Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Riapro qui una lunga e viva discussione su quello che, nella percezione dell'autore, è un bivio che di solito non ammette ripensamenti.
Perché pubblichereste con Casa Editrice e non in Self e viceversa?
O ancora, cosa pensate in generale di questi due mondi che, ormai, corrono in parallelo?

I dati parlano chiaro, il self sta crescendo sempre di più, in modo pressoché inarrestabile, e le Case Editrici cercano di tenere il passo e innovare come possono (in Italia non tantissimo, invero).

Cosa ne pensate voi?
Domenico Russo - Editor
Gruppo Dedalo - Servizi editoriali

Help! CE o Self

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Vexata quaestio. Se potete, abbiate pazienza.
Sputata fuori da incauto Crownfounding con CE bannata (averlo saputo prima, peggio per me) mi trovo come il gatto in tangenziale.
Ho il testo. Ci credo.
Sociopatica. Promuoverlo mi fà unghie sulla lavagna.
Il marito, sano di mente, ha già una rete di fan con il bonifico in mano.
Vado di Self ? Con chi?
Ho spulciato tra i detriti di WD. Forse si potrebbe avere qualcosa di più recente?
Youcanprint mi tampina con incoraggianti maiI...molto incoraggianti...
Poi scopro che è Borè... Che dire? ...
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Re: Help! CE o Self

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Ciao @aladicorvo :)

Le piattaforme self disponibili qui in Italia, in questo momento, hanno tutte almeno una grossa pecca ciascuna, pertanto – come consiglio anche ai miei clienti – rispetto al panorama delle disponibilità ci si giostra rispetto a quel che è più di interesse ottenere.

Innanzitutto, con il self, che versione o versioni per il libro vuoi rendere disponibili? Solo eBook? Solo cartaceo? Entrambi?
A seconda della scelta, cambia molto l'orientamento rispetto la scelta migliore, in quanto, per esempio, il cartaceo è la discriminante che fa zoppicare di più le piattaforme. Se vuoi il cartaceo, e un cartaceo fatto bene, alcune piattaforme le escludi a priori o perché proprio non lo trattano, o perché non hai alcuna possibilità di scelta su formato e materiali, o ancora perché impiegheresti mesi (sì, mesi) per arrivare alla pubblicazione vera e propria.

L'altra discriminante molto forte è la qualità del servizio dal punto di vista dell'assistenza. Alcune piattaforme, infatti, offrono un servizio pessimo, che riesce a "rovinare" o fare casino con i file anche se questi sono forniti da professionisti, e quindi non sarebbero assolutamente da toccare. Inoltre, all'interfacciarsi con l'assistenza, ci si rende conto che costoro sono solo dei venditori o "centralinisti" che non hanno alcuna competenza in materia editoriale.

Elencato questo bel panorama, se puoi dare qualche informazione in più sulla tipologia di pubblicazione che ti interessa ottenere e la tipologia di distribuzione, posso entrare più nel dettaglio e consigliarti come muoverti ;)

