[CC23] L'ora del corvo - Il Medico della peste

Contest di Carnevale - Racconti in maschera

Re: [CC23] L'ora del corvo - Il Medico della peste

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Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmI passi di Elvira si allontanarono.
Mi “suona strano” che i passi siano il soggetto della frase. 
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmQuand’è di preciso che avevano incominciato a suonare così anziani?
Anche in questa frase c’è qualcosa di stonato:  “suonare così anziani”  non mi convince come espressione.
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmIo allora vado. Ci vediamo dall’altra parte?
Direi di sì. – Arturo indossò il cappotto, si guardò brevemente allo specchio e mise la maschera variopinta. – Ci vediamo dall’altra parte.
I passi di Elvira si allontanarono. Non avrebbero potuto arrivare assieme alla festa: l’uno non sapeva quale maschera avesse l’altro, e il mistero era parte del gioco. Certo, Elvira conosceva tutti i suoi vestiti, perciò sarebbe bastato quello per riconoscersi, ma Arturo sapeva che la luce sarebbe stata scarsa.
Già. Buio.
Mi sono un po’ persa durante la lettura, come se il testo mancasse di scorrevolezza. Tutto appare un po’ contorto. La maschera che non si abbina ai vestiti… mi chiedo quali vestiti “ordinari” si possano abbinare bene a una maschera. Saranno costumi? Ma allora si può pensare a un armadio di costumi? 
E poi marito e moglie che partecipano a questo “gioco in maschera” utilizzerebbero abiti che fanno parte del loro quotidiano? 
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmUna smorfia contrasse le sue labbra. Aveva promesso di andare alla festa, e intendeva mantenere la parola, ma con le proprie regole. Si diede un paio di pacche sul petto, per tastare la torcia elettrica nascosta in una tasca interna del cappotto. Non c’era niente di male, non stava ingannando nessuno: era solo la piccola certezza di una luce.
Questo passaggio mi è piaciuto molto  (y)
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmNon era neanche qualcosa di definito, e forse era questo che lo infastidiva di più: aveva imparato che esisteva solo come negazione della luce.
questa è una frase cliché che potresti togliere. Se ti fermi al fatto che ha paura del buio è molto più “potente”.
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pme la festa era organizzato
era organizzata
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmUna figura stava distribuendo delle candele. Indossava una tunica nera, un cappello a tesa larga e una maschera bianca a forma di testa di corvo, con un paio di occhiali tondi. Arturo vi riconobbe lo stesso individuo che aveva dato loro le maschere, e si chiese di nuovo chi fosse. Il sindaco, forse? Si era presentato una sera alla loro porta, aveva consegnato i due cofanetti chiusi ed era andato via senza una parola.
Questa parte è molto intrigante e piena di mistero. Ottimo…
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmcorvo accese alcune candele con un fiammifero e attese che tutti si passassero il fuoco, poi si incamminò nel bosco e lo seguirono. Arturo osservò la bizzarra processione di fiaccole: le maschere colorate sembravano mutare in continuazione sotto le fiamme ondeggianti.
Bel passaggio. Le immagini sono molto chiare e suggestive. E il mistero s’infittisce…
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmla semioscurità del bosco era ancora più nera.
se è semioscurità non ha molto senso dire che era più nera.
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pm bello!

Il buio scrutava la loro esecuzione, gonfio di incertezze. Cercò di non guardare, il sudore freddo che scorreva sotto la maschera, il cuore impazzito di terrore.
Chi è il soggetto che “cerca di non guardare?”
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmSbatté contro un tavolo e lo fece ribaltare.
Mmmmh… non erano nel bosco?
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmsi sentì rilassarsi,
due riflessivi?


Racconto che ha un’idea di fondo molto molto accattivante. Mi è piaciuto tanto il finale lo trovo davvero perfetto! 
Il testo, secondo me, deve maturare ancora un po’ , ma con qualche aggiustamento secondo me viene un gioiellino e anche molto originale.
Complimenti e scusa “le pulci”  



 

Re: [CC23] L'ora del corvo - Il Medico della peste

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Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmLa festa turbinò
Finché non rintoccò la mezzanotte
E cessò la musica
Vado un po' a stereotipi, quindi potrei sbagliare, ma i versi a inizio racconto mi hanno subito fatto pensare a un'autrice a caso... Poeta Zaza?  :bandiera: Ma potrebbe anche essere un'imitazione volontaria...
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmQuand’è di preciso che avevano incominciato a suonare così anziani?
Metterei un inciso, qui: "Quand'è, di preciso, che avevano..." 
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pm– Ah! Non darmi indizi sulla maschera!
– Ma non ho detto niente...
Ci fu un attimo di silenzio, poi entrambi scoppiarono a ridere.
– Io allora vado. Ci vediamo dall’altra parte?
Ho trovato molto carina e originale questa complicità tra due coniugi attempati che ancora giocano a travestirsi per carnevale e mantenere il segreto
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmil cielo di luna nuova era nero
Si capisce, ma non mi suona benissimo. Direi forse "il cielo era nero per la notte di luna nuova"
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmFecero qualche passo assieme, semplice.
Messa così risulta un po' ambigua. Forse intendevi che fecero qualche passo di danza improvvisato

