[H2022R] Limite mortale

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Contest Halloween
Carta IL BARATRO

L’INSUPERABILE
LA VERTIGINE
L’ANGOSCIA

“Non puoi leggere il racconto, la regola era inventarlo sul momento, pescando la parola.” Ludovica apostrofava Valerio con gli occhi scintillanti di rabbia, ma lui aveva già il consenso della maggior parte del gruppo, avendo furbescamente confidato a molti di loro di avere trovato un diario assurdo, che metteva una cifra paura e che c’era un mistero sotto. “Non avere paura bambolina, lo sappiamo tutti che sei la più brava ad inventare storie, ma questo ve lo devo assolutamente leggere, e visto che finisce misteriosamente, tutta la parte finale ve la svelo io, perché mi sono documentato, sono fuori gara,  contenta?” Valerio pescò comunque la parola, la lesse a voce alta: “Baratro, questa è la mia parola, benissimo, direi che chi ha scritto questo diario si sentiva decisamente sull’orlo di un baratro, quindi posso iniziare.”
11 Ottobre
Scrivo, scrivo per non impazzire. Devo fissare il foglio bianco. Scrivere qualsiasi pensiero mi passi per la testa. Non ho più spazio per contenere altri pensieri, li butto fuori fissandoli in questo diario. L’oppressione nel petto è insopportabile. Le ombre danzano, non devo guardarle, rimango fisso su di te caro diario, anche ora che le ombre mi stringono i polmoni.
Bramo aria, ti scrivo mentre mando indietro la testa aprendo la bocca come un uccello che aspetta il verme da ingurgitare.
Scrivo per non cedere agli spasmi, per distogliere una parte di me dalla paura che mi attanaglia. Troppa poca aria entra nei polmoni, ma i polmoni sono compressi, compressi da fare male, il male si presenta con due fitte che mi piegano. Scusa se scrivo così male. Provo a non contorcermi. Provo a scriverti per aggrapparmi alle tue pagine. I vermi sono entrati. A migliaia. Perché non sono nello stomaco, o nei polmoni, per
12 Ottobre
Eccomi di nuovo qui. Mi impegno a scrivere su queste pagine. Ho bisogno di una regolarità, di un impegno. Mi impegno con te diario. Non ho altro, faccio fatica anche a seguire le lezioni in televisione, le parole mi rimbombano in testa, si confondono con suoni metallici che stridono graffiandomi i timpani. Scriverò finché potrò. Ieri mi ha preso. Il demonio ha avuto la meglio, mi ha bruciato partendo dalle visceri, il fuoco mi ha avvolto da dentro, credo di essere svenuto. Oggi i vermi sembrano quieti. Solo qualcuno si muove sotto pelle. Provo a grattarli via, come sempre. Come sempre lascio reticoli sanguinanti. Sono pieno di croste, faccio schifo. Quando mi gratto, non riesco a sentire la pelle che si lacera sotto le mie unghie, sento invece quei maledetti che corrono veloci e ondulanti qualche millimetro sotto, dove non posso arrivare. Devo guardare per capire dove stia grattando. Anche ora, con il piede sto massacrando il polpaccio sinistro, ma il polpaccio non sente il piede, devo guardare per accertarmi di avere ben indirizzato il movimento. Credo di impazzire, il mio cervello sembra non essere più collegato al resto del corpo.
Scriverti caro diario mi aiuta. Io non credo di farcela. Tante volte ho pensato alla liberazione che poteva darmi la morte, ma ora che mi chiede il sacrificio, mi terrorizza. Chiudere gli occhi e non svegliarmi più andrebbe bene, ma lei mi chiede troppo.
Devo dormire, la medicina è entrata in circolo, non vedo bene nemmeno quello che scrivo.
13 Ottobre
Caro diario, ho passato una nottata infernale, ancora una volta nel sonno ho sentito il petto avvicinarsi alla spina dorsale, un vuoto dato dalla totale mancanza di ossigeno. Non so quanti battiti siano saltati. Mi sono ritrovato seduto mentre urlavo risucchiando aria. Mi fa male il petto ed anche tutta l’arcata dentale.
Sto scrivendo praticamente al buio.  Non c’è corrente. Lo so che c’è un interruttore solo per la mia stanza e il mio bagno, ho visto la luce sulle scale quando lei è scesa per lasciarmi cibo e medicina.
Prima non spegneva mai la luce, rimaneva sempre accesa, anche di notte. Ora la spegne a volte, quando la spegne si raccomanda che io non urli, ma lei lo sa che vengono i demoni, per questo ha insonorizzato la mia area. Dalla bocca di lupo questa notte entra solo un debole spicchio di luce. Provo a scrivere lì sotto.Vedo scintille sotto le palpebre se provo a chiudere gli occhi. Odio il buio, mi fa terribilmente paura, mi aiuta l’impegno necessario per riuscire a scrivere in queste condizioni, ma ora sento il respiro del demone avvicinarsi. Il cuore si agita, si sta spostando, sento il battito in gola, sto mo
14 Ottobre
