Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

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Grant non comprende il linguaggio arcaico del giardiniere, ma quando lo vede apparentemente privo di vita decide di praticargli il massaggio cardiaco. Quest'azione gli consente, assieme a una buona dose di istinto dopo che sente un grande fragore, di abbassarsi quel tanto che basta per evitare una scarica di vetri che parte dalla jeep parcheggiata. Grant chinato a terra riesce a non ferirsi.

Oliver ed Amilicare vengono invece vengono feriti lievemente; il primo all'avambraccio (Oliver -1 pf quindi ora sei a 12 pf) e il secondo a una guancia (Amilcare -1pf quindi ora sei a 9pf)

Mattia riesce con ingegno a liberarsi dell'imminente pericolo dettato dal serpente a sonagli e lo scaglia via lontano brillantemente senza conseguenze.

Eleanor trova un punto cavo nell'oleandro che lo rende più leggero e riesce abbastanza agilmente a spostarlo e libera l'ingresso per tutti. Dopo aver invitato gli altri ad entrare in casa, si rifugia all'interno della villa dato che sta piovendo in tempo per ascoltare assieme a Lula le parole di Napoleon, il nipote di Gabriel, che è in preda all'ira essendo minacciato da don Dubois.  La segreteria invece, insolitamente, è chiusa in se stessa, quasi rassegnata alla colpevolezza e fissa le fiamme del camino in silenzio.

Don Dubois insiste che necessariamente uno dei due è il colpevole dell'omicidio, mentre Napoleon accusa il prete e prega chiunque entri nella villa di aiutarlo a disarmare, se necessario anche con la forza.

I due uomini sembrano quasi voler venire alle mani e si parlano l'uno sopra l'altro. Concordano comunque sulle dinamiche dell'omicidio. Gabriel è morto circa alle 7 di quella mattina rinvenuto dalla cuoca che ora è in lacrime in cucina. La cuoca ha urlato, richiamando l'attenzione del giardiniere che si è subito diretto sul luogo del delitto e ha telefonato a ciascuno di voi camuffando la voce. Quindi non avete riconosciuto chi vi ha avvisato della morte di Gabriel quella mattina.

Siete liberi di agire come credete: aiutare Napoleon a disarmare Don Dubois,  fare domande, ispezionare il luogo del delitto, o altro ancora, come preferite. Buon gioco!

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

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Oliver Wolf
<Cazzo!> Assieme alla mia un turbinio di voci anima il perimetro della dimora di La Fontaine.
Un paio di schegge di vetro mi arrivano dritte sull'avambraccio, ma vengono attutite dal cappotto. Per fortuna solo una è riuscita a penetrare i tessuti abbastanza da farmi sanguinare. 
<Viscida d'una scheggia.> Bofonchio, mentre estraggo il corpicino di vetro e tampono lo squarcio. Sento indistinte grida provenire dall'entrata della casa e varie imprecazioni accanto a me. Attorno vedo gente che si rialza da terra. L'umore, e la faccia, uguali alle mie: Uno schifo. 
"Finalmente hanno spostato quel dannato ramo."
<Lei sta bene?> Chiedo al tipo più vicino, abbastanza in là con l'età (Amilcare). <Vedo che l'hanno presa sulla parola questa volta.> Gli dico indicandogli col capo la strada spianata.
Una voce femminile chiama dalla casa. <Sarà meglio andare.>
Con aria infastidita e molto più cupa del solito mi addentro verso l'entrata della casa, la mano sinistra che preme la ferita. Arrivato sull'uscio, la giornalista e la domestica fanno strada. Una volta entrato vedo due uomini litigare mentre una donna più in fondo fissa il camino con sguardo atono.
"La domestica sta cercando di fargli ragionare...Non posso perdere tempo in questa faccenda."
Senza dare nell'occhio, faccio finta di apprezzare l'arredamento ed eventuali opere, mentre mi avvicino alla donna (segretaria); nel mentre accendo anche una sigaretta. Infine, una volta arrivato abbastanza vicino al camino, inizio a fissarlo anch'io. Uno sbuffo, poi mi rivolgo direttamente a lei: <Un consiglio. Non fissi troppo qualcosa, finisce per diventare lei l'oggetto da scrutare. Lei fuma?...> 

