Ho mandato un mio testo solo a editori propriamente detti e mi sono ritrovata una proposta di pubblicazione subordinata al mio acquisto di un bel tot di copie da parte di un editore al quale non avevo mandato nulla. Praticamente mi sono imbattuta in un editore proprietario di più marchi, tipo la Garamond e la Maunzio del Pendolo di Foucault.
Gli ho già faxato un rotolo di carta igienica con su scritto che possiamo lavorare insieme solo su altre basi. Vorrei avvisare i costruttori di mondi affinché sappiano a cosa vanno incontro con costoro, ma in fondo alla mail con la proposta a mio avviso indecente c'è una diffida a rendere pubblica qualsiasi cosa accompagnata dall'avvertimento che posso usare il contenuto della mail solo per i miei rapporti con loro. Cosa posso fare per non rischiare di constatare di persona quanto sono scomode le panche dei tribunali?
Il mio non è un testo di narrativa. Altre due case editrici, queste grandi e con solida fama, mi hanno mandato qualche settimana fa un'email, mettendo in copia i loro responsabili di settore, per dirmi che stanno valutando. Stanno valutando da due mesi e io sono completamente spiazzata. Se foste in me, scrivereste a questi responsabili di settore per sapere a che punto è la faccenda?
Grazie in anticipo a tutti
Re: [Casa Editrice] proposta indecente
2Post scriptum importante. Visto che non rispondevo alla loro mail, quelli della proposta indecente me ne hanno mandata una seconda nel giro di poco tempo: segno, credo, che fanno molto, ma molto affidamento sull'acquisto copie da parte di aspiranti scrittori
Re: [Casa Editrice] proposta indecente
3ZiaMaria ha scritto: gio feb 25, 2021 1:10 pm Se foste in me, scrivereste a questi responsabili di settore per sapere a che punto è la faccenda?No.
Se c'è una cosa che un editore detesta, è proprio questo tipo di email.
Porta pazienza, due mesi sono comunque pochini per una valutazione.
Questo thread, andrebbe spostato, spero che i mod possano provvedere. @ZiaMaria questa sezione serve solo come "archivio" di case editrici free, ti consiglio di leggere il post fissato in alto che spiega come vanno aprire le discussioni in "Case editrici e agenzie".
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Re: [Casa Editrice] proposta indecente
4@ZiaMaria, non credo che il divieto di rendere pubblico il contenuto della mail, disposto unilateralmente dalla CE, abbia valenza legale. E' come se un truffatore pretendesse di inibirti la possibilità di pubblicizzare il fatto che stia tentando di truffarti. Uno degli scopi di CdM, come prima del WD, è proprio quello di rendere noto ai propri utenti quali siano le CE affidabili e quali quelle da non prendere in considerazione. Perciò faresti bene ad indicare tranquillamente il nome di chi ti ha fatto la proposta indecente (comunque sono in tanti a fare proposte di quel tipo), senza timore di finire su scomode panche di tribunale: a parte il fatto che la CE può benissimo smentirti, se se la sente, l'importante è che tu scriva la verità. Tranquilla, in tribunale sarebbero loro ad aver tutto da perdere.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
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Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
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Re: [Casa Editrice] proposta indecente
5@cheguevara, mi citano l'inviolabilità costituzionale del segreto della corrispondenza, la legge sulla privacy (che violerei, credo, solo se diffondessi l'indirizzo email da cui è partito il messaggio o il nome di chi l'ha firmato) e il testo consolidato del 2008 della legge sul diritto d'autore, che a me risulta modificata per l'ultima volta nel 1999, o almeno così dice il sito Normattiva della Gazzetta Ufficiale: e in ogni caso non ho ben capito cosa c'entri la legge sul diritto d'autore. So però che, per farmi dare ragione da un tribunale, l'avvocato tanto per cominciare dovrei pagarmelo io
Il sito internet del marchio che ho chiamato prima Garamond e i siti dei marchi che ho chiamato prima Manunzio, oltretutto, non specificano che fanno capo al medesimo editore
Truffa, poi, credo che sia una parola grossa, in questo caso. Parlerei piuttosto di un comportamento scorrettissimo.