“Aspetta, non ho capito come è finito il giorno prima” Valerio guarda l’amico che ha parlato e poi scorre con gli occhi tutta la combriccola del quinto A, non ci sono proprio tutti, sono dodici su diciotto. La maggior parte di loro sono stati in classe insieme dalla prima elementare, del resto, nel paese da 3.600 anime, difficilmente si superavano le due sezioni per classe alla primaria e loro, gli amici di sempre, per le superiori avevano scelto lo scientifico, l’unico istituto superiore nel paese. Sembravano tutti presi dal diario. Valerio stava per rispondere all’amico quando intervenne nuovamente Ludovica:  “Ma è una storia che hai inventato tu? Dove avresti trovato questo diario? Come fa questo tizio a scrivere in quelle condizioni? Ci stai prendendo in giro.” Valerio adesso guardava Ludovica negli occhi, percepiva il suo disagio mentre lui, andando oltre quegli occhi, che sotto il suo sguardo diventavano meno ostili, decideva che poteva fidarsi anche di lei. “Lo sapete che sto facendo il PCTO in questura, per il documentario ho chiesto di fare le riprese giù in archivio, doveva accompagnarmi un agente, Pietro, ma quello, appena sceso mi ha detto se potevo aspettarlo li non più di venti minuti, che ne approfittava per uscire da sotto e fare una cosa urgente. Insomma, quello scemo per farsi i cavoli suoi di nascosto, mi ha lasciato nell’archivio. Vi giuro che volevo fare solo le riprese, ma poi ho visto la scatola con la scritta Perseli-Guovine.”
Vede Ludovica scattare in piedi e muovere rigidamente il collo pochi centimetri a destra e a sinistra, scorre velocemente gli occhi aggrappandosi alla vista periferica; quando glieli punta contro parla con un tono di voce leggermente stridulo: “Cosa c’entra la Perseli con questo diario? Quella maledetta mi ha fatto sparire Lili, è una pazza mangia gatti! Per questo avete scelto questo posto? Lo sapevate tutti? Io me ne vado.” Valerio la vedeva scattare, le ricordava quei buffi personaggi pubblicitari gonfi d’aria che sbattono al vento, ma rimangono inesorabilmente ancorati a terra. La invitò a riaccucciarsi nel cerchio, accompagnandola con la mano ferma e rassicurante sulla spalla. “Di cosa hai paura? La strega avrà più di settant’anni, cosa può farci? Stai vicina a me. Capisci che quando ho letto il nome Perseli non ho resistito, ho aperto, ho dato un’occhiata velocissima, ho sentito un rumore, ho preso questo che era fuori dai fascicoli e mi entrava nella tasca interna: questo diario.”
Ludovica era ancora in stato di allerta, saettava gli occhi dalle finestre della megera ai lati del suo collo con continui minimi movimenti della testa, ora sembrava sentisse lei il respiro del demone alle sue spalle, riprese a parlare senza guardarlo, sussultando ai movimenti repentini del gruppo che creavano inquietanti ombre alla luce del falò “Quindi la Lei del diario sarebbe la Perseli? Sacrifici umani, oltre che di gatti? Tu comunque sei pazzo, come ti è saltato in mente di rubare una prova della polizia. È sicuramente un reato, ti potrebbero arrestare.” La voce era leggermente incrinata, gli occhi inumiditi, la preoccupazione palpabile. Anche lei ancora provava qualcosa. Gli altri, dapprima scioccati per la provenienza del diario, ora bisbigliavano vari aneddoti legati alla Perseli, quasi timorosi di essere uditi.
Valerio si impose alzando il tono di voce “Non divaghiamo. Il diario lo posso restituire, c’è l’ho da tre settimane e nessuno si è accorto di nulla. Chiederò a Pietro di accompagnarmi in archivio, non credo sarà difficile metterlo a posto e comunque lui non dirà nulla, visto che è sgattaiolato in servizio,, lasciandomi con tutti quei fascicoli riservati. Come facesse a scrivere in quelle condizioni, me lo sono chiesto anche io, ma lo ha fatto, evidentemente delle volte è stato sopraffatto, infatti prima non hai capito come ha finito la frase, proprio perché non l’ha finita. Allora continuo.”
14 Ottobre
Caro diario, anche ieri il demonio ha avuto la meglio. Non ricordo nulla, ho nuove ferite addosso. Non ho volontà di combattere, cedo alla paura, chiuso in questa stanza senza vie di fuga, mi chiedo perché non mi abbia ancora ucciso.
Forse lei pensava che sarebbe successo, ucciso dal demone o dalla malattia. Lei mi fa paura da tanto tempo ormai. Prima non era così. Ora che scrivo sul diario mi è più facile seguire i ritmi del tempo che scorre. Anche vedendo la televisione ho difficoltà a fissare gli accadimenti dei giorni che passano. Prima era tutto diverso. Quando c’era papà era bello, ma non riesco a ricordare la mia infanzia, solo che quando c’era lui anche lei era buona.
Mio padre è morto a causa mia, caro diario, per il dispiacere della mia malattia. Ricordo quando lei mi ha detto che non dovevo più chiamarla “Qui ha cancellato la parola, ha calcato talmente tanto con la penna che ha bucato due fogli” i vermi si sono svegliati, non dovevo neanche scriverla quella parola, ho sbagliato. La stanza gira, sento la nausea, scrivo scrivo scrivo scrivo non mi lasciano in pace, lei mi odia, mi ha dato il vetro rotto per superare i miei limiti e liberare la mia anima. Perché ho così tanta paura di farlo, se muoio ogni attimo della mia vita? Sangue sulle tue pagine bianche, i vermi ancora dentro, io che continuo a scrivere mentre vedo l’altra mano sporca di sangue. Ho scarnificato il il lato del collo dove sento ancora correre i vermi? Non posso essere stato io. Sento il suo respiro. Scrivo scrivo scrivo scrivo scrivo scusami diario, sento sangue metallico sulla lingua, devo averla morsa, non riesco a
15 Ottobre
