Re: casa editrice Morellini

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Ginevra Buonasorte ha scritto: gio apr 13, 2023 10:42 pmCiao a tutti, conoscete la casa editrice Morellini? Avete esperienze con loro? Chiedo perché ho la possibilità di diventare una loro autrice.
Mi interessa sapere anche, se è possibile, la loro forza nella distribuzione.
Credo che dal contratto, se ne hai ricevuto uno, ti puoi fare un'idea della loro serietà o meno. 

Per ciò che mi riguarda, nessuna esperienza diretta, ma in passato ho studiato il loro profilo editoriale e letto alcune esperienze in rete.
Ci sono alcune cose che mi lasciano perplesso, a partire dalla modalità di invio dei manoscritti a pagamento. Non è un bel segnale. 

In secondo luogo, si tratta di un piccolo editore, ma ha molte (troppe) collane. La cosa stona, perché significa che pubblica troppo e investe poco. Il capitale sociale dichiarato nel sito, appena 10.000 euro (si consideri che un medio editore in genere ha dieci volte tanto), mi conferma che è un piccolo editore, e dunque c'è un'evidente sproporzione tra il numero dei titoli e le dimensioni aziendali. Dal sito, l'impressione è che un editore a metà tra quelli che si rivolgono ai lettori, e quelli che gravitano intorno alle comunità degli autori. 

Dal punto di vista social e promozionale sembrano attivi e hanno buoni numeri per un piccolo editore, e questo è un punto a favore. 

La distribuzione, in teoria, dovrebbe essere buona. Ma in pratica ho qualche dubbio che lo sia, perché in Sicilia non ricordo di aver mai visto i loro libri, ma magari ricordo male. Ormai anche piccolissimi editori sono distribuiti da Messaggerie, quindi non fa testo. Di sicuro, non è uno di quegli editori che hanno gran peso sul colosso della distribuzione. Probabilmente, sono distribuiti bene in ambito regionale. Con ogni probabilità, inoltre, hanno dei titoli e degli autori di punta che promuovono in modo convinto, e gli esordienti sono un po' abbandonati a sé stessi (per un piccolo editore, sarebbe impossibile promuovere bene tutti quei libri). 

L'idea che mi sono fatto non è negativa, ma nemmeno del tutto positiva. Il marchio in sé ha un profilo anonimo e debole, poco al passo con i tempi e senza un settore di mercato ben definito. Mi sembra un piccolo editore generalista rimasto agli anni '90, senza infamia né lode, un po' come Bertoni Editore, a cui manca qualcosa per fare il salto di qualità. Non si tratta di un editore che gode di particolare prestigio tra le comunità letterarie, come possono essere Marcos y Marcos, Voland, Nutrimenti, Hacca o Nottetempo. Il fatto stesso che tu stia richiedendo informazioni significa che non è uno di quegli editori noti e notoriamente di qualità, con cui firmare ad occhi chiusi. 

Tuttavia, se nel contratto non ci sono dei segnali di allarme, allora il discorso può cambiare. 

Re: casa editrice Morellini

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Ciao,
la casa editrice in questione fa pubblicità dei suoi libri su Facebook e fa pubblicità a sè stessa chiedendo di inviare i propri testi per una valutazione.
Da una parte questo è un bene, ma dall'altra mi puzza un po' in quanto le CE che invitano a farsi pubblicare da loro, nascondono sempre qualche magagna e del tipo a pagamento.
Sappici dire la tua decisione e gli sviluppi.
Alla prossima.

Edison

Re: casa editrice Morellini

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Wanderer ha scritto: gio apr 13, 2023 11:34 pm Credo che dal contratto, se ne hai ricevuto uno, ti puoi fare un'idea della loro serietà o meno. 

Per ciò che mi riguarda, nessuna esperienza diretta, ma in passato ho studiato il loro profilo editoriale e letto alcune esperienze in rete.
Ci sono alcune cose che mi lasciano perplesso, a partire dalla modalità di invio dei manoscritti a pagamento. Non è un bel segnale. 

