[Caronte] Prima del caffè

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viewtopic.php?f=8&t=308&p=5778#p5778] c ... dell'alba"

il mio nuovo testo è un sequel a viewtopic.php?f=8&t=821] "Prima della neve"
secondo me è importante aver letto "Prima della neve", poichè vi sono riferimenti e potrete così gustarvi meglio il sequel nel suo stravolgimento totale, ha stravolto anche me.

PRIMA DEL CAFFÉ.

Quello fu il giorno in cui nella città di Sorgona nevicò per la prima volta. La piazza era fredda e i tubi innocenti erano ghiacciati e scivolosi, un tempo erano stati ottime seggiole per culi sbarazzini e culi di barboni. La città era stranita, il mare era cristallo e il cielo bianco come non lo era mai stato e forse niente sarebbe più stato come prima...

La Signora Maria guarda dalla finestra e si sfrega le mani, fa molto freddo e il cappottone viola non basta a scaldarla, dunque cosa c’è di meglio di un caffè? In negozio ha una macchina da espresso in comodato “il bar dove vuoi tu: un caffè semplice, pratico, veloce, ma soprattutto buono” così recitava l’addetto alle vendite della Bar&Bar srl sorvolando sul fatto che con la macchina da espresso in comodato si debbano però consumare 84 capsule a settimana, ovvero 336 capsule al mese, per la bellezza di 4032 capsule in un anno. «É l’ultimo giorno in cui lavoro in questo negozio che odio! tra questi stupidi fiori colorati che emanano questa puzza che mi pare di stare al camposanto, di certo “stregonerie associate Amelia&co.” avrebbe potuto trovarmi una copertura migliore, quando finirà questa storia passerò alla “sorellanza di Maga Magò” lei si che ci sa fare». La Signora Maria inserisce la capsula, preme il bottone e un profumato caffè è nel bicchierino, «ristretto e con una zolletta di zucchero come piace a me. Tra poco chiuderò battenti e sarò finalmente libera, addio “Maria Floreale”, e soprattutto addio abitanti di questa fastidiosamente ridente cittadina. Stregaccia è tornata, muahahah!» La Signora Maria, o meglio Stregaccia, sbircia fuori, vede la piazza sotto quella nevicata strana per la città di Sorgona «miei cari concittadini finirete come dei ghiaccioli, un piano perfetto! Più vi penso sorridenti e più mi viene un nervoso viscerale!» Stregaccia gira il cartellino sulla porta dal lato con scritto “chiuso” e ride con la risata terrorizzante tipica delle streghe «e adesso vado a prendere il mio pentolone, ma prima mi ci vuole un altro caffè!». Ha un’espressione spiritata e gli occhi sembrano uscirle dalle orbite; tira da sotto il banco il pentolone e lo posiziona proprio sotto quel lampadario che le piaceva tanto, finisce di sorseggiare il caffè e lancia qualche isterico urlo, versa liquidi maleodoranti, attacca la presa… beh le streghe moderne hanno il pentolone elettrico, molto più comodo di quelli vecchi e poi questi non fanno fumo. Quasi subito si sente il bollore, ci butta dentro dei crisantemi e…

«ombra parlante che sei proiettata
da magica luce, ombra stregata
parla con me non fare il salame
ombra ombra delle mie brame»

La luce del lampadario che le piaceva tanto s’accende e proietta un’ombra. «Stregaccia finalmente! Ma cos’è questo freddo? Hai deciso di congelare tutti, bel modo di sfogare il nervoso! É l’incantesimo con stella alpina e unghia di alluce valgo?» domanda l’ombra a Stregaccia che risponde «Si Mario, è quell’incantesimo, aiutami a portarlo alla massima potenza per surgelare tutti questi zotici, intanto posso offrirti un caffè? Ho questa macchinetta in comodato d’uso per un caffè semplice, pratico, veloce, ma soprattutto buono. Per me sarà il nono oggi, vuoi favorire?». Mario, l’ombra parlante, risponde indispettito «come sei premurosa! gradirei davvero, ma sono solo un’ombra come vuoi che me lo beva il caffè?», la vecchietta risponde divertita «beh… le ombre non parlano, ma tu parli Mario...». L’ombra sentenzia: «Stregaccia che non sei altro non perdiamoci in chiacchiere, per potenziare al massimo il sortilegio hai bisogno di un cuore infranto, ne è passato uno stamattina, proprio qui davanti, ne percepisco ancora l’ombra, vai fuori a cercarlo e fai come dico».

