Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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sefora ha scritto: Mah, non sono interessata al self e comunque non spenderei quella cifra.
Legittimo, ci mancherebbe. Il self (fatto bene) deve essere una scelta non solo di interesse, ma anche ponderata e organizzata, così da non rimetterci dell'investimento iniziale :)

Detto questo, tra quelle che hai elencato, KDP e Lulu non offrono servizi diretti. Il massimo che possono fare è indirizzarti su piattaforme dove diversi professionisti si pubblicizzano, così che tu possa scegliere chi preferisci, ma non hanno pacchetti pronti.
Oltre a ciò, non basta fare il preventivo e scegliere il più economico rispetto la piattaforma (anche perché non è obbligatorio avvalersi dei servizi offerti dalla piattaforma, spesso scarsi e poco professionali, per quello che ho potuto vedere; meglio cercare professionisti singoli e sceglierli sulla base dei loro cv, cartelle di prova e portfolio). Quando si pubblica in self c'è da tenere in conto anche una serie di altri fattori, non meno importanti del prezzo, rispetto la piattaforma. Per esempio: la qualità del prodotto finale, se il libro è cartaceo, com'è? Quanta scelta di formati, carte, tipologie di copertine ha a disposizione la piattaforma specifica? Dove distribuisce il prodotto, attraverso quali canali sarà possibile comprarlo? Quanto tempo ci vuole perché la pubblicazione risulti disponibile?
Rispetto queste domande, infatti, alcune delle piattaforme che hai elencato io, personalmente, non le consiglierei mai a un cliente, perché lavorano male nel complesso.

Scegliere il self, quindi, comporta rivolgersi a professionisti di un certo tipo e comporta anche conoscere bene, benissimo, le dinamiche delle piattaforme di pubblicazione, per poter scegliere quella più in linea rispetto i propri interessi. ;)
Beatrice Spada, Graphic & Visual Designer
AIAP | Socia Professionista Junior
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Il mio intervento è andato al di là dell'intenzione iniziale...  @Carlo73  trovava eccessivi gli 800€ chiesti da Ilmiolibro e ne convenivo, avendo speso solo 53€ per un epub (malvolentieri: tengo al Noeap "integrale"), tuttavia già uscito in cartaceo ecc. Se pubblicherò altro, l'editore dovrà assicurarmi la contemporaneità del digitale. E il pezzo che segue mi distoglie dall'oziosa curiosità di chiedere preventivi, poiché non avrei modo di giudicare il prodotto finito.
Miss Ribston ha scritto: ...i servizi offerti dalla piattaforma, spesso scarsi e poco professionali, per quello che ho potuto vedere; meglio cercare professionisti singoli e sceglierli sulla base dei loro cv, cartelle di prova e portfolio). Quando si pubblica in self c'è da tenere in conto anche una serie di altri fattori, non meno importanti del prezzo,
Me ne rimane comunque un'altra, e mi scusino i professionisti del self. Un libro confezionato "a mestiere" sarà senz'altro migliore di quelli da piattaforma e chi si è deciso ad auto pubblicare magari fa bene a spendere un migliaio e più di euro. Però rientrerà comunque nella categoria, mescolato agli innumerevoli malfatti.  Sarà probabilmente anche più curato dei prodotti da piccola editoria free, che tuttavia possono mostrare una "paternità": l'autore dovrà darsi da fare in entrambi i casi per venderlo, ma in partenza  non avrà speso nulla.
" ...con mano ferma ma lenta sollevò la celata. L'elmo era vuoto." (Calvino)
Pagina autrice fb: virginialess/21 Blog "Noi nonne": https.//virginialess.wordpress.com