Lei ha visto il diario, non lo ha letto. Mi ha deriso. Mi confonde. Dice che non devo mai smettere di leggere, mi ha portato altri libri. Mi ha detto anche che adesso le lezioni sono passate su Rai Educational e che controllerà che io segua, perché la cultura nutre l’anima. Subito dopo ha intrecciato stretto il lenzuolo, ha fatto un nodo da una parte e ha incominciato a rotolarlo, si è lamentata che però così la corda viene troppo grossa, si è assicurata che avessi le forbici nel cassetto, aveva la faccia del demonio quando mi ha detto ancora una volta che non supero i miei limiti, che bisogna essere capaci a giocare al gioco dell’impiccato. Può l’angoscia prendere la forma della lingua che diventa troppo ingombrante e non permette all’aria di passare?
“E qui finisce il diario”, alle parole di Valerio tutti si lamentarono, erano eccitati e disgustati, volevano un finale, Ludovica si limitò a constatare che era veramente strano che la Perseli non stesse a marcire in galera, se aveva istigato al suicidio. Valerio li guardava tutti tronfio “Non volete sapere cosa è successo? Lo sapete che i giornali sono on line da una vita? Ho fatto una ricerca con Perseli e non è uscito nulla, ma cliccando Guovine è uscito fuori il mistero del ragazzo scomparso, nonostante un testimone lo avesse visto penzolare dal lampadario. Sono andato alla redazione a Nuovacivita, ho detto che era una ricerca per il PCTO, mi hanno messo in contatto col giornalista che aveva seguito il caso, è in pensione da un anno e non vedeva l’ora di raccontarmi la storia.
A quanto pare Marco Guovine era il figlio della Perseli, lei e il marito abitavano a Betella, il bambino soffriva di una fortissima anemia, a dodici anni consigliano una trasfusione, in quell’occasione il marito della Perseli scopre che il figlio, avuto a otto mesi dal matrimonio, in realtà era frutto di uno stupro di cui non aveva mai saputo nulla. Guovine pseudo padre ha una reazione feroce con la Perseli, la segrega in casa per tre giorni, la picchia, la violenta, il giornalista dice che le ha ucciso l’anima prima di andarsene e sparire. La Perseli si trasferisce in città a centinaia di kilometri da chi conoscesse la sua storia. Chiude il figlio in casa, non andrà mai a scuola. Vi anticipo la risposta, la vecchia scuola aveva rilasciato il nulla osta, la nuova non ha mai saputo della sua esistenza e, a quanto pare, si può sparire dal sistema scolastico molto facilmente.” Il gruppo lo ascoltava senza fiatare, non c’era più nessuna traccia di goliardia, Ludovica era bianchissima, i capelli neri corvini risaltavano il contrasto col pallore, i grandi occhi azzurri sembravano liquidi, cerchiati di occhiali bluastre. Valerio si intenerisce, ma continua: “Insomma, il ragazzino rimane segregato per dieci anni, secondo il giornalista era plausibile perché era malato e la madre gli metteva addosso paure e sensi di colpa, come abbiamo letto pensava che il padre fosse morto a causa sua. La sua ipotesi, ma anche quella dei poliziotti all’epoca, era che a un certo punto la Perseli avesse preso a frequentare un poco di buono che la soggiogava ma non sapeva nulla del figlio. Probabilmente lei a quel punto ha provato a spingere al suicidio Marco, forse pensando di potersi rifare una vita. Il giornalista ha raccontato, che il poco di buono un giorno è entrato in casa e ha scoperto le scale che scendevano alla cantina diventata camera del ragazzo, sentiva una litania ed è sceso, trovando la Perseli che si dondolava e Marco impiccato.
Il codardo era corso fuori urlando a tutti quel che aveva visto, ma la gente lo considerava un mezzo tossico. Dopo ore la polizia è andata a controllare e non c’era più nulla di nulla. Hanno trattenuto la Perseli per giorni, ma lei ha negato tutto. Il figlio era maggiorenne, aveva ventidue anni nel 1999, diceva che non lo vedeva da più di un anno. È stata torchiata per la stanza, per il diario, per la scuola non frequentata, ma il corpo non è stato trovato da nessuna parte. Sì è fatta due anni di ricovero psichiatrico e quando è uscita è venuta a stare qui.”
I ragazzi lo guardavano scettici, i corpi tradivano nervosismo, ormai erano tutti in piedi e alzavano la polvere con passi nervosi. Ludovica era terrea ma lucida quando si decise a parlare “ma il diario non era una prova sufficiente? E poi lei da sottona a super bugiarda, non mi sembra poi che abbia il fisico per fare sparire un corpo, non mi torna.” Valerio fece spallucce “forse ha una doppia personalità, che ne sappiamo; magari il figlio non è morto, forse ora è nascosto in questa casa, o magari vaga in questo boschetto.” Esattamente in quel momento un crepitìo inquietante accompagnò lo spegnimento inaspettato del falò , diverse urla lacerarono il buio, Ludovica tentò di stringersi a Valerio, ma pensando di afferrargli le spalle, si trovò invece tra le mani una sostanza calda e vischiosa. Nella concitazione sì senti colpire su un fianco, l’angoscia stava prendendo il sopravvento, ora era lei ad annaspare sentendo l’aria infrangersi sulla glottide. Valerio, che si era malamente ferito con un ramo al buio, riuscì ad afferrarla prima che cadesse a terra svenuta. La mezzanotte era passata. Adesso era l’ora dei Santi.

