Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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Partiamo dal presupposto di non scegliere un editore a pagamento. 

Una volta detto questo, quali sono le aspettative che riponete nell'editore piccolo? Cioè cosa vi aspettate da lui?

Dal mio punto di vista, che è quello del profano, mi aspetto:

- L'editing
Non saprei però dire quanto profondo. Nel senso che non so quanto tempo (e quindi soldi) può sobbarcarsi un editore piccolo per "aggiustare" il tuo romanzo

- La correzione di bozze
Anche qui...ci si aspetta che venga letto e riletto da una persona? da più persone? 
Di certo mi aspetto che questo lavoro venga fatto.

- La gestione della grafica
Per quanto ne so molte case editrici piccole lavorano con immagini senza diritti che si trovano su internet e affidano poi il lavoro di grafica ad un grafico che, però, deve solo "aggiustare" un po' le cose.  Non mi aspetterei che una copertina venga affidata ad un disegnatore che viene pagato per prepararla completamente.

- La stampa
Beh questa è essenziale. Però anche qui ci sono centinaia di differenze su come stampare un libro. Dalla carta usata, alla rilegature, copertina rigida o no etc...
Che tipo di aspettative avete in questo caso?

- La distribuzione
Io mi aspetto almeno una distribuzione nel territorio nazionale. Ho letto di molti autori che si lamentano del fatto che i loro libri non siano presenti nelle librerie. Cioè che la casa editrice, piccola, non li distribuisca.
Alla fine, per quanto ne so io, sono le librerie a scegliere cosa avere in negozio. Quindi la casa editrice può solo cercare di proporle. Che ne dite?
Ovvio che mi aspetto che il libro abbia il suo marchi isbn e che sia la casa editrice a pagarlo, oltre al fatto che venga immesso in tutti i canali maggiori per la vendita dei libri online, sempre a loro spese.

- La promozione e comunicazione
Io mi aspetterei che venissero fatti tutti gli avvisi sui vari social media della casa editrice ed intendo FB, insta, tiktok almeno. Sulle presentazioni non saprei cosa aspettarmi, però di vedere la casa editrice presente alle maggiori fiere del libro mi sembrerebbe normale.
Inoltre di fornire qualche copia gratuita a influencers del settore e di emettere comunicati stampa, magari per siti web di notizie locali della città dello scrittore e per giornali locali.
Visto che questo è un punto cruciale, ho notato che tanti si lamentano della mancata promozione da parte delle case editrici piccole, quali sono i vostri criteri per dire che hanno fatto un buon lavoro di comunicazione?

Voi che ne dite?

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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È interessante questo topic sulle aspettative, può aiutare a ridimensionarle.
Le mie aspettative si basano un po' su quello che ho imparato in giro e un po' su esperienze reali.
L'editing e la correzione bozze sono aspettative legittime, il problema è che variano molto da un piccolo editore a un altro, quindi non c'è uno standard. C'è quello che li affida a professionisti capaci (mi è capitato) e quello che lo fa da sé o lo chiede al cugino "studiato" (mi è capitato anche questo).
Per la grafica, di nuovo, non c'è uno standard. Conosco piccoli editori che si appoggiano a grafici e creano immagini originali e medio-grandi che prendono immagini online (aggiungendo solo titolo, autore e logo).
Sulla stampa mi intendo poco, per me basta che un libro risulti leggibile.
Le piccole CE di solito si appoggiano a piccoli distributori (ma alcune hanno anche Messaggerie). In ogni caso in libreria si troveranno difficilmente, se non in alcune librerie con cui la CE ha contatti, o in quelle dove vive l'autore.
Per la promozione, un post sui loro social è il minimo sindacale. È già tanto che quando l'autore organizza una presentazione o vuole mandare il libro a un blog per avere una recensione, siano disponibili a fornire ciò che serve (non è scontato). Non ha senso lamentarsi, questa è la situazione media. Anche le big non fanno tanto di più che contattare qualche blog per un Review Party o simili, poi sta all'autore promuoversi ulteriormente. Un buon lavoro di promozione è un unicorno: non lo fa quasi nessuno (tranne per gli autori già famosi), perché i libri pubblicati sono semplicemente troppi.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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Octo ha scritto: L'editing
Non saprei però dire quanto profondo. Nel senso che non so quanto tempo (e quindi soldi) può sobbarcarsi un editore piccolo per "aggiustare" il tuo romanzo
È una delle variabili più importanti. Si va dall'editing puntuale (sono molti i piccoli editori che lo fanno, a differenza di quanto si pensi), alla semplice correzione bozze, fino al "te lo stampo tale e quale". La qualità del risultato finale, ovviamente, è molto differente a seconda del criterio adottato. 
Proprio perché il piccolo editore ha scarsi mezzi, è importante inviare un manoscritto che non abbia bisogno di un editing particolarmente invasivo, che renderebbe il prodotto troppo costoso.