In secondo luogo, si tratta di un piccolo editore, ma ha molte (troppe) collane. La cosa stona, perché significa che pubblica troppo e investe poco. Il capitale sociale dichiarato nel sito, appena 10.000 euro (si consideri che un medio editore in genere ha dieci volte tanto), mi conferma che è un piccolo editore, e dunque c'è un'evidente sproporzione tra il numero dei titoli e le dimensioni aziendali. Dal sito, l'impressione è che un editore a metà tra quelli che si rivolgono ai lettori, e quelli che gravitano intorno alle comunità degli autori. 

Dal punto di vista social e promozionale sembrano attivi e hanno buoni numeri per un piccolo editore, e questo è un punto a favore. 

La distribuzione, in teoria, dovrebbe essere buona. Ma in pratica ho qualche dubbio che lo sia, perché in Sicilia non ricordo di aver mai visto i loro libri, ma magari ricordo male. Ormai anche piccolissimi editori sono distribuiti da Messaggerie, quindi non fa testo. Di sicuro, non è uno di quegli editori che hanno gran peso sul colosso della distribuzione. Probabilmente, sono distribuiti bene in ambito regionale. Con ogni probabilità, inoltre, hanno dei titoli e degli autori di punta che promuovono in modo convinto, e gli esordienti sono un po' abbandonati a sé stessi (per un piccolo editore, sarebbe impossibile promuovere bene tutti quei libri). 

L'idea che mi sono fatto non è negativa, ma nemmeno del tutto positiva. Il marchio in sé ha un profilo anonimo e debole, poco al passo con i tempi e senza un settore di mercato ben definito. Mi sembra un piccolo editore generalista rimasto agli anni '90, senza infamia né lode, un po' come Bertoni Editore, a cui manca qualcosa per fare il salto di qualità. Non si tratta di un editore che gode di particolare prestigio tra le comunità letterarie, come possono essere Marcos y Marcos, Voland, Nutrimenti, Hacca o Nottetempo. Il fatto stesso che tu stia richiedendo informazioni significa che non è uno di quegli editori noti e notoriamente di qualità, con cui firmare ad occhi chiusi. 

Tuttavia, se nel contratto non ci sono dei segnali di allarme, allora il discorso può cambiare. 
Grazie davvero per le informazioni.

Re: casa editrice Morellini

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Ginevra Buonasorte ha scritto: gio apr 27, 2023 4:43 pm Grazie per le risposte che mi avete dato. Ne avevo sentito parlare bene da un'amica scrittrice, che mi ha detto che Morellini ha portato spesso dei suoi autori ai Premi.
Verificherò.
Grazie ancora.
Questo può essere senz'altro vero, ma non fa troppo testo, perché nei premi prestigiosi si possono trovare persino libri di editori a pagamento. Quest'anno lo Strega ha aperto alla poesia, e tra le opere proposte ce ne sono decine di EAP. Insomma, non è un criterio molto valido, se preso isolatamente.

Re: casa editrice Morellini

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Grazie @Black.
Se non ricordo male, @sefora aveva avuto un'esperienza non positiva con loro, riportata su WD. Non so se ha la possibilità di replicarla anche qui.
Ricordo, comunque, altre testimonianze in cui si lamentava il fatto che, in realtà, la CE fosse un po' un pretesto per il titolare, per mettersi in luce. Ma di più non saprei dire, in quanto non ho avuto con la CE esperienze dirette.