Link al commento al racconto lungo di Nightfander.
Traccia i dieci comandamenti
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<3

Re: [H2022R] Limite mortale

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Modea72 ha scritto: “Non puoi leggere il racconto, la regola era inventarlo sul momento, pescando la parola.”
L'inizio sembra molto classico e promettente: persone riunite intorno a un fuoco che si raccontano storie di paura. Due considerazioni su questo, però: non sappiamo dove ci troviamo né quale sia l'occasione che ha riunito questa gente. Il lasciarci sospesi per un po' può starci, ma nemmeno dopo viene specificato.
Modea72 ha scritto: ma lui aveva già il consenso della maggior parte del gruppo, avendo furbescamente confidato a molti di loro di avere trovato un diario assurdo, che metteva una cifra paura e che c’era un mistero sotto
Toglierei quel "furbescamente". Dire che una cosa è furba è il modo migliore per renderla ridicola. In questo caso poi non ci sta: non ci vedo niente di furbo. Se l'intento era inquadrare il personaggio, ci sono moti altri aggettivi e avverbi più adatti.
Modea72 ha scritto: Valerio pescò comunque la parola, la lesse a voce alta:
Qui diventa tutto ancora meno chiaro. Lui aveva già un diario che voleva leggere, ma pesca una parola... E se la parola non avesse avuto niente a che fare con quel diario?
Modea72 ha scritto: 11 Ottobre
L'idea del diario come mezzo per creare tensione e angoscia non è nuovo ma funziona ancora, se svolta bene. In questo caso funziona benissimo. Molte cose non sono chiare, alcune si capiranno dopo e alcune dovrò rileggerle per capirle, ma è uno strumento narrativo usato bene, che riesce nell'intento di generare curiosità e aspettativa.
Modea72 ha scritto: Scriverti caro diario mi aiuta.
Ho capito, è un diario allucinato, ma la frase corretta è "Scriverti, caro diario, mi aiuta." Non è detto che qualcuno con problemi vari non debba rispettare la punteggiatura  :P 
Modea72 ha scritto: Tu comunque sei pazzo, come ti è saltato in mente di rubare una prova della polizia.
Toglierei il comunque (anch'io tendo ad abusarne, ma spesso è di troppo): "Tu sei pazzo, come ti è saltato in mente di rubare una prova?"
Modea72 ha scritto: La voce era leggermente incrinata, gli occhi inumiditi, la preoccupazione palpabile. Anche lei ancora provava qualcosa.
Questa frase mi è risultata ambigua: perché mai è così strano che lei provi qualcosa? Non è immediato da capire.
Modea72 ha scritto: Il demonio ha avuto la meglio, mi ha bruciato partendo dalle visceri
dalle viscere o dai visceri (ma suona meglio la prima)
Modea72 ha scritto: i capelli neri corvini risaltavano il contrasto col pallore
"in" contrasto
Modea72 ha scritto: cerchiati di occhiali bluastre.
occhiaie
Modea72 ha scritto: E poi lei da sottona a super bugiarda
Qui non ho capito
Modea72 ha scritto: sentendo l’aria infrangersi sulla glottide.
Termine secondo me troppo specifico per il contesto, direi "gola" o "laringe"


Riassumendo, mi è piaciuta molto l'idea del diario (che non è affatto nuova, ma può essere declinata in infiniti modi), così come la storia inquietante e claustrofobica che ci viene raccontata. In un certo senso, trasmette subito un'atmosfera di Halloween e di storie di fantasmi intorno a un fuoco. Suggerirei solo qualche aggiustamento per rifinire lo stile e rendere più concreta e visibile l'ambientazione.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: [H2022R] Limite mortale