Octo ha scritto: - La correzione di bozze
È già compresa nell'editing, se l'editore appartiene alla prima categoria tra quelle che ho elencato sopra. Altrimenti la correzione di bozze viene spacciata per editing (seconda categoria, sulla terza meglio soprassedere...).

Octo ha scritto: - La distribuzione
Io mi aspetto almeno una distribuzione nel territorio nazionale.
Almeno? È il massimo, direi
Ho letto di molti autori che si lamentano del fatto che i loro libri non siano presenti nelle librerie. Cioè che la casa editrice, piccola, non li distribuisca.
Alla fine, per quanto ne so io, sono le librerie a scegliere cosa avere in negozio.
Esatto, a meno che non si tratti di franchising, dove la scelta del titolare è alquanto limitata.
Quindi la casa editrice può solo cercare di proporle. Che ne dite?
Proprio così.
Ovvio che mi aspetto che il libro abbia il suo marchi isbn e che sia la casa editrice a pagarlo, oltre al fatto che venga immesso in tutti i canali maggiori per la vendita dei libri online, sempre a loro spese.
Ovviamente sì, da questo non si può prescindere. Aggiungerei che è importante che l'editore abbia rapporto con Fastbook, affinché le copie ordinate in libreria possano essere disponibili in breve o brevissimo tempo.
Sulla promozione magari rispondo domani, perché sono le quattro passate e sarà meglio che vada a stendermi un po'...  :facepalm:
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
https://www.instagram.com/marcellonucciarelli/
https://www.linkedin.com/in/marcello-nu ... -bbb4805b/

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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@Octo 

Per prima cosa, bisogna capire se stiamo effettivamente parlando di piccoli editori o di micro.
Spesso per "piccoli" si intendono i micro. E mentre i piccoli hanno alcuni standard minimi, i micro non ce li hanno e a volte sono del tutto improvvisati.

Detto ciò, un elemento molto problematico - spesso non solo per i micro, ma anche per i piccoli - è la distribuzione. Ed è problematico anche capire cosa intendano questi editori per "distribuzione".

Ci sono centinaia di editori che nei loro siti web millantano "distribuzione nazionale", ma ciò significa quasi sempre e soltanto che il libro è ordinabile, non che è presente sugli scaffali. Oppure, significa che l'editore si appoggia su un grossista, cioè un rivenditore all'ingrosso, non su un vero distributore. Se l'editore non ha come distributore un "big" (Messaggerie, Mondadori, Giunti, A.L.I., diffidare di LibroCo e DirectBook) e se non ha anche un promotore, non c'è nessuna speranza di vederlo in libreria. Paradossalmente, in questi casi va meglio quando un piccolo editore fa distribuzione diretta (cioè li distribuisce lui stesso), o si affida a un distributore locale, che lavora sulle librerie indipendenti della sua città o regione. "Distribuzione nazionale" non significa nulla, se i libri non vengono distribuiti. 
L'unico modo per capire se l'editore è minimamente distribuito è andare in due-punti vendita e vedere se è almeno presente un titolo.
Ultima modifica di Wanderer il mer mar 22, 2023 3:04 pm, modificato 1 volta in totale.

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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Discussione interessante a cui vorrei aggiungere un altro elemento: quante sono le copie minime accettabili per una prima tiratura? in sostanza: una piccola CE seria quante copie dovrebbe stampare inizialmente? Perché sotto una certa soglia forse il rischio è che la CE si affidi solo alla vendita alla cerchia di amici/parenti dell'autore, senza spremersi più di tanto nella promozione del libro. 