Re: casa editrice Morellini

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Eccomi. Se il responsabile editoriale si chiama Bozzi, sì, ma non rammento aver espresso un'opinione positiva e di sicuro non ho pubblicato nulla.
Credo che proprio Ellery mi abbia gentilmente valutato il contratto. Risultava  poco convincente: mancava, per es.  il numero di copie della tiratura e altro ormai dimenticato.
In ogni caso, dopo tre esperienze tutto sommato accettabili, mi sono convinta dell'inutilità di avvalersi di piccolissimi editori. Vale forse la pena per la prima volta, in seguito bisogna salire di livello, altrimenti è più dannoso che utile .
Dimenticavo: non era a pagamento nè ha posto alcuna condizione (acquisto copie o altri oneri)
" ...con mano ferma ma lenta sollevò la celata. L'elmo era vuoto." (Calvino)
Pagina autrice fb: virginialess/21 Blog "Noi nonne": https.//virginialess.wordpress.com

Re: casa editrice Morellini

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Ellery mi ha dato una mano anche per sciogliere un contratto, ma si trattava di un altro editore.
Su Morellini potrei aver sbagliato, ricordo infatti il cognome del responsabile (Bozzi), ma  la casa editrice usava nell'intestazione  una sigla in maiuscole, che non mi viene in mente. Ho cambiato sistema operativo, ma dovrei avere in una memoria esterna le varie proposte di contratto, cerco di verificare.
" ...con mano ferma ma lenta sollevò la celata. L'elmo era vuoto." (Calvino)
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Re: casa editrice Morellini

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Ciao,
io con la casa editrice ci lavoro e posso garantire che è una realtà molto seria.
All'affermazione che sono poco seri perché chiedono soldi per leggere e valutare un romanzo rispondo dicendo che innanzitutto la valutazione che viene fatta non è semplicemente un si o un no ma vengono evidenzita e segnalate le parti forti e quelle critiche del romanzo, vengono dati dei suggerimenti su come poterlo migliorare e anche una valutazione del tipo di scrittura che è stata fatta, il tutto lavorando proprio sul testo stesso. Come vedi il costo viene ben ammortizzato dal lavoro fatto.
Inoltre, e non meno importante, la quota che viene rischiesta serve anche per far in modo che chi manda un romanzo legga attentamente prima di inviarlo in modo da evitare che arrivino dei manoscritti di generi che la casa editrice non tratta. Spesso e volentieri gli autori (non tutti fortunatamente) mandano a una lista di case editrici a caso senza informarsi prima.
Gli autori ricevono un contratto molto chiaro (ne ho letto più di qualcuno e te lo posso garantire) con tutte le informazioni sia sui numeri di copie che sulle percentuali spettanti all'autore in base alle vendite.
Forte è anche il suo impegno sui social (Instagram, facebook e sito), per ogni libro vengono fatti post e storie, vengono repostate tutte le storie fatte dai lettori, viene dedicato un 21 MINUTI CON L'AUTORE, il loro format di punta online dove l'autore presenta il suo romanzo ai lettori rendendosi disponibile anche per eventuali domande. Questo format viene registrato così è sempre visibile.
Inoltre ogni mese viene organizzato un altro evento online FRESCHI DI STAMPA dove tutti gli autori del mese hanno uno spazio per poter parlare del loro libro anche questo registrato e sempre disponibile.
Molti sono anche gli incontri che vengono organizzati in casa editrice o al Labò (lo spazio all'aperto della casa editrice) dove si fonde un momento conviviale di aperitivo con autori che raccontano dei loro romanzi.
La casa editrice Morellini supporta al 100% ogni suo autore per quanto riguarda gli eventi nelle librerie o nelle manifestazioni e ne fa una grande pubblicità, inoltre ha all'attivo del bookblogger-bookinfluencer molto noti che parlano e scrivono dei loro libri sui social.
Non è chiaramente una tra le big delle case editrici ma un loro romanzo era tra gli 80 selezionati del Premio Strega, un libro è attualmente tra i 5 finalisti del Premio Bancarella e anche un finalista tra il Campiello Giovani.
Se facciamo il conto del numero (esorbitante) di libri che ogni anno vengono pubblicati avere 3 libri nello stesso anno in 3 premi diversi secondo me è un grande successo, e aggiungo più che meritato.
Non sono una loro dipendente, lavoro con loro saltuariamente ma come tutti quelli che ci sono passati entrare in Morellini è come entrare in una grande famiglia, dove sei sempre ben accolta indipendentemente dal tuo ruolo.
Il mondo dell'editoria è molto vasto ma se chi ha pubblicato con Morellini torna nuovamente a pubblicare con Morellini un buo motivo forse c'è perché credimi nessuno è vincolato a vita.
Investire tempo e denaro nel proprio romanzo oramai è diventata una necessità perché le case editrici e le agenzie letterarie sono subissate da manoscritti e se volete dare una possibilità alla vostra storia la dovete rende la migliore versione possibile altrimenti difficilmente verrà pubblicata o solo presa in considerazione.
Non fermatevi alle apparenze o alle dicerie, provate voi stessi altrimenti resterete sempre con il dubbio e magari con una possibile pubblicazione chiusa in un cassetto.

