Re: Another Coffee Stories

4
Vitt87 ha scritto: gio feb 22, 2024 12:55 am Ciao a tutti, a me hanno risposto dopo circa un mese dall'invio del manoscritto. Mi hanno mandato una scheda di valutazione dove sostanzialmente dicevano che l'opera aveva grosso potenziale ma andava sistemato da un editor, quindi al momento rifiutavano la pubblicazione 
Bene, da ciò si evince che è una realtà quantomeno seria. Non tutte, poi, ti preparano pure una scheda di valutazione (più o meno dettagliata) come standard di risposta. Di solito, se il testo va aggiustato, le free fanno un editing molto scadente (per forza di cose: un editing professionale costa) col risultato di trovarti per le mani un libro che fa "brutta figura". 

Re: Another Coffee Stories

5
MadTeacher ha scritto: gio feb 22, 2024 8:12 am Bene, da ciò si evince che è una realtà quantomeno seria. Non tutte, poi, ti preparano pure una scheda di valutazione (più o meno dettagliata) come standard di risposta. Di solito, se il testo va aggiustato, le free fanno un editing molto scadente (per forza di cose: un editing professionale costa) col risultato di trovarti per le mani un libro che fa "brutta figura". 
Scusa ma non mi sembra il caso di generalizzare. Non tutte le piccole CE free fanno editing scadenti e non tutte le grandi assicurano un editing ben fatto, ho letto romanzi di big che non sembravano nemmeno passati per il correttore di bozze.

Re: Another Coffee Stories

6
Brutus ha scritto: gio feb 22, 2024 9:41 am Scusa ma non mi sembra il caso di generalizzare. Non tutte le piccole CE free fanno editing scadenti e non tutte le grandi assicurano un editing ben fatto, ho letto romanzi di big che non sembravano nemmeno passati per il correttore di bozze.
Dipende dalle politiche editoriali. Posso dirti che che ci sono piccole CE che, forse per espandere il portafoglio autori, pubblicano quasi di tutto (esperienza personale) con editing fatti peggio di uno stagista; altre, invece, sono più serie e selezionano con criterio i manoscritti. Il costo medio di un editing profondo per romanzi fino alle 500mila battute si aggira, così a spanne, sui 1500euri; applicalo per x manoscritti e ottieni cifre che sforano abbondantemente il budget di una piccola impresa.
Credo che la ACS voglia evitare i costi di editor professionisti, magari investendoli in marketing, quindi accetta testi già "presentabili" o che necessitano di interventi marginali da svolgere internamente. E fa benissimo.

Per le big non so a che titoli tu ti riferisca ma mi pare strano che corrano il rischio di rovinarsi l'immagine mettendo sul mercato delle schifezze. Non con gli editor da grido che hanno.

Re: Another Coffee Stories

7
MadTeacher ha scritto: gio feb 22, 2024 11:26 am Dipende dalle politiche editoriali. Posso dirti che che ci sono piccole CE che, forse per espandere il portafoglio autori, pubblicano quasi di tutto (esperienza personale) con editing fatti peggio di uno stagista; altre, invece, sono più serie e selezionano con criterio i manoscritti. Il costo medio di un editing profondo per romanzi fino alle 500mila battute si aggira, così a spanne, sui 1500euri; applicalo per x manoscritti e ottieni cifre che sforano abbondantemente il budget di una piccola impresa.
Credo che la ACS voglia evitare i costi di editor professionisti, magari investendoli in marketing, quindi accetta testi già "presentabili" o che necessitano di interventi marginali da svolgere internamente. E fa benissimo.

Per le big non so a che titoli tu ti riferisca ma mi pare strano che corrano il rischio di rovinarsi l'immagine mettendo sul mercato delle schifezze. Non con gli editor da grido che hanno.
A me è successo più di una volta di riscontrare, su opere di autori stranieri edite da primarie case editrici, errori marchiani sulla consecutio temporum, che ritengo dovuti al non aver fatto editing dopo la traduzione. In un best seller ho letto di ragazzini di otto anni che, nell'ora di educazione fisica, scalavano pertiche di dieci metri (palazzo di quattro piani), che ritengo fossero, invece, dieci piedi (circa tre metri). Su altro testo tradotto da primaria CE, "bevetti" e "bevette" anziché "bevvi" e "bevve". Tutte traduzioni dovute a professionisti non di madrelingua italiana, per le quali si è risparmiato sull'editing, torno a precisare, da parte delle massime CE.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Another Coffee Stories

8
MadTeacher ha scritto: gio feb 22, 2024 11:26 am Dipende dalle politiche editoriali. Posso dirti che che ci sono piccole CE che, forse per espandere il portafoglio autori, pubblicano quasi di tutto (esperienza personale) con editing fatti peggio di uno stagista; altre, invece, sono più serie e selezionano con criterio i manoscritti. Il costo medio di un editing profondo per romanzi fino alle 500mila battute si aggira, così a spanne, sui 1500euri; applicalo per x manoscritti e ottieni cifre che sforano abbondantemente il budget di una piccola impresa.
Credo che la ACS voglia evitare i costi di editor professionisti, magari investendoli in marketing, quindi accetta testi già "presentabili" o che necessitano di interventi marginali da svolgere internamente. E fa benissimo.

Per le big non so a che titoli tu ti riferisca ma mi pare strano che corrano il rischio di rovinarsi l'immagine mettendo sul mercato delle schifezze. Non con gli editor da grido che hanno.
Ti ho risposto solo perché non mi sembra giusto generalizzare. Un utente inesperto del forum dal tuo post potrebbe interpretare le tue parole come la normalità e quindi evitare le piccole CE perché inaffidabili a livello di editing, cosa non vera (la CE con cui pubblico fa una revisione coi fiocchi). Poi è chiaro che dipende dalle scelte editoriali come dici tu, risparmio su costi fissi e spendo in pubblicità.
Per tornare alle big confermo anch'io che molti errori sono dovuti a una traduzione/adattamento non all'altezza e tuttavia pubblicare con una di esse non è di per sé garanzia di qualità, per non parlar delle trame...
Non mi dilungo oltre perché stiamo andando in OT.
Rispondi

Torna a “Case Editrici da valutare”