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Ciao @Modea72  :)
Ho letto il racconto e lo trovo pieno di tensione e funzionante. Buona l'idea del diario e bello il legame della trama con il contest, direi proprio che l'atmosfera da storia di paura c'è tutta  (y)
Il legame con l'ambientazione del contest è sia un particolare positivo che negativo perché limita il tuo racconto. Se dovesse leggerlo qualcuno che non sa che questa storia è stata scritta per il contest di Halloween, intorno a un falà e pescando una carta, la situazione iniziale che hai descritto non funzionerebbe, perché hai dato troppi elementi per scontato. 

In generale, c'è da fare attenzione agli avverbi che usi con grande generosità, ai tempi verbali che si confondono creando una sensazione di straniamento che allontana dal godersi la trama a pieno. C'è da andare a capo più spesso e da ricontrollare la punteggiatura. Insomma, tutti elementi che puoi correggere con un pizzico di attenzione e con grande facilità. Questi sono tutti elementi necessari a una buona scrittura, corretta e pulita che impari facendo pratica e attenzione.

Secondo me, sarebbe meglio chiarire subito dove ci troviamo, perché e chi si trova lì. Considera bene la situazione che vuoi descrivere e rappresentare, poi decidi come farlo, cioè attraverso quali elementi. Gli elementi che decidi di usare devono essere quelli che creano l'atmosfera di paura e tensione, tutti gli altri sono superflui. Chiarisci anche i rapporti tra i tuoi personaggi, spesso bastano pochissime parole che riuscire a renderli evidenti.
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Linda e la montagna di fuoco

Re: [H2022R] Limite mortale

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Tutto il racconto mi é piaciuto molto.
Avrei svolto di piú il tema di Ludovica. Perché era cosíi spaventata? Cosa sapeva che gli altri non sapevano?
E poi ammetto che sono rimasta un po' delusa dalla fine che rispetto al resto del racconto sembrava un po' affrettata.
Invece ho apprezzato molto l'idea del diario intercalato dai dialoghi. La storia del ragazzo prigioniero nello scantinato e della madre squilibrata é costruita benissimo. La voce narrante del diario é ben delneata e molto, molto credibile.
Nel complesso una bella storia.

Re: [H2022R] Limite mortale

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Ciao.
L'idea del racconto è ottima, il ritrovamento di un diario misterioso è un grande classico ma funziona sempre benissimo e si può declinare all'infinito.
Ci sono alcune cose, però, che potrebbero essere migliorate.
Prima di tutto, l'inizio con la litigata per le regole del gioco ecc, secondo me tende a creare confusione. Potresti cominciare con gli amici intorno al fuoco e uno che tira fuori il diario "guardate cosa ho trovato" e magari spiega subito come e dove lo abbia trovato, che evita quella lunga parentesi in mezzo per spiegare da dove salti fuori il diario, quando già lo sta leggendo da un buon pezzo di racconto.
Un'altra cosa che forse aumenterebbe l'efficacia della narrazione, sarebbe passare tutta l'azione al presente (anche perché ogni tanto ti sei confusa dimenticando il passato per usare il presente).
Anche andare più spesso a capo, separando bene i passaggi, renderebbe il tutto ancora più d'effetto, perché il muro di parole un po' stanca il lettore.
Dovresti anche ridurre l'uso degli avverbi e, in generale, limitare dettagli e discrezioni nei paragrafi "didascalici"
Modea72 ha scritto: Vede Ludovica scattare in piedi e muovere rigidamente il collo pochi centimetri a destra e a sinistra, scorre velocemente gli occhi aggrappandosi alla vista periferica; quando glieli punta contro parla con un tono di voce leggermente stridulo:
Cito questo come esempio, ma ce ne sono molti altri. Puoi mostrare l'agitazione e la tensione della ragazza con frasi più brevi e meno "cariche" di dettagli, in modo da spezzare meno il ritmo della tensione narrativa. E, in ogni caso, 3 avverbi in mente in 2 righe, nessun editor te li perdonerebbe :)

La parte meno riuscita è quella della rivelazione, che si trasforma in un lungo spiegone. Nei tempi e misure del contest è chiaro che hai già fatto un buon lavoro, ma in un'ottica di ripresa del racconto, dovresti trovare il modo di raccontare la storia celata sotto il diario in modo più vivace, più show e meno tell, per usare un classico.

Queste sono le osservazioni che mi sono venute leggendo, vedi se e quanto possano esserti utili.
Un saluto e grazie della lettura.
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [H2022R] Limite mortale

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Modea72 ha scritto: Bramo aria, ti scrivo mentre mando indietro la testa aprendo la bocca come un uccello che aspetta il verme da ingurgitare
Per me questa è poesia 💀

La struttura del diario è un classico che riporta alla letteratura gotica, le atmosfere mi sembrano calzanti.
Mi associo alla situazione "spiegone" nella parte finale, nulla su cui non si possa lavorare.
Divoratore di mondi

Scrivo cose: amzn.to/3i6ILsS

Re: [H2022R] Limite mortale

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@Modea72   (y)

Che brava! Questo è un horror strisciante, che incatena il lettore al testo fino alla fine!