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

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Finalmente entro in casa. Vedo il prete discutere animatamente, ha una pistola in mano e sembra fuori di sé.
Mi avvicino all'uomo con passo deciso. Mi fermo proprio davanti a lui e tamponandomi la ferita, con voce chiara chiedo:
<<Scusi dov'è il bagno?>>
In realtà sto cercando di destrutturare quella situazione incresciosa.
Il prete mi guarda con aria interrogativa e io incalzò
<<Insomma, cerchi di rendersi utile>>
(Cosa devo tirare per vedere se sono riuscito a distrarlo?)

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

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Il fragore risuona ancora nelle mie orecchie mentre steso sul corpo del giardiniere vedo una pioggia di vetri cadere attorno a me sull'erba. Mi volto e vedo che i i finestrini della jeep sono esplosi: com'è stato possibile?
La donna che ha detto di chiamarsi Eleanor è riuscita a spostare il ramo caduto. I due uomini vicini a me sono stati colpiti da alcune schegge: perdono sangue ma le loro non sono ferite gravi, basterà una semplice medicazione, al massimo un paio di punti. Si avviano verso la casa, come ci è stato esortato di fare. Guardo il giardiniere: potrei trasportarlo dentro e farmi aiutare dagli altri, ma per ogni secondo che viene perduto i rischi di danno al cervello aumentano. La situazione qua fuori non mi piace per niente, ma non posso lasciarlo, non senza aver fatto tutto il possibile per lui.
Continuo con la rianimazione cardiopolmonare, sperando di riuscire a rianimarlo.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

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Mattia

Lei è un medico? domando all'uomo accanto a me, vicino al giardiniere, che vedo star cercando di rianimarlo io vado a vedere se dentro c'è qualcuno che la possa aiutare
e detto questo, lascio il tizio ad occuparsi del giardiniere ed entro in casa, dove trovo un prete armato di pistola, che minaccia le persone che prima erano con me. Senza alcuna voglia di farmi sparare, mi limito a strisciare lungo la parete, cercando qualcosa di utile come arma improvvisata nel caso scoppiasse uno scontro. Mi paralizzo ed alzo gli occhi al cielo, quando un matto va a chiedere al sacerdote dov'è il bagno

Ottimo, un altro ferito o un altro cadavere... che bella giornata di...

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

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Eleanor.

Riesco a spostare il ramo (però, che forza, non credevo) e a entrare in questa villa dall'aspetto così importante. Seguo le voci concitate e mi trovo di fronte a uno spettacolo impressionante, per me che non amo le armi da fuoco e non ne ho mai vista una da vicino.
Preferisco non intervenire in questa serie di discorsi che si sovrappongono l'uno con l'altro: se iniziassi a parlare anch'io, la confusione aumenterebbe.
Scorgo la domestica con cui avevo parlato poco fa, che per ora mi pare l'unica persona con cui posso instaurare un contatto. Anche se sta cercando di far ragionare i presenti, mi accosto a lei. Cammino con cautela e senza movimenti improvvisi perché non voglio far arrabbiare il proprietario della pistola.
Aspetto un momento in cui lei non sta parlando, mi avvicino e le sfioro un braccio per far avvertire la mia presenza. 
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]<<Stanno arrivando anche le altre persone>> le dico piano e cerco di essere rassicurante. [/font]
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"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

57
Lula

Faccio fatica a riconoscere questi ambienti, di cui conosco a memoria ogni angolo e che mi sono cari. Vorremmo che mai nulla scompigliasse il piacere della nostra quotidianità: sarà pur ripetitiva, ma è così confortante! Non posso poggiare gli occhi su queste librerie, sulle poltroncine in velluto, le porcellane, le stampe antiche senza che gli occhi mi si gonfino di pianto. 
La vita del caro signor Gabriel è stata spezzata, e con lei la mia routine in questa casa. Nulla sarà più com'era. Non salirò più nella sua stanza col caffè bollente e le brioches all'albicocca, non scherzeremo più sui tic del povero Balthazar. 
Tutto è finito in modo orribile, e io non mi do pace. E adesso, come se la situazione non fosse già tragica di suo, ci si mette pure il prete a fare il giustiziere. 