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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Jack ha scritto: Discussione interessante a cui vorrei aggiungere un altro elemento: quante sono le copie minime accettabili per una prima tiratura? in sostanza: una piccola CE seria quante copie dovrebbe stampare inizialmente? Perché sotto una certa soglia forse il rischio è che la CE si affidi solo alla vendita alla cerchia di amici/parenti dell'autore, senza spremersi più di tanto nella promozione del libro. 
Io direi almeno 500, ma lo standard per un piccolo editore (e non micro) sarebbe 1.000.
Sotto le 500, è ovvio che l'opera non sarà minimamente distribuita, perché mancano le copie per farlo. 

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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Wanderer ha scritto:
 
Io direi almeno 500, ma lo standard per un piccolo editore (e non micro) sarebbe 1.000.
Sotto le 500, è ovvio che l'opera non sarà minimamente distribuita, perché mancano le copie per farlo. 
Ecco, questa è una cosa di cui non si parla abbastanza secondo me. Leggendo varie testimonianze in giro, su forum e gruppi vari, ho letto spesso di persone che hanno pubblicato con case editrici piccole con una prima tiratura da 300 copie più o meno. Le cose, a questo punto, sono due: si è ridimensionato anche il numero di copie della prima tiratura o non c'è chiarezza sulla differenza tra CE piccole e micro. Io non posso esprimermi perché non ho ancora pubblicato. Devo dire, però, che ho rifiutato una proposta che prevedeva 800 copie iniziali. 

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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@Jack 
800 copie con chi? (se vuoi/puoi dirlo).  

300 copie sono adeguate solo per un libro di poesia. Per la narrativa è una tiratura dilettantesca.

Qualche tempo fa, ho visto su YouTube un'intervista al fondatore di Las Vegas Edizioni (un perfetto esempio di CE "piccola" ma quotata), che diceva che sotto le 1.500 copie non ha senso pubblicare. Vero è che il video aveva qualche anno alle spalle, quindi forse i numeri si sono ridimensionati, ma non fino al punto da essersi dimezzati. In ogni caso, 500 copie mi sembra davvero il minimo sindacale, a prescindere dalle dimensioni dell'editore. 
 - L'editing ha scritto: - L'editing Non saprei però dire quanto profondo. Nel senso che non so quanto tempo (e quindi soldi) può sobbarcarsi un editore piccolo per "aggiustare" il tuo romanzo.
Ecco, su questo c'è da aggiungere qualcosa. Un piccolo editore, proprio perché è piccolo, ha anche molto più tempo a disposizione, e dovrebbe avere una cura maniacale per i testi. Se l'editore consiste in una-due persone che fanno tutto, almeno uno dei due dovrebbe essere un editor. Non si tratta quindi di investire soldi, ma di investire le proprie risorse umane. Se poi un editore queste risorse non le ha... meglio che vada a zappare. 

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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Io non gli darei tutto questo peso al numero minimo previsto da contratto, a meno che non sia ridicolo. L'editore stampa anche in base alle richieste (ordini) del distributore, quindi pure se nel contratto è previsto 100 di minimo ne può ben stampare di più. Tra l'altro dire che un libro va in ristampa fa comodo a tutti, ma questa è un'altra storia.
Un piccolo editore, pure se stampa mille o duemila copie, difficilmente le distribuisce fisicamente, è più facile che ne stampi parecchie per questioni di bilancio, piuttosto che di distribuzione reale. Certo, qualcuno potrebbe pensare che stampando mille copie poi vorrà venderle, ma la realtà dimostra che se le prende indietro mandandole al macero spesso e volentieri. Io non so se coi libri funziona come con le riviste e i quotidiani, lato sovvenzioni statali e simili, ma qualche dubbio mi viene. Magari qualcuno potrebbe togliermi il dubbio.
Anche chi ha la fortuna di avere più proposte dalle big ho sentito che spesso sceglie in base alla tiratura minima iniziale, ecco io sono perplesso che possa essere un paramento attendibile sulla distribuzione, perché pure in libreria vende chi è davanti, non chi ha più volumi sbattuti sul retro.
Oltretutto si sottovaluta il peso del digitale per molti editori. Francamente che un lettore compri un ebook piuttosto che un cartaceo a me non cambia nulla.
L'allarme sulla scarsa serietà di una casa per me è l'assenza di ristampe, se cercando non leggete mai che avviene allora bisogna pensare che stampano il minimo previsto e poi fuggono.
Alla fine, a prescindere dalla tiratura iniziale, è il numero medio di copie vendute in Italia a dover mettere paura allo scrittore.