Re: casa editrice Morellini

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Interessante notare anche come il costo di valutazione sia lievitato fino a 80 sacchi dai 29,89 del 2020.

Non so, ognuno poi è libero di investire come meglio crede sul proprio lavoro, ci mancherebbe. Però, investimento per investimento, è bene ricordare che ci sono anche altre vie da battere. I concorsi nazionali, ad esempio (Calvino, Neri Pozza, Tedeschi).
Che non saranno una porta aperta a quel "magico" mondo, tuttavia forniscono un valido biglietto da visita per entrarci (oltre a inviare schedine di valutazione, per chi ne fa collezione e non se ne vuole far mancare proprio nessuna).

Re: casa editrice Morellini

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Buongiorno a tutti. 
Parlo per esperienza diretta, avendo pubblicato con loro nel 2021.
Inizio con lo smentire alcune cose che sono state dette. Il direttore editoriale non è questo fantomatico Bozzi ma Mauro Morellini. Le collane, inoltre, non sono affatto tante. C'è la linea delle guide turistiche che è il cavallo di punta della CE, con uno storico notevole e che recentemente ha anche siglato degli accordi a doppio marchio con Feltrinelli. Poi c'è una collana dedicata al thriller, una alla narrativa e una che si chiama Femminile Singolare dedicata a storie di donne, diretta da Sara Rattaro.

Detto questo, ritorno alla mia esperienza. Li contattai nel 2020. Io avevo all'attivo 6 romanzi in self e uno con CE. Il lavoro fatto su quest'ultimo non mi aveva soddisfatto e volevo fare il salto a una piccola/media casa editrice. Anche io storsi il naso alla richiesta di 30 euro per la valutazione, ma dopo averci ragionato, non avendo ricevuto risposte da diverse CE, ho pensato non fosse un investimento fuori dal comune, avendo la certezza di ricevere riscontro entro poco tempo.
Così è stato. In due/tre mesi sono stato contattato dall'editore, che si era preso la briga di leggere personalmente il testo, dimostrandosi interessato e chiedendomi lumi su alcuni punti della trama. Da lì è partita tutta l'operazione mirante alla pubblicazione.

Mi sono trovato molto bene, contrariamente all'esperienza precedente. Bisogna tenere da conto che rimane comunque una piccola/media CE e che le vendite non potranno comunque essere come quelle che potrebbero derivare da una visibilità di una major, ma ha una rete capillare ed è un fattore da tenere molto da conto.
Con loro ho potuto avere un trafiletto su Repubblica e partecipare al torneo Robinson, oltre ad avere riscontri da alcuni scrittori di una certa fama, come Bruno Morchio, che mi ha fatto lo strillo (altri autori hanno avuto Alessandro Barbaglia, Paolo Roversi o Lorenzo Marone, solo per citarne alcuni).
L'editore si sforza inoltre di piazzare i diritti all'estero, presenziando alla fiera di Francoforte, insomma, non c'è staticità, anzi, ho trovato il clima vivo e interessato alle opere prodotte.

