Re: Quand'è che possono considerarsi buone le vendite per un esordiente?

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@Sineddoche un buon dato di vendita non saprei, dipende anche da quanto è commerciale un libro. Scrivere un rosa non è la stessa cosa si scrivere uno storico serio, hanno vendite e scopi molto diversi.
In media un esordiente con una micro casa editrice vende copie in numero direttamente proporzionale al numero di suoi conoscenti/parenti. Il numero in questione credo sia vicino al 50. Basta pensare per la stragrande maggioranza dei micro editori la prima tiratura è di cento copie e di rado si arriva alla ristampa.

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I dati di vendita credo siano da correlare in maniera diretta con l'impegno per la promozione da parte di CE e autore. Questo è un fattore determinante, così come la possibilità di vendere l'opera in ebook su Amazon e altri siti di e-commerce.
Tutto questo per dire che i numeri possono variare moltissimo e che il solo cartaceo è davvero limitante, a mio avviso, nella visibilità di un'opera, soprattutto se si parla di un esordiente.

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Fabioloneilboia ha scritto: @Sineddoche un buon dato di vendita non saprei, dipende anche da quanto è commerciale un libro. Scrivere un rosa non è la stessa cosa si scrivere uno storico serio, hanno vendite e scopi molto diversi.
In media un esordiente con una micro casa editrice vende copie in numero direttamente proporzionale al numero di suoi conoscenti/parenti. Il numero in questione credo sia vicino al 50. Basta pensare per la stragrande maggioranza dei micro editori la prima tiratura è di cento copie e di rado si arriva alla ristampa.
Benissimo, allora se venderò 60 copie mi basterà per essere soddisfatto. :D

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@Sineddoche io penso che dovrai essere soddisfatto se avrai pubblicato un buon libro, le vendite in questo mondo lasciano il tempo che trovano. Alcuni vendono migliaia di copie di pura immondizia, non so quanto ne possano essere soddisfatti.
A parte questo, dal punto di vista commerciale io credo che se riesci ad arrivare a qualcuno che non conosci è già un successo. Poi se hai pubblicato per vendere puoi saperlo solo tu. Io, ad esempio, su Amazon ho un paio di libri con cui volevo raggiungere pubblico, quindi ho un obiettivo numerico in testa. Ma non può essere così per tutti e per tutti i testi.

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Ciao Fabiolone,

Grazie della saggia risposta.

È molto difficile giudicare se ho pubblicato un buon libro. Non ci sono parametri oggettivi, e ovviamente secondo me è un buon libro.
Anzi, ottimo!
Sono già arrivato a qualcuno che non mi conosceva, perché prima che il libro fosse pubblicato ho mandato le bozze definitive ad un' associazione che si occupa di presentazioni nel mio territorio ( indicatami da una libreria della città), per mettermi avanti. Il libro è stato molto apprezzato e così aveva già qualche estimatore "locale" prima dell' uscita ufficiale.
Però adesso che sono in ballo mi interessa avere anche qualche parametro "quantitativo", giusto per valutare se è il caso di proporre altri lavori alla stessa CE.
In ogni caso già trovare una CE no EAP è stata una grande soddisfazione, anche se la promozione è un impegno tutto mio.

Re: Quand'è che possono considerarsi buone le vendite per un esordiente?

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@Sineddoche se la casa è piccola sarà ben contenta di pubblicare altre opere se ne hai vendute abbastanza, dove abbastanza più che un numero è una percentuale sulla tiratura, direi superiore al 50%. Se hanno stampato 100 copie allora superando le 50 saranno già contenti.
Credo sia un discorso che vale per tutte le case editrici, ovviamente suppongo che non esista una versione digitale, perciò non ho preso in considerazione gli ebook. Poi tieni conto che pubblicando altri libri con lo stesso editore qualche altra copia del primo lavoro la venderai.

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Fabioloneilboia ha scritto: @Sineddoche se la casa è piccola sarà ben contenta di pubblicare altre opere se ne hai vendute abbastanza, dove abbastanza più che un numero è una percentuale sulla tiratura, direi superiore al 50%. Se hanno stampato 100 copie allora superando le 50 saranno già contenti.
Credo sia un discorso che vale per tutte le case editrici, ovviamente suppongo che non esista una versione digitale, perciò non ho preso in considerazione gli ebook. Poi tieni conto che pubblicando altri libri con lo stesso editore qualche altra copia del primo lavoro la venderai.
Citi proprio due punti dolenti.
Non mi hanno comunicato la tiratura iniziale (sospetto che sia 100) e non c'è versione ebook.