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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In effetti anche io, che non ne so nulla, mi chiedo, ma non conviene all'editore stampare in base alla richiesta delle librerie?

Cioè una volta che il promotore dell'agenzia distributrice ha fatto il suo e ha "venduto" il libro in libreria, la casa editrice conosce all'incirca il totale che viene richiesto almeno all'inizio.  Quindi non gli conviene fare una prima stampa in base a questo numero?

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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Certo, @Octo, ma la sostanza non cambia. Io faccio un ragionamento molto semplice.

In Italia ci sono circa 3.500 librerie attive, di cui circa 1.000 librerie di catena (che sono lo zoccolo duro della distribuzione). 
A queste si devono aggiungere le migliaia di edicole, supermercati, Autogrill, benzinai, ecc., in cui spesso si trovano i libri delle grosse e medie CE, e qualche volta anche delle piccole di qualità.
Poniamo che una piccola CE di qualità, distribuita da Messaggerie, sia distribuita in una ridotta parte di questi punti vendita, facciamo 1.000.
Poniamo che di questi 1.000 punti vendita soltanto la metà facciano un pre-ordine del libro, quindi soltanto 500.
Ora, è chiaro che un distributore serio non distribuisce mai una singola copia di una nuova uscita, ma almeno tre. Il libro, infatti, risalta all'occhio del potenziale acquirente solo quando fa "mucchietto" (me lo ha spiegato un agente di Messaggerie in persona).
Quindi, la tiratura minima per una "distribuzione nazionale" sono circa 1.500 copie. 
Ultima modifica di Wanderer il mer mar 22, 2023 6:02 pm, modificato 1 volta in totale.

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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@Wanderer
magari la metà facessero un preordine, in realtà gli ordini prima dell'uscita li fanno di solito solo le librerie amiche dell'editore e qualche altra interessata al testo per ragioni particolari.
Le librerie più attrezzate vedono i libri più venduti sul sistema e poi ordinano delle copie, quindi non rientranti nella tiratura iniziale. Ho letto di autori arrivare fisicamente pure pubblicando in self con Youcanprint, per dirne uno, perché la libreria ha verificato ottime vendite.
Insomma io non vedo tutta questa importanza della tiratura iniziale, ma mi interesserebbe conoscere il parere dei più navigati.

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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@Octo, non credo sia un mistero che non godono dello stesso prestigio di quelli precedentemente citati. 
E io posso parlare un po' anche per esperienza diretta, perché il primo editore con cui ho pubblicato era "distribuito" da LibroCo. 

LibroCo. è una via mezzo tra un distributore e un grossista. Per la narrativa e la poesia funziona male, per altri generi non so. 
Non gode comunque di grande prestigio, perché "distribuisce" buona parte della microeditoria, dell'editoria a pagamento e a doppio binario. 

DirectBook non è in sé realmente un distributore, ma un service che si appoggia sulla rete di altri distributori/grossisti. Un po' come quegli operatori di rete mobile "virtuali", che non hanno un'infrastruttura propria, e si appoggiano su quella di Tim o Vodafone, ma il cui servizio non è lo stesso di Tim o Vodafone. Giusto per rendere l'idea, grosso modo. Ci sono comunque dei piccoli editori di qualità che, per qualche motivo di natura economica, si rivolgono a loro. Uno ad esempio è Pidgin, che è un editore piccolo, ma molto ambito. Watson è abbastanza noto, e anche Alter Ego. Ci sono poi tra le loro fila tanti altri editori e sotto-marchi innominabili, e sono la maggior parte, purtroppo. Il problema di DirectBook non è tanto il fatto che funziona male, ma che gli editori che distribuisce hanno pochissimo peso, tranne pochissimi casi.  
Fabioloneilboia ha scritto:magari la metà facessero un preordine, in realtà gli ordini prima dell'uscita li fanno di solito solo le librerie amiche dell'editore e qualche altra interessata al testo per ragioni particolari.
Dipende anche dall'editore, siamo sempre lì. 
Io nel mio discorso parlavo di piccoli editori di qualità, non di editori Pincopallino.