Per quanto riguarda, invece, il discorso CE, il metodo del crowdfounding per pubblicare mi sento di sconsigliarlo, in quanto molto simile (a mio avviso) a un concetto di editoria a pagamento: di fatto, le CE che operano così non si assumono nessun rischio di impresa e i soldi li intascano prima della pubblicazione, parandosi così da tutte le spese iniziali, magari guadagnandoci sopra un pochino. Non vedo come possa esserci interesse vero nel promuovere l'opera dopo che questa è già stata venduta ancora prima di essere pubblicata...
Potresti provare a selezionare qualche piccola CE tradizionale, che ha un catalogo attinente al genere del tuo libro, e controllare come lavora e come distribuisce. Qui il ventaglio è ristretto, in quanto sono più comuni piccole CE che lavorano male, ma con un po' di ricerca puoi riuscire a fare un bel lavoro di scrematura. :)
Beatrice Spada, Graphic & Visual Designer
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Ringrazio @Miss Ribston per la disamina altamente professionale. I motivi per i quali non pubblicherei mai in self sono ben chiari: troppe le incognite, mentre le certezze riguardano soltanto il tempo e il denaro da spendere in editing, impaginazione, marketing, eccetera. Come neo autore ho pubblicato con tre piccole case editrici: la prima - oltretutto "costola" di una media ex-fallita ma titolata - era una "sòla", da cui sono riuscito a svincolarmi dopo aspra battaglia e da cui, malgrado le copie vendute, non ho avuto rendiconti, né tampoco royalties; le altre due si sono comportate onestamente, con i limiti imposti dalle poche risorse a disposizione. Questo è l'orizzonte a nostra disposizione: cerchiamo di evitare le trappole informandoci prima e analizzando - o facendo analizzare da persone competenti - i contratti da firmare.
Mario Izzi
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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@Miss Ribston , che gentile! Non mi aspettavo tanta disponibilità. Cercherò di approfittarne senza esagerare.
Il mio libro è un giallo. Lo vedrei cartaceo, di quelli da poltrona e tazza di tè, ma forse è una mia fisima.
Concordo con @Cheguevara riguardo il self: tutto vero. Anni fa ho pubblicato un romanzo e una raccolta di racconti con ilmiolibro.it. Carta e copertina più che decenti, impaginazione molto meno (colpa mia o del template?) Tempi di consegna dello stampato rapidissimi. Costi molto bassi.
Seguì un carosello di presentazioni, ricatti e minacce ad amici e parenti. Un venduto di qualche decina di copie. Fu quando ne regalai un paio ai ragazzi della Stradale, infreddoliti dal vento di novembre che compresi: di promozione non ci capivo un tubo.
Feci ancora qualche tentativo con CE che trattavano il genere, giusto per convincermi che dovevo aver scritto cagate.
Adesso ho il mio giallo. Se ne sta con gli altri e mi guarda. Mi fà un po' tristezza, povero orfanello. Ma chi se l'accatta?
Effetto criceto su ruota: non ti fanno pubblicare perché non hai mai pubblicato.
Ecco perché una ragazza per bene si va a infognare col self :s ...
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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No @aladicorvo, non c'è bisogno di infognarsi nel self. Se il tuo romanzo è valido, prima o poi una CE che ti pubblichi la trovi, a prescindere dalle tue precedenti pubblicazioni. Le copie vendute saranno più o meno nello stesso ordine di grandezza, ma non ti costerà niente: basta rifuggire dalle EAP ed evitare chi inizia a pagare le royalties solo dopo x copie vendute. Bisognerebbe anche assicurarsi che sia una CE che le royalties, per poche che siano, le paga, ma questo potrai saperlo solo vivendo.
Mario Izzi
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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@aladicorvo, figurati, aiuto volentieri :D

Come dice @Cheguevara, non c'è bisogno di fare self e non è nemmeno consigliabile farlo se non si è convinti della scelta intrapresa. Se il romanzo è valido, una CE onesta che lo pubblichi la si trova. Sei tu a dover scegliere quale delle due vie seguire, senza pensare all'una o all'altra come un ripiego, altrimenti si rischia di rosicare e basta. ;)

Qualora volessi propendere per il self, e voler proporre al pubblico il cartaceo, la situazione odierna è complicata.
Le piattaforme self disponibili sul mercato italiano che producono cartaceo sono: Amazon, StreetLib, YouCanPrint, ilmiolibro, Lulu, Passione Scrittore. Di questi, se ti interessa vendere e quindi avere una distribuzione buona, scartiamo ilmiolibro e Passione Scrittore, che escludono Amazon dalla rete distributiva (inutile negare che la maggior parte del pubblico lo si raggiunge tramite Amazon, magari con un buon servizio prime), che comunque è altamente limitata. Fuori due.
Pro e contro dei rimanenti.

Amazon: servizio rapido e molto buono, pubblichi davvero in poco tempo; hai una buona gamma di formati del libro tra cui scegliere, ma non hai scelta riguardo tipologia di carta e copertina. A oggi, poi, c'è un problema di fornitura del servizio di print-on-demand, tale per cui le tipografie italiane, cui Amazon si appoggia per stampare i volumi cartacei, fanno un lavoro fatto coi piedi, e la qualità di stampa del prodotto che ne esce è molto vicina al "pessimo, stampo meglio io con la stampante di casa". Confido, però, che il problema venga risolto, in quanto le lamentele al riguardo stanno aumentando di numero, e Amazon non ci tiene per niente a fare brutta figura.

StreetLib: servizio rapido, assistenza sempre disponibile, ma di fatto riescono a fare casino, complicarsi la vita e produrre risultati indecenti se poco poco devono intervenire sui file. Inoltre, per il cartaceo, la possibilità di personalizzazione della pubblicazione, in termini di forma e materiali, è tendente allo zero. La distribuzione è eccellente e copre tutti i canali di maggior rilievo e non.

