Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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Ho avuto anche io una proposta in tal senso tempi addietro e, per me, è ben poco diverso dall’editoria a pagamento.
Tra l’altro sarà pure semplice per voi vendere 100 copie ai conoscenti ma, per come ragiono io, pure 10 sono tante.
Poi non posso svelare i contenuti delle varie proposte editoriali che mi sono capitate sotto mano, per svariate ragioni, ma vi assicuro che la serietà di un editore si evince anche dall’approssimazione di alcuni contratti. E non serve un avvocato per capirlo.
Vi assicuro che gli editori seri le copie le regalano all’autore, non lo obbligano ad acquistarle.

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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Fabioloneilboia ha scritto: Ho avuto anche io una proposta in tal senso tempi addietro e, per me, è ben poco diverso dall’editoria a pagamento.
In effetti, in entrambi i casi, la pubblicazione dell'opera (la sua esistenza come libro) è vincolata all'acquisto preventivo delle copie, e non c'è alcun rischio d'impresa da parte dell'editore. La differenza è che nella EAP tradizionale l'autore per pubblicare deve acquistare le copie, per poi rivenderle ad amici e parenti; mentre in questo caso le copie sono acquistate direttamente da amici e parenti, per far pubblicare l'autore. La sostanza è molto simile.

Grazie a questo mascheramento, un editore può dichiarare di pubblicare gratis e sedurre più autori, che evitano così il marchio d'infamia della EAP e si vantano con i propri amici di aver pubblicato senza pagare. Ciò però significa che oggi gran parte dell'editoria "No EAP" non è che una nuova frontiera dell'editoria non a rischio d'impresa o vanity press. Ormai, anche l'esibizione del logo "No EAP" è sempre più sospetta, quasi un campanello di allarme di un'excusatio non petita (accusatio manifesta). Basti pensare che uno degli innominabili di WD era uno che esibiva (ed esibisce tuttora) il logo "No EAP". 

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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Wanderer ha scritto: Non lo avrei mai detto, a prima vista mi sembravano gli unici seri in questo tipo di approccio... 
Mi spiace averti dato questa delusione.  :(
Purtroppo non ho una buona opinione nei confronti di piattaforme di questo genere e di quella ancor di più.

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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ElleryQ ha scritto: Mi spiace averti dato questa delusione.  :(
Purtroppo non ho una buona opinione nei confronti di piattaforme di questo genere e di quella ancor di più.
Le grafiche sono curate, e sono distribuiti da Messaggerie, quindi credevo fosse una cosa seria. 
Possibilmente, hanno investito su queste due cose per attirare alcuni autori meno ingenui.

Comunque, esistono anche questi affini:

https://www.bookroad.it/
https://www.vanillaedizioni.com/

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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ElleryQ ha scritto: Per quanto riguarda il su citato (da me) Trampolino, la metodologia non era simile. Il titolare si vantava di avere un brevetto super innovativo che avrebbe rivoluzionato il mondo dell'editoria.
Essendo curiosa, me la sono andata a cercare, e ho trovato quest'articolo dal tono entusiasta: http://www.turismoinformazioni.com/ce-trampolino-nuova-casa-editrice-lanciare-scrittori-emergenti/ che mi fa capire una volta di più quanto poco ci si possa fidare delle informazioni trovate in rete.


Wanderer ha scritto: Per questo motivo, spesso, sono ben poco disposti ad acquistarlo, e lo vogliono regalato dall'autore
Sono d'accordo in parte, perché i miei parenti in genere si offrono di comprarle, purché firmate (ed è comunque un problema, perché me le devo procurare io per loro, quindi non contano come vendite ma come copie autore). Che poi non le leggano è assolutamente vero, tranne poche eccezioni. Infatti io, se potessi permettermelo, eviterei proprio di far arrivare copie ai parenti. Non voglio gente che mi dice che il libro gli è piaciuto, quando non l'ha neanche letto. Doverci contare per riuscire a pubblicare sarebbe del tutto fuori discussione.


ElleryQ ha scritto: E penso anche all'amica cui accennavo, che nonostante sia stata fortemente sconsigliata ha pubblicato con una piattaforma di CF, con criteri simili a quelli delle CE indicate qui nel topic, e che oggi se ne pente.