Ti lascio solo delle note marginali,  nell'ottica di esserti utile:
Modea72 ha scritto: che metteva una cifra paura
forse meglio:  che metteva paura una cifra
Modea72 ha scritto: ve lo devo assolutamente leggere, e virgola visto che finisce misteriosamente, tutta la parte finale ve la svelo io, 
Modea72 ha scritto: Ieri mi ha preso. Il demonio ha avuto la meglio, mi ha bruciato partendo dalle visceri, il fuoco mi ha avvolto da dentro, credo di essere svenuto. Oggi i vermi sembrano quieti. Solo qualcuno si muove sotto pelle. Provo a grattarli via, come sempre. Come sempre lascio reticoli sanguinanti. Sono pieno di croste, faccio schifo. Quando mi gratto, non riesco a sentire la pelle che si lacera sotto le mie unghie, sento invece quei maledetti che corrono veloci e ondulanti qualche millimetro sotto, dove non posso arrivare. Devo guardare per capire dove stia grattando. Anche ora, con il piede sto massacrando il polpaccio sinistro, ma il polpaccio non sente il piede, devo guardare per accertarmi di avere ben indirizzato il movimento. Credo di impazzire, il mio cervello sembra non essere più collegato al resto del corpo.
Sopra, cito una delle parti da brivido che più mi hanno colpita.

Modea72 ha scritto: Tante volte ho pensato alla liberazione che poteva darmi la morte, ma virgola ora che mi chiede il sacrificio, mi terrorizza. 
Modea72 ha scritto: sotto.Vedo scintille
Omesso lo spazio dopo il punto.

Modea72 ha scritto: tutta la combriccola del quinto A
della quinta A
Modea72 ha scritto: La maggior parte di loro sono stati in classe insieme dalla prima elementare, punto e virgola del resto, nel paese da 3.600 anime, difficilmente si superavano le due sezioni per classe alla primaria e loro, gli amici di sempre, per le superiori avevano scelto lo scientifico, l’unico istituto superiore nel paese. 
Modea72 ha scritto: dom nov 06, 2022 12:18 amVede Ludovica scattare in piedi e muovere rigidamente il collo pochi centimetri a destra e a sinistra, scorre velocemente gli occhi aggrappandosi alla vista periferica; quando glieli punta contro parla con un tono di voce leggermente stridulo: “Cosa c’entra la Perseli con questo diario? Quella maledetta mi ha fatto sparire Lili, è una pazza mangia gatti! Per questo avete scelto questo posto? Lo sapevate tutti? Io me ne vado.” Valerio la vedeva scattare, le ricordava quei buffi personaggi pubblicitari gonfi d’aria che sbattono al vento, ma rimangono inesorabilmente ancorati a terra. La invitò a riaccucciarsi nel cerchio, 
Ti segnalo, sopra, di avere mischiato, lì e forse altrove, parti del testo raccontate al presente, mentre, in prevalenza, hai raccontato al passato la storia del diario horror letto dagli amici che, alla fine, ne diventano co-protagonisti. 
A parte il presente del diario, ovvio. A questo proposito, ti suggerisco di mettere in corsivo le parti del diario, per separarlo dal narrato degli amici impegnati nel "gioco".

Ancora complimenti!
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [H2022R] Limite mortale

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Ciao @Modea72  Ci sono un pò di cose da sistemare, è vero, te l'hnno gia detto, quindi lascio stare le pulci.
La trama all'inizio presenta i personaggi alle prese col solito gioco di paura da fare la notte di Halloween.
Invece la storia di Marco è buona, molto simile a certi fatti di cronaca. Volevo metterti un link ma non ci sono riuscita, uno di questi casi è quello di Ginie la ragazza selvaggia, ma c'è anche di peggio in rete. Dicevo, molto simile ma con tutte le carte in regola per essere un buon horror. Mi è piaciuta molto la parte in cui Marco descrive il tormento che sta vivendo, quella secondo me è la parte migliore del testo. La prima persona è la migliore per coinvolgere il lettore.
Il racconto mi è piaciuto  devi solo limare qualcosina.

