Mi scuso, andrò a presentarmi come va fatto, ma non potevo non scrivere anche io un commento per Marcello

Sono il suo editore, e Marcello per me è stato una scoperta sorprendente, sia come scrittore, e questo è un dato oggettivo, sia come persona.
Sono passati undici anni da quando mi scrisse la prima volta inviandomi “Il segreto di Groningen” in lettura; da allora lui ha riposto fiducia in me e io in lui, e insieme abbiamo lavorato sui suoi testi, li abbiamo presentati, l’ho invitato da presidente Unitre di Anagni come ospite scrittore e lui ci ha onorati della sua presenza. Una settimana di atmosfera di cultura e famiglia insieme, che porterò sempre nel mio cuore, come un ricordo prezioso.
Di Marcello non possiamo dire niente che non sia positivo, era una persona discreta, aveva un rispetto per gli altri che oggi è difficile da trovare: con lui mi sono sentita subito “a casa”, e so che per lui è stato uguale.
Quando a fine luglio mi è arrivata l’email che mi ha scritto per comunicarmi le sue condizioni di salute e le volontà per la parte editoriale, ci ho messo due giorni a rispondergli, come ci ho messo un po' prima di scrivere anche qui, sul forum. Prima non ce l’ho fatta: la notizia mi aveva sconvolta allora, a luglio, perché non riuscivo ad accettare una realtà così crudele, e mi ha sconvolta ora.
In questi cinquanta giorni ci siamo scritti più volte, ci siamo raccontati tante cose, gli ho confidato che per me faceva parte della famiglia, quella privata, non quella dei libri, anche se erano stati i libri a farci incontrare. Sono stata anche a trovarlo a fine agosto, nonostante la lontananza geografica... e lo avrei fatto ancora se la malattia me ne avesse dato il tempo.
Marcello merita tutto l’affetto che sento nei vostri post. Lui si è preparato a ciò che doveva accadere con lucidità, con consapevolezza: anche nella malattia è stato il Marcello che tutti conoscevamo, il Marcello che tutti stanno ricordando.
Non dimenticate Marcello.
È difficile da accettare che non ci sia più, che non possiamo sentirne più la voce, il suo ridere di cuore alle battute, che non mi arriveranno più le sue email...
Ci mancherà.
Mi mancherà.
Ciao, Marcello