Anch'io sconsiglio in tutti i modi dal pubblicare con CE dubbie. Non solo quelle che sono poco serie già a prima vista, ma anche quelle con cui mi sono trovata male. In quest'ultimo caso mi faccio sempre problemi: magari io mi sono trovata male ma per altri potrebbe essere diverso, quindi non riesco a dire a qualcuno di lasciar perdere, mi limito a riportare la mia esperienza e lasciare che ne traggano le proprie conclusioni. Però nel caso di EAP, CE che chiedono acquisto copie, costole sconosciute di CE già poco conosciute e CE in crowdfunding non mi faccio nessun problema: non ho mai sentito di nessuno che ci abbia pubblicato e ne sia stato contento
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
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Il tredicesimo segno (Words)

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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Silverwillow ha scritto: Essendo curiosa, me la sono andata a cercare, e ho trovato quest'articolo dal tono entusiasta: http://www.turismoinformazioni.com/ce-trampolino-nuova-casa-editrice-lanciare-scrittori-emergenti/ che mi fa capire una volta di più quanto poco ci si possa fidare delle informazioni trovate in rete.
E’ possibile che in alcune librerie venga installato uno speciale espositore a forma di trampolino, per mettere in evidenza del pubblico tutti i libri pubblicati degli esordienti. :bash: :D

Questa roba del Trampolino (che non conoscevo!) credo che sia uno dei massimi vertici del trash editoriale degli ultimi vent'anni. 
In questo caso, ci troviamo quasi al confine tra il reale e il surreale. Meriterebbe l'apertura di un thread dedicato :D

Sul sito di Directbook si può ancora ammirare il suo catalogo

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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Wanderer ha scritto: Le grafiche sono curate, e sono distribuiti da Messaggerie, quindi credevo fosse una cosa seria. 
Possibilmente, hanno investito su queste due cose per attirare alcuni autori meno ingenui.

Comunque, esistono anche questi affini:

https://www.bookroad.it/
https://www.vanillaedizioni.com/
Essere distribuiti da Messaggerie non è una garanzia di serietà. Molte EAP si servono di questo distributore.
Purtroppo Messaggerie (così come il Salone del Libro) fa di tutta l'erba un fascio, perché a loro interessa solo far soldi.
https://andydreams.it
Pagina facebook ufficiale: https://www.facebook.com/Alessandro-Mar ... 4917158086
Instagram: andydreams_books

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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bore_ale ha scritto: Essere distribuiti da Messaggerie non è una garanzia di serietà. Molte EAP si servono di questo distributore.
Purtroppo Messaggerie (così come il Salone del Libro) fa di tutta l'erba un fascio, perché a loro interessa solo far soldi.
Essere distribuiti da Messaggerie può non essere garanzia di serietà, vero, ma non esserlo è quasi sempre garanzia del contrario. A me non risulta ci siano molti EAP distribuiti da loro. Ci sono alcuni "big" (tipo Albatros), ma normalmente gli EAP non hanno nemmeno motivo di avere un distributore, ed è sufficiente un grossista... 
Poi è sicuramente vero che negli ultimi anni hanno allentato le maglie, e virtualmente qualunque editore può essere distribuito da loro.

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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Wanderer ha scritto: gio gen 19, 2023 11:30 pm No, non credo c'entri nulla... ma se visiti i siti di quelle CE ti puoi fare un'idea abbastanza precisa (qui le faq di InFuga).

Rispetto ai vecchi EAP, perlomeno, le politiche editoriali sono tutto sommato chiare. 
Almeno Infuga ha la trasparenza di avere una Faq, non trova?

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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Incuriosito, sono andato sul sito e ne ho ricavato le seguenti impressioni:
- ampio spazio all'auto-celebrazione, come fanno più o meno tutti gli editori;
- approssimazione nella preparazione del sito medesimo. Esempio: "12.000 libri venduti" che significa? Se in tutto il periodo della loro esistenza hanno venduto solo 12.000 copie dovrebbero essere alla canna del gas. Se invece, come penso, si tratta di 12.000 titoli, mi chiedo che tipo di selezione venga praticata. Una chicca: "Caput" al posto di "Kaputt", la dice lunga sulla qualità di editing e correzione di bozze;
- la modalità contrattuale del pre-ordine te la devi andare a cercare, mentre, trattandosi del core business, dovrebbe avere massimo risalto.
Conclusione: io di sicuro ne starò alla larga, ma è solo la mia opinione. 
Mario Izzi
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Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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@Cheguevara, poiché abbiamo la fortuna che sia intervenuto lo stesso editore, possiamo farci dare delle risposte direttamente da @DeNigris
Visto che, rispetto a WD, la presenza diretta e la possibilità di interagire con una CE sono ormai cosa rara, direi di apprezzare questa opportunità e mantenerci il più possibile aperti a un dialogo costruttivo.  :)