La nevicata continua, la città sembra coperta da una soffice coltre bianca. I bambini usciti da scuola giocano: chi scivola con slittini improvvisati, chi crea pupazzi, chi tira palle di neve, per farla breve tutti sembrano divertiti. «Grrr… che nervi! io voglio congelarli e loro ridono contenti! devo trovare al più presto il cuore infranto così questa storia finisce e non se ne parla più. Vi renderò dei ghiaccioli! Muahahah!» Mario delle sue brame le ha fatto una perfetta sagoma dell’ombra del cuore infranto grazie alla quale è impossibile non trovarlo. La Stregaccia con il suo cappottone viola si districa tra la folla, si guarda intorno. Seduto su una panchina c’è un ragazzo col viso tra le mani, lo confronta con la sagoma «è lui!», gli si avvicina claudicante e inizia la farsa. «Buongiorno ragazzo mio, aiuteresti una vecchietta a tornare alla propria bottega?». Il ragazzo solleva il capo, con un sorriso che sembra più la smorfia di chi ha pianto e non ha dormito per tutta la notte, e risponde «Certo Signora Maria, il suo negozio di fiori è proprio qui vicino», Stregaccia falsamente sorpresa chiede «e tu come fai a sapere il mio nome? e come sai del negozio?», mentre i due continuano a camminare il ragazzo le spiega «sono Filippo, molti anni fa comprai da lei un mazzo di ginestre bianche per la mia fidanzata… precisamente per la mia ex fidanzata. Siamo arrivati», la vecchietta ringrazia Filippo «ti offro un caffè per la gentilezza». Al primo sorso di quel caffè ristretto e con una zolletta di zucchero Filippo sente contorcere le budella, la vecchina invece lo beve come fosse acqua. «sai io sono un po' magica, ti ho preparato questo mazzo di fiori, come quello che regalasti alla ragazza che ti ha spezzato il cuore, vai alla fontana della piazza, gettalo come una sposa fa con un bouquet e recita queste parole “Amore dimentica in un istante, torna da me sorriso raggiante”, starai meglio» Filippo è tra l’incredulo e il sognante, per non far dispiacere la Signora le assicura che andrà subito ad eseguire lo strano rituale e si avvia per la piazza.

«Vai ragazzo! Mario hai visto? sta andando tutto secondo i piani!», l’ombra risponde «Stregaccia va tutto perfettamente, un amore dimenticato eleverà a potenza il freddo e la città si congelerà in pochi minuti».

Filippo è al centro della piazza, proprio di fronte alla fontana, guarda le ginestre e sospira, una raffica di pensieri gli invade la mente, un istante dopo una raffica di palle di neve invece lo colpisce in faccia «chi è stato? se ti prendo!», un bimbo con dei pantaloni verdi corre a nascondersi dietro una panchina, è Pietro che si divincola come un abile folletto, Filippo lo cerca e lo rincorre, fa il giro della fontana e incontra lei, Elisa. Il mondo si ferma, i due si guardano, si avvicinano, si abbracciano, si scambiano un tenero bacio «i nostri fiori, ti sei ricordato, ginestre bianche».

In quel momento una signora con un cappottone viola corre urlando «no! non così! dammi qua», strappa dalle mani di Filippo il mazzo di fiori, recita velocemente la formula del sortilegio e lancia i fiori nella fontana ghiacciata. Improvvisamente si scatena la bufera, un vento gelido sferza l’aria, la tormenta soffoca ogni suono, solo il vento fischia tra i rami, ulula tra i palazzi, soffia con indomabile forza, tutti corrono via a rintanarsi in improvvisati rifugi, si vede volare un cappottone viola, la neve ricopre ogni cosa. A un tratto compare la sagoma di un ragazzo che porta in braccio una vecchietta, è Filippo con la Signora Maria, «è svenuta portiamola in ospedale».

Accanto al letto della Signora Maria il medico dice «per poco non è andata in ipotermia, ma non è stato questo a farle perdere conoscenza, deve essere stato qualcos’altro che non so spiegare», la Signora Maria muove la mano, inizia a parlare «Mario, amore mio, dove sei?», un po’ imbarazzato il medico risponde «Signora, non sono Mario, deve ringraziare il ragazzo che l’ha salvata, l'abbiamo sottoposta a degli esami, sta bene, però quanti caffè beve?» Maria risponde a bassa voce «Mario amore, bevo i miei e da quando te ne sei andato bevo anche i tuoi», il medico sbalordito da questa risposta replica «Signora, infatti ha una gastrite tremenda, la smetta con tutti quei caffè che le sale anche il nervoso».
Si guadagna da vivere come collaboratore clinico degli aggiustaossa, scrittore per una naturale propensione a inventare storie assolutamente vere.