<<Padre, perché non mette via quell'arma e comincia a ragionare da uomo di Chiesa, quale dovrebbe essere? Perché tiene sotto tiro Napoleon? Esponga le sue accuse, siamo qui per ascoltarla e cercare di capire. Osservi miss Sarah: non vede com'è attonita? Vuole forse farla uscire di testa?>>

Sento qualcuno che mi sfiora delicatamente un braccio: è Eleanor. Non ci conosciamo ancora, ma il suo gesto di supporto parla per lei. Bene, forse in due riusciremo a far tornare la calma in questo luogo, mostrando un po' di rispetto al padrone di casa che giace senza vita a pochi metri da noi.
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Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

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Amilcare riesce nell'intento di distrarre Don Dubois e il prete viene convinto a consegnare la propria arma nelle mani dello psichiatra.

Non appena non è più minacciato, Napoleon si rilassa leggermente e si avvicina a Eleanor che può chiaramente sentire dell'odore penetrante di ammoniaca provenire dai vestiti di lui. Intanto mentre Lula cerca di tranquillizzare gli animi, Mattia trova un attizzatoio vicino al caminetto dove Oliver e miss Sarah stanno provando ad avere una conversazione.

Miss Sarah osserva con attenzione Oliver e soppesa le sue parole a lungo prima di parlargli, infine gli bisbiglia.

«No, ho dovuto smettere perché il signor Gabriel ne detestava l'odore, comunque se volete guardare come è ridotto entrerete voi nel suo studio io non ho alcuna intenzione di sentire nuovamente quell'orrenda puzza»

Nel frattempo Grant rimasto fuori riesce a rianimare il giardiniere che spalanca gli occhi indicando poi con l'indice verso la villa e Grant stesso, per quanto concentrato e chino sul corpo di Balthazar, può scorgere con la coda dell'occhio un'ombra nera che da dietro il capanno degli attrezzi del giardino si sporge e poi si rintana dopo alcuni istanti scomparendo alla vista; subito dopo inizia a piovere.

Buon gioco!

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

61
Mattia

Se non son matti non li vogliamo... penso, sospirando sollevato per come la situazione si sia rivolta nel migliore dei modi. Visto che, a quanto pare, il grosso dei problemi e degli intrighi ruotano attorno al morto, e che potrebbe venirne fuori una qualche storia appassionante per colorare questi benedetti libri, mi avvicino anche io alla porta dello studio, o scena del crimine, dando un'occhiata al tutto 

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

62
Gli occhi del giardiniere si riaprono di scatto e con uno spasmo riprende a respirare. Sospendo il massaggio cardiaco e mi accerto che la respirazione non si arresti nuovamente. Non faccio a tempo a tirare un sospiro di sollievo che l'uomo solleva un indice in direzione della villa. Mi torna in mente il suo monito di fuggire da questo posto: le parole, la sua espressione, erano quelle di un uomo terrorizzato da qualcosa di sconvolgente.
Però l'indice puntato non è solo un monito, sta indicando qualcosa: con la coda dell'occhio scorgo un'ombra muoversi dietro il capanno degli attrezzi. Non mi sono sbagliato: lì dietro c'è nascosto qualcuno che ci sta spiando. Visto quello che sta succedendo, andare a controllare da solo è privo di buon senso; inoltre, non posso lasciare da solo il giardiniere che si è appena ripreso. E poi ci sarebbe da controllare anche la jeep, per capire che cosa ha fatto esplodere i vetri.
Il tempo decide per me, facendo cominciare a piovere. Mi porto dietro le spalle del giardiniere, infilo le braccia sotto le ascelle e incrocio le dita delle mani dietro il suo collo in modo da tenerglielo fermo; poi lo trascino dentro la casa. Forse non sarà contento di questa decisione, visto che voleva andarsene da qua, ma per il momento è più sicuro così. Inoltre, ci sono delle domande cui deve rispondere.
<<Aiutatemi a sistemarlo>> dico mentre entro nella villa. <<Là fuori c'è qualcun altro nascosto dietro il capanno degli attrezzi>> aggiungo in fretta.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

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Eleanor.