Trovo ben riuscita la resa dell'atmosfera misteriosa di questo ballo (nonostante un forse eccessivo impiego di termini come buio, oscurità, candele, ecc.) e anche il finale mi è piaciuto. Si rimane un po' in dubbio sul destino del protagonista, ma va benissimo così, è in tema col resto. L'ho letto volentieri, anche per lo stile di scrittura scorrevole e corretto.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: [CC23] L'ora del corvo - Il Medico della peste

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Questo racconto mi è piaciuto soprattutto per il senso di inquietudine che mi ha accompagnato durante la lettura.
Potevo quasi sentire crescere la paura insieme a quella del protagonista, mano a mano che si spegnevano le candele: era facile immedesimarsi, le reazioni di Arturo erano molto umane, realistiche, credibili. E allo stesso tempo il tutto veniva contornato da un alone di misticismo e dalla pura bellezza della scena. Per quanto fosse inquietante, sono rimasta affascinata dall'immagine di questo ballo in mezzo al bosco, in silenzio, con le sole luci delle candele che svanivano una ad una.
Tutto il racconto è una seducente metafora sulla morte? Oppure si tratta di una sorta di rito "satanico" che si celebra ogni anno al villaggio? Sono più propensa per la prima interpretazione, soprattutto per questa frase all'inizio:
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmSirasapeva solo che tutti gli abitanti del paese, prima o poi, vi avrebbero partecipato. Era semplicemente un fatto della vita.
e pure qui, pensandoci, si può leggere un doppio senso:
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmSira– Io allora vado. Ci vediamo dall’altra parte?
– Direi di sì. 

Ma non è davvero necessario saperlo per certo.
L'unico mio dubbio è sull'ambientazione paesana del racconto. Che ogni anno muoiano o spariscano abbastanza persone da riempire una sala da ballo in un paesino che dalla descrizione sembra piuttosto piccolo, mi parrebbe in qualche modo sospetto. Il protagonista (vista l'impostazione realistica all'inizio del racconto) non si farebbe delle domande in più?
Però... forse è una pignoleria inutile. Il racconto regge benissimo anche così

Re: [CC23] L'ora del corvo - Il Medico della peste

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Un testo molto apprezzato, per l'originalità e per la costruzione della trama: un ballo in maschera alla luce delle candele, una persona sconosciuta 
tra le braccia, poi il buio, poi la luce di un'infinità di stelle... e la grande luce della libertà con loro.

Ci vedo la tua mano, Alba359. Spero di non sbagliarmi  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CC23] L'ora del corvo - Il Medico della peste

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Ciao Medico della Peste,

Ho dovuto rileggere il tuo racconto, tra l'altro molto curato e senza grossi refusi, più di una volta per apprezzarlo davvero.

A una prima lettura infatti non ero riuscita a capirlo fino in fondo.
Mi ero detta: ma come...tutta questa tensione così ben dosata all'Interno della narrazione, che cresce nel finale e poi...e poi rimaniamo con il dubbio su chi sia questo corvo e sul perché si organizzi questa strana e inquietante cerimonia? E il protagonista alla fine muore come tutti gli altri oppure no?

È solo rileggendolo che ho dato una mia personale chiave di lettura, che spero sia corretta ma se non è così mi scuserai. 
Credo tu abbia scritto una bella allegoria della morte. La morte che attende tutti noi, prima o poi, e la cui idea si fa così pressante negli anni della vecchiaia. Il protagonista ne ha una paura tremenda, e tenta di sfuggirvi in ogni modo mentre sua moglie ci va in contro molto più serenamente. Effettivamente ci sono persone che la accettano molto più serenamente di altre.
Da che cosa ho dedotto ciò? 
Dalle luci degli altri invitati alla festa che piano piano si spengono una ad una (in vecchiaia , specie se si arriva ad una età molto avanzata, purtroppo capita di vedere morire molti cari, amici e conoscenti e si può avere l'impressione che tutto il nostro mondo stia morendo piano piano.) e da questa frase: 
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmNon si era mai chiesto quale fosse l’origine della ricorrenza, né come venisse organizzata: sapeva solo che tutti gli abitanti del paese, prima o poi, vi avrebbero partecipato. Era semplicemente un fatto della vita.
Ecco, la morte, se è di questo che ci stai parlando, è effettivamente "semplicemente un fatto della vita".
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 8:20 pmSollevò lo sguardo oltre all’abisso, e un oceano di luce si dischiuse ai suoi occhi. Un’infinità di stelle, così luminose e calde da rendere insignificante qualsiasi numero di candele avesse provato a illuminare il bosco. Ma Arturo non si sentì piccolo, no.
Piuttosto, si sentì libero.
Anche il finale sarebbe abbastanza coerente, credo, con la mia interpretazione. Arturo ha visto la morte da vicino, l'ha "guardata in faccia" e dopo la morte che c'è?  Per alcuni effettivamente una sorta di liberazione e di immensità come quella che hai descritto.

