteri :)
Il mezzo di trasporto e il mezzo uomo: contrapposizione perfetta.
(y)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Sono il sessantatré - Un altro punto di vista

11
Poeta Zaza ha scritto: dom gen 31, 2021 1:57 pm
Sono il sessantatré - Un altro punto di vista
(rivisitazione di “Esercizi di Stile” di R. Queneau)

(ex Writer's Dream)
La mia è la centesima rivisitazione del testo base, che è questo:

Sulla S, in un’ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, cappello floscio con una cordicella al posto del nastro,
collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino.
Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. Tono lamentoso, con pretese di cattiveria. Non appena
vede un posto libero, vi si butta. Due ore piú tardi lo incontro alla Cour de Rome, davanti alla Gare Saint-Lazare.
È con un amico che gli dice: «Dovresti far mettere un bottone in piú al soprabito». Gli fa vedere dove (alla sciancratura) e perché.


Queneau ne ha scritto da novantanove punti di vista diversi.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi
Rispondi

Torna a “Racconti”