Ho aperto questa discussione perchè la casa editrice in questione non fa parte delle recensioni ereditate da DW. Se gli admin lo ritengono, possono contattarmi per avere il nome della faccia Garamond della casa editrice, e domandarle (oltre alle solite cose standard) quali rapporti ha con i marchi Manunzio
Il sito internet del marchio che ho chiamato prima Garamond e i siti dei marchi che ho chiamato prima Manunzio, oltretutto, non specificano che fanno capo al medesimo editore
Truffa, poi, credo che sia una parola grossa, in questo caso. Parlerei piuttosto di un comportamento scorrettissimo.
Ho aperto questa discussione perchè la casa editrice in questione non fa parte delle recensioni ereditate da DW. Se gli admin lo ritengono, possono contattarmi per avere il nome della faccia Garamond della casa editrice, e domandarle (oltre alle solite cose standard) quali rapporti ha con i marchi Manunzio
Re: [Casa Editrice] proposta indecente
7@ZiaMaria La parola "truffa" l'ho usata a titolo di esempio, non riferendola al tuo caso. Era anche regola sul WD non riportare integralmente il testo di un documento o una mail, che era però consentito riassumere. Sarebbe il colmo, su un forum come questo, non poter indicare il nome di una CE e il tipo di contratto, che è comunque comune ricevere da case editrici di un certo tipo, non classificabili come "free", ma a doppio binario o a pagamento, come pare sia la proposta da te ricevuta. Il divieto imposto può riguardare al massimo la riproduzione della mail che hai ricevuto, mentre l'obbligo di riservatezza potrebbe sussistere soltanto se da te espressamente accettato. Il nome della CE puoi indicarlo tranquillamente e già il fatto che mettano le mani avanti per cercare di impedirlo fa capire con che tipo di gente tu abbia a che fare. Case editrici di questo tipo sbarcano il lunario a spese degli autori e se ne fregano tranquillamente sia di selezionare i manoscritti, che di editarli e distribuirli efficacemente sul mercato, perché è sufficiente incassare dall'autore. In genere si tratta di società con capitale irrisorio che comunque riescono in tal modo a sopravvivere, ma se dovessero citare in giudizio tutti gli autori, o aspiranti tali, che divulgano la loro disapprovazione, dovrebbero pagare avvocati e spese d'impianto per cause che, oltretutto, sarebbero destinate a perdere, a meno di riuscire a dimostrare di essere state diffamate da chi ha dichiarato il falso. La privacy non c'entra.
Mario Izzi
Sopravvissuti
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Dea
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Re: [Casa Editrice] proposta indecente
8Sposto qui l'argomento, @ZiaMaria , perché, come ti è stato segnalato, la sezione precedente raccoglie solo una lista provvisoria di CE e Agenzie, ma non discussioni generiche a riguardo.
La lista è "incompleta", rispetto a quella del WD, poiché è nostra intenzione occuparci solo di CE free. Al momento stiamo recuperando solo quelle di tale lista, ma faremo un'ulteriore scrematura anche in questo caso, valutando e verificando se siano free sul serio o solo formalmente.
Quanto alla tua domanda d'apertura, sono d'accordo con @bore_ale: per una CE rinomata, due mesi sono realmente pochi. Attenderei ancora prima di chiedere. Anche perché se si sono presi la briga di avvisarti che stanno valutando la tua proposta, di certo ti risponderanno. Con i loro tempi, chiaramente.
Circa il poter o non poter pubblicare i nomi di altri editori non free, il diritto alla privacy effettivamente impone di non pubblicare i contenuti delle corrispondenze private, ma neanche indirizzi mail e nomi di responsabili, per cui hai fatto bene a non scrivere qui nulla di tutto ciò.