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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DeNigris ha scritto: @ElleryQ nessun “trampolino” infuga è un marchio De Nigris Editori (che ha una mission aziendale diversa da Infuga)
Noi siamo a completa disposizione di tutti. Quando volete, siamo pronti a rispondere a tutte le domande, accettare ogni critica de costruttiva, confrontarci con tutti quelli che davvero SCRIVONO per professione e non per “selfie”. 
Noi ci siamo, ci mettiamo la faccia, il tempo (anche se poco) e la voglia di essere fuori da “loschi sistemi”

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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@Cheguevara semplicemente è il dato del primo anno e mezzo di attività. Se avessimo venduto libri agli autori, altro che “canna del gas”
Essere onesti costa caro, fare impresa in modo onesto alle volte significa perdere (almeno per i primi anni) gonfiare numeri e scriverli a caso, non ci appartiene. Per il resto, dove c’è gusto, non c’è perdenza. 

Siamo uomini o caporali?

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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@DeNigris Quindi, mi pare di capire che si tratti delle copie vendute - prevendite incluse - in tutto. Spero di essere tra gli uomini, e la mia opinione, non su voi, ma sul sistema del crowdfunding da voi praticato, rimane  pessima. Comunque consiglio di correggere quel "caput", a meno che che non vi riferiate alla "caput mundi". Saluti.
Mario Izzi
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Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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Ho visto l'inserzione sponsorizzata di WritersEditor su Facebbok. 
Nella miriade di commenti e risposte, mezze risposte, rimandi al sito dove "trovi tutto", battibecchi con gli utenti (pessimo segno di mancanza di capacità di comunicazione) non ho capito una cosa. O meglio hanno fatto di tutto per non farla capire. 
Magari qualcuno di voi lo sa, la domanda è molto semplice:

Si tratta di crowdfunding ?
Penny

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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pennywise ha scritto: Si tratta di crowdfunding ?
Se l'autore deve occuparsi di fare prevendita e distribuzione delle copie a chi le ha acquistate è crowdfuding, non è altro che questo. Cento volte meglio l'autopubblicazione.
Mario Izzi
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Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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Cheguevara ha scritto: Se l'autore deve occuparsi di fare prevendita e distribuzione delle copie a chi le ha acquistate è crowdfuding, non è altro che questo. Cento volte meglio l'autopubblicazione.
Per qualche motivo ho perso gran parte di questa discussione (non ho messo il "segui" forse...) ma al di là del caput mundi e delle zone grigie davvero troppo ampie, mi avrebbero persa definitivamente al "dove c'è gusto, non c'è perdenza"  :facepalm: :asd: Ma che significa? No, seriamente, lasciamo perdere, meglio davvero l'autopubblicazione.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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Cheguevara ha scritto: Se l'autore deve occuparsi di fare prevendita e distribuzione delle copie a chi le ha acquistate è crowdfuding, non è altro che questo. Cento volte meglio l'autopubblicazione.
Sì fin lì è chiaro. Ma non dicono mai che l'autore deve fare quello. Solo che deve fare "parte del progetto", "non starsene seduto ad attendere il successo" e fesserie del genere.
Ok che 2+2 fa 4, ma da nessuna parte del sito o dell'inserzione Facebook parlano di prevendita, distribuzione copie o cose del genere.
E' molto ambiguo e la disambiguazione editoriale è diventata la mia missione nella vita.
Penny

Re: InFuga Edizioni, WritersEditor e affini

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Cheguevara ha scritto: la modalità contrattuale del pre-ordine te la devi andare a cercare,
@pennywise Scusa se cito me stesso: in effetti il core business è tutt'altro che evidenziato e devi scavare nel sito per rendertene conto. La trasparenza non è il loro forte. Alla larga.
Mario Izzi
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