YouCanPrint: servizio lento e poco competente al bisogno, l'assistenza sembra quasi robotizzata, visto che invia risposte preconfezionate che includono sì la risposta alla domanda fatta, ma anche tutta una serie di informazioni che non c'entrano nulla. Il cartaceo è realizzato molto bene e c'è una altrettanto buona possibilità di personalizzazione (carte, tipologia di copertina, formati). La distribuzione copre tutti i canali utili a essere presente un po' dappertutto, ma è un servizio extra a pagamento.

Lulu: ho poche informazioni sulla qualità del servizio, so solo che ci vuole minimo un mese per poter vedere il proprio libro pubblicato. Il cartaceo ha molte possibilità di personalizzazione ed è di buona qualità. La distribuzione copre i maggiori canali internazionali, ma non quelli prettamente nazionali italiani.

Ora che hai la panoramica, se mi aiuti a capire un po' la tua maggiore esigenza, posso indicarti quale potrebbe essere il modo migliore di procedere, nel caso in cui optassi per l'autoedizione. :)
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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@Miss Ribston ,@Cheguevara siete davvero preziosi. Mi state dando un mucchio di spunti.
Allo stato attuale ho bisogno di avere, abbastanza rapidamente, le copie da consegnare a quegli sventurati che si erano già esposti con il crowdfounding. Aspettano da ottobre, glielo devo. Anche senza capoversi miniati, una cosa semplice.
Poi credo che andrò a caccia di una CE.
Se qui non c'è ancora il topic dedicato, andrò a ravanare nelle terre desolate del WD. Ci sarà pure qualcuno disposto a scommettere sul mio commissario Michelangelo Siffredi :arrossire: ...
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Aggiungo due cose, la prima, che @Miss Ribston, nel suo impareggiabile excursus, non poteva menzionare in ossequio al suo ruolo, è: escludere You Can Print, in quanto di proprietà del gruppo che ha deciso di eliminare una realtà cara a tutti noi come il WD. La seconda è: tra tanti cognomi possibili, dovevi proprio scegliere per il tuo commissario quello di Siffredi? Corri il rischio che il tuo romanzo venga scambiato per un porno! Perdonami, scherzavo.
Un saluto.
Mario Izzi
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Io provo ancora la via tradizionale della casa editrice, sarei però tentata dal self publishing, ma solo se avessi la possibilità di mettere su un collettivo, per intenderci come gli scrittori del gruppo Wu Ming, questo per avere una “sigla” riconoscibile, allo stesso modo di una casa editrice, così, con il tempo e secondo il gradimento, si potrebbe garantire ai lettori un certo livello di qualità. Le caratteristiche di questo collettivo saranno sicuramente diverse, dove sarebbe possibile ipotizzare anche una pubblicazione scritta da un solo autore, ma con la super visione del gruppo. In fondo, vedo nascere delle CE, i cui editori sono proprio degli scrittori, allora, si potrebbero tentare la stessa strada anche con il self publishing, anzi, alcune CE, in maniera mascherata o meno, non propongono altro che un auto pubblicazione. Tanto vale provare a unire le forze. Diversamente, accollarsi tutto il lavoro da fare con il self publishing, per una sola persona, diventa un’impresa molto difficile. A livello amatoriale, invece, il problema non si pone, si carica il libro su una di queste piattaforme e aspetti che i primi lettori si accorgano del libro. Il livello, forse, sarà paragonabile a certe micro casa editrici, ma si ha un maggior controllo del proprio romanzo.

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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aladicorvo ha scritto: ven feb 05, 2021 8:06 pm @Miss Ribston ,@Cheguevara siete davvero preziosi. Mi state dando un mucchio di spunti.
Allo stato attuale ho bisogno di avere, abbastanza rapidamente, le copie da consegnare a quegli sventurati che si erano già esposti con il crowdfounding. Aspettano da ottobre, glielo devo. Anche senza capoversi miniati, una cosa semplice.
Poi credo che andrò a caccia di una CE.
Se qui non c'è ancora il topic dedicato, andrò a ravanare nelle terre desolate del WD. Ci sarà pure qualcuno disposto a scommettere sul mio commissario Michelangelo Siffredi :arrossire: ...
Se hai bisogno di avere delle copie cartacee in breve, senza pubblicazione effettiva, allora posso consigliarti la tipografia digitale AZEROPrint, che in quanto a qualità di materiali, stampa e disponibilità del servizio è eccellente. Stampano con macchinari HP Indigo, che sono i migliori sul mercato, e il prezzo di lavorazione è molto buono. Puoi anche interfacciarti telefonicamente con i tipografi, se non sai bene come muoverti nella vasta scelta che danno a disposizione per la stampa dei volumi (l’ordine può essere fatto tranquillamente online).