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Re: [Caronte] Prima del caffè

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Ciao @Piovasco ho scelto il tuo racconto per il mio primo commento ufficiale su CdM, che emozione! :D
Cominciamo dagli apprezzamenti: la storia è carina, sorridente, scanzonata, con questa strega più buffa che arcigna che finisce col fare solo pasticci. Mi sono particolarmente piaciuti il calcolo del numero di caffè necessari per ammortire la spesa e il finale con la povera strega innamorata di un'ombra e forse più vittima della gastrite che davvero cattiva :)
Non ho riletto di recente il tuo primo racconto ma da quel che ricordo era un quadretto poetico su questa cittadina fotografata nel giorno della prima nevicata dalla sua storia. Riprenderne i personaggi per farne una fiaba buffa è una bella idea, rispettandone sempre la cornice bucolica della piccola provincia senza tempo.

Provo a indicare quelli che mi sono sembrati i punti non del tutto riusciti o che quanto meno potrebbero essere migliorati o resi più solidi.
Innanzitutto, il pubblico a cui si rivolge: dal linguaggio e dai contenuti direi che la fiaba vuole parlare ai bambini. Però ci sono cose che dubito parlino o davvero facciano ridere i bambini: i primi esempi che mi vengono sono la macchina del caffè in comodato, le battute sulle assicurazioni, la gastrite del finale... Mi può andare benissimo l'idea di scrivere una fiaba per adulti, ma allora credo che linguaggio e trama dovrebbero ispessirsi. Se invece è, come sembra, una fiaba per bambini, ci possono stare gli occhiolini agli adulti che leggono insieme a quei bambini, ma mi sembra che qui siano un po' troppo, in numero e in dimensione per restare solo degli occhiolini.

Sul piano formale, invece, credo che avresti dovuto rileggere ancora un paio di volte, per notare e alleggerire le ripetizioni più pesanti. Ci sta che una fiaba usi un linguaggio semplice e immediato, ci stanno le ripetizioni, ma ogni tanto variare i verbi e le formulazioni è necessario lo stesso.
Quello fu il giorno in cui nella città di Sorgona nevicò per la prima volta. La piazza era fredda e i tubi innocenti erano ghiacciati e scivolosi, un tempo erano stati ottime seggiole per culi sbarazzini e culi di barboni. La città era stranita, il mare era cristallo e il cielo bianco come non lo era mai stato e forse niente sarebbe più stato come prima...
Questo incipit credo venga dal precedente racconto, ma mi sembra il perfetto esempio di una situazione che si ripresenta più volte nel racconto: il verbo essere è duttile e fondamentale ma qui è così eccessivamente presente da nuocere alla musicalità e all'efficacia del periodo, rileggerlo con calma, a freddo e cercare qualche sinonimo o diverse formulazioni penso che gioverebbe.
risata terrorizzante tipica delle streghe
un’espressione spiritata e gli occhi sembrano uscirle dalle orbite;
lancia qualche isterico urlo
ti quoto queste tre frasi perché mi sembrano un buon esempio di un "difetto" che ho riscontrato: anche se è una fiaba, si può cercare di personalizzarla, di renderla vivida, invece di aggettivi che non dicono granché come terrorizzante (che è pure brutto) e isterico, o espressioni fatte già usate un milione di volte come la faccia spiritata e gli occhi fuori dalle orbite, puoi cercare il modo di farci vedere e sentire le sue smorfie e le sue grida e risate. Con metafore, esempi, non lo so: invece di dire che la risata è terrorizzante, puoi farla ridere con schiamazzi così lugubri e possenti che un canarino impagliato cade dal trespolo per lo spavento (sì, è un esempio schifido, ma serve solo da esempio :D )
per non far dispiacere la Signora
Sono abbastanza sicura che "far dispiacere" regga la preposizione "a" e non il complemento oggetto. Per non far dispiacere alla signora (o allora usi deludere e puoi dire "per non deludere la signora")