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sefora ha scritto: l'autore dovrà darsi da fare in entrambi i casi per venderlo
Assolutamente. Infatti per chi fa self è doveroso avere nel proprio piano strategico di vendita anche la parte relativa al marketing. Purtroppo nel sistema editoriale tradizionale, invece, il doversi occupare da sé del marketing è una stortura dovuta alla scarsità di investimento da parte dell'editore nel voler vendere i propri prodotti, spesso perché il vero cliente è l'autore e non il pubblico.
Beatrice Spada, Graphic & Visual Designer
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Libro arrivato in una settimana con i giorni festivi di mezzo. Carta interna buona, copertina morbida di quelle che prendono subito la piega dell'apertura. Messo in vendita il giorno stesso con l'acquisto di almeno una copia al prezzo di stampa. Possibilità di codice ISBN con vari pacchetti di promozione che includono anche Amazon, costo di quella base 100 euro circa. Sto parlando del ilmiolibro, che si è organizzata a puntino per rendere le procedure di formattazione e di impaginazione agevoli. Nel complesso il lavoro, a dedicarcisi, può diventare buono, certo si vedrà sempre la differenza con un lavoro professionale.  E' la classica piattaforma che fa profitto rispondendo in modo efficace alla domanda di migliaia di persone che vogliono vedere stampato e in vendita il loro lavoro. La promozione vera e la cura reale e professionale nella creazione di un libro, credo siano un'altra cosa. Se dovessi dare un voto, direi sufficiente.

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Per quanto riguarda la copertina che si piega subito è un piccolo antipatico difettuccio riscontrato anche su Amazon che forse per questo ha da poco introdotto l'opzione della copertina rigida, non l'ho ancora utilizzata ma ci proverò anche se credo che incida sul costo per un paio di euro.
Il pacchetto base di 100 euro a cui ti riferisci esattamente cosa comprenderebbe?
SANTIAGO - Storie quotidiane dall'isola di Cuba

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Francesco Curcio ha scritto: Per quanto riguarda la copertina che si piega subito è un piccolo antipatico difettuccio riscontrato anche su Amazon che forse per questo ha da poco introdotto l'opzione della copertina rigida, non l'ho ancora utilizzata ma ci proverò anche se credo che incida sul costo per un paio di euro.
Il pacchetto base di 100 euro a cui ti riferisci esattamente cosa comprenderebbe?
Faccio copia e incolla...Distribuzione Premium Carta: vendi il tuo libro su IBS.it, in tutte le librerie laFeltrinelli e su lafeltrinelli.it, Distribuzione Amazon.it.

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Mi chiedevo, una volta che si decide di vendere e per aumentarne la visibilità, si potrà pubblicare la stessa opera su due o tre piattaforme diverse di self publishing? :hm: E altra questione: ho letto che il deposito legale dell'opera avviene solo dopo l'attivazione del codice ISBN, però ho constatato che si vendono opere anche senza tale codice, quindi per i mercenari delle vendite è praticamente inutile?

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Per quanto riguarda il codice ISBN, l'assenza di questo su un libro fa sì che esso sia considerato "non pubblicato". È come se tu andassi in tipografia per farti stampare alcune copie da vedere.
Il codice ISBN attribuisce a un libro il requisito di edito, in tutta Europa, e se vuoi inserirlo in un circuito di distribuzione nazionale e internazionale è importante averlo. Non è obbligatorio, ma senza la visibilità sarà limitata.
Molte piattaforme di self, però, lo attribuiscono gratuitamente per ogni formato, cartaceo o eBook.

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Io sto pensando al self per il mio penultimo romanzo. Sia in ebook che cartaceo. E con Amazon. Problemi di impaginazione non ne ho avuti, perché puoi scaricarti diversi modelli di libro e ho optato per il tascabile standard 13x20 circa . La copertina è vero, ti devi un po' adattare ma anche quella è gratis. Prima di pubblicare puoi farti mandare una o più copie "bozza" a prezzo di costo + spedizione e così verifichi la qualità e decidere se pubblicare o meno.
Ma la vera figata è che le copie autore te ne puoi fare spedire fino a 999 al prezzo di costo della stampa + spese di spedizione, per ogni ordine che fai, e questo, lo capirete tutti, è il top. Insomma, ci si può guadagnare qualcosa, e non i centesimi che ti danno caritatevolmente gli editori. Poi dicono che Amazon sia il cattivo, ma guardiamo ai fatti. 

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Io ho pubblicato romanzi con tre editori (tutti assolutamente free) e in un unico caso è stato fatto un editing degno di questo nome e una efficace correzione di bozze. Con gli altri due non ho potuto contare su un vero editing e la correzione delle bozze me la sono dovuta fare da solo. In tutti e tre i casi, distribuzione carente se non addirittura assente. Per questo sono tentato di provare con il selfpublishing. 