@Cheguevara, come giustamente hai detto, io ho solo esposto i fatti in maniera oggettiva, lato professionale, di modo che ciascuno possa farsi un’idea riguardo le piattaforme self disponibili. ;)
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Ravenclaw ha scritto: ven feb 19, 2021 6:34 pm Mi infilo nella discussione dicendo la mia. All'inizio credevo (ingenuamente) che il mondo dell'editoria fosse un'isola felice, dove chi accede ha diritto a dei privilegi che con il self non sarebbe mai stati raggiungibili, ma ho aperto la mente in fretta. Oggigiorno, non riesco a dire che una scelta è meglio dell'altra. Sono due facce della stessa medaglia, con molto fa offrire ma con delle incognite. Il self spesso e volentieri è sinonimo di poca qualità, poiché non ci sono dei filtri ecc. Dall'altra parte, sia nella grande che nella piccola editoria, mi sono ritrovata a leggere lavori discutibili, così come mi sono imbattuta in testi improponibili nelle piattaforma come Amazon ecc. Il mercato dirige le regole e spesso tanti lavori validi sono scartati per poco concorrenziali, così come tanta altra roba assurda occupa gli scaffali di una libreria. Alla fine, tutto è relativo. Bellezza e bruttura si fondono sia nel self che nell'editoria classica.
Il segreto per delle belle soddisfazioni risiede nella cura di un lavoro, nell'editing, nell'impegno, nelle abilità e nella professionalità. Se si dispone di un grafico e di un editor, non vedo perché scartare l'autopubblicazione a prescindere. Certo è richiesta la pecunia, ma la qualità ha dei costi. Naturalmente la CE spesso provvede a tali servizi, ma è necessario informarsi per bene, soprattutto per le piccole realtà. Ho visto marchi prendere poco sul serio i loro stessi progetti: errori nell'impaginazione, ortografia bizzarra, ecc. Gli editor non avevano un CV, né esperienze concrete, ecc. Le copertine, poi, non erano assolutamente fatte da esperti. Il tutto sembrava raffazzonato al meglio, ma non a sufficienza per garantire serietà.
Morale, documentarsi è sempre la scelta giusta, così come non cadere nei pregiudizi. Essere analitici porta alle scelte migliori.
Self o CE classica, poco importa!
Concordo. Esistono dei pregiudizi e delle credenze sociali sia sul Self che sulla CE. In entrambi i casi ci sono pro e contro. Ho letto libri pubblicati da grandi CE la cui poca cura nell'editing trovando anche errori grammaticali, mi ha lasciata perplessa. A questo punto quanto è credibile questa CE? Solo agli occhi di chi ancora si basa sul vecchio concetto che la CE vuol dire prestigio e garanzia. In alcuni casi ancora lo è. Nella maggior parte non credo.
Lo stesso per i Self. Assolutamente vero che molti auto pubblicano senza fare un minimo sindacale di editing o cura del testo. Non sono però tutti così. Ci sono self che hanno investito per creare un prodotto di qualità. Magari hanno pure cercato una CE e nessuno gli ha dato credito. Questo non significa generalizzare e dire che il contenuto non era di valore. Semplicemente ormai le CE vogliono investire su prodotti sicuri. Vi ricordate il caso del libro "100 storie di bambine ribelli"? Le autrici si sono auto-pubblicate e poi dopo il successo la CE ha bussato alla loro porta.
Facile così. E quindi quando le CE non vogliono investire all'autore non resta che il self. Che poi sul mercato da anni ci sono troppi libri da far venire il mal di testa è un dato di fatto. I responsabili però non sono solo i self. Ci sono anche le CE a pagamento che hanno capito il business e a cui non interessa per niente se un testo e valido oppure no. Per fortuna esistono ancora i bravi librai a cui rivolgersi per avere consigli di lettura. Sono davvero preziosi.