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Sineddoche ha scritto: Citi proprio due punti dolenti.
Non mi hanno comunicato la tiratura iniziale (sospetto che sia 100) e non c'è versione ebook.
Mi risulta che la tiratura iniziale e quella delle eventuali edizioni successive vadano obbligatoriamente indicate nel contratto di edizione, a pena di annullabilità. Se non ce n'è menzione, è probabile che si tratti di print on demand, usato da moltissime piccole CE. Niente di grave, ma dovrebbe essere indicato sul contratto: il non farlo è indice di scarsa serietà.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

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Cheguevara ha scritto: Mi risulta che la tiratura iniziale e quella delle eventuali edizioni successive vadano obbligatoriamente indicate nel contratto di edizione, a pena di annullabilità. Se non ce n'è menzione, è probabile che si tratti di print on demand, usato da moltissime piccole CE. Niente di grave, ma dovrebbe essere indicato sul contratto: il non farlo è indice di scarsa serietà.
Ho chiesto è mi è stata data risposta sulla prima tiratura: 50 copie.
Probabile che il numero molto basso sia stato proprio per questo omesso nel contratto; ma a me sarebbe cambiato poco, avrei firmato comunque (la mia unica condizione era non dover pagare nulla, per servizi o copie o qualsiasi altra diavoleria).
Nel sito specificano poi che impiegano molto il print on demand, come dicevi anche tu.
Concordo che correttezza avrebbe richiesto di indicare il numero di prima tiratura già sul contratto. 

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Sineddoche ha scritto: Nel sito specificano poi che impiegano molto il print on demand, come dicevi anche tu.
Concordo che correttezza avrebbe richiesto di indicare il numero di prima tiratura già sul contratto. 
In realtà non si tratta semplicemente di correttezza. È per legge che il contratto dovrebbe indicare il numero di copie, a pena di nullità. Se comunque te lo hanno specificato successivamente, ma per iscritto, può valere ugualmente. 
Un numero così basso è indice di una stampa in digitale, quindi adatta a un print on demand. 
Per tornare alla tua domanda iniziale, un esordiente dovrebbe ritenersi soddisfatto se riesce a vendere almeno 1000-1500 copie, ma realisticamente, per come è oggi il mercato editoriale (e per come già altri ti hanno ben spiegato), non credo possa aspirare a più di 150-200 copie al massimo. 500 sarebbe un successone.

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@ElleryQ tra l’altro se si raggiungessero numeri del genere, intorno ai mille, per quello che ho sentito, spesso poi si viene contattati da una casa grande. Proprio perché stiamo parlando di situazioni limite e, evidentemente, fiutano l’affare. Molti non sanno che gli editori hanno un programma che mostra le copie vendute da tutti, anche se non funziona alla perfezione è uno strumento molto usato.

Re: Quand'è che possono considerarsi buone le vendite per un esordiente?

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Fabioloneilboia ha scritto: @ElleryQ tra l’altro se si raggiungessero numeri del genere, intorno ai mille, per quello che ho sentito, spesso poi si viene contattati da una casa grande. Proprio perché stiamo parlando di situazioni limite e, evidentemente, fiutano l’affare. Molti non sanno che gli editori hanno un programma che mostra le copie vendute da tutti, anche se non funziona alla perfezione è uno strumento molto usato.
In effetti, mi chiedevo come facessero i "grandi" a sapere che ho venduto 100 o 1.000.
Quindi direi che con un investimento di 10.000 euro sto tranquillo che mi chiamerà Mondadori? Ahahahah 

Re: Quand'è che possono considerarsi buone le vendite per un esordiente?