Non lo so se ci ho preso, Medico...se è così il tuo racconto è pienamente in linea con la maschera dietro la quale ti nascondi.

Re: [CC23] L'ora del corvo - Il Medico della peste

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Poeta Zaza ha scritto: dom mar 05, 2023 5:00 pm Un testo molto apprezzato, per l'originalità e per la costruzione della trama: un ballo in maschera alla luce delle candele, una persona sconosciuta 
tra le braccia, poi il buio, poi la luce di un'infinità di stelle... e la grande luce della libertà con loro.
:)
Mi complimento con l'Auore, bravissimo @Mina  (y)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CC23] L'ora del corvo - Il Medico della peste

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Ciao @Mina 

“E così si seppe che quella era la Morte Rossa, giunta come ladrone di notte. E ad una ad una caddero le maschere festose nelle sanguinose sale della festa, e ciascuna spirò nella disperata positura della caduta.
E la vita del pendolo d’ebano si estinse con l’ultima vita dei lieti cortigiani. E spirarono le fiamme dei tripodi. E le Tenebre e il Disfacimento e la Morte Rossa tennero illimitato dominio sopra ogni cosa.

Mi sono permesso di salutarti in questo commento, con il brano d’epilogo di quel meraviglioso raccont0 di E. A. Poe: “La morte rossa”, un omaggio al tuo dotto e significativo incipit, che è citazione del racconto di quel geniale autore, considerato l'iniziatore del racconto poliziesco, della letteratura dell'orrore e del giallo psicologico.

Ho trovato il tuo racconto decisamente meritevole di appartenere alla categoria letteraria che prende origine da lui.
La storia si sviluppa con l’astuzia dell’autore che come un esperto cuoco, sa bene come cucinare lentamente, a fuoco lento, l’arrosto che porterà in tavola.
Muovendo da una situazione apparentemente neutra, come le fasi di vestizione di due coniugi che si recano a una festa in maschera, crei, aggiungendoli a piccoli passi, gli elementi che fanno crescere la sensazione di suspence.
Come una piccola “pistola di Cechov” introduci un primo elemento di “interferenza” nel tessuto narrativo, introducendo il particolare che il protagonista abbia una sorta di fobia per il buio, e sia costretto a partecipare a una festa che ha nel buio la sua principale attrattiva.
Un elemento di grande forza, poiché il “buio” è di per sé il motore principale nel meccanismo delle angosce umane.
Il tema della luce che lentamente scompare dopo ogni danza ha ovviamente un richiamo simbolico palese.
Si tratta del tempo di vita dell’uomo, che fugge attimo dopo attimo, la luce dell’esistenza che si consuma e spegna come nell’allegoria di una candela.

Ottimo racconto amico mio. La classe non è acqua!
Un saluto e alla prossima.  (y)

Re: [CC23] L'ora del corvo - Il Medico della peste

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Vi ringrazio tutti quanti per i vostri gentili commenti  :rosa: Grazie anche per i consigli sul testo, sempre utilissimi
Silverwillow ha scritto: sab mar 04, 2023 9:24 pmVado un po' a stereotipi, quindi potrei sbagliare, ma i versi a inizio racconto mi hanno subito fatto pensare a un'autrice a caso... Poeta Zaza?  :bandiera: Ma potrebbe anche essere un'imitazione volontaria...
Ho voluto confondere le acque  :asd:
Poeta Zaza ha scritto: dom mar 05, 2023 5:00 pmCi vedo la tua mano, Alba359. Spero di non sbagliarmi  :)
E ci sono riuscito  :P
Nightafter ha scritto: dom mar 12, 2023 9:21 pm“E così si seppe che quella era la Morte Rossa, giunta come ladrone di notte. E ad una ad una caddero le maschere festose nelle sanguinose sale della festa, e ciascuna spirò nella disperata positura della caduta.
E la vita del pendolo d’ebano si estinse con l’ultima vita dei lieti cortigiani. E spirarono le fiamme dei tripodi. E le Tenebre e il Disfacimento e la Morte Rossa tennero illimitato dominio sopra ogni cosa.

Mi sono permesso di salutarti in questo commento, con il brano d’epilogo di quel meraviglioso raccont0 di E. A. Poe: “La morte rossa”, un omaggio al tuo dotto e significativo incipit, che è citazione del racconto di quel geniale autore, considerato l'iniziatore del racconto poliziesco, della letteratura dell'orrore e del giallo psicologico.
Sei una garanzia, @Nightafter, riesci sempre a beccare i riferimenti che lascio nei racconti... Grandissimo  :D
Nightafter ha scritto: dom mar 12, 2023 9:21 pmOttimo racconto amico mio. La classe non è acqua!
Troppo buono  :rosa:
Grazie ancora, e a presto 
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