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Poi credo che andrò a caccia di una CE.
aladicorvo, ma tu scrivi da Dio! Tu devi trovare una CE, e una ottima. Anzi, dovrebbero fare a pugni per avere il tuo libro. Altrimenti il mondo va a rovescio. Tra parentesi, ho scritto un giallo anch'io, quindi se vuoi qualche consiglio a chi inviarlo posso darti nel mio piccolo qualche dritta su chi mi è sembrato più serio ;)
Detto ciò, e con sfacciata incoerenza, devo dire che io sto prendendo seriamente in considerazione il self-publishing. Questo però dopo quattro pubblicazioni, con CE da micro a big, quindi con un discreto bagaglio di contatti e qualche lettore affezionato (che non sarei mai riuscita a rimediare da sola, se fossi partita subito col self).
Questo cambio di prospettiva drammatico (per me, che sono pigra e preferirei tenermi le prospettive che già ho e mi stanno comode) deriva dall'ultimo libro uscito: nonostante l'appoggio teorico di un ufficio stampa, lo sto promuovendo io; la copertina è una foto stock gratuita, che potevo farmi da sola; l'"editing" non ha migliorato di una virgola il libro. Mi sono ritrovata spesso a pensare: a questo punto lo autopubblicavo, e mi risparmiavo un esaurimento nervoso. Ho appena inviato un nuovo romanzo all'editore, con cui (datemi pure della cretina, che me lo merito) ho un diritto di opzione di 5 anni, e per la prima volta da che ho iniziato tutto l'ambaradan dell'invio agli editori e dell'attesa spasmodica di un sì, sto sperando in un no, per potermi gestire il libro per conto mio.
D'altro canto, ho una serie in pubblicazione con una piccola CE con cui mi trovo bene, e quella andrà avanti da sola e sono contenta, perché mi danno un supporto valido, e fanno meglio di quanto potrei fare io: editing serio, ottima grafica e buona promozione.
Quindi la questione self è complessa. Se non ti conosce nessuno e ti autopubblichi, puoi aver scritto un capolavoro e passare comunque inosservato. Mettere online un buon libro è il meno, farlo conoscere in giro e farsi prendere sul serio è dura, se parti da zero. Però, dopo essersi fatti (o rotti) le ossa con qualche CE, hai una conoscenza migliore dei meccanismi e ti fai conoscere, quindi passare al self può essere una scelta ragionata. Non si dirà "pubblica in self perché non l'ha voluto nessuno", questa è la discriminante.
La libertà di gestirti un libro come più ti pare fa gola (nonostante le spese e le cose da fare in più), ma va soppesata insieme ai contro, cioè che quel libro possano leggerlo 4 gatti. Non è facile decidere ma, lasciatemelo dire, è bello poterlo fare
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Ci sono molte CE che della promozione se ne infischiano, soprattutto piccole. L'autopromozione è un gradino che dobbiamo salire tutti.
Non parlavo solo di piccole CE (anzi, l'unica che ho trovato finora che promuove tutti gli autori è piccola e nata da poco). Ho pubblicato con una big, e con un'altra che si può definire media (con due libri al premio strega quest'anno) e conosco una ragazza che ha esordito con Rizzoli. Il problema resta sempre lo stesso: hanno grandi potenzialità di promozione, ma i libri che escono sono tanti, quindi le usano solo per gli autori su cui decidono di puntare. A meno di non essere il caso editoriale dell'anno, o avere amici nell'ambiente che conta, ti devi autopromuovere in ogni caso. Certo, se la CE ha una buona distribuzione e il tuo libro si trova in libreria è un grosso vantaggio, ma se nessuno ne ha sentito parlare andrà poco lontano.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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scusate, ma.

un self su Amazon rende il 50% in "diritti d'autore", al lordo delle spese sostenute per far uscire un prodotto spesso scadente.

la casa editrice ti accorda un 8% netto (che se hai un po' di pelo porti a 8/10/12%) su dodici/quindici euro, e vieni pubblicizzato, nei limiti del possibile, e stampato su carta di qualità.

di cosa stiamo parlando?
poi fate come volete

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Alle varie modalità di self publishing citate sopra, vorrei spendere due parole in più su "Il mio libro" visto che mi ci sono trovato molto bene, anche se il mio, come leggerete, è un caso particolare.
Ho pubblicato su "il mio libro" la mia tesi di laurea poiché l'università mi aveva dato un fondo per poterla pubblicare. Trattava di uno studio su un avvenimento locale, nella zona del mio paesino. Quindi, al momento di scegliere dove pubblicarlo non ho guardato molto alla distribuzione che poteva darmi. Tanto, essendo uno studio su un avvenimento locale, lo avrei venduto semplicemente agli abitanti del mio paesino. Quindi sapevo di avere un pubblico limitato e non avevo bisogno di impaginazioni particolari. Ho scelto "il mio libro" perché, rispetto alle altre, mi permetteva costi di vendita molto bassi (con anche bassi compensi per me, ma il mio interesse non era guadagnarci), costi di pubblicazione che rientravano nel budget universitario e velocità nella pubblicazione e consegna delle copie.
La piattaforma si è dimostrata all'altezza delle aspettative. La pubblicazione è avvenuta rapidamente, le copie mi sono arrivate in fretta, ogni volta che ne voglio in più arrivano rapidamente e i costi sono stati contenuti. Devo anche dire che sono molto soddisfatto della qualità della carta, della copertina e della stampa. Certo, non è di altissimo livello, ma il suo lavoro lo fa bene. E ritengo permetta un'ottima "libertà" all'autore nell'impaginazione, nella scelta della grandezza del libro, eccetera, che la rende molto valida. Ogni volta che voglio modificare qualcosa (è uno studio che continuo anche dopo l'università, quindi ogni tanto spunta qualcosa da aggiungere) mi permette di farlo rapidamente e senza spesa.
Parte negativa: ricordo che aveva un limite di pagine, oltre il quale il prezzo di pubblicazione si alzava e, se non ricordo male, non di poco. Però non sono sicurissimo, sono passati anni ormai.

