Accettare una riscrittura profonda o restare fedeli al testo?
Posted: Tue Oct 21, 2025 3:59 pm
Ciao a tutti, vorrei porvi un dubbio su cui sto riflettendo da giorni.
Immaginate di avere due proposte da due case editrici serie.
- Casa editrice A: molto strutturata, con ottimi canali distributivi e un posizionamento forte sul mercato. Hanno letto il manoscritto e dicono che l’idea è potentissima, ma che il testo così com’è non è ancora proponibile. Chiedono una riscrittura significativa (più narrativa, taglio di almeno il 25%, maggiore apertura verso il lettore), e solo dopo lo inseriranno nel catalogo. Il tono è molto professionale, la visione editoriale chiara, ma non c’è un vero innamoramento per il testo attuale, piuttosto, per il potenziale.
- Casa editrice B: più piccola, più lenta, ma molto attenta alla voce dell’autore. Hanno letto il manoscritto così com’è e lo vogliono proporre senza grossi cambiamenti strutturali. Credono che il testo sia già quasi compiuto, solo da accompagnare con cura. L’approccio è più artigianale, più relazionale. Meno garanzie immediate, tempi più lunghi, ma anche un riconoscimento profondo del lavoro già fatto.
La domanda che mi pongo è questa:
È più saggio investire su una struttura più grande che chiede una riscrittura profonda, o partire con chi ti vede davvero, pur senza la forza di fuoco del primo editore?
Immaginate di avere due proposte da due case editrici serie.
- Casa editrice A: molto strutturata, con ottimi canali distributivi e un posizionamento forte sul mercato. Hanno letto il manoscritto e dicono che l’idea è potentissima, ma che il testo così com’è non è ancora proponibile. Chiedono una riscrittura significativa (più narrativa, taglio di almeno il 25%, maggiore apertura verso il lettore), e solo dopo lo inseriranno nel catalogo. Il tono è molto professionale, la visione editoriale chiara, ma non c’è un vero innamoramento per il testo attuale, piuttosto, per il potenziale.
- Casa editrice B: più piccola, più lenta, ma molto attenta alla voce dell’autore. Hanno letto il manoscritto così com’è e lo vogliono proporre senza grossi cambiamenti strutturali. Credono che il testo sia già quasi compiuto, solo da accompagnare con cura. L’approccio è più artigianale, più relazionale. Meno garanzie immediate, tempi più lunghi, ma anche un riconoscimento profondo del lavoro già fatto.
La domanda che mi pongo è questa:
È più saggio investire su una struttura più grande che chiede una riscrittura profonda, o partire con chi ti vede davvero, pur senza la forza di fuoco del primo editore?