Re: [N20-3] Una fuga sbagliata

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Ciao Paola, sarò breve perché in ritardissimo... Come sempre. :)
Io sono un criticone, me ne rendo conto. Quindi non prendertela se ti dico che il tuo racconto, per quanto lo abbia letto con piacere, non mi ha particolarmente colpito perché l'ho trovato troppo "diario di un'adolescente", sia nello stile che nei temi. Certo, mi risponderai che in effetti è proprio quello che doveva essere il racconto (una memoria di ragazzina), non fa una grinza... Però non lo so, vuoi per la storia in sé che non mi ha trasmesso grande empatia, vuoi per la narrazione a volte piatta (troppi verbi che si susseguono mi danno sempre l'impressione di una cronaca) non sono riuscito a entrare in sintonia col racconto. E niente, i ragazzi spagnoli con la chitarra direbbero "disculpame". So' criticone, lo so. :) A rileggerci!

Re: [N20-3] Una fuga sbagliata

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Ciao @Joyopi , se ti scusi un'altra volta mi farai sentire in colpa per aver scritto una cagata :D. È solo un racconto, non un matrimonio e tu non sei un criticone, anzi, sei stato sincero con grazia. Hai fatto bene a dirmi come la pensi, siamo qui per questo, no? Provare, sbagliare, correggerci... grazie Joyopi per aver trovato il tempo e il modo. Grazie 😊.
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [N20-3] Una fuga sbagliata

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Ciao @paolasenzalai ,
mentre leggevo il tuo racconto ti confesso di aver pensato che fosse poco verosimile. Voglio dire, una ragazza, con genitori severi che non la fanno uscire di casa perché deve studiare, che prende e se ne va per dieci giorni in un'altra città a divertirsi? E, sempre mentre leggevo, mi sono detta: sta a vedere che invece è una storia vera e pure autobiografica. E infatti...
Devo dire che quando leggo storie autobiografiche o comunque realmente accadute ho spesso la sensazione di poca verosimiglianza. Probabilmente la realtà supera l'immaginazione. Tuttavia credo che questo sia un limite delle storie tratte dalla realtà che, paradossalmente, diventano più realistiche quando si mischiano a elementi inventati.
A parte questo il racconto è fresco e piacevole.
Ciao!

Re: [N20-3] Una fuga sbagliata

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Ciao @paolasenzalai, il tuo racconto mi è piaciuto al pari degli altri che ho letto, ma con una marcia in più: mi ha fatto ripensare ai miei 16-17 anni, ad una fuga estiva da Roma ad Anzio (non proprio una vera fuga, mia madre sapeva che andavo a stare da un amico). Con altri coetanei ripulimmo una stanza all'ultimo piano di un albergo semidiroccato per i bombardamenti dell'ultima guerra (correva l'anno 1960). Dormimmo per terra non nei sacchi a pelo, che non avevamo, ma su materassini gonfiabili. Mangiammo quello che ci portavano ragazze di buona famiglia, affascinate dal nostro essere randagi, e, ogni tanto, una pastasciutta burro-e-sugo del costo di 180 lire in una bettola lì vicino. E' stato uno dei periodi più felici della mia vita, ma non potevo saperlo. Grazie per avermelo ricordato.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
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