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ElleryQ ha scritto: In realtà non si tratta semplicemente di correttezza. È per legge che il contratto dovrebbe indicare il numero di copie, a pena di nullità. Se comunque te lo hanno specificato successivamente, ma per iscritto, può valere ugualmente. 
Un numero così basso è indice di una stampa in digitale, quindi adatta a un print on demand. 
Per tornare alla tua domanda iniziale, un esordiente dovrebbe ritenersi soddisfatto se riesce a vendere almeno 1000-1500 copie, ma realisticamente, per come è oggi il mercato editoriale (e per come già altri ti hanno ben spiegato), non credo possa aspirare a più di 150-200 copie al massimo. 500 sarebbe un successone.
1000-1500 copie si intendono per il cartaceo? 
Perché in ebook è molto più semplice arrivare a quei numeri, almeno credo. Io ci sono arrivato col digitale e difatti sono molto soddisfatto, ma non credo basti per fare il grande salto e soprattutto è davvero difficile capire quanto vale artisticamente la propria opera solo dai dati di vendita.

Riguardo al print on demand, molte piccole CE sono quasi costrette a farvi ricorso perché a fronte di futuri incassi che non si possono quantificare e che comunque arrivano dilazionati (sei mesi per incassare dalle librerie), anticipare il costo della stampa tipografica è un esborso non sempre sostenibile. Personalmente non lo trovo un escamotage che danneggi l'autore, anzi, meglio una CE economicamente sana che paga regolarmente le royalities piuttosto di una che si indebita per alla fine tenersi copie in magazzino.

Re: Quand'è che possono considerarsi buone le vendite per un esordiente?

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@Brutus ovviamente si parla di cartaceo. Fermo restando che se hai superato le mille copie vendute in ebook faresti bene a farlo presente quando proporrai il prossimo lavoro. Sono numeri che pochi fanno e interessano di sicuro alle case che vendono.@Sineddoche se acquisti migliaia di copie, e non saresti il primo a farlo, vedrai che la prossima casa editrice sarà molto conosciuta.

Re: Quand'è che possono considerarsi buone le vendite per un esordiente?

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Fabioloneilboia.@Sineddoche se acquisti migliaia di copie, e non saresti il primo a farlo, vedrai che la prossima casa editrice sarà molto conosciuta. ha scritto: Fabioloneilboia
.@Sineddoche se acquisti migliaia di copie, e non saresti il primo a farlo, vedrai che la prossima casa editrice sarà molto conosciuta.
Ohi ohi, che tristezza.
Ci tengo a precisare che la mia voleva essere una battuta, ma in effetti potrebbe essere successo.

Re: Quand'è che possono considerarsi buone le vendite per un esordiente?

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Brutus ha scritto: Personalmente non lo trovo un escamotage che danneggi l'autore, anzi, meglio una CE economicamente sana che paga regolarmente le royalities piuttosto di una che si indebita per alla fine tenersi copie in magazzino.
Diciamo che per le micro editrici (che sarebbero le "nuove" CE piccole), è un'esigenza legata proprio ai costi di magazzino. Il print on demand consente loro di risparmiare sulle spese di magazzino, proprio perché le copie vengono stampate, per ogni volume, in base alle esigenze.

Re: Quand'è che possono considerarsi buone le vendite per un esordiente?

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Fabioloneilboia ha scritto: @Brutus ovviamente si parla di cartaceo. Fermo restando che se hai superato le mille copie vendute in ebook faresti bene a farlo presente quando proporrai il prossimo lavoro. Sono numeri che pochi fanno e interessano di sicuro alle case che vendono
Vedi com'è difficile per un esordiente quantificare il successo o meno di un romanzo?
In un anno penso di aver venduto circa 2000 copie in ebook, ma il feedback da parte della CE è stato praticamente nullo, forse perché il genere che scrivo non rientra propriamente nella loro linea editoriale, sebbene sia abbastanza conscio di aver avuto un discreto "successo" rispetto ad altre loro uscite dato che sono rimasto sempre tra i più venduti.
Tuttavia non voglio auto incensarmi per questo e "resto umile" rimane il mio mantra  :D.

Re: Quand'è che possono considerarsi buone le vendite per un esordiente?

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Brutus ha scritto: Vedi com'è difficile per un esordiente quantificare il successo o meno di un romanzo?
In un anno penso di aver venduto circa 2000 copie in ebook, ma il feedback da parte della CE è stato praticamente nullo, forse perché il genere che scrivo non rientra propriamente nella loro linea editoriale, sebbene sia abbastanza conscio di aver avuto un discreto "successo" rispetto ad altre loro uscite dato che sono rimasto sempre tra i più venduti.
Tuttavia non voglio auto incensarmi per questo e "resto umile" rimane il mio mantra  :D.
In che senso non si è fatta + sentire? Ti hanno pagato, almeno?
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