Oh, meno male, sembra che gli animi si stiano calmando. Anche la donna vicino a me sembra più rilassata. C'è un'altra cosa che non mi piace, ed è questo odore forte di ammoniaca che si sprigiona dagli abiti dell'uomo che fino a poco fa era minacciato dalla pistola. Se, come mi pare di aver capito, qui vicino è successo qualcosa di terribile a un'altra persona, potrebbe essere implicato. Il mio istinto da giornalista si mette in azione. 
Faccio ancora un sorriso alla domestica per incoraggiarla poi, fingendo di guardarmi intorno per non metterlo in allarme, mi concentro sull'uomo e provo a capire se si può essere cambiato da poco e in fretta (esempio: ha i capelli arruffati, il nodo della cravatta fatto male, i vestiti di sghimbescio) dopo essersi lavato con un disinfettante. Cerco anche di vedere se in faccia, sulle mani o sulle scarpe ci siano tracce di sangue non lavate per la fretta (che tiro devo fare, master?). 
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Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

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Forse posso preparare un tè, o una cioccolata calda. Il pomeriggio prima della disgrazia avevo cotto le madeleine e riposte in un barattolo di vetro: di sicuro sono ancora buone.
Don Dubois si è addormentato, e ciò mi pare strano. Un momento fa agitava la pistola, e ora pare un bambinetto. Che abbia assunto qualche sostanza? O forse Amilcare lo ha ipnotizzato! 
Comunque sia, è stato davvero bravo a disarmarlo: con una pistola carica non si sa mai cosa può accadere.

<<Un bagno, dici? Percorri il corridoio oltre la lavanderia: è l'ultima porta alla tua destra. Ma tu sanguini! In bagno troverai tutto l'occorrente per disinfettare la ferita.>>

Forse avrei dovuto proporre ad Amilcare di aiutarlo, ma vedo che quel giovane che era fuori in giardino sta entrando in casa conducendo sulle spalle il corpo del povero Balthazar. Un'azione generosa, di cui gli sono grata. 
Balthazar respira ancora: sia lodato il Signore. Ma chi è questo "qualcun altro" cui allude il giovane? 
Provo un brivido di paura, mi faccio forza e lo aiuto a distendere il corpo esausto di Balthazar sui fiori turchini del tappeto cinese posto davanti al camino.
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Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

65
La porta dello studio è completamente scardinata, perché era chiusa dall'interno e per verificare le condizioni di Gabriel, i domestici, prima di trovarlo l'avevano forzata.
Chiunque vi entri al suo interno noterà le finestre della stanza chiuse saldamente e un camino troppo stretto per permettere l'intrusione di qualsiasi persona dall'esterno.
Se qualcuno di voi si avvicinasse ulteriormente al cadavere, noterebbe gli arti tranciati e tracce di pus bluastro all'altezza dei moncherini. In tutta la stanza pervade un forte odore di ammoniaca.

Intanto il giardiniere, portato a spalla da Grant viene fatto accomodare nell'anticamera sul tappetto indicato da Lula e il prete ipnotizzato e disarmato si addormenta. 
Infine la segretaria si decide a entrare lentamente nel luogo del delitto e si dirige subito al caminetto, incantandosi nuovamente a guardare le fiamme. Una strana colorazione delle fiamme potrebbe suscitare la curiosità di qualcuno di voi se si avvicinasse molto a Sarah.

Buon gioco!