@Miss Ribston, in merito a quel che hai scritto, 

Codice: Seleziona tutto

scartiamo ilmiolibro e Passione Scrittore, che escludono Amazon dalla rete distributiva 
Devo dire che in realtà "il mio libro" permette di rendere il libro disponibile alla vendita su amazon. Almeno, io non ho mai cliccato offerte particolari, visto che non mi interessava la distribuzione del libro, eppure è disponibile anche su amazon. è vero però che i tempi di consegna segnalati da amazon sono un po' più lunghi del classico giorno lavorativo (sono andato a vedere per curiosità, da oggi 1 aprile mi assicura la consegna entro il 7 aprile. vabbè che c'è pasqua in mezzo, ma comunque si tratta di cinque giorni), quindi può essere che amazon lo rende visibile ma se qualcuno lo acquista, amazon (mi vien da pensare) invia la richiesta al server di "il mio libro", e la macchinosità di questo sistema allunga i tempi di consegna. Insomma, quel che voglio dire è che forse non è una vendita "diretta" su amazon, però è comunque presente.
Sono un creatore di mondi fantasy più bravo di Tolkien, almeno finché non suona la sveglia

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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@Enrico, ottimo che ilmiolibro abbia anche la distribuzione Amazon, grazie per l'aggiornamento! :D
Deve essere abbastanza recente – e la cosa non viene pubblicizzata gran ché, non è facile trovare l'informazione sul loro sito.

Aggiorno i miei dati, grazie davvero :sss:

Intanto chiedo, magari sono cambiate anche quelle: a livello di scelta di personalizzazione del prodotto, quindi scelta della carta, formato del libro, tipologia di rilegatura e copertina, qual è il livello di scelta disponibile attualmente? Magari c'è stata variazione anche su queste specifiche. Grazie!
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Ho cercato un attimo sul sito e ho trovato un'ampia descrizione qui
https://ilmiolibro.kataweb.it/faq/11089 ... tuo-libro/
una descrizione che riassumo qua.
- interni: bianco e nero / a colori;
- formato (in mm): A4 (205x285) / standard (150x230) / tascabile (114x172);
- copertina: morbida / rigida;
- carta: usomano avorio (80gr) / usomano bianco (80gr)
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Enrico ha scritto: Ho cercato un attimo sul sito e ho trovato un'ampia descrizione qui
https://ilmiolibro.kataweb.it/faq/11089 ... tuo-libro/
una descrizione che riassumo qua.
- interni: bianco e nero / a colori;
- formato (in mm): A4 (205x285) / standard (150x230) / tascabile (114x172);
- copertina: morbida / rigida;
- carta: usomano avorio (80gr) / usomano bianco (80gr)
Grazie :)
Avevo già visto questa descrizione; lascia dei vuoti che – da professionista – invece piacerebbe sapere in anticipo. Inoltre, se la disponibilità dei formati e delle carte è solo questa, purtroppo resta un'offerta molto povera.

La mia speranza è che, prima o poi, i service per il selfpublishing possano offrire un servizio più completo e con più possibilità di personalizzazione del prodotto, magari il tutto unito a un'assistenza di persone competenti e sul pezzo – così che ci si possa parlare in caso di problemi –, una distribuzione decente e prezzi giusti per quel che viene richiesto.
Purtroppo il grosso problema di molte piattaforme self è che si trovano a essere inadeguate su almeno uno dei punti indicati. Di fatto, l'autore si trova a dover scegliere il meno peggio, non il meglio per la sua pubblicazione ;(
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Miss Ribston ha scritto: Grazie :)
Avevo già visto questa descrizione; lascia dei vuoti che – da professionista – invece piacerebbe sapere in anticipo. Inoltre, se la disponibilità dei formati e delle carte è solo questa, purtroppo resta un'offerta molto povera.