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Miss Ribston ha scritto:
Assolutamente. Infatti per chi fa self è doveroso avere nel proprio piano strategico di vendita anche la parte relativa al marketing. Purtroppo nel sistema editoriale tradizionale, invece, il doversi occupare da sé del marketing è una stortura dovuta alla scarsità di investimento da parte dell'editore nel voler vendere i propri prodotti, spesso perché il vero cliente è l'autore e non il pubblico.
Infatti. Oggigiorno ha senso pubblicare con un editore soltanto se è una VERA alternativa al Self, com'è l'editoria a rischio d'impresa. Ormai, il ruolo del piccolo editore sta diventando sempre più di fare da "accompagnatore" verso un'esperienza di Self, come quelli che pubblicano solo tramite Amazon, facendo ciò che l'autore potrebbe fare da solo. O come quelli che stampano l'opera "free" - magari in POD - scommettendo sul fatto che l'autore lavorerà per loro, spammando le bacheche social di amici e parenti. 

Meglio il Self, quindi? Dipende anche da quanta fretta si ha di pubblicare. 
Per me, è meglio trovare un editore vero. Se ci vorranno anni, è nell'ordine delle cose. 

Aggiungo un'altra considerazione.
Quando si vede il Self come un'alternativa all'editoria "tradizionale", o addirittura come il futuro dell'editoria, è un abbaglio. Basti pensare che in USA Amazon non è solo una piattaforma per fare Self, ma è diventato anche editore "regolare", con alcuni marchi editoriali propri, che aspirano a fare diretta concorrenza a quelli di Random House o Simon & Schuster sul loro stesso campo da gioco. Magari, da qui a qualche anno, anche in Italia i marchi editoriali di Amazon faranno diretta concorrenza ai gruppi Mondadori o GeMS, e quindi la dialettica non sarà più tra Self (Amazon) o editoria "tradizionale".

In generale, secondo me difficilmente un autore può avere successo nel Self se non ha successo nell'editoria. Viceversa, se fonda sin dall'inizio il suo successo sul Self, poi molto probabilmente sarà acquisito dall'editoria. 

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Con il self publishing chiunque può fare lo scrittore. Una cosa è un libro selezionato tra tanti altri e un'altra cosa è che scrivo la lista della spesa e me la autopubblico. Non ho mai letto un libro autopubblicato e mai lo leggerò. Ecco. 
:NO
Il pianeta dei Bipedi - Sabir Editore
Il genio raccomandato - Sága Edizioni
Pizze indemoniate e come mangiarle - Nero Press Edizioni

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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A me sembra chiaro che le case editrici siano aziende che vogliono fare profitto al pari delle piattaforme di self publishing. Le prime non cercano necessariamente un buon romanzo, ma un romanzo vendibile. Quindi nell'ottica delle vendite e del guadagno pure per l'autore, le CE sono sicuramente da preferire, considerato che le piattaforme di SP guadagnano principalmente dall'autore. Che poi il "come" si pubblica un libro sia per forza discriminante di qualità, credo sia un abbaglio. Tutti abbiamo visto "ciofeghe" di libri in librerie rinomate, e viceversa prodotti di qualità nascosti nell'anonimato.  E allora più che raffrontare CE o SP, io distinguerei lo scrittore che, oltre alla passione per la scrittura, vuole pure farsi conoscere e vendere e magari vivere di scrittura, da chi scrive principalmente per il piacere di creare un'opera.