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

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Oliver

Entro nella stanza del signor Gabriel, e non posso non notare l'immagine raccapricciante che mi ritrovo davanti.
"Direi che se non è una conferma questa ci manca poco: questo luogo nasconde qualcosa. Qualcosa di neanche poco familiare. Che sia?-".
Qualcuno è entrato. Mentre vago per la stanza vedo entrare Tobia. O Mattia.
In ogni caso al suo seguito vi è la segretaria, la quale con fare quasi incosciente si attacca di nuovo al camino per osservare le fiamme. 
"C'è decisamente qualcosa che non va in quella donna. Prima era terrorizzata all'idea di entrare qui e ora entra?"
Mi avvicino di nuovo a lei facendo attenzione a non scombinare la scena del crimine. Mi accosto appena dietro le sue spalle, con una vista parziale del camino; le fiamme hanno un colore insolito (di che colore sono?).
<Ehm, Miss. Mi perdoni se la disturbo ancora ma qui fra poco sarà solo d'intralcio. Servirà discrezione e concentrazione per discutere del caso. Non è costretta a rivivere certe scene.> Faccio una lunga pausa. <Miss, si sente bene? Vuole che chiami la domestica?>
"Prima di passare all'indagine vera e propria devo scoprire che diavolo sta succedendo alle persone di questo posto. Prima quell'uomo fuori, ora la segretaria."

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

67
In bagno trovo tutto l'occorrente per sciacquarmi e disinfettare la ferita. Controllo il volto allo specchio, è poco più di un graffio ma la ferita è abbastanza fastidiosa.
Torno in anticamera e vedo che qualcuno ha portato lì il giardiniere. Con mia grande sorpresa è ancora vivo e ha ripreso conoscenza, anche se sembra ancora molto confuso. Il prete è ancora nello stato ipnotico in cui lo avevo lasciato. Tocco la tasca della mia giacca per assicurarmi che la rivoltella sia ancora lì, e in effetti è così.
Mi avvicino al giardiniere.
<<Come si sente?>>
Provo a tastargli il polso, il battito è accelerato ma regolare.
Ricordo di avere avuto la sensazione che qualcosa lo avesse colpito alla schiena prima che perdesse i sensi. Controllo alle sue spalle e vedo ... (cosa vedo?).
Mi avvicino a don Dubois.
<<Bene, ora può sentire la mia voce. Continui a riposare sereno e provi a descrivermi cosa ha visto.>>
Vedo comparire un lieve tremolio nelle sue labbra e gli occhi muoversi sotto le palpebre chiuse.
Inizia a respirare più profondamente e infine sussurra.

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

68
Una volta sistemato il giardiniere sul tappeto indicato da Lula, mi guardo attorno. Una delle persone che era già dentro alla casa si è addormentata; quella che deve essere la segretaria entra nello studio di La Fontaine, la cui porta è stata scardinata.
Riporto l'attenzione sul giardiniere: Amilcare gli si è avvicinato e gli sta controllando le spalle. Poi si avvicina all'uomo addormentato e comincia a parlargli: starà cercando di raccogliere informazioni per cominciare a vederci qualcosa in questa situazione. Ed è quello che devo fare anche io.
Mi inginocchio accanto al giardiniere.  <<Come si sente? Riesce a parlare?>>
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Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

69
Mattia

Stringo i denti e mi sforzo di non dare di stomaco sulla scena del delitto, al vedere il corpo in quelle condizioni. Non ho chissà che competenze mediche, ma perfino io sono abbastanza sicuro che non si tratti di una morte “normale”, e di sicuro non mi pare un suicidio
Mi avvicino al cadavere, tenendo un fazzoletto vicino alla bocca ed al naso, cercando al meglio di non muovere nulla di ciò che gli sta attorno. Provo ad esaminare il corpo, il pavimento nelle immediate vicinanze, ed una volta fatto mi dirigo alla libreria per vedere se ritrovo i maledetti codici per cui sono venuto, così almeno da dare un senso alla mia presenza in questo mattatoio