La mia speranza è che, prima o poi, i service per il selfpublishing possano offrire un servizio più completo e con più possibilità di personalizzazione del prodotto, magari il tutto unito a un'assistenza di persone competenti e sul pezzo – così che ci si possa parlare in caso di problemi –, una distribuzione decente e prezzi giusti per quel che viene richiesto.
Purtroppo il grosso problema di molte piattaforme self è che si trovano a essere inadeguate su almeno uno dei punti indicati. Di fatto, l'autore si trova a dover scegliere il meno peggio, non il meglio per la sua pubblicazione ;(
sono d'accordo. Per una pubblicazione come la mia, finanziata dall'università e che sarebbe stata venduta solo in una piccola realtà, le poche opzioni della piattaforma sono un punto a favore, dato che non interessa tanto una pubblicazione ottimale quanto più un modo rapido di pubblicare. Poche opzioni pre-impostate permettono una pubblicazione rapida senza perdersi in troppe scelte. Ma sono d'accordissimo che per la pubblicazione di qualcosa a cui si tiene e che si vuole promuovere, le opzioni non sono sufficienti. Io non sapevo, l'ho imparato dai tuoi commenti prima, che amazon avesse una piattaforma di auto-pubblicazione. Vista la politica di amazon, che non vuole clienti insoddisfatti e che si basa molto sui commenti dei suoi consumatori, può essere che quella diventi pian piano una realtà simile a quella che hai descritto e realmente utile a chi volesse pubblicare autonomamente in modo ottimale.
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Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Salve a tutti, argomento sempre attuale e che è sempre stato uno di quelli che più ho seguito anche sul WD.
Io ho pubblicato in self per un semplice motivo, alla soglia dei cinquanta anni e occupandomi di tutt'altro ho avuto questa insana idea di uscire con un libro e temevo che i tempi di attesa della risposta da una CE mi avrebbero fatto desistere. 
Insomma dovevo pubblicare prima che mi passasse la "fantasia". 
Ad oggi mi ritengo soddisfatto della scelta fatta anche se il prodotto è in qualche modo artigianale in quanto risente di tutti quegli aspetti riportati nei commenti che mi hanno preceduto (impaginazione, qualità di stampa, copertina etc).
Chiaramente molte lacune avrei potuto colmarle avvalendomi di servizi professionali, cosà che prenderò in considerazione per una prossima pubblicazione, in ogni caso ad oggi devo dire che nessuno dei miei (pochi) lettori ha avuto da ridire su questi aspetti ma sono cose che non soddisfano pienamente me stesso.
Quello che invece fa veramente la differenza nella scelta è la tua volontà di "sbatterti" dopo la pubblicazione.
Non ho esperienza con una CE ma nel mio immaginario dopo la pubblicazione la palla passa a loro, con il self invece inizia la parte più difficile che è quella della promozione.
Nella mia breve esperienza che dura da qualche mese posso dire che le vendite sono direttamente proporzionali al mio impegno in rete, sui social, sulla piattaforma di vendita, sulle community e con ogni genere di contatto personale, se mollo per qualche giorno perchè preso da altre cose il diagramma delle vendite si appiattisce come l'elettrocardiogramma di un deceduto, quando mi invento qualcosa, un post, una promozione una intervista, il grafico riprende nel suo saliscendi.
La discriminante nella scelta insomma a mio avviso è questa, la capacità/volontà di continuare ad investire il tuo tempo nella promozione del libro anche studiando le dinamiche che portano un libro nelle classifiche o nelle librerie fisiche, gli algoritmi perchè compaia nelle ricerche, le tecniche di marketing, la partecipazione a rassegne e tutto quanto porta a far conoscere la tua opera, perchè il problema non è solo fare, è anche far sapere.
SANTIAGO - Storie quotidiane dall'isola di Cuba

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Francesco Curcio ha scritto: Quello che invece fa veramente la differenza nella scelta è la tua volontà di "sbatterti" dopo la pubblicazione.
Non ho esperienza con una CE ma nel mio immaginario dopo la pubblicazione la palla passa a loro
Questo è come dovrebbe essere, ma di fatto la realtà è un'altra: anche con una Casa Editrice alle spalle, qualsiasi sia la sua dimensione, è molto più probabile che la palla sia sempre nelle mani dell'autore, per quanto riguarda la promozione. Le eccezioni per cui è la CE a gestire in toto o a prendere le iniziative, per quel che riguarda la promozione, sono appunto eccezioni.