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Carlo73 ha scritto: A me sembra chiaro che le case editrici siano aziende che vogliono fare profitto al pari delle piattaforme di self publishing. Le prime non cercano necessariamente un buon romanzo, ma un romanzo vendibile.
Se le CE cercano un romanzo vendibile, le piattaforme di SF neanche quello, visto che guadagnano comunque sull'autore, in ciò non dissimili da tante delle stesse CE che, come ben sappiamo, pubblicano senza selezionare, né editare, puntando sulle vendite che l'autore piazzerà ad amici e parenti.
La pubblicazione da parte di una delle tantissime piccole e micro CE non è di per sé garanzia di qualità e men che meno lo è la pubblicazione in self, e la situazione attuale non lascia intravedere vie d'uscita. Purtroppo, la qualità media degli scritti, indipendentemente dalla circostanza che pervengano in proposta agli editori o direttamente pubblicati in self, è bassa. Nel nostro Paese, in cui l'analfabetismo di ritorno è elevato, non risparmiando diplomati e laureati, gente che non legge e che, quando legge, fatica a capire ciò che ha letto, pensa di poter scrivere un libro, lasciandosi così sfruttare dagli azzecca-garbugli che nel settore abbondano. Bisognerebbe che venisse istituito un albo nazionale degli aspiranti scrittori a cui accedere sostenendo un esame, ma in un Paese che si dibatte tra ben altri problemi è utopia il solo pensarlo.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
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[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Cheguevara ha scritto: Se le CE cercano un romanzo vendibile, le piattaforme di SF neanche quello, visto che guadagnano comunque sull'autore, in ciò non dissimili da tante delle stesse CE che, come ben sappiamo, pubblicano senza selezionare, né editare, puntando sulle vendite che l'autore piazzerà ad amici e parenti.
La pubblicazione da parte di una delle tantissime piccole e micro CE non è di per sé garanzia di qualità e men che meno lo è la pubblicazione in self, e la situazione attuale non lascia intravedere vie d'uscita. Purtroppo, la qualità media degli scritti, indipendentemente dalla circostanza che pervengano in proposta agli editori o direttamente pubblicati in self, è bassa. Nel nostro Paese, in cui l'analfabetismo di ritorno è elevato, non risparmiando diplomati e laureati, gente che non legge e che, quando legge, fatica a capire ciò che ha letto, pensa di poter scrivere un libro, lasciandosi così sfruttare dagli azzecca-garbugli che nel settore abbondano. Bisognerebbe che venisse istituito un albo nazionale degli aspiranti scrittori a cui accedere sostenendo un esame, ma in un Paese che si dibatte tra ben altri problemi è utopia il solo pensarlo.
Condivido e forse neanche c'è bisogno di uscire per forza da "qualcosa", e l'importante è che si possa ancora trovare "qualcosa". Nel senso che i tempi cambiano inevitabilmente, portando migliorie o peggioramenti insieme, vuoi per il progresso tecnologico in primis e per l'uso errato dello stesso, e allora magari basta sapersi muovere nella novità senza affezionarsi agli scenari tradizionali. Con ciò intendo dire che CE e SP si sono trasformate, e continueranno a farlo, di pari passo ai cambiamenti della società globale economica e politica, che come hai sottolineato, sembrerebbe sfornare sempre meno cultura e preparazione e di conseguenza meno qualità negli scrittori, ecc. Vorrà dire che gli autori validi saranno sempre più rari nel mercato globale dell'editoria, mentre si appiattirà il livello generale dell'offerta; e questo è l'aspetto meramente negativo di tutto, dall'altro lato invece, chissà, una volta toccato il fondo, forse ci sarà un'inversione di tendenza per mano di un manipolo di talenti e assisteremo ad un boom di qualità letteraria mai visto...anche se ciò, sembra proprio un film già visto. 

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Ngannafoddi ha scritto: Con il self publishing chiunque può fare lo scrittore. Una cosa è un libro selezionato tra tanti altri e un'altra cosa è che scrivo la lista della spesa e me la autopubblico. 
Dipende però sensibilmente da chi è il selezionatore... ci sono certe CE che "selezionano" quanto il Self, che costringono l'autore a lavorare quanto nel Self, con l'aggravante di uccidere l'opera e congelarne i diritti per anni, senza che l'autore veda un centesimo. Obiettivamente, il Self è molto più decoroso rispetto al pubblicare con moltissime CE scadenti, non soltanto tra quelle pagamento, ma anche tra quelle più o meno sedicenti "free". 
Cheguevara ha scritto: Se le CE cercano un romanzo vendibile, le piattaforme di SF neanche quello, visto che guadagnano comunque sull'autore, in ciò non dissimili da tante delle stesse CE che, come ben sappiamo, pubblicano senza selezionare, né editare, puntando sulle vendite che l'autore piazzerà ad amici e parenti.
Non sono assolutamente un fan del Self, ma rispetto a tanti piccoli editori pseudo-free più o meno truffaldini secondo me non c'è paragone, dato che la piattaforma di Self offre una serie di vantaggi non indifferenti:

- Trasparenza: non si spaccia per quello che non è, come fa invece spesso il piccolo editore, che promette tanto e mantiene poco;
- Qualità: dato che è una grossa azienda, rispetto al piccolo editore il rapporto costi/benefici o qualità/prezzo sarà molto superiore;
- Infrastruttura: se pensiamo che Lampi di Stampa appartiene al gruppo Messaggerie, è decisamente meglio distribuito online;
- Assenza di vincoli: l'autore resta proprietario dei diritti dell'opera, può ritirarla quando vuole, e può persino guadagnare.