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

70
Eleanor

Sento questo odore forte dappertutto, ma non riesco a capire da dove provenga e perché sia così diffuso in giro. Percepisco confusione, ma non trovo niente di significativo a cui potermi agganciare per un ragionamento. Stesso discorso pere l'uomo su cui avevo focalizzato la mia attenzione. 
Spoiler
Tiro su Invidividuare: 87.
Ma cosa è successo qua dentro? Perché quella porta così imponente è stata divelta in modo quasi brutale? 
Forse non è una buona idea oltrepassare quella porta in questo momento, ma resto vigile casomai da quella parte arrivassero grida o richieste di aiuto.
Mi avvicino alla domestica e all'uomo sdraiato sul tappeto dell'ingresso per vedere se quest'ultimo riesce a fornire qualche spiegazione dell'accaduto.
<<Signora Lula, ha bisogno di aiuto per qualcosa? Non so, può servire una coperta o un cuscino per mettere quest'uomo più comodo? Oppure può servire un sorso di liquore?>>
Il mio intento è quello di riuscire a dare un'occhiata in giro e rendermi utile al tempo stesso. Se il giardiniere inizia a parlare, presto attenzione alle sue parole, oltre a quello che può dirmi la domestica. 
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Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

71
Lula

Mentre Amilcare tasta il polso di Balthazar e ne controlla il battito, noto con la coda dell'occhio che Miss Brown, con estrema lentezza, si dirige verso la porta dello studio, dietro il giovane con l'accento italiano. 
Temo di sentire da un momento all'altro un suo grido alla vista tremenda che le si parrà davanti, ma non odo ancora nulla. 
Il giovane in trench nero, quello con la mascella pronunciata, è già dentro: l'ho visto entrare poco fa, prima ancora che entrasse Balthazar sulle spalle del suo soccorritore. 
Forse è il caso che, sebbene a malincuore, vada anch'io a dare un'occhiata. Non mi piace pensare che il corpo del mio caro padrone sia alla mercé di sguardi estranei. Se manca l'affetto, può venir meno la pietà, e non permetterò che occhi irrispettosi sfiorino quelle membra mutilate. Ma forse esagero, come mio solito. 
Eleanor si sta mostrando attenta e compassionevole, ma ora non posso darle retta.
 
<<Cara, non saprei cosa consigliare. Forse è il caso di chiedere al dottore qui presente, ora impegnato con don Dubois. 
Non so dirle se muovere ancora il signor Balthazar possa compromettere la sua già delicata situazione, né se l'alcol, in questo frangente, sia indicato o meno. Nel caso il dottore fosse d'accordo, prenda pure i cuscini dal divano e quel plaid color crema dalla poltrona. Nel mobile bar, in quell'angolo, troverà inoltre decine di bottiglie e bicchieri adatti: non avrà che l'imbarazzo della scelta. 
Mi allontano un momento, grazie per l'aiuto.>>

Entro nello studio, e mi sento soffocare dall'odore e dallo sgomento. Non so se potrò proseguire. 
Mentre, sopraffatta dalla pena, decido di uscire dalla stanza, vedo il giovane dall'accento italiano in piedi davanti all'imponente libreria e sento l'altro, quello vestito di nero, che chiede a Miss Brown, immobile di fronte al camino acceso, se per caso ha bisogno di me. 
Non so se procedere, per capire cosa sta accadendo qui dentro e sorvegliare i tre, oppure tornare in salotto e allertare Amilcare e quel bravo giovane che si è occupato di Balthazar.
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Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

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Oliver nota le fiamme del caminetto divenire da rosse a verdi e poi azzurrine e a un'osservazione più attenta, riesce ad accorgersi che della polverina bianca è presente sul fondo del caminetto.

Miss Sarah non appena Oliver le si è avvicina e le parla, dichiara di non sentirsi bene e ha un mancamento. 

Mattia è intento a esaminare il cadavere e trova dei residui di polvere bianca nei pressi del corpo, poi quando si dirige alla libreria, la sua attenzione viene attratta da un volume rosso dal quale cade un biglietto da visita con alcuni ideogrammi scritti in cinese.