La differenza tra self e CE, pertanto, sta piuttosto nell'investimento iniziale e nelle tempistiche di pubblicazione. Se si autopubblica, l'autore è editore di se stesso, quindi l'investitore è lui, i professionisti deve trovarli lui, e anche le tempistiche le decide lui. Nel caso del self, l'autore (in quanto appunto investitore) ha il pieno controllo sul prodotto finale.
Con una casa editrice, invece, è l'editore a investire nel prodotto, quindi è lui a pagare i professionisti per il lavoro di editing, correzione bozze e progetto grafico, ed è lui a decidere il calendario delle uscite, rispetto il suo piano editoriale. Qui, è l'editore ad avere il controllo del processo, mentre l'autore è chiamato in causa solo per discutere di minuzie (a meno che l'editore non faccia un lavoro terrificante, che quindi va a ledere i diritti dell'autore, allora sì che l'autore può intervenire, ma sciogliendo il contratto per inadempienza), o per sistemare delle parti di romanzo in fase di editing – quando viene eseguito nel migliore dei modi.
Beatrice Spada, Graphic & Visual Designer
AIAP | Socia Professionista Junior
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https://www.copertinelibri.it

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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A mio avviso, il detto "chi fa da sé fa per tre" non è mai falso come nel caso del Self. In questo caso, per fare da sé, non soltanto ci si deve dividere in tre, ma anche in quattro, cinque, sei: oltre ad essere validi autori, si deve essere grafici, editor, impaginatori, promotori, addetti stampa... salvo mettere mano al portafogli e farsi aiutare in qualcuno di questi aspetti. Quindi, o si fanno le cose in modo professionale e concorrenziale agli editori - ma allora si farebbe meglio a diventare editori - o non è una cosa seria. Inoltre, secondo alcuni esperti - seppure c'è un dibattito aperto - per fare Self sul serio si deve aprire una partita Iva. Trovo che, per uno scrittore, sia una cosa deprimente trasformarsi in un venditore dei propri stessi prodotti editoriali, cosa che esula dal regime fiscale (privilegiato) degli autori di opere d'ingegno a carattere creativo, e assimila lo scrittore a un qualunque commerciante.  
Naturalmente, è solo il mio punto di vista. 

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Wanderer ha scritto: A mio avviso, il detto "chi fa da sé fa per tre" non è mai falso come nel caso del Self. In questo caso, per fare da sé, non soltanto ci si deve dividere in tre, ma anche in quattro, cinque, sei: oltre ad essere validi autori, si deve essere grafici, editor, impaginatori, promotori, addetti stampa... salvo mettere mano al portafogli e farsi aiutare in qualcuno di questi aspetti. Quindi, o si fanno le cose in modo professionale e concorrenziale agli editori - ma allora si farebbe meglio a diventare editori - o non è una cosa seria. Inoltre, secondo alcuni esperti - seppure c'è un dibattito aperto - per fare Self sul serio si deve aprire una partita Iva. Trovo che, per uno scrittore, sia una cosa deprimente trasformarsi in un venditore dei propri stessi prodotti editoriali, cosa che esula dal regime fiscale (privilegiato) degli autori di opere d'ingegno a carattere creativo, e assimila lo scrittore a un qualunque commerciante.  
Naturalmente, è solo il mio punto di vista. 
sono perfettamente d'accordo con te. 

Re: Casa Editrice o Self-publishing? È questo il problema

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Wanderer ha scritto: In questo caso, per fare da sé, non soltanto ci si deve dividere in tre, ma anche in quattro, cinque, sei: oltre ad essere validi autori, si deve essere grafici, editor, impaginatori, promotori, addetti stampa... salvo mettere mano al portafogli e farsi aiutare in qualcuno di questi aspetti. 
E' proprio questo il punto, una marea di incombenze equamente divise tra il prima e dopo la pubblicazione
Wanderer ha scritto: Quindi, o si fanno le cose in modo professionale e concorrenziale agli editori - ma allora si farebbe meglio a diventare editori - o non è una cosa seria. 
Qui bisogna capire cosa intendi per "cosa seria". 
Se vuol dire diventare seriamente uno scrittore allora sono d'accordo, il Self non è la strada giusta, al limite può essere un trampolino di lancio ma i casi reali sono veramente pochi.
SANTIAGO - Storie quotidiane dall'isola di Cuba
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