Io penso che pubblicare con loro significhi piazzarsi molto bene all'interno del panorama editoriale e lavorare con persone serie.  Di note negative non ne ho avute e spero in futuro di pubblicare ancora qualcosa con loro.

Re: casa editrice Morellini

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Buonasera a tutti,
 
anch'io ho pubblicato poco tempo fa un romanzo con Morellini e ho piacere a condividere la mia esperienza e a fornirvi un paio di puntualizzazioni, soprattutto perché è proprio grazie alle community di aspiranti scrittori che ho potuto districarmi in quella giunga che è il mondo dell'editoria.
 
Confermo che la casa editrice richiede un contributo per la lettura dei manoscritti e che è aumentato di recente. Fino a qualche mese fa, però, non era prevista la restituzione in caso di pubblicazione mentre adesso è il contrario. La lettura e soprattutto l'effettiva valutazione della proposta sono garantite: quando io ho sottoposto la mia, non conoscevo nessuno nella casa editrice ed è stata accettata. Devo dire che io mi sono fatto convincere proprio dalla richiesta del contributo, perché l'ho percepita come una garanzia che il testo sarebbe stato letto: sostanzialmente è l'equivalente dei diritti di segreteria che si pagano per partecipare ai concorsi pubblici e, da quello che mi ha spiegato l'editore dopo averlo conosciuto, è una cifra necessaria perché l'attività di ricerca di inediti e lo scouting non siano in perdita totale, vista la mole di proposte ricevute e la necessità di destinare alcune ore alla lettura di ogni proposta (pare che altre case editrici vogliano emularlo). Con la richiesta di contributo, poi, mi hanno spiegato che si è alzata anche la qualità delle proposte ricevute (anche sotto il profilo formale) e la corrispondenza delle stesse alla linea editoriale della casa editrice.
 
Venendo alle fasi successive all’approvazione: confermo che anche nel mio contratto non era previsto un numero minimo di copie in tiratura (non so se adesso la politica contrattuale sia cambiata). Però, la casa editrice ha proceduto alla ristampa non appena andava esaurendosi la prima tiratura del romanzo e sono previste garanzie contrattuali nel caso in cui non lo faccia. Più che il contenuto delle clausole, secondo me, è importante la buona fede (anche perché altrimenti che si fa? Causa? Buona fortuna).
In generale, è una casa editrice indipendente, secondo i parametri ISTAT credo sia da considerare un piccolo editore (con circa 70 titoli all’anno), o sul confine tra piccola e media editoria (100.000 copie in tiratura). Io come tale, però, l’ho trovata molto valida perché:

-         è conosciuta (e da molti apprezzata) tra gli addetti ai lavori, scrittori anche di una certa fama. Soprattutto, è conosciuta ai librai, in particolare nell’Italia settentrionale, nelle Feltrinelli e nei centri di dimensioni un po’ più grandi;
-         ha uno staff valido e propositivo: la editor con cui ho lavorato ha dato un ottimo contributo e l’ufficio stampa ha la sua brava rete di contatti, di settore e non e anche nazionali, soprattutto l’editore è una persona che fa il suo lavoro con passione, intraprendente, disponibile, proattivo (solo loro mi hanno organizzato tre presentazioni, al momento);
-         un buon numero di copie è destinato alla promozione (giornalisti, concorsi a premi ecc.).