Re: [H2022R] Limite mortale

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Ciao, scusate per il ringraziamento collettivo, ma quello ai primi due commenti è sparito quando stavo per postarlo  :bash: 
e in questo periodo ho poco tempo a disposizione.
I vostri commenti mi aiutano moltissimo, provo sempre a farne tesoro per i racconti successivi, spero di riuscire un giorno a sistemare anche quelli già pubblicati.
Grazie @Silverwillow@Kikki, @Almissima@Bef@Simone Volponi@Poeta Zaza@Alba359 
@
Silverwillow ha scritto: non sappiamo dove ci troviamo né quale sia l'occasione che ha riunito questa gente. Il lasciarci sospesi per un po' può starci, ma nemmeno dopo viene specificato.
nei miei precedenti racconti spesso mi è stato consigliato di fare meno spiegoni, di dare la possibilità al lettore di scoprire. Qui ho fatto un tentativo, ma è chiaro che devo strutturarlo meglio. Il posto è un qualsiasi paesino di 3600 anime, si trovano in un boschetto, da cui si possono vedere le finestre della "megera", è un gruppo classe del quinto superiore riunito per fare un gioco. La frase di chiusura del racconto ci dice che è Halloween. Con le età inserite e la data della morte/scomparsa del ragazzo si doveva evincere che è ambientato ai nostri giorni.
Forse gli indizi erano troppo sparpagliati. Devo lavorarci.
Silverwillow ha scritto: Toglierei il comunque
Silverwillow ha scritto:
Qui non ho capito
Sono stata molto indecisa su come alternare i dialoghi del presente a quelli della lettura del diario. Da una parte volevo entrare nel linguaggio dei personaggi diciottenni con il loro gergo, dall'altro non volevo spezzare troppo il ritmo del diario. 
Non ero molto convinta nemmeno io
Sottona è molto usato dai ragazzi nati dopo il 2000, indica una ragazza che mostra troppo quanto le piaccia un ragazzo e per estensione quanto ne sia soggiogata.
Kikki ha scritto: n generale, c'è da fare attenzione agli avverbi che usi con grande generosità, ai tempi verbali che si confondono
Continuo a cascarci  :facepalm:
Almissima ha scritto: Avrei svolto di piú il tema di Ludovica. Perché era cosíi spaventata? Cosa sapeva che gli altri non sapevano?
Più che altro il personaggio mi serviva per mantenere la tensione quando staccavo dal diario.
Anche qui ho tentato di essere meno spiegoni del solita, ma è evidente che non ho trovato un buon metodo.
Mi sembrava sufficiente che potesse essere più impressionabile di altri, soprattutto perché è convinta che la "megera" le abbia fatto sparire il gatto.
Bef ha scritto: evita quella lunga parentesi in mezzo per spiegare da dove salti fuori il diario, quando già lo sta leggendo da un buon pezzo di racconto.
Hai ragione, dovrei fare un tentativo, in effetti spezzo molto.
Bef ha scritto: La parte meno riuscita è quella della rivelazione, che si trasforma in un lungo spiegone
Simone Volponi ha scritto: Mi associo alla situazione "spiegone" nella parte finale, nulla su cui non si possa lavorare.
Ci ho pensato tanto, nei limiti dei tempi del contest, ma proprio non ho trovato una soluzione migliore.
 Ci devo lavorare.
Poeta Zaza ha scritto: della quinta A
Per le superiori, almeno la mia generazione, a Roma, ha sempre declinato al maschile gli anni. Ne deduco non valga per tutti.
Poeta Zaza ha scritto: suggerisco di mettere in corsivo le parti del diario
Era così nel testo originale, si è perso nell'incollaggio qui. Non me ne ero accorta.
Alba359 ha scritto: Ginie la ragazza selvaggia,
Non lo conosco, mi hai incuriosito.

Desidero ringraziarvi tutti per il tempo dedicato, per i consigli e, non da meno, per i complimenti. Sono felicissima che il racconto vi sia per lo più piaciuto. 
<3

Re: [H2022R] Limite mortale

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Ciao @Modea72
Ottima tensione. Il racconto e la situazione incuriosiscono, l'atmosfera è inquietante quanto basta per rientrare appieno nel genere horror. 
Hai usato bene l'espediente del diario ritrovato.
Ci sono alcune cose da limare, anche già segnalate. Puoi rendere più snella la forma, a volte ci sono periodi un po' troppo lunghi, come questo:
Modea72 ha scritto: Lo sapete che sto facendo il PCTO in questura, per il documentario ho chiesto di fare le riprese giù in archivio, doveva accompagnarmi un agente, Pietro, ma quello, appena sceso mi ha detto se potevo aspettarlo li non più di venti minuti, che ne approfittava per uscire da sotto e fare una cosa urgente.
Ti confesso che leggere di PCTO mi ha fatto sorridere (sono un'insegnante e mi occupo anche di quello..) ma sicuramente è una cosa personale, legata al mio vissuto (non mi verrebbe mai da associare una storia horror con il PCTO!). Mi chiedevo, invece, se non fosse una sigla oscura per i non addetti ai lavori, ma vedo che nessuno ha scritto nulla a proposito, quindi va bene così. 
Mi associo anch'io ai pareri precedenti sullo spiegone finale, puoi trovare il modo di far avere al lettore le dovute spiegazioni senza appesantire il testo.
Un buon racconto, comunque!
Alla prossima!