Nel frattempo gli altri sono nell'anticamera e il giardiniere prende lentamente a parlare a Grant: «Siete in pericolo, la villa non è sicura, ho udito io stesso strani rumori e risate maligne, credo provengano dal capanno degli attrezzi».

Cerca poi di alzarsi per dirigersi verso dei mobili e tentare di aprire l'anta di un armadietto.

Intanto il prete ipnotizzato inizia a indicare Napoleon e ripete come un mantra: «È colpa sua se Gabriel è morto, è lui che gli ha presentato Xi Ling».
Sentendosi accusato Napoleon con la puzza di ammoniaca addosso cerca di giustificarsi avvicinandosi maggiormente a Lula e alla giornalista: «Erano solo affari» e poi rapido tenta di fermare il giardiniere.

Amilcare e Grant notano infine sulle spalle del giardiere una bruciatura a forma di occhio, una specie di marchio.

Buon gioco.  

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

73
Oliver

Mentre noto le mutevoli fiamme del cammino colorarsi tutti i colori percepibili dall'occhio umano, la segretaria ha un mancamento. La afferro per le spalle in men che non si dica e con calma la sistemo a terra. Infine prendo un cuscinetto da una sedia della stanza e glielo poso sotto la nuca.
<Ehi la fuori, serve aiuto! La segretaria ha avuto un... un malore!> "Certo. Un malore. Ma chi prendo in giro? Malore?" <Uno svenimento post paresi-vegetale fotosensibile al fuoco.> 
<Credo di averlo sentito una volta su X-Files.> Dico a Mattia.
Mi piego sulle ginocchia e provo a risvegliare la segretaria con dei piccoli buffi sulle guancia. L'occhio corre di nuovo fugace al camino: una strana polverina bianca è posata sul fondo. "Cos'è cenere?".
Impaziente per l'arrivo dei "soccorsi" mi sposto verso il lato più vicino al camino, sempre tenendo d'occhio lo stato della miss. Cerco di osservare più a fondo la polverina bianca.

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

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<<Fermi!>> Mi rivolgo al giardiniere e a Napoleon <<Cosa c'è in quell'armadio?>>
Lancio un'occhiata a Grant per cercare aiuto nel mantenere la situazione sotto controllo.
<<Ci sono già troppi misteri per rischiare di commettere altre imprudenze.>>
Mi rivolgo a Napoleon.
<<Di che affari si tratta? Chi è questo Xi L'ing? È ora che qualcuno inizi a vuotare il sacco se vogliamo capirci qualcosa.>>
Sento la voce di Oliver che chiede aiuto. Qualcuno si è sentito male.
<<Uscite da quella stanza, per la miseria, lì dentro non si respira.>>

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

75
«Siete in pericolo, la villa non è sicura, ho udito io stesso strani rumori e risate maligne, credo provengano dal capanno degli attrezzi.»
Sono le parole pronunciate dal giardiniere una volta che si è ripreso; parla lentamente, il che è normale dopo quello che gli è capitato. Si tratta dello stesso monito di quando siamo arrivati: deve essere successo qualcosa di grosso perché ne sia così ossessionato. In più ora ci si mette anche il capanno degli attrezzi, dove ho scorto quell'ombra: occorrerà darci un'occhiata, ma non certo da solo.
Il giardiniere si alza e si avvia verso l'armadio, mentre un altro uomo, già presente nella stanza quando sono entrato, tenta di fermarlo. Amilcare lancia un monito ai due, sospettoso; colgo l'occhiata che mi lancia. Non ha tutti i torti ad agire così: le persone di questa villa si comportano in modo strano.
Mi affianco al giardiniere e gli parlo con calma. <<Dovrebbe riposarsi: non si è ancora ripreso ed è meglio che non faccia degli sforzi. Se ha bisogno di qualcosa dall'armadio, lo posso prendere io.>>
Da vicino vedo che ha sul collo qualcosa: sembra una bruciatura. Ma nessuna bruciatura naturale ha una forma simile a un occhio; sembra quasi un marchio. Non penso se lo sia fatto da solo; ritengo che qualcun altro glielo abbia fatto. Ma chi?
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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