Poi il mercato editoriale è una competizione serratissima e noi siamo esordienti o comunque, nella maggior parte dei casi, sconosciuti al grande pubblico: ogni copia va piazzata in libreria e sul mercato, ogni presentazione organizzata, ogni occasione promozionale intercettata in prima persona, almeno fino a quando non scatta quel qualcosa che nella maggior parte dei casi non scatta. La verità è che il libro lo deve saper o poter vendere prima di tutto l’autore (anche indipendentemente dalla rete di distribuzione della casa).
Sicuramente i grandi colossi piazzano più copie in giro per le librerie ma credo che il posizionamento a scaffale, se non c’è interesse per l’opera, sia un po’ fine a sé stesso (e comunque Morellini è distribuita da Messaggerie e la distribuzione, se il titolo interessa ai rivenditori, c’è). Comunque, il fatto che la CE sia conosciuta dai librai, mi ha aiutato a organizzare qualcosa anche con librerie importanti. È ovvio anche che non possano darti decine e decine di copie da regalare in quantità ad amici e parenti, ma anche qui, il numero di copie regalate è in linea con le altre CE, anche ben più grandi.

Re: casa editrice Morellini

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Baritono ha scritto: ven lug 14, 2023 7:02 pm
La verità è che il libro lo deve saper o poter vendere prima di tutto l’autore (anche indipendentemente dalla rete di distribuzione della casa).
Se un'affermazione del genere provenisse da un editore, io non vorrei pubblicare con quell'editore. Per me, la verità è un'altra: se il libro lo deve saper o poter vendere l'autore, allora tanto vale che l'autore si trasformi nell'editore di sé stesso. Ne ha tutto da guadagnare.

Poi capisco che ogni autore difenda la propria casa editrice (a meno che non sia indifendibile), ma questa difesa d'ufficio la trovo un po' eccessiva. 
Tutti pro e nessun contro? Morellini sembrerebbe l'editore ideale per ogni esordiente... 
Baritono ha scritto: ven lug 14, 2023 7:02 pm
Venendo alle fasi successive all’approvazione: confermo che anche nel mio contratto non era previsto un numero minimo di copie in tiratura (non so se adesso la politica contrattuale sia cambiata). 
Sembra un'inezia, ma questa cosa non va bene. Le tirature devono essere (per legge) specificate perché è proprio dal confronto tra percentuali di royalties e tirature che l'autore può farsi un'idea della convenienza o meno nel cedere i diritti di sfruttamento economico di un'opera. Nel tuo e in altri interventi non c'è stato alcun accenno alle royalties, né tantomeno alla puntualità o meno dei pagamenti da parte dell'editore. 
Sembrerebbe che si pubblica con Morellini solo per la gloria, ma chi ci guadagna? 

Re: casa editrice Morellini

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@Wanderer Ci guadagna di sicuro la CE, e l'opinione espressa che l'aumento della tariffa di lettura migliori la qualità delle opere inviate mi pare una baggianata: al massimo aumenterà la qualità del censo di chi invia. Farsi pagare per valutare un'opera non è da CE, ma da agenzia di servizi. Confermo che non invierò mai a loro. 
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: casa editrice Morellini

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Intervengo nuovamente perché mi pare il caso di sfatare una leggenda, cioè che sia gravoso e costoso valutare le opere che arrivano con invio spontaneo. Quanto tempo ci vuole a leggere una paginetta di sinossi: più o meno di cinque minuti? Gran parte dei lavori possono essere cestinati perché la sinossi è scritta male, sgrammaticata o con refusi che indicano sciatteria da parte dell'autore, o semplicemente perché l'argomento trattato non è di interesse per la CE. Per questa prima valutazione, e per quelle conseguenti alla lettura delle intere opere che superano il primo scoglio (poche, molte delle quali verranno poi scartate senza bisogno di leggere tutto il manoscritto), in genere vengono incaricati collaboratori esterni che, per questo lavoro, percepiscono una miseria: 100 o 200 o 300 Euro al mese in via forfettaria. Imporre agli invii spontanei una tassa di lettura di 80 Euro ha, quindi, il solo obiettivo di far guadagnare da subito la CE, che probabilmente girerà si e no la metà della somma al collaboratore incaricato di compilare la scheda di valutazione. Mettiamo che in un mese arrivino soltanto cinquecento invii (il minimo sindacale, se pubblicano ogni anno 80 titoli "selezionati") restano nella casse della CE 20.000 Euro di guadagno netto, che forse superano quello derivante dalle vendite mensili al netto dei costi di pubblicazione, del non numeroso personale e delle royalties (se vengono regolarmente pagate, non sappiamo).
In sintesi: gli 80 Euro pretesi per ogni invio rappresentano il core business dell'azienda. Il resto è fuffa.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: casa editrice Morellini