Quanto al diritto all'informazione, nulla ti vieterebbe, in teoria, di dire che la CE Taldetali ti ha fatto una proposta che tu reputi non idonea, così come hai fatto nel post d'apertura. L'importante è che da lì non si scatenino polemiche o frasi denigratorie, perché in tal caso saremmo costretti a intervenire moderando, o addirittura eliminando post in caso di richiesta diretta della CE, in quanto ricadrebbe su di noi la responsabilità indiretta dei gestori di contenuti. Siamo civilmente responsabili per il fatto di accogliere dichiarazioni altrui, benché la responsabilità penale sia propria degli autori. Lo diventeremmo anche penalmente continuando ad avallare o non moderando.
Le opzioni che hai sarebbero: scrivere il nome della CE, spiegando che hai ricevuto una proposta per te non consona e spiegando i fatti in maniera asettica o obiettiva, ma lo sconsiglio, perché altri utenti potrebbero, come dicevo sopra, alimentare polemiche e lasciare commenti offensivi.
L'alternativa consigliabile è una sintesi con parole tue del contenuto della mail, senza indicare il nome della CE. In tal caso, gli utenti interessati potrebbero chiedertelo in privato.
In linea generale, comunque, vige il principio secondo il quale: se una CE non è nei nostri elenchi e non è nominata qui sul forum, evidentemente non è free o la sua politica non ci è molto chiara.
La lista è "incompleta", rispetto a quella del WD, poiché è nostra intenzione occuparci solo di CE free. Al momento stiamo recuperando solo quelle di tale lista, ma faremo un'ulteriore scrematura anche in questo caso, valutando e verificando se siano free sul serio o solo formalmente.
Quanto alla tua domanda d'apertura, sono d'accordo con @bore_ale: per una CE rinomata, due mesi sono realmente pochi. Attenderei ancora prima di chiedere. Anche perché se si sono presi la briga di avvisarti che stanno valutando la tua proposta, di certo ti risponderanno. Con i loro tempi, chiaramente.
Circa il poter o non poter pubblicare i nomi di altri editori non free, il diritto alla privacy effettivamente impone di non pubblicare i contenuti delle corrispondenze private, ma neanche indirizzi mail e nomi di responsabili, per cui hai fatto bene a non scrivere qui nulla di tutto ciò.
Quanto al diritto all'informazione, nulla ti vieterebbe, in teoria, di dire che la CE Taldetali ti ha fatto una proposta che tu reputi non idonea, così come hai fatto nel post d'apertura. L'importante è che da lì non si scatenino polemiche o frasi denigratorie, perché in tal caso saremmo costretti a intervenire moderando, o addirittura eliminando post in caso di richiesta diretta della CE, in quanto ricadrebbe su di noi la responsabilità indiretta dei gestori di contenuti. Siamo civilmente responsabili per il fatto di accogliere dichiarazioni altrui, benché la responsabilità penale sia propria degli autori. Lo diventeremmo anche penalmente continuando ad avallare o non moderando.
Le opzioni che hai sarebbero: scrivere il nome della CE, spiegando che hai ricevuto una proposta per te non consona e spiegando i fatti in maniera asettica o obiettiva, ma lo sconsiglio, perché altri utenti potrebbero, come dicevo sopra, alimentare polemiche e lasciare commenti offensivi.
L'alternativa consigliabile è una sintesi con parole tue del contenuto della mail, senza indicare il nome della CE. In tal caso, gli utenti interessati potrebbero chiedertelo in privato.
In linea generale, comunque, vige il principio secondo il quale: se una CE non è nei nostri elenchi e non è nominata qui sul forum, evidentemente non è free o la sua politica non ci è molto chiara.
Re: Proposta indecente
9Raccogliendo i consigli di @ElleryQ , aggiungo qualche particolare anonimo alla proposta indecente.