Re: [H2022R] Limite mortale

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Modea72 ha scritto: “Non avere paura bambolina, lo sappiamo tutti che sei la più brava ad inventare
Ciao Modea! 
Inizio riportando questo dialogo. Mi è sembrato un po' artificioso, non penso che nella realtà qualcuno userebbe veramente il temine "bambolina" a quel modo. Da tanto film "ammeregano" 😅
Modea72 ha scritto: Baratro, questa è la mia parola, benissimo, direi che chi ha scritto
Qui avrei sottolineato visivamente la differenza tra le parole del diario lette e i commenti del ragazzo che le sta leggendo. Magari mettendo in corsivo gli stralci di diario. 
Modea72 ha scritto: sto facendo il PCTO in questura
Ho dovuto googlare PCTO per capire cosa fosse. Magari specificherei con una parafrasi. 
Modea72 ha scritto: lei mi odia, mi ha dato il vetro rotto per superare i miei limiti e
Questa frase invece l'ho apprezzata molto. Hai introdotto il tema del suicidio in modo molto delicato ed efficace. Brava.

In generale ho trovato il tuo racconto un po' troppo raccontato, il che va a scapito del pathos e della tensione narrativa.
L'espediente del diario, secondo me, non è sufficiente a mitigare l'effetto "spiegone", soprattutto sul finale. Purtroppo non ci sono grossi colpi di scena, solo un ragazzo che racconta agli amici quanto ha scoperto.
Insomma, una bella storia, con una trama interessante, che però forse poteva essere gestita meglio. 
A rileggerci! 

Re: [H2022R] Limite mortale

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Ciao @ScimmiaRossa,
ti ringrazio per il commento.
Mi sforzo di superare lo spiegone, ma a quanto par, ci casco con facilità.
Il corsivo l'ho perso con l'incollaggio, così come diverse spaziature, ho postato con un senso di liberazione e non ho controllato.
@ivalibri
Immaginavo intendessi questo, ma a me personalmente piace molto googlare per trovare il significato di parole che non conosco, è una delle tante cose che apprezzo quando leggo.
Grazie del vostro tempo e dei consigli.
<3

Re: [H2022R] Limite mortale

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Ciao@Modea72 

Il racconto l'ho trovato leggermente farraginoso nella costruzione narrativa.
Le parti di contorno alla vicenda letta dal diario mi sono apparse come una sorta di impianto giustificativo, per poter dar vita appunto al contenuto del diario stesso.
Infatti, l'elemento significativamente horror di tutto il racconto sta in quelle memorie del presunto assatanato.
La descrizione delle entità maligne che si presentano come vermi carnivori, intenti a martoriare il corpo dello sventurato scrittore del diario, è a mio avviso la perla orrorifica che valorizza tutto il racconto, per altro dotata anche di una sua originalità nella casistica del "genere".

Che tu lo abbia fatto casualmente o scientemente, quello della possessione di parti del corpo di un indemoniato è un must che ha almeno quattro secoli di storia.

"Nel Malleus Maleficarum viene asserito che i demoni non possono invadere la volontà e l’intelligenza, ma solo il corpo e quelle facoltà mentali che sono più strettamente associate al corpo. In molti casi i demoni non posseggono neppure tutto il corpo dell’indemoniato, ma soltanto una piccola parte di esso: un singolo organo, uno o due gruppi di muscoli o di ossa.
Piliet de la Mesnardière, uno dei medici personali di Richelieu, ci ha lasciato un elenco di nomi e di luoghi di dimora di tutti i demoni che parteciparono alle possessioni.
Leviatano, egli ci dice, occupò il centro della front; Beherit si era stabilito nello stomaco; Balaam sotto la seconda costola destra; Isacaaron sotto l’ultima costola sinistra.
Eazaz e Caron, Asmodeo vivevano rispettivamente sotto il cuore, e Beherit nell’orifizio dello stomaco; Elimi da una parte dello stomaco.
Zabulon nella fronte, Nephtali nel braccio destro; Grandier delle Dominazioni, sotto la seconda costola destra; il Nemico della Vergine nel collo; Verrine nella tempia sinistra e Concupiscenza dell’Ordine dei Cherubini, nella costola sinistra. Carbone d’Impurità nella natica sinistra. Altri ancora erano alloggiati sotto l’ombelico, vicino al cuore e sotto il capezzolo sinistro.
Dalle numerose residenze nel corpo delle loro vittime, i diavoli si avventuravano, uno per volta, a lavorare sugli umori, le tendenze, i sensi e la fantasia: in tal modo potevano influenzare la mente, anche se erano incapaci di possederla."

Un saluto e un abbraccio. 

Re: [H2022R] Limite mortale

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Grazie @Nightafter per il tuo commento.
Concordo con te, sulla poca fluidità nei vari inserimenti di contorno.
Felice che il contenuto del diario abbia dell'horror.
Non ero invece a conoscenza delle possessioni demoniache "parziali" e ti ringrazio per i tanti esempi forniti.
Scusa per il ritardo nella risposta, ho un periodo di forte stanchezza, non sono riuscita nemmeno a partecipare al contest.
<3
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