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Wanderer ha scritto: ven lug 14, 2023 7:30 pm Se un'affermazione del genere provenisse da un editore, io non vorrei pubblicare con quell'editore. Per me, la verità è un'altra: se il libro lo deve saper o poter vendere l'autore, allora tanto vale che l'autore si trasformi nell'editore di sé stesso. Ne ha tutto da guadagnare.

Poi capisco che ogni autore difenda la propria casa editrice (a meno che non sia indifendibile), ma questa difesa d'ufficio la trovo un po' eccessiva. 
Tutti pro e nessun contro? Morellini sembrerebbe l'editore ideale per ogni esordiente... 

Sembra un'inezia, ma questa cosa non va bene. Le tirature devono essere (per legge) specificate perché è proprio dal confronto tra percentuali di royalties e tirature che l'autore può farsi un'idea della convenienza o meno nel cedere i diritti di sfruttamento economico di un'opera. Nel tuo e in altri interventi non c'è stato alcun accenno alle royalties, né tantomeno alla puntualità o meno dei pagamenti da parte dell'editore. 
Sembrerebbe che si pubblica con Morellini solo per la gloria, ma chi ci guadagna? 
Capisco benissimo le tue osservazioni, preciso giusto che non sono uno sciovinista, anzi discuto sempre le mie opinioni con tutti e anche con l'editore.

La premessa al mio post era che la Morellini è una casa editrice piccola, media, medio-piccola, con tutte le conseguenze del caso. In sintesi volevo solo segnalarvi che, anche per ciò che ho letto sui forum, nel panorama delle case editrici piccole e medio-piccole mi è sembrata una delle più valide, serie e meglio distribuite (per qualità del lavoro sul testo, reputazione e gestione della rete di promozione) e, se siete interessati alla pubblicazione anche con case editrici che non appartengano al circuito delle "grandi", vi consiglio di valutarla.

Sul fatto che l'autore deve promuoversi in larga parte da solo: non dovrebbe essere così ma temo sia la verità. Ho visto autori famosi e premiati disposti a promuovere libri pubblicati dalle più grosse case editrici in eventi e presentazioni con dieci persone o poco più: credo che fosse tutto in perdita per loro, eppure... Figurarsi se può astenersi dal farlo un esordiente.

Anche sulla tiratura: se uno pensa di vendere 500 copie a settimana, o 1000 nella prima settimana, giusto che pretenda che ne stampino subito in numero sufficiente. Altrimenti, a me basta che la richiesta che il mercato fa dell'opera sia evasa, che siano 10, 100 o 1000 copie ogni settimana, mese o anno. Come si organizzano è affar loro.

Le royalties sono quelle solite per gli esordienti (non entro nel dettaglio, se vi interessa possiamo parlarne in privato). Sui rendiconti me ne è stato promesso uno entro qualche mese (non ricordo se il contratto stabilisse obblighi particolari), ma non ho grandissima fretta: sicuramente non si tratta di milioni di €.

Pubblicare per la gloria, a mio avviso, è anche ciò che fa un autore che vende 4-5000 copie (e parliamo già di nomi e titoli di un certo peso). Se prendi la stessa cifra in €, magari nel giro di uno-due anni, sicuramente non sei diventato ricco, né ti ha cambiato la vita, né forse basta a coprire il lavoro svolto.