Mi fermo con i quote, ma ho ancora un paio di appunti: ci sono molti "questo" "quello" "gli" "lo" le" eccetera, che potrebbero facilmente essere sfoltiti dando più respiro al testo.
Credo anche che dovresti rivedere la formattazione del testo: i dialoghi senza soluzione di continuità con il testo non sono piacevoli, sarebbe meglio andare a capo per i dialoghi e tra ogni battuta, probabilmente ti aiuterebbe anche a ridurre i "e lui risponde" "e lei ribatte" sistematici. E ci vuole la maiuscola all'inizio di una battuta di dialogo, una volta aperte le virgolette.
La punteggiatura andrebbe anche rivista in alcuni punti: usi periodi molto lunghi, talvolta, e una punteggiatura adeguata è indispensabile o si perde il fiato e il senso, nella lettura. Però consigli sula punteggiatura non ne do, che per quella razzolo malissimo :asd:

Ho finito di tediarti, prendi quel che ti sembra utile del mio commento, butta il resto, non pretendo di avere la verità in tasca, sono tutte riflessioni condivisibili o meno.
Un saluto.
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [Caronte] Prima del caffè

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grazie per l'onore e grazie per i consigli. Effettivamente il target non è ben individuato, devo imparare a orendere meglio la mira, l'esempio per sostituire "terrorizzante" è bellissimo e lo userò appena mi sarà possibile, per la punteggiatura ci sto lavorando, alcune espressioni che uso (es. per non far dispiacere la Signora) sono errori che mi porto dietro da espressioni dialettali e devo imparare a discernere (so fare anche di peggio). Farò tesoro anche dei complimenti, grazie!
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Re: [Caronte] Prima del caffè

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ciao@Piovasco . Hai completamente rivoluzionato il tuo precedente racconto. Il primo aveva un chiaro timbro, questo, mi pare non averne uno chiaro. Sono certo che tale idea ti è venuta dopo una notte insonne tra le corsie... :D Comunque credo che anche se il tentativo di dargli una parvenza che, a detta di Bef, parrebbe fiabesca, io ci vedrei invece, l'idea del racconto stile gotico/grottesco. Il finale a sorpresa mi è piaciuto. ciao (y)
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [Caronte] Prima del caffè

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bestseller2020 ha scritto: ven gen 29, 2021 2:17 pm ciao@Piovasco . Hai completamente rivoluzionato il tuo precedente racconto. Il primo aveva un chiaro timbro, questo, mi pare non averne uno chiaro. Sono certo che tale idea ti è venuta dopo una notte insonne tra le corsie... :D Comunque credo che anche se il tentativo di dargli una parvenza che, a detta di Bef, parrebbe fiabesca, io ci vedrei invece, l'idea del racconto stile gotico/grottesco. Il finale a sorpresa mi è piaciuto. ciao (y)
grazie, mi sono divertito molto! 😁
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Re: [Caronte] Prima del caffè

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@Piovasco appena ho visualizzato il testo mi ha colpito subito l'effetto "muro". Non ci sono gli a capo necessari per evidenziare il distacco tra voce narrante e personaggio principale; mancano persino quelli obbligatori, cioè quando Maria parla con Mario. L'alternanza delle voci, nel dialogo, va distinta proprio dagli a capo.
La storia in sè è carina, anche se ti hanno già fatto notare molti errori sui quali concordo. Sono cosucce rimediabili e che senza dubbio darebbero migliore respiro al testo.
A rileggerti con piacere.

Re: [Caronte] Prima del caffè

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Molto carino, @Piovasco, anche se un po' poco curato mi sa. Credo che il problema principale sia la poca chiarezza sul pubblico a cui ti rivolgi, è un racconto per adulti, vero? Mi piace molto il tono fiabesco, comico, un po' grottesco e anche la trama mi sembra ben svolta; darei solo un po' più spazio al finale che mi pare costretto.
Hai perso molti a capo che facilitano la lettura, tra i dialoghi per esempio. Hai perso maiuscole dopo i punti.
e i tubi innocenti erano ghiacciati e scivolosi,
questa mi lascia perplessa: che tubi? Tubi esterni che fanno da panchine? Non è un'immagine immediata per me e certo non la collegherei al paesino di Sorgona. Mi frena anche l'aggettivo innocenti, devo leggere più di una volta per farmelo andare giù.
É l’ultimo giorno in cui lavoro in questo negozio che odio! tra quest
...in questo negozio, lo odio! Tra
Cose così :)
Mi sono divertita, grazie :flower:
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Linda e la montagna di fuoco

