Vorrei sollevare l'attenzione sul fenomeno sempre più diffuso rappresentato da piccole agenzie letterarie (in genere nate dall'oggi al domani) che collaborano con editori di dubbio gusto. Queste agenzie fanno leva sulla vanità dell'autore di essere rappresentato, e riescono a proporre l'improponibile. Spesso, non sono altro che emissari di editori che - non potendo o non volendo fare EAP in modo diretto - lo fanno per interposta persona, attraverso un'agenzia.
Ho scoperto infatti che ci sono alcuni editori a doppio binario o sedicenti "free" che, oltre a cercare autori ("pubblica con noi"), cercano anche agenti ("sei un agente? contattaci"), e prevedono dei contratti in cui l'agente guadagna dall'editore una percentuale sul venduto dei titoli pubblicati tramite l'agenzia. Questi agenti, in sostanza, firmano a monte dei contratti con gli editori, all'insaputa dei malcapitati autori, e diventano degli accalappia-esordienti in borghese per conto loro. Funziona più o meno così:
- L'autore, per la vanità di essere "rappresentato", versa una bella somma a un'agenzia (acquistando l'editing e/o pagando fantomatiche quote fisse).
- L'agenzia lo fa pubblicare dallo squalificato Pincopallino Edizioni con cui è associata, ma che in realtà lo avrebbe pubblicato a prescindere, e che prevede l'acquisto di copie (o, se non lo prevede, fa di tutto per incentivarlo, con i classici espedienti delle royalties a partire da tot copie, o altro).
- L'agenzia lusinga e incoraggia l'autore a sbracciarsi e organizzare presentazioni, per fargli piazzare le solite cinquanta-cento copie ad amici e parenti.
- Pincopallino Edizioni sulle copie vendute (all'autore e alle sue cerchie) corrisponde una percentuale all'agenzia, che guadagna così anche dall'editore.
- Se dovesse mai recuperare qualcosa in royalties, l'autore sul ricavato corrisponde a sua volta una percentuale all'agenzia (ma questa è una bazzecola, in quanto l'agenzia ha già guadagnato nelle fasi precedenti; serve più che altro a illudere l'autore che l'agenzia guadagni sulle royalties).
In tutta evidenza, si tratta di una forma di EAP surrogata e rafforzata in cui, ovviamente, né l'editore né l'agenzia hanno autentico interesse a promuovere l'autore, ma solo a spillargli quattrini. In tutto ciò, l'editore ha tutto da guadagnare, in quanto riesce a pubblicare in modo "free" dei libri quasi decenti (in quanto l'editing è stato effettuato dall'agenzia e finanziato dall'autore). L'agente guadagna doppio, sia dall'autore che dall'editore. L'autore ha una doppia fregatura; anzi tripla, perché oltre alla spesa c'è anche la beffa: se mai riesce a recuperare qualche soldo, deve pure pagare il dazio.
"Agenzie letterarie" che fanno EAP sotto mentite spoglie
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Last edited by Wanderer on Tue Mar 21, 2023 5:33 pm, edited 13 times in total.