Per Che: non sono molto addentro alle dinamiche editoriali, tu mi sembri sapere quello che dici quindi lo prendo per buono. Unico appunto: se guardi il fatturato dell'azienda quei 20.000 € di ricavi non ne sono il core business e tieni presente che i 70 titoli non ne sono il core business. Sull'aumento generale nella qualità dei titoli ricevuti (cui ovviamente è corrisposto anche un notevole calo nella quantità delle proposto): è ciò che mi ha detto l'editore, diciamo che tutto mi sembra fuorché un bugiardo però magari avrete occasione di parlarne, un giorno.

Re: casa editrice Morellini

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@Baritono  Vale la pena di precisare che gli eventuali 20.000 Euro da me ipotizzati rappresenterebbero un'entrata mensile al netto di quanto pagato a chi si incarica di valutare i testi e redigere le relative schede. 240.000 Euro l'anno  di ricavo netto ti sembrano pochi, per quella che tu stesso qualifichi come piccola casa editrice? Secondo me non li incasserebbero con ciò che rimane, dedotti tutti i costi, dalle vendite. E il fatto che non ricordi se nel contratto sia o meno precisato come e quando inviare i rendiconti e pagare le royalties lascia intendere che per te  essere remunerato per questo genere di lavoro non è importante, mentre dovrebbe esserlo per qualsiasi autore. Ovviamente è solo la mia opinione, ispirata anche dall'avversione, in linea di principio, per una casa editrice che si fa pagare per leggere gli invii. Temo che si tratti di un'invenzione destinata a fare scuola: tutto va bene, quando si tratta di spennare i polli.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
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Re: casa editrice Morellini

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Baritono ha scritto: sab lug 15, 2023 10:59 pmAnche sulla tiratura: se uno pensa di vendere 500 copie a settimana, o 1000 nella prima settimana, giusto che pretenda che ne stampino subito in numero sufficiente. Altrimenti, a me basta che la richiesta che il mercato fa dell'opera sia evasa, che siano 10, 100 o 1000 copie ogni settimana, mese o anno. Come si organizzano è affar loro.
Non dovrebbe essere esattamente così. Innanzitutto, è l'editore - non certo l'autore - a preventivare le vendite. E dovrebbe essere l'editore a garantire all'autore un numero minimo di copie vendute. La tiratura può essere irrilevante soltanto quando l'editore versa un anticipo: a quel punto sono affari suoi di come gestire la vendita del libro. In tutti gli altri casi, la tiratura è un dato molto importante, ed è il principale indicatore del rischio d'impresa assunto dall'editore. Sapere sin dall'inizio che ne verranno stampate (almeno) 500 copie è il minimo sindacale del fatto che l'opera sarà distribuita a dovere. Normalmente, l'editore dovrebbe sondare il mercato attraverso la rete di promozione, e in base ai pre-ordini stabilire la tiratura. La mancanza di questo dato è un segnale negativo, perché significa che non si sarà alcuna seria promozione/distribuzione, e sarà tutto affidato al caso, o all'iniziativa individuale dell'autore. Io ho rifiutato due contratti proprio perché non erano specificate le tirature. 

Per quanto riguarda la politica scelta da Morellini per la valutazione dei manoscritti, secondo me c'è tanta - troppa - ambiguità.
Alla pagina dei contatti si dice un po' tutto e il contrario di tutto: https://www.morellinieditore.it/contattaci.html

- Non pubblichiamo a pagamento però lo facciamo solo in alcuni casi particolari.
- Valutiamo a pagamento però l'importo sarà restituito in caso di pubblicazione.
- Rispondiamo in due mesi però in tre mesi nel caso di pubblicazione. 
- Accettiamo proposte di pubblicazione però il calendario è pieno per i prossimi 12 mesi. 

@Cheguevara secondo me stai sopravvalutando l'editore. Cinquecento proposte al mese? Io non credo ne riceva più di una cinquantina. Anche perché molti, come te e me, non accettano una politica editoriale del genere. Pensare che Morellini guadagni 20.000 al mese con le valutazioni è irrealistico, considerato che il suo capitale sociale è di appena 10.000. Resta il fatto che è comunque una strategia per un facile guadagno. 
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