Re: [Caronte] Prima del caffè

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@Piovasco, ognuno ha il suo "marchio di fabbrica" e tu mi piaci molto di più quando sei poetico. La versione umoristcoa / favolistica / scanzonata mi ha convinto di meno. Naturalmente è solo la mia opinione, magari altri pensaranno proprio il contrario. Comunque sia, ogni tanto è giusto sperimentare, a tornare indietro, se si vuole, c'è sempre tempo.
Se leggi bene questa riga non hai bisogno degli occhiali da vista

Re: [Caronte] Prima del caffè

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Mi accorgo solo leggendo i commenti precedenti che questo racconto possa essere rivolto ai bambini, come una fiaba. A me, @Piovasco , l'idea non ha nemmeno sfiorato: è per adulti. e mi è piaciuto molto, come il primo di cui costituisce il sequel.

Vuoi proprio che sia sincero... Quasi come il primo. La buona notizia è che la tua scrittura è tale che mi colpisce e mi spinge a seguirti, la cattiva è che la prima prova era meglio congegnata della seconda.

Oddio, ora che ci penso, che io ti segua mica è una notizia tanto bella... :aka:

Due cattive notizie, temo, allora :asd:
Scrittore maledetto due volte

Re: [Caronte] Prima del caffè

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ahahahah grazie a tutti, tra levtante pecche che ho come scrittore ve ne è una che non avete nominato: non so sintetizzare. Se altri difetti si correggono principalmente studiando, per questo c'è bisogno di esercizio costringente... ho iniziato a scrivere questi testo con carta e penna quindi sono andato largo con la prima parte, poi passandolo al pc mi sono reso conto chevstavo sforando gli 8mila carattereri... infatti se a Maria Stregaccia l'ho ben caraterizzata con tanti riferimenti al prequel, con la stora della sorellanza e l'altra associazione di streghe, eccetera gli altri due hanno pochi riferimenti al prequel: solo dei fiori, l'essersi lasciato con la ragazza, i pantaloni verdi.
La storia doveva andare diversamente e c'era almeno in altro personaggio magico (un pupazzo di neve) che avrebbe dovuto interagire con Stregaccia il suo nome sarebbe stato Pupazzodi, e il medico sarebbe dovuto essere il Dottor Snow (luminare venuto da New York), eccetera eccetera...

mi ci vuole tanto esercizio e tanto studio per poter vincere poi il nobel alla letteratura.
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Re: [Caronte] Prima del caffè

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Ciao @Piovasco, mi è piaciuto questo racconto, ironico, con trovate surreali, magari un po' sconnesso ma, secondo me, è proprio il suo bello. Piena solidarietà se la forma non è perfetta, poiché anch'io ho molto da migliorare, ma la stoffa c'è ed è la cosa più importante.
In un passaggio la vecchietta col ragazzo mi ha ricordato Harold e Maude, se non lo conosci lo consiglio, sia libro che film.
Se devo pensare a chi può essere rivolta la tua storia direi: a un pubblico da +1 a -101.
A rileggerti

Re: [Caronte] Prima del caffè

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Ciao @Piovasco ,

il finale è troppo divertente, simpaticissimo! :lol:
Sarò sincera: ho trovato la storia un po' troppo "leggera", cioè è buffa, si fa leggere, ma sembra lo schema di una fiaba per bambini (c'è la strega, vuole fare del male per vendetta o per il gusto di farlo, pozioni magiche, rituali, ecc..) con un finale molto più adatto a un pubblico adulto (cioè un bambino non sa nemmeno cos'è una gastrite o gli effetti del caffè). Quindi o arricchisci un po' il corpo del racconto con qualche dettaglio meno fiabesco oppure la trasformi in storia per bambini con finale adeguato.

Talia :happy-sunny:

Re: [Caronte] Prima del caffè

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Ciao @Piovasco , inizio con le scuse, per non aver prestato fede all'impegno del Contest e non aver letto prima il tuo racconto. Ho visto esaustive indicazioni da parte di molte lettrici e lettori e la tua consapevolezza sul dono della sintesi. Ti dirò solo che il racconto dimostra personalità, ritmo e tinte surreali che possono virare al fiabesco per il contesto e i personaggi, ma credo che questi elementi costituiscano una cifra stilistica del tuo modo di scrivere: vivace, umoristico, con personaggi dinamici e lessico curato.
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