Il Self dà a tutti le stesse possibilità, poi dipende da come ciascuno gestisce la realizzazione e la promozione della propria opera. C'è persino la remota possibilità di dar vita a un piccolo bestseller, o comunque di fare buoni guadagni, mentre con gran parte piccoli editori tale possibilità è pari allo zero, ed è già un miracolo se l'autore riesce a guadagnare una o due centinaia di euro di royalties, e se riesce a uscire indenne da contratti che prevendono troppo spesso clausole penalizzanti, come soglie di sbarramento, prelazioni e opzioni di future opere. 

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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@Wanderer, non penso che tu sia un fan del self-publishing e le tue osservazioni sono condivisibili. Siccome, tra l'altro, è un po' che faccio anche l'editor free-lance (senza pretese, senza il supporto di titoli accademici, senza la presunzione di imporre regole o osservanza di mode omologanti), di recente mi è capitato di esaminare l'opera di un neo-scrittore che finora ha pubblicato solo qualcosa in self e di trovarla, così com'è e prima di ogni intervento, migliore di altre che sono state pubblicate dopo aver superato la cosiddetta valutazione di qualche CE ed essere state sottoposte ad editing. Penso, però, che si tratti di un'eccezione perché, a prescindere dal canale percorso, la qualità media di ciò che oggi arriva ad essere pubblicato, si tratti di piccole CE o self-publishing, è davvero scadente. Neanche la pubblicazione da parte di una big è garanzia di qualità: ne abbiamo abbondantemente discusso ed è inutile starne ancora a spiegare i motivi. E' il presente, e temo che sarà anche il futuro di questo mercato col quale, volenti o nolenti, siamo tutti costretti a convivere.
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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@Cheguevara 

Indubbiamente. Infatti non ne facevo una questione di qualità, ma di convenienza (specie economica) per l'autore nel preferire il Self rispetto al piccolo editore che tutto promette e nulla mantiene. Ho usato il termine "qualità" solo ed esclusivamente in relazione ad aspetti materici, come, per l'appunto la scelta dei materiali. Ad esempio, il piccolo editore farà pagare molto più la stessa carta che la piattaforma di Self acquista in quantitativi industriali.

Il discorso della qualità letteraria è un tema molto più complesso, e riguarda la nostra epoca in generale. 

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Ho pubblicato alcuni romanzi con piccole CE, tutte assolutamente free. Tuttavia sto prendendo in seria considerazione per il mio nuovo romanzo l'eventualità del self, non cartaceo ma solo ebook. I motivi di questa mia nascente propensione sono i seguenti: con le tre case editrici con cui ho avuto rapporti editoriali, l'editing e la correzione delle bozze me li sono dovuti fare sostanzialmente da solo (in 2 su 3 casi, l'editing propostomi è stato a dir poco dilettantesco e in tutti e tre i casi la correzione delle bozze me la sono ri-fatta da solo), la distribuzione è stata assolutamente scarsa se non proprio inesistente; promozione rimessa totalmente alla iniziativa dell'autore, limitandosi l'editore a qualche post su FB, e zero presentazioni organizzate dall'editore; inoltre, ultima ma non ultima, un'assoluta riluttanza dell'editore a dare informazioni chiare e analitiche sulle vendite e, udite udite, una lentezza fino alla reticenza (e  a volte alla omissione) nel corrispondere i diritti d'autore. Allora mi sono chiesto: proviamo con il self?

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Hai ragioni da vendere, @Cacciugo. Ho avuto esperienze simili alle tue: in un caso ho dovuto precipitarmi a correggere un testo pieno di refusi, omissioni ed errori non miei, che altrimenti l'editore avrebbe pubblicato in quelle condizioni, fregandosene del suo buon nome (affari suoi) e del mio (affari miei); in un altro caso sono dovuto intervenire, a pubblicazione avvenuta, per far riemettere un testo in cui la punteggiatura era andata a pallino e in quarta di copertina erano sparite le quattro righe di presentazione dell'autore. Se avessi vent'anni di meno e qualche soldo da investire, opterei anch'io per il self. Purtroppo, stando le mie cose come stanno, non ho altra scelta che pubblicare il mio prossimo libro con una piccola CE, pur sapendo come andrà a finire.
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