La Buca della Sabbia (versione breve)

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La tata è un'assassina.

Il suo volto è occultato dal giornale, ma il bambino sa che, in realtà, non le sfugge nulla. Lui fa palazzi di sabbia, e ogni tanto le lancia uno sguardo. Uno di quegli attimi di distrazione gli costa il crollo della costruzione squadrata. L'umidità è perfetta oggi, ma le pareti verticali sono difficili.

Riempie nuovamente la scatola che usa come stampo. Sa che la tata non lo sta giudicando, ma anche così vorrebbe che, stavolta, la Biblioteca restasse in piedi. Solleva la scatola con un movimento lento e costante, trattenendo il respiro, come gli ha insegnato la mamma. La costruzione di sabbia regge.

Sente un tic-tic-tic, e vede che la tata ha piegato il giornale, e lo fissa, picchiettando il quadrante dell'orologio. Il suo tempo è finito. Il bambino la fissa, implorante. Un attimo di severo silenzio, e poi: «Cinque minuti.» Il tono è finale, inappellabile.

Lui prende uno stelo d'erba secca, e, con mano ferma ma delicata, traccia le sagome di strade e ferrovie, e una finestra sull'edificio moderno. Posiziona la sua macchinina tra quello e il palazzo con le torrette e le fondamenta inclinate (molto più facile: era rimasto in piedi al primo tentativo).

Sulla macchinina, piazza delle figurine un po' male assortite: uno Zio Sam, una bambolina bionda, un pupazzetto… poi, dopo averci pensato un pochino, ammucchia qualche manciata di sabbia in una collinetta, e la cosparge con dei frammenti d'erba. Quando ci posiziona sopra un soldatino, disteso, la tata sbuffa.

La donna piega il giornale, e lo ripone nella borsetta. Il titolo di prima pagina è "Omicidio!" e il bambino non legge ancora molte parole, ma quella sì. Lei si china, e gli fa un complimento per la precisione della scena. «Ma quello non dovrebbe essere girato di lato?» aggiunge, puntando una delle figurine sulla macchinina.

«No,» dice il bambino, e traccia linee di tiro immaginarie con il filo d'erba. «Due colpi. Uno per lui, uno per il Presidente. Fwosh! Fwosh!»

Sta alzando la voce senza accorgersene, ma la tata sorride. Indica la figura sulla collinetta erbosa, e dice, «Ma era pieno di gente, e quello non l'ha visto nessuno.»

«Perché era bravo! Più bravo di quel cialtrone di Oswald. Più bravo di tutti! Anche io sarò così!»

Nell'entusiasmo, il bambino non sta gridando, ma quasi. È importante che abbiano degli eroi, alla sua età, pensa la tata. Nota che la madre è entrata nel vialetto, e un attimo dopo se ne accorge anche il bambino. Lui salta in piedi, fa un sorriso enorme, e le corre incontro, travolgendo la Biblioteca e le Corti Vecchie, seppellendo il soldatino sulla collina erbosa.

«Mamma!» grida, mentre le abbraccia le gambe. La tata si china per raccogliere i giocattoli, scrollando via la sabbia, mentre la madre fa un cenno col mento verso il giornale che sbuca dalla borsetta, chiedendo se si parli di lei. «No, signora,» risponde, e l'altra donna annuisce soddisfatta.

«Mamma, hai la manica sporca di sangue,» nota il bambino.

«Oh, non è niente, tesoro. Non è mio,» risponde la madre, piegando all'indietro il polsino per nascondere una piccola macchia. «Pizza stasera?»

Il bambino fa un «Siiiì» entusiasta, e poi i tre si allontanano lungo il viale, verso casa. Il secondo tiratore, dimenticato nella sabbia, non verrà più ritrovato.

Re: La Buca della Sabbia (versione breve)

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Questa è la versione condensata di viewtopic.php?f=8&t=5628 : li ho scritti entrambi come esercizi di brevità.

Per contesto (spoiler?) il bambino sta mettendo in scena, anche con una certa precisione nella costruzione degli edifici e della zona circostante, l'omicidio Kennedy, sul quale da decenni i cospirazionisti sostengono che ci fosse un secondo tiratore, sulla base della posizione (girato di lato oppure no) della persona di fianco al Presidente.

Re: La Buca della Sabbia (versione breve)

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Buon fine settimana, @Zappo. Trovo questo tuo racconto - non ho letto l'altra versione - e passo qui per lasciarti un pensiero, sperando sia un feedback utile.
Su questo racconto potrei dirti varie cose che non mi convincono. Una su tutte: il bambino è molto piccolo (abbraccia le ginocchia della madre) eppure fa dell'ironia sull'omicidio Kennedy in un modo poco naturale. È vero che i bambini assimilano e ripetono quanto dicono gli adulti, però alcune frasi mi  sembrano avere riferimenti molto sopraffini per un bambino di pochi anni.
La scena del gioco in sé, tra l'altro, mi convince e non mi convince. Che un bambino ricrei uno scenario reale, "giocandoci" senza capire la gravità dell'evento è una cosa naturale: io stesso ricordo i tanti bambini che mandavano gli aerei contro i grattacieli costruiti con i lego nel lontano 2001... D'altra parte lo fa, quasi, con una convinzione personale sugli eventi che emula, con tanto di riferimenti precisi e quasi una vena di disprezzo per i complotti...
Mi fermo qui con gli appunti sul realismo dei personaggi perché intendo questo racconto come una visione ironica sulle teorie complottistiche riguardo all'omicidio del presidente Kennedy (lo dici anche tu sul post successivo).
Zappo ha scritto: Il secondo tiratore, dimenticato nella sabbia, non verrà più ritrovato.
In tal senso considero la chiusa un vero capolavoro.

Come detto non ho letto l'altro racconto, ma questo si legge bene e anche questo stile sintetico, aiuta molto "l'effetto sorpresa" di molti passaggi sul lettore. Anche la caratterizzazione dei personaggi, per quanto nei racconti è pur sempre una questione limitata, ne guadagna.
Penso sia un buon racconto, mi ha fatto piacere leggerlo e, in più passaggi, ho detto "che cosa?" (ovvero WTF?).
A rileggerci. :libro: 
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: La Buca della Sabbia (versione breve)

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Ciao @bwv582  e grazie per il commento!

Il racconto è surreale, almeno nelle mie intenzioni, e il bambino non è assolutamente "normale", nel contesto della società che conosciamo. Idealmente, in una storia del genere, l'obiettivo sarebbe di spingere sul senso di stupore e WTF, abbastanza da far passare in secondo piano il pensiero che quello che leggi, nel mondo reale, non è plausibile. E' difficile, specie in un racconto così breve: infatti, l'ho scritto perlopiù come sfida a me stesso. Se non ci sono riuscito del tutto, sono comunque molto contento di esserci riuscito in parte!

Se ti fa piacere, l'altra versione ha la stessa trama, gli stessi personaggi, lo stesso stile, ma è di 6000 parole invece che di 3000. Mi piacerebbe moltissimo sentire l'opinione dello stesso lettore su entrambe le versioni, ovviamente solo se c'è il tempo e la voglia.

Grazie ancora, e buon weekend!
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