Praticamente si tratta di un editore free, o che almeno tale si proclama sul suo sito internet, che è proprietario di un altro marchio non collegabile al primo al primo mediante una pur attenta analisi del sito internet. La risposta alla mia proposta è venuta da una tizia che parlava a nome di questo secondo marchio. Conteneva
- tanti bei complimenti, che non costano niente;
- la constatazione che l'editoria vive tempi grami;
- la proposta di pubblicare con loro (si sono dimenticati di dire in quale mese e anno) spendendo 660 euro per l'acquisto di 60 copie a prezzo pieno, mentre a loro la cosa sarebbe costata ben altri 950 euro
In cambio avrei ricevuto
- pubblicazione di ebook e cartaceo
- diritti d'autore del 12% per 10 anni su un prezzo di copertina di 11 euro, o sull'incasso in caso di vendita con sconto (che è come dire: poi lo vendiamo magari a 1 euro)
- "distribuzione nazionale" tramite distributori che non ho mai sentito inseriti nella rete di Messaggerie (che è un po' diverso da dire: distribuzione con Messaggerie, ma non mi intendo di 'ste cose e non saprei se la differenza è significativa) nonchè distribuzione dell'ebook su varie piattaforme online (erano elencati anche i nomi più famosi)
- promozione e distribuzione nazionale (di nuovo) tramite una loro agenzia, il cui dominio internet risulta scaduto (ma lol!)
- promozione (di tipo non specificato) a cura del loro ufficio stampa
- intervista e presentazione del libro sul "prestigioso portale letterario" taldeitali, che l'ho visto e c'era solo da scappare
- assistenza per l'organizzazione di presentazioni (che significa che le avrei dovute organizzare io)
- presenza del libro in fiere (che in epoca Covid non si fanno), invio di richiesta di recensioni ecc. ecc.
Non una parola sull'editing: sarà stato anche ben scritto, ma una revisione sulla base di un parere professionale esterno non fa mai male
La cosa che mi ha fatto veramente indisporre - e pensar male - è la loro insistenza. Non ho risposto alla loro mail e nel giro di 24 ore me ne hanno mandato un'altra per sapere se avevo ricevuto la prima (che magari le email andavano perse trent'anni fa, ma ora proprio...) e cosa ne pensavo.
Ne penso che, se butta proprio male, Youcanprint è gratuito e 660 euro, se mi va di spenderli, li spendo io per la promozione fai-da-me
Praticamente si tratta di un editore free, o che almeno tale si proclama sul suo sito internet, che è proprietario di un altro marchio non collegabile al primo al primo mediante una pur attenta analisi del sito internet. La risposta alla mia proposta è venuta da una tizia che parlava a nome di questo secondo marchio. Conteneva
- tanti bei complimenti, che non costano niente;
- la constatazione che l'editoria vive tempi grami;
- la proposta di pubblicare con loro (si sono dimenticati di dire in quale mese e anno) spendendo 660 euro per l'acquisto di 60 copie a prezzo pieno, mentre a loro la cosa sarebbe costata ben altri 950 euro
In cambio avrei ricevuto
- pubblicazione di ebook e cartaceo
- diritti d'autore del 12% per 10 anni su un prezzo di copertina di 11 euro, o sull'incasso in caso di vendita con sconto (che è come dire: poi lo vendiamo magari a 1 euro)
- "distribuzione nazionale" tramite distributori che non ho mai sentito inseriti nella rete di Messaggerie (che è un po' diverso da dire: distribuzione con Messaggerie, ma non mi intendo di 'ste cose e non saprei se la differenza è significativa) nonchè distribuzione dell'ebook su varie piattaforme online (erano elencati anche i nomi più famosi)
- promozione e distribuzione nazionale (di nuovo) tramite una loro agenzia, il cui dominio internet risulta scaduto (ma lol!)
- promozione (di tipo non specificato) a cura del loro ufficio stampa
- intervista e presentazione del libro sul "prestigioso portale letterario" taldeitali, che l'ho visto e c'era solo da scappare
- assistenza per l'organizzazione di presentazioni (che significa che le avrei dovute organizzare io)
- presenza del libro in fiere (che in epoca Covid non si fanno), invio di richiesta di recensioni ecc. ecc.
Non una parola sull'editing: sarà stato anche ben scritto, ma una revisione sulla base di un parere professionale esterno non fa mai male
La cosa che mi ha fatto veramente indisporre - e pensar male - è la loro insistenza. Non ho risposto alla loro mail e nel giro di 24 ore me ne hanno mandato un'altra per sapere se avevo ricevuto la prima (che magari le email andavano perse trent'anni fa, ma ora proprio...) e cosa ne pensavo.