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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Fabioloneilboia ha scritto: mer mar 22, 2023 5:16 pmUn piccolo editore, pure se stampa mille o duemila copie, difficilmente le distribuisce fisicamente, è più facile che ne stampi parecchie per questioni di bilancio, piuttosto che di distribuzione reale. 
Non ho capito questa cosa che dici... che intendi? 
Di solito i piccoli editori fanno scelte molto oculate, non stampano più del dovuto.

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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@Wanderer gli editori vendono al distributore, che paga subito. Poi, quando tornano indietro come invendute, l’editore deve restituire i soldi, oppure, e qui veniamo al punto, rivendere al distributore nuovamente mille/duemila copie di un altro libro. Il punto è che la casa editrice potrebbe preferire stampare copie che non venderà mai, piuttosto che restituire i soldi al distributore.
Pare una buffonata, ma siamo in Italia e tutto funziona così. Perciò non darei troppo peso al numero indicato nel contratto, perché non è indicativo di che fine faranno nella realtà quelle copie.
La situazione pare triste, ma è molto peggio.

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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@Fabioloneilboia 
Questo è vero, ma le copie invendute rappresentano comunque una spesa per l'editore, anche per il solo fatto di tenerle in magazzino. Per il resto, è il sistema ad essere perverso. Il distributore è l'unico soggetto che guadagna sempre e comunque, sia se i libri si vendono sia se non si vendono. E incentiva l'editore a pubblicare sempre nuovi titoli, per ripagarsi le spese dei vecchi. Per quanto riguarda le tirature, però, fino a qualche anno fa, per essere distribuiti da Messaggerie bisognava garantire certe tirature minime. Adesso credo che non sia più così, anzi si può addirittura usare un servizio di POD (da un estremo all'altro). In ogni caso, purtroppo è inevitabile che - per garantire una distribuzione - si debbano stampare il doppio di copie di quelle che si presume possano vendersi. Se il libro non ha una presenza fisica in libreria (con almeno 2-3 copie) non se ne vende nemmeno una copia. 

Detto ciò, pubblicare con una "big" appartenente a un gruppo fa la differenza perché le big fanno capo alle principali società di distribuzione (Messaggerie, Mondadori, Giunti) nonché alle principali catene librarie. In questo caso, gli agenti distributori spingono più per promuovere e vendere i libri, mentre con gli altri editori non spingono più di tanto, tanto guadagnano a prescindere. 
Ultima modifica di Wanderer il gio mar 23, 2023 3:13 pm, modificato 1 volta in totale.

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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@Wanderer sì è così, infatti le manda al macero. Perciò dicevo che la tiratura potrebbe fare illudere lo scrittore, mentre potrebbe ben essere una questione di bilancio.
A mio parere è più indicativo seguire che fanno le case editrici sui social e nelle fiere per capire il supporto che danno, piuttosto di guardare certi numeri. Non deve sorprendere che tanti autori conosciuti passano dalle super big a medi di qualità, proprio perché gli danno una mano a vendere. Meglio essere fra i titoli di punta di una casa più piccola che nel marasma di una più grande.

Re: Che aspettative avere verso un editore piccolo?

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Fabioloneilboia ha scritto: gli editori vendono al distributore, che paga subito.
Magari fosse così, non mi risulta, purtroppo.
Molti editori sono economicamente in difficoltà perché molti distributori non solo non pagano sin da subito, ma spesso tardano moltissimo a comunicare i resi e le vendite. Almeno, questo è ciò che dicono in molti.
Forse @Marcello può darci qualche conferma, o comunque qualche delucidazione in più.
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