Ne penso che, se butta proprio male, Youcanprint è gratuito e 660 euro, se mi va di spenderli, li spendo io per la promozione fai-da-me
Re: Proposta indecente
10Purtroppo, di case editrici free (anche note) proprietarie di "costole" o etichette editoriali a pagamento, ce ne sono. Il tuo caso non è così infrequente. Hai fatto bene a rifiutare e attendere l'esito delle altre.
Re: Proposta indecente
11ElleryQ ha scritto: ven feb 26, 2021 8:28 pm Purtroppo, di case editrici free (anche note) proprietarie di "costole" o etichette editoriali a pagamento, ce ne sono. Il tuo caso non è così infrequente. Hai fatto bene a rifiutare e attendere l'esito delle altre.Ovviamente sono d'accordo, si tratta di un andazzo in voga più che mai, di questi tempi. Però credo che non sarebbe male, a patto che tutto l'accaduto si sia svolto effettivamente come dichiarato, fare il nome della "costola" e, magari, della casa madre, sempre che non sia presunta, ma ricavabile dalla circostanza che si è inviato il manoscritto ad una CE è si è ricevuta risposta (e proposta) da un'altra. Quando si elencano fatti documentati e non opinioni non ci sono da temere azioni legali e, a mio avviso, lo spirito del forum dovrebbe essere anche quello di informare l'utenza sul funzionamento di questa o quella casa editrice, o agenzia, o altre entità operanti nel campo dell'editoria. L'azienda indicata può sempre controbattere o, come spesso è accaduto sul WD in caso di mala parata, chiedere la cancellazione della discussione, facendo una figura di m.... Si tratta di aziende che si propongono pubblicamente, quindi la privacy non c'entra, e perché sia ravvisabile il reato di diffamazione dovrebbe trattarsi di false accuse non documentabili. E' solo la mia opinione e non pretendo che sia Vangelo, ma penso che sia sensata.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
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Re: Proposta indecente
12@ZiaMaria
La diffida, ammesso che abbia qualche valore legale, può entrare in gioco solo se tu e l'editore avete già firmato un contratto. E mi auguro che tu non voglia firmare alcunché con un editore che ti chiede acquisto di copie (e che quindi non è un vero editore) e che ti diffida a priori. Con ogni probabilità ti "diffida" - furbescamente - proprio dal rendere pubblico il fatto che uno degli editori a cui hai scritto ha un sotto-marchio a pagamento!
Io ho recentemente rifiutato una proposta contrattuale di un editore "free" proprio perché il contratto conteneva una diffida sotto forma di penale (in quel caso, sul divulgare informazioni sulla pubblicazione ancora inedita). Le diffide e le penali sono sempre pessimi segnali, e devono indurre a diffidare di chi le pone.
Credo che tu possa tranquillamente divulgare di quale editore si tratta.
La diffida, ammesso che abbia qualche valore legale, può entrare in gioco solo se tu e l'editore avete già firmato un contratto. E mi auguro che tu non voglia firmare alcunché con un editore che ti chiede acquisto di copie (e che quindi non è un vero editore) e che ti diffida a priori. Con ogni probabilità ti "diffida" - furbescamente - proprio dal rendere pubblico il fatto che uno degli editori a cui hai scritto ha un sotto-marchio a pagamento!
Io ho recentemente rifiutato una proposta contrattuale di un editore "free" proprio perché il contratto conteneva una diffida sotto forma di penale (in quel caso, sul divulgare informazioni sulla pubblicazione ancora inedita). Le diffide e le penali sono sempre pessimi segnali, e devono indurre a diffidare di chi le pone.
Credo che tu possa tranquillamente divulgare di quale editore si tratta.
ZiaMaria ha scritto: - "distribuzione nazionale" tramite distributori che non ho mai sentito inseriti nella rete di Messaggerie (che è un po' diverso da dire: distribuzione con Messaggerie, ma non mi intendo di 'ste cose e non saprei se la differenza è significativa)C'è la stessa differenza tra l'infrastruttura della rete TIM e un operatore virtuale che si appoggia su un altro operatore che utilizza la rete TIM.